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Gli “Esercizi spirituali per bevitori di vino” del critico Peretti

Gli “Esercizi spirituali per bevitori di vino” del critico PerettiMilano, 28 giu. (askanews) – Esce il 1 luglio “Esercizi spirituali per bevitori di vino” (Edizioni Ampelos), libro con cui il giornalista e critico enogastronomico Angelo Peretti conduce il lettore a riscoprire “i contenuti emozionali e intellettuali (ossia ‘spirituali’) del bere e del vivere”. Lo fa sulla scorta di un’esperienza più che trentennale nel settore, sviluppata attraverso la redazione di centinaia di articoli e la stesura di piani strategici per varie Denominazioni di origine.

Novanta brevi capitoli a cavallo tra il racconto e il saggio, ognuno dei quali prende spunto da romanzi, aneddoti, poesie, canzoni che nulla hanno a che fare con il l vino. Un’intervista di Playboy al fondatore di Apple, Steve Jobs, è l’occasione per parlare dei timori delle persone comuni di fronte ai mostri sacri del vino e della vita pubblica. Una lettera scritta dallo stilista Giorgio Armani durante la prima ondata di Covid-19 porta a riflettere sull’eleganza e sulla cafonaggine di certi vini e di certi individui. Il ricordo dei primi astronauti sulla luna fa comprendere come il senso di appartenenza a una comunità costituisca il fondamento sia della convivenza civile, sia della tipicità dei vini di un dato territorio. Le confessioni degli amanti delusi nelle rubriche online dei cuori solitari danno modo di ragionare sulla cecità dell’amore e sui difetti dei vini. In parallelo, logica ed ironia smantellano i falsi riti di quei sedicenti intenditori che pretendono di ergersi a sacerdoti dell’enologia. L’intento è quello di aiutare il lettore a godere appieno del piacere di un gesto naturale come il condividere un bicchiere di vino con le persone care. Per chi poi volesse approfondire i propri “esercizi spirituali” anche a tavola, Peretti suggerisce per ciascun capitolo due vini, uno italiano e uno straniero, coerenti con il contenuto di volta in volta trattato: etichette note e meno note per un totale di centottanta vini.

Nato a Garda (Verona), classe 1959, Peretti ha collaborato con alcune delle maggiori guide italiane dei settori del vino, dell’olio e della ristorazione, e ha pubblicato manuali sui vini italiani e sugli abbinamenti tra cibo e vino, tra cui “Vini e spumanti” e “Il vino. Gli abbinamenti ideali” per Giunti, e “Il Lugana” e “Il Bardolino” per Morganti.

Vino, Federdoc: assemblea dei soci approva contenuti bilancio 2022

Vino, Federdoc: assemblea dei soci approva contenuti bilancio 2022Milano, 27 giu. (askanews) – Oggi a Roma si è tenuta l’Assemblea dei soci della Confederazione nazionale Consorzi volontari tutela Denominazioni vini italiani (Federdoc), durante la quale “sono stati illustrati e approvati i contenuti del bilancio 2022, procedendo inoltre alla ratifica di alcune delibere precedentemente adottate dal Cda (modifica regolamento interno composizione sezioni territoriali, adesione nuovi Consorzi, cooptazione consiglieri, ecc.)”.

Lo ha comunicato la stessa Confederazione nel suo notiziario, spiegando che il presidente Giangiacomo Bonaldi ha spiegato “i punti salienti della relazione sulle attività annuali, mettendo a fuoco le dinamiche dei mercati e i principali dossier politico-normativi (riforma IG, vino e salute, fitofarmaci, vitigni resistenti, TEA) su cui si è concentrato l’impegno della Federazione nell’ultimo anno e che richiederanno particolare attenzione anche nell’immediato futuro”. All’appuntamento è intervenuto il presidente della Commissione Agricoltura Camera, Mirco Carloni, “il quale ha manifestato la propria disponibilità ed impegno a rappresentare le istanze del sistema dei Consorzi nelle sedi istituzionali sui principali temi discussi in Assemblea”.

