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Settima edizione del premio giornalistico del Consorzio Vini Abruzzo

Settima edizione del premio giornalistico del Consorzio Vini AbruzzoMilano, 2 mag. (askanews) – Sono ufficialmente aperte, e lo rimarranno fino al 31 maggio, le candidature al premio voluto dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo che, ormai da sette edizioni, da assegnare agli autori di servizi giornalistici pubblicati o mandati in onda nell’ultimo anno in uno dei Paesi dell’Unione Europea, che abbiano raccontato di territori, personaggi, arte e natura abruzzesi legati ai vini d’Abruzzo.

“L’Abruzzo, negli ultimi anni, ha accolto molti giornalisti da tutto il mondo che si sono poi fatti ambasciatori dei nostri vini e di tutto ciò che di bello ha da offrire la nostra regione” ha spiegato il presidente del Consorzio, Alessandro Nicodemi, aggiungendo che “questo premio è nato proprio con l’intento di esaltare le storie e i racconti che rendono omaggio alla nostra terra e vuole essere un riconoscimento per coloro che, con il loro lavoro, hanno acceso i riflettori sulla nostra cultura enologica”. In una nota, si precisa che saranno premiati “quei giornalisti dei media online e offline e della televisione selezionati da una giuria tecnica specializzata fra una rosa di candidati ritenuti meritevoli”. Il concorso prevede tre sezioni: stampa (quotidiani e periodici), tv e radio e web. È possibile inviare le candidature entro il 31 maggio 2023. La cerimonia di premiazione si terrà il 7 giugno in Abruzzo.

Vino, il logo Equalitas diventa Marchio di certificazione europeo

Vino, il logo Equalitas diventa Marchio di certificazione europeoMilano, 2 mag. (askanews) – La società Equalitas, proprietaria dell’omonimo standard per la certificazione della sostenibilità in ambito vitivinicolo, ha reso noto di aver raggiunto “il rango di Marchio di certificazione europeo”.

“Tra i primi organismi a recepire il nuovo regolamento, Equalitas conclude una trafila lunga un anno che ha tenuto impegnati progettisti e legali con l’obiettivo, raggiunto proprio in questi giorni, di vedere i propri loghi riconosciuti, appunto, come Marchi di certificazione europea” si legge in una nota, in cui si sottolinea che si tratta di “un passo importante che non riguarda solo le nazioni europee ma che interessa ben 12 Paesi extraeuropei tra i quali mercati fondamentali come Stati Uniti e Regno Unito”.

Asti Spumante e Moscato Asti “sparkling wine” di Internazionali d’Italia

Asti Spumante e Moscato Asti “sparkling wine” di Internazionali d’ItaliaMilano, 28 apr. (askanews) – Per il secondo anno consecutivo l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti saranno gli “official sparkling wine” degli “Internazionali BNL d’Italia” di tennis, in programma dall’8 al 21 maggio al Foro Italico a Roma.

“È un rapporto consolidato, quello tra il nostro Consorzio e il tennis, che già ci ha visto come ‘silver partner’ delle scorse due edizioni delle ‘Nitto ATP Finals’, l’atto conclusivo della stagione tennistica in cui a Torino si sono sfidati i migliori otto giocatori al mondo” ha affermato il presidente del Consorzio Asti Docg, Lorenzo Barbero nel corso della conferenza stampa di presentazione che si è tenuta oggi, aggiungendo che “è nostra intenzione proseguire su un percorso di presenza che si sta rivelando molto positivo sia per il carattere internazionale degli eventi che il per il target degli appassionati di tennis”. L’”ATP Masters 1000″ che si gioca nella Capitale rappresenta uno degli appuntamenti più prestigiosi del circuito internazionale in calendario sulla terra battuta: per l’edizione numero 80, che per la prima volta si svolge su dodici giorni, sono previsti due tabelloni che comprendono oltre 300 partite e il doppio dei tennisti rispetto allo scorso anno.

Il Consorzio dell’Asti Docg è tra le realtà consortili più antiche d’Italia. Il vitigno Moscato Bianco che dà vita alla Docg piemontese, nelle tipologie Asti Spumante e Moscato d’Asti, è coltivato in 51 comuni della Provincia di Alessandria, Asti e Cuneo per un’estensione di circa 10mila ettari. Nel 2022 sono state superate 100 milioni di bottiglie, il 90% delle quali sono andate sui mercati esteri.

