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Federvini: progetto “No Binge” si estende a atenei Capua e Verona

Federvini: progetto “No Binge” si estende a atenei Capua e VeronaMilano, 17 ott. (askanews) – Federvini rafforza il proprio impegno per l’informazione e la sensibilizzazione al consumo moderato di bevande alcoliche grazie al coinvolgimento nel progetto “No Binge – Comunicare il consumo responsabile” di due nuovi Atenei, l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli e l’Università degli Studi di Verona. La seconda edizione del progetto, dopo la campagna di comunicazione dello scorso settembre “Te la bevi? Non bertela troppo” in collaborazione con il Comune di Roma e il Dipartimento Comunicazione e Ricerca Sociale de La Sapienza di Roma, vedrà anche quest’anno protagonisti gli studenti universitari chiamati a ideare una proposta di comunicazione sul consumo responsabile negli Atenei di Capua e Verona.

“Veder crescere questo progetto di impegno sociale è motivo di profonda soddisfazione per Federvini. Un’idea nata lo scorso anno si evolve oggi a livello nazionale con l’ingresso di due nuove importanti istituzioni accademiche del nostro Paese” ha commentato Barbara Herlitzka, presidente del Comitato aspetti sociali bevande alcoliche (Casa) di Federvini e coordinatrice del progetto “No Binge”, aggiungendo che “mantenere alta e vigile la soglia d’attenzione sul consumo responsabile di bevande alcoliche attraverso iniziative come questa è la strada maestra per combattere gli abusi. Farlo con la collaborazione di studenti universitari che si fanno ambasciatori di un approccio corretto al tema – ha concluso – è una scelta che ha sinora premiato i nostri sforzi e che auspichiamo possa trovare continuità e ulteriore sviluppo negli anni a venire”. “Siamo soddisfatti di lanciare oggi la seconda edizione del progetto ‘No Binge’ in collaborazione con il Dipartimento Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza e Federvini: una sinergia tra il mondo accademico e quello aziendale, che diventa sempre più stretta e promettente” ha dichiarato Alberto Mattiacci, Ordinario di Economia e Gestione delle imprese a La Sapienza, titolare del corso Marketing Planning all’interno del quale il progetto è inserito. “Il nostro impegno per promuovere la formazione, la consapevolezza e il coinvolgimento attivo nella società è convinto – ha chiosato il docente – certi come siamo che sia un passo deciso verso un futuro più sostenibile e responsabile”.

Vino, “Barolo en primeur”: aperta online l’asta per i lotti comunali

Vino, “Barolo en primeur”: aperta online l’asta per i lotti comunaliMilano, 17 ott. (askanews) – “Barolo en primeur” 2023 è già iniziata online: fino al 27 ottobre è infatti già possibile fare le prime offerte per i lotti comunali all’asta con le 1.336 bottiglie di Barolo e Barbaresco della vendemmia 2022. Si tratta di dieci lotti che si aggiungono alle barrique Vigna Gustava di Barolo en primeur, l’iniziativa solidale promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e da Fondazione Crc Donare Ets in collaborazione con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani a sostegno di progetti sociali.

Oltre 95 Produttori del Consorzio si sono così uniti sotto il nome del Comune di produzione donando 1.034 bottiglie da 0,75 litri, 242 magnum e 60 Jeroboam per un totale di 1.318,5 litri. Con il ricavato dei lotti comunali verranno finanziati dei progetti formativi della Scuola Enologica di Alba, vera e propria eccellenza che forma il futuro capitale umano del territorio. Un investimento sulle nuove generazioni che si somma ai 132.800 euro già donati durante la seconda edizione di “Barolo en primeur”. Se per i lotti comunali è già possibile fare online delle offerte, per le barrique della Vigna Gustava bisognerà invece aspettare il 27 ottobre, quando verrà dato il via all’asta dal Castello di Grinzane Cavour, in diretta con New York e, novità di quest’anno, da Londra. Sia per i lotti comunali che per le barrique, la chiusura si avrà solamente il 27 ottobre, scandita dal colpo di martello del direttore di Christie’s Italia, Cristiano De Lorenzo.

Inoltre, per otto giorni a partire da venerdì 20 ottobre, il grande pubblico potrà degustare in diverse Cantine delle Langhe alcuni dei vini dei lotti comunali con l’iniziativa “Barolo en primeur Exclusive Tasting”.

