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Il Borro di Ferragamo investe nel Brunello: acquisita la tenuta Pinino

Il Borro di Ferragamo investe nel Brunello: acquisita la tenuta PininoMilano, 15 lug. (askanews) – Il Borro Toscana, la tenuta di una delle famiglie del lusso italiano, quella di Ferruccio Ferragamo, ha acquisito l’azienda vinicola Pinino, che ha la sua sede nell’area di Montalcino (Toscana). Per Il Borro si tratta di “un’operazione strategica che consente al Borro Wines di espandere ulteriormente l’offerta di vini pregiati, rafforzando la sua leadership nel settore enologico di alta gamma” con un vino di prestigio come il Brunello di Montalcino.


La Tenuta Pinino, con i suoi 21 ettari – di cui 16,24 a vigneto: 7,67 ettari di Brunello, 5,42 ettari di Rosso di Montalcino e 3,15 ettari di S. Antimo Sangiovese – integrerà i circa 84 ettari complessivi a vite de Il Borro, consentendo anche di arricchire il numero di etichette offerte. Fondamentale nella scelta dell’investimento, spiegano nella nota, la produzione annuale di circa 80 mila bottiglie di cui una considerevole parte di Brunello di Montalcino, che si aggiungeranno al portafoglio prodotti del Borro Wines. Il Borro Toscana è di proprietà dal 1993 della famiglia di Ferruccio Ferragamo che lo gestisce con i figli Salvatore, particolarmente coinvolto nelle attività del settore enologico, e Vittoria, responsabile della sostenibilità. La Tenuta, che si estende nel bacino del Valdarno Superiore su una superficie di 1.100 ettari a coltivazione biologica immersi nel cuore della Toscana, ha chiuso il 2023 con un fatturato che ha superato i 22 milioni di euro, +18% rispetto all’anno precedente. In particolare, Il Borro Wines, segmento della società dedicato alla vitivinicoltura e all’enologia, ha registrato una crescita del 20% rispetto all’anno precedente, con notevoli incrementi nelle vendite su tutti i mercati, in particolare quello asiatico (+54%) ed europeo (+53%) oltre ad un +4% nel mercato americano, che continua a rappresentare una delle principali aree di riferimento per i vini de Il Borro.


“Siamo entusiasti di questa acquisizione che ci permette di espandere la nostra produzione ma anche di arricchire la nostra offerta con un vino di prestigio come il Brunello di Montalcino, conosciuto e rinomato in tutto il mondo – ha commentato Ferruccio Ferragamo, presidente de Il Borro – Si tratta di un investimento economico importante per la nostra realtà, che ci qualifica ulteriormente in termini di eccellenza. Con Il Borro Wines siamo impegnati in un progetto volto a garantire un’offerta di prodotti e di etichette sempre più ampia e di qualità. L’acquisizione della Tenuta Pinino ci consentirà inoltre di arricchire l’esperienza enogastronomica dei nostri ospiti: i nuovi prodotti saranno presenti infatti già da oggi in tutti i nostri ristoranti.” L’acquisizione di Pinino si inserisce in un percorso di crescita de Il Borro Toscana che oltre al vino e alla produzione della tenuta agricola con olio, orticoltura, miele, uova e formaggi di pecora, ha anche altre due aree di attività, ospitalità e ristorazione, entrambe in crescita nel 2023.

Agricoltura, Commiss. inchiesta sul lavoro in visita nel foggiano

Agricoltura, Commiss. inchiesta sul lavoro in visita nel foggianoRoma, 15 lug. (askanews) – La Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia è in visita nelle campagne del Foggiano, con sopralluoghi a Cerignola a Pietra di Scarto, a Borgo Mezzanone a Manfredonia e a Torretta Antonacci in agro di San Severo. E Coldiretti Puglia chiede con forza che vengano “fatti emergere dall’invisibilità i migranti che arrivano in Puglia e possono contribuire in modo strutturale e determinante all’economia”. Ad oggi, il 10% sul totale nazionale dei lavoratori agricoli non comunitari viene occupato in Puglia, dove viene prodotto nei campi e nelle stalle da mani straniere quasi 1/3 del Made in Italy a tavola, con 22.314 lavoratori provenienti da tutto il mondo che hanno trovato regolare occupazione in agricoltura.


