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Lollobrigida: bene Icqrf e Cufaa a difesa produzioni agricole

Lollobrigida: bene Icqrf e Cufaa a difesa produzioni agricoleRoma, 30 ott. (askanews) – Oltre 1500 tonnellate di fertilizzanti non regolari per la loro composizione sono state sequestrate questa mattina dall’ICQRF Toscana e Umbria e dai Carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale agroalimentare e forestale di Firenze. Il valore dei prodotti è di oltre 300mila euro e le tipologie non corrispondevano alle categorie che il produttore aveva indicato sul registro dei fertilizzanti del MASAF.

“Ogni fertilizzante deve rispondere, per composizione e caratteristiche, alla scheda tecnica presentata per ottenere l’iscrizione all’elenco del ministero – ricorda in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida – L’iniziativa congiunta, a difesa delle produzioni agricole e dei redditi degli agricoltori, coordinata tra ICQRF e CUFAA Carabinieri che ringrazio, dimostra la sinergia esistente tra diversi organismi per aumentare l’efficienza e l’efficacia del sistema dei controlli nazionale sulle filiere agricole”.

Bonollo fa rivivere il marchio Ballor nell’amaro dalle 100 botaniche

Bonollo fa rivivere il marchio Ballor nell’amaro dalle 100 botanicheMilano, 30 ott. (askanews) – Non è la prima volta che marchi storici del buon bere e del buon cibo italiano vengano recuperati dall’oblio a cui li ha destinati il mercato per essere rilanciati con nuovo smalto. Dal cioccolato ai panettoni passando per i soft drink e i liquori gli esempi sono diversi, nel rassicurante bisogno di recuperare la “genuinità” di prodotti appartenuti al passato ancorandoli, con l’aiuto del marketing, al presente.

In questo solco qualche anno fa le Distillerie Bonollo Umberto, oltre 100 anni di storia e quattro generazioni della stessa famiglia alla guida dell’azienda, hanno avviato un’operazione di rilancio di Ballor, marchio storico fondato da un gruppo di amici francesi – Paul Ballor, Henry Freund ed Emilie Roussette – nella Torino del 1856. Di quel marchio, che all’inizio del suo successo beneficiò degli anni d’oro del vermouth, l’azienda padovana celebre per prodotti edonistici come la Grappa OF Amarone Barrique, ha cercato di recuperare soprattutto lo spirito innovativo. Proprio quello che portò l’azienda dei tre amici a conquistare premi e mercati internazionali, prima di intraprendere la parabola discendente che ne segnò il declino. Proprio recuperando il carattere innovativo e ricercato di Ballor, le Distillerie Bonollo Umberto, un fatturato di 73 milioni di euro nel 2022 di cui il 20% proveniente dall’estero, hanno investito sul marchio arricchendo una linea che ha da poco visto il debutto sul mercato di un nuovo amaro, il Ballor 100, dove 100 sta per il numero delle botaniche utilizzate che gli sono valse l’appellativo di “esotico italiano”.

“Per noi Ballor 100 è un orgoglio in quanto facciamo rivivere, attraverso la creazione di questo elisir, l’idea del valore della qualità assoluta, uno dei valori fondanti di casa Ballor, una storia straordinaria in primis di passione – ha detto Elvio Bonollo – Con Ballor 100 abbiamo concentrato in una ricetta unica i profumi di 5 continenti in un concetto di esotico italiano per dare evidenza alla nostra tradizione con un’apertura sul mondo. La volontà è quella di continuare a creare come facevano nel 1856 i fondatori di questo brand, con quella logica appartenente anche alla nostra esperienza imprenditoriale, di superarsi sempre”. Così, a poco più di un anno dal lancio di due prodotti premium come il Vermouth di Paul e il Gin di Emilie che hanno segnato il primo ritorno sul mercato del marchio Ballor, i maestri distillatori e liquoristi dell’azienda padovana hanno infuso in un unico liquore 100 essenze, trovando un equilibrio tra le note amaricanti di rabarbaro, genziana e assenzio, quelle balsamiche di menta e lemon grass, quelle speziate di cannella, pepe garofanato, curcuma e mirra fino a quelle vegetali del fieno greco. Una volta raccolte ed essiccate, erbe aromatiche, spezie e radici sono state macerate per ottenere l’estrazione delle componenti aromatiche, poi infuse, miscelate e infine lasciate riposare per consentire, all’assaggio, questo viaggio sensoriale intorno al mondo.

