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Vino, Famiglie Storiche e Teatro Ristori insieme con “Calici di Jazz”

Vino, Famiglie Storiche e Teatro Ristori insieme con “Calici di Jazz”Milano, 15 apr. (askanews) – Una nuova iniziativa suggella la collaborazione tra Famiglie Storiche, l’associazione che riunisce 13 importanti Cantine della Valpolicella, e il Teatro Ristori di Verona. Si tratta di “Calici di Jazz”, una rassegna che avrà come protagonisti l’arte, la cultura enogastronomica, il terroir e la musica jazz. Quattro concerti con stelle del jazz italiano, in altrettante location suggestive che faranno da cornice a degustazioni e concerti immersi nel verde delle vigne tra la Valpolicella e il Lago di Garda.

Si partirà il 25 maggio nella Villa Serego Alighieri con la performance di Musica Nuda, il duo che vede alla voce Petra Magoni e al contrabbasso Ferrucio Spinetti, a seguire, il 1 giugno, ci si sposta a Tenuta Santa Cristina con Daniele di Bonaventura con Band’Union, una formazione di quattro elementi con bandoneon, chitarra a 10 corde, contrabbasso e percussioni. L’8 giugno, Villa Quaranta diventerà il palcoscenico del concerto “Enrico Rava meets Lanzoni Trio”, e giovedì 15 giugno il festival si concluderà nell’incantevole location di Villa Della Torre con “Sono come Sono” con Chiara Civello. “Siamo orgogliosi di questa collaborazione con il Teatro Ristori che continua dopo l’esperienza del Baroque Festival” ha dichiarato il presidente di Famiglie Storiche, Pierangelo Tommasi, aggiungendo che “Calici di Jazz sarà un’occasione unica per far conoscere il territorio, i vini e le tenute di Famiglie Storiche. Con questa iniziativa portiamo avanti la mission della nostra associazione, ovvero valorizzare lenoturismo – ha concluso – coniugandolo con la contemporaneità della musica jazz così come è contemporaneo lo stile dei nostri Amarone che saranno in degustazione in ogni serata”.

Vino, gruppo abruzzese Fantini sponsorizza due squadre al Giro d’Italia

Vino, gruppo abruzzese Fantini sponsorizza due squadre al Giro d’ItaliaMilano, 15 apr. (askanews) – Il gruppo vinicolo abruzzese Fantini sponsorizza quest’anno due squadre che prenderanno parte al 106esimo Giro d’Italia di ciclismo, che il 6 maggio prenderà il via con la “crono” Fossacesia Marina-Ortona (Chieti). Si tratta dell’israeliana “Israel-Premier Tech” che correrà per “Vini Fantini”, e della belga “Intermarché-Circus-Wanty” che sarà griffata “Vini Zabù”, una delle propaggini siciliane del brand abruzzese.

Il Ceo di Fantini, Valentino Sciotti, è un ex ciclista e grande appassionato delle due ruote che abita a due passi dal punto di partenza, lungo la cosiddetta Via Verde della Costa dei Trabocchi, mentre la sua azienda ha il quartier generale nei pressi dell’arrivo ad Ortona. E il Giro d’Italia, trasmesso in quasi 180 nazioni, è un’occasione importante per far conoscere a livello internazionale i territori che attraversa. “Quando diventa leader, un’azienda ha dei doveri nei confronti del territorio che la esprime” spiega Sciotti, aggiungendo che “la Via Verde, un meraviglioso percorso ciclabile a strapiombo sul mare costruito dove un tempo passava la ferrovia, è un’opera che può segnare una svolta per il turismo regionale, e proprio per questo ci tenevamo che avesse una visibilità mondiale”. Per questa tappa che apre il Giro, Sciotti spiega che “organizzeremo per i nostri top client di tutto il mondo una tre giorni legata al ciclismo, alla visita del territorio e alla scoperta dei vigneti e della nostra cantina”. “Offriremo agli ospiti la possibilità di pedalare tra le viti con bici normali o assistite, di fare escursioni per i vigneti e poi pranzare sui trabocchi” continua, evidenziando che ai clienti top “sarà dedicata una postazione privilegiata per assistere al Giro, una nostra lounge esclusiva a San Vito Chietino, proprio lungo il percorso di tappa, davanti alla pista, sul mare, dove passeranno via via tutti i corridori impegnati nella cronometro: quindi potranno godere di un punto di osservazioni unico”

