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Vino, stato di calamità naturale in Abruzzo per danni Peronospora

Vino, stato di calamità naturale in Abruzzo per danni PeronosporaMilano, 25 gen. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida ha firmato il 24 gennaio il decreto che riconosce lo stato di calamità naturale per l’agricoltura abruzzese.

“Siamo soddisfatti di aver ottenuto, lavorando in maniera compatta con tutto il comparto, la giusta attenzione da parte delle Istituzioni regionali e nazionali” ha commentato il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Alessandro Nicodemi che, ieri pomeriggio a Roma, ha partecipato alla riunione presso il Masaf, assieme al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e al vicepresidente e assessore all’Agricoltura, Emanuele Imprudente. “Il riconoscimento dello stato di calamità è un tassello fondamentale per poter sperare ora nell’attivazione delle misure necessarie per aiutare i viticoltori” ha spiegato Nicodemi anticipando che “si potrà infatti applicare la legge 102 che consente la moratoria per mutui e finanziamenti per 24 mesi, la concessione degli sgravi contributivi al 50% e la possibilità di dare ristori diretti ai produttori, tutto questo è estremamente importante per noi e ringrazio il ministro Lollobrigida e tutto il suo staff per essersi rapidamente attivati nel trovare delle soluzioni concrete”.

“Abbiamo proposto di creare un fondo particolare destinato all’Abruzzo che tenga conto della situazione che purtroppo ci vede primeggiare tra le regioni più colpite dall’emergenza peronospora e il ministero sono certo terrà conto di questo nello stanziamento dei fondi”, ha aggiunto Nicodemi, precisandoc he il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro 15 giorni e il Consorzio “sarà a fianco dei produttori nei 45 giorni successivi alla pubblicazione in Gazzetta, entro i quali le aziende potranno presentare all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) la documentazione necessaria per la richiesta di risarcimento dei danni”.

Vino, Fivi: nasce la Delegazione Umbria dei vignaioli indipendenti

Vino, Fivi: nasce la Delegazione Umbria dei vignaioli indipendentiMilano, 25 gen. (askanews) – I 35 vignaioli umbri che aderiscono alla Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi) hanno deciso costituito ufficialmente la Delegazione Fivi Umbria, seguendo l’esempio dei loro colleghi di altre regioni.

“La Delegazione nasce dal desiderio dei vignaioli umbri di far conoscere la filosofia che li anima e che li accomuna, di promuovere e comunicare una viticoltura dove il protagonista è il territorio e il viticoltore ne è il custode” ha spiegato Alessandro Lanterna, eletto Delegato dai soci riuniti in assemblea, insieme ai vicedelegati Giampaolo Tabarrini e Luigi Celentano. “Tutto questo rappresenta sicuramente un valore aggiunto, anche in termini economici, non solo per le singole realtà ma per tutto il settore vitivinicolo a livello regionale” ha proseguito Lanterna, aggiungendo che “il desiderio è che il marchio Fivi riportato nelle nostre bottiglie, possa dare un valore aggiunto al consumatore, a garanzia del fatto che dietro a quello che sta bevendo, c’è un circuito produttivo gestito integralmente dal vignaiolo, dal vigneto alla bottiglia”. “Questo approccio è realtà storica dell’Umbria dove, da sempre, piccole e medie aziende tramandano le radici della viticoltura e si impegnano a svilupparne le potenzialità” ha sottolineato il delegato umbro, che ha concluso affermando che “sarà questa un’occasione di collaborazione e confronto tra noi soci vignaioli umbri, che intenderemo poi estendere e rappresentare nei tavoli istituzionali come voce di chi vive tutti i giorni la realtà delle aziende del territorio”.

I vignaioli umbri associati sono custodi di circa 350 ettari di vigneti. La Fivi, organizzazione senza scopo di lucro nata nel 2008, associa oggi complessivamente 1.700 vignaioli che coltivano più di 15mila ettari di vigna in tutta Italia.

