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Cia: stop alla criminalizzazione del grano italiano

Cia: stop alla criminalizzazione del grano italianoRoma, 2 nov. (askanews) – Criminalizzare il grano italiano “fa male all’intera filiera e questo gli agricoltori non lo possono permettere”. Non è “ammissibile” affermare che il frumento nazionale è “di qualità pessima” quest’anno, quando ha da sempre valori nutritivi, livelli di salubrità e standard di sicurezza alimentare indiscutibili. Così Cia-Agricoltori Italiani, commentando le dichiarazioni del presidente della sezione molini a grano duro di Italmopa, Enzo Martinelli, al Sole24Ore.

“Il 2023 è stato un anno molto difficile per i produttori di grano, perché la crisi climatica ha sicuramente condizionato i raccolti. Ma in un momento così complicato per il settore, alle prese anche con prezzi in discesa del 40% e costi di produzione alle stelle, guerre e concorrenza sleale, queste parole sono irrispettose e irresponsabili – spiega il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – tanto più che i cerealicoltori continuano a lavorare per mantenere l’eccellenza del nostro grano duro, che ha il primato europeo per produzione con oltre 1,3 milioni di ettari, ed è alla base della pasta, simbolo del Made in Italy nel mondo”. “Noi non vogliamo criminalizzare le importazioni, come afferma Martinelli – continua Fini – Vogliamo semplicemente valorizzare il prodotto 100% italiano perché è di qualità ed è ricercato dai consumatori. Inoltre, garantire la tracciabilità non significa essere contro l’import, ma al contrario colere più trasparenza per tutti. Quanto alla questione se il differenziale di prezzo con gli altri cereali salverà le semine? In realtà, gli agricoltori italiani stanno riflettendo se seminare o meno perché sanno già che, con questi prezzi bassi, lavoreranno in perdita e non è più sostenibile”.

Da cimice asiatica gravi danni a raccolta nocciole in Lazio

Da cimice asiatica gravi danni a raccolta nocciole in LazioRoma, 2 nov. (askanews) – Una massiccia infestazione di cimice asiatica sta mettendo a repentaglio la continuità della produzione di nocciole e minaccia anche gli investimenti effettuati da aziende come la Ferrero, che da anni si rifornisce dalle aziende locali per la produzione della Nutella. La cimice asiatica è una specie aliena senza predatori naturali ed è notoriamente difficile da contrastare. Inoltre, i cambiamenti climatici hanno favorito la proliferazione del parassita cosicché le perdite stimate per quest’anno superano i 60 milioni di euro e costituiscono un duro colpo per l’intera regione.

A denunciare la gravità della situazione è il presidente dell’Unione Coltivatori Italiani (Uci), Mario Serpillo, che in una nota sottolinea la necessità di trovare “soluzioni efficaci per combattere la crescente minaccia delle specie aliene che, come nel caso della cimice asiatica nella Tuscia, sta provocando nell’arco di pochi anni danni sempre più gravi ai noccioleti”. Di fronte al continuo ripetersi di situazioni emergenziali provocate dalle infestazioni delle specie aliene a danno delle colture agricole e del settore ittico, “si devono mettere in atto strategie efficaci – spiega – Serve una risposta concreta da parte delle Istituzioni e degli organi di governo in sostegno delle aziende agricole ed il proficuo coinvolgimento del mondo accademico e della ricerca”, conclude Serpillo.

A Roma gli Stati Generali del mercato Food and Beverage

A Roma gli Stati Generali del mercato Food and BeverageRoma, 2 nov. (askanews) – Si svolgeranno domani, venerdì 3 novembre, alle 11, presso l’Auditorium della tecnica di Confindustria a Roma, gli Stati Generali del mercato Food and Beverage organizzati dalla Federazione Italgrob, per discutere della crisi che coinvolge le catene distributive e i mercati di sbocco delle produzioni Food and Beverage, un asset fondamentale per l’economia del Paese.