Il 6-7 maggio nel Trevigiano primo Festival della letteratura del vino

Il 6-7 maggio nel Trevigiano primo Festival della letteratura del vinoMilano, 28 apr. (askanews) – Sabato 6 e domenica 7 maggio, al Castello San Salvatore a Susegana (Treviso), si inaugurerà il “Co(u)ltura Conegliano Valdobbiadene”, il primo Festival della letteratura del vino. La manifestazione, aperta al pubblico, darà spazio a incontri con gli autori, banchi d’assaggio con i produttori, masterclass ma anche spettacoli di videoproiezioni e mostre sulle diverse declinazioni del tema enologico.

I visitatori potranno trascorrere un intero fine settimana tra incontri con autorevoli esponenti dell’enologia italiana come l’agronomo Attilio Scienza e il presidente dell’Oiv, Luigi Moio, o con un noto critico come Daniele Cernilli. Non si tralasceranno gli aspetti di marketing con Slwaska Scarso né i nomi e volti più evocativi del settore come Sandro Boscaini. Per chi desideri una panoramica completa sul prodotto, la sua origine, il suo territorio, sarà possibile iscriversi alle masterclass di approfondimento sul Conegliano Valdobbiadene, anch’esse proposte in abbinamento a un libro che a vario titolo affronterà del territorio: dai versi di Andrea Zanzotto agli studi sui suoli del direttore del Consorzio, Diego Tomasi. Sarà coinvolto anche il giornalista ed esperto del mercato globale del vino, Mike Veseth che, intervistato da Susan Gordon, allargherà l’orizzonte oltre i confini nazionali. Infine, Gad Lerner dialogherà con Alberto Grandi proprio sull’origine delle denominazioni. “Co(u)ltura è un’occasione straordinaria per vivere il vino nella sua dimensione migliore, quella culturale” ha commentato il direttore di Civiltà del bere, Alessandro Torcoli, che ha collaborato al programma, aggiungendo che “è la prima volta che un Consorzio decide di andare oltre la dimensione promozionale del proprio vino per restituire al pubblico occasioni di riflessione autoriale, grazie all’incontro con scrittori, giornalisti e saggisti di chiara fama”. “I visitatori potranno alternare sessioni di assaggio a presentazioni di libri a tema enogastronomico, per uscirne arricchiti non solo nei sensi, ma anche nell’intelletto: siamo convinti che l’arma migliore contro le campagne proibizioniste sia quella della cultura, che insegna a bere con la testa”.

“Con questa iniziativa vogliamo suggerire un modo più ampio e coinvolgente di proporre il nostro prodotto” ha dichiarato la presidente del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, aggiungendo che “si tratta di un evento che prende spunto dalla presentazione dell’ultima annata del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG per condurre il visitatore in un percorso appassionante nel mondo del vino”. “Attraverso gli incontri con gli autori e i loro libri, con i produttori di Conegliano Valdobbiadene, con le immagini, che useremo in varie modalità per raccontarne le diverse sfaccettature – ha continuato – i visitatori avranno l’occasione di farsi sorprendere dai molteplici spunti di approfondimento e intrattenimento che siamo certi li coinvolgeranno”. L’evento include una mostra dedicata ai manifesti pubblicitari del Museo nazionale Collezione Salce di Treviso che racconta come fino alla prima metà del ‘900 si promuoveva il vino, e un’esposizione immersiva che si snoderà in alcune sale del Castello dalle 21 di sabato 6 maggio, in cui il visitatore sarà immerso tra i filari e le storie del territorio.

