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La Pietra (Masaf): tavolo filiera rafforzerà settore avicolo

La Pietra (Masaf): tavolo filiera rafforzerà settore avicoloRoma, 15 lug. (askanews) – “In accordo con il ministro Lollobrigida è nostra volontà, come Masaf, attivare tutti i tavoli di filiera mai costituiti fino ad oggi e allo stesso tempo riattivare quelli fermi da anni, in modo che si giunga in maniera condivisa ad individuare strategie che caratterizzino l’operatività futura di ogni singola filiera, come nel caso di quella avicola, oggetto del confronto odierno”. Queste le prime dichiarazioni del sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, a margine dell’incontro tenuto al ministero e al quale hanno preso parte i rappresentanti del settore, che vede l’Italia protagonista in un mercato le cui prospettive mondiali si confermano positive.


“Dopo l’incontro di novembre – ha proseguito il sottosegretario La Pietra – ho voluto reincontrare i principali operatori del comparto per concordare le linee guida che ci porteranno, a breve, ad istituire il tavolo di filiera, strumento strategico per il rafforzamento del comparto. Il settore avicolo è l’unico dell’ambito zootecnico a soddisfare la richiesta nazionale e ad avere la possibilità di esportare la propria produzione, che si distingue per qualità – ha detto La Pietra – e per numero di controlli sull’intero processo produttivo”. Su questo punto specifico “ho registrato la comune volontà di procedere sul piano comunicativo, affinché si possa dare la massima visibilità all’attività di controllo effettuata da tutti gli organi preposti, che garantiscono la qualità del made in Italy avicolo immesso sul mercato nazionale ed internazionale”, ha quindi spiegato.


“L’attività ispettiva non serve solo a punire chi opera senza rispettare le regole, ma è la prova concreta dell’ottimo lavoro svolto dalla stragrande parte del comparto avicolo italiano ed è giusto valorizzare al meglio chi opera con professionalità e serietà”, ha proseguito La Pietra. Assicurazioni, gestione delle criticità inerenti l’influenza aviaria, indennizzi da danni diretti e indiretti, oltre all’ individuazione del prezzo medio di produzione, sono stati oggetto del confronto odierno e su quest’ultimo punto il sottosegretario La Pietra ha voluto fare ulteriore chiarezza: “le regole del libero mercato non prevedono in nessun modo che si fissi un prezzo dei prodotti che troviamo nei nostri supermercati, ma spetta a noi e Ismea è già al lavoro a riguardo, individuare il costo medio di produzione, così da poter garantire ai produttori primari che non si acquistino prodotti a prezzi inferiori, pratica sulla quale potremo e dovremo intervenire in maniera risoluta”, ha concluso.

Confagri Toscana: servono 10 mln per ammodernare frantoi

Confagri Toscana: servono 10 mln per ammodernare frantoiRoma, 15 lug. (askanews) – Bene il bando della Regione Toscana per l’ammodernamento dei frantoi oleari, “ma le risorse non bastano per tutti. Per dare una svolta servirebbero dieci milioni di euro”. A dirlo è Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana.


Il bando della Regione assegnerà a fondo perduto 8 milioni e 335mila euro per favorire la sostituzione o l’ammodernamento dei frantoi esistenti delle imprese in graduatorie anche attraverso l’introduzione di macchinari e tecnologie che migliorino le performance ambientali dell’attività di estrazione dell’olio extravergine di oliva. “Il bando ha riscosso un grande apprezzamento fra le aziende agricole – spiega Neri – ma non tutte le aziende hanno potuto accedere ai contributi perché i fondi stanziati non sono sufficienti a coprire nemmeno la metà delle richieste. Chiediamo quindi che venga fatto uno sforzo comune per aiutare tutte le imprese: le risorse investite servirebbero da volano per sostenere la ripresa necessaria per il settore. Non è possibile fare differenze fra aziende, è necessario un ammodernamento generale del comparto”.