Gli Stati Generali, si spiega in una nota, nascono dall’esigenza impellente di affrontare nella loro complessità e in maniera sinergica e collaborativa le problematiche urgenti del mercato Food & Beverage. Per la prima volta sono coinvolti tutti i principali player del mercato, dai produttori (Centromarca) ai Ristoratori (Fipe) e i due principali canali di sbocco delle produzioni Food & Beverage, ovvero il canale dei consumi domestici, rappresentato da Federdistribuzione, e il canale Horeca rappresentato dalla Federazione Italgrob. Nel corso dell’evento verranno presentati una serie di studi delle più importanti società di ricerca del comparto. All’evento prenderanno parte: Alberto Luigi Gusmeroli, presidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei deputati; Sergio Marchi, capo della Segreteria Tecnica di Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, su delega del Ministro; Antonio Portaccio, presidente di Italgrob.

Oemv: commercio mondiale di vino -4,7 in volume, +3,6% in valore

Oemv: commercio mondiale di vino -4,7 in volume, +3,6% in valoreMilano, 31 ott. (askanews) – Il commercio mondiale di vino è diminuito del 4,7% in volume su base annua, arrivando a 10.269 milioni di litri. Tuttavia, è cresciuto del 3,6% in valore, a 37.634 milioni di euro, mentre il prezzo medio è aumentato dell’8,7% a 3,66 euro/litro. In pratica, si sono persi circa 500 milioni di litri di vino rispetto a giugno 2022, ma il fatturato è aumentato di 1,3 miliardi di euro. E’ il dato principale che emerge dal report realizzato dall’Osservatorio del mercato del vino spagnolo (Oemv), dedicato ai “Principali esportatori mondiali di vino” e relativo al mese di giugno 2023.

La Francia in valore e l’Italia in volume guadagnano quota come principali esportatori, mentre la Spagna ha perso volume ma ha fatturato un po’ di più. Forte aumento delle vendite dalla Nuova Zelanda, con un crollo dei volumi esportati dai tre grandi fornitori americani: Cile, Argentina e Stati Uniti. Per quanto riguarda la tipologia di vino, è cresciuto solo il volume esportato dei bag-in-box (+1,4%), mentre sono diminuiti in valore solo i prodotti sfusi (-0,5%). L’imballato si conferma il più esportato con il 53% del volume e il 67% del valore totale: salgono tutte le categorie, soprattutto gli spumanti, anche se meno che nei periodi precedenti.

Il primo novembre si celebra il World Vegan Day

Il primo novembre si celebra il World Vegan DayRoma, 31 ott. (askanews) – Si celebra il primo novembre il World Vegan Day. Secondo l’Eurobarometro della Commissione Ue la maggioranza di cittadini europei (84%) e italiani (88%) desidera che gli animali allevati a scopo alimentare siano maggiormente tutelati.

“Il World Vegan Day è un’occasione per riflettere sull’importanza di compiere scelte critiche e consapevoli a tavola, ma non solo – spiega in una not Ombretta Alessandrini, Coordinatrice delle Campagne di Animal Equality Italia – Negli allevamenti intensivi, gli animali sono infatti vittime di abusi e maltrattamenti. Smettere di consumarli significa opporsi al sistema di sfruttamente estremo e crudele che li opprime”, Come rivela l’Eurobarometro, la maggioranza dei cittadini europei vuole che il benessere degli animali allevati a scopo alimentare sia maggiore. In particolare, il 94% degli europei e il 93% degli italiani ritiene che gli animali abbiano bisogno di un ambiente adatto alle loro esigenze fondamentali. L’89% dei cittadini europei e il 91% di quelli italiani è favorevole al divieto dell’allevamento di animali in gabbie singole.

“Eppure – ricorda Animal Equality Italia – finora la Commissione europea ha disatteso le aspettative dei suoi cittadini, non pubblicando la proposta di revisione della normativa sul benessere animale attesa entro la fine del 2023, che avrebbe potuto rendere il sistema alimentare europeo più equo, sano e sostenibile”. La revisione avrebbe dovuto sostituire norme obsolete con misure di maggiore tutela degli animali allevati, tra cui anche il divieto legislativo di allevamento in gabbia.

