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Lega: interrogazione urgente a Comm. Ue su scandalo green

Lega: interrogazione urgente a Comm. Ue su scandalo greenRoma, 23 gen. (askanews) – La Lega al Parlamento europeo ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione europea, primo firmatario il capo delegazione Paolo Borchia, co-firmata da tutti gli europarlamentari Lega, su quanto emerso dal quotidiano olandese De Telegraaf in merito ai finanziamenti green.


“Secondo un’inchiesta del quotidiano olandese De Telegraaf, la Commissione europea avrebbe finanziato organizzazioni ambientaliste per promuovere specifiche politiche legate al Green Deal, assegnando loro obiettivi concreti di lobbying presso eurodeputati e Stati membri”, si legge nel testo dell’interrogazione. “Il finanziamento, che sarebbe stato erogato attraverso un fondo multimiliardario per sussidi climatici e ambientali, avrebbe incluso – prosegue l’interrogazione – anche attività volte a influenzare il dibattito sull’agricoltura e la legislazione ambientale. Tra gli esempi riportati, si menziona una campagna a favore della Nature Restoration Law, coordinata da un network di oltre 185 associazioni. L’inchiesta suggerisce inoltre che alcune organizzazioni avrebbero dovuto fornire rendicontazioni dettagliate sui risultati raggiunti. Il Commissario Piotr Serafin ha riconosciuto che alcuni accordi con ONG includevano, di fatto, disposizioni che ne incentivavano l’attività di lobbying”.


Per questo gli europarlamentari Lega chiedono alla Commissione “se intende procedere a una revisione e/o al ritiro della legislazione interessata dai fatti riportati”.

Arriva piano d’azione e vaccinale contro l’aviaria

Arriva piano d’azione e vaccinale contro l’aviariaRoma, 23 gen. (askanews) – Un piano d’azione mirato contro l’influenza aviaria, considerata l’escalation delle ultime settimane con 54 focolai attivi nel Nord Italia, e la messa in atto di un piano vaccinale specifico. Questi i risultati della riunione tenutasi oggi al ministero della Salute con tutti gli attori della filiera avicola. Lo rende noto Cia-Agricoltori Italiani, che ha partecipato all’incontro.


Nel dettaglio, il piano d’azione concordato includerà una serie di interventi coordinati tra autorità sanitarie, operatori del settore e organizzazioni di categoria, con l’obiettivo di contenere l’influenza aviaria e garantire un intervento rapido in caso di focolai. Quanto al piano vaccinale, prevederà una stretta collaborazione con gli enti preposti alla salute animale e alle politiche veterinarie, con una particolare attenzione alla formazione degli allevatori e alla gestione dei rischi sanitari da parte del Centro di referenza nazionale. L’influenza aviaria rappresenta una minaccia crescente e rischia di mettere in pericolo un settore che vale oltre 7 miliardi di euro in Italia (5,3 miliardi per le carni e 2 miliardi per le uova), conta 64.000 addetti ed è totalmente autosufficiente (al 105,5%).


Cia ha chiesto da subito l’attuazione di provvedimenti concreti e tempestivi per proteggere gli allevamenti e garantire la sicurezza alimentare, proponendo soprattutto l’avvio di un piano vaccinale nazionale. “Si tratta di una misura fondamentale per difendere il nostro patrimonio zootecnico e garantire la sostenibilità del comparto avicolo – ha detto il presidente di Cia, Cristiano Fini – Un intervento preventivo che deve affiancare e integrare le rigorose misure di biosicurezza negli allevamenti”. “Oggi – ha concluso Fini- possiamo dire che stiamo facendo un passo importante verso la protezione degli allevamenti e la salvaguardia della salute pubblica”.

Copagri: rendere subito operativo piano straordinario Granchio blu

Copagri: rendere subito operativo piano straordinario Granchio bluRoma, 23 gen. (askanews) – “Prevenire ulteriori danni economici alla pesca e favorire la ripresa delle attività di acquacoltura, andando al contempo a tutelare la biodiversità marina, è fondamentale per assicurare un futuro a un comparto messo a durissima prova dalla proliferazione del granchio blu, legata a doppio filo ai sempre più evidenti effetti del cambiamento climatico”. Lo sottolinea la Copagri a margine della presentazione al Masaf del Piano straordinario per contenere e contrastare la diffusione e del granchio blu.