Presto al Masaf sarà istituito il tavolo di filiera avicolo

Presto al Masaf sarà istituito il tavolo di filiera avicoloRoma, 15 lug. (askanews) – “Dopo un biennio complicato, nel quale il settore ha dovuto subire l’abbattimento di oltre 15 milioni di capi in seguito all’accertamento di diverse centinaia di focolai di influenza aviaria in quelle che sono le maggiori regioni avicole del Paese, ovvero Veneto e Lombardia, l’avicoltura ha dimostrato una incredibile resilienza, tornando a essere uno dei fiori all’occhiello dell’agroalimentare nazionale”. Lo ha sottolineato la Copagri intervenendo oggi alla riunione al ministero dell’Agricoltura, presieduta dal sottosegretario Patrizio La Pietra, durante la quale è stata annunciata l’intenzione di voler formalmente istituire il Tavolo di filiera avicolo.


“Parliamo di un comparto che vanta numeri decisamente significativi a livello di indotto, con circa 64mila addetti e un fatturato che solo per le carni supera ampiamente i 5miliardi di euro, derivanti da una produzione di oltre 1,3 milioni di tonnellate; numeri che fanno dell’avicoltura, che a livello comunitario è seconda in termini di produzione solo a Polonia, Germania e Francia, uno dei pochi settori produttivi a raggiungere l’autosufficienza, in una situazione nella quale oltre il 100% delle carni avicole consumate proviene da allevamenti nazionali”, ha ricordato la Confederazione. “Nonostante ciò, i problemi nel comparto non mancano, a partire dai rapporti tra gli allevatori avicoli e gli operatori di filiera, che nell’80% dei casi sono basati su contratti di soccida, condizione che ostacola notevolmente l’accesso diretto ai mercati da parte dei soccidari, lasciando il potere contrattuale quasi esclusivamente nelle mani dei soccidanti; per questo, tra le attività dell’istituendo Tavolo di filiera riteniamo debba trovare spazio un approfondimento sulla situazione dei contratti, finalizzato a individuare interventi per arginare tali squilibri, tutelando tutte le parti in gioco e la qualità del prodotto”, ha suggerito la Copagri.


“Altrettanto fondamentale sarà portare avanti tutta una serie di misure in materia di gestione coordinata degli eventi epidemiologici, allo scopo di evitare la propagazione dei contagi registrati negli allevamenti, e di prevenzione del rischio, attraverso una campagna vaccinale volontaria nelle zone considerate ad alto rischio e tramite un sostegno economico volto alla conversione della tipologia di allevamento”, ha evidenziato la Confederazione Produttori Agricoli, segnalando inoltre la necessità di continuare a lavorare sul versante della semplificazione burocratica e dell’accelerazione degli indennizzi, con particolare riferimento a quelli legati ai danni diretti per gli abbattimenti del 2023 e 2024 in Veneto.

Lollobrigida: proficuo primo Agrifish in semestre ungherese

Lollobrigida: proficuo primo Agrifish in semestre unghereseRoma, 15 lug. (askanews) – “Oggi a Bruxelles, al Consiglio Agrifish dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’UE, si è svolta la prima riunione del semestre di Presidenza ungherese. Una giornata di lavoro, di dialogo e confronto importante”. Così il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, a margine del Consiglio Agrifish dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca, a Bruxelles.


Il ministro, nel corso del proprio intervento, ha ribadito la “ferma contrarietà” dell’Italia alla proposta della Commissione Europea di dimezzare i fondi per la produzione dei prodotti agricoli “perché è una minaccia per la crescita del Made in Italy. Ho inoltre reiterato la richiesta italiana di attivazione della riserva di crisi per andare incontro alle esigenze delle aziende agricole colpite da eventi calamitosi”. Nel corso della mattinata, durante un incontro bilaterale con il collega tedesco, Cem Özdemir, presso la delegazione italiana, “oltre a discutere del prossimo G7 Agricoltura e Pesca di Siracusa, abbiamo dialogato sulle prospettive e le strategie comuni per rendere l’agricoltura e la pesca europee sempre più produttive e più forti”, ha spiegato Lollobrigida.


“Tanti i temi affrontati anche con il neo ministro dell’Agricoltura olandese, Femke Wiersma, esponente del partito Civico-Contadino con la quale abbiamo trovato molte convergenze nei settori di agricoltura e pesca utili a consolidare il rapporto tra Italia e Olanda”. Sempre nel corso della mattinata il ministro Lollobrigida ha incontrato il ministro sloveno, Mateja Calušic: “Abbiamo sottolineato la sinergia tra le due Nazioni nel campo di agricoltura e pesca a 360 gradi. Una collaborazione che verte per lo più sul trasferimento delle conoscenze e scambi con le migliori pratiche italiane”, ha concluso Lollobrigida.