La Fossacesia Marina-Ortona al Giro è anche una nuova tappa del legame tra Sciotti e Fantini e il ciclismo pro. “Abbiamo iniziato nel 2007 con il team Lpr Freni – Farnese Vini (il vecchio nome di Fantini) di Fabio Bordonali”, poi il passaggio alla Lampre- Farnese Vini di Giuseppe Saronni ora diventata Uae Abu Dhabi, quindi l’affiancamento alla squadra toscana guidata da Angelo Citracca e Luca Scinto e nota via via come Farnese Vini-Neri Sottoli, Farnese Vini-Selle Italia, Vini Fantini-Selle Italia e infine Vini Zabù. Fino ad arrivare a un team “in cui eravamo coinvolti persino nella gestione, quello denominato Nippo-Vini Fantini-Faizanè, ma era molto impegnativo e abbiamo preferito fare un passo indietro, rimanendo nel mondo delle due ruote solo come partner”. Fondata ad Ortona nel 1994 da un gruppo di imprenditori del vino guidati dall’attuale ceo Valentino Sciotti e dall’enologo Filippo Baccalaro, Fantini Group riunisce 12 grandi realtà enologiche del Sud e Centro Italia. Il Gruppo, che nel 2020 è stato acquisito da Platinum Equity, ha chiuso il 2022 con un fatturato di 93 milioni di euro.

Olio, a Tivoli presentata la Guida Extravergini 2023 di Slow Food

Olio, a Tivoli presentata la Guida Extravergini 2023 di Slow FoodMilano, 15 apr. (askanews) – “Tutelare e promuovere l’olivicoltura italiana di qualità, un patrimonio di cultivar, paesaggi e cultura del Mediterraneo che difende l’ambiente e la biodiversità. Con questo obiettivo 24 anni fa abbiamo pubblicato la prima edizione della Guida agli Extravergini di Slow Food, uno strumento indispensabile per rendere i consumatori consapevoli delle proprie scelte che si rivela ancor più utile oggi, che il settore vive un momento di estrema sofferenza, per via della crisi climatica e di processi di industrializzazione che privilegiano quantità a basso prezzo e bassa qualità”. Lo ha detto il vicepresidente di Slow Food Italia, Federico Varazi, in occasione della presentazione della 24esima edizione della guida “Guida agli Extravergini 2023” edita da Slow Food Editore, che si è tenuta oggi al Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli (Roma).

Nelle sue 448 pagine, la Guida recensisce 766 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici, di cui 126 novità, e 1.227 oli tra gli oltre 1.600 assaggiati. Cresce il numero delle aziende (ben 531 gli oli segnalati) che certificano in biologico l’intera filiera e quello degli oli (175) del Presidio degli olivi secolari. Non mancano i riconoscimenti classici: la Chiocciola indica le aziende (40) che si distinguono per il modo in cui interpretano i valori produttivi, organolettici, territoriali e ambientali, in sintonia con la filosofia Slow Food; il Grande Olio (81) è attribuito agli extravergini che si sono distinti per particolari pregi dal punto di vista organolettico e perché ben rispecchiano territorio e cultivar. A queste caratteristiche, il Grande Olio Slow (124), premia l’attività delle aziende che adottano pratiche agronomiche sostenibili per l’ambiente e per il lavoratore. Come di consueto, la presentazione della guida è stata l’occasione per riconoscere il grande lavoro che gli olivicoltori compiono quotidianamente. A quattro anni dalla sua istituzione, il premio dedicato a Diego Soracco, attivista Slow Food per lunghi anni curatore della Guida, torna nella sua amata Liguria, regione che ha sofferto più di altre gli effetti del cambiamento climatico. Il premio è stato infatti consegnato dal direttore generale di Ricrea, Federico Fusari, a Chiara e Claudio dell’Azienda Pedro, che nel Savonese hanno deciso di percorrere la strada della biodiversità, producendo con coraggio oli monocultivar da varietà quasi dimenticate.