Vendemmia, Erste+Neue: contenti per qualità, altitudine fa la differenza

Vendemmia, Erste+Neue: contenti per qualità, altitudine fa la differenzaMilano, 17 ott. (askanews) – Un’annata complessa e piena di insidie ma con un bilancio che alla fine è più che positivo, con punte di eccellenza tra i filari posizionati alle altitudini più elevate. Si è conclusa da poco la vendemmia nelle vigne di Erste+Neue, storica realtà altoatesina con sede e vigneti nel comprensorio del Lago di Caldaro.

“Per tutti i nostri soci conferitori è stata un’annata certamente da ricordare per tanti motivi, a partire dal difficile andamento stagionale, che ha obbligato tutti a essere costantemente reattivi per poter intervenire repentinamente a eventi climatici spesso improvvisi e di grande intensità” spiega Thomas Scarizuola, alla sua prima vendemmia nel ruolo di “kellermeister” ma con una grande esperienza alle spalle vista la sua più che decennale presenza all’interno della Cantina. “Prima le piogge abbondanti cadute durante il periodo della fioritura, poi il caldo estivo, a tratti davvero asfissiante per i nostri luoghi” continua, sottolineando che “nonostante questo, grazie all’intenso lavoro messo in campo da tutti i nostri soci conferitori, siamo riusciti a proteggere i vigneti dalle malattie, in particolare dalla peronospora e a portare in Cantina uve sia quantitativamente sia qualitativamente più che soddisfacenti”. La vendemmia è iniziata il 28 agosto con le uve a bacca bianca e si è conclusa nella seconda settimana di ottobre con la raccolta delle ultime varietà a bacca rossa. “Abbiamo iniziato la raccolta delle uve in ritardo di due settimane rispetto all’anno scorso” prosegue l’enologo di Erste+Neue, spiegando che si tratta di oscillazioni ormai diventate una prassi negli ultimi 15 anni e siamo in grado di gestirle con un lavoro puntuale e meticoloso, giorno per giorno, analizzando ogni singolo vigneto con attenzione”.

Difficile sbilanciarsi mentre i mosti stanno ancora fermentando, ma alcuni aspetti appaiono già ora chiari ed evidenti. “Siamo sicuramente contenti della qualità complessiva, in particolare di alcune varietà, come ad esempio lo Chardonnay nel caso delle uve bianche e del Lagrein, tra le varietà a bacca rossa” prosegue Scarinzuola, sottolineando che “c’è un altro aspetto che è emerso con forza quest’anno: l’altitudine fa sempre la differenza. Abbiamo la fortuna di avere a disposizione vigneti che arrivano anche a 900 metri e qui la maturazione delle uve è stata molto equilibrata e non è mai mancato lo sbalzo termico tra la notte e il giorno che, come sappiamo, è fondamentale per ottenere eleganza e profumi dotati di ottima finezza, tipica nei vini di montagna e che ben rappresentano il nostro stile”. Erste+Neue, oggi presieduta da Christian Sinn, è nata nel 1986 dalla fusione di due Cantine sociali: Erste Kellerei, fondata nel 1900, e Neue Kellerei che iniziò il suo percorso nel 1925. Nel 2016 è confluita in un’altra, importante, realtà cooperativa: la Cantina di Caldaro (Kellerei Kaltern). I vigneti di Erste+Neue si estendono per circa 60 ettari dai pendii più bassi della Costiera della Mendola fino ad arrivare alle pendici delle Dolomiti, e grazie a queste uve produce ogni anno 400mila bottiglie di vino. Dal 2018 aderisce al protocollo di viticultura sostenibile “Fair’n green” (nato in Germania nel 2013), che investe l’intera catena del valore e della filiera, dalla salvaguardia della biodiversità alle pratiche in Cantina.

Firriato: blockchain per tracciabilità e anticontraffazione del vino

Firriato: blockchain per tracciabilità e anticontraffazione del vinoMilano, 17 ott. (askanews) – Assicurare totale tracciabilità del prodotto, tutelarne l’identità e seguirne tutti i passaggi di mercato fino al possessore finale, attraverso l’iscrizione in blockchain dell’intera storia della bottiglia. Una tecnologia anticontraffazione, un sigillo di autenticità, di cui l’azienda vitivinicola siciliana Firriato ha dotato ogni singola bottiglia del suo vino di punta: il “Signum Aetnae pre-phylloxera 2015”. In pratica, ognuna delle 2.436 bottiglie prodotte ha all’interno della sua retroetichetta tre diversi codici che la rendono unica al mondo. Il primo codice indica la tiratura limitata e il numero della bottiglia posseduta, il secondo ne certifica l’autenticità, il terzo, celato sotto una vernice scratch, è generato in modalità random e consente al possessore di registrare la bottiglia e di divenirne il proprietario ufficiale.

