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Vino, si è chiusa la sesta “Milano Wine Week”: oltre 300 eventi

Vino, si è chiusa la sesta “Milano Wine Week”: oltre 300 eventiMilano, 16 ott. (askanews) – Si è chiusa la sesta edizione della “Milano Wine Week”, l’evento dedicato alla promozione, alla narrazione e all’esperienza legate al vino: nove giorni rivolti ad appassionati, opinion leader e professionisti del settore provenienti da tutto il mondo che, durante la settimana, hanno potuto partecipare a oltre 300 eventi, tra degustazioni, conferenze, seminari, presentazioni ed esperienze innovative pensate per coinvolgere tutte le fasce di pubblico, tra cui le nuove generazioni.

“Chiudiamo un’edizione estremamente positiva, tutti i format, sia quelli più consolidati che le novità, hanno registrato un grandissimo consenso da parte di operatori e pubblico” ha commentato il presidente di MWW Group, Federico Gordini, sottolineando che “il dato più interessante è relativo al target di frequentazione della manifestazione, sia per gli operatori che per i consumatori la fascia prevalente è quella dai 25 ai 40 anni: si tratta degli operatori e dei consumatori del presente e dei prossimi decenni, giovani che parlano ai giovani”. Ringrazio il main sponsor Carrefour, il Masaf e Ice, oltre alle aziende, ai consorzi e ai partner, Gordini ha annunciato che “stiamo già costruendo la Settima Edizione di Milano Wine Week per la quale l’appuntamento è dal 5 al 13 ottobre 2024”. Tra gli eventi più significativi di questa edizione, spicca la terza edizione degli “MWW Awards” a Palazzo Castiglioni, con il “Premio Carte Vini” e il “Premio Wine Retail”, e “Wine Icons”, che ha puntato i riflettori sui marchi vitivinicoli di eccellenza selezionati da MWW e Carrefour Italia. Novità assoluta è stata invece la “Wine List”, la prima guida che raccoglie le 550 migliori etichette di vino al mondo, accuratamente selezionate da oltre 50 tra i migliori sommelier italiani.

”Fiera dei vini”: a Piacenza vino, cultura, arte e piante perdute

”Fiera dei vini”: a Piacenza vino, cultura, arte e piante perduteMilano, 15 ott. (askanews) – Il programma della nuova “Fiera dei vini”, la mostra mercato in calendario da sabato 18 a lunedì 20 novembre 2023 a Piacenza Expo, si arricchisce di diverse attività collaterali. I visitatori, oltre a scoprire nuove realtà enoiche, approfondire temi diversi attraverso le masterclass e acquistare direttamente le etichette in degustazione, potranno infatti godere di uno sguardo a tutto tondo sul vino, con approfondimenti legati al mondo dell’arte, della cultura e delle colture.

Nel padiglione principale della fiera andrà infatti in scena “Filari di libri”, uno spazio dedicato alle presentazioni di volumi che parlano di vino, con slot di 30 minuti a disposizione di editori e scrittori. Nel corner dedicato al podcast della Fiera, saranno invece condotte interviste live ai protagonisti di una nuova Italia del vino: storie di vendemmie, coraggio e innovazione, che verranno poi rilanciate sul sito della manifestazione. Nell’angolo “Cantine d’artista” verranno esposte opere d’arte classiche e contemporanee con soggetti, visioni e temi legati alla magia del vino, e infine nell’emporio “Fuori Vigna” sarà possibile scoprire e acquistare “piante antiche che raccontano il territorio italiano”. Spazi personalizzati saranno messi a disposizione delle associazioni di sommellerie, che potranno presentare le attività formative e le novità 2024 a coloro che desiderano coltivare la propria passione per il vino. I visitatori potranno infine partecipare a “Messaggi in bottiglia: tre aggettivi per il tuo vino”. Compilando una scheda che sarà inserita in una botte collocata all’uscita della fiera sarà possibile descrivere il proprio vino preferito. Le tre parole più ricorrenti verranno scelte per formare il claim della prossima edizione dell’evento.