Consorzio Prosecco Doc: per vendemmia ’23 attingimento extra 4.738 ha

Consorzio Prosecco Doc: per vendemmia ’23 attingimento extra 4.738 haMilano, 27 giu. (askanews) – “Il Cda del Consorzio di tutela della Denominazione Prosecco al fine di agevolare il proprio sistema produttivo, tenuto conto dello stillicidio di informazioni non corrette circolanti tra gli operatori e alla luce delle attuali dinamiche della domanda, ritiene che la disponibilità di prodotto libero in giacenza, considerando lo svincolo del 50% della riserva vendemmiale e la modifica del disciplinare di produzione che consentirà la commercializzazione delle produzioni 2023 a partire dal 1 gennaio 2024, possa garantire gli imbottigliamenti fino al 31 dicembre 2023”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal Consorzio, che precisa che “pertanto, al permanere delle condizioni di cui sopra, si segnala che i volumi residui della riserva vendemmiale 2022, pari a circa 370mila ettolitri, non saranno resi disponibili al sistema di certificazione nel 2023 ma, in coerenza con il dettato normativo, potranno essere utilizzati per far fronte, nelle annate successive, a carenze di produzione fino al limite massimo delle rese previsto dal disciplinare di produzione o consentito, con provvedimento regionale, per soddisfare esigenze di mercato”.

In relazione alla vendemmia 2023, inoltre, il Cda del Consorzio ha deliberato, all’unanimità, “l’attingimento straordinario di 4.738 ettari, per una superficie massima di 2,5 ettari ad azienda”. In questo modo la produzione disponibile per il 2024 “potrà contare su poco meno di 5 milioni di ettolitri, dei quali solo poco più di 3,8 milioni saranno immediatamente disponibili per l’imbottigliamento – prosegue il comunicato – mentre la parte rimanente (riserva 2022 e stoccaggio 2023) potrà essere immessa sul mercato in seguito alla valutazione di quattro fattori che si possono così sintetizzare: andamento degli imbottigliamenti; andamento delle vendite; mantenimento del valore del vino base e rafforzamento del valore delle produzioni imbottigliate”.

”Trame di Vite”: giovani scrittori raccontano Conegliano Valdobbiadene

”Trame di Vite”: giovani scrittori raccontano Conegliano ValdobbiadeneMilano, 27 giu. (askanews) – “Trame di Vite” è il titolo del primo libro composto dai racconti dei cinque finalisti del Premio Campiello Giovani 2022 che, a seguito di un’esperienza sul territorio del Conegliano Valdobbiadene, hanno tratto ispirazione per la scrittura delle loro storie.

Il volume è frutto del progetto tra il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg e il Premio Campiello Giovani, ed è stato realizzato con l’obiettivo “di sottolineare l’importanza della promozione della cultura ed evidenziare il legame tra il lavoro e la passione dei viticoltori e quello degli scrittori”. Nel settembre scorso la cinquina finalista è stata accolta dal Consorzio e coinvolta in un fitto programma che ha portato i ragazzi ad entrare in contatto diretto con i produttori che in quel periodo erano impegnati nella vendemmia. Una vera immersione nelle colline del Conegliano Valdobbiadene alla scoperta della bellezza e della tradizione che contraddistingue questo territorio e i racconti dei suoi personaggi storici. L’esperienza maturata sul territorio si è tramutata in parole e racconti liberamente ispirati agli aspetti che hanno più colpito i giovani scrittori. Il volume si può scaricare liberamente dal sito del Consorzio.

“Siamo pienamente soddisfatti del risultato portato da questo progetto, a testimonianza di come le aziende produttrici, la nostra comunità coinvolta, possano contribuire a fornire continui stimoli alle nuove generazioni” ha dichiarato la presidente del Consorzio, Elvira Bortolomiol, aggiungendo che “la sapienza, l’amore e la passione per un lavoro tramandato di generazione in generazione, sono l’essenza del nostro territorio che rappresenta le radici forti di un futuro che sarà nelle mani dei nostri giovani affiancati da coloro che nel paesaggio e nel lavoro in vigneto sanno cogliere i segni di una civiltà che tiene insieme natura, storia, arte e bellezza: sono e saranno questi gli autori dei racconti di ‘Trame di Vite’, un progetto che ambisce a diventare di lungo respiro”. Il progetto di sostegno al “Premio Campiello Giovani” da parte del Consorzio proseguirà anche quest’anno, arricchendosi di tappe e iniziative come il nuovo “incoming” che vedrà nuovamente presenti sul territorio i giovani finalisti dell’edizione 2023 del premio: Elisabetta Fontana, Valeria Lanza, Ester Mennella, Chiara Miscali ed Emanuele Tomasoni.

