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In E.-R. -20% superfici a grano duro, crescono soia e orticole

In E.-R. -20% superfici a grano duro, crescono soia e orticoleRoma, 6 nov. (askanews) – Perde terreno il granaio Emilia-Romagna, con le superfici coltivate nel 2024 che passano da 250 a 220mila ettari complessivi. Confagricoltura regionale stima una flessione più accentuata per il duro rispetto al tenero, nell’ordine del 15-20%, configurando uno scenario decisamente in controtendenza rispetto all’andamento degli ultimi anni.

Il grano duro registra infatti una netta battuta d’arresto nella terza regione d’Italia per ettari investiti: una disaffezione dovuta sia alla carenza di seme certificato, sia all’elevata volatilità dei mercati nonché scarsa redditività della coltura. “Bisogna sostenere il comparto produttivo e la filiera regionale di eccellenza della pasta made in Italy – avverte Confagricoltura Emilia Romagna – potenziare il sistema dei contratti di filiera e promuovere strumenti di tutela del reddito. Sul fronte commerciale, potrebbe giocare a favore la diminuzione degli stock mondiali di grano duro, per via dell’eccesso di piogge in Europa e, al contempo, della grave siccità abbattutasi sul continente nordamericano”.

Nel Ferrarese il calo delle superfici a grano duro sarà probabilmente compensato da un incremento di terreni a soia e orticole. In Romagna si prevede una crescita delle colture da seme (girasole, barbabietola, radicchio) e delle orticole come cipolle e patate visto il trend commerciale positivo della passata campagna. Nell’areale che va da Bologna a Modena e Reggio Emilia si conferma in crescita la superficie coltivata a grano tenero di forza (varietà Rebelde e Bologna o simili), sulla spinta di quotazioni soddisfacenti tuttora in tendenziale rialzo. “Ci attendiamo nel 2024 – precisa infine l’organizzazione agricola – un leggero balzo in avanti della superficie investita a erba medica un po’ ovunque, su tutto il territorio regionale, in virtù del fatto che la coltura è in grado di garantire una buona redditività, trainata anche dalla domanda estera”.

Confagricoltura a Economondo con eventi su transizione ecologica

Confagricoltura a Economondo con eventi su transizione ecologicaRoma, 6 nov. (askanews) – Torna Ecomondo, la fiera dedicata alla transizione ecologica, e Confagricoltura conferma la sua presenza con uno stand per dare spazio ad un calendario di eventi, organizzati in collaborazione con atenei, enti e associazioni. Tanti i temi al centro degli appuntamenti in programma: il cambiamento climatico e la gestione del rischio, la sostenibilità nelle sue varie declinazioni; l’economia circolare, le sfide della filiera agroalimentare, le innovazioni tecnologiche e il PNRR, le bioenergie e l’uso consapevole delle risorse naturali. Lo stand sarà animato anche da workshop, laboratori e talk.

Confagricoltura sarà presente anche alla dodicesima edizione degli Stati generali della Green economy, in particolare ai tavoli di lavoro che si terranno nel pomeriggio del 7 e dell’8 novembre. Due i convegni in programma sull’agroalimentare e sulla gestione forestale. Il primo, l’8 mattina, “Le esigenze e le opportunità del settore agroalimentare nella sfida verso modelli di produzione sostenibili nel mutato contesto economico ed internazionale” è organizzato in collaborazione con Federalimentare, Enea e Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, parteciperà al confronto insieme a istituzioni europee, organismi nazionali, rappresentanti della filiera e del mondo accademico.

Al secondo convegno, previsto il 10 mattina, “Energia dal bosco per la decarbonizzazione e la transizione energetica”, condiviso con Università del Molise e il Cts di Ecomondo, parteciperà il presidente della Fnp Risorse Boschive, Enrico Allasia. Si parlerà di selvicoltura, del ruolo svolto dal comparto nello sviluppo socioeconomico delle aree collinari e montane del Paese e degli interventi necessari per migliorare la qualità delle produzioni forestali e delle filiere foresta-legno e foresta-energia. Al centro del dibattito la Strategia Forestale Europea e gli impegni dell’Italia in materia di contrasto ai cambiamenti climatici, biodiversità e decarbonizzazione dell’economia.

Psr Piemonte, aperto bando formazione consulenti in agricoltura

Psr Piemonte, aperto bando formazione consulenti in agricolturaRoma, 6 nov. (askanews) – Con una dotazione finanziaria di 500mila euro l’assessorato regionale piemontese all’Agricoltura e cibo ha aperto il bando relativo all’intervento SRH02 del Complemento per lo sviluppo rurale 2023-2027, che sostiene la formazione dei consulenti in agricoltura. Possono partecipare al bando gli Enti formativi accreditati che offrono attività di formazione in presenza e/o in remoto: corsi e seminari, sessioni pratiche in aula e in campo, visite aziendali, viaggi studio.