Langhe-Monferrato e Roero: due nuovi Distretti enogastronomici

Langhe-Monferrato e Roero: due nuovi Distretti enogastronomiciMilano, 28 apr. (askanews) – L’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha riconosciuto ufficialmente il “Distretto del cibo e del vino Langhe – Monferrato” e il “Distretto del cibo del Roero”, dando comunicazione al Masaf per l’iscrizione all’albo nazionale dei Distretti del Cibo. Lo ha annunciato la stessa Regione, spiegando che “il nuovo ‘Distretto del Cibo e del Vino Langhe – Monferrato’ è stato costituito dai due principali Consorzi di tutela del territorio, il Consorzio Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato e il Consorzio per la tutela dell’Asti, da cui è partita l’iniziativa, insieme al Consorzio Tutela Vini d’Acqui, Consorzio Tutela Cardo gobbo Nizza Monferrato, GAL Terre Astigiane nelle Colline patrimonio dell’Umanità soc. coop, Associazione Astesana strada del Vino e del Cibo”. L’obiettivo “è di operare in modo sinergico per promuove il territorio e le risorse agroalimentari e vitivinicole, consolidare e sviluppare l’offerta turistica, le attività economiche che perseguono la sostenibilità economica, ambientale e sociale”. E’ previsto un Piano triennale di promozione per gli anni 2023, 2024, 2025 per la valorizzazione dell’Astigiano, Monferrato Astigiano, Piana Casalese, Acquese e Valle Bormida, Langhe.

La Regione ha ricordato che l’intera area, in cui ricadono i 197 Comuni distribuiti nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo, a vocazione vitivinicola ampiamente storicizzata, si caratterizza per le produzioni di vini di qualità Docg e Doc, per le eccellenze agroalimentari certificate Dop, Igp e Pat, per le peculiarità paesaggistiche, ambientali e culturali comprendendo il Sito Unesco Paesaggi Vitivinicoli di Langhe – Roero e Monferrato articolato in La Langa del Barolo, Le colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, Il Monferrato degli Infernot, Il Castello di Grinzane Cavour. Il 2Distretto del cibo del Roero”, che comprende 24 Comuni (23 nel Cuneese e Cisterna d’Asti), “ha come ente capofila l’Associazione valorizzazione Roero e coinvolge l’Associazione Sindaci del Roero, il Mercato ortofrutticolo del Roero, l’Associazione per i Paesaggi vitivinicoli Langhe Roero Monferrato, le associazioni agricole Condiretti, Cia, Confagricoltura del Cuneese, Confartigianato Cuneo, Associazione commerciati Albesi, Ascom Bra. La finalità è promuovere uno sviluppo omogeneo delle filiere agroalimentari presenti nell’area attraverso un piano di attività condiviso che coinvolge le aziende agricole, commerciali e artigiane del Distretto che rappresentano il tessuto imprenditoriale del territorio caratterizzato per la produzione dei prodotti di qualità certificata che commercializzano sui mercati nazionali e internazionali”.

Ad oggi in Piemonte sono in totale tre i Distretti del cibo riconosciuti con il nuovo Regolamento regionale: il Distretto del Chierese-Carmagnolese è stato il primo, nel 2022, ad ottenere il riconoscimento.

Vino, Graziano Prà apre un agriturismo in un antico podere a Soave

Vino, Graziano Prà apre un agriturismo in un antico podere a SoaveMilano, 28 apr. (askanews) – La Cantina vinicola veronese di Graziano Prà arricchisce la propria proposta di accoglienza aprendo un piccolo agriturismo ricavato in un antico podere ristrutturato con vista sui colli e a pochi passi da vigneti e boschi. Monte Bisson ha due camere e un salone condiviso con un’ampia vetrata con vista sulle colline, e si trova immersa in sette ettari di vigneti e otto di bosco a pochi chilometri dall’azienda e a tre dal borgo medievale di Soave (Verona).

All’esterno della struttura è stato creato un ampio orto-giardino con 85 specie diverse di piante e fiori, a cui stagionalmente si aggiungono alcuni ortaggi: un luogo ideale dove fermarsi a godere della quiete e della biodiversità della natura che circonda la tenuta. “Durante le visite in cantine e le degustazioni ci teniamo molto a trasmettere la nostra idea del sentirsi a casa e della convivialità che si crea intorno ad un calice di vino” ha spiegato Graziano Prà, aggiungendo che “Monte Bisson è un’altra sfaccettatura di questo racconto, il luogo ideale per poter accogliere al meglio i nostri ospiti e tutti coloro che vogliono trascorrere qualche giorno di riposo o alla scoperta questo splendido territorio”.