Vino, Villa Sandi è partner della Snow Polo World Cup di St. Moritz

Vino, Villa Sandi è partner della Snow Polo World Cup di St. MoritzMilano, 25 gen. (askanews) – Per il terzo anno Villa Sandi è partner della Snow Polo World Cup che si tiene nell’esclusiva località svizzera di Sankt Moritz. In occasione della 39esima edizione della competizione che si tiene dal 26 al 28 gennaio, la Cantina trevigiana ha lanciato una speciale limited edition dell’Asolo Superiore Docg Extra Brut, disegnata per celebrare l’incontro con il più prestigioso torneo di polo a livello globale.

“Sono orgoglioso di tornare in una location dove si respira prestigio ed eleganza, atmosfera a cui il Prosecco dimostra nuovamente di sapersi abbinare” ha dichiarato il presidente di Villa Sandi, Giancarlo Moretti Polegato, sottolineando che “in questi anni il percorso a fianco della Snow Polo World Cup ha saputo creare e consolidare il legame tra le bollicine venete e le occasioni più ricercate, ma anche di esplorare un mercato molto attento e dal grande valore come quello svizzero”. L’azienda veneta ha evidenziato inoltre come il legame con la Snow Polo World Cup, nato nel 2022, permette alle bollicine trevigiane “di affermarsi su un palcoscenico glamour tradizionalmente legato al consumo di Champagne, entrate nella carta dei vini di diversi ristoranti e hotel della cittadina dell’Alta Engadina”. A guidare questo sviluppo distributivo è in particolare l’Asolo Superiore Docg, “che sta attirando sempre più estimatori e che trova diversi punti di contatto con il mercato svizzero, sensibile alle piccole produzioni di eccellenza”.

La Coppa del mondo di Snow Polo di St. Moritz nasce nel 1985 e a tutt’oggi rappresenta l’unico torneo “high goal” della disciplina. Nel 2023 ha attirato oltre 18mila persone, e rinnoverà quest’anno un programma di eventi, cene di gala e occasioni di intrattenimento, in collaborazione con gli alberghi più blasonati della cittadina.

Consorzio Asti Docg: avviata sperimentazione Asti Spumante Rosé

Consorzio Asti Docg: avviata sperimentazione Asti Spumante RoséMilano, 25 gen. (askanews) – “Il progetto è in itinere, perché deve affrontare un duplice step fondamentale: il primo è di ordine burocratico, con l’approvazione del Comitato vini, e il secondo riguarda l’aspetto tecnico-produttivo per cui abbiamo già avviato una sperimentazione”. Lo ha comunicato il presidente del Consorzio Asti Docg, Lorenzo Barbero.

Oltre ad Asti Spumante e Moscato d’Asti, nascerà dunque anche la tipologia Asti Spumante Rosé, grazie al via ad una modifica del Disciplinare decisa nei giorni scorsi dall’Assemblea dell’Associazione Comuni del Moscato con i vertici del Consorzio. “Si tratterebbe – ha sottolineato Barbero – di un prodotto che unisce due vitigni entrambi aromatici, il Moscato bianco e il Brachetto: un unicum nel suo genere in Italia”.

Vino, Cuzziol GrandiVini chiude 2023 con fatturato di 25,5 mln, +4,9%

Vino, Cuzziol GrandiVini chiude 2023 con fatturato di 25,5 mln, +4,9%Milano, 24 gen. (askanews) – Cuzziol GrandiVini chiude il 2023 con un fatturato di 25,5 mln di euro, il +4,9% rispetto ai 24,3 del 2022, mentre l’Ebitda si conferma stabile all’11,1% come per l’esercizio passato. L’azienda, con un team di 30 persone, opera attraverso oltre 6.900 clienti su tutto il territorio nazionale distribuendo 43 aziende italiane e 90 estere per un totale di circa 2 mln di bottiglie consegnate nel 2023, avvalendosi di una rete di 160 agenti di vendita.

