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Si apre la 97esima edizione della “Mostra dei Vini di Bolzano”

Si apre la 97esima edizione della “Mostra dei Vini di Bolzano”Milano, 20 apr. (askanews) – Si apre nella splendida atmosfera di Castel Mareccio la 97esima edizione della “Mostra dei Vini di Bolzano”, più antica manifestazione enologica dell’Alto Adige. Dalle 18 alle 22 di oggi 42 viticoltori altoatesini presentano ben 184 etichette che rimarranno in degustazione anche venerdì, sabato e domenica 23 quando la Mostra si concluderà alle 18.

Laboratori del gusto, masterclass, visite guidate nelle zone di produzione e cene con celebri chef, completano il ricco programma della manifestazione insieme con seminari e “verticali”. Con la “Mostra dei Vini di Bolzano” si inaugura una ricca stagione di appuntamenti dedicati al vino e all’enogastronomia che si susseguiranno in diverse località dell’Alto Adige per tutto maggio e giugno. “Ogni anno, i nostri eventi enologici sono allo stesso tempo perfette occasioni di viaggio e fonte di stimoli” ha spiegato il direttore del Consorzio Vini Alto Adige, Eduard Bernhart, sottolineando che “raccontano la tradizione, la provenienza, la cultura del vino e il gusto così come i grappoli e l’arte di produrre vini straordinari: in ogni caso valgono sicuramente un viaggio”.

Il primo appuntamento è in programma domenica 23, giorno in cui si chiude l’evento di Bolzano. Si tratta della “Passeggiata tra atmosfera e gusto” (dalle 10 alle 18) nei vigneti di Caldaro, con Roland Dissertori che spiegherà ai partecipanti segreti, aneddoti e curiosità della coltivazione delle uve fino all’imbottigliamento dei vini, tra masi e cantine, tra bottiglie, specialità culinarie e paesaggi mozzafiato.

Nappini (Slow Food): acqua è di chi ha sete, terra è di chi ha fame

Nappini (Slow Food): acqua è di chi ha sete, terra è di chi ha fameMilano, 19 apr. (askanews) – “L’acqua è di chi ha sete, la terra è di chi ha fame: per noi la rigenerazione dei sistemi costieri parte da qui. Una rigenerazione diffusa che deve essere del pensiero prima di ogni altra cosa”. Lo ha detto la presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini, chiudendo a Genova la presentazione di “Slow Fish”, undicesima edizione della manifestazione organizzata da Slow Food e Regione Liguria, in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Genova, che si terrà al Porto Antico di Genova dall’1 al 4 giugno. Il tema di quest’anno è “Coast to Coast”, dunque le coste e la rigenerazione delle città che si affacciano sul mare, a partire da Taranto, per anni prigioniera dell’industra e che adesso sta cercando un riscatto proprio nel rapporto con il mare.

Nappini ha sottolineato alcuni dei valori che stanno connotando il percorso di Slow Food Italia da un punto di vista politico e gastronomico: “la difesa della grande ricchezza in termini di biodiversità, laddove la terra incontra il mare, l’unica che salverà l’umanità di fronte alle crisi ambientali e climatiche; i sistemi alimentari che per noi di Slow Food sono collegati ai diritti umani; acqua e mare che per noi sono beni comuni, risorse inalienabili da tutelare, risorse che devono essere di libertà più che di profitto; la bellezza, più etica che estetica, che rappresenta un orizzonte possibile per un percorso collettivo che insieme alla biodiversità ci può portare a un futuro migliore a partire dal cibo”. A Slow Fish si parlerà anche della crisi che la piccola pesca sta vivendo a tutte le latitudini e lungo tutte le coste, con sfide che vanno dal ricambio generazionale, alla riduzione dei margini di guadagno fino alla crisi climatica. “Quella della piccola pesca è una cultura – hanno ricordato oggi i promotori della manifestazione – un sapere che rischia di scomparire nel giro di alcune generazioni e noi di Slow Food siamo convinti che senza i pescatori le nostre coste avranno perso anima e bellezza”.