Nell’edizione 2023 la guida continua a raccontare, in collaborazione con BioDea, la ricchezza e vitalità del panorama olivicolo italiano, attraverso i ritratti di chi ogni giorno si impegna per raggiungere la massima qualità, tutelando il connubio tra biodiversità e paesaggio. Sono cinque quest’anno le menzioni speciali assegnate durante la presentazione da Francesco Barbagli, Ceo di Bio-Esperia, titolare del marchio BioDea: Peter Radovic, che nonostante la giovane età gestisce la fattoria di famiglia ad Aurisina, nel Carso, confermandosi un grande interprete della cultivar Bianchera; Marco Rizzo, punto di riferimento per la riscoperta e la valorizzazione delle cultivar locali del Cilento; Maria Grazia Barone e l’azienda Arcaverde, per il recupero varietale eroico della Spezzanese, una cultivar autoctona e unica del territorio calabrese; i Fratelli Giaimo, che sulle alte colline delle Madonie, in Sicilia, realizzano extravergini eccellenti dalle olivete delle antiche varietà Crastu; infine I Tre Filari, azienda agricola biologica di Recanati in cui Stefano e la sua famiglia danno vita a monovarietali di altissima qualità valorizzando le varietà autoctone marchigiane.

Da Vigne Cappato il primo Vermentino di Gallura rifermentato in bottiglia

Da Vigne Cappato il primo Vermentino di Gallura rifermentato in bottigliaMilano, 15 apr. (askanews) – Nasce il primo Vermentino rifermentato in bottiglia della Gallura. E’ “Nibe” prodotto da Vigne Cappato, giovanissima Cantina di Berchidda (Sassari): un Igt, naturalmente frizzante, non filtrato con una gradazione alcolica 11,5%, figlio di uve vendemmiate precocemente per garantire uve non eccessivamente zuccherine e ancora ricche di acidità naturale.

Al momento della vendemmia del Vermentino di Gallura DOCG Superiore prodotto dalla Cantina (il “Ghjlà”), una parte del mosto, proveniente da uve che hanno perfezionato la maturazione fenolica, dopo la macerazione sulle bucce, viene dedicata alla rifermentazione di “Nibe”. Dopo l’inoculo di lieviti selezionati reidratati e adattati a lungo, la massa tenuta in agitazione viene imbottigliata e tappata immediatamente con tappo a corona. La rifermentazione viene quindi monitorata in bottiglia e si conclude in una ventina di giorni. Il vino riposa poi sui lieviti fino a che non viene stappato. “Non si tratta dunque di un metodo ancestrale, frutto di una sola fermentazione che inizia nel tino e finisce in bottiglia, ma piuttosto di un metodo classico senza sboccatura finale” precisa il fondatore della Cantina, Giovanni Cappato, aggiungendo che “la peculiarità di questo vino, oltre al metodo, è l’utilizzo del mosto macerato sulle bucce per la rifermentazione: è questo lo strumento enologico adottato per ottenere l’obiettivo di produrre un vino fresco e leggero, moderno e cosmopolita, ma pur sempre fedele all’identità straordinaria delle nostre uve di Gallura. Solo così – conclude il 50enne enologo milanese trapiantato in Gallura – ‘Nibe’ riesce ad esprimere pienamente i profumi varietali del Vermentino e tutta la personalità del terroir da cui proviene”.

‘Nibe’ in Gallura significa “neve”: nasce infatti sulle colline alle pendici del Monte Limbara, tra le ultime coltivabili prima del massiccio, dove la neve fa spesso capolino, malgrado si trovino a pochissima distanza dal mare. Qui, a 360 metri di altitudine, la vigna cresce su suoli di origine granitica, terreni franco-sabbiosi molto drenanti e con importanti escursioni termiche tra il giorno e la notte.

Vino, 23 aprile c’è “Giro del Nizza”: tour tra le colline del Monferrato

Vino, 23 aprile c’è “Giro del Nizza”: tour tra le colline del MonferratoMilano, 15 apr. (askanews) – Domenica 23 aprile, l’Associazione produttori del Nizza sarà coinvolta nella realizzazione del “Giro del Nizza”, l’evento organizzato dalla Condotta Slow Food di Alessandria e Colline Nicesi e dall’Enoteca Regionale di Nizza Monferrato e giunto ormai alla sua undicesima edizione.