“Sono soddisfatto dei risultati ottenuti, dove un contenuto aumento dei ricavi ha confermato un dato percentuale stabile sull’Ebitda che significa avere maggiori risorse per proseguire negli investimenti programmati” ha commentato l’amministratore unico, Luca Cuzziol, spiegando che “l’anno appena concluso si è caratterizzato con un secondo semestre in contrazione, soprattutto nel mercato horeca al quale si rivolge in prevalenza la nostra azienda, ma il team commerciale e la struttura aziendale interna hanno ben supportato la rete vendita permettendole di ben performare”. “Continueremo con l’organizzazione di incontri di formazione per la rete vendita e per i clienti, con un occhio particolare al loro personale, fornendo informazioni, strumenti e proposte atte ad una migliore gestione del loro lavoro quotidiano” ha proseguito, sottolineando che “il 2024 sarà da un lato un anno di attesa, ma al tempo stesso confidiamo che quanto messo in campo dall’azienda possa ben supportare le richieste del mercato e dei suoi attori”. II 2024 segna l’ampliamento del portfolio in modo significativo con nuovi inserimenti che riguardano Denominazioni assenti o poco rappresentate finora, “attraverso i quali, ma non solo, si possono costruire valide alternative ai trend in voga”. Per l’Italia entrano Fontefico, realtà abruzzese attraverso la quale si porta avanti un progetto territoriale ad oggi non rappresentato, e Colpaola, azienda marchigiana che va a completare il percorso di selezione nel territorio delle Marche con Matelica.

La maggiore novità è però rappresentata dall’entrata in portfolio di Giuseppe Vezzoli, azienda già distribuita nel Nord-Est da un decennio che, insieme con Derbusco e Sullali “offrirà una selezione completa e variegata della Franciacorta”. Tra i nuovi inserimenti esteri aziende, austriache, tedesche, francesi, australiane e anche americane: Loimer, Griesel & Compagnie, Roy-Prevostat, Domaine Derey Frères, Domaine Heresztyn-Mazzini, Domaine Buisson, Domaine Gilles Guerrin, Clos Culombu, The Mascot, Xanadu, Mount Langi Ghiran, e Yering Station. Oltre che a Milano, il tasting annuale per la presentazione del nuovo Portfolio di Cuzziol GrandiVini, si è tenuto anche a Roma. “Dopo alcuni anni abbiamo ritenuto importante tornare nella Capitale, una città che ha fatto la storia della nostra azienda, che ci ha permesso di crescere e divenire quello che siamo oggi”.

Simone Capecci eletto nuovo presidente del Consorzio Vini Piceni

Simone Capecci eletto nuovo presidente del Consorzio Vini PiceniMilano, 24 gen. (askanews) – Simone Capecci è il nuovo presidente del Consorzio di Tutela Vini Piceni. Il 52enne titolare dell’omonima Cantina di Ripatransone, succede a Giorgio Savini, che ha svolto il medesimo incarico per due mandati e che ha deciso di non ricandidarsi. Capecci, il cui mandato dura tre anni, è stato eletto nella prima convocazione utile dal nuovo Cda composto, oltre che dal neo presidente, da Marianna Velenosi (Azienda Velenosi), Omar Traini (Cantine Castignano), Giovanni Vagnoni (Le Caniette), Adriano Lorenzi (Collevite), Quinto Fausti (Tenuta De Angelis), Stefano Acciarri (Cantine dei Colli Ripani), Francesca Pantaleone (Azienda Pantaleone), Andrea Carfagna (Terre Cortesi), Michele Di Ruscio (Terra Fageto) e Emanuele Colletta (Azienda Clara Marcelli).