“E’ un capolavoro che potrebbe essere visto come un amaro da meditazione piuttosto che un’espressione di convivialità di alto livello o come un ingrediente fondamentale in grado di caratterizzare cocktail originali – ha spiegato Elvio Bonollo – Ballor 100 completa la gamma offerta da Casa Ballor perchè rafforza ulteriormente le esperienze sensoriali già presentate, dando espressione ai valori alla base di questo brand”.

22 premi per Nazionale italiana formaggi ai World Cheese Awards

22 premi per Nazionale italiana formaggi ai World Cheese AwardsRoma, 30 ott. (askanews) – Piacciono i formaggi italiani nel mondo: la Nazionale italiana formaggi, CheeseItaly, al World Cheese Awards 2023 in Norvegia ha sfondato il muro delle 50 medaglie in soli 4 anni di attività, portando a casa quest’anno sotto l’aurora boreale di Trondheim ben 22 medaglie: 5 d’oro, 8 d’argento e 9 di bronzo. “Con questo concorso il nostro gruppo premia 5 regioni italiane con una tradizione lattiero casearia d’eccellenza. Tra gli ori parliamo ad esempio del Grana Padano Dop Soresina che incassa il riconoscimento con una stagionatura record di 40 mesi, l’Ovicaprino Il Galeotto, ma anche del Brenta stagionato oro di Latterie vicentine e del Caciocavallo Silano di D’Ambruso Francesco, azienda che lo scorso anno incassò i primi due supergold per il nostro gruppo”, spiega in una nota CheeseItaly.

Tra gli argenti l’Asiago Dop fresco riserva dei Caseifici Granterre, Amore di capra de Il Carro, Pecorino Gran Riserva Cacio Ercole, de La Quercia e a premio con la nazionale anche la Gorgonzola Dop Piccante Soresina, di Latterie Vicentine. I bronzi consolidano la realtà lattiero casearia italiana capace di andare a premio dallo Scamorzone stagionato all’Etrusco del Dismano, che si produce nell’Appennino modenese scolmando latte da Parmigiano Reggiano, dalla Stracciatella Affumicata al Pecorino Stagionato Adrianus.

Alla 35esima edizione del World Cheese Awards promosso dalla Hanen norvegese e organizzato dalla Guild Fine Food britannica hanno partecipato 4.502 formaggi (record mondiale) da 43 paesi del mondo giudicati da 264 esperti di 38 nazioni diverse. Nella fase finale, vincitore assoluto è risultato il blu cheese artigianele Nidelven Blå prodotto dal caseificio Gangstadt Gårdsysteri nella medesima regione. Primo tra gli italiani il Parmigiano Reggiano della Nazionale del Parmigiano Reggiano Fratelli Rastelli.

Buttarelli: da industria solo sconticini, serve taglio strutturale listini

Buttarelli: da industria solo sconticini, serve taglio strutturale listiniMilano, 30 ott. (askanews) – L’industria di marca sulla riduzione dei prezzi finora “ha balbettato” proponendo “sconticini che sembrano azioni speculative” ma ora “serve un’inversione di tendenza sui prezzi, l’unica che potrebbe dare un aiuto a tutta la filiera” del largo consumo. A parlare è il presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, che, a un mese dall’avvio del carrello anti-inflazione voluto dal ministero delle Imprese, traccia il quadro della situazione e auspica una revisione al ribasso dei listini, in sede di rinnovo dei contratti.

