Vino, Consorzio: grande successo per Enologica Montefalco-AbbinamentiMilano, 27 set. (askanews) – “Quest’anno siamo riusciti a superare ogni aspettativa, dimostrando che questo evento è in grado di parlare a tutti, dai winelover ai professionisti. Abbiamo dato vita ad una manifestazione capace di valorizzare non solo i nostri vini ma anche l’intero patrimonio culturale e gastronomico della regione e lavoreremo ulteriormente per consolidare questo appuntamento”. Lo ha detto il presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, Paolo Bartoloni commentando la conclusione della 44esima edizione di “Enologica Montefalco – Abbinamenti”, l’evento dedicato ai vini del territorio di Montefalco e Spoleto in abbinamento al cibo, all’arte e alla musica. L’edizione di quest’anno ha registrato oltre duemila partecipanti al banco d’assaggio dei produttori e oltre quattrocento persone alle degustazioni guidate, registrando il tutto esaurito per ogni sessione.
L’iniziativa, organizzata dal Consorzio e dalla Strada del Sagrantino, con il patrocinio del Comune di Montefalco e della Regione Umbria, ha visto la partecipazione di 29 Cantine del territorio, tre espositori di street food e cinque ristoranti del centro storico, che hanno proposto piatti in abbinamento ai vini Doc e Docg di Montefalco e Spoleto. Il prossimo appuntamento promosso dal Consorzio Tutela Vini Montefalco è in programma dal 5 ottobre al 29 marzo 2025 con una nuova edizione di “Montefalco nel bicchiere”. Si tratta di un ciclo di degustazioni in collaborazione con Maggioli Cultura, che si tiene ogni sabato alle 16 al Complesso Museale San Francesco: con la guida di esperti sommelier sarà possibile degustare cinque vini della Doc Spoleto, Doc Montefalco e Docg Montefalco Sagrantino.
Vino, Taschetta: urge intervenire sul reddito degli agricoltoriMilano, 27 set. (askanews) – “Ogni periodo storico ha delle parole che lo caratterizzano e oggi ‘sostenibilità’ è il termine più di moda ma la politica dovrebbe prestare attenzione non solo alla sostenibilità ambientale e sociale, ma anche a quella economica: urge intervenire con impatto diretto sul reddito degli agricoltori, andando oltre gli incentivi che supportano attività collaterali. È difficile reggere le logiche della Gdo, che utilizza come unica leva il minor prezzo, con scarsa sensibilità sui danni a carico dei settori vitivinicoli, cerealicoli, agrumicoli e in allevamento. Il lavoro svolto in campo è faticoso, la vendita non è abbastanza remunerativa”. A dirlo è Dino Taschetta, presidente di Colomba Bianca, una delle maggiori Cantine produttrici di vino biologico in Europa, che in Sicilia conta 2.480 soci viticoltori che operano su una superficie di seimila ettari, di cui ben 1.800 biologici.
Taschetta è intervenuto oggi al convegno dal titolo “Sostenibilità e innovazione nella filiera agroalimentare e della pesca”, organizzato dall’Associazione generale cooperative italiane (Agci) a Siracusa nell’ambito del G7 Agricoltura. “Tra i soci che perdono forza economica, c’è chi decide di estirpare e ritiene immorale mettere i giovani a rischio, senza un minimo di reddito sicuro e senza soci non si può mantenere una solida base per una produzione di successo” aggiunge il presidente, rimarcando che “quando un problema è complesso, non esistono soluzioni semplici: occorre un piano serio di programmazione di lungo termine, bisogna esaminare ciò che serve e intervenire su più fronti, qualitativi e quantitativi, per rendere la produzione davvero sostenibile. La Sicilia vanta alta qualità – conclude – ma le rese sono fra le più basse del mondo, competiamo con territori che hanno rese 7-8 volte superiori alle nostre”. Ad avere un peso determinante sulla filiera è la crisi idrica. “Abbiamo ottenuto dal raccolto solo 40 quintali di uve per ogni ettaro, il 50% della consueta media, tanti vigneti a causa della siccità dovranno essere estirpati e non saranno più reimpiantati” racconta Taschetta, sottolineando che “non abbiamo perso solo la produzione ma in tanti casi anche il nostro patrimonio. La diga Trinità in provincia di Trapani intercetta le acque del fiume Delia: è stata costruita negli anni Cinquanta e potrebbe contenere 18 mln di metri cubi d’acqua – ricorda – e da anni attendiamo un collaudo: per l’irrigazione possiamo usarne solo poco più di 2 mln di litri, l’acqua si spreca e viene riversata a mare. Mentre l’Italia, con il Piano Mattei, investe sui Paesi del Nord Africa per esportare metodi produttivi – conclude – in Sicilia gli invasi non funzionano e perdiamo le nostre vigne”.
