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Estinto per la caccia, il Francolino torna in Sicilia dopo 150 anni

Estinto per la caccia, il Francolino torna in Sicilia dopo 150 anniMilano, 13 apr. (askanews) – La Cantina Planeta e la Fondazione internazionale biodiversità del Mediterraneo (Fibm) hanno avviato un progetto di reintroduzione del Francolino di mare, estinto in Sicilia da 150 anni ma ancora oggi presente in Turchia e a Cipro. Cessata la protezione per legge del periodo Borbonico, la caccia ridusse la popolazione di questo uccello lungo circa 35 cm e con un’apertura alare che raggiunge i 55 cm, fino alla sua totale scomparsa, sancita nel 1874 da Pietro Doderlain, docente universitario a cui è intitolato il Museo di Zoologia di Palermo, che promise una ricompensa a chi gli portava un esemplare ma, non ricevendo risposte, ne decretò ufficialmente la fine.


Planeta ha accettato con entusiasmo di mettere a disposizione un’area all’interno della sua proprietà a Capparrina, nel comune di Menfi (Agrigento), identificata come un luogo ideale grazie alla densa presenza di palme nane e di macchia mediterranea, unitamente ai pochi predatori come i cinghiali e alla quasi assenza di disturbo antropico. Il progetto, avviato nell’inverno 2023-2024 con il supporto dell’Istituto zootecnico della Regione Siciliana, prevede la selezione e messa in libertà di 40 esemplari di Francolini. L’azienda vitivinicola si è inoltre impegnata a fornire il proprio supporto logistico e operativo assicurando l’allestimento di habitat temporanei controllati per l’adattamento degli animali al nuovo ambiente. Durante questo periodo di transizione, gli uccelli avranno accesso continuo all’acqua e al cibo, monitorati attentamente da personale dedicato. È prevista inoltre un’analisi costante del comportamento e della capacità di adattamento della nuova popolazione di Francolini, per valutare l’efficacia delle liberazioni e identificare eventuali miglioramenti o aggiustamenti nel processo di reintroduzione.


Se i risultati delle prime fasi saranno positivi, il progetto si estenderà anche ad altre località, tra cui San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani. “Nulla avviene per caso: quando anni fa abbiamo iniziato a considerare l’Oasi Capparrina, dove coltiviamo le nostre olive seguendo i principi dell’agricoltura biologica, come un autentico santuario naturale, abbiamo coinvolto alcuni studiosi, tra i quali i professori Bruno Massa e Attilio Carapezza” ha raccontato l’Ad delle aziende agricole Planeta, Alessio Planeta, sottolineando che “per questo motivo siamo stati entusiasti nel sostenere questo progetto e oggi vedere il Francolino, con i suoi colori e con la sua capacità di mimetizzarsi, sorvolare oliveti e macchia mediterranea è una gioia indescrivibile”.

Sicilia, riaperta al pubblico l’Isola Bella di Taormina

Sicilia, riaperta al pubblico l’Isola Bella di TaorminaRoma, 13 apr. (askanews) – L’Isola Bella di Taormina ha riaperto al pubblico dopo gli ultimi lavori iniziati nel novembre scorso e conclusi in questi giorni. Si tratta di uno dei siti gestiti dal Parco archeologico Naxos Taormina che dal 2021 ha finanziato una complessa serie di interventi di manutenzione straordinaria per oltre un milione di euro.


L’ultimo intervento ha riguardato il rinnovo e la messa a norma di tutto l’impianto elettrico nei vari corpi abitativi di Villa Bosurgi, la dimora a padiglioni che caratterizza l’isolotto dal momento che è mimetizzata fra le rocce e la rigogliosa vegetazione. Il rifacimento dell’intero impianto, danneggiato durante una mareggiata, è costato oltre 500 mila euro. Tra il 2021 e il 2023, inoltre, sono stati realizzati altri interventi di manutenzione straordinaria e di risanamento conservativo di alcuni vani dell’edificio e dei viottoli esterni che collegano fra loro i vari padiglioni. Un’azione complessa e articolata, anche questa interamente a carico del Parco di Naxos e Taormina, per l’importo di circa 340 mila euro.