“Questa specie invasiva alloctona, che da mesi sta predando la fauna ittica autoctona, facendo strage di telline, vongole e cozze e causando ingenti danni alle attrezzature da pesca, ha portato in alcune zone all’azzeramento della produzione, con perdite stimate che hanno ampiamento superato i 100 milioni di euro e che hanno già portato alla chiusura di diverse centinaia di imprese”, ricorda la Copagri. “Per queste ragioni, condividiamo pienamente i contenuti del Piano straordinario del governo, che promuove una strategia integrata, elaborata in sinergia con tutti gli operatori del comparto e con il fondamentale coinvolgimento del mondo della ricerca, basata sulla pesca selettiva, sul monitoraggio e sulla protezione degli ecosistemi”, prosegue la Confederazione, esprimendo particolare soddisfazione per la messa in campo di misure economiche che vadano a incentivare la cattura e lo smaltimento del granchio blu.


“Non essendo presente, infatti, alcun predatore che possa contrastare questa specie invasiva, l’unico sistema per contenerne la crescita esponenziale è quello della cattura”, osserva la Copagri, secondo cui è di particolare importanza anche l’utilizzo, previsto dal Piano, di appositi sistemi di attrezzi da pesca passivi e maggiormente selettivi, che consentano la cattura delle diverse taglie del granchio blu. “Dopo il grande lavoro di concertazione effettuato, diventa ora fondamentale rendere rapidamente operativo il Piano, dando gambe alle numerose azioni da quest’ultimo previste, che andranno svolte nel biennio 2025-26”, aggiunge la Confederazione, ricordando che il Piano coinvolgerà dapprima le aree più colpite, ovvero Emilia-Romagna e Veneto, per poi estendersi, una volta monitorato e verificato nella sua efficacia, a tutte le altre regioni interessate dalla problematica, quali Puglia, Sardegna, Sicilia e Lazio.


“La rapidità nell’attuazione del Piano sarà fondamentale anche in ragione del fatto che il Callinectes sapidus, noto anche come granchio reale o granchio blu, oltre che nelle zone marine, sopravvive anche nelle aree fluviali, visto che a questi animali è sufficiente una salinità acquea del 2%”, conclude la Copagri.

Parmigiano Reggiano, sell-in 2024 +13,7%

Parmigiano Reggiano, sell-in 2024 +13,7%Roma, 23 gen. (askanews) – Dati positivi per il sell-in estero 2024 del Parmigiano Reggiano, che ha segnato un +13,7% rispetto all’anno precedente. I dati sono stati resi noti nel corso di Sirha Lyon, l’evento di riferimento mondiale per il food service e l’ospitalità a cui il Consorzio partecipa con lo stand 6E81 padiglione 6, dove gli chef della scuola internazionale di cucina Institut Lyfe esalteranno la Dop con degustazioni in abbinamento con il Prosciutto di Parma.


Un appuntamento particolarmente importante, considerato che la Francia si riconferma il secondo mercato estero per il Parmigiano Reggiano, con un +9% rispetto al 2023. Al primo posto, con un aumento del +11,5%, sono ancora gli Stati Uniti d’America, dove il Consorzio ha recentemente incontrato operatori e importatori al Winter Fancy Food Show di Las Vegas. Paese di grande interesse è la Spagna, che ha chiuso il 2024 con un +11,5%. Proprio per supportare la crescita nel mercato iberico, il Consorzio parteciperà a Madrid Fusión Alimentos de España 2025 (27-29 gennaio), l’evento gastronomico spagnolo per eccellenza, con lo stand 0C015 – padiglione 14, in cui si susseguiranno degustazioni guidate, aperture di forme e la presentazione di sei finger food con Parmigiano Reggiano realizzati dallo chef Gianni Pinto del Ristorante Noi. 


Nel 2025 il Parmigiano Reggiano potenzierà le azioni di marketing e comunicazione con investimenti su tutti e tre i mercati esteri, con l’obiettivo di aumentare la riconoscibilità del brand e renderlo parte delle culture locali. Infine, il Consorzio lavorerà con catene italiane ed estere, importatori e caseifici per garantire la disponibilità del prodotto e l’eccellenza del modo in cui viene proposto nella GDO, nell’Horeca e in tutti i canali distributivi.

