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Città del vino, Bordin a Dolegna: sono rete di sviluppo del territorio

Città del vino, Bordin a Dolegna: sono rete di sviluppo del territorioMilano, 5 ott. (askanews) – Il numero record di 39 Comuni aderenti più sei Pro Loco sono il biglietto da visita della Città del Vino del Friuli Venezia Giulia, che, nella mattinata di oggi, ha fatto il punto sulle dinamiche della realtà associativa nella cornice dell’azienda Jermann di Dolegna del Collio, in provincia di Gorizia.


All’assemblea regionale dell’associazione che ha previsto anche il passaggio del rinnovo delle cariche sociali in vista del consesso nazionale di novembre, il presidente del Consiglio del Fvg, Mauro Bordin ha sottolineato che “le Città del Vino rappresentano un tassello fondamentale nella promozione e valorizzazione del patrimonio enologico, culturale e paesaggistico della nostra regione. In un’epoca in cui la sostenibilità e il turismo responsabile diventano sempre più rilevanti – ha aggiunto – questa rete si pone come modello virtuoso di sviluppo territoriale equilibrato, che unisce tradizione e innovazione”. “Far parte di questo sodalizio significa non solo poter contare su un marchio di qualità riconosciuto ma anche sviluppare iniziative comuni volte a promuovere il turismo enogastronomico e sostenibile” ha proseguito Bordin, evidenziando che “l’associazione offre inoltre un’opportunità preziosa di confronto e crescita per le amministrazioni locali, permettendo di condividere strategie per la tutela del paesaggio, l’innovazione nel settore vitivinicolo e la promozione turistica. In particolare – ha concluso – il contributo delle Pro Loco, con il loro radicamento sul territorio, è essenziale per la riuscita di manifestazioni ed eventi di grande richiamo”.


A illustrare i progetti realizzati e gli impegni futuri, è stato il coordinatore regionale Tiziano Venturini, vicesindaco del Comune di Buttrio, anch’essa Città del Vino, mentre il direttore della Cantina, Marco Rubino, ha fatto gli onori di casa. Presenti all’evento anche numerosi primi cittadini e amministratori delle varie Città del Vino del territorio, nonché rappresentanti del mondo delle Pro Loco e dei Consorzi di tutela.

Vino, per il Consorzio Chianti un “coast to coast” negli Usa

Vino, per il Consorzio Chianti un “coast to coast” negli UsaMilano, 4 ott. (askanews) – Viaggio “coast to coast” per il Consorzio Chianti negli Stati Uniti in occasione del “Chianti Lovers U.S. Tour 2024”, che arriva dopo i sold out degli eventi in Canada. Il primo evento si terrà il 7 ottobre al Royalton Park Avenue di New York, in piena Manhattan, dove una ventina di aziende associate presenteranno le proprie migliori etichette ai buyers, stampa ed appassionati. Il 9 ottobre, poi, trasferimento sulla costa Ovest, a San Francisco, nella prestigiosa cornice dell’Hyatt Regency, dove il Consorzio torna con grande entusiasmo dopo alcuni anni di inflessione sul mercato locale dovuti alla pandemia. Le attività commerciali delle aziende al seguito, verranno supportate da un’importante azione istituzionale grazie a due nuove masterclass riservate agli operatori locali.


A New York il Consorzio debutterà con l’abbinamento tra sette vini Chianti degustati in verticale e sette formaggi Dop italiani, per stimolare un dibattito a tavola intorno a vino e cibo. Tra i vini di annata, con deviazioni sul Chianti Superiore, le più mature Riserve ed il Vin Santo, si avvicenderanno il Pecorino Toscano, il Fiore Sardo, il Gorgonzola piccante, la Robiola di Roccaverano ed il Parmigiano Reggiano. L’incontro sarà condotto da Robin Kelley O’Connor, wine educator americano, assieme al wine ambassador del Consorzio, Luca Alves, che curerà la parte tecnica dei formaggi, appositamente scelti con la collaborazione di Lou Di Palo, titolare della quasi centenaria dispensa “Di Palo’s Fine Food” a Little Italy, vero guru dei formaggi italiani. A San Francisco il Consorzio porterà un altro format inedito per la piazza: sarà la volta del Chianti Superiore in degustazione verticale. Protagoniste assolute le sfumature del Sangiovese declinate a questa categoria di produzione, non molto conosciuta ma di grande interesse per il pubblico della California. Condurranno il seminario Shelley Lindgren, scrittrice enogastronomica e ristoratrice, e Luca Alves.