Esce “Sagre d’Italia”, libro che celebra riti, cibi e comunità

Esce “Sagre d’Italia”, libro che celebra riti, cibi e comunitàMilano, 15 ott. (askanews) – Disponibile online e in tutte le librerie dal prossimo 18 ottobre, “Sagre d’Italia” è il nuovo volume di Slow Food Editore interamente dedicato a quella ritualità tutta italiana che celebra le comunità e il cibo. Diciotto reportage illustrati, 900 segnalazioni e 50 ricette, raccolti in 368 pagine dai fotografi e designer Donatella Alquati e Giorgio Mininno, raccontano le sagre italiane nella loro molteplice unicità, collezionando di regione in regione quei momenti nevralgici per le collettività dei borghi, ma anche nella loro essenza archetipica, in una sorta di racconto unitario di un’Italia che, pur attraverso le narrazioni classiche, si dischiude in una nuova luce lontana dall’idea stereotipata della dolce vita.

La ricerca degli autori parte nel 2018 con una ricerca approfondita su tutto il territorio italiano e una conseguente mappatura di questi eventi, raggiunti di stagione in stagione lungo un viaggio percorso su tutta la costa adriatica, arrivando al Sud e tornando a Nord battendo la costa tirrenica: ecco quindi che il racconto della sagra dell’asparago di Santena, in Piemonte, si illumina di colori e folklore del tutto diversi da quelli della sagra dell’asparago rosa di Mezzago, in Lombardia; Recco diventa una sosta obbligatoria per la celebrazione della sua focaccia tipica e Zapponeta, in Puglia, si inonda dei sapori del mare con la sagra del pesce. “Sagre d’Italia” è un racconto fotografico di paesaggi, persone, prodotti e grafica vernacolare, ma è anche una proposta di viaggio alternativo (così come battuto dagli stessi autori) per gli appassionati di cultura gastronomica che scelgono le proprie mete in base ai piatti da assaggiare, ai prodotti disponibili (e quindi celebrati) in strettissime finestre stagionali. Oltre a perdersi tra le suggestive immagini dei reportage e portare a casa un po’ del sapore delle sagre con le ricette illustrate, il lettore potrà costruire il proprio itinerario sulle infinite attrazioni e occasioni culinarie dell’Italia grazie alla preziosissima mappatura di più di 900 sagre, suddivise per regione e per mese dell’anno.

Vino, nuove etichette artistiche per l’”Arte” di Domenico Quirico

Vino, nuove etichette artistiche per l’”Arte” di Domenico Quirico

Milano, 15 ott. (askanews) – L’”Arte Langhe Rosso Doc” della celebre Cantina di Monforte d’Alba (Cuneo), Domenico Clerico, torna con una nuova edizione limitata di etichette artistiche ed uniche realizzate da due studentesse classe 1998 dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, vincitrici della seconda edizione del “Premio Domenico Clerico”. La genovese Francesca Bellino e la torinese Melissa Trusolino hanno firmato dieci diverse etichette, cinque ciascuna, tra cui è possibile scegliere sul sito dell’azienda per personalizzare la bottiglia da tre litri di “Arte Langhe Rosso Doc 2020”, prodotto in soli 200 esemplari ed esclusivamente su prenotazione.

Il cliente può scegliere non solo l’etichetta artistica preferita, ma ogni singolo dettaglio della propria bottiglia, come il colore della ceralacca o la dedica da inserire sul retro dell’etichetta. L’opera più selezionata di ciascuna artista verrà esposta negli spazi della cantina. “Siamo felici di aver intrapreso un percorso di supporto al talento giovanile” ha spiegato Giuliana Viberti Clerico, aggiungendo che si tratta di “un progetto che speriamo possa contribuire alla realizzazione dei propri sogni per le due studentesse vincitrici che con la loro creatività sono riuscite a creare opere originali per il nostro vino più ‘artistico’: nuove visioni del vino come quelle che Domenico ha sempre avuto, da innovatore quale era, nella sua vita in vigna”. “Questo premio rappresenta per i nostri studenti un’occasione di formazione e crescita al di fuori dalle aule della scuola” ha commentato la presidente dell’Accademia, Paola Gribaudo, , evidenziando che “le opere selezionate sono un perfetto esempio di come la creatività delle nuove generazioni possa convivere con un prodotto di grande qualità come il vino della cantina Domenico Clerico”.

”Paestum Wine Fest” sarà dal 23 al 25 marzo 2024 a Capaccio Paestum

”Paestum Wine Fest” sarà dal 23 al 25 marzo 2024 a Capaccio PaestumMilano, 15 ott. (askanews) – La tredicesima edizione della “Paestum Wine Fest” si terrà dal 23 al 25 marzo 2024 a Capaccio Paestum (Salerno). L’annuncio è stato fatto durante un incontro che si è tenuto a Casa Masaf nel corso della “Milano Wine Week” (MWW).