Da Emilia Romagna 10 mln in 2023 per innovazione imprese agricole

Da Emilia Romagna 10 mln in 2023 per innovazione imprese agricoleRoma, 31 ott. (askanews) – L’Emilia-Romagna vede nell’innovazione in agricoltura il motore per accelerare sviluppo e crescita, fronteggiando così le sfide di un settore stretto tra cambiamento climatico, sostenibilità, fitopatologie e fattori esterni che pregiudicano raccolti e produzioni.

Su questo tema si è sviluppato oggi a Bologna l’incontro “Innovazione per l’agricoltura. Imprese agricole, ricerca, formazione e consulenza”, nel corso del quale si sono confrontati 170 partecipanti tra imprenditori agricoli e agroalimentari, ricercatori e rappresentanti del mondo della formazione in vista della prossima pubblicazione del primo bando dello Sviluppo rurale 2023-2027 dedicato ai Gruppi operativi, che metterà a disposizione risorse per 5 milioni di euro. I progetti di innovazione riguardano il controllo delle avversità con metodi a basso impatto, la riduzione dei rilasci di sostanze inquinanti, l’innovazione di processo, i supporti organizzativi e i servizi di filiera, lo sviluppo di nuove varietà e tipologie di prodotto, l’adattamento dei sistemi colturali ai cambiamenti climatici, la gestione e la sostenibilità degli allevamenti.

“La strategia per fare crescere il sistema agricolo, agroalimentare e i territori rurali dell’Emilia-Romagna – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – ruota attorno ad alcune parole chiave: qualità, produttività, sostenibilità, innovazione e semplificazione. L’Emilia-Romagna investe per il 2023 oltre 10 milioni di euro per l’innovazione in agricoltura. Siamo la regione con il maggior numero di Gruppi operativi a livello europeo: 234, a cui si aggiungono 18 progetti pilota”. Gli oltre 10 milioni che la Regione investe per l’innovazione in agricoltura nel 2023 sono così ripartiti: 3 milioni e 875mila euro nei bandi per la formazione e la consulenza; 5 milioni di euro messi a disposizione per il primo bando dedicato ai gruppi operativi del nuovo Sviluppo rurale che uscirà entro fine anno. Infine, in attuazione alla legge regionale 17 del 2022 su interventi urgenti in agricoltura, la Regione ha erogato 2 milioni di euro di contributi a organismi di ricerca e sviluppo sperimentale per 9 progetti (5 nel settore vegetale, 4 in quello animale) di innovazione e trasferimento tecnologico.

Emanuela Perenzin è la settima maître fromager d’Italia

Emanuela Perenzin è la settima maître fromager d’ItaliaRoma, 31 ott. (askanews) – Emanuela Perenzin, della latteria omonima, è stata nominata maître fromager dalla Guilde Internationale des Fromagers – Confrérie de Saint-Uguzon, confraternita creata nel 1969 per trasmettere la conoscenza delle eccellenze casearie. Gli associati sono quasi 9 mila in tutto il mondo, ma solo 7 in Italia possono sfoggiare questo titolo.

Già vicepresidente della Guilde Internationale des Fromagers e titolare di uno dei caseifici artigianali più famosi d’Italia dove lavora da quasi 40 anni, Emanuela Perenzin è anche maestro assaggiatore Onaf e giudice sensoriale. Inoltre, la Latteria Perenzin ai World Cheese Awards 2023, che si sono appena conclusi a Trondheim in Norvegia, si è aggiudicata la medaglia d’oro per la Robiola di Capra Bio, la medaglia d’argento per il Capra Pepe e Olio Evo Bio Riserva Gold Room e la medaglia di bronzo per il Formaio Ciock.

La Latteria Perenzin è salita sul gradino più alto del podio anche alla sesta edizione del Mondial du Fromage et des Produits Laitiers 2023, che si è tenuta dal 10 al 12 settembre a Tours nella Valle della Loira in Francia, dove ha vinto la medaglia d’oro con il Capra Pepe e Olio Evo Bio.