“Nuovo slancio per il Chianti sui principali mercati statunitensi, ‘East e West coast’, con proposte fresche, accattivanti e con un accento particolare sul binomio vino-cibo, da sempre nelle corde della Denominazione” ha commentato Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, rimarcando che “questo sodalizio a tavola è oggi più che mai determinante per sopravvivere alla crisi dei consumi e all’aumentata capacità di scelta dei consumatori, diventati sempre più esigenti”.

Vino, da 14 a 18 novembre la 33esima edizione di “Benvenuto Brunello”

Vino, da 14 a 18 novembre la 33esima edizione di “Benvenuto Brunello”Milano, 4 ott. (askanews) – Cinque giornate di degustazioni con 126 Cantine e oltre 500 etichette pronte all’assaggio. La 33esima edizione di “Benvenuto Brunello”, l’evento fondatore delle anteprime italiane dedicato al principe dei rossi toscani, si dà appuntamento dal 14 al 18 novembre al Chiostro Sant’Agostino di Montalcino (Siena) nel consueto format autunnale ma con qualche novità. Da quest’anno, infatti, la manifestazione di punta del Consorzio del vino Brunello di Montalcino torna parzialmente alle origini con alcuni giorni di walk around tasting in presenza dei produttori aperti anche ai winelover. A questi si aggiungono anche tre masterclass di approfondimento su diverse annate e stili produttivi. Al debutto nei calici, il Brunello di Montalcino 2020 e la Riserva 2019 oltre al Rosso di Montalcino 2023 e gli altri due vini della denominazione, il Moscadello e il Sant’Antimo.


“Benvenuto Brunello a novembre si conferma un’anteprima incisiva per rafforzare il posizionamento della nostra Denominazione sul mercato, in particolare su quello internazionale dove di fatto esportiamo circa il 70% della produzione” ha spiegato il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci, aggiungendo che “da quest’anno abbiamo voluto mantenere da un lato l’impostazione asettica dei tasting tecnici riservati alla critica, e dall’altro moltiplicare i contenuti con la presenza diretta delle imprese del territorio, in una logica di condivisione tra produttori, operatori, stampa e winelover”. Ad aprire il programma della manifestazione, le degustazioni tecniche con il servizio sommelier di giovedì 14 e venerdì 15 novembre, riservate esclusivamente alla stampa nazionale e internazionale. Sabato 16 alle 10.30 il Teatro degli Astrusi del borgo medievale toscano ospiterà il focus “Quale futuro per i Consorzi del vino”, con la partecipazione dei presidenti Albiera Antinori (Doc Bolgheri e Doc Bolgheri Sassicaia) Francesco Cambria (Etna Doc), Sergio Germano (Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani), Giovanni Manetti (Chianti Classico) e Christian Marchesini (Valpolicella). A seguire, la valutazione dell’annata 2020 che entrerà in commercio da gennaio 2025, l’assegnazione del premio Leccio d’Oro e il tradizionale svelamento della mattonella del “Benvenuto Brunello”. In contemporanea al Chiostro di Sant’Agostino apriranno anche al pubblico i banchi di assaggio con i produttori. I walk around tasting con le Cantine proseguiranno poi domenica 17 e lunedì 18 novembre.


Sul fronte delle masterclass, si parte sabato 16 novembre con l’appuntamento guidato dal direttore e curatore della “Guida Essenziale ai Vini d’Italia” di DoctorWine, Daniele Cernilli per continuare domenica 17 con l’approfondimento condotto dal Master of Wine Andrea Lonardi. Lunedì 18 novembre è la volta della degustazione, riservata alla ristorazione stellata e all’alta hotellerie, a cura di Francesco Saverio Russo.

Vino, “Mondial des vins extremes 2024”: Cervim premia 305 etichette

Vino, “Mondial des vins extremes 2024”: Cervim premia 305 etichetteMilano, 4 ott. (askanews) – Sono 305 i vini da viticoltura eroica premiati durante il 32esimo” Mondial des Vins Extremes”, l’unico concorso enologico mondiale dedicato a chi fa viticoltura in montagna, in zone di forte pendenza o terrazzate e nelle piccole isole, organizzato dal Centro di ricerca, studi, salvaguardia, coordinamento e valorizzazione per la viticoltura montana (Cervim).