G7 Agricoltura, a Ortigia convegno internazionale su vino e spiritsMilano, 27 set. (askanews) – Evidenziare il valore e il ruolo del settore dei vini e delle bevande spiritose per le comunità agricole, per i consumatori e per le imprese e tracciare un percorso di sviluppo sostenibile condiviso a livello globale. È questo il cuore del convegno internazionale “The wine & spirits sector: creating value in a spirit of moderation” svoltosi oggi a Siracusa e promosso da Federvini in qualità di associazione di categoria del Paese ospitante il G7 Agricoltura.
L’incontro si è tenuto a Palazzo Vermexio a Ortigia sotto l’egida e con la partecipazione delle più importanti associazioni europee ed internazionali del settore, tra cui il Comité européen des entreprises des vins (Ceev), Distilled spirits council of the United States (Discus), Fédération internationale des vins et spiritueux (Fivs), International alliance for responsible drinking (Iard) e World spirits alliance e spiritsEUROPE (Wsa). Nel suo intervento di apertura, la presidente di Federvini, Micaela Pallini, ha sottolineato l’eccezionalità di questo appuntamento, il primo ad ospitare le grandi organizzazioni di rappresentanza dei produttori di vini, distillati e liquori nella cornice di un G7 Agricoltura. “Ciò esprime un doppio valore – ha rimarcato la Presidente Pallini – il primo è quello del forte legame con i territori e le comunità agricole di cui il settore è espressione, in molti casi con radici millenarie, il secondo è quello dell’avvio di un confronto e dialogo al massimo livello globale in una fase in cui sia in Europa che a livello internazionale si assiste a tentativi di demonizzare i prodotti del settore, ignorandone i valori sociali, culturali ed economici”.
Per la Federazione, l’evento di oggi “ha rappresentato l’occasione per avviare una riflessione sulle priorità dei settori e per instaurare un dialogo con i leader e le organizzazioni presenti al G7, finalizzato a delineare le linee guida per una crescita del settore sostenibile, data la rilevanza che riveste a livello socio-economico”. Nel corso delle discussioni, è stato ribadito il ruolo del settore dei vini e degli spiriti come parte del patrimonio culturale e gastronomico e come pietra miliare della sostenibilità socio-economica delle aree rurali dell’Ue. Al fine di tutelarne la competitività, è stata richiamata l’attenzione sulla necessità di facilitare l’armonizzazione degli standard normativi, rafforzare la protezione legale e la promozione dei prodotti di alta qualità. Essendo settori profondamente vocati all’export, per le organizzazioni europee ed internazionali di vini e spiriti “resta cruciale sostenere un commercio internazionale basato su regole condivise per eliminare le barriere di accesso al mercato e, “al fine di scongiurare pericolose derive proibizionistiche”, hanno ribadito la necessità di formulare politiche che distinguano opportunamente tra consumo moderato e abuso di alcol, promuovendo il dialogo costruttivo e lo scambio di buone pratiche tra i portatori di interesse.
Tra i temi affrontati, anche quello del consumo responsabile: le associazioni di rappresentanza del settore hanno voluto sottolineare l’importanza di unire le forze al fine di sensibilizzare ad uno stile di consumo responsabile ed equilibrato. In questo senso, Federvini ha evidenziato come il modello italiano si distingua come “best in class” nei consumi moderati, e rimanga “l’emblema di uno stile mediterraneo equilibrato ed ispirato alla convivialità”. “Per il nostro settore, il G7 Agricoltura di Siracusa ha rappresentato un’opportunità unica per avviare un coordinamento e una collaborazione a livello mondiale tra le organizzazioni dei produttori di vini e di spiriti e i rappresentanti dei Paesi del G7” ha chiosato Pallini, sottolineando che si tratta di “un primo passo e non dobbiamo fermarci nell’affrontare la grande sfida di tutelare valori sociali, culturali, ambientali e industriali in cui riconoscerci, nel rispetto delle nostre identità e diversità”.
