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Milano, lavori per 32 mln su ascensori e scale mobili della M3

Milano, lavori per 32 mln su ascensori e scale mobili della M3Milano, 11 lug. (askanews) – Il Comune di Milano ha in corso investimenti ingenti per far sì che la rete metropolitana della città diventi sempre più accessibile in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Per quanto riguarda la M3, in particolare, si tratta di oltre 32 milioni di euro destinati alla sostituzione di 48 ascensori e 52 scale mobili. I lavori di manutenzione straordinaria partiranno il 16 luglio nelle prime tre stazioni di San Donato, Brenta e Duomo. Progressivamente tutte le stazioni della ‘gialla’, da San Donato a Maciachini, saranno interessate da questi interventi, che si svolgeranno nel corso del 2024 e del 2025.


Durante le lavorazioni sui vani, gli ascensori saranno temporaneamente non utilizzabili; per questo motivo i cantieri verranno eseguiti in stazioni non limitrofe, in modo che gli utenti possano recarsi presso le fermate più vicine rimaste accessibili. Sono già terminati, l’anno scorso, gli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche in sei stazioni della M2 (Cimiano, Vimodrone, Cassina de’ Pecchi, Bussero, Gorgonzola e Gessate) con l’installazione di 15 nuovi ascensori. Mentre sono già finanziati – con oltre 50 milioni di euro – lavori per 24 stazioni della M1 e della M2. Tra queste, sono in corso le installazioni di nuovi ascensori alle fermate di Sant’Agostino, Lambrate, Cascina Gobba, San Leonardo, Uruguay, Turro e Sesto Rondò, mentre partiranno entro la fine dell’anno quelle nelle stazioni di Garibaldi, Lanza, Moscova, De Angeli e Inganni.


Le altre stazioni che rientrano nei finanziamenti per l’abbattimento delle barriere architettoniche sono Bande Nere e Wagner sulla ‘rossa’ e Porta Genova, Sant’Ambrogio, Gioia, Piola, Crescenzago, Cascina Burrona, Cologno Sud, Cologno Centro, Villa Pompea e Cascina Antonietta sulla ‘verde’. “Un investimento poderoso, anche grazie alla prossima scadenza delle prossime Olimpiadi invernali – ha commentato in una nota l’assessora alla Mobilità, Arianna Censi – che mira a rendere la nostra rete del trasporto pubblico più moderna e accessibile per le linee metropolitane più vecchie, come la M1 che quest’anno compie 60 anni, e per mantenere sicura ed efficiente la più recente metro gialla. Servono costanti investimenti per prolungare la vita delle strutture e per l’abbattimento delle barriere architettoniche in modo da rendere la nostra rete completamente accessibile alle persone diversamente abili”.

Al Base di Milano “Out of the Blue. Confini di una generazione”

Al Base di Milano “Out of the Blue. Confini di una generazione”Milano, 8 lug. (askanews) – Oltre 60 immagini che accendono i riflettori sul difficile vissuto di un gruppo di undici ragazzi e ragazze seguiti da Spazio Blu, servizio multidisciplinare specialistico dell’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano attivo nel supporto a minori e giovani assuntori di sostanze stupefacenti sottoposti a provvedimento dell’Autorità Giudiziaria. Momenti di malinconia, senso di solitudine, ma anche nuove amicizie e tanta voglia di rimettersi in gioco. Pensieri ed emozioni al centro di “Out of the Blue. Confini di una generazione”, la mostra fotografica che raccoglie una selezione di scatti realizzati dal piccolo collettivo, in scena da martedì 9 luglio a mercoledì 17 luglio negli spazi di Base Milano.