Un’edizione da record quella appena conclusa, che ha visto la partecipazione di oltre mille etichette di 356 aziende provenienti da 25 Paesi diversi. Le commissioni di degustazione, riunitesi a Sarre (Aosta) il 29 e il 30 settembre e composte complessivamente da 50 tra enotecnici, enologi e degustatori esperti provenienti da tutto il mondo, hanno assegnato 64 Grandi Medaglie d’Oro e 241 Medaglie d’Oro. Da segnalare il ritorno in concorso della Bolivia assente da qualche anno, che si è aggiudicata anche una medaglia. Durante la due giorni sono stati assegnati alcuni premi speciali dedicati a nazioni, categorie di vini e produttori che si sono distinti per i riconoscimenti ricevuti. Il premio speciale, riservato alla migliore Cantina per Paese, per l’Italia è andato alla Cave des Onze Communes di Aymavilles (Aosta); due riconoscimenti per il vino “Pantelleria Doc Sentivento 2017” di Prosit Società Agricola A.R.L di Pantelleria (Trapani), insignito di un “Premio Eccellenza” e del “Premio Piccole Isole”; il “Premio Cervim Futuro” è stato attribuito a Giacomo Rallo di Rallo Estates di Marsala (Trapani), e il “Premio Donna Cervim” a Margherita Longo dell’azienda agricola Hibiscus di Ustica (Palermo).


“Per la prima volta nella storia del Mondial des Vins Extremes abbiamo superato la soglia dei mille vini in concorso: è un dato che, oltre a renderci orgogliosi per la crescente importanza che sta assumendo la competizione, testimonia il crescente interesse per la viticoltura che opera in territori difficili e impervi” ha dichiarato il presidente del Cervim, Nicola Abbrescia, spiegando che “i vini che vengono prodotti in queste zone eroiche mostrano di anno in anno una qualità sempre più alta, con punte di eccellenza che le nostre commissioni di degustazione riconoscono e apprezzano nei tasting alla cieca”. In contemporanea si è svolta la quarta edizione di “Extreme Spirits International Contest”, concorso internazionale dedicato ai distillati da vinacce, fecce e vino che si propone di valorizzare anche le rispettive zone di produzione. Otto le Grandi Medaglie d’Oro e 25 Medaglie d’Oro assegnate tra i 76 distillati in gara provenienti da Italia, Svizzera, Perù e Spagna.

Les Grands Chais de France: in Italia chiuderemo 2024 a 10 mln euro

Les Grands Chais de France: in Italia chiuderemo 2024 a 10 mln euroMilano, 4 ott. (askanews) – Dal 1 gennaio al 1 ottobre di quest’anno sono state oltre un milione le bottiglie di vini francesi vendute in Italia da Les Grands Chais de France, per un giro d’affari di quasi sei milioni di euro. “Gli ultimi tre mesi dell’anno rappresentano per noi un 40% del fatturato complessivo, quindi l’obiettivo che ci proponiamo è di chiudere quest’anno a 10 milioni di euro” spiega Romina Romano, country manager Italia del Gruppo di proprietà di Famille Helfrich, primo produttore ed esportatore di vino francese nel mondo (è sua una bottiglia su quattro), che continua a guadagnare nuove fette di mercato italiano, sia nel canale Horeca che nella Gdo.


Del milione di bottiglie già vendute nel 2024 nel nostro Paese dal gruppo nato in Alsazia nel 1979, ben 300mila sono vini di Borgogna, il cui valore complessivo si aggira intorno ai due milioni di euro. Tra le Cantine di spicco di questa straordinaria regione storica della Francia Centro-Orientale, c’è certamente Chartron et Trébuchet, fondata da Jean René Chartron, da generazioni proprietario di vigneti nella zona dei migliori vini bianchi quali Meursault et Puligny Montrachet, e da Louis Trébuchet, rinomato viticoltore e negotiant dei grandi vini di Borgogna. Sotto la guida di Romano, che si occupa dello sviluppo del mercato italiano da cinque anni, Les Grands Chais de France nel 2023 aveva venduto oltre 1,3 milioni di bottiglie (+ 7,8% rispetto all’anno precedente), per un giro d’affari che aveva superato i 7,8 mln di euro (+17,8% sul 2022): numeri che, con ogni probabilità, quest’anno verranno superati.