“Il nostro è un mondo fatto di imprenditori seri, onesti, affidabili, dediti al lavoro, ma non sempre inclini a fare gruppo, a quella solidarietà di corpo che qualche volta sarebbe molto preziosa. Per questo ho al mio fianco un Cda composto da rappresentanti di grande spessore personale ed imprenditoriale e che rappresentano tutte le anime di questo Consorzio” ha dichiarato Capecci, aggiungendo che “questo è un grande segnale che nel nostro Consorzio hanno pari dignità le grandi cooperative, chi esporta in tutto il mondo ed ha un marchio noto ed affermato, fino alla piccola impresa”. “Vorrei trascinare tutti nel mio sogno di dare forza e riconoscibilità al nostro territorio dal quale, ricordo, proviene quasi il 60 % della produzione viticola regionale” ha proseguito, spiegando che “proprio perché il Piceno ha un territorio pitturato dalle vigne, tra i programmi del mio gruppo c’è proprio quella di caratterizzare il paesaggio viticolo, proporre nuovi dettami per coloro che impiantano nuove vigne o che curano la manutenzione di quelle in produzione”.

“Consci della nostra bellezza, perseguiremo la politica voluta dal nostro assessore regionale sull’enoturismo, proponendo una apposita commissione di studio, visto che l’accoglienza può essere un punto di svolta per molti nostri imprenditori” ha continuato, sottolineando che “inoltre, vorremmo investire sull’istituzione della ‘banca del vino’, una sorta di caveau ove conservare, a futura memoria, tutte le bottiglie delle annate delle nostre Doc e Docg, debitamente custodite e catalogate, al fine di non disperdere un capitale dal valore simbolico immenso e che potrà testimoniare ai posteri il pregio delle produzioni e l’impegno dei nostri imprenditori”.”Non da ultimo occorrerà coinvolgere tutta la compagine sociale nello studiare nuove forme per la commercializzazione dei nostri prodotti, di grande pregio ma non sempre compiutamente conosciuti, attraverso esplorazioni di mercato collettive, soprattutto in ambito nazionale e comunitario, invece di lasciare l’iniziativa solitaria e spesso poco producente per le aziende singole” ha aggiunto, sottolineando che “in questo contesto, doverosamente, occorrerà una riflessione sui nostri Disciplinari, in particolare in quelli che contengono il vitigno autoctono ‘Pecorino’, e per il nostro Rosso Piceno, prodotti notoriamente di punta, quest’ultimo salito alle cronache per la questione Montepulciano in etichetta, principio che abbiamo intenzione di difendere fino in fondo”. Il Consorzio Vini Piceni nasce nel 2002 e oggi riunisce 57 soci, tra aziende agricole e Cantine, per un totale di circa 700 viticoltori coinvolti. Con una Docg e tre Dop ha prodotto nel 2023 7,5 milioni di bottiglie.

Vino, il 15 e 16 marzo il “Festival del potatore” di Simonit e Sirch

Vino, il 15 e 16 marzo il “Festival del potatore” di Simonit e SirchMilano, 24 gen. (askanews) – Si terrà venerdì 15 e sabato 16 marzo all’Agricola San Felice di Castelnuovo Berardenga (Siena) la seconda edizione del “Festival del potatore della vite”, ideato e organizzato da Simonit&Sirch, gruppo internazionale specializzato nella consulenza e formazione nell’allevamento della vite. La due giorni prenderà il via alle 10 con il convegno dal titolo “Vigna e acqua: design sostenibile” che vedrà intevenire, tra gli altri, i docenti Attilio Scienza (Università di Milano), Isabelle Kuntzmann (Università di Tolosa), Paolo Tarolli (Università di Padova) e Alain Deloire (Università di Montpellier). Nel pomeriggio (dalle 15 alle 17) seguirà una tavola rotonda con produttori e tecnici italiani, portoghesi, spagnoli e californiani.