L’esposizione rappresenta l’evento conclusivo del progetto “Caleidoscopio, obiettivi di vite”, realizzato da Ri-Scatti ODV, associazione di volontariato impegnata a promuovere occasioni di riscatto sociale attraverso la fotografia, in collaborazione con Spazio Blu e con il sostegno di Canon Italia. L’iniziativa ha preso il via a inizio anno, con l’obiettivo di offrire ai ragazzi, attraverso un laboratorio fotografico, l’opportunità di scoprire e coltivare il proprio talento, ma anche di sviluppare competenze utili per un futuro professionale. A guidare i giovani allievi, equipaggiati con attrezzatura Canon, lungo un percorso per immagini alla riscoperta di sé stessi, un docente d’eccezione: Pietro Masturzo, fotografo documentarista e fotoreporter indipendente, anche vincitore del World Press Photo of the Year nel 2010, coadiuvato dai volontari di Ri-scatti. L’apporto di Canon Italia, grazie al quale i giovani fotografi hanno acquisito a tutti gli effetti il titolo di autori, si inserisce all’interno del Young People Programme, il programma con il quale l’azienda intende fornire alle nuove generazioni provenienti da contesti complessi gli strumenti necessari a valorizzare la loro creatività e a documentare, con la forza delle immagini, un mondo diverso da quello che siamo soliti guardare. “I giovani chiedono di essere compresi, non giudicati e basta. Ma è evidente che noi adulti siamo troppo presuntuosi per ammettere che il muro dell’incomunicabilità è opera nostra. – Afferma Pietro Masturzo, Fotogiornalista e Mentor del progetto – Ancora una volta ho avuto il privilegio di guidare un gruppo di adolescenti in un percorso di formazione e di condivisione attraverso la fotografia, e ancora una volta sento di aver ricevuto più di quanto sia riuscito a dare. Sono grato alle ragazze e ai ragazzi che hanno partecipato a questo progetto, per essersi fidati e averci portato nel loro mondo. Per aver capito la potenza della Fotografia.”


Il corso ha rappresentato un’importante occasione di stimolo e confronto e una straordinaria opportunità per i giovani coinvolti di raccontare, attraverso l’obiettivo, la propria visione del mondo, condividendo difficili storie personali segnate da incidenti di percorso. Affiancati anche da Giulia Bellezza, Paolo Folli, Andrea Picchio e Chiara Vitellozzi, fotografi volontari di Ri-Scatti, i ragazzi hanno immortalato momenti di vita quotidiana, nei luoghi di ritrovo, a casa o in comunità, aprendo una finestra su sensazioni, sentimenti e fragilità con un linguaggio fortemente evocativo e d’impatto. Con “Out of the BLUe. Confini di una generazione”, si è riusciti a far emergere un universo interiore ricco e complesso, nel quale la malinconia è sicuramente il fil rouge di un viaggio per ritrovare sé stessi e un proprio posto nel mondo. La scelta del titolo inglese della collettiva (“all’improvviso, dal nulla”) invita a lasciarsi sorprendere da ciò che il passato e il presente di un giovane possono nascondere, gettando un ponte sul futuro utilizzando le immagini come strumento di connessione, superando la difficoltà del dire a parole.


“Come in ogni nostro progetto anche questa volta, cercando di dare voce a una fragilità sociale, abbiamo ricevuto molto in cambio. Abbiamo imparato a conoscere i ragazzi lavorando con loro per 4 mesi, abbiamo imparato ad ascoltarli cercando di fornire loro gli strumenti per raccontarsi, abbattendo tramite la fotografia differenze di età, diffidenze e disincanto. Il risultato non è dato solo dalle foto ma anche dall’impegno e dalla forza con cui tutti si sono appassionati al laboratorio.” Stefano Corso, Presidente Ri-scatti ODV. Aperta tutti i giorni e a ingresso gratuito, “Out of the BLUe. Confini di una generazione” È ben più di una mostra fotografica: è la testimonianza di un’adolescenza da scoprire liberi da pregiudizi e stereotipi.

Usa, football universitario in Alabama: una meta da raggiungere

Usa, football universitario in Alabama: una meta da raggiungereMilano, 1 lug. (askanews) – Il football universitario in Alabama è una istituzione, con la stagione sportiva che inizia ad agosto. Non si tratta di una semplice partita: un’intera cultura si è sviluppata intorno agli spettacoli dell’intervallo e al tailgating nel parcheggio, quando gli appassionati si ritrovano per condividere una birra e un picnic. Una cultura che inizia ad attecchire anche in Italia: a Milano ad esempio si gioca nel leggendario Velodromo Vigorelli (dove a maggio i Frogs Legnano hanno accolto i North Park University Vikings – team di Chicago che milita in III Division NCAA – per un’amichevole).