Coldiretti a Foggia ha avviato percorsi di trasparenza e condizioni di vita e lavoro dignitose per i migranti che giungono in Puglia, dai servizi alla persona all’assistenza fiscale, dal trasporto garantito per raggiungere i luoghi di lavoro alla consulenza per le buste paga, fino alle vaccinazioni e all’assistenza a beneficio dei migranti. “Si tratta di rendere strutturale un modello di sviluppo dell’agricoltura, fonte di grandi opportunità occupazionali da realizzarsi seguendo la strada della trasparenza, della legalità e delle regole certe. E’ fondamentale mettere le imprese agricole nella condizione di beneficiare realmente del contributo che i lavoratori extracomunitari possono offrire, strappandoli alla condizione di invisibilità”, spiega Mario de Matteo, presidente di Coldiretti Foggia.


La manodopera extracomunitaria in agricoltura, nonostante il calo progressivo negli ultimi 5 anni, resta determinante in Puglia nelle coltivazioni arboree 53,8% (frutta e viticoltura) e colture orticole 17,7% (fragole, meloni, insalate, pomodori, radicchio), con i braccianti extracomunitari che hanno per quasi l’88% una occupazione stagionale.

Incontro a Roma tra i vertici di Uncai e Confagricoltura

Incontro a Roma tra i vertici di Uncai e ConfagricolturaRoma, 15 lug. (askanews) – Si è tenuto a Roma, presso Palazzo Della Valle, l’incontro tra il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, e il presidente di Uncai (Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali) Aproniano Tassinari, che poi ha avuto anche un colloquio con il direttore generale della Confederazione Annamaria Barrile.


Negli incontri Tassinari ha sottolineato come la nascita di Uncai sia stata ispirata dalla volontà di superare un’impostazione sindacale che vedeva contrapposti agricoltori e contoterzisti. “Una collaborazione che da ormai undici anni – ha detto Tassinari – vede Uncai e Confagricoltura procedere di pari passo su numerosi temi, a partire dalla valorizzazione della professionalità dei contoterzisti, che entrambe le associazioni hanno subito inteso raggiungere attraverso la proposta di un albo nazionale di categoria sul modello di quello che Uncai aveva già realizzato in Lombardia”. La professionalità agromeccanica a parere di Uncai richiede un ulteriore riconoscimento normativo che porti alla certificazione delle lavorazioni e dei processi a opera dei contoterzisti. “Questa certificazione è essenziale a tutti i livelli, dalle banche dati al mondo della ricerca, dalle istituzioni che definiscono le politiche agricole agli enti pagatori, fino all’industria agroalimentare e al consumatore finale che desidera garanzie sulla salubrità e qualità del cibo e sulla sostenibilità ambientale di quanto eseguito in campo”.


“Con il presidente Giansanti c’è stata totale condivisione su tutto – ha concluso Tassinari – Ora avanti insieme con l’albo”.

Con il progetto Bryomolecules da piante antiche attivi naturali

Con il progetto Bryomolecules da piante antiche attivi naturaliRoma, 15 lug. (askanews) – Utilizzare antiche piante selvatiche per produrre su larga scala nuovi principi attivi naturali per cosmetici e farmaci. E’ quanto si propone il progetto Bryomolecules coordinato dalla Fondazione Mach, a cui partecipa anche il consorzio HIT, e finanziato dall’Unione Europea.


Attraverso il confronto di diverse specie di briofite, mira a identificare i geni responsabili della produzione dei composti attivi. L’obiettivo è produrre queste sostanze in quantità sufficienti per condurre degli esperimenti sulla loro attività a scopi cosmetici o medici. Sarà inoltre possibile ottenere per la prima volta dei dati accurati che indichino quali sostanze sono presenti in ciascuna specie di pianta, promuovendo quindi lo sviluppo di nuovi prodotti a base naturale. Un ulteriore beneficio atteso è che la diversità chimica delle piante selvatiche utilizzate potrà essere sfruttata in modo sostenibile senza avere impatti negativi sulla loro biodiversità. Le aziende europee potranno, in definitiva, sfruttare principi attivi che non derivino da altre zone del mondo, semplificando di molto la produzione di nuovi composti naturali a prezzo più contenuto.


“Questa ricerca apre nuove prospettive per l’innovazione sostenibile, mettendo in luce il potenziale insospettato delle briofite nel promuovere una nuova generazione di prodotti cosmetici e farmaceutici di alta qualità, realizzati con responsabilità e rispetto per l’ambiente” commenta Claudio Varotto, responsabile del progetto e dell’Unità di Ricerca FEM Ecogenomica. Le piante protagoniste del progetto appartengono all’antico gruppo delle briofite, che includono i muschi e le epatiche, queste ultime dalla curiosa forma di un piccolo fegato, da cui il nome assegnato loro dalla comunità scientifica.

