Vino, 66mila euro da Hong Kong per ultimo lotto di Barolo en primeurMilano, 14 nov. (askanews) – E’ stato battuto a 66mila euro il dodicesimo e ultimo lotto dell’asta solidale “Barolo en primeur”. Con l’offerta di un anonimo donatore di Hong Kong, arrivata durante l’Asta mondiale del tartufo bianco d’Alba che si è tenuta sempre al Castello di Grinzane Cavour (Cuneo), la terza edizione della gara di generosità incentrata sul prezioso vino della Langhe ha chiuso con una raccolta record di 877mila euro che saranno devoluti a favore di progetti no-profit in Italia e all’estero.
Il ricavato dell’offerta della dodicesima barrique è andato a “Mother’s Choice Foundation”, ente che opera ad Hong Kong dal 1987 a favore dei bambini orfani e delle giovani madri in difficoltà. Questo ultimo lotto fa così salire a quota 2.371.800 euro il totale dei fondi raccolti nelle prime tre edizioni di “Barolo en primeur”. Il 27 ottobre scorso il direttore di Christies Italia, Cristiano De Lorenzo, aveva battuto i primi 11 lotti, a cui erano associate altrettante barriques di Barolo Vigna Gustava della vendemmia 2022 da 225 litri, che daranno vita ognuna a 270 bottiglie, le “Barrique del Presidente” da 550 litri, e 10 lotti comunali formati da 1.336 bottiglie di Barolo e Barbaresco della vendemmia 2022 donati da 95 produttori del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, riuniti sotto il nome del Comune di produzione. In tutto 1.034 bottiglie da 0,75 litri, 242 magnum e 60 Jeroboam, per un totale di 1.318,5 litri.
La prossima edizione della manifestazione prenderà il via nell’ottobre 2024.
Vino, la missione di promozione di Vinitaly fa rotta sui BalcaniMilano, 14 nov. (askanews) – Fa rotta sui Balcani la missione di promozione del vino italiano di Vinitaly e Ice Agenzia, che da giovedì 16 a domenica 19 novembre approda a Belgrado (Serbia) per la seconda edizione di “Wine Vision by Open Balkan”, prima e più grande fiera enologica nel Sud Est Europa che lo scorso anno ha ospitato 350 cantine provenienti da 20 Paesi e più di 30mila visitatori da 40 nazioni. Qui gli oltre mille mq di “Area Italia” diventerà il punto di ritrovo per buyer, professionisti e opinion maker di settore, interessati a conoscere e approfondire non solo le proposte delle 50 aziende della collettiva italiana, ma anche contatti, strategie e opportunità commerciali per il vino made in Italy.
“Dopo il successo della partecipazione della delegazione ‘Open Balkan’ allo scorso Vinitaly, vogliamo continuare a presidiare e sviluppare il business del vino nei Balcani e nell’Est Europa, un mercato dove il vino italiano è riuscito lo scorso anno a sorpassare la Francia in quantità e valori, divenendo il principale fornitore Ue” ha spiegato l’Ad di Veronafiere, Maurizio Danese, parlando di “un primo risultato importante e da capitalizzare attraverso un’azione mirata sia di posizionamento e penetrazione, ma anche attivando il reclutamento e lavorando sugli incoming in vista di Vinitaly 2024”. “Sono Paesi ancora a forte sviluppo, dove l’attenzione per l’Italia sta crescendo, il made in Italy è molto apprezzato ed il vino è uno dei prodotti strategici” ha affermato il presidente di Ice, Matteo Zoppas, sottolineando che “non c’è un ristorante internazionale di livello che non abbia una importante carta dei vini italiani e ciò testimonia come l’Italia anche su questo sia un riferimento nel mondo”.
Alla manifestazione serba sono previste quattro masterclass con più di 30 vini selezionati in degustazione e con focus dedicati al Veneto, a Piemonte e Lombardia, a Veneto e Friuli-Venezia Giulia e al Centro e Sud Italia. All’inaugurazione di “Area Italia”, giovedì 16 novembre, sono attesi il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il direttore della sede Ice di Belgrado, Antonio Ventresca, il direttore commerciale di Veronafiere, Raul Barbieri con l’Ad Danese. Secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, nei primi sei mesi 2023 le vendite di vino italiano nell’area dell’Est Europa (Albania, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia Del Nord, Moldavia, Montenegro, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Turchia), insieme con l’Austria, hanno registrato un aumento del 16,5%, per un controvalore nel semestre di 243 milioni di euro. Una crescita in controtendenza rispetto alle performance globali del settore nella prima metà dell’anno (-0,4%), che conferma la leadership italiana nell’area considerata.