Ferrarini vicepresidente del Consorzio Mortadella Bologna Igp

Ferrarini vicepresidente del Consorzio Mortadella Bologna IgpRoma, 31 ott. (askanews) – Tiziano Ferrarini, dell’azienda Salumifici GranTerre, è stato nominato vicepresidente del Consorzio Mortadella Bologna Igp. Affiancherà il presidente Guido Veroni.

Ferrarini ricopre da anni ruoli sia nell’ambito delle aziende del Gruppo GranTerre, di cui attualmente è direttore vendite Private Label, sia nell’ambito della rappresentanza istituzionale in Assica (associazione industriali delle carni e dei salumi), nella quale adesso svolge il ruolo di vicepresidente con delega ai Consorzi. Contestualmente, Marianna Leoncini, dell’omonima azienda, è entrata a far parte del Comitato esecutivo del Consorzio, affiancando il presidente, il vicepresidente e Gianluca Cardelli dell’azienda Felsineo. Leoncini dal 2020 è membro del Consiglio di amministrazione del Consorzio italiano tutela Mortadella Bologna.

Al via in Comagri esame Ddl su maestro d’arte cucina italiana

Al via in Comagri esame Ddl su maestro d’arte cucina italianaRoma, 31 ott. (askanews) – E’ stato avviato l’esame in sede referente della commissione Agricoltura della Camera sul Ddl di istituzione del premio di Maestro d’arte della cucina italiana, proposto dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. “Un’ottima notizia – commenta in una nota Maria Cristina Caretta di Fratelli d’Italia, vicepresidente della Commissione – perché permette al Parlamento di valutare e dare attuazione ad una misura che renderà il giusto merito all’abilità dei nostri cuochi, pasticceri e a tutti gli operatori attivi nel mondo del buon mangiare italiano”.

“Premi e riconoscimenti simili – ricorda Caretta – esistono in altre nazioni, che da lungo tempo celebrano e valorizzano i loro migliori talenti ed è doveroso colmare una lacuna in quella che è la migliore cucina al mondo. È giunto il momento di celebrare le nostre eccellenze e grazie alla proposta del ministro Lollobrigida siamo sulla buona strada per farlo”.

Miele, premiati vincitori concorso migliori Millefiori italiani

Miele, premiati vincitori concorso migliori Millefiori italianiRoma, 31 ott. (askanews) – Sono di Ravenna, Arezzo e Cagliari i vincitori del concorso “I miele millefiori: se è italiano vale di più”, iniziativa avviata lo scorso luglio nell’ambito del progetto di promozione Generazione Honey, realizzato da Agri Rete Service, la società di servizi di Confcooperative FedagriPesca, in collaborazione con Miele in Cooperativa e con il sostegno del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste.

Le analisi dei 124 campioni di miele ricevuti – 55 dal Nord, 27 dal centro e 42 dal Sud – sono state effettuate dai laboratori del CREA AA di Bologna. Il primo classificato è risultato il miele Granfavo di Matteo Farinelli di Brisighella (Ravenna), al secondo posto il miele San Marco di Roberto Marchesini (Arezzo). Terzo classificato il miele Apicoltura Elisa Vacca di Sinnai (Cagliari). “La peculiarità del concorso è che per la prima volta venivano premiati i mieli millefiori prodotti da api italiane – spiega in una nota Riccardo Terriaca, coordinatore dell’associazione Miele in cooperativa – Abbiamo deciso di promuovere questo concorso proprio con l’obiettivo di rivalutare un prodotto che, meglio di qualsiasi altro, è in grado di raccontare le specificità dei diversi territori di produzione. I millefiori hanno delle straordinarie specificità che troppo spesso vengono sottovalutate in favore dei più noti mieli monofloreali”.

“Il successo riscontrato dall’iniziativa testimonia che il tema è condiviso dagli apicoltori – conclude Terriaca – Ora bisogna proseguire dialogando con i consumatori che vanno educati alla scelta del miele migliore”.