Assitol: il lievito al centro della transizione ecologica

Assitol: il lievito al centro della transizione ecologicaRoma, 15 lug. (askanews) – Non solo pane, dolci, vino e birra: in futuro il lievito sarà sempre più al centro della transizione ecologica. A riaffermarlo, in occasione della recente assemblea annuale di Cofalec, la federazione europea di settore, è stato il Gruppo Lievito di zuccheri di Assitol. Nel 2025, l’assemblea generale di Cofalec si terrà a Napoli.


“Il cubetto bianco resta fondamentale per la nostra tradizione alimentare – assicura Daniele Meldolesi, presidente degli imprenditori del settore – Tuttavia, le qualità benefiche di questo ingrediente lo rendono il candidato ideale per alcuni impieghi innovativi”. Negli ultimi tempi, infatti, la domanda crescente di proteine vegetali, di cui l’Europa è fortemente deficitaria, ha portato a riscoprire le proprietà di questo microorganismo. Il lievito, infatti, ha un’alta componente proteica, inoltre è ricco di vitamine del gruppo B, di  minerali (magnesio, fosforo, calcio, potassio e selenio), e di betaglucani. Grazie a queste caratteristiche, il Saccharomyces è diventato strategico nella produzione di alimenti “plant based”, sempre più richiesti ed apprezzati dai consumatori anche in un’ottica di sostenibilità. In questo quadro virtuoso, il lievito ha anche un ruolo da protagonista nella formulazione di integratori e medicinali.


“Il lievito – ricorda il presidente Meldolesi – è un esempio di economia circolare: le aziende del settore recuperano tutti i coprodotti della loro attività dando loro una seconda vita, con un impatto ridotto sull’ambiente ed un continuo efficientamento dei processi”. Per questa ragione Cofalec, anche con l’appoggio deciso di ASSITOL, chiede di inserire il prodotto nella Strategia proteica europea, il piano promosso da Bruxelles per colmare l’insufficiente approvvigionamento di questi nutrienti. Un altro utilizzo innovativo è quello agro-ambientale. La ricerca ha messo a disposizione alcuni nuovi prodotti basati sulla forza rigenerativa del lievito, che migliorano le condizioni di crescita delle piante, in particolare stimolando la resistenza a fattori di stress come il caldo e aumentando la fertilità della terra. Queste sostanze di ultima generazione sono capaci di combattere malattie e agenti patogeni, riducendo il ricorso ai fertilizzanti chimici.


“Questo nuovo filone va nella direzione richiesta dalla transizione ecologica – osserva Meldolesi – Dal campo alla tavola, l’apporto del lievito può essere determinante nel cammino verso la sostenibilità”.

Da Regione Marche ok piano straordinario gestione fauna selvatica

Da Regione Marche ok piano straordinario gestione fauna selvaticaRoma, 15 lug. (askanews) – La giunta regionale delle Marche ha approvato questa mattina la delibera che dà il via libera alla redazione del Piano Regionale Straordinario per la Gestione e il Contenimento della Fauna Selvatica, comprensivo delle modalità di attuazione del decreto emanato in materia dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in concerto con il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, del 13 giugno 2023.


“Si tratta di un provvedimento – ha spiegato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ai manifestanti della Coldiretti riuniti nel piazzale di Palazzo Leopardi – atteso da moltissimo tempo che finalmente pone il contenimento della fauna selvatica come priorità del governo regionale”. “Gli agricoltori in passato hanno incontrato difficoltà enormi nel richiedere ed ottenere ristori – ha aggiunto – a causa delle procedure esistenti, ristori che erano anche insufficienti rispetto al danno subìto; senza contare il rischio rappresentato dalla fauna selvatica e soprattutto dai cinghiali anche nei centri cittadini per persone ed automobilisti e Ancona ne è la prova. Questo piano è uno strumento che consente loro di difendersi senza rincorrere”. Il piano dovrà osservare una serie di criteri specifici. Lo svolgimento dei corsi di formazione sarà affidato alle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale e, nel caso in cui l’ente gestore delle aree protette non si adegui al Piano Regionale, la Regione potrà prevedere il commissariamento dello stesso ente, affidando le azioni di coordinamento operativo al dirigente della struttura regionale preposta alla gestione faunistico-venatoria.

