Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Agricoltori e trattori in piazza in Sardegna contro danni siccità

Agricoltori e trattori in piazza in Sardegna contro danni siccitàRoma, 17 giu. (askanews) – Il mondo delle campagne in Sardegna si mobilita per far sentire il suo grido d’allarme sulle difficolta che stanno vivendo le aziende sarde a causa del perdurare del grave stato di siccità, dei danni quotidiani causati dalla fauna selvatica e per sensibilizzare sulla prossima programmazione europea dettata da una politica Comunitaria che non ha messo al centro delle sue politiche l’agricoltore.


La mobilitazione inizia oggi dalle “Vie del mare” nella Costa Orientale dell’isola e fino all’11 luglio porterà in piazza centinaia di agricoltori e trattori per puntare i riflettori su un comparto in difficoltà. Un mese di azioni su tutto il territorio regionale con, al centro, i temi scottanti per l’agricoltura e l’allevamento. Due le manifestazioni svoltesi oggi con due sfilate di trattori, da Nord a Sud, in particolare tra Sarrabus, Sud Sardegna, Ogliastra, Baronia e Gallura.


“Apriamo lunedì un momento di grande mobilitazione che sfocerà in importanti appuntamenti in luoghi sensibili della Sardegna con l’obiettivo di puntare i riflettori dell’opinione pubblica sulle difficoltà che vivono quotidianamente i nostri agricoltori e allevatori su temi così importanti per il mondo delle campagne – sottolineano Battista Cualbu e Luca Saba, presidente e direttore Coldiretti Sardegna – la Sardegna, come già dal lato del nazionale, sta portando avanti una azione per provare a costruire un futuro migliore per le comunità locali, soprattutto in tema di infrastrutture idriche che potrebbero alleviare la grande sete che stanno vivendo i campi e sostenere cittadini e aziende nella loro quotidianità e attività”.

Siccità, settori più colpiti sono agricoltura e idroelettrico

Siccità, settori più colpiti sono agricoltura e idroelettricoRoma, 17 giu. (askanews) – Sono due i settori maggiormente colpiti dal riscaldamento globale e dalla siccità: l’agricoltura e l’idroelettrico. L’agricoltura italiana, già sottoposta a numerose pressioni, sta infatti affrontando una crescente scarsità d’acqua che mette a rischio la produzione alimentare e la sostenibilità delle attività agricole. La produzione di miele si è ridotta del 70%, del 63% quella delle pere e del 60% le ciliegie.


A fotografare questa situazione è la Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti. Sono dodici le regioni ad alto stress idrico e aumenteranno. Nel 2023, temperature in crescita ed effetti dell’azione dell’uomo hanno generato nuova pressione sulla risorsa idrica. La penisola si colloca come quarto Paese dell’Unione Europea per stress idrico, con un indice di 3,3 su 5. Solo Belgio (4,4), Grecia (4,3) e Spagna (3,9) presentano valori peggiori. Sono già 12 le regioni Italiane ad elevato stress idrico: Basilicata, Calabria, Sicilia, Puglia sono le più esposte in assoluto, seguite nell’ordine da Campania, Lazio, Marche e Umbria, Toscana, Molise, Sardegna e Abruzzo. Gli esperti – riporta la Community Valore Acqua – stimano che entro il 2030 lo stress idrico si intensificherà ulteriormente in alcune regioni italiane, con un incremento dell’8,7% in Liguria, del 6,1% in Friuli-Venezia Giulia e del 5,7% nelle Marche.


2022 l’anno nero. Nel corso del 2022, il nostro Paese ha affrontato una crisi idrica senza precedenti. Le precipitazioni totali sono drasticamente diminuite, e il manto nevoso ha registrato un deficit del 60% rispetto alla media del decennio 2010-2021. A causa delle elevate temperature, solo il 13,5% delle piogge ha contribuito alla ricarica delle falde acquifere. Questo fenomeno desta ulteriore preoccupazione, poiché si prevede che la risorsa idrica rinnovabile si ridurrà ulteriormente del 40% entro il 2100, con picchi di riduzione del 90% nel mezzogiorno d’Italia. La quantità d’acqua persa nel 2022 – rileva il Libro Bianco della Community Valore Acqua – è pari a quella necessaria per irrigare circa 641.000 ettari di terreno, un’area corrispondente all’intera superficie agricola del Lazio. Inoltre, equivale all’acqua consumata annualmente da oltre 14 milioni di persone, ovvero gli abitanti di Lombardia e Piemonte, e alla quantità utilizzata dalla produzione di 82.000 imprese manifatturiere, il tessuto industriale di regioni come Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna.