Vino, un corso di “dendrochirurgia” contro mal dell’esca della vite

Vino, un corso di “dendrochirurgia” contro mal dell’esca della viteMilano, 26 giu. (askanews) – Dal 31 luglio al 3 agosto nel Campus Mario Schiopetto di Capriva del Friuli (Gorizia), i “vine master pruners”, Marco Simonit e Pierpaolo Sirch terranno un corso “residenziale” sulla tecnica della “dendrochirurgia” per combattere il mal dell’esca della vite.

Simonit e Sirch hanno infatti messo a punto un’”operazione chirurgica sulle piante della vite grazie alla quale la carie bianca che colonizza la struttura legnosa delle piante e ne causa l’infezione viene eliminata con una specifica attrezzatura, mantenendo intatta la qualità delle uve”. Rivolto a tutti, il corso (che prevede un numero massimo di 12 partecipanti) “è un’occasione unica per apprendere questa tecnica in grado di prolungare la vita produttiva delle vigne”. Il corso si articolerà in tre giornate di formazione per un totale di cinque lezioni pratiche e una teorica. Sede del corso sarà l’”Accademia vine lodge” dove i corsisti alloggeranno e si terrà la parte teorica, mentre le lezioni pratiche si svolgeranno nei vigneti limitrofi del Campus Mario Schiopetto.

Simonit e Sirch spiegano di aver sottoposto alla dendrochirurgia in 13 anni di lavori e sperimentazioni più di 15mila piante di 12 varietà (Sauvignon blanc, Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Sauvignon, Pinot Nero, Riesling, Malvasia Istriana, Sangiovese, Gruener Veltiner, Carmenere, Malbec), in vigneti di Collio, Franciacorta, Montalcino, Champagne, Borgogna, Bordeaux, Mendoza, Kamptal, Steiermark, Pfalz, Istria e Maipo in Cile. I tecnici sostengono che grazie a questa tecnica “il 90% delle piante trattate è tornato pienamente produttivo”.

Proseguono le uscite di “Vino Vicino” il podcast di Signorvino

Proseguono le uscite di “Vino Vicino” il podcast di SignorvinoMilano, 26 giu. (askanews) – Proseguono le uscite (tre a settimana) delle puntate di “Vino Vicino” il podcast “per raccontare il lato più semplice del vino” realizzato da Chora Media per Signorvino, la catena di enoteche fondata oltre dieci anni fa da Sandro Veronesi (Gruppo Calzedonia). Una dozzina gli episodi usciti finora dei trenta previsti, dedicati ad altrettanti vini italiani e disponibili sulle principali piattaforme audio free: Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Google Podcast.

Le voci di Jacopo Cossater e Graziano Nani guidano un viaggio alla scoperta dei vini che beviamo: come sceglierli, quando gustarli e in che modo abbinarli. Ciascuna puntata contiene una storia, un aneddoto o una curiosità, assieme alle informazioni più importanti e pratiche relative allo specifico vino. Cossater collabora con l’inserto “Cibo” del quotidiano Domani e con la guida Slow Wine, oltre ad essere senior editor di Intravino e cofondatore del magazine “Verticale”. Nani lavora per Chora Media, insegna Comunicazione del vino all’Università Cattolica e scrive per magazine e siti specializzati.

Vino, Consorzio Brunello: 15 luglio torna l’evento “Red Montalcino”

Vino, Consorzio Brunello: 15 luglio torna l’evento “Red Montalcino”Milano, 26 giu. (askanews) – Sarà una “festa del vino pop” quella di “Red Montalcino”, l’evento del Consorzio del vino Brunello di Montalcino interamente dedicata al Rosso della Denominazione, la cui seconda edizione è in programma sabato 15 luglio alla Fortezza medievale del borgo senese.

“Abbiamo pensato a un evento inclusivo anche per i winelover, in grado di evidenziare l’anima versatile e identitaria di un prodotto che sta raggiungendo la piena maturità qualitativa” ha spiegato il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci, sottolineando che “i risultati sono evidenti: ‘Red Montalcino’ sarà ospitato per la prima volta nella Fortezza simbolo della Rocca senese, e qui il racconto sarà affidato direttamente ai produttori e ai loro vini”. La manifestazione si aprirà alle 18 con un “walk around tasting” con 70 produttori, seguito dall’apertura alle 20 dei “food corner” con specialità gastronomiche regionali, vegan e fusion.. Dalle 21, sarà attiva l’enoteca collettiva con servizio sommelier, mentre la mixology sarà la protagonista a partire dalle 22. Ad animare il format sotto le stelle anche un palinsesto musicale dalle 19 alle 24.