Oltre ad esportare vino francese in più di 170 Paesi, il Gruppo oggi guidato dai figli di Joseph Helfrich, Frédric e Anne-Laure, ha oggi Domaine di proprietà nei territori più vocati per la produzione di vini fermi e Crémants, ed è partner privilegiato dei produttori della Valle della Loira, Bordeaux, Gascogne, Languedoc-Roussillon, Provenza, Valle del Rodano, Diois, Borgogna, Jura e Alsazia. Possiede inoltre Tenute anche in Cile, Sudafrica e Spagna.

Vini d’Italia 2025: i “Tre Bicchieri” a 75 vini del Piemonte

Vini d’Italia 2025: i “Tre Bicchieri” a 75 vini del PiemonteMilano, 3 ott. (askanews) – “La situazione del vino piemontese fa pensare ad una tappa pianeggiante del Tour de France battuta dal vento, con il gruppo che si allunga a dismisura, dove gli ultimi, pur senza essersi mai staccati, si ritrovano a diverse centinaia di metri dalla testa, con l’unica differenza che, in questo caso, non conta solo il merito, c’entra anche la fortuna di essere nato e avere l’azienda in certe zone della regione”. Questa la fotografia scattata dalla guida “Vini d’Italia 2025” del Gambero Rosso, che ha attribuito il suo massimo riconoscimento, i “Tre Bicchieri”, a ben 75 vini che raccontano tutti i terroir del Piemonte.


“Barolo e Barbaresco e tutti produttori di vini da uve Nebbiolo, hanno il vento a favore” spiegano i curatori del volume, che nel campo dei vini rossi, segnalano anche il Grignolino, che “sta vivendo un momento positivo soprattutto tra i giovani appassionati”. Tra i bianchi “è il momento d’oro del Timorasso, ma anche l’Arneis è in una fase positiva”. Segnali di sviluppo dal Roero e dal Gavi, oltre che dall’Alta Langa “che, in poco tempo, è passata da un quasi anonimato a una crescita rapida di fama e di vendite”. Le bottiglie che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri” sono: “Alta Langa Extra Brut Bio 2019” di Bava; “Alta Langa Pas Dosé Blanc de Blancs 2020” di Marcalberto; “Barbaresco Asili 2021” di Carlo Giacosa; “Barbaresco Asili Ris. 2019” di Ca’ del Baio; “Barbaresco Giacone Lorens 2021” di Lodali; “Barbaresco Mondino 2021” di Piero Busso; “Barbaresco Montestefano Ris. 2019” di Produttori del Barbaresco; “Barbaresco Ovello 2020” di Cantina del Pino; “Barbaresco Pajè V.V. 2019” di Roagna; “Barbaresco Pajoré 2021” di Bel Colle; “Barbaresco Pajoré 2021” di Sottimano; “Barbaresco Rabajà 2020” di Bruno Giacosa; “Barbaresco Sorì Tildin 2021” di Gaja; “Barbaresco Vanotu 2021” di Pelissero; “Barbera d’Alba Elena La Luna 2022” di Roberto Sarotto; “Barbera d’Asti Lavignone 2023” di Pico Maccario; “Barbera d’Asti Sup. La Luna e i Falò 2022” di Vite Colte; “Barbera d’Asti Sup. Montruc 2022” di Franco M. Martinetti; “Barbera d’Asti Sup. Mysterium 2019” di Tenuta Montemagno; “Barbera d’Asti Sup. Sansì 2021” Scagliola-Sansì; “Barbera del M.to Sup. Cantico della Crosia 2020” di Vicara; “Barolo Arborina 2020” di Mauro Veglio; “Barolo Cannubi 2020” di Giacomo Fenocchio; “Barolo Castelletto 2020” di Fortemasso; “Barolo del Comune di Castiglione Falletto 2019” di Cascina Fontana; “Barolo Francia 2020” di Giacomo Conterno; “Barolo Ginestra Ris. 2016” di Paolo Conterno; “Barolo Lazzarito 2020” Casa E. di Mirafiore; “Barolo Meriame 2020” di Paolo Manzone; “Barolo Monprivato 2019” di Giuseppe Mascarello e Figlio; “Barolo Monvigliero 2020” di F.lli Alessandria; “Barolo Mosconi 2020” di Pio Cesare; “Barolo Rive 2020” di Negretti; “Barolo Runcot Ris. 2016” di Elio Grasso; “Barolo Sottocastello di Novello 2020” di Ca’ Viola; “Barolo Vigna Rionda Ester Canale Rosso 2020” di Giovanni Rosso; “Barolo Vignarionda 2016” di Figli Luigi Oddero-Tenuta Parà; “Barolo Vignarionda 2020” di Guido Porro; “Barolo Villero 2020” di Livia Fontana; “Barolo Villero Ris. 2016” di Vietti; “Boca 2020” di Le Piane; “Canelli Casa di Bianca 2023” di Gianni Doglia; “Canelli Sant’Ilario 2023” di Ca’ d’Gal; “Colli Tortonesi Timorasso Derthona Filari di Timorasso 2022” di Luigi Boveri; “Colli Tortonesi Timorasso Derthona Origo 2021” di Vigneti Repetto; “Colli Tortonesi Timorasso Il Montino 2022” di La Colombera; “Dogliani Papà Celso 2023” di Abbona; “Dolcetto di Ovada 2022” di Tacchino; “Gattinara Osso San Grato Ris. 2019” di Antoniolo; “Gattinara Ris. 2019” di Giancarlo Travaglini.