Il bando risponde alle direttive della Pac e del Piano strategico nazionale in materia di Agricoltural Knowledge and Innovation System (AKIS). L’obiettivo è potenziare il sistema di conoscenze sul territorio regionale in tema di innovazione e ricerca applicata in agricoltura. “Investire nella formazione e poter avvalersi di consulenti preparati aumenta la competitività delle nostre aziende agricole piemontesi perchè le conoscenze anche in ambito tecnologico sono strategiche per lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile e necessarie per affrontare e mitigare le diverse criticità causate sempre di più dal cambiamento climatico”, sottolinea in una nota l’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa.

29 i nuovi Bib Gourmand italiani inseriti nella Michelin 2024

29 i nuovi Bib Gourmand italiani inseriti nella Michelin 2024Roma, 6 nov. (askanews) – Sono 29 i nuovi Biv Gourmand italiani inseriti nella Guida Michelin 2024, che sarà presentata a Brescia il prossimo 14 novembre. Salgono così a 257 i ristoranti italiani premiati dalla Micheli con la faccia sorridente dell’Omino Michelin che si lecca i baffi. Ovvero quei locali che proponegono una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo ad un ottimo rapporto qualità-prezzo, elemento essenziale nella selezione.

Ben 5 dei nuovi Bib Gourmand sono in Trentino Alto Adige, tre invece le nuove entrate in Emilia Romagna, Sardegna e Sicilia. Tra le novità della selezione 2024, La Locanda Pincelli, all’interno di un ex circolo operaio a Bologna, che propone una cucina di qualità, fantasiosa e creativa, dove l’unica concessione alla tradizione sono i tortellini. Nel centro storico di Genova, Il Rosmarino, espressione della cucina ligure con sapori intensi e gustosi. Da un estremo all’altro del mar Tirreno, al Vecchio Porto di Villa San Giovanni, in Calabria: ristorante colorato, moderno, in cui il buon pesce fresco locale viene cucinato e servito con un misto di fantasia e classicità, con una variegata proposta di crudi. Oppure l’Aciniello di Campobasso, una inaspettata cucina molisana, racconta Sergio Lovrinovich, direttore della Guida Michelin Italia.

La rivelazione dei nuovi Bib Gourmand è un’anteprima della Michelin Guide Ceremony Italy che si terrà il 14 novembre al Teatro Grande di Brescia. Durante l’evento verrà svelata la selezione 2024 per l’Italia. Si scopriranno così i nuovi ristoranti Stellati, le nuove Stelle Verdi, ma anche i Premi Speciali MICHELIN, nati per celebrare la diversità dei mestieri dell’industria della ristorazione. E quest’anno ci sarà anche il premio “Passion Dessert” per l’alta qualità delle esperienze proposte attraverso i dolci in carta.

Vendemmia 2023, nel piacentino calo produttivo medio del 15%

Vendemmia 2023, nel piacentino calo produttivo medio del 15%Roma, 6 nov. (askanews) – Ombre e luci sulla vendemmia 2023 nel piacentino, con un calo produttivo stimato globalmente attorno al 15%, ma con punte di riduzione anche molto importanti. A tirare le somme di una vendemmia difficile è Chiara Azzali, presidente della sezione di prodotto vitivinicola di Confagricoltura Piacenza, che spiega: “abbiamo dovuto fronteggiare lunghi periodi di siccità, ondate di calore e brevi periodi di pioggia, anche se in modo differente da vallata a vallata”.

“Le condizioni difficili in vigneto sono state compensate dall’esperienza in cantina e grazie all’estrema cura che si è dovuta impiegare in fase di raccolta, intervenendo in modo assolutamente mirato per scartare i grappoli non adeguati. Questo non ha impattato sulla qualità del prodotto finale che è molto buono, ma sicuramente ha inciso sui costi”. “Allargando lo sguardo all’andamento del settore, permangono – prosegue Azzali – le difficoltà legate al cambiamento climatico con eventi estremi più frequenti, il calo strutturale dei consumi, la potenza delle lobby anti-alcol che rischiano di minare il sistema vino, la necessità di modernizzare i vigneti per elevare ulteriormente la qualità con l’obiettivo di avere un maggior valore aggiunto. Sul fronte normativo a livello locale abbiamo fatto un lavoro enorme per la revisione dei disciplinari di produzione delle Doc, ma tutta la normativa di riferimento a monte andrebbe razionalizzata e snellita”.