Vino, Oss. Uiv: in agosto calano ancora i consumi negli Usa (-8,8%)Milano, 27 set. (askanews) – Calano ancora i consumi di vino negli Stati Uniti. Agosto, rileva l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) su base Sipsource, segna “uno dei peggiori mesi dell’ultimo biennio (-13%) per le vendite complessive di vino” e porta il cumulato da gennaio a un -8% a volume. L’Italia, grazie agli spumanti, mostra a fatica il bicchiere mezzo pieno ma solo in considerazione delle peggiori performance dei competitor. Il parziale tricolore negli otto mesi, secondo le elaborazioni di Uiv sulla piattaforma dei distributori americani, si ferma a un -5,7% a volume e a -4,4% a valore, contro una media complessiva dei consumi rispettivamente a -8,3% e -7,4%.
A smorzare il calo delle vendite italiane sono però solo gli spumanti che, pur con un lieve calo agostano (-1,5%, molto meno del 8,8% generale italiano), nei primi 8 mesi si mantengono in terreno positivo (+1.5%). È ben diversa invece la situazione per i vini fermi, con bianchi (-13% su mese di agosto) e rossi appaiati a -8% e i rosati a -11%. “Se da un lato i numeri dell’export verso gli Usa indicano a luglio un segno positivo ancora piuttosto solido, dall’altro il persistente calo degli effettivi prodotti immessi al consumo rappresenta un campanello di allarme piuttosto serio. La speranza è che ora, con il taglio dei tassi e le imminenti presidenziali, ci possano essere segnali di inversione di rotta su un mercato fortemente condizionato dal calo del potere di acquisto” come il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti, aggiungendo che “prova ne sia che il mese di agosto ha visto naufragare a -15% i consumi dei nostri vini nell’on-premise”.
Sempre secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Uiv, la locomotiva spumanti è arrivata ormai a rappresentare il 35% delle vendite di vino italiano negli Stati Uniti a fronte di una quota generale degli sparkling negli Usa ferma al 9%. Una tipologia, quella delle bollicine tricolori, che, complici i wine cocktail, cresce nonostante tutto e in assoluta controtendenza rispetto al totale mercato degli sparkling (-7,4% i volumi) e agli champagne francesi, in profondo rosso a -13%. La cavalcata degli spumanti e del Prosecco, che è il prodotto italiano più venduto oltreoceano, è trainata quest’anno in particolare dall’Asolo Prosecco (volumi a +15%) e dal Prosecco Treviso (+6%) mentre perde quasi 6 punti il Prosecco Doc. Per contro, tra le Denominazioni ferme maggiormente richieste negli esercizi commerciali statunitensi è difficile trovare segni “+”: a parte la crescita del Brunello di Montalcino (+5%) e la tenuta del Chianti Classico, i volumi commercializzati virano in negativo per tutte le principali bandiere del made in Italy, dal Chianti Docg (-16%) alla Doc Toscana (-13%), dal Pinot Grigio delle Venezie (-9%) al Barolo (-6%).
Vendemmia, UmbriaTop: lieve calo delle rese ma uve eccellenti e saneMilano, 27 set. (askanews) – “Uve eccellenti e sane che esprimono al meglio il territorio e la sua biodiversità”: sono buone le previsioni per la vendemmia 2024 in corso in Umbria. “La scarsità di pioggia ha sicuramente generato una lieve diminuzione della resa ma in generale i risultati si prospettano molto incoraggianti. L’Umbria, caratterizzata da un clima continentale con influenze mediterranee, conferma condizioni ideali per la viticoltura: le sue colline ben ventilate e i terreni, spesso di origine argillosa o sabbiosa, contribuiscono a creare microclimi perfetti per la crescita di vitigni autoctoni e internazionali”. A dirlo è Massimo Sepiacci, presidente di UmbriaTop, la società cooperativa che raggruppa la maggioranza delle aziende vitivinicole regionali.
Le condizioni climatiche nel corso dell’annata sono state dunque favorevoli, “con un’estate calda che ha aiutato lo sviluppo sano dei grappoli, dopo una primavera più fresca”. Questo ha portato “ad una maturazione ottimale delle uve, senza significativi problemi di malattie come la peronospora, che invece aveva afflitto la regione lo scorso anno”. In Umbria la raccolta è iniziata dopo la metà di agosto, quindi senza grande anticipo, con i vitigni internazionali, per poi proseguire con Grechetto, Sangiovese e Sagrantino.
Due i vini del Molise premiati con i “Tre Bicchieri” da Gambero RossoMilano, 27 set. (askanews) – Sono due i vini del Molise che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida “Vini d’Italia 2025” del Gambero Rosso.