E ancora il “Gavi del Comune di Gavi Rovereto Minaia 2023” di Nicola Bergaglio; “Gavi del Comune di Gavi Vigne Rade 2023” di La Toledana; “Gavi V. della Madonnina Ris. 2021” La Raia; “Gavi V. della Rovere Verde Ris. 2021” di La Mesma; “Ghemme V. Pelizzane 2017” di Torraccia del Piantavigna; “Grignolino d’Asti Monferace 2019” di Tenuta Santa Caterina; “Grignolino del M.to Casalese Arbian 2023” di Paolo Angelini; “Grignolino del M.to Casalese Bricco del Bosco 2023” di Accornero Giulio e Figli; “Langhe Riesling Hérzu 2022” di Ettore Germano; “Langhe Rosso Larigi 2022” di Elio Altare; “Lessona 2021” di Villa Guelpa; “M.to Rosso La Mandorla di Mauro 2022” di Luigi Spertino; “Nebbiolo d’Alba Mompissano 2022” di Cascina Chicco; “Nizza Cremosina 2021” di Bersano; “Nizza Crivelletto 2022” di Cossetti 1891; “Nizza La Court Ris. 2021” di Michele Chiarlo; “Nizza Pomorosso 2021” di Coppo; “Ovada Convivio 2022” di Gaggino; “Piemonte Pinot Nero Bricco del Falco 2020” di Isolabella della Croce; “Roero Arneis Cecu d’La Biunda 2023” di Monchiero Carbone; “Roero Arneis Seminari 2023” di Stefanino Costa; “Roero Ciabot San Giorgio Ris. 2021” di Angelo Negro; “Roero Mompissano Ris. 2021” di Cascina Ca’ Rossa; “Roero Renesio Ris. 2020” di Malvirà; e il “Roero V. di Lino 2020” di Cascina Val del Prete.

Vino, Doc Monreale: il vigneto di Palermo scommette sul futuro

Vino, Doc Monreale: il vigneto di Palermo scommette sul futuroMilano, 3 ott. (askanews) – Non un semplice progetto legato al mondo della vitivinicoltura, bensì un percorso di crescita complessivo che guarda all’enoturismo e ai luoghi della cultura e dell’arte: c’è tutto questo alla base dell’evento promosso il 1 ottobre dalla Doc Monreale all’Orto Botanico di Palermo. Una giornata di dialogo e confronto per esplorare la Denominazione più estesa della provincia.