Lollobrigida all’Agrifish: rivedere status protezione lupo

Lollobrigida all’Agrifish: rivedere status protezione lupoRoma, 15 lug. (askanews) – Rivedere lo status di protezione del lupo, il quadro temporale per l’applicazione del regolamento sulla deforestazione e rafforzare gli investimenti sulla Pac. E’ quanto ha chiesto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo alla riunione dell’Agrifish a Bruxelles, il primo sotto la nuova presidenza slovena.


“Condividiamo un approccio pragmatico alla neutralità climatica – ha detto il ministro – crediamo che non esista un green deal che non tenga conto della centralità di agricoltori e pescatori nella tutela dell’ambiente, e crediamo nella centralità di una azione politica che garantisca il giusto reddito e la produttività”. Sulla forestazione “crediamo che il quadro temporale per l’applicazione del regolamento sulla deforestazione vada rivisto e ci debbano essere regole e controlli comuni a livello Ue – ha aggiunto Lollobrigida – e riteniamo che vada rivisto anche lo status di protezione dei grandi carnivori e in particolare del lupo, per non cancellare forme di allevamanto estensivo che servono a tutelare ambiente e ecosistema”.


Infine, ha concluso il ministro, “riteniamo centrale un impegno per aumentare le risorse a protezione dell’ambiente attravevrso gli agricoltori e rafforzare gli investimenti sulla Pac”

Da Regione Calabria 15 mln per insediamento giovani agricoltori

Da Regione Calabria 15 mln per insediamento giovani agricoltoriRoma, 15 lug. (askanews) – Arriva la conferma degli impegni assunti dalla Regione Calabria nell’agosto 2023, con l’ufficializzazione della graduatoria definitiva delle domande del Pacchetto Giovani 2018, quando il Dipartimento Agricoltura ammise a finanziamento circa 300 istanze, per un controvalore di oltre 60 milioni.


Risorse ingenti, inizialmente neppure previste, ma insufficienti a garantire un’ampia copertura della platea delle proposte pure valutate positivamente. Da qui l’indicazione di reperire ulteriori fondi. L’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, spiega: “in questi anni abbiamo lavorato per risolvere le criticità esistenti e dopo aver sbloccato l’iter e ritagliato somme per 60 milioni, adesso siamo nelle condizioni di implementare la dotazione finanziaria”. Un passo che consentirà di finanziare almeno un altro centinaio di domande, con 15 milioni rinvenienti da economie, revoche, rinunce e rimodulazioni del piano finanziario del Psr Calabria 2014/2025, con l’obiettivo di incentivare il primo insediamento in agricoltura di imprenditori agricoli giovani e professionalizzati, nonché il successivo sviluppo del loro progetto imprenditoriale. Nei prossimi giorni, attraverso specifici incontri tematici, saranno illustrati contenuti e previsioni del nuovo decreto.

Il Borro di Ferragamo investe nel Brunello: acquisita la tenuta Pinino

Il Borro di Ferragamo investe nel Brunello: acquisita la tenuta PininoMilano, 15 lug. (askanews) – Il Borro Toscana, la tenuta di una delle famiglie del lusso italiano, quella di Ferruccio Ferragamo, ha acquisito l’azienda vinicola Pinino, che ha la sua sede nell’area di Montalcino (Toscana). Per Il Borro si tratta di “un’operazione strategica che consente al Borro Wines di espandere ulteriormente l’offerta di vini pregiati, rafforzando la sua leadership nel settore enologico di alta gamma” con un vino di prestigio come il Brunello di Montalcino.