Vino, Terenzi fa incetta di premi e si prepara a festeggiare 20 anniMilano, 14 nov. (askanews) – La Cantina Terenzi di Scansano (Grosseto) nel 2024 compirà vent’anni e si prepara a festeggiare questo anniversario con un’operazione di rebranding affidata all’agenzia milanese “Robilant & Associati”.”Rinnovare la nostra immagine ha lo scopo di valorizzare al meglio il nostro lavoro e di promuovere l’espressione più autentica di una ‘Maremma di charme’, lontata dall’immagine stereotipata di questo lembo meridionale di Toscana” spiegano Federico, Balbino e Francesca Romana Terenzi che guidano l’azienda, sottolineando che “vogliamo raccontare Terenzi e la Maremma attraverso una comunicazione più efficace sui canali digitali e un’ospitalità rinnovata, grazie a una serie di investimenti, con molte esperienze inedite dedicate a turisti e wine lovers”.
Nel frattempo, il loro “Vermentino Balbinus 2021” è appena entrato nella guida “I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia” del Corriere della Sera, curata da Luciano Ferraro e James Suckling. “Siamo orgogliosi di questa presenza – ha commentato Federico Terenzi – anche perché si evidenzia la nostra vocazione bianchista nell’ambito di una produzione in cui, naturalmente, i rossi rimangono protagonisti”. Un riconoscimento questo che si aggiunge a quello del volume “Vini d’Italia 2024” del Gambero Rosso, che per la dodicesima volta consecutiva ha assegnato i “Tre Bicchieri” al “Morellino di Scansano Doc Riserva Madrechiesa 2020”. Non solo: il “Morellino di Scansano Docg Riserva Purosangue 2021” è stato inserito tra i “Top 300” e ha ottenuto la “Corona” di “Vinibuoni d’Italia 2024” del Touring Club Italiano, e il “Petit Manseng Passito Costa Toscana 2020” ha avuto le “Tre Stelle Oro” della “Guida Veronelli”. Inoltre, il “Vermentino Balbinus 2021” si era già guadagnato quest’anno il Bollino “Vermentino Grand Prix Top 10” della Doc Maremma Toscana edizione 2023. Terenzi oggi può contare su 170 ettari, di cui 60 vitati e 14 di ulivi secolari, e su una consolidata offerta di ospitalità enoturisca. La storia della Tenuta ha inizio nei primi anni Novanta, quando Florio Terenzi lascia Milano e acquista un casale nei pressi di Scansano con 7 ettari di uliveto e uno di vigneto, e avvia negli anni la produzione di vino e olio extravergine d’oliva Igp Toscana. Nel 2001 viene fondata l’azienda e nel 2004 viene realizzata la Cantina.
Consorzio vini Venezia: degustazione con visita a Villa ReichsteinerMilano, 14 nov. (askanews) – Domenica 19 novembre a Villa Reichsteiner a Piavon di Oderzo (Treviso) si terrà il terzo appuntamento di “La Villa, il Vino e Venezia: un viaggio alla scoperta dei territori della Serenissima” organizzato dal Consorzio Vini Venezia insieme con l’Associazione Ville Venete.
La manifestazione nasce per far conoscere il vino e il suo legame con le ville a giornalisti, operatori del settore, e appassionati, coniugando la storia e la bellezza e la storia delle ville con degustazioni guidate dei vini delle Doc Piave, Lison Pramaggiore, Venezia, e delle Docg Malanotte e Lison, nonché vini provenienti da vitigni autoctoni come Lison, Raboso, Refosco dal peduncolo rosso e Incrocio Manzoni. “I primi due appuntamenti nelle prestigiose Villa Tiepolo Passi a Carbonera (Treviso) e Villa Widmann Rezzonico Foscari a Mira (Venezia) si sono chiusi vedendo la partecipazione di un nutrito numero di partecipanti” ha spiegato il direttore del Consorzio Vini Venezia, Stefano Quaggio, sottolineando che “abbiamo visto un pubblico di appassionati giovane molto interessato a questo nuovo format che lega il patrimonio culturale e artistico delle Ville e la sua tradizione con la produzione e la storia del vino. Ci auguriamo – ha concluso Quaggio – che l’ultimo appuntamento di domenica 19 novembre presso Villa Rechsteiner possa portare un contributo al territorio, dando così appuntamento a tutti all’edizione 2024”.