Isola Bella è visitabile tutti i giorni, dalle 9 alle 18.30 (orario primaverile). Il costo del biglietto è di 5 euro (intero) o 2,50 euro (ridotto). (segue)

Collaborazione tra Sicilia e Ingv per prevenzione fenomeni calamitosi

Collaborazione tra Sicilia e Ingv per prevenzione fenomeni calamitosiRoma, 12 apr. (askanews) – Collaborazione tra Regione Siciliana e Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) per la prevenzione dei fenomeni calamitosi. L’assessore regionale al Territorio e ambiente Elena Pagana, infatti, ha incontrato a Roma, nella sede dell’Ingv, il presidente dell’Istituto Carlo Doglioni e il direttore Massimo Chiappini per avviare una sinergia di natura tecnica, operativa, scientifica e istituzionale.


“Siamo qui per dare vita a nuove forme di collaborazione – dice Pagana – oltre a quelle che già esistono sul nostro territorio. Penso alla sede di Palermo e alle attività che vengono effettuate, ma anche alla straordinaria presenza nell’arcipelago delle isole Eolie o quella in provincia di Catania, con l’osservatorio vulcanologico e le sue stazioni che, grazie all’Ingv, rendono l’Etna uno dei vulcani attivi più monitorati al mondo”. Tra gli obiettivi della cooperazione, che si concretizzerà con la firma di accordi e protocolli di intesa, soprattutto lo studio e la determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, l’identificazione degli scenari di pericolosità e l’individuazione delle zone del territorio soggette ai diversi rischi (idrogeologico, idraulico, sismico, vulcanologico, incendi boschivi).


“La collaborazione con la Regione, attraverso l’assessorato del Territorio e dell’ambiente è veramente strategica per noi – dichiara Chiappini -. Le nostre tecniche possono essere utili su tutto il territorio siciliano per una maggiore sicurezza, che sia sostenibile nei vari scenari e in particolare in tutta la zona etnea, dove c’è un grandissimo tesoro dal punto di vista ambientale”.

Schifani: individuate aree termovalorizzatori a Palermo e Catania

Schifani: individuate aree termovalorizzatori a Palermo e CataniaMilano, 5 apr. (askanews) – Nuovo passo in avanti per la realizzazione dei due termovalorizzatori in Sicilia. Sono state individuate le aree a Palermo e Catania nelle quali gli impianti potranno essere realizzati. Il risultato è stato raggiunto nel corso di due riunioni convocate appositamente dal presidente della Regione, Renato Schifani, con gli amministratori dei Comuni e i tecnici degli uffici regionali interessati.


Il primo incontro, nei giorni scorsi, tra il capo di gabinetto della Presidenza della Regione, Salvatore Sammartano, con l’assessore alle Politiche ambientali del Comune di Palermo, Pietro Alongi, il capo di gabinetto del sindaco, Sergio Pollicita, il presidente della Rap, Giuseppe Todaro, che hanno dato la disponibilità di un’area presso il sito di Bellolampo. Oggi a Palazzo d’Orleans, invece, il vertice presieduto dall’assessore all’Energia, Roberto Di Mauro, con il vice sindaco di Catania, Paolo La Greca, l’assessore comunale all’Ambiente, Salvo Tomarchio, il commissario dell’Irsap, Marcello Gualdani, il commissario liquidatore del Consorzio Asi di Catania, Filippo Rasà, il capo di gabinetto della Presidenza della Regione, Salvatore Sammartano, e l’esperto del presidente della Regione, Giovanna Picone. L’area individuata, che si trova all’interno del Polo industriale ed è di proprietà dell’Esa, è stata ritenuta idonea da tutti i presenti.