Ma in Alabama il football è una certezza, qualcosa da non perdere. E non solo. Ancora più di altri, questo Stato del sud, ha una storia sportiva sorprendentemente ricca con un numero altissimo di giovani che ha raggiunto le leghe maggiori del baseball in un’epoca in cui la popolazione dello Stato era inferiore a quella della maggior parte delle città con squadre di baseball della Major League. Tra questi c’è Hank Aaron, nativo di Mobile, che 50 anni fa ha realizzato il suo 715esimo fuoricampo, battendo il record di Babe Ruth. Costruito per i Birmingham Coal Barons nel 1910 dall’industriale e proprietario della squadra A H “Rick” Woodward dell’Alabama, la costruzione in cemento e acciaio del Rickwood Field si è mantenuta nel tempo. Dopo la fondazione dei Birmingham Black Barons nel 1921, anche loro iniziarono a giocare in questo campo, che divenne presto frequentato abitualmente dagli Yankees e da Babe Ruth. Oggi il campo è ancora utilizzato per partite amatoriali e tributarie, ed è stato anche il set cinematografico per i film “Soul of the Game” e “42”. L’ingresso è gratuito e sono disponibili visite guidate (rickwood.com). Nelle vicinanze, il Negro Southern League Museum illustra in dettaglio come la lega abbia agito come una via di passaggio per molti grandi giocatori di baseball per entrare nella Negro America League e nella Negro National League dal 1920 al 1951 (birminghamnslm.org).


Le squadre rivali di football dell’Università dell’Alabama, i Crimson Tide, e gli Auburn Tigers hanno vinto diversi titoli per il campionato nazionale di football. È possibile visitare i loro stadi – e persino assistere a una partita o due – durante un viaggio che inizia a Tuscaloosa, sede dei Crimson Tide. Il Bryant-Denny Stadium è uno dei più antichi del Paese, inaugurato nel 1929. Nelle vicinanze si trova il Paul W Bryant Museum (bryantmuseum.com), che prende il nome da uno dei capi allenatori dell’Alabama ed è ricco di trofei e cimeli sportivi. Altri trofei, maglie, premi e fotografie si trovano all’Alabama Sports Hall of Fame di Birmingham, a breve distanza (ingresso 5 dollari; ashof.org). All’Università di Auburn si può visitare lo stadio Jordan-Hare (auburnstadium.com), dove si gioca il Magic City Classic tra gli Alabama State University Hornets di Montgomery e gli Alabama A&M Bulldogs di Huntsville. Il Robert Trent Jones Golf Trail dell’Alabama, che si estende dalla costa del Golfo a sud fino alle colline degli Appalachi a nord, comprende 26 campi e 468 buche di golf da campionato in 11 località. Si può soggiornare e giocare in otto di queste, visitando i siti turistici più importanti lungo il percorso. A Birmingham e Montgomery è possibile visitare i siti dei diritti civili, tra cui il luogo in cui Martin Luther King Junior pronunciò il famoso discorso “How Long, Not Long”; a Mobile è possibile visitare i musei dedicati all’ultima nave transatlantica adibita al trasporto degli schiavi; infine, è possibile raggiungere i massimi livelli musicali presso i FAME Studios e i Muscle Shoals Sound Studio, dove è stata registrata gran parte della colonna sonora degli anni Sessanta e Settanta.


È l’opposto di un lazy river: un enorme sistema di ricircolo in cui i canali imitano le rapide di un fiume naturale, ma con un nastro trasportatore che porta gli ospiti e il loro gommone da sei persone alla cima. Inaugurato la scorsa estate, il Montgomery Whitewater presenta due percorsi. Il Creek Channel, lungo 670 metri, è il più facile, con rapide di classe II-III, mentre il Competition Channel, lungo circa 490 metri, presenta rapide di classe II-IV. Ciascun percorso dura 90 minuti, comprese le istruzioni di sicurezza; intersecandosi con gli altri nel laghetto inferiore. Le rapide possono essere percorse anche da bambini a partire dagli otto anni, ma il rodeo rafting, in cui un istruttore accompagna i partecipanti in ogni onda e in ogni buca, è riservato a chi ha più di 16 anni.

Villa Carlotta, torna a casa l’Olimpo del collezionista Sommariva

Villa Carlotta, torna a casa l’Olimpo del collezionista SommarivaComo, 24 giu. (askanews) – Un percorso attraverso la mitologia, il neoclassicismo, ma anche la personalità di un collezionista e i luoghi che hanno ospitato le sue opere. Villa Carlotta a Tramezzina ospita la mostra “L’Olimpo sul lago”, un viaggio che ruota intorno alla figura di un grande mecenate, che ci è stato presentato dalla co-curatrice Elena Lissoni: “Giovanni Battista Sommariva – ha detto ad askanews – è stato un valente politico e grande collezionista e proprio qui, nella sua villa del Lago di Como, ha saputo ricostruire un vero e proprio Olimpo fatto di dei, eroi e miti. È la grande scultura neoclassica che ci parla di Palamede, di Amore e Psiche, delle grandi figure che hanno popolato l’Olimpo e che ora popolano questo luogo meraviglioso dove natura e arte si incontrano”.