In E.-R. 7 bandi da 100 mln per supporto al biologico

In E.-R. 7 bandi da 100 mln per supporto al biologicoRoma, 23 gen. (askanews) – Supporto all’agricoltura biologica e integrata, interventi di contrasto all’impoverimento dei suoli, sostegno ai castagneti da frutto e tutela dell’agrobiodiversità. La Regione Emilia Romagna rinnova l’impegno a promuovere un’agricoltura sostenibile e di qualità, mettendo a disposizione oltre 100 milioni di euro per il triennio 2025-27: risorse che saranno distribuite attraverso 7 nuovi bandi a valere sui fondi europei dello Sviluppo Rurale. Le domande di ammissione possono essere presentate fino al 28 febbraio 2025.


Tra i sette bandi approvati dalla Giunta, due riguardano l’agricoltura biologica e la produzione integrata. Altri due puntano a contrastare il degrado dei suoli, due ulteriori azioni sono rivolte ai castagneti da frutto e al mantenimento della forestazione, dell’imboschimento e dei sistemi agroforestali. Infine, un ultimo bando è riservato al ritiro dei seminativi dalla produzione. Si tratta di misure che hanno come obiettivo quello di garantire e incentivare le migliori pratiche ambientali e climatiche come l’adozione di metodi di produzione rispettosi del territorio; il ripristino, la salvaguardia e il miglioramento degli ecosistemi e l’efficientamento delle risorse in un’ottica produttiva a basse emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici.


“Lo sviluppo di un’agricoltura di qualità, competitiva e attenta al territorio è uno degli obiettivi strategici per il comparto agroalimentare dell’Emilia-Romagna – commenta in una nota l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi – Queste risorse sono finalizzate a incentivare pratiche rispettose dell’ambiente e a sostenere gli obiettivi delle imprese che scelgono di adottare modelli produttivi innovativi e sostenibili. L’obiettivo è tutelare le risorse naturali e la biodiversità, e contemporaneamente offrire un contributo concreto agli agricoltori per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici, contrastare l’impoverimento dei suoli e ridurre l’impatto ambientale della pratica agricola”.

Lidl: 9 nuove aperture da inizio anno, investimento per 70 mln euro

Lidl: 9 nuove aperture da inizio anno, investimento per 70 mln euroMilano, 23 gen. (askanews) – Lidl Italia dà il via al nuovo anno con nove aperture, oltre 160 nuovi posti di lavoro e un investimento complessivo di oltre 70 milioni di euro, confermando gli obiettivi di espansione della rete vendita su tutto il territorio nazionale. Questa mattina ha aperto per la prima volta le sue porte ai clienti il punto vendita di Gozzano (NO). A questa nuova apertura si aggiungono anche i 5 nuovi store della catena inaugurati in contemporanea il 9 gennaio a Bergamo (BG), San Bonifacio (VR), Termoli (CB), Andria (BT) e Oristano (OR), e i tagli del nastro del 16 gennaio a Modena, Gorla (VA) ed Erice (TP).


Il percorso di consolidamento di Lidl Italia nell’ultimo decennio è stato sostenuto da investimenti per l’apertura di nuovi punti vendita e centri logistici e l’ammodernamento e rinnovo degli esistenti, raggiungendo nel secondo semestre del 2024 un investimento pari a 400 milioni di euro destinati all’apertura di 40 punti vendita. Gli ingenti investimenti per l’apertura di nuovi punti vendita e centri logistici e l’ammodernamento e rinnovo degli esistenti sostenuti da Lidl in questi anni sono cresciuti a un tasso medio annuo del 12,9% nell’ultimo decennio, superiore rispetto alle top-10 aziende della GDO (+8,1%). “L’inaugurazione di nove nuovi supermercati in soli 15 giorni testimonia il proseguimento senza sosta del nostro piano di sviluppo che ci porterà a raggiungere i 1.000 punti vendita entro il 2030 – ha dichiarato Massimiliano Silvestri, presidente Lidl Italia – Questi nuovi store non solo rafforzano la nostra presenza sul territorio nazionale, ma generano anche importanti opportunità di lavoro, contribuendo allo sviluppo economico delle comunità locali in cui operiamo”.


