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Autogrill ottiene la certificazione per la parità di genere

Autogrill ottiene la certificazione per la parità di genereMilano, 23 gen. (askanews) – Autogrill ha ottenuto la certificazione Uni/PdR 125:2022 per la parità di genere, un riconoscimento – scrive l’azienda oggi pare di Avolta – che testimonia l’impegno nel creare un ambiente di lavoro equo, inclusivo e diversificato, favorendo l’adozione di politiche per la parità di genere, migliorando la possibilità per le donne di accedere al mercato del lavoro e a posizioni di leadership, e al contempo favorire la genitorialità di uomini e donne attraverso iniziative per la conciliazione dei tempi vita e lavoro”.


“E’ un importante riconoscimento del nostro impegno a livello aziendale, che testimonia come per noi sia fondamentale garantire a tutti la possibilità di perseguire le proprie scelte professionali e di vita, e di avere pari opportunità di realizzarsi, creando così un modello di business basato sull’inclusione sociale – commenta Massimiliano Santoro, Ceo Italy F&B di Avolta – Questa certificazione non rappresenta per noi un punto di arrivo, ma un percorso di crescita continuo con cui, guidati dai valori di equità e inclusione, ci impegniamo anno dopo anno a migliorare attraverso azioni concrete e misurabili, nella convinzione che il benessere delle nostre persone e l’abbattimento delle barriere sul posto di lavoro contribuiscano alla crescita professionale di ogni individuo, all’innovazione e al successo di un’impresa”. Oggi in Autogrill il 68,6% dei dipendenti è donna. L’azienda, spiega la nota, crede che lo sviluppo di un modello culturale che promuova la parità di genere, oltre a creare valore sociale, sia la base per lo sviluppo di un business sempre più sostenibile, impegnandosi attraverso iniziative ad hoc, in linea con il framework di sostenibilità Journey Sustainably On. Tra queste, ad esempio, l’adesione dal 2012 a Valore D, associazione italiana di grandi imprese che si pone l’obiettivo di promuovere e sostenere concretamente la leadership femminile, e l’adesione al progetto Il giorno dopo Ucraina, grazie al quale quattro donne ucraine in fuga dalla guerra sono state inserite a lavorare in alcuni punti vendita Autogrill. Tra i progetti più recenti, inoltre, anche la partnership con Includere per crescere, iniziativa promossa da ELIS, ente non profit che promuove progetti di innovazione e formazione insieme a grandi gruppi e start-up, che si prefigge di integrare nelle aziende persone con esperienze professionali pregresse che, a causa di un bisogno o una fragilità, sono escluse dal mondo del lavoro.

Fedagripesca: nel giusto a opporci a politiche Timmermans

Fedagripesca: nel giusto a opporci a politiche TimmermansRoma, 23 gen. (askanews) – Se venisse confermato quanto rivelato dall’inchiesta del quotidiano olandese De Telegraaf, ossia che le proposte legislative dell’ex Commissario Frans Timmermans abbiano goduto del sostegno di gruppi ambientalisti che ricevevano denaro dalla Commissione, “avremmo la riprova che non siamo stati nel torto in questi anni quando abbiamo scelto di opporci con fermezza a una serie di decisioni politiche e proposte normative provenienti da Bruxelles a dir poco dissennate, che tanto duramente hanno colpito nella passata legislatura gli agricoltori europei”. Così il presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei commenta la notizia resa nota ieri sui possibili fondi utilizzati per appoggiare lobby europee che si sono rilevate decisive per l’approvazione di molte delle proposte legislative dell’ex vice presidente della Commissione Frans Timmermans, che nella passata legislatura aveva la delega al Green Deal.


“Abbiamo ripetutamente denunciato in questi anni – commenta il presidente di Fedagripesca Confcoperative – che norme come quella del ripristino della natura e della riduzione dell’uso dei fitofarmaci fossero di fatto prive di basi scientifiche o di valutazioni di impatto e che muovessero solo da scelte di natura ideologica. Scelte che finivano per criminalizzare gli agricoltori, accusandoli di essere nemici dell’ambiente”. “Eravamo dunque nel giusto – rivendica Drei – quando denunciavamo il fatto che dietro tali decisioni ci fossero solo principi ispirati ad una ideologia green e che non si fosse prestata la dovuta attenzione al rischio che tali norme riducessero la capacità produttiva del continente europeo e minacciassero altresì la competitività di intere filiere produttive”.