Il “pruning contest” si terrà il 16 marzo ed aperta a tutti coloro, italiani e stranieri, che vorranno mostrare le proprie abilità in una competizione che premierà accuratezza dei tagli e velocità. Vi prenderanno parte cento potatori, che disputeranno gare individuali (55) e a squadre (15 squadre di 3 componenti). Speaker della gara sarà Francesco Quarna di Radio Deejay, mentre la giuria sarà costituita da tecnici Simonit&Sirch e da esperti internazionali di potatura. A fare da contorno alla gara, musica, stand, degustazioni e una serie di attività collaterali legate al mondo agricolo, fra cui laboratori artigianali e atelier tecnici, ad iniziare da quello delle forbici tenuto dalla Felco, partner tecnico della manifestazione, che gode del Patrocinio del Consorzio Chianti Classico, del Comune di Castelnuovo Berardenga e dell’Associazione stampa agroalimentare italiana (Asa). Gli stand apriranno alle 9 e le gare inizieranno alle 10, così come le attività collaterali: un’esibizione di “freestyle e acrodunking basketball” e di taglio con ascia, sega e motosega. Inoltre un Mastro bottaio rivelerà i segreti del costruire le botti, si potrà assistere alla lavorazione dei vigneti con i cavalli, e ammirare dall’alto le stupende colline senesi dall’elicottero dell’alpinista Simone Moro. In collaborazione con il Consorzio Chianti Classico saranno allestite postazioni dove degustare le migliori etichette di Chianti Classico e ci saranno diversi punti truck-food con specialità locali. Ai più piccini sarà riservato un orto e un angolo di un vigneto, dove potranno piantare una barbatella di vite, contrassegnandola con il proprio nome e la data, dando così vita ad un vigneto simbolico, di buon auspicio per il futuro.

Dopo il successo della prima edizione, svoltasi il 9 marzo 2019 in Franciacorta, la manifestazione si sposta dunque nei vigneti di San Felice, azienda partner del Festival, che da anni applica il metodo di potatura di grande successo ideato da Marco Simonit e Pierpaolo Sirch (oggi consulenti di alcune tra le maggiori aziende vitivinicole d’Europa), e ospita i corsi della Scuola italiana di potatura della vite.

Distillo sbarca a Simei 2024 a Fiera Milano dal 12 al 15 novembre

Distillo sbarca a Simei 2024 a Fiera Milano dal 12 al 15 novembreMilano, 24 gen. (askanews) – Il Salone internazionale macchine per enologia e imbottigliamento (Simei) annuncia la partnership con Distillo, fiera dedicata alle attrezzature per le micro-distillerie, che realizzerà la sua terza edizione proprio all’interno del Simei in programma dal 12 al 15 novembre a Fiera Milano.

“Festeggiamo la nostra 30esima edizione con l’ingresso di una manifestazione in crescita e strategica per un settore merceologico sempre più interessante” ha commentato Paolo Castelletti, segretario generale di Unione italiana vini, che organizza l’evento, spiegando che “Distillo porta a Fiera Milano una nuova area convegni e contenuti di primo livello, una partnership che crediamo Simei possa valorizzare in un’ottica di sviluppo del business e networking, allargando lo sguardo all’intero settore delle tecnologie per il beverage”. “Dopo due edizioni che hanno permesso di misurare il mercato della distillazione, in particolare con l’edizione 2023 che ha dimostrato come il comparto sia oramai maturo e attrattivo anche per trader e futuri distillatori esteri – hanno dichiarato Claudio Riva e Davide Terziotti, titolari di Craft Distilling e co-founder di Distillo – abbiamo ritenuto che l’evoluzione naturale fosse di trovare un partner, non solo leader nelle manifestazioni fieristiche di settore a livello internazionale, ma con grosse competenze nel settore e che possa supportare l’evoluzione del mercato”. Organizzata da Craft Distilling, prima società di consulenza per micro-distillerie in Italia, Distillo ha infatti debuttato nel 2022 e si propone come l’evento di riferimento dell’intera area mediterranea per il mondo della distillazione artigianale, un fenomeno in crescita e di particolare interesse nel mondo del beverage.

A 60 anni dal suo debutto, Simei rappresenta la manifestazione leader per le macchine per l’enologia e l’imbottigliamento delle bevande. Con oltre 30mila presenze registrate nell’edizione 2022, il Salone è sempre più l’appuntamento di riferimento per un comparto – ad alto tasso tecnologico e di internazionalizzazione – cruciale del made in Italy che vale più di 3 miliardi di euro, un momento di analisi e confronto sullo stato dell’arte e le politiche di settore.

