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Cameo lancia il proprio manifesto della diversità, equità e inclusione

Cameo lancia il proprio manifesto della diversità, equità e inclusioneMilano, 26 gen. (askanews) – Cameo, azienda alimentare di Desenzano del Garda, ha pubblicato la propria “Ricetta della diversità, equità e inclusione”, una dichiarazione di intenti sviluppata coinvolgendo attivamente la popolazione aziendale, con focus sui temi della parità di genere e dell’inclusione.


Il documento raccoglie e mette a sistema le voci delle persone nella costruzione di una cultura aziendale inclusiva e sostenibile, dove ognuno possa davvero sentirsi a casa. Questo lavoro è il risultato dell’ascolto attivo delle percezioni e delle opinioni della popolazione aziendale rispetto agli impegni nell’implementazione delle politiche DE&I aziendali e rappresenta il prosieguo dell’ottenimento della Certificazione per la Parità di Genere UNI/PdR 125:2022, promossa dal ministero per le Pari opportunità, avvenuto a fine 2023 e confermato a fine 2024. Il risultato di questo lungo processo di co-creazione con le proprie persone, in cui ciascun “ingrediente” è stato combinato per dare forma ad un ambiente di lavoro accogliente, rispettoso e arricchente, è stata la “Ricetta della Diversità, Equità e Inclusione”, che si articola in diversi punti riconosciuti come pilastri virtuosi dell’azienda.


Sei i punti di questo manifesto: la valorizzazione della diversità, la promozione del dialogo, il rispetto dell bilanciamento vita-lavoro, misurazione dei risultati per promuovere la crescita personale e professionale, la comunicazione trasparente e la celebrazione dei successi. “Vogliamo fare della parità di genere un valore sempre più centrale all’interno della nostra cultura aziendale creando un ambiente di lavoro che risponda alle esigenze di tutt* e che sia sempre più inclusivo negli anni a venire – spiega Monica Chiari, executive manager people & culture di cameo – Il riconoscimento ottenuto ci motiva a puntare a obiettivi ancora più ambiziosi e sfidanti. La nostra Ricetta rappresenta solo il primo passo di un percorso in continua evoluzione: continuiamo a crescere insieme, consapevoli che l’inclusione non è un traguardo ma un impegno quotidiano”.

Granarolo punta sull’estero con specialità locali, Dop e plant based

Granarolo punta sull’estero con specialità locali, Dop e plant basedMilano, 26 gen. (askanews) – Granarolo punta sulla crescita internazionale attraverso la partecipazione per tutto il 2025 ad alcune delle più rilevanti fiere nazionali e internazionali. Il gruppo in occasione di questi appuntamenti presenterà le gamme e le novità di prodotto più distintive del proprio portafoglio con l’obiettivo di contribuire al rafforzamento del proprio posizionamento competitivo in Italia e all’estero, con particolare focalizzazione su Europa e Americhe. Protagonisti saranno i formaggi di eccellenza e le specialità casearie italiane, sia per quanto riguarda i formaggi freschi, in particolare quelli della tradizione pugliese, dove la novità più importante sarà la presentazione del nuovo polo produttivo di Gioia del Colle (BA), sia per i duri e Dop come Parmigiano Reggiano, Gorgonzola e formaggi di capra.


Al momento sono 10 gli eventi confermati che vedranno la partecipazione di Granarolo nel corso del 2025 in tutto il mondo, dal Winter Fancy Fooda Las Vegas appena concluso, al Sirha a Lione, in corso fino al 27 gennaio, passando per TuttoFood a Milano dal 5 all’8 maggio, l’Anuga di Colonia, in Germania a ottobre finendo con lo Shanghai global food trade show a novembre. Le novità più importanti che Granarolo porterà sui mercati internazionali comprendono le specialità della tradizione casearia pugliese, che saranno prodotte nel nuovo stabilimento caseario del gruppo a Gioia Del Colle (BA), con il lancio, per l’Italia, della nuova gamma di formaggi freschi a marchio Perla e, per l’estero, delle novità Burrata e Stracciatella Granarolo made in Puglia, la linea benessere, che riunisce tutti i prodotti funzionali del gruppo dedicati a specifici bisogni come Granarolo Benessere High Protein, la gamma che nel 2023 ha realizzato oltre 12 mln di euro di fatturato ed è leader nel segmento dei formaggi freschi proteici in Italia, e la linea Granarolo Benessere Accadì Senza Lattosio; ci sono poi le specialità della tradizione casearia italiana e formaggi duri Dop: oggi il gruppo ha in portafoglio numerose Dop da stabilimenti di eccellenza, come Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Pecorini, formaggi di capra e recentemente anche la mozzarella di latte di bufala grazie allo stabilimento Cuomo nell’Agro Pontino. Infine ci saranno Granarolo Expert, la linea di prodotti per i professionisti del fuori casa, il brand Unconventional, la linea alternative meat, 100% vegetale, che ha quota a volume del 55,6% nel comparto delle alternative alla carne grazie al Burger plant based, e tutte le gamme dello storico brand Yomo, nato nel 1947.