Le tre visite guidate alla Villa a cui seguirà la degustazione guidata dei vini del territorio, della durata di un’ora ciascuna, prenderanno il via alle 9.30, alle 11.30 e alle 15.
Vino, a Emidio Pepe il “Premio Leonildo Pieropan” della FiviMilano, 13 nov. (askanews) – E’ Emidio Pepe, vignaiolo classe 1932 e titolare dell’omonima Cantina di Torano Nuovo (Teramo), il vincitore della nona edizione del Premio “Leonildo Pieropan” promosso dalla Federazione dei vignaioli indipendenti (Fivi).
Questa la motivazione con la quale la Fivi ha voluto premiare lo storico socio abruzzese: “Emidio Pepe è l’Abruzzo. C’è chi lo definisce ‘Mr. Montepulciano’ e mai soprannome fu così appropriato. Nel 1964 fonda la sua azienda e comincia la produzione dei suoi vini, quando in Abruzzo non esistevano ancora le Denominazioni: lui e altri vignaioli si misero d’impegno e diedero il loro contributo per plasmare la viticoltura abruzzese, nella consapevolezza che i risultati migliori si ottengono unendo le forze, e che il successo di ogni vignaiolo è legato indissolubilmente al successo del proprio territorio. Quando nel mondo non c’era spazio che per vitigni e vini di grande blasone, Emidio Pepe ha preso la sua valigia e i suoi vini, mettendosi in gioco in prima persona, senza l’aiuto di nessuno se non delle sue forze, diventando così un modello che da generazioni tanti vignaioli abruzzesi cercano di seguire, traendo ispirazione dal suo esempio. E se, nonostante le difficoltà, ancora oggi qualcuno decide di fare questo mestiere, pensando che il vino sia il frutto della vite e di una vita dedicata al lavoro, ci risulta ancora più facile capire che l’esempio di vignaioli come Emidio Pepe continua a dare i suoi frutti”. L’annuncio del vincitore arriva a poco più di dieci giorni dall’apertura del 12esimo “Mercato dei vini dei vignaioli indipendenti” che si terrà BolognaFiere da sabato 25 a lunedì 27 novembre. E proprio il 27 novembre, in occasione dell’assemblea degli associati Fivi, avverrà la consegna ufficiale del premio.
Tra le diverse novità del Mercato nella nuova sede di Bologna, c’è anche un nuovo riconoscimento, il “Premio Vignaiolo come noi”, attribuito a un uomo o a una donna del mondo della cultura, del giornalismo, dell’economia o dello spettacolo “che interpreta il proprio lavoro mettendo al centro i valori di qualità, originalità, professionalità e l’amore per le cose fatte bene, eseguite con passione e cura artigiana”. Quest’anno il premio è andato al cantante e musicista Stefano Belisari in arte Elio, che sarà presente al taglio del nastro della manifestazione. Questa la motivazione del riconoscimento: “C’è la campagna nel passato familiare di quasi tutti gli italiani. Ma non tutti gli italiani lo riconoscono e lo sanno apprezzare. Stefano Belisari, per tutti Elio, ha riannodato i fili delle sue radici contadine e, pur rimanendo a vivere in città, ha trovato nella campagna marchigiana un luogo dove esprimere un altro lato del suo caleidoscopico talento. E dopo averlo dimostrato per tutta la sua carriera in studio di registrazione, sul palco dei palazzetti o dei teatri, alla radio, in televisione, anche questo suo piccolo ritorno alla terra lo conferma: bisogna amare profondamente il proprio mestiere, e dedicarsi ad esso con passione e cura, per fare cose belle e farle amare”.