Cia Venezia: bene ricadute su territorio del Dl Agricoltura

Cia Venezia: bene ricadute su territorio del Dl AgricolturaRoma, 15 lug. (askanews) – Gli interventi previsti nel decreto Agricoltura avranno “ricadute importanti” anche in Veneto, e in particolare a Venezia. A spiegarlo la presidente di Cia Venezia Federica Senno, che sottolinea in una nota come “il comparto stia vivendo mesi diffcili a causa soprattutto dei cambiamenti climatici. Lunghi periodi piovosi si alternano ad altri estremamente caldi e siccitosi, in un’alternanza che manda in tilt la stagionalità e le produzioni”.


Tra i vari punti del Decreto, da sottolineare la moratoria sui mutui: La disposizione prevede che le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che nel 2023 abbiano registrato una diminuzione del volume di affari pari almeno al 20% rispetto all’anno precedente possono avvalersi della sospensione per dodici mesi del pagamento della quota capitale della rate dei mutui e degli altri finanziamenti. È stata introdotta una misura per rafforzare l’attività di controllo in materia di prevenzione e di contrasto al caporalato, allo sfruttamento lavorativo e al lavoro sommerso e irregolare. Si autorizzano sia l’Inps che l’Inail per l’anno 2024 ad assumere con contratto a tempo indeterminato nuove unità all’interno dei rispettivi organici con mansioni di ispettori di vigilanza.


Il fondo per il sostegno alle imprese agricole colpite dalla flavescenza dorata della vite “che tanti danni ha provocato soprattutto nella parte orientale della nostra provincia, a forte vocazione vitivinicola, è incrementato di ulteriori due milioni di euro nel 2024”. Il fondo per le zone interessate dall’epidemia dell’insetto Ips typographus (Veneto compreso), è rideterminato per un importo pari a 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026. “Qui potremo usare queste risorse – aggiunge Senno – anche per il finanziamento e l’attuazione di azioni di monitoraggio, di lotta attiva, di formazione e informazione, nonché di ricerca e sperimentazione per il contrasto e la prevenzione delle infestazioni fitosanitarie”.


Viene prevista la nomina, fino al 31 dicembre 2026, di un Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti volti a contenere e a contrastare il fenomeno della diffusione della specie invasiva del granchio blu. “Ci sono infine norme per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, colmando un vuoto di lunga durata e lamentato da più parti. Viene ribadito il divieto di installarle “in zone classificate agricole dai piani urbanistici vigenti” e individua altre aree: cave e miniere cessate, siti e impianti nelle disponibilità delle società del gruppo Ferrovie dello Stato italiane e dei gestori di infrastrutture ferroviarie nonché delle società concessionarie autostradali; siti e impianti nella disponibilità delle società di gestione aeroportuale. Ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare con la Città Metropolitana, mettendo a disposizione i nostri tecnici, per intraprendere un percorso condiviso nell’individuazione delle aree di pregio da preservare”.

Pini domestici sotto attacco della cocciniglia in Toscana

Pini domestici sotto attacco della cocciniglia in ToscanaRoma, 15 lug. (askanews) – Non si ferma l’attacco della Cocciniglia tartaruga ai pini domestici di Tirrenia e di Marina di Pisa, che ormai ha infestato tutto il litorale: decine di migliaia di esemplari sono a rischio ed i trattamenti endoterapici potrebbero non bastare più. “Per evitare che l’insetto arrivi fino a Pisa e alla Versilia, passando per San Rossore, è necessario introdurre quanto prima il suo parassitoide”, ovvero l’insetto antagonista. E’ l’allarme e insieme l’appello lanciato dal presidente di Fedagripesca Toscana, Fabrizio Tistarelli.


La situazione appare gravissima. “In primis – osserva Tistarelli – perché questa zona rischia di perdere l’intero patrimonio pinicolo che la caratterizza, oltre alla produzione stessa dei pinoli. Il danno che questa specie aliena sta provocando all’intero ecosistema, inoltre, è gigantesco”. La questione riguarda sia l’ambito delle abitazioni private, dove chi può dispone trattamenti endoterapici, che le aree pubbliche. Qui la regione sta intervenendo tempestivamente sui focolai, ma i trattamenti in corso potrebbero non essere sufficienti a contenere l’avanzata dell’insetto. “L’intera pineta di questo territorio è a rischio – avverte Tistarelli – In questa fase è fondamentale contenere la minaccia, evitando di trasportare materiale infetto in zone limitrofe. Non è possibile, secondo il nostro punto di vista, procedere con un trattamento a tappeto, perché andrebbe a distruggere la micro fauna esistente”.