Se “la distribuzione ha dato dimostrazione quasi immediata di grandissima attenzione” all’iniziativa del patto anti-inflazione, “fino a oggi dall’industria sono arrivati pochi segnali, qualche segnale su qualche prodotto c’è stato – ha detto ad askanews – ma francamente non è quello che ci aspettiamo”. A oggi, secondo l’ultimo aggiornamento diffuso dal Mimit sono 32 i grandi marchi che hanno aderito al Patto. Ora quello che la distribuzione chiede all’industria di marca è “la possibilità di intervenire in modo più strutturato sui listini per una visione più prospettica, di medio termine, della riduzione dei prezzi perchè intervenire con qualche sconticino sui singoli prodotti sembra un’azione speculativa – ha sottolineato Buttarelli – Non abbiamo bisogno di fare più azione promozionale, abbiamo bisogno di dare un segnale di riduzione dei prezzi e al momento devo dire che francamente è un po’ un balbettio da parte dell’industria di marca. Qualcuno si è presentato ma non in modo significativo”.

Questi ultimi mesi dell’anno sono cruciali per la definizione degli accordi: “Adesso partono le attività contrattuali, anche per rinnovi dei contratti commerciali, è un momento importante. Onestamente – ammette il numero uno di Federdistribuzione – faccio fatica a pensare che qualcuno possa proporre aumenti di listino, se non in condizioni particolarmente gravi per le materie prime, ma in questo momento non mi sembra ce ne siano”. “Sul trimestre anti-inflazione la risposta è stata molto cauta – aggiunge – Vediamo se nella prospettiva dei rinnovi contrattuali ci possa essere invece un impegno più concreto che noi auspichiamo. Alla fine dobbiamo dare un segnale alle persone perchè i consumi flettono, le prospettive di fiducia delle persone sono molto basse, un’inversione di tendenza sui prezzi potrebbe dare un elemento positivo che aiuta tutta la filiera soprattutto in considerazione del fatto che l’industria di marca in questo anno ha perso quote di mercato in modo pesante. Eppure non abbiamo visto reazioni”. Alla fine del primo mese dell’iniziativa del Mimit per contrastare l’inflazione Buttarelli constata che “i segnali di attenzione ci sono, c’è interesse e ci sono acquisti anche perchè sono ben segnalati sugli scaffali” i prodotti del paniere. Ma è presto per dare dei numeri: “Avremo un tavolo di confronto col Mimit specifico per la misurazione dell’andamento del trimestre anti-inflazione è previsto dal protocollo e penso che a breve ci vedremo” ci ha detto escludendo la possibilità di una “proroga” del trimestre anti-inflazione dopo il 31 dicembre, soprattutto in assenza di un maggior supporto da parte dell’industria di marca: “Questo trimestre l’abbiamo vissuto come elemento di continuità, abbiamo fatto qualcosa in più ma il nostro impegno era partito contestualmente con l’aumento inflattivo. Diciamo che aveva un senso comunicativo per certi versi, ora quello che ci aspetteremmo in prospettiva è un impegno di tutta la filiera nel suo insieme a contrastare l’inflazione. Un patto anti-inflazione che vede ancora solo noi come protagonisti francamente la vedo come una cosa superata”, conclude.

World cheese awards: 137 medaglie al Parmigiano Reggiano, è il più premiato

World cheese awards: 137 medaglie al Parmigiano Reggiano, è il più premiatoMilano, 30 ott. (askanews) – La nazionale del Parmigiano Reggiano vince 137 medaglie, record nella storia del gruppo, e riconferma la Dop come il formaggio più premiato ai World cheese awards, la competizione internazionale di riferimento nel mondo dedicata ai formaggi che quest’anno si è svolta a Trondheim, in Norvegia. In particolare, la giuria internazionale, composta da 264 esperti provenienti da 38 Paesi, ha assegnato a Parmigiano Reggiano 3 medaglie super gold: a Fior di Latte (Bologna), Fratelli Rastelli (Parma), classificatosi decimo nella fase finale (primo tra gli italiani, scelto tra i top 16 e quindi valutato dalla “Super Giuria”), e a Sant’Angelo (Bologna).