Oropan sul podio della quarta edizione del Best value award Puglia 2025

Oropan sul podio della quarta edizione del Best value award Puglia 2025Milano, 24 gen. (askanews) – Oropan, azienda nel settore della panificazione e dei prodotti da forno che opera ad Altamura dal 1956, si conferma sul podio della quarta edizione del Best value award Puglia”. L’azienda pugliese ha infatti conseguito il Best value award nelle categorie “Leone” e “Rinoceronte”, il primo riconoscimento riservato alle imprese che si distinguono per il valore generato superiore a 100 milioni di euro, il secondo, che misura l’indice di corporate governance, per le imprese che hanno anche una governance tale da favorire la crescita.


Questo riconoscimento per l’azienda pugliese, che conta 178 dipendenti e opera in 25 Paesi, arriva dopo un anno, il 2024, che si è chiuso con un fatturato lordo di 47 milioni (dai 45 del 2023) e l’Ebitda margin sui ricavi al 33%. Questi risultati confermano l’efficacia delle strategie aziendali in termini di efficienza operativa, ottimizzazione delle risorse e solidità finanziaria, si legge in una nota, nella quale si precisa che il valore economico generato e distribuito da Oropan nel biennio 2022-2023 ha visto un incremento rispettivamente del 10% e del 15% verso il periodo precedente. Il riconoscimento va alle imprese selezionate su un campione di oltre 15.000 aziende pugliesi. Di tali imprese viene calcolato, sulla base di criteri finanziari, l’Equity Value e il tasso di variazione dello stesso rispetto all’anno precedente, giungendo all’individuazione delle 40 aziende che hanno realizzato la migliore performance in termini di crescita e sviluppo. Per rendere omogeneo il confronto, le imprese sono state classificate in quattro categorie principali Ghepardo, aziende con valutazioni tra 5-10 milioni di euro, Pantera (10-50 milioni di euro), Tigre (50-100 milioni di euro), Leone (superiori a 100 milioni di euro). La nuova categoria Rinoceronte, che misura, in aggiunta al valore, l’indice di corporate governance. Il premio prevede sempre le 4 categorie più una che è quella distintiva delle aziende che hanno realizzato una variazione di crescita di Valore nel biennio.

Fatturato caffetterie 120z a 14 mln in 2024, previste 15 aperture in 2025

Fatturato caffetterie 120z a 14 mln in 2024, previste 15 aperture in 2025Milano, 23 gen. (askanews) – 12oz, il format delle caffetterie specializzato nel servizio rapido di bevande coffee&milk based, archivia il 2024 con un fatturato che supera i 14 milioni di euro, registrando un incremento del 18% rispetto all’anno precedente e un tasso like-for-like del +6,6%. La catena, che ora è presente in 9 regioni italiane e conta 30 punti vendita totali, di cui due anche all’estero (Atene), punta a un ulteriore sviluppo nel 2025, con l’obiettivo di rafforzare la propria presenza nei centri città, nelle gallerie commerciali e nel canale travel attrtaverso l’apertura di 5 punti vendita diretti e 10 in franchising.


Nel corso del 2024, 12oz ha inaugurato 7 nuovi punti vendita, sia a gestione diretta che in franchising, segnando una tappa importante per l’espansione del brand. Tra le aperture dirette il recente store all’interno del Torino Airport e il punto vendita nel centro commerciale Porta di Roma, mentre sul fronte franchising sono stati avviati diversi nuovi punti vendita in partnership con primari brand della ristorazione come Autogrill, Areas My Chef e con imprenditori già attivi nel retail con altre attività che hanno voluto diversificare il proprio portfolio investendo nel format. “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti nel 2024, – commenta David Nathaniel, Ceo e fondatore di 12oz – e guardiamo con grande entusiasmo al futuro. L’innovazione continua, la qualità del servizio e l’attenzione alle esigenze dei nostri clienti sono le basi del nostro successo. Tuttavia siamo prudenti, perché il settore del caffè sta affrontando uno dei periodi di incertezza più seri della sua storia, a seguito dei rincari delle materie prime, frutto di una complessa situazione geopolitica, climatica e finanziaria. Da circa un anno, siamo riusciti a non modificare il nostro listino standard, ma – in assenza di un recupero dei costi – non sappiamo se riusciremo a resistere ulteriormente”.