”Slow Fish” torna al Porto Antico di Genova dall’1 al 4 giugno

”Slow Fish” torna al Porto Antico di Genova dall’1 al 4 giugnoMilano, 19 apr. (askanews) – “Slow Fish” torna al Porto Antico di Genova dall’1 al 4 giugno. L’undicesima edizione della manifestazione organizzata da Slow Food e Regione Liguria, in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Genova, è stata presentata oggi nel capoluogo ligure.

Tema di quest’anno è “Coast to Coast”, come ha spiegato la direttrice di Slow Food Italia, Serena Milano. “Abbiamo voluto puntare sulla relazione tra esseri umani e natura: a Slow Fish ci occupiamo ovviamente della costa, di quella linea che è luogo di scambio e incontro e che cambia in continuazione, per l’arrivo dei rifiuti dai fiumi, delle maree e degli uragani, dell’azione degli uomini e delle città” ha detto, aggiungendo che “in qualunque parte del mondo ci si trovi, la nostra vita dipende dal mare, innanzitutto perché è il polmone blu, con il 50% dell’ossigeno generato grazie al plancton”. “Per capire meglio questo rapporto, nella prima conferenza in programma avremo lo studio francese Pierre Mollo che dialogherà con il geologo Jacopo Pasotti e Mariasole Bianco” ha continuato Milano, evidenziando che “parleremo dell’acqua che manca con Anna Gavioli, Francesca Greco e Luca Mercalli, e di inquinamento dando voce a chi il mare lo ripulisce e a chi sta recuperando la posidonia spiaggiata trasformandola in energia, grazie alla testimonianza del sindaco di Pollica, Stefano Pisani”. “Infine parleremo delle città costiere e poi daremo voce ai pescatori, protagonisti principali di una serie di eventi organizzati nella Slow Fish Arena”. “Siamo orgogliosi di continuare a ospitare a Genova una manifestazione che parla all’Italia intera – ha affermato, tra l’altro, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti – mettendo al centro i temi della conoscenza, della sostenibilità e dell’integrazione tra straordinari e inestimabili patrimoni del nostro Paese come il mare, le sue tradizioni enogastronomiche, la pesca e tutto quello che le è legato”.

Occasione unica per vivere il Porto Antico, la manifestazione punta sulle attività di educazione organizzate da Slow Food e Acquario di Genova con il supporto di UniCredit, e sugli approfondimenti con le Conferenze e i forum “La parola ai pescatori” nella Slow Fish Arena. Poi ci sono i Laboratori del Gusto, gli Aperitivi quotidiani, l’area dedicata a “Food Truck”, “Cucine di Strada” e “Birre Artigianali”, l’Enoteca con oltre 300 etichette selezionate, il Mercato, che con le sue bancarelle e le collettive delle Regioni italiane, espone il meglio dei prodotti della pesca e dell’agricoltura costiera e i Presìdi Slow Food che tutelano la ricchezza di biodiversità dell’ecosistema. Slow Fish 2023 sarà anticipato da due importanti eventi che saranno organizzati il 6 maggio in collaborazione con il Belmond Hotel di Portofino, e il 13 e 14 maggio con una manifestazione ad Alassio.

Giornata Mondiale della Terra, combattere lo spreco alimentare, salvaguardare i prodotti ortofrutticoli sostenibili

Giornata Mondiale della Terra, combattere lo spreco alimentare, salvaguardare i prodotti ortofrutticoli sostenibiliRoma, 19 apr. (askanews) – Il 22 aprile si torna a celebrare la Giornata Mondiale della Terra, un’importante ricorrenza nata dalla proposta dell’attivista per la pace John McConnell durante la conferenza Unesco del 1969. Da allora, l’Earth Day viene ricordato a livello mondiale ogni anno, per mettere in luce l’importanza della sostenibilità ambientale, nonché per evidenziare la necessità di pratiche sostenibili per la salvaguardia della terra. Anche nella vita quotidiana e in cucina, temi come la lotta allo spreco o l’adozione di atteggiamenti ecologici sono sempre più rilevanti.