La Tenuta Pinino, con i suoi 21 ettari – di cui 16,24 a vigneto: 7,67 ettari di Brunello, 5,42 ettari di Rosso di Montalcino e 3,15 ettari di S. Antimo Sangiovese – integrerà i circa 84 ettari complessivi a vite de Il Borro, consentendo anche di arricchire il numero di etichette offerte. Fondamentale nella scelta dell’investimento, spiegano nella nota, la produzione annuale di circa 80 mila bottiglie di cui una considerevole parte di Brunello di Montalcino, che si aggiungeranno al portafoglio prodotti del Borro Wines. Il Borro Toscana è di proprietà dal 1993 della famiglia di Ferruccio Ferragamo che lo gestisce con i figli Salvatore, particolarmente coinvolto nelle attività del settore enologico, e Vittoria, responsabile della sostenibilità. La Tenuta, che si estende nel bacino del Valdarno Superiore su una superficie di 1.100 ettari a coltivazione biologica immersi nel cuore della Toscana, ha chiuso il 2023 con un fatturato che ha superato i 22 milioni di euro, +18% rispetto all’anno precedente. In particolare, Il Borro Wines, segmento della società dedicato alla vitivinicoltura e all’enologia, ha registrato una crescita del 20% rispetto all’anno precedente, con notevoli incrementi nelle vendite su tutti i mercati, in particolare quello asiatico (+54%) ed europeo (+53%) oltre ad un +4% nel mercato americano, che continua a rappresentare una delle principali aree di riferimento per i vini de Il Borro.


“Siamo entusiasti di questa acquisizione che ci permette di espandere la nostra produzione ma anche di arricchire la nostra offerta con un vino di prestigio come il Brunello di Montalcino, conosciuto e rinomato in tutto il mondo – ha commentato Ferruccio Ferragamo, presidente de Il Borro – Si tratta di un investimento economico importante per la nostra realtà, che ci qualifica ulteriormente in termini di eccellenza. Con Il Borro Wines siamo impegnati in un progetto volto a garantire un’offerta di prodotti e di etichette sempre più ampia e di qualità. L’acquisizione della Tenuta Pinino ci consentirà inoltre di arricchire l’esperienza enogastronomica dei nostri ospiti: i nuovi prodotti saranno presenti infatti già da oggi in tutti i nostri ristoranti.” L’acquisizione di Pinino si inserisce in un percorso di crescita de Il Borro Toscana che oltre al vino e alla produzione della tenuta agricola con olio, orticoltura, miele, uova e formaggi di pecora, ha anche altre due aree di attività, ospitalità e ristorazione, entrambe in crescita nel 2023.

Agricoltura, Commiss. inchiesta sul lavoro in visita nel foggiano

Agricoltura, Commiss. inchiesta sul lavoro in visita nel foggianoRoma, 15 lug. (askanews) – La Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia è in visita nelle campagne del Foggiano, con sopralluoghi a Cerignola a Pietra di Scarto, a Borgo Mezzanone a Manfredonia e a Torretta Antonacci in agro di San Severo. E Coldiretti Puglia chiede con forza che vengano “fatti emergere dall’invisibilità i migranti che arrivano in Puglia e possono contribuire in modo strutturale e determinante all’economia”. Ad oggi, il 10% sul totale nazionale dei lavoratori agricoli non comunitari viene occupato in Puglia, dove viene prodotto nei campi e nelle stalle da mani straniere quasi 1/3 del Made in Italy a tavola, con 22.314 lavoratori provenienti da tutto il mondo che hanno trovato regolare occupazione in agricoltura.


Coldiretti a Foggia ha avviato percorsi di trasparenza e condizioni di vita e lavoro dignitose per i migranti che giungono in Puglia, dai servizi alla persona all’assistenza fiscale, dal trasporto garantito per raggiungere i luoghi di lavoro alla consulenza per le buste paga, fino alle vaccinazioni e all’assistenza a beneficio dei migranti. “Si tratta di rendere strutturale un modello di sviluppo dell’agricoltura, fonte di grandi opportunità occupazionali da realizzarsi seguendo la strada della trasparenza, della legalità e delle regole certe. E’ fondamentale mettere le imprese agricole nella condizione di beneficiare realmente del contributo che i lavoratori extracomunitari possono offrire, strappandoli alla condizione di invisibilità”, spiega Mario de Matteo, presidente di Coldiretti Foggia.


La manodopera extracomunitaria in agricoltura, nonostante il calo progressivo negli ultimi 5 anni, resta determinante in Puglia nelle coltivazioni arboree 53,8% (frutta e viticoltura) e colture orticole 17,7% (fragole, meloni, insalate, pomodori, radicchio), con i braccianti extracomunitari che hanno per quasi l’88% una occupazione stagionale.