“In attesa che si faccia chiarezza sul caso – conclude Drei – lanciamo ora un appello alla nuova Commissione e ai nuovi parlamentari europei affinché le proposte normative del Green Deal vengano tutte messe in stand-by. È opportuno rivedere attentamente e rivalutare tutte le scelte passate che impattano pesantemente sulla sostenibilità economica di molti comparti agricoli, in particolare quelli delle aree mediterranee”.

D’Eramo (Masaf): Comm. Ue faccia chiarezza su caso Timmermans

D’Eramo (Masaf): Comm. Ue faccia chiarezza su caso TimmermansRoma, 23 gen. (askanews) – “Desta forte preoccupazione l’inchiesta del giornale olandese De Telegraaf, secondo cui la Commissione Ue avrebbe pagato gruppi e associazioni per promuovere i piani green dell’ex commissario Frans Timmermans. Una vicenda inquietante su cui va fatta al più presto chiarezza”. Così in una nota il sottosegretario al Masaf, Luigi D’Eramo.


“Se fosse confermato quanto emerso, abbiamo avuto ancora più ragione ad esserci sempre opposti a scelte ecologiste ideologiche che nulla avevano a che fare con una reale difesa dell’ambiente – continua D’Eramo – Più che favorire la sostenibilità, il Green deal targato Timmermans pare puntasse a favorire solo lobby e multinazionali, mortificando gli agricoltori, reali custodi dell’ambiente e del territorio, a vantaggio di chi trae profitto da insetti e cibo sintetico”. Per il sottosegretario si tratta di “politiche lontane dalla gente e dai territori, che hanno anteposto gli interessi di pochi a quelli dei cittadini. E contro le quali ci siamo sempre battuti, al fianco di agricoltori e allevatori. Da Bruxelles ci sia massima trasparenza”, conclude D’Eramo.

Lollobrigida: comportamento Timmermans discutibile, fare luce

Lollobrigida: comportamento Timmermans discutibile, fare luceRoma, 23 gen. (askanews) – “Gli imprenditori agricoltori ancora oggi si sforzano di superare le difficoltà nelle quali si sono trovati per politiche italiane a volte insufficienti, ma soprattutto per politiche europee sulle quali si dovrà fare luce anche viste le notizie giunte ieri rispetto a un potenziale atteggiamento del commissario Timmermans particolarmente discutibile”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nel corso di una risposta al question time al Senato.


Il “caso Timmermans”, ex vicepresidente Ue responsabile per il Green Deal, è esploso dopo che ieri il quotidiano olandese De Telegraaf ha pubblicato una inchiesta secondo la quale durante il mandato di Franz Timmermans la Commissione europea avrebbe finanziato tramite il programma Life, con somme importanti, una serie di lobby ecologiste per condizionare il dibattito pubblico e il voto dei parlamentari europei a favore dell’agenda green dell’ex commissario.

Lollobrigida: vino dealcolato opportunità, ma tutelando settore

Lollobrigida: vino dealcolato opportunità, ma tutelando settoreRoma, 23 gen. (askanews) – Il decreto del Masaf sui vini dealcolati “garantisce la massima trasparenza per i cittadini e tutela l’integrità del settore vitivinicolo tradizionale”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo al question time al Senato a una interrogazione presentata dal senatore Giorgio Maria Bergesio, vicepresidente della commissione Agricoltura e responsabile dell’omonimo dipartimento della Lega, sulla recente disciplina della produzione di vini dealcolizzati.