“Si tratta di un tour tra le colline Unesco durante il quale è possibile visitare le cantine alla presenza dei produttori che presenteranno i vari Nizza e Nizza Riserva Docg” ha spiegato il presidente dell’Associazione, Stefano Chiarlo, sottolineando che si tratta di “una preziosa occasione per far conoscere il territorio, la denominazione e le singole realtà produttive agli enoappassionati”. L’evento è aperto al pubblico e ogni partecipante è libero di muoversi con i mezzi che preferisce (a piedi, in bicicletta, in moto o in auto) e secondo il personale itinerario, scegliendo in autonomia le cantine che desidera visitare. All’iniziativa partecipano 34 produttori della denominazione Nizza Docg e le Distillerie Berta, produttori di grappa a partire da vinacce Nizza Docg presenti nell’Associazione. Un’occasione dunque per visitare vigne e cantine, avendo uno scambio diretto con i produttori, degustando Nizza Docg abbinato ai prodotti tipici del territorio.

Novità dell’undicesima edizione dell’evento è il “GiroMerenda”, un itinerario previsto per il pomeriggio di sabato 22 aprile, che prevede il passaggio in quattro luoghi significativi all’interno dei 18 comuni del Nizza, dove unitamente a un bicchiere di vino verrà fatto degustare un prodotto del territorio. Venerdì 21 aprile al Foro Boario di Nizza Monferrato, a partire dalle 19 fino alle 22, si svolgerà l’”AperiNizza”, con la possibilità di degustare tutti i 34 Nizza Docg dei produttori partecipanti e assaggiare, dislocati in sette aree di degustazione, prodotti tipici del territorio. Prosegue, inoltre, la tradizione del “PreGiro” che vede coinvolte, prima e dopo il Giro del Nizza, alcune vinerie, particolarmente legate alla manifestazione, che mettono in degustazione i Nizza Docg di tutti i produttori che fanno parte dell’evento.

L’Associazione produttori del Nizza collabora alla realizzazione dell’iniziativa insieme con altri partner: città di Nizza Monferrato, il Consorzio della Barbera d’Asti e vini del Monferrato con il patrocinio della Camera di Commercio Alessandria-Asti.

Fiera dei vini di Piacenza: nel Comitato Micheloni, Maietta e Tortorelli

Fiera dei vini di Piacenza: nel Comitato Micheloni, Maietta e TortorelliMilano, 15 apr. (askanews) – La Fiera dei Vini, mostra mercato in programma dal 18 al 20 novembre a Piacenza Expo, annuncia il Comitato tecnico istituito per garantire la qualità delle aziende partecipanti. Ne fanno parte Cristina Micheloni, agronoma, ricercatrice e consulente per l’agricoltura biologica nei progetti europei; Antonello Maietta, former president di Ais, giornalista e divulgatore enogastronomico; e Fosca Tortorelli, giornalista, degustatrice e Master sommelier Alma-Ais.

Lo ha annunciato in una nota Piacenza Expò, spiegando che “in nemmeno un mese dall’apertura delle iscrizioni sono oltre 150 le aziende che hanno già fatto richiesta di partecipazione, di cui il 25% sono biologiche”. Non mancherà inoltre un padiglione dedicato agli Artigiani del Cibo, che porteranno da tutta Italia selezionate proposte gastronomiche. “Siamo soddisfatti dell’ottima risposta dei produttori alla Mostra Mercato” ha dichiarato il direttore di Piacenza Expo, Sergio Copelli, spiegando che “ci rende particolarmente felici l’alto numero di aziende vinicole biologiche aderenti, per le quali abbiamo previsto una sezione dedicata, ispirandoci a ‘Millesimé Bio’, fiera internazionale di vini biologici di Montpellier (Francia)”.

La Fiera consente ai visitatori di comprare direttamente dai produttori.

Vino, alla Milano Design Week la spumantiera sostenibile di Montelvini

Vino, alla Milano Design Week la spumantiera sostenibile di MontelviniMilano, 15 apr. (askanews) – In occasione della Milano Design Week la Cantina dell’Asolo Prosecco DOCG, Montelvini, presenta una spumantiera che coniuga l’aspetto della sostenibilità a un’estetica che riproduce la forma a scudo tipica delle proprie etichette. Questo oggetto di eco-design sarà esposto alla mostra “Esprit Magicien” alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini 4, curata da Patrizia Catalano e Maurizio Barberis nell’ambito di “HoperAperta”, il cui vernissage inaugurale si terrà, su invito, il 18 aprile.