Vino, il 29 gennaio a Roma la settima edizione di “Vinòforum Class”

Vino, il 29 gennaio a Roma la settima edizione di “Vinòforum Class”Milano, 24 gen. (askanews) – Lunedì 29 gennaio torna a Roma “Vinòforum Class”, preview di Vinòforum 2024, l’evento enogastronomico che da oltre vent’anni porta nella Capitale le eccellenze “food and wine” di tutta la Penisola. In questa settima edizione, 61 tra le migliori Cantine italiane incontrano istituzioni e trade capitolino nei magnifici spazi del Garum, Biblioteca e Museo della cucina ai piedi del Circo Massimo.

“Siamo pronti per la settima edizione di Vinòforum Class, uno degli eventi più esclusivi realizzati dal nostro gruppo, e concepito come trait d’union tra le Cantine e i più importanti player di settore” ha dichiarato il Ceo di Vinòforum, Emiliano De Venuti, aggiungendo che “su uno dei palcoscenici più belli di Roma, inaugureremo la stagione 2024 con un parterre di banchi d’assaggio che avranno protagonisti i vini delle migliori cantine italiane e qualche chicca internazionale”. “Vinòforum Class è un evento riservato agli operatori del settore che possono godere di accesso gratuito su invito” ha ricordato De Venuti, sottolineando che “abbiamo però dedicato 50 ingressi ‘limited edition’ al pubblico di affezionati che ci segue da oltre due decenni e che potrà degustare grandi etichette che entrano a pieno diritto nel gotha dell’enologia”.

Ai banchi d’assaggio, aperti dalle 16.30 alle 22.30, saranno in degustazione oltre cento, prestigiose, etichette (con l’annata corrente confrontata con un’annata storica) in rappresentanza di alcuni dei terroir più vocati: dal Barolo all’Etna, dall’Amarone al Chianti, passando per le migliori espressioni della spumantistica nazionale, fino allo Champagne e ai vini degli Stati Uniti.

Vino, Vinarius: enotecari fiduciosi per vendite primavera-estate

Vino, Vinarius: enotecari fiduciosi per vendite primavera-estateMilano, 24 gen. (askanews) – “Per il periodo primavera-estate il 63% dei nostri enotecari si aspetta una tenuta delle vendite, e il 27% ha aspettative ancora superiori”. Lo ha affermato Andrea Terraneo, presidente dell’associazione delle enoteche italiane, Vinarius, rendendo noto il risultato di un sondaggio effettuato tra gli associati, i cui negozi si confermano il luogo/canale di vendita preferenziale per le bottiglie dal posizionamento medio alto.

Dal questionario, che ha analizzato le preferenze dei consumatori nel corso delle festività natalizie 2023, è emersa “una tendenza oltremodo positiva”: comparando le vendite con l’inverno 2022, per il 55% degli enotecari l’andamento delle vendite nell’inverno 2023 è assolutamente migliore. “Un segnale vivido di buona salute del settore, dunque, che indica anche alcuni trend legati alle tipologie: tra i vini spumante Metodo Classico più richiesti primeggia lo Champagne, seguito da Franciacorta e Trento Doc” ha proseguito Terraneo, sottolineando che “una menzione particolare la conquista il Metodo Classico Oltrepò, che torna ad essere una scelta richiesta”. La “top 4” dei vini rossi dell’osservatorio Vinarius conferma i vini premiati dal consumatore nel periodo natalizio, con il Barolo che primeggia, subito seguito a pari posizione da Brunello e Amarone, e poi dal Chianti Classico Docg. “La crescita dei consumi delinea un percorso virtuoso: dalla progressiva evoluzione delle proposte fino alle scelte più consapevoli e approfondite da parte della clientela, che individua nell’enotecario un professionista con cui confrontarsi e orientarsi nella selezione dei vini” ha sottolineato Terraneo, evidenziando che “gli enotecari hanno anche quest’anno offerto un contributo prezioso nello scattare una fotografia fedele alla realtà: intercettiamo una positività diffusa, nonostante le congiunture economiche complesse, dovuta all’interesse di una clientela alla ricerca della qualità”.