Dal Monte Bisson parte il “Percorso natura”, un sentiero che attraversa i vigneti e giunge al bosco che li circonda, lungo il quale è possibile visitare una torre veneziana del 1400. Un sentiero escursionistico alla portata di tutti lungo il quale si possono incontrare orchidee selvatiche, scoiattoli, ricci, tassi e volpi. A poca distanza dalla Tenuta sono stati collocati inoltre due alveari utilizzati non per produrre miele ma per aumentare l’impollinazione dei fiori in vigna e proteggere così la biodiversità del luogo. L’apertura dell’agriturismo si inserisce nell’offerta enoturistica già ampia della Cantina, che da inizio anno propone sei diversi tour guidati per vivere il vino e il territorio del Soave durante tutte le stagioni con escursioni e tour in e-bike, oltre naturalmente alle degustazioni con i vini dell’azienda.

Vino, a marzo nella Gdo prezzi su (+8,7%) e vendite giù (-6,1%)

Vino, a marzo nella Gdo prezzi su (+8,7%) e vendite giù (-6,1%)Milano, 27 apr. (askanews) – Nei primi tre mesi di quest’anno nella Grande distribuzione italiana (Gdo) salgono i prezzi e scendono i consumi di vino. Le elaborazioni dell’Osservatorio Uiv-Ismea su base NielsenIQ, relative al primo trimestre 2023, registrano i livelli più bassi di vendite allo scaffale anche rispetto al pre-Covid (2019), con i volumi di vino acquistati in calo tendenziale del 6,1% e con i valori, spinti dall’effetto inflattivo dei prezzi, a +2% (673 milioni di euro). Una partenza difficile, che si riflette in particolare nei volumi commercializzati di vino fermo (-7,3%) e ancora di più per i prodotti Dop, a -9,2% e con i rossi a -10,5%, a riprova del fatto che il rialzo dei valori non è legato a una domanda maggiormente orientata verso il segmento premium (i vini comuni perdono la metà rispetto alla media) ma a un surplus di costi produttivi che ha generato un rincaro medio dei prezzi allo scaffale del +8,7%.

In controtendenza la tipologia spumanti, che cresce in volume del 3,9% (+9,8% i valori), ma l’incremento è interamente generato dall’exploit degli spumanti low cost (+15,6%), segmento che presenta un prezzo medio allo scaffale di appena 4,47 euro/litro e che oggi vale quasi il 40% dei volumi venduti in Gdo tra le bollicine italiane. Giù il Prosecco (-2,8% volume) e lo Champagne (-5,8%), mentre salgono l’Asti Spumante (+11,8%) e i Metodo classico (+4% volume), da confrontare però con il -35% registrato nell’omologo periodo del 2022. “Come previsto non sarà un anno facile per il vino italiano, che anche nelle esportazioni registra a gennaio un calo del 4,3% su pari periodo del 2022, con variazioni fortemente negative nella domanda extra-Ue” ha detto il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti, aggiungendo che “Il limitato potere di acquisto in Italia e nel mondo, assieme a un surplus dei costi delle materie prime secche, impongono la massima attenzione e concertazione da parte di una filiera le cui imprese stanno assorbendo direttamente parte dei rincari alla produzione. Ma evidentemente non basta”.

In generale, la dinamica più sfavorevole coinvolge, oltre i vini fermi a denominazione, anche gli Igp (volumi a -8,4%), mentre i vini comuni si fermano a -4,6%. Più pesanti le perdite per i vini rossi, che cedono l’8,2% volumico contro il -5,6% dei bianchi e il -11,2% dei rosati. Sopra la media la contrazione dei vini bio (-8,6%). A livello di canali, i più in sofferenza sui volumi risultano i discount (-10%), a fronte di iper e super che chiudono il trimestre rispettivamente a -4% e -5%. Profondo rosso per l’e-commerce: nonostante il sostanzioso taglio dei prezzi, le vendite online segnano a marzo -19,6%. Andando nel dettaglio dei vini IG più venduti in Gdo, troviamo picchi negativi del -9% per il Chianti, -14% per il Montepulciano d’Abruzzo, -20% per la tipologia Salento, -18% per il Nero d’Avola Sicilia, -20% per la Bonarda oltrepadana, -13% per la Barbera piemontese e -9% per il Lambrusco Emilia e il Cannonau di Sardegna. Stabili, tra i top seller, le Igt Terre siciliane e Puglia, in leggera contrazione Valpolicella e Dolcetto piemontese (-5%), mentre l’unico tra i big che si conferma in buona salute, anzi in costante crescita è il Vermentino di Sardegna, con +1% in volume. Molte le denominazioni che registrano aumenti di listino sopra la media nazionale: Montepulciano +13%, Barbera piemontese +11%, Nero d’Avola a +13%, Bonarda a +12% e Verdicchio a +20%.