Babaco Market, servizio di e-grocery 100% made in Italy che combatte lo spreco alimentare che si origina dal campo alla tavola, invita a riflettere su come la biodiversità e la stagionalità dei prodotti contribuisca alla tutela ambientale. Dall’ultimo rapporto ‘Living Planet Report 2022’ pubblicato da Wwf e Zoological Society of London, emerge che ‘La perdita dell’80% della ricchezza e della diversità di vita sul Pianeta è imputabile a quello che mangiamo, così come 1/3 delle emissioni di CO2 e il 70% dei prelievi di acqua dolce’.

Inoltre, la riduzione della perdita e dello spreco di alimenti è considerata tra gli obiettivi fondamentali per l’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile . Le scelte di produzione agricola, trasformazione alimentare, trasporto, acquisto, gestione e consumo del cibo sono, infatti, fra le principali cause dell’allarmante perdita di biodiversità e incidono sul cambiamento climatico. Confrontando i sistemi di coltivazione emerge che in filiere corte e regionali gli sprechi prodotti sono minori rispetto a quelli dei sistemi convenzionali. Metodi agroecologici e minori sprechi implicano un aumento di biodiversità naturale, un minore impatto sui cambiamenti climatici e ambientali è infine associato alle filiere corte che, nel medio termine, assicurano una produzione simile o maggiore rispetto ai metodi di coltivazione intensivi poiché riescono a rigenerare la fertilità delle risorse . Nato nel maggio 2020 proprio con l’obiettivo ultimo di combattere lo spreco alimentare a tutela della sostenibilità e dell’ambiente, Babaco Market offre un servizio su abbonamento di delivery 100% plastic free di frutta e verdura fresca e di stagione. Si inserisce in maniera virtuosa nella filiera produttiva ortofrutticola riconoscendo un prezzo equo ai produttori in tutta Italia e aiutandoli a dare il giusto valore a quei prodotti agricoli che oggi faticano a trovare sbocco commerciale, seppur buonissimi, a causa di difformità estetiche, sovrapproduzioni o perché colture territoriali di nicchia poco conosciute al grande mercato anche se d’eccellenza (tra cui presidi slow food, prodotti IGP e PAT). Dal 2020 ad oggi Babaco Market ha contribuito a salvare oltre 1.000 tonnellate prodotti unici da coltivazioni attive in tutta Italia – dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia – tra le quali, ad esempio:

11360 kg Mandarino Tardivo di Ciaculli: cresce nel parco agricolo di Palermo, la Conca d’Oro palermitana. Ben il 90% di tutto questo territorio è dedicato alla sola produzione di questo mandarino che si raccoglie fino alla fine di marzo nelle vicinanze della città di Palermo. Gli agricoltori del Consorzio Tardivo di Ciaculli utilizzano contenitori rivestiti in tela o juta per evitare che la buccia venga danneggiata, all’insegna della massima sostenibilità. 6290 kg di Broccolo di Torbole o ‘Foglia di vento’: presidio Slow Food che nasce sul versante Trentino del Lago di Garda anche in inverno, grazie al vento Pelèr. Un vento secco che soffia da nord e che impedisce la formazione di brina e ghiaccio sulle infiorescenze. ‘Non produciamo solo Broccolo di Torbole, ma anche uva, patate di montagna e ortaggi vari a seconda della stagionalità. A giugno abbiamo anche le ciliegie, ma abbiamo deciso di recuperare la tradizione del Broccolo di Torbole perché volevamo preservare un prodotto prezioso che può nascere solo nelle particolari condizioni climatiche del nostro territorio’, afferma Matteo Briosi, titolare dell’omonima Azienda Agricola di Torbole.