“Ho più volte espresso le mie perplessità sull’argomento, condividendo la posizione dell’OIV, che considera l’alcol un elemento intimamente connesso al vino – ha detto – Il confronto avviato con la filiera nazionale, tuttavia, ha evidenziato l’interesse dei mercati globali per questa nuova tipologia prodotto e la necessità di introdurre anche in Italia regole chiare, con l’obiettivo di evitare uno svantaggio competitivo per il nostro settore di fronte alle produzioni già avviate dai principali Stati produttori”. Il ministro ha poi sottolineato che il decreto tutela comunque il settore vino perché “si prevede che i prodotti dealcolati siano segnalati con adeguata etichettatura, è imposto l’obbligo di separazione fisica, in azienda, tra la produzione convenzionale e la nuova tipologia di prodotto ed, infine, specialmente, è stabilito il divieto di procedere alla dealcolazione per i vini DOP e IGP”.


“In questo modo – ha concluso – si consente alle imprese una diversificazione dell’offerta e una netta distinzione tra differenti produzioni, salvaguardando la storia e l’eccellenza del nostro settore enologico. Lavoreremo ancora con attenzione alle imprese, alla competitività e ovviamente dall’altra parte alla difesa dei nostri settori strategici per quello che complessivamente rappresenta”.

Lollobrigida in 2023-24 risorse Ministero aumentate di 3,5 mld

Lollobrigida in 2023-24 risorse Ministero aumentate di 3,5 mldRoma, 23 gen. (askanews) – Nel biennio 2023-2024 le risorse assegnate al ministero dell’Agricoltura “sono state incrementate di 3,5 miliardi di euro rispetto al biennio precedente, raggiugendo la somma complessiva di circa 12 miliardi di euro, tra risorse stanziate in bilancio e risorse del PNRR”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo al question time al senato a una interrogazione sul sostegno alle imprese del settore agroalimentare, sottolineando gli sforzi fatti dal Governo Meloni per ridare centralità al settore primario. Una centralità “non solo dichiarata, ma dimostrata concretamente, in primo luogo, attraverso l’assegnazione di risorse adeguate al settore”.


Lollobrigida ha poi definito anche i termini della “vera sfida: quella di far giungere in tempi rapidi ai beneficiari le risorse stanziate in modo che agli annunci seguissero i fatti. Era necessario – ha detto – lavorare per superare l’atavico difetto dell’amministrazione italiana, ossia l’incapacità di spendere le risorse assegnate, come dimostrano gli oltre 780 milioni di residui ereditati dagli anni precedenti”. E, dopo avere effettuato una serie di interventi migliorativi in quest’ottica, “le risorse impegnate dal Ministero in termini assoluti nel biennio 2023-2024 sono state pari a 4,1 miliardi di euro aumentando la percentuale di impegno dal 57% del 2022 al 79% del 2024”.


Inoltre, il Governo “ha agito per accelerare i pagamenti affinché le risorse fossero effettivamente utilizzate dalle imprese. La percentuale dei pagamenti effettuati rispetto alle risorse disponibili, dal 2022 al 2024, è aumentata dell’11%. A ciò si aggiunga – ha concluso il ministro – che la grande mole di residui ereditati dagli esercizi finanziari precedenti è stata sostanzialmente azzerata”.

Lollobrigida: con sforzi Governo crescita reale agricoltura

Lollobrigida: con sforzi Governo crescita reale agricolturaRoma, 23 gen. (askanews) – “Ci rincuora il fatto che l’enorme sforzo che stiamo compiendo comincia a produrre i primi risultati anche in termini di crescita reale”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo al question time al senato a una interrogazione sul sostegno alle imprese del settore agroalimentare, dopo avere sottolineato gli sforzi del Governo Meloni “per ridare centralità ad un settore che negli ultimi anni era stato indubbiamente trascurato e penalizzato, non solo a livello nazionale, ma certamente anche a livello europeo”.