Nel corso del 2024 sono stati lanciati due format innovativi di 12oz, pensati per sviluppare la rete in due canali specifici, adattando l’offerta a diverse tipologie di location. 12oz Kiosque è stato rivisitato per essere adattabile ai centri commerciali: il primo stato recentemente aperto al Centro Commerciale Globo Busnago. Durante la stagione estiva, invece, è stato installato il primo 12oz Express, sull’autostrada A22 del Brennero, aperto in partnership con Nuova Sidap del Gruppo Avolta (Autogrill) presso la Brennero Est Oil Station. Questo formato, compatto e in modalità self service, è stato progettato per rispondere alle esigenze dei viaggiatori, che grazie al sistema Cafitesse, possono gustare un coffee shot (nuova bevanda ideata dal team R&D di 12oz: 30 ml di caffè che assomigliano al caffè di casa fatto con la moka), un Americano, un cappuccino o un latte macchiato, personalizzabili con due differenti flavour (caramello e nocciola). Il 2025 si preannuncia come un anno di ulteriore crescita per 12oz. Il brand prevede l’apertura di 5 punti vendita diretti e 10 in franchising, con una particolare attenzione al consolidamento della presenza nei centri città, nel canale travel e nelle gallerie commerciali, che si confermano luoghi ideali per attrarre il pubblico delle nuove generazioni. Il focus per il 2025 sarà anche sull’esperienza del cliente, con investimenti significativi nella formazione del personale, per garantire standard di servizio sempre più elevati. Un’altra area di sviluppo riguarderà l’innovazione sull’offerta food sia dolce che salata, per accompagnare la proposta di bevande, core business dell’azienda e che hanno reso 12oz un punto di riferimento per chi cerca un’esperienza completa, dinamica e to go.

Intesa Stato-Regioni su manuale identificazione e registrazione

Intesa Stato-Regioni su manuale identificazione e registrazioneRoma, 23 gen. (askanews) – L’intesa Stato-Regioni sancita oggi sullo schema di decreto recante “Modifiche al manuale operativo inerente alla gestione e al funzionamento del sistema nazionale di identificazione e registrazione degli operatori, degli stabilimenti e degli animali, adottato con decreto del ministro della Salute del 7 marzo 2023”, riguarda anche gli apicoltori, chiamati a farsi carico di nuove procedure tese a garantire la salute del patrimonio di alveari presenti in Italia. Ne da notizia il presidente della Federazione Apicoltori Italiani (FAI), Raffaele Cirone, spiegando che le istanze rappresentate dal comparto apistico “sono state per intero recepite dal nostro governo e di questo siamo grati, in particolare, al sottosegretario di Stato, Marcello Gemmato, che ha saputo cogliere le specificità di un allevamento delicato quanto essenziale”.


Cirone, insieme alle altre rappresentanze dell’apicoltura nazionale aveva ripetutamente sollecitato al ministero della Salute interventi di semplificazione utili a tutelare il patrimonio apistico nazionale gestito da 76.961 apicoltori censiti dalla Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe apistica. “In attesa che il provvedimento veda ora la luce in Gazzetta Ufficiale – raccomanda il presidente FAI – chiediamo un ultimo sforzo affinché il processo di semplificazione burocratica a carico degli apicoltori venga recepito in maniera uniforme sull’intero territorio nazionale, forti della collaborazione tra tutti i Servizi Veterinari, le associazioni e gli operatori del mondo apistico: soggetti tenuti a collaborare al fine di preservare la salute dell’ape italiana e della sua insostituibile funzione ecosistemica”.

Agroalimentare, morto a 85 anni Giordano Veronesi

Agroalimentare, morto a 85 anni Giordano VeronesiMilano, 23 gen. (askanews) – Addio a Giordano Veronesi. E’ morto questa mattina, all’età di 85 anni, l’imprenditore veneto rappresentante della seconda generazione alla guida dell’omonimo gruppo agroalimentare, noto per i marchi Aia, Negroni Veronesi che oggi conta 8.500 dipendenti e un fatturati di 4 miliardi di euro.