Location della tre giorni della kermesse campana dedicata al vino è “Next”, l’ex tabacchificio di ottomila metri quadrati di Borgo Cafasso, tra le maggiori espressioni dell’archeologia industriale della Piana del Sele. La manifestazione ideata da Angelo Zarra, avrà la direzione artistica di Alessandro Rossi, che ha dichiarato che è “un grande onore poter attivare una collaborazione trasversale con la Milano Wine Week: la strada del futuro del vino è lastricata di sinergie, scambi culturali e collaborazione”.

Presentata la “Guida Vini d’italia 2024” del Gambero Rosso

Presentata la “Guida Vini d’italia 2024” del Gambero RossoMilano, 15 ott. (askanews) – E’ stata presentata oggi a Roma la “Guida dei Vini d’Italia 2024” del Gambero Rosso, giunta alla 37esima edizione. Per il primo volume del 1988 i vini assaggiati erano stati 1.400, per questo, i 70 degustatori ne hanno provati ben 50mila contro i 46mila dell’anno scorso. Le degustazioni finali, dove sono stati coinvolti 2.300 vini, hanno condotto all’assegnazione dei “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento, a 498 vini (contro i 455 dell’edizione 2023). Di questi, 174, pari al 35% del totale, sono i “Tre Bicchieri Verdi”, prodotti da aziende certificate biologiche o biodinamiche (nella Guida 2023 erano stati 154): un record assoluto per “Vini d’Italia”, a conferma di un trend virtuoso che si alimenta di vendemmia in vendemmia. Cinquantasei sono i vini premiati reperibili in enoteca entro la fascia dei 15 euro, tra cui sette etichette al di sotto dei dieci euro.

Oggi la Guida, curata da Marco Sabellico, Gianni Fabrizio e Giuseppe Carrus e pubblicata anche nelle edizioni inglese, tedesca e cinese, mostra “un livello medio della produzione italiana superiore, in ogni regione, rispetto all’anno passato”. Anche in questo volume sono due i territori extra frontalieri inclusi: “quello del Canton Ticino e della Brda slovena, dove legami storici e culturali millenari rendono queste zone molto vicine alla tradizione vitivinicola italiana”. Dodici i Premi Speciali assegnati. Il “Rosso dell’Anno” va al Barolo Vigna Rionda Ester Canale Rosso 2019 della cantina Giovanni Rosso di Serralunga d’Alba (Cuneo), mentre il “Bianco” è il friulano Collio Chardonnay Riserva 2018 di Marko Primosic. Le “Bollicine dell’Anno” rimangono appannaggio della Lombardia con il Franciacorta Nature 2016 di Gatti, il “Rosato” è il Cerasuolo d’Abruzzo Tauma 2022 di Pettinella, e il “Vino da meditazione” è un Marsala Vergine Riserva 2011 di Florio. Il premio per il “Miglior rapporto qualità prezzo” va al Mandrolisai Rosso Fradiles 2021 della Fradiles di Atzara, in Sardegna.

Il “Premio per la viticoltura sostenibile” va a Terre Margaritelli di Torgiano (Perugia), mentre Ceri di Carmignano (Prato), che debutta in Guida con un Carmignano Riserva Arrendevole 2020, ottiene il riconoscimento di “Cantina Emergente”. “Vignaiola dell’Anno” è Marinella Camerani di Corte Sant’Alda a Mezzane di Sotto (Verona), e il premio per il “Progetto Solidale” viene assegnato alla marchigiana Velenosi, “con l’iniziativa virtuosa che la proprietaria Angela porta avanti da alcuni anni dando un concreto aiuto ad un gruppo di ragazzi autistici”. Il riconoscimento speciale per la “Cooperativa dell’Anno” se lo aggiudica la Cantina Tramin e infine la “Cantina dell’Anno” è per la marchigiana Umani Ronchi.

Vino, Ais Veneto: al via 13esima iniziativa solidale “Alba Vitae”

Vino, Ais Veneto: al via 13esima iniziativa solidale “Alba Vitae”Milano, 15 ott. (askanews) – L’Associazione italiana sommelier (Ais) del Veneto organizza la tredicesima edizione di “Alba Vitae”, l’iniziativa benefica che ogni anno mette la cultura del vino al servizio della solidarietà, sostenendo una realtà sociale del territorio attraverso la vendita di una tiratura limitata di un vino scelto di volta in volta tra le eccellenze enologiche della regione.