In mostra opere di Canova, Thorvaldsen, Hayez, che restituiscono le visioni di Sommariva, capace in un certo senso anche di orientare il gusto del suo tempo. Ma soprattutto straordinariamente moderno nel favorire la riproducibilità e la portabilità della propria collezione. “Abbiamo una collezione di 102 miniature a smalto su rame – ha aggiunto la curatrice – che rappresentano la maggior parte delle opere della collezione, antiche e moderne. Oltre alle miniature su smalto, possedeva una serie di gemme incise: le faceva incidere lui stesso scegliendo accuratamente le pietre, le più preziose. Si trattava di un museo portatile, un museo destinato alla fruizione, destinato a raccontare a tutte le persone a tutti i grandi che aveva modo di incontrare per affari, per politica, per piacere, la propria collezione e il proprio successo”. La storia che l’esposizione racconta è anche quella del passaggio dal neoclassicismo a sensibilità romantiche, come testimonia meravigliosamente il bacio di Romeo e Giulietta di Hayez, per esempio. Ma le suggestioni sono molte e comprendono anche la villa. “Oggi i visitatori – ha concluso Elena Lissoni – possono attraversare Villa Carlotta e passo per passo rivedere la villa così come era all’epoca di Sommariva e attraverso questi prestiti riescono a ricostruire la complessità, la ricchezza e la vastità di quella collezione”.


Curata anche da Fernando Mazzocca e Maria Angela Privitera, la mostra è aperta al pubblico fino al 30 settembre.

Al Planetario di MIlano una mostra sui meteoriti

Al Planetario di MIlano una mostra sui meteoritiMilano, 21 giu. (askanews) – Giovedì 27 giugno, alle 21, al Civico Planetario Ulrico Hoepli, viene presentato al pubblico “Meteora. Una collezione spaziale”, un progetto per valorizzare l’importante collezione appartenente al Civico Planetario e al Museo di Storia Naturale di Milano, che conta oltre 240 meteoriti rinvenuti in tutto il mondo.


Approfondendo lo studio della collezione, “Meteora” propone tredici pezzi che rappresentano al meglio l’unicità e la peculiarità della raccolta esistente, mostrandoli per la prima volta dopo molti anni al pubblico in un’esposizione permanente e gratuita al Civico Planetario di Milano, sempre da giovedì 27 giugno. La presentazione prevede lo spettacolo “Meteora”, ideato e realizzato da LOfficina, un viaggio tra le stelle alla scoperta di oggetti straordinari: i meteoriti. Al termine dello spettacolo, un approfondimento organizzato in pannelli fotografici sul perimetro della sala aiuterà i visitatori a scoprire tutte le più piccole sfumature delle incredibili texture dei tredici sassi spaziali, protagonisti indiscussi della serata.


Il progetto “Meteora” ha anche l’obiettivo di attualizzare l’esposizione e rendere fruibile la selezione di meteoriti in una modalità nuova e coinvolgente che sfrutta le più recenti tecnologie. Un’innovativa applicazione web offrirà infatti a tutti la possibilità di conoscere da vicino i tredici sassi venuti dallo spazio. Rilevati digitalmente uno a uno con le più sofisticate tecniche di scansione 3D, i tredici meteoriti prenderanno forma in un’esperienza unica che permetterà di conoscerli a fondo. Accedendo ad una piattaforma web dedicata, l’utente potrà scoprire uno a uno i tredici meteoriti con i quali potrà interagire osservandoli a 360°, ingrandendoli, visionandone peso e misure, leggendone storie e curiosità, ambientandolo dove preferisce. Promosso da Comune di Milano-Cultura, “Meteora” nasce dalla collaborazione tra il Civico Planetario “Ulrico Hoepli” di Milano, il Museo di Storia Naturale di Milano e Associazione LOfficina, che ha in concessione le attività e i servizi del Planetario e che ha ideato e curato il progetto, realizzato anche grazie al contributo di Fondazione Cariplo.

Tra Italia e Cina, in Triennale il progetto “Futuro sostenibile”

Tra Italia e Cina, in Triennale il progetto “Futuro sostenibile”Milano, 6 giu. (askanews) – Triennale Milano collabora con la società media Fengxiang al progetto “Futuro sostenibile”, che vuole rafforzare gli scambi culturali sino-italiani con attenzione particolare al coinvolgimento delle nuove generazioni. La collaborazione include un concorso – che verrà lanciato in Cina rivolto a studenti universitari, giovani artisti, insegnanti di cultura e arte, designer – e una serie di mostre che si terranno in diverse province cinesi, coinvolgendo oltre 200 università, per poi convergere in una mostra nazionale a Pechino.