Cia: dopo legge ripristino natura ora serve piano nazionale

Cia: dopo legge ripristino natura ora serve piano nazionaleRoma, 17 giu. (askanews) – “La legge sul ripristino della natura (Nature Restoration Law), appena approvata a maggioranza risicata dall’ultimo Consiglio Ue Ambiente, danneggia gli ecosistemi agricoli perché non risponde alla oggettiva necessità di assicurare l’equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale, essenziale per l’attuazione del Green Deal Ue”. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, esprimendo rammarico per gli esiti di una battaglia che ha visto l’Italia contraria fino al voto finale.


“Adesso – continua Fini – serve davvero un Piano nazionale di buon senso nella definizione delle misure attuative, perché non è pensabile ripristinare almeno il 20% delle aree terresti e marittime Ue entro il 2030 e tutti gli ecosistemi degradati entro il 2050, senza tener conto di quanto gli agricoltori stiano, ulteriormente, affrontando per preservare biodiversità e paesaggio da cambiamenti climatici ed erosione, come l’impegno per garantire a tutti cibo sano e di qualità, nonostante la fase di profonda instabilità geopolitica ed economica”. Sul tavolo, adesso previsti dalla legge Ue, requisiti e indicatori specifici riguardo lo stoccaggio di carbonio organico nei terreni minerali delle terre coltivate, la definizione della quota di terreni agricoli con caratteristiche paesaggistiche ad elevata diversità e il contributo alla piantumazione di almeno 3 miliardi di alberi aggiuntivi in 6 anni.


“Queste e altre questioni -aggiunge Fini- andranno affrontate ascoltando gli agricoltori, uno sforzo importante per limitare le ripercussioni anche economiche e amministrative, almeno fino al 2033, quando la Commissione esaminerà gli impatti di questo regolamento”. Tenere il budget Pac fuori da tutto questo, è l’altro punto fisso di Cia che continua a trovare inadeguate anche le risorse a disposizione della Nature Restoration Law.


Nel frattempo, dal Consiglio Ue Ambiente arriva l’ok all’orientamento generale della direttiva sul monitoraggio e la resilienza del suolo che aveva già accolto diverse delle richieste formulate da Cia e che attende ora il passaggio nei Triloghi, con il nuovo Parlamento Ue, per essere ulteriormente migliorato, soprattutto in relazione a norme più stringenti sul consumo. Uno spiraglio, nella Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione. “E’ così – conclude Fini – che si valorizza il ruolo strategico dell’agricoltura per il benessere degli ecosistemi e a costante salvaguardia dell’ambiente. Il suolo è una risorsa fondamentale per gli agricoltori e le aree interne, base delle produzioni agricole e fonte di reddito per le comunità rurali”.

Lollobrigida: vino, bene chiusura procedura tris sul Belgio

Lollobrigida: vino, bene chiusura procedura tris sul BelgioRoma, 17 giu. (askanews) – “La chiusura da parte della Commissione Ue della procedura tris sul Belgio, dopo il riposizionamento del governo belga sull’obbligo di avvertenze sanitare sulle etichette delle bevande alcoliche, è un’ottima notizia per tutto il settore vitivinicolo”. Lo dichiara in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.


“Si chiude un altro capitolo su cui il Governo Meloni, sin dal primo momento, si era battuto con un parere circostanziato contro un provvedimento che, oltre a danneggiare i nostri imprenditori, poteva creare potenziali barriere alla libera circolazione delle merci in Europa”, spiega Lollobrigida sottolineando che “l’impegno del Sistema Italia, in prima linea in questi mesi per proteggere i nostri prodotti e contrastare l’adozione unilaterale di leggi che danneggiano l’economia di altre nazioni, va avanti. L’Italia è tornata protagonista delle politiche europee. Il Governo Meloni – conclude il ministro – è al lavoro per cambiare l’Europa e restituire certezze a quanti ogni giorno operano per tenere alto il tricolore puntando sulla qualità, sull’identità e sulle tradizioni che esprimono e producono i territori”.