Giornata del diabete: le proprietà dei dolcificanti in una dieta sanaMilano, 13 nov. (askanews) – Gli edulcoranti ipocalorici non influenzano negativamente i livelli di glucosio e insulina nel sangue e questo li rende adatti all’alimentazione delle persone affette da diabete. Ad affermarlo è il dottor Luca Piretta, medico gastroenterologo, nutrizionista e professore di allergie e intolleranze alimentari presso l’Università Campus Bio Medico di Roma, che definisce il ruolo di questi prodotti all’interno di una dieta bilanciata in occasione della Giornata mondiale del diabete (14 novembre), patologia di cui sono affetti 3,9 milioni di italiani, ossia il 6,6% della popolazione.
In occasione della Giornata mondiale del diabete Unione italiana food – Gruppo Edulcoranti ha inteso promuovere una cultura di questi prodotti attraverso la voce degli esperti. “Il rapporto tra dolcificanti e diabete è stato oggetto di numerosi studi, review e metanalisi – afferma Piretta – Si evince prima di tutto che gli edulcoranti ipocalorici non influenzano negativamente i livelli di glucosio e insulina nel sangue, il che li rende adatti per le persone affette da diabete. Inoltre, consentono alle persone con diabete di gestire meglio l’assunzione di carboidrati pur gustando cibi e bevande dal sapore dolce ma con meno o senza calorie. Studi clinici controllati, poi, dimostrano che gli edulcoranti non influiscono negativamente sul controllo del glucosio o sulla salute cardio metabolica, suggerendo che incorporare le dosi consigliate di queste sostanze, riducendo la quantità di zuccheri semplici assunti, può coadiuvare uno stile di vita sano, che è lo strumento principale e ideale prevenire il diabete di tipo 2”. La frequenza del diabete sta aumentando ovunque, anche in Italia. Secondo l’Italian diabetes barometer report 2023, realizzato da Ibdo Foundation, nel 2022 il numero dei diabetici in Italia è in aumento con 3,9 milioni di soggetti colpiti, ovvero il 6,6% della popolazione generale. Dal 2019 si è registrato addirittura un aumento del +14%, pari a 400mila casi in più. I dati sono in aumento anche rispetto alle ultime stime dell’Istat che risalgono al 2020, secondo cui il diabete affliggeva circa il 6% della popolazione, ovvero oltre 3 milioni e mezzo di persone. Il diabete di tipo 2, detto anche diabete dell’adulto, è il più frequente e rappresenta il 90% dei casi di diabete. Il diabete di tipo 1, detto anche diabete giovanile o insulino-dipendente, rappresenta circa il 10%.
Ad oggi non ci sono metodi per prevenire l’insorgenza del diabete di tipo 1, mentre è possibile prevenire il diabete di tipo 2, più diffuso e che si sviluppa tendenzialmente in età adulta. L’adozione di uno stile di vita sano, con una corretta alimentazione, regolare attività fisica e la riduzione quando non l’eliminazione di alcol e fumo, e il costante monitoraggio dei fattori di rischio, attraverso l’identificazione precoce di persone a rischio e il loro coinvolgimento in programmi di prevenzione, sono i principi cardine di questo percorso. I dolcificanti essendo anche centinaia di volte più dolci dello zucchero da tavola, in quantità ridottissime conferiscono il livello desiderato di dolcezza a cibi e bevande. Pur essendo estremamente più dolci, gli edulcoranti ipocalorici, nel contesto di una dieta bilanciata e uno stile di vita sano, offrono ai diabetici scelte alimentari più ampie fornendo il piacere del gusto dolce senza alzare il glucosio nel sangue. Inoltre, non avendo alcun impatto sui livelli di glicemia e dell’insulina e non fornendo calorie, possono avere anche un ruolo nella perdita e nel controllo del peso per le persone con diabete di tipo 2. Inoltre anche l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha confermato che i dolcificanti con poche o senza calorie utilizzati in sostituzione degli zuccheri inducono un aumento della glicemia inferiore dopo il consumo rispetto agli alimenti e alle bevande contenenti zucchero.