9800 kg Kiwi rosso: è una primizia non accettata dai normali canali di distribuzione poiché di taglio più piccolo rispetto ai parametri di vendita standard. ‘I kiwi rossi potrebbero sembrare al primo sguardo simili agli altri, anche se hanno una buccia più liscia e sono più piccoli, ma oltre al gusto particolarmente dolce, sono preziosi perché per coltivarli è necessaria molta meno acqua. Tutto questo grazie a innovativi sistemi di gestione dell’irrigazione’, afferma Luigi Capozzo del consorzio Kiwi Passion che riunisce 70 soci e ha un territorio di coltivazione che si estende per ben 180 ettari in tutta Italia. 4000 kg di Broccolo Fiolaro: coltivato in Veneto da ben 300 anni, è una varietà di broccolo poco conosciuta e venduta solo localmente con caratteristiche differenti rispetto a quello più comune. È, infatti, denominato ‘fiolaro’ per la presenza di germoglio (in dialetto locale ‘fioi’) lungo il fusto della pianta. 3600 kg di Satsuma: è una particolare primizia invernale, originaria del Giappone, oggi coltivata in Calabria. Non rientra nei canali della grande distribuzione poiché molto piccolo, ma ha la dolcezza del mandarino e lo distinguono le note acidule del lime ed il ricco contenuto di vitamina C. 2664 kg di Broccolo di Custoza: presidio Slow Food tipico delle terre di Custoza situate sulle colline moreniche venete del Lago di Garda, viene seminato a fine giugno, trapiantato dopo Ferragosto e raccolto a partire da dicembre dopo l’inizio delle prime gelate invernali. ‘Questa attenzione al ciclo di coltivazione è il segreto della sua ‘diversità’. Ho iniziato la coltivazione del broccoletto di Custoza con il mio amico Filippo nel 2006, con 1000 piantine sino a dare vita, nel 2015, all’azienda agricola Quei Mille. Grazie al terreno argilloso molto magro, al microclima della collina morenica che ne permette la maturazione in pieno inverno di questo ortaggio si può consumare tutto – coste e foglie che, lessate, risultano delicate e dolci’, afferma Alberto Giunchi, dell’azienda agricola Quei Mille. 2010 kg Porro di Cervere: il terreno della valle cerverese (Cuneo, Piemonte) è un mix di limo, sabbia fine e calcare. Una composizione del terreno davvero rara che offre alle radici del porro coltivato qui un nutrimento fuori dall’ordinario, che lo rende dolce e di grandi dimensioni. La diversa luminosità della valle cerverese, buona ma non aggressiva, permette al porro Cervere di crescere restando tenero e con un basso contenuto di lignina e cellulosa, che ne garantisce l’alta digeribilità. 1900 kg Carote di Polignano: conosciute anche come ‘Carote di Cristallo’ per la loro delicatezza e somiglianza alle stalattiti e stalagmiti delle Grotte di Castellana in Puglia. A causa di una stagione particolarmente piovosa, il raccolto di quest’anno le ha rese ancora più fragili, escludendole dai principali canali di commercializzazione. Babaco Market ha contribuito al recupero del raccolto, inserendole nelle Babaco Box invernali e promuovendo la conoscenza di questa particolare varietà di carote che si consuma con la buccia, azzerando scarti e sprechi alimentari. 1600 kg Ciliegie di Vignola: frutto IGP che nasce nelle province di Modena e Bologna nella fascia che va dai 30 fino ai 950 metri, in Emilia-Romagna. Il fiume Panaro divide i ciliegeti tra parte alta e parte bassa del fiume ed è la conformazione del terreno che conferisce a questi frutti il gusto fuori dall’ordinario. La terra rossa, ferrosa e friabile permette la crescita di ciliegie con polpa croccante e buccia colore rosso acceso. ‘I nostri ciliegeti esistono da 100 anni, con mia moglie Paola siamo la quarta generazione che se ne prende cura. Realizziamo la raccolta rigorosamente a mano: le ciliegie vengono poi raggruppate in cesti di vimini e il controllo qualità viene eseguito manualmente con grande attenzione e amore per questo frutto straordinario,’ afferma Natalino Rinaldi dell’Azienda Agricola Il Vignola. A causa dei cambiamenti climatici, l’instabilità del clima primaverile con improvvise gelate impatta sempre più spesso sul raccolto estivo delle ciliegie di Vignola IGP che possono risultare leggermente più piccole rispetto al calibro accettato dalla grande distribuzione e con piccoli difetti estetici, pur preservando la loro altissima qualità ed il gusto distintivo. Babaco Market contribuisce alla salvaguardia di questi raccolti, portandoli nelle case dei consumatori grazie a Cartonshell pack biodegradabile al 100%, tra i tre vincitori del ‘Best of 2020′ – Expo DirektInnovation Award’.