La bowl, progettata dallo studio Argine e realizzata in tiratura limitata da un laboratorio locale, è fabbricata con un biopolimero ricavato dalla canna da zucchero che non contiene derivati del petrolio. E’ stampata in 3D, tecnica che consente di eliminare gli sprechi, ridurre al minimo l’energia necessaria per la produzione e impiegare materie prime eco compatibili e riciclabili. Con sede a Venegazzù, piccola frazione di Volpago del Montello (Treviso), Montelvini è di proprietà della famiglia Serena, oggi rappresentata dalla quinta generazione.

Cons. Morellino di Scansano DOCG: Vinitaly ricco di spunti e conferme

Cons. Morellino di Scansano DOCG: Vinitaly ricco di spunti e confermeMilano, 15 apr. (askanews) – “È stato un Vinitaly ricco di spunti e molte conferme per la nostra denominazione: raccogliamo i frutti del lavoro delle aziende che negli ultimi anni hanno dato vita a vini di spessore, che hanno contribuito a rendere chiara l’identità dei nostri vini”. Così il direttore del Consorzio Morellino di Scansano DOCG, Alessio Durazzi, traccia un bilancio della partecipazione della Denominazione alla 55esima edizione di Vinitaly che si è concluso nei giorni scorsi a Veronafiere.

Per la partecipazione del Consorzio al Salone internazionale del vino e dei distillati di Verona è stata ricca di incontri professionali proficui e costruttivi, con dirette social, meeting con buyers internazionali e degustazioni. “Lo stand istituzionale è stato il teatro di molti appuntamenti che, in maniera trasversale, ha accolto professionisti del mondo del vino, stampa specializzata e consumatori mettendo in mostra il nuovo slancio produttivo” evidenzia Durazzi, aggiungendo che “la qualità dei vini e la strategia messa a punto dal board del Consorzio, infatti, stanno consolidato un trend in continua crescita sia di valore che di immagine per la denominazione storica della Maremma”. Gli sforzi da parte del Consorzio adesso si concentrano sulla quinta edizione di “Rosso Morellino”, l’evento in house della denominazione che quest’anno si svolgerà il 14 e il 15 maggio. La novità di questa edizione sarà l’apertura al pubblico di appassionati con un evento che vedrà protagonisti i produttori in un importante banco d’assaggio e un grande show con la presenza di un prestigioso ospite, il cui nome sarà annunciato nei prossimi giorni. Confermata anche la parte dedicata agli operatori del settore, che si svolgerà presso le ex scuole elementari di Scansano, con approfondimenti e masterclass per mettere in primo piano le tipicità del Sangiovese della costa toscana.

Vino, il 6 maggio torna il Sabato del Vignaiolo di Fivi: 22 appuntamenti

Vino, il 6 maggio torna il Sabato del Vignaiolo di Fivi: 22 appuntamentiMilano, 14 apr. (askanews) – Il 6 maggio in tutta Italia torna il “Sabato del Vignaiolo”, seconda edizione dell’evento diffuso organizzato dalle Delegazioni locali della Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi) per raccontare al pubblico e agli appassionati le realtà territoriali degli oltre 1.500 soci.

Ventidue gli appuntamenti organizzati da Nord a Sud in altrettante località della penisola: aziende agricole e cantine soprattutto, ma anche luoghi d’arte o ristoranti appartenenti alla rete dei “Punti di affezione” Fivi, che diventano teatro d’incontro diretto con i vignaioli e le vignaiole dell’associazione. Gli eventi hanno format diversi, liberamente decisi e organizzati dai vignaioli di ogni diverso territorio: banchi d’assaggio singoli o collettivi, masterclass, pic-nic e passeggiate nei vigneti, musica live. Il “Sabato del Vignaiolo” vuole offrire agli appassionati del vino una giornata di festa e relax, ma anche di scoperta del lavoro dei vignaioli, delle tradizioni che si tramandano di generazione in generazione, delle eccellenze dei territori in cui coltivano i loro vigneti.