“Erano due verifiche fondamentali e propedeutiche – sottolinea il presidente Schifani, commissario straordinario per localizzazione e realizzazione degli impianti – per procedere prima della fine dell’estate, una volta approvato definitivamente il Piano rifiuti, all’affidamento delle due analisi tecnico-economiche che saranno poste a base dell’appalto integrato per la progettazione esecutiva e la costruzione. Il clima di collaborazione e di sinergia emerso nei due incontri con i Comuni di Palermo e Catania dimostra che la Sicilia è pronta ad accogliere i due termovalorizzatori che potrebbero definitivamente risvegliare la Sicilia dal letargo dell’emergenza rifiuti, ma nel rispetto dell’ambiente tutto”.

Siciliani all’estero, Giunta approva ddl per rinnovo Consulta

Siciliani all’estero, Giunta approva ddl per rinnovo ConsultaRoma, 4 apr. (askanews) – La ricomposizione della Consulta dei siciliani all’estero, l’istituzione del Registro delle relative associazioni e l’introduzione del Piano triennale. Sono i capisaldi dello schema del disegno di legge approvato dal governo Schifani, nel corso dell’ultima seduta di giunta, che ha l’obiettivo di innovare gli strumenti di confronto e di programmazione degli interventi dell’amministrazione per i siciliani che vivono fuori dai confini nazionali. La Consulta era già stata istituita nel 1980 nell’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali ma, a causa di diversi problemi organizzativi, non era riuscita a incidere sulle questioni legate all’emigrazione.


“Le esigenze e le istanze dei nostri emigrati all’estero negli ultimi 40 anni sono cambiate. Da qui – ha detto l’assessore Nuccia Albano – l’esigenza di creare un organismo snello, moderno e al passo con i tempi, che possa avvalersi di nuovi strumenti programmatori. Dalle comunità dei nostri corregionali, sia quelle in Europa che oltreoceano, arrivano non solo nuove domande e attese ma soprattutto importanti contributi. Si può infatti affermare che esse rappresentano non solo un’importante realtà nei Paesi in cui vivono e operano ma al contempo possono costituire una grande risorsa per la nostra Sicilia”. La Consulta ha il compito di monitorare e studiare il fenomeno dell’emigrazione e gli effetti sulle condizioni di vita, di sicurezza e di lavoro degli emigrati e delle loro famiglie, di esprimere pareri e formulare proposte nell’ambito della programmazione delle politiche socio-economiche regionali in materia di emigrazione.

Cooperazione transfrontaliera, a Catania illustrate le opportunità

Cooperazione transfrontaliera, a Catania illustrate le opportunitàRoma, 4 apr. (askanews) – Conoscere e sfruttare le opportunità offerte dai programmi di cooperazione transfrontaliera interregionali Next Med, Italia-Malta e Italia-Tunisia. Oggi, al Palazzo della Regione di Catania, nel corso dell’evento “Programmazione cooperazione territoriale europea 2021-2027 – Il punto di vista del Mediterraneo”, sono stati illustrati obiettivi dei tre programmi e le modalità di costruzione del partenariato ai relativi bandi aperti, per circa 200 milioni di euro nel complesso, e a quelli futuri. È stata anche l’occasione per comunicare i dati sulla partecipazione siciliana al ciclo di programmazione 2014-2020.


La giornata è stata rivolta alle organizzazioni siciliane interessate a partecipare a progetti di cooperazione nel Mediterraneo: università, enti di ricerca, enti del terzo settore, Pmi, aziende del sistema sanitario e della filiera turistica e culturale, istituzioni pubbliche (Regione, Città metropolitane, Comuni). Gli obiettivi dei tre programmi sono tesi a promuovere uno sviluppo socioeconomico equo e sostenibile dei territori coinvolti su diversi fronti comuni: competitività delle piccole e medie imprese, ricerca e innovazione, accesso alle cure e ai servizi sanitari, sviluppo del turismo sostenibile, cultura, formazione, istruzione, ambiente, economia circolare. Le opportunità legate a Italia-Malta e Italia-Tunisia, che vedono la Sicilia territorio d’elezione, sono state illustrate da Daniela Segreto e Vincenzo Petruso, rispettivamente dirigente e funzionario dell’Autorità di gestione dei due programmi di cooperazione per la Regione Siciliana, e da Marco Sambataro del Segretariato congiunto.