Il 13 e 14 maggio a Nizza Monferrato ritorna “Nizza è Barbera”

Il 13 e 14 maggio a Nizza Monferrato ritorna “Nizza è Barbera”Milano, 26 apr. (askanews) – Sabato 13 e domenica 14 maggio a Nizza Monferrato (Asti) ritorna “Nizza è Barbera”, l’evento dedicato alla Barbera d’Asti Docg e al Nizza Docg a cui parteciperanno 70 produttori con 400 etichette in degustazione. Quest’anno si potrà assaggiare la prima Riserva del Nizza Docg proveniente dalle sei macroaree della zona di produzione: sarà presentata in anteprima domenica alle 17 nell’ex chiesa della Santissima Trinità. La degustazione è guidata dall’Associazione Produttori del Nizza, con l’intervento del presidente Stefano Chiarlo e dei produttori.

Tra i tanti appuntamenti, a Palazzo Crova, sede dell’Enoteca Regionale del Nizza, sono previste “degustazioni esperienziali e olfattive” sulla Barbera, mentre pranzo e cena con banco d’assaggio dei vini dei produttori presenti si terranno all’osteria vineria “La Signora in Rosso”. Inoltre ci saranno i prodotti enogastronomici delle aziende della filiera corta “T’Amo”. Prevista anche la “notte bianca”, con negozi aperti e proposte gastronomiche nel centro cittadino, dove saranno allestiti tre “Wine Point” con una selezione di etichette delle due Docg. In piazza Garibaldi, in piazza XX Settembre e nel centro storico l’Associazione Commercianti Nicesi “Nizza con il cuore”, organizzerà uno street food locale. Domenica è atteso un tour guidato in bicicletta alla scoperta dei cru del Nizza Docg. Sabato si inizia alle 9,30 con il brindisi d’apertura al Foro Boario di piazza Garibaldi e si prosegue fino alla sera di domenica. La manifestazione è organizzata dal Comune di Nizza Monferrato e dall’Enoteca Regionale di Nizza, con il supporto di Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Associazione Produttori del Nizza e Astesana Strada del Vino, e il patrocinio della Regione Piemonte, Provincia di Asti e Camera di Commercio di Asti.

Dal 26 al 28 maggio a Milano il primo Festival dedicato all’aperitivo

Dal 26 al 28 maggio a Milano il primo Festival dedicato all’aperitivoMilano, 26 apr. (askanews) – Il prossimo 26 maggio torna il “World Aperitivo Day”, la giornata internazionale dell’aperitivo lanciata per la prima volta nel 2022 con la firma del “Manifesto dell’aperitivo” e che, per l’edizione 2023, si trasforma in un festival che coinvolgerà Milano ma non solo. Da venerdì 26 maggio a domenica 28 maggio, il capoluogo lombardo ospiterà infatti al Nhow Hotel di via Tortona 35, una tre giorni con tasting, masterclass e momenti di intrattenimento dedicati sia al pubblico che ai professionisti.

Dopo il successo della prima edizione, il format, realizzato da MWW Group, realtà milanese specializzata nel settore enogastronomico (“Milano Wine Week” e “Milano Food Week”), si amplia per valorizzare questo momento conviviale, sensibilizzando anche sul consumo responsabile degli alcolici. Organizzato in collaborazione con Fipe-Confcommercio, il “World Aperitivo Day” prevede che tutti i locali della Penisola possano aderire gratuitamente proponendo eventi a tema, pairing d’autore o menù speciali che verranno inseriti nel calendario ufficiale. Con un’unica regola a cui attenersi: rispettare il Manifesto dell’aperitivo, il disciplinare stilato durante la precedente edizione, che attraverso dieci semplici regole descrive le “buone pratiche” da seguire per realizzare un vero aperitivo all’italiana. Tra queste, l’abbinamento obbligatorio tra una bevanda e una preparazione gastronomica e la presenza di almeno il 50% di ingredienti Made in Italy.