Da 10 a 12 novembre torna Agrietour, salone nazionale agriturismo

Da 10 a 12 novembre torna Agrietour, salone nazionale agriturismoRoma, 6 nov. (askanews) – Torna ad Arezzo dal 10 al 12 novembre Agrietour, il Salone Nazionale dell’Agriturismo e dell’Agricoltura: punto di riferimento del settore con la borsa dell’agriturismo e 65 operatori da tutto il mondo, l’evento ospita anche quest’anno Passioni in Fiera per gli amanti dell’outdoor. Giunto alla 21esima edizione, Agrietour ospiterà convegni, workshop B2b, master tematici, show cooking e degustazioni, e un seminario sull’Enoturismo in Toscana.

L’agriturismo continua a rappresentare uno dei comparti più dinamici e vivaci dell’agricoltura italiana e trasversalmente del turismo. Il numero di aziende agrituristiche in Italia, infatti, ha continuato a crescere durante tutto il periodo pandemico: +1,3% nel 2021 rispetto al 2020 e +3,3% rispetto al 2019, per arrivare a 25.390 aziende. Una crescita anche in termini di valore della produzione, tornata sopra il miliardo di euro: ovvero 1 miliardo e 162 milioni di euro +44,8% sul 2020. L’agriturismo, per valore, rappresenta dunque l’1,9% dell’intera branca agricoltura e il 22,6% delle attività secondarie.

Copagri: regolamento Ue imballaggi affossa economia circolare

Copagri: regolamento Ue imballaggi affossa economia circolareRoma, 6 nov. (askanews) – “La proposta di Regolamento comunitario sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio rischia di assestare un durissimo colpo all’economia circolare, andando a stravolgere completamente la strategia finora utilizzata per la riduzione dei rifiuti di imballaggio, passando dal principio del riciclo a quello del riuso, con il rischio concreto di andare a incidere negativamente sulla sostenibilità delle nostre produzioni e di vanificare miliardi di euro di investimenti pubblici e privati”. Lo sottolinea in una nota il presidente della Copagri, Tommaso Battista, in una missiva indirizzata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e a numerosi esponenti del Governo e del Parlamento.

“Questa proposta, infatti, se approvata nella sua attuale formulazione, avrebbe ricadute molto pesanti su tutte le principali filiere produttive del Paese, andando in particolare a colpire, oltre ai produttori di imballaggi – prosegue il presidente – tutte le migliaia di imprese che utilizzano tali imballaggi per commercializzare ed esportare in Italia e all’estero le numerose produzioni agroalimentari che contribuiscono a dare lustro al Made in Italy nel mondo, con ripercussioni negative sui consumatori e su migliaia di posti di lavoro”. “C’è ancora tempo per intervenire, puntando anche su alleanze politiche con altri paesi, ma bisogna farlo il prima possibile, dal momento che la proposta di Regolamento UE sarà il prossimo 22 novembre all’esame del Parlamento Europeo, che in sessione plenaria sarà chiamato ad approvare la propria posizione finale sul testo, sul quale è imminente anche il confronto in seno al Consiglio dell’UE”, spiega Battista.

A pagare maggiormente dazio sarebbero le produzioni agricole, in particolare quelle che prediligono gli imballaggi monouso, prime fra tutte quelle ortofrutticole; molte imprese, inoltre, soprattutto quelle legate alla cosiddetta IV gamma, “si troverebbero nella paradossale situazione di non poter reperire sul mercato soluzioni alternative di imballaggio”, fa notare il presidente, evidenziando che “questi imballaggi, oltre che per la sicurezza alimentare, sono fondamentali in termini di tracciabilità e di informazione al consumatore”. L’Italia è da anni un punto di riferimento a livello globale per il materiale innovativo riciclabile, tanto da aver già conseguito, in termini di riciclo, obiettivi superiori alla stragrande maggioranza degli altri Paesi, con un tasso di riciclo complessivo degli imballaggi pari al 73,3% nel 2021, percentuale addirittura superiore all’obiettivo comunitario del 70% per il 2030, grazie alla quale il nostro Paese si colloca al secondo posto in Europa per riciclo degli imballaggi pro-capite.

A Camera ddl cibo sintetico, Lollobrigida: non siamo reazionari

A Camera ddl cibo sintetico, Lollobrigida: non siamo reazionariRoma, 6 nov. (askanews) – “Noi non siamo reazionari, siamo conservatori. Il concetto è ben diverso, conservatore è colui che non rifiuta l’innovazione ma sa agganciarla a dei valori. Noi vietiano una produzione, non la ricerca: i due fenomeni non sono collegati, anzi noi abbiamo dato incarico al Crea di fare ricerca sul settore”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo nel corso della discussione generale sul disegno di legge “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonchè di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali” iniziata oggi alla Camera dei Deputati. Il cosiddetto Ddl sul cibo sintetico è già stato approvato dal Senato il 19 luglio scorso.