Su Italia-Tunisia c’è un bando aperto, con scadenza il 2 maggio, che ha una dotazione di 22,2 milioni di euro. Ce ne saranno altri nel 2025 e nel 2026, per un budget complessivo sul programma pari a circa 37 milioni. Nella precedente programmazione sono stati 28 i progetti finanziati in Sicilia, distribuiti piuttosto omogeneamente sull’Isola. Scade oggi, invece, il primo bando del programma Italia-Malta che per il ciclo 2021-2027 ha una dotazione complessiva di 57,6 milioni di euro. Per il 2025 è prevista una seconda call con una dotazione di 1,5 milioni. Una terza e ultima call avrà un budget di 13 milioni. Nel ciclo 2014-2020 sono stati finanziati 33 progetti, distribuiti territorialmente soprattutto su Palermo e Catania, con 158 beneficiari per un budget totale di 51,7 milioni.


Il programma Interreg Next Med – introdotto da Aldo Puleo dell’Autorità di gestione del programma per la Regione Sardegna – è quello di più ampio riferimento territoriale. La dotazione per il 2021-2027 è stata aumentata a 253 milioni di euro e il bando attualmente aperto, con scadenza il 30 aprile, ha un budget di 104 milioni. Priorità e obiettivi specifici sono stati esposti da Vincent Ernoux, Antenna Next Med a Valencia. Martin Heibel, referente comunicazione Next Med, ha aggiunto che è possibile proporsi come partner ai progetti grazie a un’apposita piattaforma. I dati relativi a questo programma per il ciclo 2014-2020 – forniti da Giuseppe Rubino e Santa Vitucci del Punto di contatto nazionale Interreg Next Med Regione Puglia – confermano che la Sicilia è la seconda regione italiana, dopo il Lazio, per progetti presentati e finanziati, con un impiego di risorse pari al 17% del totale. In alcuni casi la Regione Siciliana è stata capofila come per il progetto “Heritage” guidato dal dipartimento del Turismo.

Salute, Cittadini: un onore essere chiamata a presidenza Aiop Sicilia

Salute, Cittadini: un onore essere chiamata a presidenza Aiop SiciliaCatania, 23 mar. (askanews) – “Tornare alla guida di Aiop Sicilia è un privilegio inatteso, una chiamata ad una forte responsabilità, da parte delle colleghe e dei colleghi, una chiamata della quale avverto tutti gli oneri e gli onori, poiché è un riconoscimento del lavoro svolto in questi anni a livello nazionale. Oggi, grazie all’esperienza nazionale e al legame forte che ho con la Sicilia, sono convinta che si possa scrivere, in piena sinergia con la Regione, un patto sociale che ci consenta di tutelare il diritto alla salute di tutte le siciliane e di tutti i siciliani, e di farlo all’interno della nostra isola”. Lo afferma Barbara Cittadini eletta oggi a Catania alla Presidenza di Aiop Sicilia per il quadriennio 2024-2028. Nel corso dell’assemblea, presieduta da Luigi Triolo, sono stati eletti, anche, i Presidenti delle sezioni socio-sanitaria e ospedaliera, Riccardo Morana e Francesco Amoroso.”All’Amministrazione regionale – dichiara la Presidente Cittadini – assicuro sin d’ora la piena disponibilità a collaborare affinché i pazienti si confrontino con tempi di attesa sempre più brevi, senza dover rinunciare alle cure o essere costretti a migrare in altre regioni per trovare una risposta tempestiva ai propri bisogni assistenziali”. La Presidente Cittadini delinea, quindi, alcuni obiettivi prioritari. “L’inversione – spiega – del trend sulla mobilità passiva, in particolare, potrà concretizzarsi, oltre che attraverso l’erogazione di prestazioni di alta complessità, anche, grazie alla recente modifica, voluta dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, del tetto di spesa all’acquisto di prestazioni dalle strutture di diritto privato del Servizio Sanitario Nazionale previsto dal DL 95/2012 e alle risorse specificamente destinate alla riduzione delle liste d’attesa: da quest’anno saremo, così, in grado di incrementare i volumi delle prestazioni e dei servizi a beneficio di tutti i pazienti. Le strutture siciliane erogano prestazioni di alta qualità, come testimoniano i dati del PNE di Agenas e sono pronte, come più volte chiesto dal Presidente della Regione Renato Schifani, ad assicurare prestazioni di pronto soccorso e terapia intensiva. Desideriamo impegnarci per promuovere e valorizzare la sinergia tra la componente di diritto privato e quella di diritto pubblico del SSR, superando ogni anacronistico pregiudizio ideologico, come fatto in questi anni a livello nazionale”. L’Aiop, che con le oltre 530 strutture, pari a circa 60mila posti letto, è la realtà maggiormente rappresentativa della componente di diritto privato del SSN, entro il prossimo giugno rinnoverà tutte le cariche sociali.