Vino, tre giorni di incontri per ribadire binomio Pantelleria-Zibibbo

Vino, tre giorni di incontri per ribadire binomio Pantelleria-ZibibboMilano, 26 apr. (askanews) – Ribadire e difendere l’inscindibile binomio Pantelleria-Zibibbo. E’ questo l’obbiettivo principale del summit dedicato al futuro vitivinicolo e agricolo della magnifica isola vulcanica in provincia di Trapani. Organizzata dal Comune pantesco, sotto la spinta del sindaco Vincenzo Campo e il coinvolgimento di un esperto di economia, enologia, agronomia e distretti come Giampietro Comolli, la tre giorni si terrà al 5 al 7 maggio con il titolo “Zibibbo è Pantelleria”, scelto per evidenziare quanto questi due termini siano da millenni una cosa unica quando si parla di vino e di territorio.

Lo Zibibbo, nome sia del vitigno che del vino dolce che se ne ottiene, è stato portato a Pantelleria dagli arabi, qui si è radicato e sviluppato dando risultati importantissimi e celebrati in tutto il mondo, tanto che nel 2014 la coltivazione ad alberello tipica di quest’isola è diventata Patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco. Da qualche anno però, all’interno della Doc Sicilia e della Igp Terre Siciliane, si stanno impiantando e producendo vini con in etichetta il nome Zibibbo: stiamo parlando oramai di oltre duemila ettari di vigne piantate, contro i 400 rimasti sull’isola, dove circa 350 vignaioli, con enorme impegno e fatica, danno vita ai vini delle Doc Pantellerie Moscato, Passito e Zibibbo dolce. Non può quindi che partire da questo dato, la riflessione che si svilupperà attraverso diversi incontri tra produttori, esperti di agroambiente e enologia, e giornalisti. Momenti di confronto per ragionare a partire dalle difesa dell’identità dello Zibibbo pantesco, patrimonio unico che va rilanciato e valorizzato, magari pensando ad una Docg Pantelleria Zibibbo, che comprenda l’intera produzione dell’isola. Un percorso di rinascita che aveva preso il via nel 1997, quando le aziende più rappresentative dell’isola fondarono il “Consorzio volontario di tutela e valorizzazione dei vini a Doc dell’Isola di Pantelleria” e che, tra i suoi scopi, si era dato anche quello di salvare dall’abbandono e dal deterioramente i terrazzamenti “eroici” sui quali i vigneti hanno dimora da secoli, una delle espressioni più antiche dell’agricoltura del Mediterraneo. Perché la vite e il vino che se ne ricava sono frutti dell’identità e della cultura del loro territorio, di chi li lavora e di chi ci vive.

Quello che prenderà il via alle 16 di venerdì 5 maggio fino al pomeriggio di domenica 7 sarà una discussione a tutto tondo, che unirà il mondo vitivinicolo a quello della sostenibilità, alla ricerca di soluzioni concrete per le tante piccole imprese dell’”isola nera”. Dai bandi per gli agricoltori, recupero delle vigne abbandonate e rivitalizzazione dei campi, fino ai fondi del Pnrr, ma anche un ragionamento sulle azioni già messe in campo e su quelle ancora da sviluppare da parte dell’Amministrazione comunale sul fronte dell’enoturismo, sul rapporto fra aree urbane e rurali, sugli interventi di salvaguardia idrico-forestale, sulle azioni per le aziende e per incentivare i giovani panteschi a tornare ad investire nella loro terra anche fuori dai periodi turistici. Gestione, cura e resilienza del territorio per uno sviluppo a 360 gradi dell’isola, insieme con innovazione tecnologica e sviluppo dell’agriturismo per attrarre nuovi target turistici. Analisi, dibattiti e confronti ma anche tour e percorsi escursionistici per toccare con mano le tipicità e qualità produttive pantesche fra vigneti eroici, uliveti, muretti a secco, giardini panteschi il meglio dell’enogastronomia dell’isola: oltre il vino, i capperi, l’origano, l’olio, i fichi d’india, e via dicendo.