Vino, Vinitaly: nel 2024 promozione unitaria in 15 PaesiMilano, 13 nov. (askanews) – “Prevedere l’evoluzione dei mercati e condividere una strategia di promozione condivisa sulle piazze internazionali efficientando le risorse in ottica di posizionamento e nuove opportunità di business in un contesto geopolitico ed economico che non risparmia sfide e incertezze”. È la chiamata di Vinitaly a istituzioni e aziende del vino in apertura di “wine2ine”, l’evento di networking del Salone internazionale del vino italiano in programma a Veronafiere il 12 e 13 novembre.
Una direttrice, quello dell’unità di intenti, emersa nel corso della sessione di apertura su “Export Maps. L’attività di Vinitaly in favore dell’internazionalizzazione del vino italiano. Focus Usa, Asia ed Est Europa”, che trova fondamento nel check up del settore fornito oggi dal responsabile dell’Osservatorio del vino Uiv-Vinitaly, Carlo Flamini, e che ancora evidenzia uno scenario globale mobile. Secondo l’analista, il quadro 2023 se da un lato conferma le difficoltà del vino italiano previste a fine 2022, dall’altro evidenzia la necessità di operare un cambio di passo per rimettere in carreggiata il comparto alle prese con una stagione difficile. Infatti, secondo le stime dell’Osservatorio, l’anno si chiuderà con un calo del fatturato rispetto al 2022 (-2,9%). Secondo il report, la diminuzione dei costi di esercizio per effetto del rientro parziale delle tensioni di energetici e materie prime non è bastata a preservare i fondamentali di un comparto che, come altri, sta scontando in particolare il raddoppio dei tassi di interesse, ma anche un aumento del tasso di insolvenza dell’horeca e un calo del mercato che sta impattando sui costi di magazzino. Su questo fronte, l’Osservatorio Uiv-Vinitaly stima una chiusura d’anno meno drastica di quanto preventivato 12 mesi fa in uno scenario ipotizzato di recessione globale. Il calo dei volumi venduti si attesterà poco sotto al 3%, grazie alla tenuta della domanda in Europa Occidentale (+1%) e in parte minoritaria al balzo nell’Est Europa (+20%). In contrazione tutte le altre macroregioni, a partire dal Nordamerica (-14%), Giappone e Corea (-23%), Estremo Oriente (-20%) e Sudamerica (-16%). Nel complesso, il mercato interno cederà 3,7 punti, mentre l’export il 2,4%.
Per il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, “l’andamento del mercato 2023 presentato oggi conferma le difficoltà annunciate un anno fa dal nostro Osservatorio e convalida il percorso impresso dalla nuova governance alla manifestazione già dall’edizione di aprile scorso: ossia un Vinitaly sempre più orientato al business a Verona e, al contempo, al centro di un hub in grado di aggregare realmente la promozione del vino italiano all’estero per dare una risposta nei fatti alle imprese. Va in questa direzione – aggiunge Bricolo – il dialogo e l’impegno con tutte le istituzioni, dai ministeri alle ambasciate, dalle camere di commercio all’estero fino a Ice-Agenzia, per costituire una ‘squadra Italia’ del vino capace di cimentarsi in Italia e all’estero”. “Dopo il record di buyer selezionati presenti all’ultima edizione di Vinitaly, siamo ripartiti con un programma speciale di promozione e incoming in vista del 2024 che contempla eventi, roadshow e preview della manifestazione in 15 Paesi obiettivo di tre Continenti per delineare la mappatura evolutiva dei mercati, consolidati ed emergenti” sottolinea l”Ad di Veronafiere, Maurizio Danese, parlando di “un progetto che, come l’anno scorso, contempla investimenti importanti finalizzati a consolidare ulteriormente il ruolo della manifestazione. Un potenziamento – conclude – sia su Verona, crocevia delle nostre attività internazionali, che all’estero dove, oltre alle fiere in Cina e in Brasile, prevediamo la nascita di Vinitaly Usa 2024 a Chicago e un’altra nuova manifestazione b2b in Giappone”.