Il Signum Aetnae è un rosso da uve di Nerello Mascalese provenienti da un vigneto pre fillossera di poco più di due ettari, con piante di oltre 150 anni d’età, a 650 metri slm nella Tenuta di Cavanera Etnea, vinificate in blend in Contrada Verzella (versante Nord) insieme con altre “varietà reliquia” del territorio vulcanico. “Queste innovazioni, unitamente con un altro particolare e complesso sistema di anticontraffazione, aiutano a garantire al cliente di essere di fronte a una bottiglia autentica di Signum Aetnae: un aspetto molto importante da un lato per la tutela ‘Made in Italy’ e dall’altro come sigillo di garanzia per i collezionisti più esigenti” ha spiegato l’azienda durante la presentazione del progetto alla “Milano Wine Week”, aggiungendo che “per ogni bottiglia di Signum Aetnae esiste la possibilità di acquistare il suo NFT, definito S-NFT (Signum NFT) e di accedere a una serie di servizi ad alto valore aggiunto, indispensabili per ogni vero collezionista di opere d’arte del vino”. Anche in questo caso il possessore avrà diritto alla scrittura in blockchain dell’intera tracciabilità e della storia del vino, a partire dalla vendemmia fino alle future vendite, compresi i trasferimenti di proprietà. Con il possesso della bottiglia da collezione si entrerà in possesso anche di un “artwork” a tema Etna, realizzata da Firriato con un soggetto diverso per ogni annata, ed ancora, potrà richiedere, in ogni momento, una perizia professionale che certifichi l’exepertise del vino e la ricolmatura/ritappatura trascorsi 15 anni dall’imbottigliamento.

La creazione del NFT sul possesso del Signum costituisce, sempre secondo l’azienda, “l’elemento più interessante di valorizzazione, perché abbinato a dei servizi esclusivi, costituendo, probabilmente, la prima esperienza di questo tipo nel campo vitivinicolo italiano”. I proventi della vendita di S-NFT verranno interamente devoluti ad enti impegnati al raggiungimento dei nuovi obiettivi di riduzione della CO2. “Il Signum Aetnae 2015 – ha dichiarato il chief operating officer di Firriato, Federico Lombardo di Monte Iato – apre quindi le porte ad una nuova visione del vino digitale, pronto a fare da pioniere in un mondo nuovo ma che, siamo convinti, diventerà la normalità entro pochi anni”.

Vignaioli Morellino di Scansano: ottima vendemmia grazie a “Sos Wine”

Vignaioli Morellino di Scansano: ottima vendemmia grazie a “Sos Wine”Milano, 17 ott. (askanews) – La Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano ha concluso la vendemmia 2023 con ottimi risultati “grazie all’utilizzo del sistema di supporto decisionale ‘Sos Wine’, che ha permesso una perdita minima della produzione (2%) nonostante le difficoltà dell’annata”. Lo ha riferito la stessa cooperativa, spiegando che “il sistema, interamente basato sulla prevenzione, ha permesso di agire solo dove e quando è stato necessario per prevenire l’insorgenza di malattie come la peronospora”.

“Sos Wine” nasce dall’esigenza della Cantina di Scansano e di altre aziende del territorio di migliorare e implementare il processo produttivo attraverso l’applicazione di tecniche innovative nel campo della viticoltura e dell’enologia. Si tratta di un progetto “che mira ad integrare l’utilizzo di strumenti dell’Internet of things (Iot) alla viticoltura e all’enologia di precisione”. Dal 1 aprile al 31 luglio in Maremma si è registrata una piovosità fuori dal comune: 417 mm di pioggia suddivisi in 28 giorni, a fronte di una media nei 5 anni precedenti di 188 mm su 21 giorni, fatto che ha causato una preoccupante insorgenza della peronospora. La realta vitivinicola toscana ha spiegato che il sistema di supporto decisionale “Sos Wine”, implementato nel 2016 grazie alla collaborazione con l’Università della Tuscia e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha unito i dati raccolti dalle sette centraline posizionate nei vigneti dei soci della Cantina che, combinati con le previsioni meteo e con il modello di fase fenologica della vite, hanno generato 30 alert, il doppio rispetto alla media degli anni precedenti, per segnalare i momenti di potenziale criticità sui vigneti-test non trattati. Su questa base, i soci hanno ricevuto comunicazioni settimanali, in seguito alle quali hanno effettuato in media circa 8 interventi nelle aziende convenzionali.