Coldiretti: ripristino natura ideologica, ci sono ancora criticità

Coldiretti: ripristino natura ideologica, ci sono ancora criticitàRoma, 17 giu. (askanews) – La legge sul Ripristino Natura resta “un provvedimento ideologico” anche se grazie al lavoro della Coldiretti con gli europarlamentari sono state eliminate le misure che avrebbero tagliato la produzione agricola made in Italy, aumentando le importazioni di cibi da Paesi extra Ue coltivati con pesticidi che da noi sono vietati da decenni. Il tutto con effetti devastanti anche sull’assetto idrogeologico del territorio, più esposto al rischio dissesto.


E’ il commento della Coldiretti in occasione del via libera del Consiglio Ue all’accordo sul nuovo regolamento, nonostante il voto negativo dell’Italia e la questione dell’Austria, il cui Governo ha nei fatti sconfessato il voto favorevole della sua ministra verde Leonore Gewessler che ha però permesso di far approvare il provvedimento. Il testo varato rappresenta un compromesso al ribasso anche se senza dubbio migliorativo rispetto alla prima proposta della Commissione, grazie soprattutto al lavoro della Coldiretti insieme agli europarlamentari italiani che ha portato a far cadere i vincoli più illogici, come ad esempio l’abbandono del 10% delle superfici agricole e disincentivi alla manutenzione del territorio.


Restano però alcune criticità, tra cui il tema della gestione dei piani nazionali di ripristino, compresi alcuni obiettivi relativi ai terreni agricoli, assieme al ?mantenimento degli obiettivi di riumificazione delle torbiere (seppure meno rigidi rispetto alla proposta iniziale). A livello generale la legge approvata dal Consiglio mantiene un’impostazione ideologica sbagliata che mette in contrapposizione la natura e l’agricoltore, vero custode del patrimonio ambientale. Non è allontanando gli agricoltori dalla terra – rileva la Coldiretti – che si preserva la natura, sono proprio le aziende agricole a garantire quella costante manutenzione senza la quale aumenta il rischio di dissesto e desertificazione.

Fedagripesca: legge ripristino natura, ok in extremis

Fedagripesca: legge ripristino natura, ok in extremisRoma, 17 giu. (askanews) – “Una proposta di legge lungamente osteggiata da molti governi nazionali chiude oggi il suo iter travagliato grazie ad un solo voto decisivo, quello dell’Austria. È così che i ministri dell’Ambiente della UE hanno dato il via libera alla norma sul ripristino della natura, con una maggioranza risicata e peraltro maturata solo a poche ore dal voto. Troviamo poi sicuramente discutibile che a questo voto decisivo si sia giunti con le istituzioni comunitarie di fatto ai titoli di coda della legislatura, senza che sia stata invece considerata l’ipotesi di rimandarne la discussione, come accaduto per altri dossier, dopo l’insediamento delle nuova governance dell’UE”. Così il presidente di Confcooperative Fedagripesca Carlo Piccinini commenta il via libero definitivo oggi a Lussemburgo del Consiglio Ambiente UE alla Legge sulla natura, che obbliga i vari stati membri ad attuare piani di ripristino del 30% delle aree naturali già degradate entro il 2030.


La nuova norma comunitaria, che entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, rischia infatti, secondo il Presidente Piccinini, “di avere gravi ripercussioni sull’agricoltura italiana ed europea, nonostante sia lodevole nelle intenzioni. L’obbligo di ripristinare ampie porzioni di terreno entro scadenze rigide potrebbe mettere a dura prova la produttività agricola, in un momento in cui la sicurezza alimentare è già minacciata dalla guerra in Ucraina”. “Le preoccupazioni degli agricoltori, che hanno ripetutamente manifestato contro questa legge, non sono state ascoltate a sufficienza”, prosegue Piccinini. “Il ‘freno di emergenza’ previsto per il 2033 e la possibilità di sospendere l’applicazione delle norme in caso di gravi conseguenze sulla sicurezza alimentare sembrano infatti misure insufficienti a garantire la stabilità del settore agricolo”.