Figlio di Apollinare Veronesi e Cesira Girlanda, Giordano nasce a Lugo di Grezzana, in provincia di Verona, nel 1940. Dopo il diploma di maturità classica al liceo “Scipione Maffei” di Verona, Giordano Veronesi si laurea con lode in medicina veterinaria all’Università di Milano. Conclusa la specializzazione in Patologie aviarie all’Università di Bologna, entra a lavorare nell’azienda fondata dal padre, Apollinare Veronesi, imprenditore illuminato e pioniere della moderna zootecnia. All’interno dell’azienda assume diversi incarichi, fino a ricoprire dal 2005 al 2011 il ruolo di presidente della holding del gruppo. Nel 1989 viene eletto presidente di Assalzoo, l’associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici, punto di riferimento dell’industria mangimistica italiana, incarico che ricopre fino al 2001, quando ne viene nominato presidente onorario. Nel 2001 diventa consigliere della Fefac, la federazione europea dei produttori di alimenti per animali, di cui sarà vicepresidente dal 2004 al 2007, fino a esserne nominato Membro Onorario nel 2009, ottenendo così la più prestigiosa carica del settore mangimistico a livello internazionale.


Come esponente di una delle realtà alimentari più importanti del Paese, dal 1995 al 1999 ricopre il ruolo di vicepresidente Federalimentare-Confindustria nazionale. Tra i riconoscimenti e gli incarichi di responsabilità che gli vengono affidati, nel 1990 arriva quello di Grande ufficiale al merito della Repubblica Italiana. Socio dal 1988 dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, Giordano Veronesi ha sempre coltivato un rapporto speciale con la città scaligera, partecipando attivamente non solo allo sviluppo economico, ma anche alle iniziative culturali promosse sul territorio. Presidente dell’Associazione Granaria di Verona dal 1979 al 1998, nel 1985 viene eletto ai vertici del Consorzio Assindustria Export Verona e nel 1988 diventa membro della Deputazione di Borsa Merci della Camera di Commercio locale. Dal 1991 al 1997 guida l’Associazione degli industriali di Verona.


Appassionato delle arti, nel 1996 viene eletto presidente di “Verona per l’Arena”, la Fondazione di diritto privato promossa dalle categorie economiche per supportare gli eventi culturali. Nel 1998 diventa vice-presidente dell’ex Ente lirico Arena di Verona, oggi Fondazione, e dal 1999 al 2006 ricopre la carica di presidente esecutivo dell’Istituto Internazionale per l’Opera e la Poesia istituito a Verona dall’Unesco di Parigi, in collaborazione con il Comune di Verona. Mlo

Cia: Comm. Ue chiarisca su fondi a lobby anti-agricole

Cia: Comm. Ue chiarisca su fondi a lobby anti-agricoleRoma, 23 gen. (askanews) – “La Commissione chiarisca subito le notizie emerse in queste ultime ore. Sarebbe sconcertante se l’ex commissario Timmermans avesse utilizzato in segreto ingenti fondi Ue per finanziare lobby ecologiste, in modo da imporre forzatamente politiche che avrebbero danneggiato le filiere agricole europee”. Così in una nota il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini dopo le rivelazioni pubblicate dal quotidiano olandese The Telegraph.


Secondo Cia, questo rappresenterebbe anche un grave colpo alla trasparenza dei processi democratici comunitari. Finanziare lobby abusando di risorse pubbliche e fare pressing sui parlamentari non è compito della Commissione. “Per fare delle politiche green abbiamo sempre detto che occorrono strumenti e risorse per agevolare gli agricoltori nella transizione -conclude Fini – Sarebbe inquietante avere la conferma che dei fondi multimilionari siano stati, invece, utilizzati per sostenere le riforme di Timmermans, al solo scopo di pilotare il dibattito pubblico contro il mondo agricolo”.

Agroalimentare, Comm. Ue approva 2 nuove Ig in Romania e Turchia

Agroalimentare, Comm. Ue approva 2 nuove Ig in Romania e TurchiaRoma, 23 gen. (askanews) – La Commissione Europea ha approvato la registrazione di due nuove Indicazioni geografiche per la Romania e la Turchia: un vino romeno e una tipologia di yogurt turca.