Lollobrigida ha poi ricordato che l’Istat ieri nella sua relazione annuale sui conti economici dell’agricoltura “ha certificato che in Italia nel 2024 vi è stato un incremento dei volumi dei beni prodotti dal settore agricolo pari all’1,4%, e una crescita del valore aggiunto della produzione agricola pari al 9% rispetto al 2023. Si tratta di dati – ha detto – che consentono all’Italia di superare per la prima volta la Francia e di posizionarsi per la prima volta al vertice delle agricolture europee. Il ministro ha poi citato “il risultato che mi dà più soddisfazione”, ovvero l’aumento del reddito medio degli agricoltori, “che risulta cresciuto nel 2024 del 12,5% grazie, soprattutto, all’aumento dei contributi alla produzione ricevuti dal settore grazie alle politiche che stiamo adottando e al risultato positivo dell’export che ha raggiunto i 70 miliardi, un record storico sostenuto soprattutto dalle Regioni del Mezzogiorno”.


Infine, il ministro Lollobrigida ha aggiunto che questi risultato spingono il Governo Meloni “a fare ancora di più nei prossimi anni ed attivare tutte le procedure necessarie per l’accelerazione della spesa. Il mancato utilizzo delle risorse nazionali e comunitarie in un periodo di difficoltà di bilancio è un fatto di non sopportabile gravità”, ha concluso.

Giansanti: UniEat ragionerà anche con Gdo per crescita filiera

Giansanti: UniEat ragionerà anche con Gdo per crescita filieraRoma, 23 gen. (askanews) – “È terminata l’epoca della contrapposizione tra agricoltori e industriali” e UniEat, l’associazione nata “dalla visione che Confagricoltura e Unione Italiana Food, cioè lavorare insieme per nutrire il futuro”, punta sulle sinergie di sistema e si pone come obiettivo quello di “costruire un modello agroindustriale virtuoso, in grado di trasferire valore aggiunto dal campo all’industria alimentare e ragioneremo anche con la distribuzione, perché riteniamo che oggi gli spazi di crescita siano enormi e solamente lavorando insieme riusciamo a creare valore aggiunto per le nostre filiere”. Lo ha detto ad Askanews Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e UniEat.


“Noi lavoriamo per valorizzare le produzioni agricole e agroindustriali italiane: è importante arricchire sempre di più l’industria del Paese con prodotti della nostra agricoltura – ha proseguito Giansanti – In questa dimensione, Confagricoltura e Unione Italiana Food sia sulla filiera grano duro, sia su quella del pomodoro, grazie anche alla collaborazione con l’Università della Tuscia, intendono migliorare ulteriormente le nostre produzioni in un mercato sempre più difficile, competitivo e dove la qualità fa la differenza”. Proprio sul tema del pomodoro da industria Confagricoltura e Unione Italiana Food hanno lanciato due giorni fa, sul modello del protocollo di intesa della filiera grano-pasta, un nuovo progetto dedicato alla filiera del pomodoro da industria, realizzato in collaborazione con Value Groovers, spin off dell’Università della Tuscia. Il progetto, esposto a Roma alla presenza di Giansanti, di Paolo Barilla, presidente di Unione Italiana Food e vicepresidente di UniEat e del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, punta ad avvicinare l’offerta del mondo agricolo con la domanda dell’industria, creando al contempo valore aggiunto e maggior efficienza per l’intera filiera produttiva.


L’iniziativa ha già raccolto delle manifestazioni d’interesse da parte di aziende agricole e industrie di prima trasformazione e, seppur in fase pre-campagna, osserverà non soltanto la coltura in campo ma anche la relazione commerciale all’interno della filiera. Il team di lavoro, coordinato da Emanuele Blasi, professore di economia e politica agraria e agroalimentare presso il Dipartimento per l’Innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali dell’Università della Tuscia, a partire dall’estate 2024 ha avviato una fase di confronto con parte agricola e industriale, agevolato la raccolta dei fabbisogni e la condivisione delle priorità di intervento funzionali a rendere la filiera del pomodoro da industria italiana sempre più coesa e competitiva, pronta a rispondere alle future sfide per il settore. Durante la campagna 2025 un ricco portfolio di pratiche verrà testato da imprese agricole e industrie di prima e seconda trasformazione per restituire indicazioni utili a garantire l’ottenimento di approvvigionamenti di produzioni di qualità e sostenibili, il cui valore aggiunto possa diventare patrimonio di tutte quelle imprese disposte ad investire per il consolidamento della filiera del pomodoro italiano, interessata oggi da una campagna complicata, sempre più condizionata dalle mutate e incerte condizioni climatiche e dalle pressioni dei mercati internazionali.