Aree della domanda, quelle su cui Vinitaly pianta bandiere fieristiche made in Italy, coerenti con l’analisi del suo Osservatorio, che vede, specie nelle emergenti piazze del far East, di Giappone e Corea del Sud e dell’Est Europa con indici di penetrazione ancora sotto il 50% del potenziale e con importanti previsioni di crescita. Anche il top buyer Usa, secondo il report, presenta tutt’oggi un indice di penetrazione del vino al 60% e una curva che, al di là della congiuntura, si prospetta in rialzo nel medio-lungo periodo. Per questo la ricetta della Spa fieristica, contemplata nel prossimo Piano strategico 2024-2026, è quella di potenziare sempre più il veicolo business di Vinitaly, anche in collaborazione con Ice Agenzia, in favore di un settore le cui attività promozionali sono storicamente frammentate in mille iniziative. “Esportare è fondamentale e dobbiamo farlo portando all’estero il vino italiano in quanto italiano: è una veste che fa bene a tutti e in questo senso inflazionare gli eventi è controproduttivo” commenta il direttore generale di Ice Agenzia, Lorenzo Galanti, sottolineando che “lavorare con Vinitaly è fondamentale perché ci aiuta a razionalizzare e sistematizzare le iniziative. Oggi siamo particolarmente attenti ad accrescere la qualità dei buyer – chiosa Galanti – per garantire un matching che ci consente di ottimizzare gli incontri b2b a favore del posizionamento del vino italiano nel mondo”.
Italia ancora protagonista ai “Wine Star Award” di Wine EnthusiastMilano, 13 nov. (askanews) – Dopo il titolo di “Winemaker of the year” assegnato ad Alessio Planeta, Ceo ed enologo della Cantina siciliana Planeta, l’Italia del vino si è aggiudicata altri importanti riconoscimenti alla 24esima edizione dei “Wine Star Award” organizzati dall’importante rivista statunitense “Wine Enthusiast”.
La veronese Pasqua Vigneti e Cantine ha infatti ricevuto il premio 2023 di “Innovator of the year” (Innovatore dell’anno, ndr) e la franciacortina Ca’ del Bosco si è aggiudicata quello per la “European Winery of the Year” (Cantina europea dell’anno, ndr). E c’è un po’ del nostro Paese anche nella nomina di Charlottesville, la cosiddetta “culla del vino Usa”, a “Wine region of the year” (regione vinicola dell’anno, ndr). Tra la quarantina di Cantine che sorgono in questa zona della Virginia, c’è infatti Barboursville, storica Tenuta di 500 ettari, di cui 90 a vigneto, che dal 1976 è di proprietà del gruppo veneto Zonin1821.
I vincitori saranno premiati ufficialmente lunedì 5 febbraio 2024 durante una serata di gala all’Eden Roc Hotel di Miami Beach in Florida.
Villa Della Torre rinnova l’alleanza con Palazzo Te per un nuovo vinoMilano, 13 nov. (askanews) – Nuovo capitolo del progetto dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano che vede insieme Fondazione Palazzo Te di Mantova e Villa Della Torre di Fumane (Verona), omonima Cantina di proprietà della famiglia Mastella Allegrini. L’alleanza virtuosa che l’anno scorso aveva dato vita a “Camera dei Giganti Valpolicella Classico Superiore Doc 2020”, porta oggi Villa Della Torre a dedicare un’altra opera di Palazzo Te ad un’edizione limitata di un suo vino, il “Lugana Doc 2021 Camera di Amore e Psiche”.
Il legame tra Palazzo Te e Villa Della Torre affonda le sue radici tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, quando il celebre pittore e architetto Giulio Romano e la sua scuola firmano questi due straordinari edifici. Un’unica cifra stilistica che offre oggi una prospettiva di visita nuova all’interno di un percorso turistico-culturale comune, che punta ad accorciare le distanze tra le città di Mantova e Verona e tra il territorio veneto e quello lombardo. “La sinergia e la progettualità tra pubblico e privato rappresenta oggi uno strumento prezioso per la valorizzazione, la salvaguardia e la corretta comunicazione del nostro patrimonio culturale” ha commentato la Cavaliera del lavoro e proprietaria di Villa Della Torre, Marilisa Allegrini, sottolineando che “questo progetto rende protagonista il connubio tra arte e cultura enoica, due asset che da sempre identificano l’Italia in tutto il mondo e di cui Villa Della Torre è portavoce”.