La prima riguarda il settore vitivinicolo e si tratta della Dop “Jidvei” che comprende vini bianchi, rosati, rossi, spumanti, frizzanti e liquorosi prodotti da vitigni coltivati nella regione di Alba, nella Romania centro-occidentale. I vigneti sono organizzati sia in grandi appezzamenti sia su terrazze e piattaforme esposte a sud, il che favorisce la produzione di uva. La salvaguardia della tradizione vitivinicola locale e l’impiego di tecnologie innovative nei vigneti conferiscono ai vini un profilo aromatico ampio e intenso, con concentrazioni di zuccheri e aromi. Si va invece in Turchia con l’Igp per il “Silifke Yogurdu”, un prodotto a base di latte fermentato ottenuto esclusivamente da latte di capra, originario della regione di Mersin, nella Turchia meridionale. Per preparare il “Silifke Yogurdu”, il latte utilizzato viene fatto bollire per un certo periodo di tempo, il che conferisce allo yogurt una maggiore consistenza e una sensazione morbida e cremosa in bocca.


Queste nuove denominazioni si aggiungeranno all’elenco dei 3.640 prodotti agricoli già protetti.

A Macfrut 2025 il simposio su biotecnologia in orticoltura

A Macfrut 2025 il simposio su biotecnologia in orticolturaRoma, 23 gen. (askanews) – Macfrut capitale mondiale delle biotecnologie applicate all’orticoltura. La fiera della filiera internazionale dell’ortofrutta, in programma al Rimini Expo Centre (6-8 maggio 2025), per la prima volta ospiterà l’International Symposium on Biotechnological Tools in Horticulture, promosso dall’International Society of Horticultural Science, in collaborazione il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell’Università Politecnica delle Marche.


L’evento vedrà la partecipazione dei massimi esperti mondiali del settore per un’occasione di incontro tra la ricerca biotecnologica delle piante e la filiera produttiva. Nel corso dei tre giorni saranno presentati gli aggiornamenti tecnico scientifici sulle tecnologie applicate alle colture vegetali in vitro, per la propagazione e creazione di nuove varietà resilienti e di elevata qualità. Tra i principali temi che verranno affrontati, le colture in vitro, gli studi di genomica funzionale, le varie “omiche” per la genotipizzazione/fenotipizzazione delle piante, le nuove tecnologie di breeding di precisione, fino agli aspetti legati all’impatto socio-economico, alla biosicurezza, e l’accettazione pubblica relativa all’utilizzo delle biotecnologie nell’ambito ortofrutticolo.


Il programma di International Symposium on Biotechnological Tools in Horticulture prenderà il via lunedì 5 maggio con un tour di visite tecniche in campo presso alcune aziende in Emilia Romagna. Da martedì 6 sino a giovedì 8 maggio ci si sposta in Fiera a Macfrut al Rimini Expo Centre con le diverse sessioni del Simposio ospitate in un’apposita area fieristica. La chiusura è prevista per venerdì 9 maggio presso la Biotech school all’Università Politecnica delle Marche ad Ancona.

Lollobrigida: granchio blu, trasformiamo emergenza in occasione

Lollobrigida: granchio blu, trasformiamo emergenza in occasioneRoma, 23 gen. (askanews) – La questione del granchio blu è un esempio di come si può “trasformare l’emergenza in una occasione”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nel corso del question time al Senato rispondendo a una interrogazione sulle misure per contrastare la proliferazione del granchio blu e i danni alle aziende ittiche.


Il ministro, che proprio ieri ha presentato il piano straordinario di contrasto al granchio blu insieme al Commissario straordinario nominato dal Governo, ha ricordato che per affrontare l’emergenza sono stati stanziati dal Governo 45 milioni di euro per le diverse finalità. “Le misure prese hanno dato gli effetti sperati – ha aggiunto – tanto che le catture sono cresciute e nel 2023 hanno toccato il +940% in alcune aree”. Quanto al pianto straordinario, “auspichiamo che anticipi le criticità indotte da qusto fenomeno. Le imprese potranno riprendere la produzione – ha spiegato il ministro – e c’è la possibilità concreta di rafforzare la filiera italiana e di crearne di nuove derivanti dallo smaltimento del granchio blu”.


“Tutto questo – ha proseguito – è stato possibile solo grazie a una riforma storica con la legge di bilancio 2024: gli strumenti e i benefici previsti per il sostegno alle imprese in occasione di eventi calamitosi straordinari, prima riservati solo agli agricoltori, ora sono destinati anche ai pescatori e all’acquacoltura. E’ un segno tangibile dell’impegno del Governo. Il lavoro svolto è patrimonio della maggioranza e in molti casi anche dell’opposizione – ha concluso il ministro Lollobrigida – quando si riesce a lavorare con spirito di servizio alla Nazione su temi concreti e rilevanti”.