Alessandro di Camporeale, Case Alte, Feudo Disisa, Marchesi de Gregorio, Porta del Vento, Principe di Corleone, Sallier de La Tour e Terre di Gratia sono oggi le aziende aderenti ad un progetto guidato dal Consorzio di tutela dei vini Doc Monreale e dal suo cda, presieduto da Mario Di Lorenzo, che vuole diventare un punto di riferimento per tutti i produttori che, condividendo uno standard qualitativo dei vini, possano insieme presentarsi alla ristorazione qualificata, ai consumatori, al sistema turistico e a tutti gli altri attori della filiera che vogliono fare rete e condividere le giuste azioni di promozione e sviluppo. Il vino come elemento di complicità con altri tesori della città di Palermo e della sua provincia, da Monreale e Cefalù, da Solunto e Cefalàdiana: i gioielli arabo-normanni, le aree archeologiche, i musei sparsi nella provincia sono l’anima di un territorio che guarda alla valorizzazione enoturistica della Doc. “Scommettiamo sul futuro investendo in radici, terroir, ristorazione qualificata e beni culturali” ha commentato il presidente Di Lorenzo, sottolineando che “oggi più che mai dobbiamo fare squadra, lavorare all’unisono per potenziare l’identità di un territorio di grande respiro, da riscoprire dentro e fuori i nostri calici”.


Confermato l’impegno per l’eccellenza con l’entrata in vigore del nuovo Disciplinare volto a valorizzare i vitigni più identitari della Doc e potenziare la verticalizzazione e specializzazione produttiva delle aziende, puntando su tre vitigni tanto identitari quanto contemporanei: gli autoctoni Catarratto e Perricone, e il Syrah, “il più siciliano degli internazionali”, come sottolineato dal sommelier e conduttore radiofonico Andrea Amadei, ospite dell’incontro. Nel dettaglio, il Disciplinare prevede per il Monreale Bianco, un minimo del 60% di Catarratto, integrato da Inzolia fino al 40%; per il Monreale Rosso, compreso il Riserva, almeno il 60% di Perricone, accompagnato da Calabrese o Nero d’Avola; per il Monreale Rosato che segue la stessa composizione del rosso, con il Perricone al 60% e il Calabrese o Nero d’Avola a completare; e per il Monreale Syrah, nelle versioni Rosato o Riserva, che impone un minimo dell’85% di Syrah. Per mantenere alti i livelli qualitativi, la resa delle uve non dovrà superare il 70%. I vini rossi Riserva, in particolare, devono essere invecchiati per almeno 24 mesi, e ogni bottiglia Doc Monreale deve riportare obbligatoriamente l’annata di produzione, “per offrire ai consumatori una chiara tracciabilità e un legame diretto con il territorio”.


Ssono queste le varietà chiamate a rappresentare l’areale a Sud della città di Palermo, che si spinge sino a Corleone e Roccamena, entra nell’alto Belìce con i comuni di Camporeale, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela e, risalendo verso Nord, caratterizza buona parte del monrealese, un’area vastissima, che riproduce l’estensione dell’antica diocesi istituita dai re normanni. Territori di media e alta collina, con suoli prevalentemente argillosi e di medio impasto (ma talvolta anche sabbiosi e con molto scheletro), pendenze e microclimi in grado di diversificare notevolmente i vini oggi prodotti.

Vino, dal 5 al 7 ottobre a Voghera c’è “50 sfumature di Pinot Noir”

Vino, dal 5 al 7 ottobre a Voghera c’è “50 sfumature di Pinot Noir”Milano, 3 ott. (askanews) – Dal 5 al 7 ottobre a Voghera (Pavia) si terrà la quinta edizione di “50 Sfumature di Pinot Noir”, manifestazione organizzata dal Movimento Turismo del Vino che coinvolgerà produttori italiani e internazionali, con una cinquantina di punti dislocati in tutta la città dove degustare i vini di altrettante Cantine. Aperta a tutti dalle 11 alle 20 il sabato, e dalle 11 alle 19 la domenica, la manifestazione sarà invece riservata ai professionisti del settore Horeca lunedì 7 dalle 10.30 alle 16 all’Istituto Gallini.