Legalità, Schifani agli studenti: non scendete mai a compromessi

Legalità, Schifani agli studenti: non scendete mai a compromessiRoma, 21 mar. (askanews) – Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, stamattina si è recato in visita all’Istituto comprensivo “Rosario Livatino” di Ficarazzi, nel Palermitano, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. L’incontro è stato organizzato su richiesta degli stessi alunni che, attraverso una lettera firmata da Greta, un’allieva della quinta elementare, hanno invitato il governatore nella loro scuola quale “rappresentante della lotta e alla mafia”.


Al suo arrivo, il presidente è stato accolto dalla preside, Rosalba Floria, dai docenti e da tutti i bambini e i ragazzi dell’istituto riuniti in cortile, mentre l’orchestra didattica composta dagli alunni della scuola media ad indirizzo musicale diretta dal docente Carmelo Calò, si è esibita suonando prima l’inno nazionale e a seguire un medley di musica pop e rock. La scena si è poi trasferita all’interno della scuola e sul palco sono saliti i bambini della 5A e della 5B, vincitori del concorso nazionale ‘A scuola di Costituzione’ con una pièce teatrale dedicata a don Pino Puglisi e a tutte le vittime siciliane della mafia. I piccoli attori, perfettamente a loro agio nel ruolo, ne hanno recitato alcune parti, commuovendo la platea con grande partecipazione emotiva e con la loro espressività.


“Sono molto colpito dalla bravura di questi bambini e dalla loro sensibilità su temi così importanti. Voglio ringraziare i docenti che vi stanno educando alla trasparenza, alla legalità, a dire no alla mafia senza esitazione, ai valori che per noi sono fondamentali. È proprio cosi che si combatte la criminalità, partendo dalle scuole, facendo squadra tra le diverse istituzioni. Io sono qui, non siete e non sarete mai soli in questo percorso. Ricordatevi di non abbassare mai la testa, voi sarete il cambiamento e la nuova classe dirigente del Paese. Voglio dirvi anche di non vergognarvi mai di essere siciliani. La Sicilia va migliorata e non cambiata perché è una grande terra e noi siamo un grande popolo. Siamo persone perbene”, ha detto Schifani. Il presidente ha, infine, invitato i bambini a Palazzo d’Orléans per trascorrere una mattinata insieme. Invito che tutti hanno accolto con tanto entusiasmo. All’incontro di stamattina c’era anche il sindaco di Ficarazzi, Giovanni Giallombardo e gli esponenti delle forze dell’ordine locali.

Sicilia, presentato bando Programma Italia-Tunisia da oltre 22mln

Sicilia, presentato bando Programma Italia-Tunisia da oltre 22mlnRoma, 20 mar. (askanews) – Presentato il primo bando del Programma Interreg Next Italia-Tunisia 21-27 da oltre 22 milioni di euro cofinanziato dall’Unione europea. Si tratta del primo avviso del 2024 per la presentazione di progetti di cooperazione transfrontaliera nell’ambito dei nove obiettivi specifici del Programma Italia-Tunisia. Il bando è stato presentato oggi a Villa Malfitano nell’ambito dell’evento, organizzato dal dipartimento Programmazione della Presidenza della Regione Siciliana, che è l’autorità di gestione del Programma Italia-Tunisia.