“Non riteniamo che sia sufficiente dare cibo a tutti – ha ribadito il ministro – noi vogliamo dare buon cibo a tutti”. “Vogliamo coinvolgere l’Europa e fare da capofila in un processo simile a quanto già accaduto con gli Ogm, quando li abbiamo vietati sul nostro territorio, ha poi aggiunto Lollobrigida, sottolineando che la “sovranità alimentare sta diventando un mantra per tutti i Paesi europei, non solo Italia e Francia”. Maria Cristina Caretta (Fdi), vicepresidente della commissione Agricoltura alla Camera, ha sottolineato che l’avvio dell’esame alla Camera del Ddl Lollobrigida “rappresenta l’atto finale e consequenziale dell’espressione di volontà di oltre tremila comuni, 3 milioni di cittadini e svariati consigli regionali di ogni colore politico”.

“La posta in gioco è altissima – ha aggiunto – la sovranità alimentare della nazione passa attraverso una presa di posizione netta e forte a tutela del nostro modello alimentare, messo repentaglio dagli interessi delle grandi lobbies industriali”.

Fao: da sistemi agroalimentare 10 trilioni Usd di costi nascosti

Fao: da sistemi agroalimentare 10 trilioni Usd di costi nascostiRoma, 6 nov. (askanews) – I sistemi agroalimentari mondiali pesano per 10 trilioni di dollari l’anno di costi nascosti sulla nostra salute, sull’ambiente e sul pianeta. Una cifra pari a quasi il 10% del Pil mondiale. E’ quanto emerge da uno studio della Fao, effettuato su 154 paesi. Secondo l’edizione 2023 di The State of Food and Agriculture (Sofa), oltre il 70% dei costi nascosti sono dovuti a diete non salutari, ricche di alimenti ultra-processati, grassi e zuccheri, che portano all’obesità e a malattie non trasmissibili e causano perdite di produttività, soprattutto nei paesi a reddito medio-alto.

Un quinto dei costi totali sono legati all’ambiente, dalle emissioni di gas serra e di azoto al cambiamento d’uso del suolo e uso dell’acqua. A essere più colpiti dai costi nascosti dei sistemi agroalimentari sono i paesi a basso reddito: essi rappresentano più di un quarto del loro Pil, contro meno del 12% nei paesi a reddito medio e meno dell’8% nei paesi ad alto reddito. “Il futuro dei nostri sistemi agroalimentari e, di fatto, del nostro pianeta dipende dalla nostra volontà di riconoscere questi costi reali e capire come tutti noi contribuiamo ad essi. Spero che questo rapporto serva da invito all’azione per tutte le parti interessate, dai politici e dagli attori del settore privato ai ricercatori e ai consumatori”, ha detto Qu Dongyu, direttore generale della Fao.

Il rapporto esorta i governi a utilizzare la contabilità dei costi reali per trasformare i sistemi agroalimentari in modo da affrontare il problema del cambiamento climatico, della povertà, della disuguaglianza e della fame. E sostiene quindi “la necessità di un’analisi più regolare e dettagliata da parte dei governi e dei privati sui costi nascosti dei sistemi agroalimentari attraverso la contabilità dei costi reali, seguita da azioni mirate per mitigare questi danni”. I governi, spiega la Fao nel rapporto, possono infatti agire su diverse leve per adeguare i sistemi agroalimentari e ottenere risultati migliori: tasse, sussidi, legislazione e regolamentazione.

Coldiretti: ridurre import grano, in 7 mesi +530% arrivi dal Canada

Coldiretti: ridurre import grano, in 7 mesi +530% arrivi dal CanadaMilano, 3 nov. (askanews) – Per Coldiretti “è importante rafforzare i controlli sulle importazioni di grano” così come prevedono le decisioni assunte al tavolo di filiera sul grano duro presieduto dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida nel quale è stato annunciato un piano straordinario di controlli sulle importazioni di grano duro per garantire la tracciabilita del prodotto e combattere le frodi.

La confederazione degli agricoltori sottolinea che acquisti di pasta prodotta con solo grano italiano sono cresciuti del 13% nel primo semestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un aumento a valore dettato anche dall’incremento dei prezzi. Oggi quattro pacchi di pasta su 10 (40%) venduti in Italia utilizzano esclusivamente grano duro coltivato sul territorio nazionale. Un record, lamenta Coldiretti, frenato dai bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che sono scesi del 25% rispetto allo scorso anno su un valore di 35 centesimi al chilo in controtendenza, ritiene Coldiretti, rispetto all’aumento dei prezzi di vendita della pasta in crescita al dettaglio del 13% nei primi nove mesi del 2023. Nei primi sette mesi del 2023 sono aumentate del 530% le importazioni di grano dal Canada, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat ma preoccupano anche le importazioni di grano duro dalla Turchia che hanno fatto crollare i prezzi nazionali. “Occorre ridurre la dipendenza dall’estero – conclude il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – e lavorare da subito nell’ambito del Pnrr per accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”.