Quest’anno la nazionale del Parmigiano Reggiano era composta da 99 caseifici provenienti dalle cinque province del comprensorio: Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna (a sinistra del fiume Reno), Mantova (a destra del Po). Uno sforzo di gruppo che ha fruttato 137 riconoscimenti: 3 super gold (miglior formaggio del tavolo), 27 medaglie d’oro, 44 d’argento e 63 di bronzo. A queste si aggiungono le 13 medaglie (4 ori, 2 argenti e 7 bronzi) riconosciute a caseifici che si sono iscritti indipendentemente al concorso, che fanno raggiungere alla Dop un totale di 150 medaglie. “Il Parmigiano Reggiano – ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio – ha dimostrato ancora una volta le qualità di un formaggio unico al mondo. Torniamo in Italia a testa alta, con un bottino complessivo di 137 medaglie, di cui 3 super gold e 27 ori, dopo aver gareggiato con oltre 4.500 formaggi da 43 Paesi dei sei continenti. Un successo che è motivo d’orgoglio per tutta la nostra filiera che ogni giorno impegna migliaia di allevatori di 300 caseifici artigianali nella ricerca dell’eccellenza assoluta”.

“L’aurora boreale che il 28 ottobre ha illuminato il cielo di Trondheim ha portato il record delle medaglie per i 99 caseifici della Nazionale del Parmigiano Reggiano. Grazie a questi riconoscimenti, le latterie hanno la possibilità di dare maggiore valore alla propria produzione. Inoltre, partecipando a concorsi in vari Paesi del mondo è possibile rilevare il diverso gradimento del nostro formaggio tra le giurie. Sicuramente al ‘ricco’ mercato norvegese (+44% di medaglie rispetto al Galles della precedente edizione) piace il Parmigiano Reggiano. Per il futuro la sfida è quella di consolidare il fatto di essere il formaggio al mondo col maggior numero di premi. Un grazie agli allevatori, ai casari, alle maestranze e alle loro famiglie per avere creduto in questo percorso” ha commentato da Trondheim Gabriele Arlotti, ideatore della Nazionale.

Il menu digitale piace ai ristoranti: più veloce e meno errori

Il menu digitale piace ai ristoranti: più veloce e meno erroriRoma, 30 ott. (askanews) – Velocità nel servizio, meno errori, più facilità nelle ordinazioni e un aumento dei piatti ordinati e quindi della spesa complessiva: ecco i vantaggi che il menù digitale ha avuto nella ristorazione in Italia secondo un’indagine realizzata da leggimenu.it, startup fondata ad inizio 2023, che fornisce un menù digitale gratuito utilizzato da quasi 25mila ristoranti italiani.

L’indagine è stata fatta su 10mila ristoranti con cucine diverse, da quella italiana a quella giapponese, di cui il 60% offre il servizio di asporto o delivery. Per il 44% degli intervistati, il passaggio dal menù cartaceo a quello digitale ha semplificato il processo dell’ordinazione da parte dei clienti, soprattutto stranieri. Anche la velocità è stata una dei plus di questo passaggio al digitale: il 25% dei ristoratori l’ha infatti segnalata come uno dei più importanti benefici legati all’innovazione tecnologica, affermando che l’85% delle ordinazioni non superano i 5 minuti di durata. Il 15% degli intervistati, inoltre, ha dichiarato che il menù digitale ha incentivato la possibilità di modifiche e aggiornamenti istantanei del menù, mentre per l’8% il nuovo modo di ordinare ha ridotto la possibilità di errore. Con l’arrivo del menù digitale, non si sono digitalizzati solo gli ordini: a godere dei benefici della tecnologia è infatti tutta la filiera. Il 61% dei ristoranti sottoposti al sondaggio, oltre al menù, infatti ha deciso di digitalizzare anche i sistemi di pagamento, mentre il 10% del totale di coloro che sono stati sottoposti al sondaggio ha scelto di snellire le procedure per il reperimento delle materie prime. Infine, il 6,8% degli intervistati ha offerto la possibilità di ordinare con il tablet in autonomia, senza bisogno che un cameriere si rechi fisicamente al tavolo.