Nella progettazione di ognuno dei punti vendita inaugurati oggi, Lidl ha seguito metodi costruttivi orientati all’efficienza energetica. Tutti gli store sono dotati di un impianto fotovoltaico e il restante fabbisogno energetico è coperto al 100% da fonti rinnovabili. L’illuminazione interna sfrutta sia la luce naturale, garantita da ampie vetrate, sia sistemi a Led che offrono un risparmio del 50% rispetto alle tecnologie tradizionali.

Parmigiano Reggiano: nel 2024 sell-in all’estero +13,7%

Parmigiano Reggiano: nel 2024 sell-in all’estero +13,7%Milano, 23 gen. (askanews) – Il Parmigiano Reggiano nel 2024 ha registrato una crescita del sell-in (le vendite a negozi, catene gdo etc) all’estero 2024 del 13,7% rispetto all’anno precedente. L’occasione per fare il punto è stata la prima giornata di Sirha Lyon, l’evento dedicato al food service e l’ospitalità a cui il Consorzio partecipa con il Prosciutto di Parma.


Proprio la Francia si riconferma il secondo mercato estero per il Parmigiano Reggiano, con un +9% rispetto al 2023. Al primo posto, con un aumento del +11,5%, sono ancora gli Stati Uniti, dove il Consorzio ha recentemente incontrato operatori e importatori al Winter fancy food show di Las Vegas. Paese di grande interesse è la Spagna, che ha chiuso il 2024 con un +11,5%. Proprio per supportare la crescita nel mercato iberico, il Consorzio parteciperà a Madrid Fusión Alimentos de España 2025 (27-29 gennaio), l’evento gastronomico spagnolo per eccellenza. Il Consorzio riconferma l’approccio strategico di consolidamento e accompagnamento di sviluppo dell’awareness nei mercati esteri, che rappresentano il futuro della Dop. Con prospettive positive anche per il 2025, i pilastri della strategia del Parmigiano Reggiano restano, innanzitutto, la formazione ed educazione sul prodotto per permettere ai consumatori stranieri di saper riconoscere l’unicità del Parmigiano Reggiano in mercati estremamente vasti, ricchi di prodotti d’imitazione e caratterizzati da una marcata confusione al momento dell’acquisto. Verranno inoltre potenziate le azioni di marketing e comunicazione con investimenti su tutti e tre i mercati, con l’obiettivo di aumentare la riconoscibilità del brand e renderlo parte delle culture locali. Infine, il Consorzio lavorerà con catene italiane ed estere, importatori e caseifici per garantire la disponibilità del prodotto e un corretto modo di proporlo nella gdo, nell’horeca e in tutti i canali distributivi.

Carloni (Comagri): dati Istat provano politica agricola è giusta

Carloni (Comagri): dati Istat provano politica agricola è giustaRoma, 23 gen. (askanews) – “I dati Istat dimostrano che la politica agricola è quella giusta, per merito delle imprese e dei lavoratori agricoli, ma anche del Governo e della politica, compresa la commissione che ho l’onore di presiedere”. Così in una nota il presidente della commissione Agricoltura, il deputato della Lega Mirco Carloni.


“Rispetto alle scelte dell’Europa che vedeva l’agricoltura come un impatto ambientale, un rischio dell’uomo sull’ambiente, l’Italia ha preso un’altra strada, quella giusta – ribadisce Carloni – Per la prima volta nella storia l’Italia ha la leadership del valore aggiunto della produzione agricola in Ue. Un valore di 42 miliardi con un aumento del 12,5% di crescita del reddito agricolo”. I volumi di produzione mostrano un incremento, in particolare nelle coltivazioni (+1,5%) e nel settore zootecnico (+0,6%). Continua il trend positivo delle attività secondarie, che crescono del +5,2%. È un anno favorevole per la frutta (+5,4%), gli ortaggi freschi (+3,8%) e il vino (+3,5%)”.


I prezzi dei prodotti delle coltivazioni sono in aumento (+2,9%), e anche i prezzi dei beni e servizi utilizzati nel settore agricolo sono diminuiti in modo significativo (-4,5%). “Valori socioeconomici importanti ed essenziali per la forza dell’Italia che merita tutto l’impegno di Governo e Parlamento per continuare questo buon lavoro”, conclude Carloni.