Una iniziativa che riguarda un prodotto, il pomodoro da industria, di cui l’Italia, con oltre 5 milioni di tonnellate, è terzo produttore mondiale dopo California e Cina. Nel nostro paese si sono coltivati nel 2024 oltre 75mila ettari, per il 55% nel Nord Italia e per il 45% nel Centro-Sud. Le superfici sono in aumento (+10,80%), mentre la produzione è in flessione (-2,5%) sostanzialmente a causa della riduzione delle rese, che si può stimare in -12% tra il 2023 ed il 2024.

Sequestrati 700 kg formaggi con cagliate da Lituania e Svizzera

Sequestrati 700 kg formaggi con cagliate da Lituania e SvizzeraRoma, 23 gen. (askanews) – Sequestrati 700 kg di formaggi a pasta filata fatti con cagliate da Lituania e Svizzera: i prodotti, destinati sia al consumo finale che alla distribuzione, riportavano etichette ingannevoli che dichiaravano falsamente un’origine interamente italiana. Le verifiche hanno invece svelato che il latte utilizzato per la produzione derivava da cagliate di origine estera, provenienti in particolare da Lituania e Svizzera. Si tratta di una operazione effettuata nell’ambito della campagna “Tutela Made in Italy” dall’ICQRF ufficio di Vittoria e dalla Guardia di Finanza di Ragusa.


Il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste in una nota “ringrazia le donne e gli uomini dell’ICQRF e della Guardia di Finanza per il loro prezioso lavoro a tutela del Made in Italy. Questa operazione dimostra l’importanza della lotta alle frodi alimentari, essenziale per garantire l’autenticità delle produzioni italiane e tutelare i produttori onesti”. Il Ministero ribadisce quindi il proprio impegno “per proteggere il Made in Italy e valorizzare il patrimonio agroalimentare nazionale, evidenziando che la trasparenza sulle materie prime è un requisito imprescindibile per salvaguardare la fiducia dei cittadini e l’eccellenza italiana”.

Cavedagna (Ecr-Fdi): accordo Ue-Mercosur, garantire reciprocità

Cavedagna (Ecr-Fdi): accordo Ue-Mercosur, garantire reciprocitàRoma, 23 gen. (askanews) – “Chiediamo garanzie sulla reciprocità degli obblighi da rispettare, sulla qualità dei prodotti che finirebbero sulle tavole dei consumatori italiani ed europei”. Così l’eurodeputato Stefano Cavedagna del gruppo ECR-FDI, vicepresidente dell’European Food Forum, dopo la Flash Action davanti alla sede di Strasburgo del Parlamento UE svoltasi ieri mattina per manifestare contro il trattato UE-Mercosur, il cui accordo politico è stato raggiunto nel dicembre scorso e ora si attende il passaggio al Consiglio e al Parlamento Europeo.


“Condividiamo i forti dubbi degli agricoltori sull’accordo commerciale Mercosur che rischia, se non rivisto, di penalizzare filiere strategiche del sistema agroalimentare italiano aprendo le porte in maniera indiscriminata alle importazioni a basso costo di prodotti da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, dove non sono rispettati i requisiti di sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale che vengono invece chiesti ai produttori italiani ed europei”, spiega in una nota Cavedagna. “Chiediamo siano inserite sufficienti garanzie per il mondo agricolo, dalla protezione dei prodotti con Indicazione Geografica (IG) ad un sistema di quote e clausole di salvaguardia bilaterale, fino a un fondo di compensazione per gli agricoltori europei, richiesta questa che sta trovando aperture nella Commissione UE visto l’annuncio dei giorni scorsi di un fondo da 1 miliardo di euro”, aggiunge l’eurodeputato garantendo: “siamo pronti ad intervenire per migliorare sensibilmente il testo di questo accordo perché così com’è non può essere accettato”.