Oss. eWibe: Italia traina mercato Fine Wines con Piemonte e Toscana

Oss. eWibe: Italia traina mercato Fine Wines con Piemonte e ToscanaMilano, 19 apr. (askanews) – “Il mercato dei vini pregiati riprende la propria corsa nel primo trimestre del 2023 segnando una crescita del +1,3% al 31 marzo. Dopo la lieve flessione fisiologica registrata tra la fine del 2022 e l’inizio del nuovo anno, dal mese di febbraio si è registrato un nuovo trend di crescita progressiva che ha visto il mercato segnare un +0,9% nel solo mese di marzo, rispetto al +0,4 % di febbraio”. Lo spiega in una nota l’Osservatorio di eWibe, “live market” dei vini pregiati, che fotografa le principali tendenze in atto sul mercato dei vini da investimento.

Ma è l’Italia, in particolare, a trainare il comparto in questi primi tre mesi dell’anno, con una crescita del +2,2% YTD, spinta soprattutto da Piemonte (+2,5%) e dalla Toscana +2% che, insieme con la francese Borgogna (+1,2%), sono le tre regioni che hanno segnato la crescita maggiore nel trimestre preso in esame. L’osservatorio segnala che il Piemonte beneficia delle recenti uscite sul mercato di Barbaresco 2019 e dei primi Barolo 2019, mentre la Toscana, oltre ad aver presentato a marzo il Sassicaia 2020, sta creando grande attesa per gli altri Super Tuscan 2020. I dati “sono basati sull’analisi dell’indice eWibe Fine Wines, che include tutte le principali etichette da investimento dei Paesi più rappresentativi del settore”. Sempre secondo l’ossevatorio questi risultati positivi sono in parte determinati “della recente immissione sul mercato di alcune delle bottiglie più attese nel 2023 tra cui gli Champagne Krug 2008 e Bollinger R.D. 2008, oltre al Sassicaia 2020”.

Per quanto riguarda le migliori performance registrate nel primo trimestre 2023, le bottiglie che hanno incrementato maggiormente il proprio valore sono state Ferrari Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2009 (+17,6%), Bollinger R.D. 2007 +10,9% e Pol Roger Sir Winston Churchill 2013 +10,3%. Le bottiglie che hanno invece riscontrato maggiore interesse sono state Dom Pérignon Vintage 2013, Krug 2008 e Giacomo Conterno Barolo Francia 2018, mentre quelle che hanno venduto di più sono state Tenuta San Guido Sassicaia 2020; Antinori Tignanello 2019 e Dom Pérignon Rosé 2008. Infine eWibe segnala che bottiglia dal valore più alto transata sulla piattaforma è stata un “Château Lafite Rothschild 2019” ceduta per 850 euro. “Il mercato dei vini pregiati ha ripreso il suo trend dimostrando ancora una volta di essere un asset alternativo stabile e resiliente” ha dichiarato l’ Head of Wine di eWibe, Leonardo Bernasconi, sottolineando che “la bella notizia è che a trainare la ripresa è l’Italia”. “In Langa, la vendemmia 2019 è stata fresca e ‘classica’, caratteristica che tratteggia un’annata longeva e sulla quale puntare, con ottime prospettive di incremento nelle quotazioni future” ha aggiunto, concludendo “in Toscana, invece, l’annata 2020 sta incontrando i favori di diversi produttori e critici: le più importanti cantine sono allineate nell’affermare che anche la 2020 rappresenterà un’annata di gran qualità che potrà dare molte soddisfazioni”.

Vino, il 13-14 maggio torna trofeo velico promosso da Poggio al Tesoro

Vino, il 13-14 maggio torna trofeo velico promosso da Poggio al TesoroMilano, 18 apr. (askanews) – Sport, vino, natura e charity: il 13 e 14 maggio prossimi torna, dopo il grande successo della prima edizione, la regata di primavera “Trofeo Poggio al Tesoro”. Organizzata dallo Yacht Club Marina di Salivoli (Livorno), su delega della Federazione Italiana Vela, la competizione è promossa e sponsorizzata dall’Azienda Agricola Poggio al Tesoro di Bolgheri, che conferma così una volta di più il grande legame con il territorio e il desiderio di promuovere, assieme alla comunità, la produzione vitivinicola di questa zona di Castagneto Carducci.