“Posizionare i trattamenti al momento giusto permette di limitare il numero di azioni all’essenziale e di salvaguardare la produzione” ha precisato l’agronomo della Cantina, Alessandro Fiorini, evidenziando che “per dare un’idea del danno, nelle porzioni di terreno dove la peronospora non è stata trattata si è riscontrato un totale disseccamento nel 70% dei grappoli, mentre il 20% di questi è risultato parzialmente compromesso”. “La vendemmia 2023 è stata una prova di adattamento al cambiamento climatico” ha commentato il direttore della Cantina, Sergio Bucci, parlando di “un risultato positivo che fa tirare un sospiro di sollievo, ma ribadisce anche l’importanza della collaborazione tra il mondo scientifico e accademico e le aziende”.

Ais Veneto: dal 21 al 23 ottobre torna a Treviso “Wine Experience”

Ais Veneto: dal 21 al 23 ottobre torna a Treviso “Wine Experience”Milano, 17 ott. (askanews) – Dal 21 al 23 ottobre si rinnova tra le mura del centro storico di Treviso l’appuntamento “Wine Experience” organizzato dall’Associazione italiana sommelier (Ais) del Veneto, in collaborazione con il Consorzio Vini Venezia per celebrare il Raboso e i vini appartenenti al territorio del Piave.

Quest’anno non saranno presenti solo i classici banchi di degustazione nell’anteprima inaugurale di sabato 21 ma, domenica 22 il Museo Santa Caterina diverrà la location per un’occasione di confronto con i produttori di vino. Lunedì 23 ottobre, invece, presso il Borgo Malanotte a Tezze di Vazzola, nel nuovo contesto dato dal Concorso, si terrà una masterclass sul Malanotte del Piave Docg, un tour dal titolo “Le bellussere, le Grave del Piave” e il “Concorso miglior sommelier del Raboso 2023”. “Siamo molto contenti di partecipare a questa kermesse di tre giorni che coinvolgerà alcuni degli spazi più belli della città di Treviso e della zona del Piave” ha dichiarato il presidente del Consorzio Vini Venezia, Giorgio Piazza, sottolineando che “il polo museale di Santa Caterina, La Loggia dei Cavalieri, Ca’ dei Carraresi e il Borgo Malanotte si presteranno a diventare le location per le masterclass, gli approfondimenti e wine tasting. Una grande occasione quindi per conoscere il vino Raboso in tutte le sue sfumature, circondati dalla bellezza delle testimonianze storiche e artistiche del territorio di appartenenza”.

Vino, oltre 1.600 professionisti a “Wine Cube” di Partesa a Milano

Vino, oltre 1.600 professionisti a “Wine Cube” di Partesa a MilanoMilano, 17 ott. (askanews) – Sono stati più di 1.600 i professionisti del fuoricasa che hanno partecipato alla terza edizione di “Wine Cube-A Great Experience”, la due giorni organizzata da Partesa che si è da poco conclusa a Milano. I visitatori hanno potuto assaggiare 486 vini delle 71 Cantine provenienti da Italia, Europa e Stati Uniti, e si sono confrontati con gli esperti e i wine specialist della società specializzata nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale horeca del Gruppo Heineken Italia.

Andate sold-out tutte le dodici masterclass (sei organizzate nel corso di “Wine Cube” e sei durante la “Milano Wine Week”) guidate da grandi nomi del vino italiano e internazionale, che hanno attirato 400 partecipanti. Questa terza edizione della manifestazione ha coinciso con i 25 anni del progetto “Partesa for Wine”.