Una rivoluzione, quella che ha coinvolto il mondo della ristorazione nel passaggio al digitale, che ha inciso poco sulla formazione dei dipendenti, che è stata per lo più veloce e facile. Per il 78,2% degli intervistati, infatti, il passaggio al digitale è stato poco impegnativo. In particolare: per il 46% degli intervistati non c’è stato bisogno di alcuna formazione specifica per i propri dipendenti, mentre il 21% dei ristoratori che ha dipendenti tra i 30 e i 50 anni e il 22% di quelli che ha dipendenti sopra ai 50 anni ha fatto qualche tipo di formazione digitale.

A Pisa un master primo livello per esperti in Dieta mediterranea

A Pisa un master primo livello per esperti in Dieta mediterraneaRoma, 30 ott. (askanews) – E’ nato all’Università di Pisa il master di primo livello in Scienze Sensoriali per un’Alimentazione Sana e Consapevole in collaborazione con l’International Academy of Sensory Analysis. Obiettivo del master è rendere più consapevole l’approccio al cibo e più gratificante l’applicazione dei principi di una sana e corretta alimentazione a cominciare dalla dieta mediterranea.

Il master è aperto ai laureati in ogni disciplina ed è possibile iscriversi sino al 13 novembre. Le competenze acquisite potranno essere spese in vari settori, dal tecnologico per ottimizzare il profilo sensoriale degli alimenti, alla comunicazione, al marketing, sino all’ambito educativo. Il percorso formativo è organizzato in quattro moduli di cui tre on line, con lezioni concentrate tra il venerdì e il sabato da metà gennaio a metà luglio. Sono inoltre previste sessioni interattive di analisi sensoriale dei principali alimenti che caratterizzano la dieta mediterranea, ad esempio vino, pane e prodotti da forno, olio, formaggi, salumi, cioccolato, caffè.

Agroalimentare, in primi 6 mesi export +8,4% a 31 mld di euro

Agroalimentare, in primi 6 mesi export +8,4% a 31 mld di euroRoma, 30 ott. (askanews) – Export agroalimentare italiano in crescita nei primi sei mesi 2023, che hanno registrato un ulteriore aumento degli scambi in valore, sebbene più contenuto di quello riscontrato nel 2022. La crescita percentuale delle esportazioni agroalimentari è in linea con quella delle importazioni. In particolare, le esportazioni nel primo semestre crescono dell’8,4%, superando il valore record di 31 miliardi di euro, mentre per le importazioni si registra un +8,9%, con un valore di circa 33 miliardi. È quanto emerge dal Rapporto 2022 sul commercio estero dei prodotti agroalimentari, giunto alla sua 31esima edizione, realizzato dal Crea Politiche e Bioeconomia.

Agli aumenti in valore degli scambi, in molti casi corrispondono incrementi più contenuti o contrazioni delle quantità scambiate, come, ad esempio, per le esportazioni di pasta (+6,7% in valore e -6,4% in volume) o le importazioni di pesci lavorati (+6,6% in valore e -4,1% in volume). L’export in quantità di vini rossi Dop segna una contrazione (-10%), solo in parte compensata dall’aumento dei prezzi. Tuttavia, grazie alle maggiori esportazioni di altre tipologie di vini, come i bianchi Igp o i frizzanti Dop, nel primo semestre 2023 si registra una complessiva tenuta del comparto vino.