Nel 2022, secondo l’Osservatorio prezzi del Consorzio, il Rosso di Montalcino ha registrato una crescita in valore del 19% rispetto all’anno precedente, con una variazione positiva anche nei volumi commercializzati dell’11%. Secondo il panel monitorato, che rappresenta il 28% della capacità produttiva della Doc, cresce sensibilmente a valore il mercato interno che incide per oltre la metà delle vendite (+23%) mentre tra le piazze estere si distingue il balzo della domanda statunitense (+47%). La Doc Rosso di Montalcino conta su 510 ettari vitati e una produzione che si aggira in media su 4-4,5 milioni di bottiglie l’anno. I principali mercati di riferimento sono l’Italia, gli Stati Uniti, il Canada, la Svezia e la Germania.

Vino, ad Attilio Scienza il Premio Khail 2023 di Civiltà del bere

Vino, ad Attilio Scienza il Premio Khail 2023 di Civiltà del bereMilano, 26 giu. (askanews) – “Per l’infaticabile impegno nella promozione del vino italiano di pregio nel mondo” il professore e agronomo Attilio Scienza ha ricevuto il Premio Pino Khail 2023, assegnato dalla storica rivista italiana di vino e cultura gastronomica “Civiltà del bere”. La premiazione è avvenuta durante “VinoVip al Forte”, appuntamento biennale organizzato dal periodico che in questi giorni ha riunito a Forte dei Marmi (Lucca) il meglio della produzione enologica italiana.

“Abbiamo deciso di premiare in questa edizione di VinoVip uno dei massimi esperti del mondo del vino italiano e internazionale” ha dichiarato il direttore di Civiltà del bere, Alessandro Torcoli, spiegando che “il nostro vuole essere un riconoscimento all’appassionata opera di ricerca, informazione e cultura del sistema vitivinicolo che Scienza svolge da decenni e che, mettendo in contatto studi scientifici, genetica e antropologia, ha formato e continua ad essere un punto di riferimento per generazioni di operatori del settore”. Il premio è stato ideato proprio da Alessandro Torcoli per ricordare il giornalista Pino Khail, fondatore della rivista nonché pioniere del vino di qualità italiano. Dopo Lucio Caputo, Presidente Iw&Fi (premiato nel 2011), Lucio Tasca d’Almerita (2013), Piero Antinori (2015), Pio Boffa della Pio Cesare (2017), Cesare Pillon (2018), Piero Mastroberardino (2019) e Chiara Lungarotti (2022) quest’anno è stata la volta di Scienza, che ha insegnato alla Statale di Milano ed è stato direttore dell’Istituto agrario di S. Michele all’Adige. Gli è stato assegnato il Premio AEI per la ricerca nel 1991, il Premio Internazionale Morsiani nel 2006, il premio OIV-Parigi Viticoltura per il miglior libro scientifico su tematiche viticole e della sulla cultura della vite nel 2003, 2008, 2011 e 2012 e 2017. Scienza è autore di 380 pubblicazioni scientifiche e di 32 testi a stampa che trattano argomenti tecnici e culturali.

A Cantina Arnaldo Caprai il premio Unhcr per integrazione rifugiati

A Cantina Arnaldo Caprai il premio Unhcr per integrazione rifugiatiMilano, 26 giu. (askanews) – L’azienda agricola Arnaldo Caprai di Montefalco (Perugia) è stata insignita dall’Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino del prestigioso riconoscimento “Welcome. Working for refugee integration”, unica Cantina italiana ad essere premiata tra le aziende che hanno contribuito ad una società più inclusiva nei confronti di chi è stato costretto a fuggire da guerre, violenze e persecuzioni.

Lo ha annunciato la stessa azienda, ricordando che dal 2016 la Arnaldo Caprai ha iniziato un percorso di collaborazione con la Caritas di Foligno e altre associazioni locali impegnate nel sociale per l’inserimento di immigrati nel mondo del lavoro, arrivando a trovare un impiego in Cantina a oltre 200 richiedenti asilo. Solo nell’ultimo triennio sono stati oltre cinquanta quelli provenienti dal Nord Africa che hanno lavorato in vigneto durante diversi periodi dell’anno. La collaborazione ha dato risultati molto promettenti visto che oltre il 60% dei migranti entrati in azienda ha riconfermato la presenza negli anni successivi stabilizzando la propria posizione lavorativa. “Siamo onorati di aver ricevuto questo riconoscimento di grandissimo valore etico e morale” ha dichiarato Marco Caprai, aggiungendo che “la sostenibilità di un’azienda non si sostanzia e non si risolve nella sola declinazione ambientale ed economica, perché un’impresa, a maggior ragione se agricola, e ancora di più se di vino, è parte integrante e attiva del territorio, protagonista anche della sua sostenibilità sociale. Negli ultimi anni siamo cresciuti e abbiamo quindi avuto la necessità di manodopera – ha aggiunto Caprai – ma anche la ferma volontà di affidarci a pratiche contrattuali limpide e giuste, grazie alla consulenza degli esperti di Confagricoltura, evitando di affidarci a ditte esterne per la manodopera necessaria: il welfare è un tema importante e serio per un’impresa che voglia essere realmente sostenibile”.