Vendemmia, Cantina Valle Isarco: quantità stabile con uva perfetta

Vendemmia, Cantina Valle Isarco: quantità stabile con uva perfettaMilano, 17 ott. (askanews) – Si è appena conclusa la vendemmia in Valle Isarco, che in media si svolge dieci giorni dopo le altre zone dell’Alto Adige, a causa delle condizioni climatiche, della varietà del terroir e dall’altitudine dei vigneti, che va dai cinquecento ai mille metri sul livello del mare. I 135 soci viticoltori di Cantina Valle Isarco, che coltivano in totale 150 ettari di vigneti, sono stati costretti ad un enorme incremento del lavoro tra le vigne, soprattutto a causa del clima umido determinato da precipitazioni straordinarie. Nonostante questo, l’annata 2023, secondo la più giovane Cantina sociale altoatesina, “darà grandi soddisfazioni nel bicchiere”.

“È stata un’annata molto difficile ma siamo soddisfatti: fino a tre settimane fa nutrivamo dei timori per gli aromi, poi il bel tempo, con le giornate calde e le notti fresche, ci ha tolto anche queste preoccupazioni” ha dichiarato il direttore generale della Cantina Valle Isarco, Armin Gratl, spiegando che “abbiamo raggiunto gli obiettivi di quantità che ci eravamo prefissati, stabili rispetto allo scorso anno per tutte le varietà, poco più di 14mila quintali”. “I forti attacchi di peronospora e oidio che hanno flagellato tutta l’Italia sono stati gestiti molto bene dai nostri soci, facilitati dall’estrema frammentazione delle proprietà, che in media si aggira attorno a un ettaro” ha proseguito Gratl, aggiugendo che “l’uva arrivata in Cantina era perfetta e sana, è stata fatta tanta selezione a mano, e la gradazione zuccherina in questa vendemmia è più bassa rispetto allo scorso anno, dove invece c’era un leggero eccesso: per noi è un aspetto positivo perché vogliamo fare vini beverini, quindi non troppo alcolici, ed eleganti”. Grandi soddisfazioni sono intanto arrivate dalla critica enologica. Il “Sylvaner Sabiona 2020” è stato insignito del titolo di “Miglior Sylvaner d’Italia” da Doctor Wine di Daniele Cernilli, mentre il “Kerner Aristos” a ricevuto per il terzo anno consecutivo i “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso. i “5 Grappoli” di Bibenda Il Kerner e il Riesling della linea Aristos hanno ricevuto anche i “5 Grappoli” della guida Bibenda, e infine il “Gewürztraminer Aristos” si è aggiudicato la Corona dei Vini Buoni d’Italia. “I premi che negli ultimi anni siamo riusciti a ottenere sono stati confermati anche quest’anno e siamo molto contenti” ha affermato il dg, sottolineando che “le novità presentate quest’anno, ossia il nostro Metodo Classico ‘Aristos Zero’, 100% Sylvaner, la nostra cuvée ‘Adamantis’, e il ‘Pinot Nero Aristos’ uscito a fine 2022 non sono stati ancora inviati alle guide: vedremo il prossimo anno come saranno valutati, abbiamo buone aspettative”.

“Siamo una realtà composta da oltre 130 famiglie che abitano tutte in Valle Isarco, tra Bolzano e Bressanone, e che coltivano le loro vigne in famiglia, senza dipendenti” ha ricordato Gratl, spiegando che “ogni famiglia possiede un proprio maso circondato in media da circa un ettaro di vigna”. “Possiamo parlare di viticoltura eroica perché i terreni sono molto ripidi, con una pendenza che arriva fino al 60%” ha continuato, concludendo “per questo il 90% delle vigne sono terrazzate, altrimenti sarebbe impossibile lavorarci”.

Vino, eWibe: continua la corsa dei fine wines in Italia, +4,7%

Vino, eWibe: continua la corsa dei fine wines in Italia, +4,7%Milano, 17 ott. (askanews) – Da gennaio a settembre 2023 si confermano le ottime performance dei fine wines in Italia (+4,7%), mentre la Francia continua ad evidenziare una lieve flessione (-1,5%), trend che appare comunque in rallentamento. È quanto risulta dall’analisi di mercato condotta dall’Osservatorio di eWibe, live market dei vini pregiati, che fotografa le principali tendenze in atto sul mercato dei vini da investimento.

Sempre secondo quanto riferito dalla società, a trainare il mercato italiano sono ancora una volta la Toscana (+5,1%) e il Piemonte (+3,3%), che già nella prima parte dell’anno avevano registrato solide performance, mentre il leggero rallentamento della Francia è nuovamente riconducibile alla flessione fisiologica delle regioni Bordeaux (-1,2%), Burgundy (-2,2%) e Champagne (-0,8%). Alla luce dell’andamento di Italia e Francia, che hanno un peso preponderante nel settore, l’indice complessivo di mercato eWibe Fine Wines “mostra una performance positiva da inizio anno (+0,6%), sebbene con alcune fluttuazioni su base mensile e trimestrale”.