“La collaborazione – ha spiegato ad askanews Carla Morogallo, direttrice generale di Triennale Milano – si ascrive diciamo nell’ambito del piano strategico di Triennale che ha fra i suoi punti l’obiettivo di realizzare un fortissimo impulso all’internazionalizzazione. In questo caso con una particolare attenzione al tema dei giovani, legato poi alla generazione di progetti che possano guardare alla sostenibilità attraverso dei manufatti che sono artistici, ma anche artigianali, con il coinvolgimento di duecento università cinesi, quindi per noi è particolarmente importante portare il messaggio di Triennale e anche il tema del progetto all’interno di queste università e poter poi trasferire all’interno di Triennale quelli che saranno i manufatti più interessanti che esporremo a dicembre”. L’evento culminerà in una grande mostra a Milano in Triennale, dove verranno esposte le 50 opere più meritevoli. Parallelamente, Triennale porterà in Cina un progetto espositivo e organizzerà un ciclo di lecture in collaborazione con diverse università cinesi. “Fengxiang con questa collaborazione con Triennale – ha aggiunto Serena Chen, socia di Fengxiang – vuole portare l’arte cinese in Italia e viceversa, l’arte italiana in Cina. Lo scopo è quello di rafforzare i due Paese e creare un ponte ancora più vicino”.


Il concorso, che sarà aperto dal 31 giugno al 31 agosto 2024, inviterà i partecipanti a immaginare un futuro sostenibile attraverso opere d’arte, progetti di design, lavori di artigianato. Il tema della sostenibilità, inteso nella sua accezione più ampia, invita a una riflessione creativa e profonda, che permette ai partecipanti di progettare e presentare opere che non solo immaginino possibili scenari futuri, ma che ispirino azioni concrete per un mondo più sostenibile. L’obiettivo del progetto è quello di promuovere idee e iniziative che possano influenzare positivamente il nostro pianeta e le nostre società.

È morto Giorgio Marconi, gallerista del contemporaneo a Milano

È morto Giorgio Marconi, gallerista del contemporaneo a MilanoMilano, 20 mag. (askanews) – È morto a 94 anni Giorgio Marconi, figura di spicco nell’ambito dell’arte contemporanea italiana e celebre gallerista milanese. Il suo nome è legato a quello di Studio Marconi e Fondazione Marconi da lui fondati e gestiti con passione costante ed energica determinazione. Nato nel 1930 a Milano, Giorgio Marconi ha iniziato la sua avventura nel mondo dell’arte nel 1965, abbandonando gli studi di Medicina per aprire il suo primo spazio espositivo, lo Studio Marconi in via Tadino 15, nel luogo in cui suo padre, Egisto, gestiva un atelier di cornici. È grazie a Egisto, corniciaio di rinomati artisti italiani degli anni Trenta, che Giorgio ha avuto l’opportunità di entrare in contatto con un vasto panorama di talentuosi artisti, tra cui Valerio Adami, Enrico Baj, Lucio Del Pezzo, Arnaldo e Giò Pomodoro, e Emilio Tadini.


La prima mostra inaugurale nel novembre del 1965 ha presentato le opere di quattro artisti italiani: Lucio Del Pezzo, Mario Schifano, Emilio Tadini e Valerio Adami. Caratterizzata da un’inventiva comunicativa senza precedenti, ha segnato l’inizio di uno spazio di sperimentazione e dialogo tra artisti. Oltre a essere galleria, Studio Marconi è stato anche editore, sviluppando una linea editoriale che ha anticipato i moderni magazine di settore. Artisti come Gianfranco Pardi, Emilio Tadini e Bruno Di Bello hanno collaborato attivamente a questo processo, offrendo il proprio contributo alle pubblicazioni e suggerendo persino il nome della galleria: Studio Marconi, “un luogo in cui si espone, si studia, si progetta e si discute”.


Non solo impresa individuale, dunque, ma prodotto di équipe, punto di convergenza di storie, proposte e orientamenti. I frequenti viaggi di Marconi, soprattutto a Londra, gli hanno permesso di stringere importanti collaborazioni, come quella con il celebre mercante d’arte Robert Fraser e con gli artisti della Pop Art inglese: Peter Blake, Patrick Caulfield, Richard Hamilton, David Hockney, Eduardo Paolozzi, e Joe Tilson. Lo Studio Marconi è diventato presto un punto di riferimento cruciale nella vita culturale di Milano, più simile a uno spazio museale che a una semplice galleria privata. Ha presentato giovani artisti emergenti e maestri già affermati, sia a livello nazionale che internazionale, tra cui Joseph Beuys, Alberto Burri, Alexander Calder, Gianni Colombo, Willem De Kooning, Sonia Delaunay, Antonio Dias, Lucio Fontana, Man Ray, Giuseppe Maraniello, Joan Miró, Louise Nevelson, Giulio Paolini, Francis Picabia, Mimmo Rotella, Aldo Spoldi, Antoni Tápies, Giuseppe Uncini, Franco Vaccari e William Wiley.