Il campo di regata includerà l’area di mare di fronte a piazza Bovio – Piombino, con gli isolotti di Cerboli e Palmaiola, la costa est dell’Elba e il golfo di Baratti. Un paesaggio mozzafiato che proprio vent’anni fa conquistò il cuore di Marilisa Allegrini e di suo fratello Walter che con la Cantina dell’Alta Maremma decisero di avviare una nuova avventura. Oltre alla regata, ci sarà anche quest’anno l’asta di beneficienza dei vini di Poggio al Tesoro che, dopo il successo riscosso lo scorso anno, continuerà a collaborare con l’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla Onlus).

“Siamo orgogliosi di questa iniziativa in cui i valori dello sport incontrano quelli della solidarietà: saranno due giornate all’insegna della competizione più pura e al contempo un’occasione per rendere omaggio alla natura che ci circonda, alla bellezza di questi territori e all’importanza del saper valorizzare la vita all’aria aperta” ha dichiarato la Cavaliere del lavoro Marilisa Allegrini, alla guida di Poggio al Tesoro, parlando di “un patrimonio toscano e nazionale che tutto il mondo ci invidia e che dobbiamo continuare a raccontare e promuovere, anche attraverso le contaminazioni tra mondi apparentemente lontani come quello del vino e dello sport: buon Vento a tutti i partecipanti”.

Ass. lombardo Beduschi incontra Assolatte: difendere nostri prodotti

Ass. lombardo Beduschi incontra Assolatte: difendere nostri prodottiMilano, 18 apr. (askanews) – “Con Assolatte siamo d’accordo sulla necessità di agevolare le aziende intervenendo sullo snellimento della burocrazia e supportandole nella difesa dei nostri prodotti, sempre più apprezzati all’estero come dimostrano i dati in grande crescita dell’export, ma allo stesso tempo sottoposti ad attacchi che vorrebbero minarne la storia, l’origine e la tipicità”. Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, che oggi ha incontrato a Milano i vertici di Assolatte, il presidente Paolo Zanetti e il direttore Massimo Forino.

“Un appuntamento con il settore della trasformazione lattiero casearia, leader del sistema agroalimentare italiano, che in Lombardia ha il suo cuore pulsante, producendo circa il 45% del latte italiano, con un trend in continua crescita. Con 3,1 milioni di tonnellate di latte consegnato nel 2022 e un valore alla produzione di 1,8 miliardi di euro, si alimenta il patrimonio dei nostri formaggi” ha ricordato Beduschi, aggiungendo che “la nostra regione può contare ben 14 formaggi DOP e in Lombardia si producono 3 dei 5 formaggi che maggiormente contribuiscono al valore del settore in Italia: Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Gorgonzola, che diventano 5 nei primi 10 con Taleggio e Provolone Valpadana. La Lombardia – ha evidenziato – è inoltre leader nella produzione di latte, burro e di tanti formaggi freschi, tradizionali e innovativi”. “Con l’assessore Beduschi abbiamo condiviso molti temi, trovandoci in totale sintonia” ha detto il presidente Zanetti, precisando che “in Regione Lombardia operano migliaia di allevamenti e i più importanti stabilimenti di trasformazione nazionali: un sistema che crea ricchezza e che bisogna tutelare e valorizzare sempre di più”.

Vermentino Grand Prix: la top ten dei vini della Doc Maremma toscana

Vermentino Grand Prix: la top ten dei vini della Doc Maremma toscanaMilano, 18 apr. (askanews) – Si è tenuta il 17 aprile a Grosseto, nel ristorante stellato Gabbiano 3.0, la quarta edizione del Vermentino Grand Prix, organizzata dal Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana per promuovere, partendo dal suo territorio di origine, quello che si sta dimostrando sempre più come fenomeno in crescita nel panorama del vino toscano: il Vermentino. Il Premio coinvolge ogni anno in giuria tecnici del settore e ristoratori stellati della Maremma Toscana oltre alle enoteche più importanti della zona.