“Questa manifestazione vuole essere un omaggio al vitigno principe dell’Oltrepò Pavese, che con i suoi circa tremila ettari coltivati a Pinot Noir, è la terza zona europea per importanza, dopo Borgogna e Champagne: un primato importante, a livello italiano e internazionale, che fa di Voghera una delle Capitali mondiali del Pinot Noir” ha spiegato Carlo Pietrasanta, presidente Movimento Turismo del Vino Lombardia, aggiungendo che “saranno presenti cantine provenienti da varie zone della Francia (Borgogna, Champagne, Linguadoca, Alsazia), Slovenia, Nuova Zelanda e, per restare in Italia, ci saranno etichette di numerose regioni: Piemonte, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Umbria, Campania, Puglia e Sicilia oltre alla Lombardia, padrona di casa”. Tra i diversi appuntamenti il talk show con gli “House of Wine” che sabato 5 alle 18 al Teatro Valentino Garavani commenteranno tre versioni di Pinot Noir (Oltrepò, Italia, Mondo) alla presenza dei rispettivi produttori. Sempre al Teatro, dopo un aperitivo nel Foyer alle 18.45, avrà luogo il Concerto “Vino e Lirica”, con le più celebri arie operistiche dedicate al vino.


Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato tra gli altri, anche la sindaca di Voghera, Paola Garlaschelli, le assessore di Regione Lombardia a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità, Pari opportunità, e al Turismo, Marketing Territoriale, Moda e Grandi Eventi, Elena Lucchini e Barbara Mazzali e il loro collega all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi.

Vino, Consorzio Garda Doc: a Lugano masterclass per sommelier svizzeri

Vino, Consorzio Garda Doc: a Lugano masterclass per sommelier svizzeriMilano, 3 ott. (askanews) – L’8 ottobre il Consorzio Garda Doc presenterà a Villa Principe Leopoldo a Lugano, in Svizzera, le eccellenze della Denominazione durante l’evento “La crescita del terroir Garda Doc”. La masteclass, pensata per l’Association suisse des sommeliers professionnels e condotta dal direttore del Consorzio, Carlo Alberto Panont, è pensata per far conoscere da vicino la storia dell’ente e i suoi vini.


“Qualità dei vini e turismo esperienziale connesso: sono questi gli aspetti che conducono molti consumatori svizzeri a visitare il nostro territorio e premiare la Doc Garda” ha evidenziato il presidente del Consorzio, Paolo Fiorini, ricordando che “portiamo avanti con costanza un programma utile alla divulgazione per permettere di diffondere un’informazione e una promozione adeguate a coloro che amano scoprire la Denominazione in modo sempre più approfondito”. La Svizzera riveste infatti un ruolo strategico: oltre ad essere uno dei mercati che hanno maggiormente premiato il lago di Garda come meta turistica estiva, è, dopo la Germania, il principale mercato estero per i vini della Denominazione. “Si tratta di un’importante occasione per aggiornarsi e avvicinarsi alle eccellenze vinicole di quest’area” ha commentato la presidente dell’Associazione sommeliers del Canton Ticino (Assp), Anna Valli, parlando di “appuntamento imperdibile volto a consolidare il legame tra il mercato svizzero e la qualità”.

I vini di UmbriaTop protagonisti di “Ingrediente perfetto” su La7

I vini di UmbriaTop protagonisti di “Ingrediente perfetto” su La7Milano, 3 ott. (askanews) – Trasimeno Gamay, Trebbiano Spoletino, Grechetto, Sangiovese, Sagrantino e Ciliegiolo: i vitigni autoctoni dei vigneti umbri sono i protagonisti delle sei puntate de “L’Ingrediente Perfetto”, la trasmissione condotta da Maria Grazia Cucinotta in onda su La7 la domenica mattina, a partire dal 6 ottobre. I sei vini, prodotti da Cantine socie di UmbriaTop, saranno degustati in abbinamento ad una ricetta preparata dalla stessa Cucinotta.


In ogni puntata un momento speciale è dedicato al vino, come occasione di promozione dell’eccellenza della produzione enologica del Paese, e un servizio sarà interamente dedicato al vino umbro, con interviste e immagini della filiera produttiva. “La tradizione vitivinicola umbra, i processi di vinificazione, le vigne e le storie dei produttori locali: tutto questo e molto di più racchiude una bottiglia di vino umbro – ha commentato Gioia Bacoccoli, coordinatrice di UmbriaTop – ed è per questo motivo che queste occasioni sono importanti per porre uno sguardo approfondito alla cultura del vino della regione”.