“Per arginare una situazione che è già fuori controllo serve lanciare il parassitoide della Cocciniglia tartaruga nelle zone attaccate. Si tratta di introdurlo nell’ambiente, per debellare una minaccia che, altrimenti, rischia di estendersi a macchia d’olio fino a Pisa, per poi arrivare alla Versilia. Bisogna accelerare i tempi, il danno è già enorme”.

Arrivano le guide turistiche anti spreco di Too Good To Go

Arrivano le guide turistiche anti spreco di Too Good To GoRoma, 15 lug. (askanews) – Una guida turistica che, in chiave enogastronomica e anti spreco, offre la possibilità di salvare il cibo mentre ci si appresta a viaggiare. E’ l’obiettivo delle”Guide delle città” di Too Good To Go, grazie alle quai i viaggiatori potranno scoprire il cibo locale utilizzando l’app in alcune delle principali mete turistiche in Italia, in Europa e nel mondo per un’estate zero-waste


Una funzione progettata per promuovere esperienze alimentari sostenibili, autentiche e locali, incentivando gli utenti a salvare cibo dallo spreco durante i loro viaggi. Stoccolma, Lisbona, New York, Amsterdam sono solo alcune delle guide che si possono trovare sulla app di Too Good To Go. L’Italia rimane una tra le mete preferite per il turismo estivo e nella App è possibile trovare suggerimenti, indicazioni e itinerari dedicati a Roma, Firenze, Genova e Cagliari dove è possibile ridurre lo spreco alimentare grazie ai 26.000 negozi partner in Italia.


Too Good To Go offre anche la possibilità di salvare il cibo mentre ci si appresta a partire. Quest’anno, grazie alla partnership con Aeroporti di Roma, per quanti sceglieranno di viaggiare in aereo sarà possibile salvare del cibo in 34 punti vendita a firma Autogrill, Chef Express, Lagardère Travel Retail Italia, MyChef e Venchi presenti sugli scali di Roma Fiumicino e Roma Ciampino. Per coloro che invece, sceglieranno di mettersi in viaggio su strada, ci sono le Surprise Bag Autogrill, disponibili in 187 punti vendita Autogrill su tutta la rete autostradale nazionale. Infine, per chi sceglierà il treno come mezzo per i propri spostamenti, nei punti vendita Autogrill del canale ferroviario e negli oltre 50 store delle stazioni del network di Grandi Stazioni Retail che aderiscono al programma, ssi potranno ritirare delle Surprise Bag prima di salire a bordo del proprio treno.

Il 24 luglio il rapporto Fao su sicurezza alimentare e nutrizione

Il 24 luglio il rapporto Fao su sicurezza alimentare e nutrizioneRoma, 15 lug. (askanews) – Sarà pubblicata il 24 luglio l’edizione 2024 del rapporto sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo (SOFI). Il rapporto, pubblicato dalla Fao con e i suoi partner delle Nazioni Unite (Ifad, Wfp, Oms e Unicef), sarà lanciato in occasione di un evento speciale a margine dell’Alleanza globale del G20. Nel rapporto sono contenuti gli ultimi aggiornamenti sulla fame, la sicurezza alimentare e la nutrizione nel mondo, comprese le stime aggiornate sui costi e sull’accessibilità economica delle diete sane.


Il tema “Finanziamenti per porre fine alla fame, all’insicurezza alimentare e a tutte le forme di malnutrizione” esplora i livelli attuali e le lacune nei finanziamenti per la sicurezza alimentare e la nutrizione e fornisce indicazioni su opzioni di finanziamento innovative per affrontare le principali cause dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione, nonché la trasformazione dei sistemi agroalimentari necessaria per liberare il mondo dalla fame, dall’insicurezza alimentare e dalla malnutrizione in tutte le sue forme entro il 2030. Alla presentazione parteciperanno tra gli altri Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, QU Dongyu direttore generale della FAO, Álvaro Lario presidente dell’IFAD, Catherine M. Russell direttore esecutivo dell’UNICEF, Tedros Adhanom Ghebreyesus direttore generale dell’OMS.

Amadori: ricavi 2023 si attestano a 1,78 mld, utile scivola a 28,5 mln

Amadori: ricavi 2023 si attestano a 1,78 mld, utile scivola a 28,5 mlnMilano, 12 lug. (askanews) – Il gruppo delle carni bianche Amadori nel 2023 ha realizzato ricavi per 1,78 miliardi di euro, in crescita del 2,5%, grazie all’aumento di volumi e prezzi di vendita. L’utile netto è stato pari a 28,5 milioni di euro, in calo del 58% rispetto ai 67,6 dell’anno prima. In contrazione anche l’Ebitda che ha toccato i 126 milioni di euro da 152 del 2022. E’ quanto emerge dai dati di bilancio diffusi dall’azienda cesenate in concomitanza con la diffusione del varo del piano strategico al 2028 che punta a riposizionare l’azienda come una ‘protein company’ sostenibile e innovativa.