Con l’ultima mostra dell’artista cinese Hsiao Chin nel dicembre del 1992 Studio Marconi ha chiuso la sua programmazione. Subito dopo ha avuto inizio un nuovo importante capitolo nella storia dell’arte milanese con la nascita della Galleria Gió Marconi, fondata insieme al figlio Gió, e successivamente, nel 2004, con la Fondazione Marconi. Da qui in poi l’obiettivo è stato quello di continuare a lavorare con gli artisti, gestire le loro opere e promuovere mostre di rilievo in Italia e all’estero. Nel 2018, Giorgio Marconi ha ricevuto il premio ANGAMC alla carriera, conferitogli dall’Associazione Nazionale delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea. Oggi la Fondazione Marconi possiede un vasto archivio in costante aggiornamento, documentando così oltre cinquant’anni di ricerca nel campo dell’arte moderna e contemporanea, sia nazionale che internazionale. Giorgio Marconi non è stato solo un gallerista di successo, ma anche un promotore e un sostenitore appassionato degli artisti che ha rappresentato nel corso della sua vita. I funerali si terranno mercoledì 22 maggio nella chiesa di San Fedele a Milano.

Wannenes presenta prima asta di Phygital Art, online e a Milano

Wannenes presenta prima asta di Phygital Art, online e a MilanoMilano, 20 mag. (askanews) – Wannenes, casa d’aste italiana attiva a livello internazionale, sta per lanciare una nuova iniziativa: la prima asta interamente dedicata alla Phygital Art in Italia, programmata per il 30 maggio 2024. Con una storia che nasce nel 2001 e con sedi a Genova, Milano, Roma e Montecarlo, Wannenes in questo caso si focalizza sul dipartimento dedicato all’arte digitale, pronta a presentare ai suoi collezionisti una nuova corrente artistica. Vivendo in un’epoca di cambiamento e innovazione, Wannenes Art Auctions vuole guidare il proprio pubblico verso un nuovo panorama artistico con un approccio innovativo: quanto presentato in questa selezione non è solo una raccolta di opere, ma vuole essere un viaggio per stabilire un ponte tra la tangibilità dell’arte tradizionale e la potenzialità tecnologica degli NFT.


La Phygital Art vuole infatti coniugare il fisico e il digitale, combinando elementi tangibili e non per creare opere d’arte ibride che esplorano la connessione tra il mondo reale e quello virtuale aprendo a nuove possibilità espressive e concettuali sia per gli artisti contemporanei che per i fruitori delle loro produzioni. L’asta sarà preceduta da due esibizioni: una fisica e una digitale, offrendo così al pubblico una esperienza immersiva. L’esibizione digitale vuole essere un viaggio all’interno della dimensione astratta e tecnologica delle opere d’arte, l’esibizione fisica, che si terrà nella sede di Milano di Wannenes Art Auctions, presenterà le opere fisiche e digitali in un ambiente esclusivo aperto al pubblico per questa occasione. I visitatori avranno l’opportunità di vivere la galleria virtuale attraverso l’uso di visori, immergendosi completamente nelle opere d’arte.


La selezione delle opere abbraccia arte classica e contemporanea: illustrazioni, dipinti antichi e moderni, sculture, oggetti d’arte, video 3D in realtà aumentata e, naturalmente, Non Fungible Tokens (NFTs). Ogni lotto della collezione comprende una parte digitale insieme al suo corrispettivo o complementare fisico, che rappresenta l’interpretazione tangibile e materiale dell’opera stessa. L’asta sarà accessibile online tramite il sito di Wannenes Group e altre piattaforme specifiche, tra cui Invaluable e ArsValue. La galleria virtuale è visitabile da lunedì 13 Maggio. Il vernissage è in programma per lunedì 27 dalle ore 16 e l’esposizione sarà aperta al pubblico fino al giorno mercoledì 29 Maggio. Per ulteriori informazioni visitare apposita sezione sul sito Wannenes Art Auctions.