La “Top 10” 2023 dei Vermentini Maremma Toscana Doc è composta da, in ordine alfabetico per azienda: Belguardo (Belguardo ‘v’ 2021), Bruni (Perlaia 2021), Castelprile (Bianco riserva 2021), Podere Cirene (Cirene 2021), Santa Lucia (Brigante 2022), Tenuta Agostinetto (La terrazza 2021), Tenuta Dodici (Solo 2021), Terenzi (Balbinvs 2021), Terre dell’Etruria (Marmato 2022) e Val delle Rose (Cobalto 2020). “Il Vermentino Grand Prix è diventato un appuntamento importante di promozione per i produttori e per il brand Maremma” spiega il presidente del Consorzio, Francesco Mazzei, aggiungendo che “anche in questa occasione, abbiamo avuto la conferma che il Vermentino della Denominazione abbia una grande personalità, non solo nella versione fresca e di facile beva, ma anche in versioni più importanti con processi di vinificazione complessi e periodi di affinamento più lunghi. “L’obiettivo di questa iniziativa – ha concluso – è quello di alzare sempre più l’asticella ed è evidente che abbiamo intrapreso la strada giusta”.

Tra le 60 etichette proposte, dieci in più rispetto allo scorso anno, la “Top ten” conferma anche quest’anno una tendenza che si sta consolidando sempre più tra i produttori: la vinificazione in purezza del Vermentino. “Una scelta che ben rappresenta la volontà di caratterizzare la propria produzione, esaltando le particolarità che il vitigno esprime in questo specifico areale e nei diversi terroir” ha spiegato il Direttore del Consorzio, Luca Pollini, aggiungendo che “inoltre anche da questa edizione, emerge una netta predominanza dei vini più complessi e maturi rispetto a quelli dell’annata più recente, cosa che fa ben sperare per il futuro. In effetti – ha concluso – il Vermentino conferma la sua capacità di dare vini complessi, di ottima struttura e longevi come i grandi vini rossi”. “La provincia di Grosseto, con 938 ettari, rappresenta il 50% del vigneto toscano di Vermentino ed è il territorio dove il vitigno sta crescendo con le percentuali più alte” ha ricordato Pollini, evidenziando che “oggi la Maremma Toscana è l’areale di coltivazione più importante della Penisola per il Vermentino”. Il Vermentino Doc della Maremma Toscana è passato “da circa 33.700 quintali di uva rivendicati nella vendemmia 2020 a 37.150 quintali di quella 2021, fino agli oltre 43.300 quintali della vendemmia 2022: tanto che oggi rappresenta il 34% dell’intero quantitativo di uve rivendicate alla DOC Maremma Toscana nell’ultima vendemmia”.

Vino, a Montespertoli il Consorzio Chianti incontra delegazione cinese

Vino, a Montespertoli il Consorzio Chianti incontra delegazione cineseMilano, 18 apr. (askanews) – Giovedì 20 aprile al Museo della vite e del vino di Montespertoli (Firenze) si svolgerà un incontro tra il Consorzio di Tutela del Chianti e la delegazione politica di Qingtian (Zhejiang, Cina), durante il quale verrà presentata la nuova edizione del “QWine Expo”.

Il Consorzio ha aderito fin dalla prima edizione al Qingtian International Wine Expo (QWine Expo), che è oggi una delle fiere più interessanti tra quelle dedicate al vino in Cina. “Solo la provincia dello Zhejiang – ha ricordato l’Ente consortile – conta 60 milioni di abitanti e la richiesta di vino italiano è in continuo aumento, ancor di più per i vini prodotti in Toscana, la regione italiana con maggiore appeal per i consumatori cinesi anche in vista dei futuri appuntamenti nel nostro Paese”. “Un incontro per suggellare ancora una volta un legame fondamentale, quello tra la Toscana e la Cina” ha dichiarato in una nota il direttore del Consorzio, Marco Bani, spiegando che “l’Asia per noi e tutte le nostre aziende è un partner di estremo valore in questo lungo viaggio, di narrazione ed esportazione, che porteremo avanti anche in futuro con sempre più convinzione”. “Negli anni è aumentata la sensibilità verso i sapori toscani, ne vengono apprezzate le caratteristiche e le identità” ha precisato Bani, sottolineando che si tratta di “un percorso che continueremo per rafforzare il nome del Chianti non solo in Italia e in Europa, dove è già assoluto protagonista, ma in tutto il mondo”.