Crescono le esportazioni di caffè torrefatto (+13,4% in valore e +3,5% in quantità), confermando l’ottima performance del 2022. Si evidenzia l’andamento delle importazioni di olio di girasole: dopo il netto aumento dello scorso anno legato anche all’impennata dei prezzi, nei primi mesi del 2023 si ha una forte contrazione del valore degli acquisti (-25%), accompagnata da un calo molto più contenuto delle quantità (-2,3%). A incidere è il ridimensionamento del prezzo internazionale di questo prodotto, dopo il picco raggiunto nel 2022. «Questi numeri dimostrano che il mondo ha fame e sete d’Italia. Perché la nostra Nazione è sinonimo di qualità – ha commentato il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida – Lavoriamo per difendere, tutelare e valorizzare le nostre eccellenze agroalimentari che generano ricchezza. Per questo abbiamo candidato la cucina italiana a patrimonio Unesco, per raccontare un sistema di valori, sapori e tradizioni, e combattiamo il mercato del falso che sottrae alla nostra economia miliardi di euro. In ambito europeo, invece – ha concluso il ministro – ci siamo opposti con fermezza rispetto ai casi di evocazione di Indicazioni Geografiche italiane, come ad esempio nel caso dell’aceto balsamico sloveno e del prosek croato. Perché difendere il nostro asset primario, significa difendere l’Italia”.

Consorzio Tutela Asiago Dop si mette in mostra in Corea del Sud

Consorzio Tutela Asiago Dop si mette in mostra in Corea del SudRoma, 30 ott. (askanews) – Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago arriva in Corea del Sud, dal 30 ottobre al 2 novembre, tappa iniziale di un ampio disegno che nei prossimi anni porterà a realizzare azioni promozionali di lunga gittata in vari paesi del Sud Est asiatico. Nella nazione che, dal 2011, con l’accordo di libero scambio (FTA) siglato con l’Unione Europea, riconosce e tutela il formaggio Asiago, il Consorzio di Tutela coglie le opportunità di una rinnovata attenzione alla cucina italiana per incontrare stampa, opinion leader e buyer.

Il formaggio Asiago sarà Official Cheese dell’evento di presentazione dell’eccellenza gastronomica e di una selezione dei migliori vini d’Italia del Made in Italy realizzato in collaborazione col partner Gambero Rosso. Economia emergente, la Corea del Sud è diventata il terzo paese di sbocco dell’export italiano in Asia, cresciuto, nel 2022, del +17,3% in volume rispetto all’anno precedente. Alla ristorazione italiana, ambasciatrice del prodotto d’origine certa, il Consorzio Tutela Formaggio Asiago dedica, in questa occasione, il premio speciale per il ristorante con la migliore selezione di formaggi italiani DOP. Il riconoscimento sarà assegnato al ristorante “Paolo De Maria”, dell’omonimo executive chef, punto di riferimento a Seul per la sua attenta selezione delle materie prime e la capacità di proporre l’essenza della tradizione culinaria italiana. La visita in Corea del Sud si conclude con un calendario di appuntamenti dedicati ai più importanti operatori del mondo dell’Ho.Re.Ca e della Grande Distribuzione.

Da R. Toscana 1,5 mln per innovazione in lavorazione suoli

Da R. Toscana 1,5 mln per innovazione in lavorazione suoliRoma, 30 ott. (askanews) – La Giunta regionale della Toscana ha approvato le disposizioni per l’ attivazione del bando relativo alle tecniche di lavorazione ridotta dei suoli. L’intervento punta a tutelare la risorsa suolo incentivando pratiche che attenuino i rischi erosivi e che contribuiscano al mantenimento della sostanza organica, riconoscendo un premio ad ettaro agli agricoltori che si impegnano in questo senso.

Prevedendo un periodo di impegno di cinque anni con inizio dal 1 gennaio 2024, il bando ha una dotazione di 300mila euro all’anno per un totale di 1 milione e 500mila euro. “Il passaggio dalle abituali lavorazioni profonde del terreno, come ad esempio l’aratura, alle tecniche di lavorazione a minori profondità senza alterare il terreno o di semina diretta senza lavorazione – spiega la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – consente di contrastare in modo efficace il degrado dei suoli, migliorandone la struttura e la resistenza all’erosione e al compattamento. Al tempo stesso permette di contrastare la riduzione della sostanza organica e aumentare la capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua. Quindi – conclude – l’intervento concorre anche agli obiettivi della Strategia nazionale di mitigazione dei cambiamenti climatici e a quelli della Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici”.