Si tratta del “Molise Rosso Don Luigi Riserva 2020” della Cantina Di Majo Norante, un Montepulciano in purezza prodotto a Campomarino (Campobasso), e del già pluripremiato “Molise Tintilia 200 Metri 2023” di Tenimenti Grieco, Cantina di Portocannone (Campobasso). Sull’”unico vitigno davvero autoctono” di questa terra, la Tintilla, i critici della guida si soffermano sottolineandone il valore e spiegando “che sempre più spesso dà buoni risultati”.
Vino, Jacquart festeggia 60 anni con “Mono Cru Ay 2018 Blanc de Noirs”Milano, 26 set. (askanews) – “La filosofia della maison è quella di celebrare ogni piccolo momento della vita con una nota di gioia e leggerezza, trasformando l’ordinario in straordinario”. Così l’enologa Joelle Weiss sintetizza l’approccio di Maison Jacquart che ribalta lo stereotipo dello champagne che si stappa solo nelle occasioni speciali.
Nel 2024 il “quite luxury” della Cantina di Reims compie sessant’anni e per festeggiare lancia “Mono Cru Ay 2018 Blanc de Noirs”, un Pinot Noir in purezza figlio del terroir di Ay e di una vendemmia giudicata “perfetta”. “Uno champagne che dà dipendenza” lo definisce Weiss, forse facendo riferimento a quella piacevole facilità di beva che incarna lo spirito disincantato e gioioso della giovane Cantina francese, che, senza rinunciare ad una interessante complessità, riesce ad emergere anche quando non si tratta di Chardonnay, suo tradizionale punto di forza. Azienda cooperativa nata nel 1964 dall’unione di una trentina di vignaioli, Maison Jacquart (marchio di punta di Alliance Champagne Group) oggi può contare su circa 300 ettari in tutte le aree della Champagne. La Cantina ha la sua sede nello splendido Hotel de Brimont, palazzo finito di costruire nel 1897 nella “capitale” della più celebre bollicina francese su richiesta del visconte André Ruinart de Brimont, allora direttore dell’omonima Maison locale.
Il suo approccio moderno si rispecchia anche nella scelta di affinare i vini in acciaio, senza passaggi in legno, in modo di esaltare le caratteristiche varietali dell’uva e valorizzare ogni singola parcella. In Italia gli champagne Jacquart sono da oltre due decenni distribuiti da Rinaldi 1957.
Vino, Lazio ottiene 10 “Tre Bicchieri” dalla guida del Gambero RossoMilano, 26 set. (askanews) – Sono dieci i vini del Lazio che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida “Vini d’Italia 2025” del Gambero Rosso.
Gli estensori del volume evidenziano che in queste bottiglie premiate “troviamo la bellezza di 14 vitigni diversi”, fatto questo che rivela come “i vitigni autoctoni facciano una gran fatica ad indicare il ‘senso di marcia’ al territorio”, più di quanto accada in altre regioni. Non solo, i critici enologici mettono inoltre in luce che i “Tre Bicchieri sono sparsi in tutto il territorio della regione” e “questo vuole anche dire che ancora non si è riusciti a creare dei veri e propri ‘distretti vitivinicoli’ di qualità”. Tra le novità positive, c’è invece il massimo riconoscimento assegnato per la prima volta ad uno spumante laziale, il “Metodo Classico” che il vignaiolo Sergio Mottura produce nella sua Cantina di Civitella D’agliano (Viterbo). Le etichette che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri” sono: “Anthium Bellone 2023” di Casale del Giglio; “Biancolella di Ponza 2023 di Antiche Cantine Migliaccio; “Cesanese del Piglio Sup. Hernicus 2022” di Antonello Coletti Conti; “Fiorano Bianco 2022” di Tenuta di Fiorano; “Frascati Sup. 2023” di Casale Marchese; “Habemus 2022” di San Giovenale; “Montiano 2021” di Famiglia Cotarella; “Poggio Triale 2022” di Tenuta La Pazzaglia; “Roma Bianco 2023” di Poggio Le Volpi; e il “Sergio Mottura Brut Metodo Classico 2015” di Sergio Mottura.