Design Week, Rotelli consegna una sua opera al Nobel Valentini

Design Week, Rotelli consegna una sua opera al Nobel ValentiniMilano, 20 apr. (askanews) – Durante il vernissage inaugurale di “Door is Love”, progetto creativo realizzato dalla società benefit Ever in Art per Bertolotto Spa in collaborazione con l’artista Marco Nereo Rotelli nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano, sono state consegnate tre opere d’arte, realizzate dall’artista e ideatore dell’installazione come riconoscimento di stima verso coloro che si sono distinti per aver “aperto una porta” verso un futuro migliore. I riconoscimenti sono andati allo scienziato e premio Nobel per la pace Riccardo Valentini, al prefetto di Milano Claudio Sgaraglia e anche alla direttrice della rivista Interni Gilda Bojardi.


Valentini è stato capace di creare un rapporto uomo natura, attivando un processo virtuoso di rispetto per l’ambiente. Lo scienziato ha commentato così il messaggio dell’installazione: “Lo sforzo di pace a cui tutti oggi siamo chiamati non può prescindere da una ritrovata unione tra l’uomo e la Natura. Non esisteranno più guerre tra gli uomini se non ci sarà più un Pianeta da vivere. Il più urgente atto d’amore oggi è per la nostra casa comune”. Il prefetto Sgaraglia è stato premiato per l’impegno dimostrato nel creare un ambiente sicuro nella città di Milano, in cui tutti gli individui possano sentirsi accolti, rispettati, valorizzati e supportati. Premiata anche la direttrice Bojardi, impegnata con passione e dedizione nella promozione della cultura del territorio, intesa come crescita individuale nel rispetto delle proprie origini e attraverso la valorizzazione del design italiano a livello mondiale.


La collaborazione tra Bertolotto, Ever in Art e l’artista Marco Nereo Rotelli darà origine a maggio a un’edizione speciale di opere d’autore. “Door is Love” diventa una collezione esclusiva di porte con incisi versi poetici diversi, caratterizzati dalla cifra stilistica dell’artista. Nella collezione sarà disponibile anche una Limited Edition di pezzi iconici, una serie numerata esclusiva, nei colori più rappresentativi dell’arte di Rotelli, oro e blu.

Regione Lombardia regala a bambini e famiglie 16mila abbonamenti ai musei

Regione Lombardia regala a bambini e famiglie 16mila abbonamenti ai museiMilano, 8 apr. (askanews) – Coinvolgere bambini e ragazzi nel mondo dei musei per far conoscere e apprezzare la ricchezza del patrimonio di conoscenza custodito nelle diverse strutture. E’ l’obiettivo del progetto speciale “Un, due, tre… Musei!” ideato da Regione Lombardia, sostenuto da Fondazione Cariplo, e organizzato in collaborazione con Abbonamento Musei e con la rete degli Oratori delle Diocesi Lombarde.


Il progetto, – presentato oggi a Milano. attraverso l’Associazione Abbonamento Musei e con il coinvolgimento attivo degli oratori – intende così costruire un nuovo ponte tra le famiglie lombarde con figli in età scolare (scuola primaria e scuola secondaria di primo grado) e i 218 musei inclusi nel circuito AM Lombardia. “Un, due, tre… Musei!” regalerà ai bambini e alle bambine che frequentano gli oratori coinvolti nell’iniziativa 8.000 “Abbonamento Musei Junior”, della durata di 365 giorni, e 8.000 membership speciali, della durata di due mesi, a un accompagnatore adulto. Al termine della scadenza, l’accompagnatore potrà rinnovare la card a una tariffa agevolata. Inoltre, ogni famiglia aderente al progetto avrà l’opportunità di usufruire di uno sconto sull’acquisto di ulteriori abbonamenti.


Parallelamente, il progetto, che si svilupperà da aprile a fine dicembre 2024, chiamerà a raccolta anche tutti i musei inclusi nel sistema AM Lombardia per allestire un palinsesto di attività e visite guidate gratuite riservate ai bambini e alle famiglie che hanno richiesto l’abbonamento. Laboratori, eventi e workshop costruiti ad hoc, promossi su tutto il territorio. “Un interessante progetto che nasce per proporre ai più piccoli un’occasione di scoperta e di conoscenza del ricco patrimonio culturale della Lombardia, proponendo con gratuità la tessera di Abbonamento Musei e la visita di 218 luoghi di cultura regionali – ha detto Francesca Caruso, assessore alla cultura di Regione Lombardia – Uno strumento privilegiato per conoscere istituzioni, mostre e attività educative e di valorizzazione del nostro patrimonio e della nostra identità. Iniziative di questo tipo permettono di fare avvicinare i bambini ad esperienze utili e necessarie per formare e sviluppare in modo sano e creativo la personalità e il benessere individuale”.