Il Consorzio Grana Padano al Madrid Fusìon Alimentos

Il Consorzio Grana Padano al Madrid Fusìon AlimentosRoma, 23 gen. (askanews) – Dal 27 al 29 gennaio prossimi, il Consorzio Grana Padano sarà presente a Madrid Fusión Alimentos, il più importante e innovativo congresso gastronomico della penisola iberica, giunto alla 23esima edizione. Il programma del Consorzio Grana Padano prevede diverse iniziative focalizzate sulla versatilità del prodotto in cucina.


Lunedì 27, nel pomeriggio, presso lo spazio dedicato alla DOP, i visitatori potranno degustare cocktail creativi realizzati dal bartender Cristian Hornos. Martedì 28, a partire dalle 12.30, lo chef stellato Jordi Cruz terrà una conferenza nell’auditorium dello spazio fieristico, in cui esplorerà il valore aggiunto dell’utilizzo del Grana Padano nell’alta cucina. Stefano Berni, direttore generale del Consorzio, ha annunciato la partecipazione alla manifestazione di Madrid, sottolineando il crescente orientamento del Grana Padano verso l’export. In particolare, Berni ha evidenziato che “grazie ad un aumento del 12,41 per cento, la Spagna ha sorpassato il Regno Unito, piazzandosi al quarto posto tra i principali mercati esteri del formaggio DOP più consumato al mondo”.


Del Consorzio Tutela Grana Padano fanno parte 143 aziende. Sono 122 quelle di lavorazione, che gestiscono 137 caseifici produttivi, 142 gli stagionatori e 197 preconfezionatori di porzionato, grattugiato e CET. Nel 2024 sono state lavorate 5.635.142 forme con un aumento del 3,27% rispetto all’anno precedente, trasformando circa 2.951.665,62 tonnellate di latte munto in 3.726 stalle. L’intera filiera produttiva del prodotto a denominazione d’origine protetta più consumato nel mondo conta così su 50mila persone coinvolte. In crescita anche l’export. Nel 2023 sono state commercializzate all’estero 2.481.891 forme (+ 6,55% vs 2022), pari a 94.846,4362 tons e al 48,2% della produzione marchiata. Nel 2023 la produzione lorda vendibile di formaggio consumo è stata di 3.700.000.000 euro, ripartita tra Italia con 1.750.000.000 euro ed estero con 1.950.000.000.

Enogastronomia, Ungheria premiata con 12 stelle Michelin

Enogastronomia, Ungheria premiata con 12 stelle MichelinRoma, 23 gen. (askanews) – 12 stelle Michelin e 78 ristoranti ungheresi nella nuova guida Michelin: il numero più alto di sempre. Alla sua terza edizione, la Guida Michelin Ungherese include 78 ristoranti raccomandati in tutta la nazione. Tra le novità più significative, l’assegnazione di una nuova stella Michelin al ristorante Pajta, situato nella parte occidentale dell’Ungheria. Inoltre, due ristoranti hanno riconfermato l’ambita doppia stella, mentre sette mantengono la singola stella ottenuta in passato. Il simbolo Michelin Plate è stato assegnato a dieci ristoranti in più rispetto allo scorso anno, per un totale di 57.


Infine, cresce in Ungheria l’interesse per una cucina più accessibile ma di alta qualità, premiata con il riconoscimento Bib Gourmand, che segnala i ristoranti dove è possibile gustare ottimi piatti a prezzi moderati. Il numero di ristoranti del Paese che hanno ricevuto questo distintivo è quasi raddoppiato, passando da sei a undici. Tra i nuovi ingressi si trovano il raffinato N28 Wine and Kitchen, a Budapest, e il caratteristico Iszkor, situato nella pittoresca località di Mályinka. Anche la sostenibilità si afferma come valore centrale della gastronomia ungherese. Una nuova stella verde, simbolo di impegno ambientale e pratiche ecosostenibili, è stata assegnata al ristorante Natura Hill, a Zebegény. Questo porta a cinque il numero totale di ristoranti premiati per il loro approccio sostenibile.


Olivér Csendes, CEO di Visit Hungary, ha sottolineato che “i viaggi culturali stanno diventando sempre più popolari nel turismo, e la gastronomia ne rappresenta un elemento centrale. Questo aspetto è particolarmente rilevante per il turismo ungherese, poiché le ricerche dimostrano che la nostra tradizione culinaria è una delle principali attrazioni per i visitatori”.