“Dopo il grande successo della prima edizione, che ha coinvolto quasi 10mila partecipanti nei vari appuntamenti, le Delegazioni locali si sono riattivate con un’energia davvero entusiasmante” ha dichiarato la vicepresidente di Fivi, Diletta Nember, spiegando che “se l’anno scorso gli eventi erano 18, quest’anno saranno ben 22, con novità come l’Abruzzo, la Liguria, le Langhe e il Roero, che testimoniano come questo evento sia entrato ormai nel cuore delle vignaiole e dei vignaioli”. “Questi appuntamenti sono per noi un’occasione unica per incontrarsi, consolidare i legami associativi e i rapporti positivi tra colleghi” ha proseguito Nember, concludendo che “per il pubblico, è l’occasione per conoscere i vignaioli nella loro massima espressione di genuinità e autenticità, vocaboli spesso abusati ma mai veri come in questo caso”. Il programma completo degli appuntamenti è pubblicato su https://fivi.it/sabato-del-vignaiolo/.

Vino, il 17 aprile a Tortona si tiene l’incontro “Quo vadis Derthona?”

Vino, il 17 aprile a Tortona si tiene l’incontro “Quo vadis Derthona?”Milano, 14 apr. (askanews) – La valorizzazione di un territorio attraverso il suo vino, il Derthona Timorasso, e le sue eccellenze enogastronomiche sarà il tema al centro del talk show “Quo vadis Derthona? – Voci autorevoli da territori di successo”, in programma lunedì 17 aprile alle 18 nel Teatro Civico di Tortona (Alessandria).

Per l’occasione, il vignaiolo Walter Massa, presidente e ideatore del marchio “Terre Derthona”, dialogherà con il fondatore di Eataly, Oscar Farinetti, lo storico e scrittore Luciano Bertello, il presidente di Banca d’Alba, Tino Cornaglia, il direttore artistico di R&P Davide Rampello e il titolare del ristorante 3 stelle Michelin “Dal Pescatore” di Canneto sull’Oglio (Mantova), Antonio Santini. “Oggi possiamo senz’altro affermare di essere giunti a un primo, importante, traguardo: il Tortonese è infatti entrato nel cosiddetto “salotto buono” del gusto, del vino e dei territori di tendenza, come testimonia il vivace movimento turistico in corso e la crescente domanda di prodotti tipici” ha affermato Massa, spiegando che “arrivare a tutto questo, seppure molto impegnativo, è stato tutto sommato facile rispetto a ciò che ci aspetta: siamo stati infatti aiutati, in questo percorso, dal momento storico, dalla posizione geografica, dalla strepitosa genetica del vitigno Timorasso”. “Ora – ha concluso – siamo arrivati al punto in cui dobbiamo guardare avanti con la giusta mentalità”.

L’appuntamento di lunedì prossimo si muove proprio in questo senso, dando la possibilità agli stakeholder del territorio di dialogare e interagire con referenti di primo piano del settore enogastronomico e dello story telling. Al termine dell’incontro sarà aperto anche un dibattito con il pubblico presente, quindi, si proseguirà con la presentazione del libro “Osterie della tradizione tra Langa, Roero, Monferrato e Tortonese” di Luciano Bertello (ed. San Paolo Periodici 2022). L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria. Per la registrazione e il programma completo si può consultare il sito www.terrederthona.it. L’evento è organizzato da Terre Derthona (associazione Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi) con i patrocini di Regione Piemonte, Provincia di Alessandria, Comune di Tortona, Consorzio di Tutela Vini dei Colli Tortonesi, Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Tortonesi, Slow Food e Banca d’Alba. Proprio nelle ultime settimane, il territorio tortonese è al centro di un’inedita operazione di promozione, basata sulle sue eccellenze e sulle sue peculiarità, ed è iniziata anche la posa di una nuova segnaletica stradale con il marchio “Terre Derthona”, che identifica il comprensorio tra Monferrato, Lomellina, Oltrepò e la zona vicina alla Liguria. Tante, del resto, sono le specialità tipiche di questa terra: al vino si aggiungono infatti unicità come il formaggio Montebore, il salame nobile del Giarolo, le pesche di Volpedo, le ciliegie di Garbagna, i tartufi dell’Appennino, gli ortaggi della Valle Scrivia.