L’Italia, “con la sua ricca biodiversità e la sua tradizione agricola millenaria, rischia di pagare – conclude il presidente di Confcooperative Fedagripesca – un prezzo particolarmente alto. L’imposizione di piani di ripristino rigidi potrebbe mettere a rischio la produzione di eccellenze alimentari, con gravi conseguenze economiche e sociali per le comunità rurali”.

MartinoRossi e Africa Mission per sviluppo agricolo in Uganda

MartinoRossi e Africa Mission per sviluppo agricolo in UgandaRoma, 17 giu. (askanews) – MartinoRossi è a fianco di Africa Mission in un importante progetto che mira a promuovere lo sviluppo agricolo in Uganda. L’azienda di Malagnino, leader nella produzione di farine, semilavorati, ingredienti funzionali e prodotti plant-based senza glutine, allergeni e OGM da cereali e legumi coltivati in filiera controllata, sostiene la scuola locale di Agribusiness, gestita dalla ong Africa Mission, situata nella località di Alito, nel centro dell’Uganda, per aiutare le comunità locali a raggiungere uno sviluppo rurale sostenibile, con l’obiettivo di contrastare povertà e disoccupazione.


“I nostri agronomi Tommaso Sozzi e Simone Cocina si sono recati in Uganda nel mese di gennaio per visitare la scuola di AgriBusiness gestita da Africa Mission. Accompagnati da Pier Giorgio Lappo, responsabile di Africa Mission in Uganda, che da molti anni dedica il suo tempo ad assistere e sostenere le comunità locali, abbiamo identificato la modalità migliore per supportare questa comunità, cercando di mettere al loro servizio il nostro tempo e le nostre conoscenze”, spiega Giorgio Rossi, presidente di MartinoRossi. MartinoRossi si impegna così a supportare la scuola fornendo competenze tecniche e know-how ed affiancando i docenti nella formazione dei futuri agricoltori. L’obiettivo è migliorare la produzione agricola sia in termini qualitativi che quantitativi.

Torna Zucchero and Co, laboratorio Eridania per educazione al cibo

Torna Zucchero and Co, laboratorio Eridania per educazione al ciboRoma, 17 giu. (askanews) – Perseguire la sostenibilità non soltanto dal punto di vista ambientale, ma anche attraverso progetti ed iniziative di sensibilizzazione, come l’importanza di un’alimentazione sana e bilanciata. Eridania rilancia anche per il 2024 il laboratorio “Zucchero & co – L’impronta della dolcezza”, un’attività ludico-educativa di divulgazione scientifica dedicata a bambini, studenti e appassionati di ogni età sul mondo della dolcificazione, alla scoperta dello zucchero in tutte le sue forme e aspetti.


Dopo il successo alla ventunesima edizione del Festival della Scienza di Genova, dove il laboratorio ha debuttato coinvolgendo oltre 1.700 partecipanti, Eridania ha deciso di riproporre l’iniziativa anche per quest’anno. L’attività verrà presentata, in una veste rinnovata, all’interno di due importanti manifestazioni di diffusione della cultura scientifica: le Settimane della Scienza curate e realizzate dall’Associazione CentroScienza Onlus di Torino, già in corso nel capoluogo piemontese da inizio maggio e in programma lungo tutta l’estate e BergamoScienza, che si terrà a Bergamo dal 27 settembre al 13 ottobre 2024. Il laboratorio è strutturato come un interessante viaggio attraverso gli elementi nutritivi, con particolare attenzione allo zucchero in tutte le sue forme, per comprenderne le origini e peculiarità e sfatarne i falsi miti.


“Dopo la bellissima esperienza dello scorso autunno al Festival della Scienza di Genova, siamo felici di riproporre l’iniziativa anche quest’anno, in due manifestazioni importanti e prestigiose come le Settimane della Scienza di Torino e BergamoScienza – ha dichiarato Alessio Bruschetta, AD di Eridania Italia – L’impegno che, come azienda, ci assumiamo nel campo dell’alimentazione responsabile parte anche dalla vicinanza ai consumatori: questo genere di attività a carattere ludico-educativo ci consentono di sensibilizzare un pubblico vario e di ogni età attraverso un’azione di divulgazione scientifica in grado di dare basi strutturate alle scelte di consumo”.