Per quanto riguarda i risultati 2023, nel canale della grande distribuzione Amadori ha registrato una sostanziale tenuta (+0,7% a valore), nel normal trade (i punti vendita tradizionali) è cresciuto del 2,3% a valore mentre il canale del fuori casa ha continuato la sua crescita superando i livelli pre-Covid in valore assoluto e rappresentando così uno dei principali canali di sviluppo per Amadori. Nel corso dell’anno sono stati confermati e incrementati gli investimenti, portando a circa 70 milioni di euro l’impegno per potenziare il presidio lungo tutta la filiera integrata, che a fine 2023 occupa complessivamente oltre 9.300 addetti ed è formata da 19 siti produttivi (tra stabilimenti di trasformazione alimentari, piattaforme logistiche primarie, mangimifici e incubatoi), a cui aggiungono 16 centri di distribuzione tra filiali e agenzie e circa 800 allevamenti, sia a gestione diretta che in convenzione. Amadori, spiega nella nota, punta a proporre “un’alimentazione proteica variegata, di qualità e caratterizzata da diversi colori: dalle carni avicole (proteine bianche), alle uova e ovoprodotti (gialle), dalle carni di suino (proteine rosa, commercializzate attraverso il brand Lenti, acquisito nel 2022) alla linea ‘Veggy’ Amadori (proteine verdi, a base di legumi). Un’ampia gamma di prodotti che testimonia il percorso intrapreso dal gruppo, per evolvere la sua offerta di proteine naturali e diventare la ‘protein company’ italiana più sostenibile e innovativa”, come sintetizzato dal nuovo corporate brand “Amadori – The Italian Protein Company”.


L’azienda, a tal proposito, ha fissato nel nuovo piano strategico 2024-2028 i suoi obiettivi di medio-lungo termine. Tra i diversi ambiti di crescita è incluso lo sviluppo della presenza nell’out of home: nel 2023 le catene di ristorazione in Italia hanno registrato una crescita annua a doppia cifra (circa l’11%) e rappresentano un’importante opportunità per sostenere la crescita aziendale. “Il Piano Strategico 2024-2028 sarà un percorso in cui i nostri sforzi si concentreranno verso le direttrici principali di rafforzamento della brand reputation, la ricerca delle efficienze operative e la valorizzazione delle risorse interne, oltre alla riduzione della dipendenza da fattori esogeni, attraverso significativi investimenti – dichiara Denis Amadori, Amministratore Delegato del gruppo – Questi obiettivi convergono verso un unico paradigma: concentrare le risorse nella creazione di valore”.

Cps Gfk: Mulino Bianco marchio più scelto, seguono Kinder e Coca Cola

Cps Gfk: Mulino Bianco marchio più scelto, seguono Kinder e Coca ColaMilano, 11 lug. (askanews) – Mulino Bianco è il marchio più scelto dagli acquirenti italiani tra i beni di largo consumo, al primo posto sul podio che vede al secondo il brand del gruppo Ferrero, Kinder, e il gigante delle bibite Coca-Cola. A seguire nella top ten San Benedetto, Barilla, Granarolo, Divella, Aia, Muller e Findus. Lo rivela il rapporto Brand footprint Europe report 2024 di Cps GfK, la società recentemente acquisita da YouGov, in collaborazione con Kantar Worldpanel.


Il rapporto, che si basa sui dati raccolti tra novembre 2022 e la fine di ottobre 2023, evidenzia quali sono i marchi meglio performanti grazie al criterio dei “consumer reach points” che rivelano la forza di un marchio in base al coinvolgimento dei consumatori su tre variabili: popolazione di famiglie, penetrazione (percentuale di famiglie che acquistano un determinato marchio) e scelta del consumatore (frequenza di acquisto di un determinato marchio). “Questi risultati sono per noi motivo di orgoglio – commenta Laura Signorelli, brand equity & communication Mulino Bianco – e rappresentano un riconoscimento a tutta la passione che mettiamo ogni giorno nel portare i nostri prodotti, protagonisti della colazione, nelle case degli italiani. Un impegno a cui la marca ha tenuto fede in tutti questi anni. La nostra ambizione è quella di garantire qualità, gusto, scelte sostenibili e costante innovazione per rispondere ai bisogni delle persone”.