“La cultura, intesa come capacità di apprendimento e di crescita, riveste un ruolo insostituibile nei processi di sviluppo del capitale umano e risponde al bisogno di partecipazione alla collettività – ha aggiunto Patrizia Asproni, consigliera di amministrazione referente settore arte e cultura di Fondazione Cariplo – Per questo motivo investire in cultura significa investire in conoscenza, ed è fondamentale offrire gli strumenti più idonei affinché tutti abbiano la possibilità di accedervi. Per combattere la povertà culturale occorre creare nuovi alfabeti che siano di facile comprensione e coinvolgimento, dialoghi e occasioni di incontro in luoghi familiari come gli oratori, da sempre vocati alla comunità. La Fondazione Cariplo crede molto in questo progetto che nella sua semplicità ha la grande forza delle sinergie fra arte, cultura, coesione sociale e territorio, e che per questo ha la capacità di parlare ad ognuno, dai bimbi più piccoli fino alle famiglie, facilitando l’accesso alla fruizione di un patrimonio di bellezza che appartiene a tutti”. La scelta di coinvolgere gli oratori poggia sulla considerazione che questo sono dei veri e propri avamposti di socialità e inclusione: gli oratori sono infatti diffusi in maniera capillare su tutto il territorio regionale, sono luoghi a cui le famiglie affidano volentieri i più piccoli e un punto di riferimento per molti ragazzi e ragazze; e soprattutto nei piccoli comuni, costituiscono spesso l’unico centro di ritrovo e aggregazione. In Lombardia gli oratori attivi sono oltre 2.300, il 40% di quelli italiani, e ciascuno di essi è frequentato in media da 180 bambini e ragazzi; la fascia d’età più rappresentata è quella dei bambini tra i 6 e i 12 anni, pari al 54% dei frequentanti totali.


Le attività promosse dagli oratori ruotano soprattutto intorno allo sport, al gioco e alle attività ricreative. Grazie a “Un, due, tre… Musei!” l’offerta sarà potenziata anche sul fronte culturale e artistico, offrendo un’occasione preziosa a bambini e bambine di ogni fascia sociale, anche le più fragili, di entrare in contatto con i musei del territorio e di fruire di servizi culturali insieme alla famiglia e agli amici. “La dimensione culturale è indispensabile nel cammino di crescita dei ragazzi e degli adolescenti – ha sottolineato don Stefano Guidi, coordinatore Oratori Diocesi Lombarde – Con questa consapevolezza gli oratori della Lombardia collaborano volentieri con tutte le Istituzioni culturali ed educative che promuovono questa visione. Nello specifico, la collaborazione con l’Associazione Abbonamento Musei incoraggerà le famiglie ad avvicinarsi ai musei del nostro territorio, non solo come frequentatori occasionali, ma a trovare nei musei una vera e propria casa della cultura e della storia”. “Presentare oggi questo progetto speciale dedicato a bambine e bambini, ragazzi e ragazze è un traguardo che conferma il ruolo della nostra carta come prezioso strumento di partecipazione – ha detto Alberto Garlandini, presidente di Abbonamento Musei – I numeri delle carte vendute in Lombardia lo scorso anno hanno registrato un ulteriore incremento. Gli abbonati sono stati oltre 38.000 con 244.457 visite nei 249 musei convenzionati, a testimonianza di una partecipazione sempre crescente. Il dato dei musei lombardi si inserisce nel contesto più ampio che vede attivi oltre 190.000 abbonati nelle tre regioni di Associazione Abbonamento Musei, Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta. La collaborazione con la rete degli oratori è di grande rilevanza per la comunità lombarda: sono luoghi di partecipazione, un ambito privilegiato dove i giovani sono chiamati a esprimersi liberamente, sono spronati al confronto intergenerazionale e interculturale”. “É con una certa emozione che diamo avvio a questo progetto che rappresenta un tassello significativo nel grande mosaico di azioni messe in atto dalle istituzioni volte a contrastare la povertà educativa minorile, proponendo un’esperienza museale accogliente e inclusiva. Con Un, due, tre… Musei! sono i bambini ad essere protagonisti di un cambiamento culturale, cittadini dell’oggi e non del domani: saranno loro a prendere per mano i genitori e a portarli al museo”, ha concluso infine conclude Simona Ricci, direttrice di Abbonamento Musei.