Vino, Tenuta Lageder: bio o biodinamiche anche uve nostri conferitoriMilano, 26 set. (askanews) – Vendemmia speciale per la Tenuta Alois Lageder di Magré sulla Strada del vino (Bolzano): quest’anno, infatti, oltre ai 55 ettari di proprietà della famiglia, anche tutti gli altri 85 ettari di vigneti degli oltre 60 conferitori della Cantina verranno coltivati con metodo biologico o biodinamico. “Quando nel 2004 abbiamo preso la decisione di convertire i nostri vigneti all’agricoltura biodinamica – racconta Alois Lageder, che ha intrapreso i primi tentativi con il biodinamico già negli anni ’90 – non ci saremmo immaginati di arrivare così lontano, fino a condividere con i nostri partner viticoltori la nostra visione di un’agricoltura sana, rispettosa della natura che ci circonda e dell’ambiente in cui viviamo”.
Con la raccolta di quest’anno, la Tenuta altoatesina introduce anche un nuovo modello di valutazione del lavoro e delle uve dei con feritori che ha definito “il sistema di valori”, con l’obiettivo di promuovere la diversità, la fertilità e l’agricoltura sostenibile. “Crediamo che concentrarsi sui livelli di zuccheri sia un aspetto che non premia i nostri partner viticoltori, il cui lavoro per coltivare prodotti più sani e l’impegno a favore dell’ambiente vengono riconosciuti solo marginalmente” spiega Alois Clemens Lageder, che gestisce l’azienda assieme alle sorelle Helena e Anna, rappresentanti della sesta generazione. Il nuovo sistema si basa su cinque pilastri fondamentali: suolo, pianta, animale, persona e mercato, e per esempio, vengono favoriti il processo di inverdimento, la piantumazione di siepi, una potatura delicata o il lavoro con gli animali e a ognuna di queste misure viene dato un valore anche dal punto di vista economico. “I parametri offrono un supporto e una guida, aumentando la consapevolezza di tutte le azioni che si possono intraprendere per rendere un vigneto ancora più sano” precisano i Lageder, ricordando che esistono poi criteri legati ai singoli vigneti (la posizione, la pendenza, ecc.) o al mercato (come ad esempio le varietà di uva coltivate) che vengono valutati separatamente. “Questo progetto è ancora in fase iniziale: il nostro obiettivo è quello di sviluppare e far crescere questo sistema assieme ai nostri partner viticoltori nei prossimi anni” rimarca Alois Clemens Lageder, parlando “di un tappa significativa, che valorizza ancora di più il concetto di agricoltura sana e i rapporti con ogni partner che sceglie di collaborare insieme a noi”.
Vino, assegnata a Prato la prima borsa di studio “Essenze di vite”Milano, 25 set. (askanews) – E’ stata assegnata a Marisa Ponzecchi, neodiplomata all’Istituto superiore ad indirizzo alberghiero e turistico Francesco Datini di Prato la borsa di studio istituita dall’Associazione Nazionale Donne del Vino con Ais Toscana nell’ambito del progetto “Essenze di vite”, per promuovere il “bere consapevole” nelle giovani generazioni, mettere in evidenza le opportunità di lavoro che offre il mondo del vino e per ricordare insieme due Donne del Vino vittime di femminicidio: Donatella Briosi e Marisa Leo.
Ponzecchi avrà l’opportunità di frequentare i tre corsi organizzati dalla delegazione di Prato di Ais Toscana per il raggiungimento del diploma di sommelier. La cerimonia di consegna si è svolta alla presenza, tra gli altri, della presidente delle Donne del Vino della Toscana, Donatella Cinelli Colombini, e del presidente di Ais Toscana, Cristiano Cini, e ha avuto come “madrina” la sindaca di Prato, Ilaria Bugetti. L’iniziativa “Essenze di vite” consta, a livello nazionale, di sette borse di studio del valore di circa duemila euro ciascuna, da assegnare a sette giovani talentuose che avranno l’opportunità di frequentare i tre corsi Ais. Le vincitrici rappresenteranno altrettante regioni italiane, a partire proprio dalla Toscana che premia Marisa Ponzecchi, per proseguire con Friuli-Venezia Giulia e Sicilia (regioni delle due vittime di femminicidio), Piemonte, Emilia-Romagna, Campania e Puglia.
Per Donatella Cinelli Colombini “la cerimonia ha un valore altamente simbolico relativamente al contrasto alla violenza di genere e soprattutto riveste un profondo significato nei confronti dei giovani destinati a professioni turistiche, perché intende spronarli a inserire il vino e l’agroalimentare in generale nella loro formazione, considerando l’enorme importanza che l’enogastronomia riveste a livello soprattutto locale fungendo da attrattore di turisti e dunque creando economia sul territorio”.