Anga (Confagri): si rafforza impegno giovani Ue per innovare agricoltura

Anga (Confagri): si rafforza impegno giovani Ue per innovare agricolturaRoma, 17 giu. (askanews) – Si è concluso con successo il “Young Farmers Symposium”, evento organizzato dai giovani di Confagricoltura a Firenze, che ha riunito gli under 35 europei del Ceja per discutere le sfide e le opportunità del settore agricolo. Dall’evento è emersa la determinazione e l’impegno di tutti i partecipanti a lavorare insieme, in UE, per dare un futuro sostenibile e innovativo all’agricoltura europea.


“Il numero dei giovani agricoltori sta diminuendo, mentre il contesto agricolo diventa sempre più complesso. Sono necessari ingresso, permanenza e partecipazione attiva delle nuove generazioni nel settore. Per affrontare e risolvere questa situazione – ha affermato il presidente ANGA, Giovanni Gioia – dobbiamo impegnarci per facilitare l’accesso al credito, favorire l’innovazione, compresa quella genetica, coniugando produttività e sostenibilità”. Durante l’evento, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire l’impatto positivo delle Tea sull’agricoltura moderna e sostenibile. I relatori hanno offerto una panoramica tecnico-scientifica approfondita, condividendo esperienze e casi di studio in cui le NGT (Nuove Tecnologie Genomiche) sono diventate realtà. La tre giorni fiorentina si è rivelata così un’occasione unica per fare rete, costruire alleanze strategiche e rafforzare la voce dei giovani agricoltori a livello europeo.


Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, che è anche vicepresidente del Copa, ha evidenziato il complicato scenario attuale, segnato da inflazione, conflitti, accordi commerciali come il Mercosur e cambiamenti climatici con conseguenze difficili da gestire. “Dobbiamo produrre di più e meglio – ha detto -, le sfide sono numerose e richiedono una politica agricola rafforzata. In questo contesto in cui un’agricoltura forte è fondamentale per tutti, paesi e cittadini, è impensabile passare da incentivi a sussidi”. Il simposio ha offerto ai partecipanti l’occasione di visitare il Castello di Pomino, accolti da Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione Italiana Vini e componente della Giunta confederale nazionale. La visita ha permesso di approfondire la filosofia vincente di una famiglia con tradizione vinicola da settecento anni. L’evento si è concluso alla Fattoria Petroio, di Diana Lenzi, già presidente Ceja, che ha contribuito a fornire uno sguardo d’insieme sulle politiche europee per i giovani agricoltori.

Pastificio Garofalo e Accademia Romito per cultura pasta

Pastificio Garofalo e Accademia Romito per cultura pastaRoma, 17 giu. (askanews) – Il Pastificio Garofalo, emblema di maestria pastaia dal 1789 con la Pasta di Gragnano IGP, in collaborazione con l’Accademia Niko Romito, scuola di alta formazione e specializzazione professionale, presenta “Pasta Meets You”, progetto che in giro per il mondo attraverso, eventi, masterclass e show cooking, offre l’opportunità a chef, futuri talenti culinari, studenti di gastronomia, food blogger e influencer di immergersi nell’arte della pasta secca e scoprire le tecniche di cottura tradizionali che l’hanno resa un’icona della cucina italiana.


La missione di “Pasta Meets You” è condividere la passione, l’esperienza e il sapere con il mondo, promuovendo, come un vero ambasciatore, la cultura della pasta autentica e di alta qualità. Il progetto vede il primo appuntamento a Madrid, il 18 e 19 giugno con lo Chef Davide Mazza docente dell’Accademia Niko Romito che insieme allo Chef Gianni Pinto terrà due giornate di formazione per divulgare la cultura della Pasta Secca, unendo tecnica e tradizione. “La pasta secca di grano duro è alla base della cucina italiana – sottolinea il Pastificio Garofalo – e, per un’azienda come lo storico pastificio di Gragnano, riteniamo fondamentale raccontare le caratteristiche di questo prodotto, la sua flessibilità in cucina e ancor più nella ristorazione. È importante spiegare cosa significa una pasta al dente e allo stesso modo è importante spiegare come sia possibile uscire dalla sfera della cucina italiana e mostrare come la pasta può essere un ingrediente valido per i diversi usi, sempre nel rispetto di tecniche specifiche. In questo senso, l’affiancamento con l’Accademia ci permette di alzare notevolmente il livello della formazione”.