Quest’anno sarà la volta della delegazione Ais di Treviso, che raccoglierà il testimone della delegazione bellunese e sosterrà l’Associazione Pulcino che dal 1966 supporta i bambini nati prematuri o con patologie, e le loro famiglie, sia nella fase di ricovero sia dopo la dimissione. Il vino scelto, invece, è “Sante Rosso Merlot Igt 2021” dell’Azienda Agricola Cecchetto Giorgio di Tezze di Piave (Treviso), un Merlot ottenuto da 14 filari scelti annualmente tra le diverse particelle che compongono il Vigneto Largoni. Madrina dell’iniziativa sarà Sarah Fahr, centrale della Nazionale italiana di pallavolo e dell’Imoco Volley Conegliano, accompagnata dal presidente Piero Garbellotto. “L’appuntamento con ‘Alba Vitae diventa di anno in anno sempre più importante e atteso scatenando una vera e propria gara di solidarietà tra i nostri soci” ha detto il presidente di Ais Veneto, Gianpaolo Breda, spiegando che “con questa iniziativa continua il nostro impegno a favore delle associazioni del territorio regionale: siamo tutti chiamati a fare la nostra parte per aiutare chi è meno fortunato, e noi lo facciamo a modo nostro, ovvero attraverso la diffusione della cultura del vino”.

Con il ricavato delle vendite delle 400 magnum di “Sante Rosso 2021”, l’Associazione Pulcino sosterrà il progetto “Home Visit”, servizio domiciliare che ha lo scopo di rassicurare, monitorare e accompagnare tutto il nucleo famigliare pretermine. Le magnum sono disponibili sul sito www.solidale.aisveneto.it/, presso le delegazioni e nello store di Ais Veneto, nonché in quello di Comunian Vini al prezzo simbolico di 55 euro.

Vino, il 28 e 29 ottobre 100 Metodo Classico lombardi a Cavriana

Vino, il 28 e 29 ottobre 100 Metodo Classico lombardi a CavrianaMilano, 15 ott. (askanews) – Sabato 28 e domenica 29 ottobre la cinquecentesca Villa Mirra di Cavriana (Mantova) accoglierà 50 Cantine e 100 etichette di Metodo Classico lombarde in occasioned “Colline in Bolle”. L’evento è organizzato da La Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani, da Onav Lombardia e dal Comune di Cavriana, con il patrocinio della Regione Lombardia.

“Poter parlare dell’importanza delle diverse espressioni della spumantistica lombarda è una soddisfazione, perché enfatizza la forza dell’unione ed esprime la ricchezza culturale dei nostri territori” ha affermato il delegato Onav di Mantova, Matteo Battisti, spiegando che, tra le altre, saranno presenti le Denominazioni Oltrepò Pavese Docg, Garda Doc e Lugana Doc, Franciacorta Docg, Terre del Colleoni Doc e Alpi Retiche Igt. Inoltre, sabato alle 11 si terrà il convegno “Metodo Classico & Grana Padano – due eccellenze lombarde” cui seguirà un buffet per i partecipanti, e alle 17 la masterclass “Effervescenza… una esperienza multisensoriale” guidata da Daniela Guiducci.

“Durante la manifestazione – ha aggiunto il direttore de La Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani, Federico Patera, sarà possibile scoprire e assaggiare specialità gastronomiche del territorio attraverso il corner dedicato proprio al food: il valore della scoperta è il punto focale di questa manifestazione”.

Tenuta Cocci Grifoni festeggia 90 vendemmie e riparte con Luca Biasi

Tenuta Cocci Grifoni festeggia 90 vendemmie e riparte con Luca BiasiMilano, 13 ott. (askanews) – Tenuta Cocci Grifoni festeggia le sue prime 90 vendemmie. L’azienda di San Savino di Ripatransone (Ascoli Piceno) è stata infatti fondata da Guido Cocci Grifoni nel 1933 e incarna una lunga storia di famiglia. “Delle 90 vendemmie io ne ricordo distintamente più di 50: le ho vissute tutte con grande emozione per ragioni diverse nelle diverse fasi della mia vita” racconta la titolare Marilena Cocci Grifoni, sottolineando che “quella di quest’anno resterà impressa nella mia mente perché è la prima con entrambe le mie figlie Marta e Camilla operative in azienda e questo, insieme alla nuova direzione tecnica di Nicola Biasi, costituisce un nuovo inizio”.