I migranti che hanno trovato il loro futuro nella celebre cantina umbra “sono ragazzi che si prestano al sacrificio, arrivano alle 6 di mattina, tanti di loro in bicicletta, facendo 6-7 chilometri, alcuni in motorino e, via via che le condizioni economiche lo permettono, in automobile” ha ricordato Marco Caprai, sottolineando che “sono una risorsa importante e spesso e volentieri sono la parte migliore dei Paesi da cui scappano: molti di loro hanno studiato, ed è bello vedere che qui trovano un’opportunità, un posto in cui mettere radici. È una storia – ha concluso – che sfata il mito dell’immigrazione che è soltanto un problema: non è così”. Il lavoro e la formazione degli addetti sono da sempre al centro degli interessi della Arnaldo Caprai, per questo motivo sviluppa programmi di training per sviluppare il potenziale dei propri dipendenti nel medio lungo termine ed è anche sede del corso ITS agroalimentare dell’Umbria per il settore vitivinicolo. Nei cinque anni di corso oltre 100 studenti hanno seguito lezioni in azienda e operato direttamente in vigneto e cantina e una dozzina di loro sono stati poi assunti al termine del corso.

Vino, campagna digital apre festa per i 30 anni del Consorzio Gavi

Vino, campagna digital apre festa per i 30 anni del Consorzio GaviMilano, 24 giu. (askanews) – Quattro video dedicati all’approfondimento della conoscenza del territorio e della Denominazione del Gavi Docg, per una campagna digital che dà inizio ai festeggiamenti per i trent’anni del Consorzio Tutela del Gavi, fondato nel 1993.

La campagna realizzata e firmata dall’agenzia Well Com, include due video-interviste al presidente Montobbio, e all’agrotecnico Davide Ferrarese, voci narranti dell’impegno per la tutela e la promozione della Denominazione. A queste interviste si aggiunge un video che racconta le “Terre del Gavi”: un percorso per immagini, attraverso gli 11 Comuni dove è possibile produrre il Gavi Docg, che diventa un ritratto dei territori e della cultura dei luoghi di questa terra di confine tra Piemonte e Liguria. Completa la campagna digital lo spot “La leggenda è una storia vera”, distribuito nelle principali piattaforme editoriali italiane: 30 secondi di immagini suggestive che ripercorrono la storia di Gavia, principessa che giunse sulle colline di Gavi, dove trovò prima rifugio dalle truppe francesi che la braccavano, e infine casa. Al borgo che l’accolse la principessa diede il proprio nome, così come si narra che la giovane abbia ispirato il nome del vitigno che dà origine al Gavi, il Cortese. “Siamo orgogliosi di aver raggiunto in questi tre decenni obiettivi importanti – spiega il presidente del Consorzio, Maurizio Montobbio – e di essere riusciti a custodire un patrimonio di eccellenza viticola, aver portato il Gavi in oltre cento Paesi nel mondo grazie alla qualità dei nostri produttori e poter accompagnare oggi la denominazione verso un futuro sostenibile in cui il modello produttivo rispetti l’ambiente e valorizzi il territorio”.

Il territorio del Gavi è una meta “lenta” ad un’ora da Milano e Genova, poco più da Torino, fuori dai percorsi tradizionali del Piemonte più conosciuto. E’ una terra prossima alla Pianura del Po, protetta dall’Appennino piemontese e vicinissima al mare. La presenza di un vino bianco in una regione più nota per i suoi rossi, si spiega proprio con il profondo legame che la terra del Gavi ha sempre avuto con la Repubblica di Genova: la cucina dei signori genovesi, che qui avevano la loro splendide tenute “di campagna”, era a base di pesce, carni magre e verdure e si sposava perfettamente con il Cortese.