L’analisi di mercato condotta dall’Osservatorio eWibe nel trimestre luglio-settembre 2023 “rivela un costante, seppur moderato, trend al rialzo nel settore dei vini di alta qualità”. Infatti, l’Italia segna un +1,6% con Toscana capofila a +1,7%, seguita dal Piemonte a +1%. La Francia registra invece un -0,5%, con Bordeaux (-0,4%) e Burgundy (-1,8%) ancora sottotono, ma con lo Champagne in costante ripresa (+0,7%). Per quanto riguarda le etichette con le migliori performance registrate sul live market nei primi nove mesi del 2023, le bottiglie che hanno incrementato maggiormente il proprio valore sono state “Ferrari Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2009” (+65%), “Brunello Riserva di Poggio di Sotto 2013” (+34%), “Le Pergole Torte di Montevertine 2011” (+30,8%). Le bottiglie che hanno riscosso maggiore successo in termini di vendite risultano essere il “Tignanello 2019”, “Bolgheri Sassicaia 2019” e “Bolgheri Sassicaia 2020”. Infine la bottiglia dal valore più alto transata è stata una cassa di “Chateau Lafite Rothschild 2016” a 5.400 euro.

Vino, “Hostaria Verona” chiude con oltre 26mila calici degustati

Vino, “Hostaria Verona” chiude con oltre 26mila calici degustatiMilano, 16 ott. (askanews) – La nona edizione di “Hostaria Verona”, la più grande festa del vino e della vendemmia della città scaligera è da record: dal 13 al 15 ottobre, la manifestazione ha registrato il pienone combinando cultura enogastronomica, cibo della tradizione, arte, ecologia e solidarietà. Oltre 26mila calici distribuiti per un totale di 200mila degustazioni (token), quaranta gli eventi tra spettacoli, concerti e incontri ad ingresso libero, migliaia condivisioni e tag sui social dell’evento.

Il volo sull’Italia tra tesori enologici con sei Consorzi e Cantine da diverse parti d’Italia, la speciale toponomastica di vie e piazze del centro storico, la Foresteria nei giardini di piazza Indipendenza, i laboratori del Monte Veronese Village, la cittadella Slow Food e i vari eventi hanno conquistato il pubblico. Pubblico in buona parte composto da stranieri, attratti dalla possibilità di assaggiare nel magnifico centro storico veronese importanti referenze enologiche e di vivere la città da “winelover. Oltre i classici “token”, la curiosità ha spinto i partecipanti ad usufruire delle degustazioni extra, le “chicche”, segnalate da colorati corner di palloncini. Tra questi il gin di Hostaria, le degustazioni di vini presentati dai produttori di Soave, l’enoteca del Lago di Garda, e ancora viaggi nei profumi dei vini dei Consorzi di Custoza, Bardolino e Garda. “Hostaria” si è distinta anche come agorà della cultura con incontri e spettacoli. Il premio nazionale “Paiasso” è stato assegnato a Sara Simeoni, una delle più grandi atlete di ogni tempo, e nel segno dello sport anche la “Dedica del Festival” per l’allenatore dei campioni Alberto Castagnetti, ricordato dalla figlia Veronica e dalla pluricampionessa Federica Pellegrini accompagnata dal marito, Matteo Giunta. Grande affluenza anche per il critico e raccontatore d’arte Carlo Vanoni e per l’incontro tra il Vescovo di Verona, Domenico Pompili, e il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, su “L’insensata guerra alla nostra Casa comune”.

Il progetto sociale 2023 di “Hostaria” è stato promosso dall’azienda Salumi Coati a sostegno della onlus “Continuando a crescere” che si occupa delle esigenze sociali di bambini e ragazzi con disabilità in particolare nello spettro autistico. Tutto esaurito il laboratorio “Impastiamoci” con il pizzaiolo Renato Bosco e pubblico in visibilio per il trio dei Terconauti in “Una storia di autismo normale”. I fondi raccolti durante la tre giorni verranno devoluti alla onlus per un progetto che verrà svelato sul ‘campo’. La cerimonia di consegna dell’assegno sarà il prossimo passo di Hostaria verso l’anniversario numero dieci.