“Il bianco dedicato alla Camera di Amore e Psiche si affianca al rosso della Camera dei Giganti, allargando un’offerta che è stata pensata per mostrare concretamente la fecondità di alleanze tra territori, patrimoni e competenze produttive, tessute nel segno della cultura e della qualità” ha dichiarato il direttore della Fondazione Palazzo Te, Stefano Baia Curioni, spiegando che si tratta di “una nuova occasione per leggere il patrimonio culturale italiano nella capacità generosa di coinvolgere la sensibilità estetica, l’educazione a vivere i piaceri e lo sviluppo stesso delle civiltà”. “Il vino ‘Camera di Amore e Psiche’ rappresenta un secondo bellissimo viaggio che desideriamo condividere con il grande pubblico” ha dichiarato la direttrice Marketing di Villa Della Torre, Caterina Mastella Allegrini, evidenziando che “è un’occasione, assolutamente speciale, in cui l’arte e la cultura del vino dialogano diventando un efficace strumento di valorizzazione l’uno per l’altro”.
Due le etichette da collezione di questa special edition di Lugana Doc: la prima ritrae sulle 1.500 bottiglie da 0,75 litri la favola di Amore e Psiche tratta dalla “Metamorfosi” di Apuleio, la seconda riprende invece sui formati da 1,5 e 3 litri (tirati in 150 e 50 esemplari), l’affresco dedicato ai preparativi di un banchetto in campagna, dove la vite fa da sfondo ad una tavola con ai lati Bacco e un servo che porta sulle spalle un otre di vino. Le bottiglie sono disponibili negli shop di Palazzo Te e Villa Della Torre, e sul negozio on-line della Cantina.
Consorzio Asolo Prosecco: 400 bottiglie per celebrare Freya StarkMilano, 13 nov. (askanews) – Il Consorzio Asolo Prosecco celebra i cento anni dalla nascita e i trenta dalla morte della scrittrice e viaggiatrice inglese Freya Stark, dedicandole una limited edition di 400 bottiglie istituzionali. Scopo dell’iniziativa è sostenere il convegno dal titolo “Freya Stark – tra Occidente e Oriente” che si terrà venerdì 17 e sabato 18 novembre ad Asolo (Treviso), curato da Cristina Mondin, archeologa e manager del Museo Civico di Asolo, ente che promuove l’evento assieme all’associazione no profit MAReA.
L’appuntamento, a cui interverranno studiosi di fama internazionale, prevede due sessioni: una dedicata a Freya Stark nell’Asolano e la seconda dedicata al Medio Oriente e ai luoghi che lei visitò a partire dal 1927. L’etichetta, con l’illustrazione di Giulia Scremin e la grafica realizzata da Studio Paffi di Verona, riporta il ritratto della Stark, inventrice del genere “travel writing”, icona della libertà e dell’emancipazione femminile, innamorata di Asolo a tal punto da scegliere il borgo come buen retiro e luogo dove essere sepolta. Alle sue spalle si intravedono, oltre a Istanbul, le amate colline e la Rocca, simbolo della cittadina. “Freya Stark è senza dubbio una delle figure più note che, nel corso della storia, hanno eletto Asolo a luogo del cuore” ha affermato il presidente del Consorzio Asolo Prosecco, Ugo Zamperoni, ricordando che “forte e indipendente, fu un fulgido esempio di intellettuale della sua epoca. “A lei dedichiamo la nostra etichetta speciale, consapevoli che la cultura e la bellezza del borgo di cui Freya si fece portavoce, passa anche attraverso un calice di vino” ha proseguito Zamperoni, evidenziando che “spetta a noi promuovere un territorio unico nel suo genere, che nel corso dei secoli seppe conquistare il cuore di numerosi nomi noti e che nel tempo ha saputo mantenere immutato il suo fascino”.
“Quella tra il Consorzio Asolo Prosecco e le istituzioni asolane rappresenta una sinergia in grado di aumentare la conoscenza e la valorizzazione dei nostri vini, del paesaggio e della storia di questo borgo” ha dichiarato il sindaco di Asolo, Mauro Migliorini,aggiungendo “un plauso quindi al Consorzio che ha dedicato uno dei prodotti simbolo del territorio, eccellenza riconosciuta e internazionalmente apprezzata, a una donna che del viaggio sostenibile, della conoscenza e della cultura ha fatto il suo stile di vita, scegliendo Asolo come luogo prediletto”. Le bottiglie dedicate a Stark donate dal Consorzio sono disponibili nello shop del Museo Civico di Asolo.