L’iniziativa è stata rivolta soprattutto alle organizzazioni interessate alla presentazione di progetti e, in particolare, a enti pubblici, enti di diritto pubblico, organismi privati e ong con sede nel territorio siciliano che potranno presentare progetti di cooperazione transfrontaliera nell’ambito dei nove obiettivi specifici del Programma Italia-Tunisia, con particolare riferimento ai temi delle energie rinnovabili, ambiente, salute, turismo sostenibile, migliore governance della cooperazione. Il contributo dell’Unione europea per ogni progetto va da un minimo di 800 mila a un massimo di 1 milione e 200 mila euro. Sono intervenuti il consigliere Jacopo Martino, del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci), Alessandro Mazzamati, del ministero dell’Economia e delle finanze (Mef), con un videomessaggio, Slawomir Tokarski per la Dg Regio della Commissione Ue (direzione cooperazione territoriale europea). Tra i presenti, il viceconsole della Repubblica Tunisina a Palermo, Aymen Lamti.


“Il programma Italia-Tunisia è giunto al terzo ciclo – ha sottolineato il consigliere Martino, del Maeci – e ha come motivo ispiratore la condivisione, con la sponda extra Ue del Mediterraneo, di un valore profondamente europeo, cioè il superamento delle frontiere con lo sviluppo di obiettivi comuni. La Regione Siciliana è alla guida del programma e ha ben fatto in questi anni, malgrado le difficoltà dovute alle vicissitudini della Tunisia. Stiamo già pensando al quarto ciclo”. La scadenza per l’invio delle istanze è fissata al 2 maggio prossimo.

Sicilia, stato di crisi idrico per settore potabile in sei province

Sicilia, stato di crisi idrico per settore potabile in sei provinceRoma, 13 mar. (askanews) – La giunta regionale Siciliana, su proposta del presidente della Regione, Renato Schifani, ha approvato lo stato di crisi e di emergenza nel settore idrico potabile fino al 31 dicembre per le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani. Contestualmente, ha nominato il segretario generale dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, Leonardo Santoro, Commissario delegato con l’incarico di individuare e attuare tutte le misure necessarie per superare la fase più critica.


Il provvedimento, previsto dalla legge regionale numero 13 del 2020, si inserisce nel contesto delle condizioni di siccità persistente che ha ridotto la disponibilità di acqua negli invasi siciliani. Il 2023, infatti, è stato il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica di lungo periodo e anche i primi mesi di quest’anno, caratterizzati da temperature più alte e scarsità di piogge, hanno confermato finora questa tendenza. Non a caso, lo scorso febbraio il governo regionale aveva dichiarato lo stato di crisi idrica sia per il settore irriguo sia per la zootecnia. Il neo commissario dovrà, tra le altre cose, portare avanti una serie di iniziative urgenti. In particolare:


– azioni finalizzate al risparmio idrico potabile, quali, la riduzione dei prelievi e l’elaborazione di programmi di riduzione dei consumi, con riferimento alla promozione dell’efficienza di usi esterni, alla verifica degli usi con attuazione di strategie di risparmio, all’attuazione di pratiche tecnologiche e programmi di ammodernamento atti a ridurre i consumi delle apparecchiature delle utenze e alle campagne di sensibilizzazione al risparmio idrico; – azioni finalizzate all’aumento delle risorse disponibili, quali, il coordinamento con il Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica (legge 68/2023); la ricognizione e la pianificazione degli interventi urgenti per il reperimento di risorse alternative; l’individuazione di soluzioni per il reperimento di nuove risorse idriche a uso potabile; la ricognizione e le azioni per l’utilizzo di pozzi e sorgenti, nonché l’utilizzo dei volumi morti negli invasi e l’interconnessione invasi;


– azioni in deroga a norme regionali finalizzate all’aumento delle risorse idriche potabili disponibili, quali la ricognizione delle attuali limitazioni all’approvvigionamento e la proposta di ordinanze in deroga a norme regionali.