“Dopo la forzata assenza del Consorzio da eventi promozionali o partecipazione a fiere sul territorio cinese dovuta alla pandemia ci auguriamo che con il prossimo autunno si possa tornare a essere presenti su questo mercato, che ha delle potenzialità enormi” ha proseguito Bani, evidenziando che “peraltro, sui vini australiani, molto presenti sulle tavole cinesi vengono applicati dazi importanti, per cui dobbiamo approfittare del momento positivo”. Il programma di giovedì pomeriggio a Montespertoli inizierà con i saluti del sindaco, Alessio Mugnaini e del Segretario generale del Qingtian County Commitee of the Cpc, Lin Xia. Proseguirà poi con gli interventi del vicepresidente del Consorzio, Ritano Baragli, e del direttore, Marco Bani. Mentre la presentazione delle nuove opportunità di business sul mercato cinese sarà a cura di Valentina Tenaglia, Ceo di Wine Channel, società italiana con sede in Cina che da anni si occupa di promuovere e commercializzare i vini italiani nel Paese asiatico.

Vino, 32esima edizione Merano WineFestival si terrà dal 3 al 7 novembre

Vino, 32esima edizione Merano WineFestival si terrà dal 3 al 7 novembreMilano, 18 apr. (askanews) – La 32esima edizione del Merano WineFestival si terrà da venerdì 3 a martedì 7 novembre prossimi. Cinque giornate all’insegna della qualità, con i migliori prodotti wine & food italiani e internazionali, selezionati da “The WineHunter” Helmuth Köcher a dal suo team di degustazione: oltre 600 le aziende previste al festival, suddivise tra gastronomia, vino e champagne.

L’edizione 2023 della manifestazione nella cittadina in provincia di Bolzano, torna al suo format classico. Il venerdì è dedicato a “Naturae et Purae” con un ampio focus su vini biologici, biodinamici, organici e orange. Da sabato a lunedì al Kurhaus ci sono le eccellenze “The WineHunter”, il martedì c’è “Catwalk Champagne”, mentre alla Gourmet Arena tornano i migliori prodotti Food-Spirits-Beer assieme agli showcooking. Al Kurahus ci sono “International”, lo spazio dedicato ai prodotti internazionali, e “The Festival” che include le menzioni speciali Platinum, Iconic e Unique. Infine “Next Platinum” che racchiude le “promesse” del futuro nelle diverse categorie. Altra novita di quest’anno riguarda le nuove menzioni. “Iconic” sono i vini che rappresentano un riferimento di eccellenza per un territorio specifico a livello nazionale o internazionale, insigniti The WineHunter Award Gold, una referenza di eccellenza sui mercati nazionali e internazionali da almeno 25 anni e prodotti da aziende fondate da almeno 50 anni, che si identificano come “capisaldi” per il settore enologico. “Unique” sono prodotti unici per tipologia di vinificazione e-o affinamento, per vitigno unico, per condizioni pedoclimatiche “estreme-eroiche”, riconosciute con The WineHunter Award Gold. In questa categoria vengono inseriti anche vini in commercio dopo almeno dieci anni dall’imbottigliamento. Infine “Next platinum”, le “future promesse”, ovvero prodotti di alto spessore e qualità, che hanno ricevuto almeno un riconoscimento The WineHunter Award Gold.

Nel summit “Respiro e Grido della Terra” esperti e comunicatori discuteranno di come fronteggiare il “climate change” e le conseguenze del suo impatto su viticoltura e agricoltura. Archiviati “Wine & Siena” (27-30 gennaio) e il Farm Food Festival al Kurhaus (25 marzo), i prossimi appuntamenti saranno a Castigliole D’Asti dal 18 al 21 maggio per il “Monferrato WineFestival – Monferrato Identity”, alla Villa Reale di Monza con il “Tasting More Time” il 27 e 28 maggio, e un evento internazionale in Georgia dal 6 all’11 giugno, “per promuovere lo speciale mondo e la storia dei vini georgiani, sempre più conivolti anche all’interno del festival meranese”.