Novant’anni di storia infatti non sono un traguardo per questa realtà protetta da calanchi e boschi nel cuore delle Marche, ma il punto di partenza di un nuovo viaggio con lo sguardo rivolto al futuro, accompagnati dalla nuova consulenza di Nicola Biasi, enologo e produttore di vino. “È vero che ho passato oltre nove anni della mia carriera tra Montalcino e Bolgheri, due delle zone più importanti d’Italia per i vini rossi, ma le mie origini però, sono decisamente bianchiste e quindi essere stato cercato dall’azienda che senza ombra di dubbio ha dato voce al Pecorino, è per me un grandissimo onore” afferma Biasi, spiegando che “il mio lavoro si concentrerà sul fare emergere le peculiarità dei cru aziendali, esaltando ogni singolo vitigno, primo su tutti il Pecorino: una delle varietà a bacca bianca dal più grande potenziale qualitativo”. Le vicende della famiglia Cocci Grifoni sono intrecciate a quelle del vino protagonista di questo territorio sin dai primissimi anni Trenta, In tempi più recenti, le date fondamentali sono due: la prima è l’annata 1970 durante la quale Guido Cocci Grifoni imbottiglia per la prima volta il Rosso Piceno Superiore, DOC da appena due anni, e la seconda è l’annata 1982 che vede sempre il fondatore riportare alla luce il vitigno Pecorino. Sarà lui il primo a reimpiantarlo nel 1987 e ad imbottigliare in purezza la vendemmia 1990.

L’appuntamento per i festeggiamenti e per la presentazione di Biasi è fissato per il 14 ottobre alle 10 nello storico Caffè Meletti ad Ascoli Piceno. Dopo i saluti di benvenuto di Marilena Cocci Grifoni, e di Giorgio Savini, presidente del Consorzio Tutela Vini Piceni, si terrà un talk dedicato al Rosso Piceno guidato da Stefania Vinciguerra (“Doctor Wine”), una masterclass dedicata al Pecorino con il celebre agronomo, Attilio Scienza.

Vino, il Sangiovese secondo Fèlsina: 40 anni di Fontalloro e Rancia

Vino, il Sangiovese secondo Fèlsina: 40 anni di Fontalloro e RanciaMilano, 13 ott. (askanews) – Un’azienda vitivinicola a cavallo tra due territori tanto diversi quanto identitari e due vini che incarnano la sua idea di Sangiovese. Fèlsina celebra le quaranta vendemmie di Fontalloro e Rancia, Igt Toscana e Chianti Classico Riserva Docg, due splendide etichette che hanno scritto la storia della realtà guidata da Giovanni Poggiali. Due gemelli di Sangiovese in purezza, figli di una raccolta solo manuale e di una macerazione di una ventina di giorni in vasche di acciaio, prima di passare tra i 18 e 22 mesi in barrique nuove di rovere francese e poi affinare in bottiglia per un periodo compreso tra i 6 e i 12 mesi.

Nata nel cuore di Castelnuovo Berardenga (Siena), Fèlsina ha un’antica storia come fattoria e villa nobiliare, prima di essere acquistata nel 1966 dall’imprenditore ravennate Domenico Poggiali che, assieme al figlio Giuseppe, sceglie di investire nel Sangiovese e la rende una delle aziende vitivinicole più rappresentative del territorio. Dagli anni Novanta entra in azienda Giovanni Poggiali, primo figlio di Giuseppe, che oggi è alla guida di Fèlsina e ne porta avanti la costante ricerca di autenticità in vigna e in Cantina. Fèlsina coltiva i suoi vigneti su due terreni profondamente diversi: da una parte il margine sudorientale del Chianti Classico, tra i Monti del Chianti e la valle dell’Ombrone, dominato da terreni di galestro e alberese, dall’altra le Crete Senesi, con suoli argillosi e ricchi di minerali. Questa particolare collocazione la rende inoltre una zona molto ventilata e luminosa, favorevole all’ottima maturazione delle uve, in particolare del Sangiovese. Dal 1983 l’azienda ha lavorato con l’enologo Franco Bernabei su selezioni massali che hanno permesso di conservare un patrimonio di una quarantina di cloni di Sangiovese all’interno di differenti “cru”. Nello stesso anno sono nati Fontalloro e Rancia, due etichette uniche diventate oggi icone dell’azienda.