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Fondazione Crt entra in azionariato Enosis a supporto eccellenze

Fondazione Crt entra in azionariato Enosis a supporto eccellenzeRoma, 7 mar. (askanews) – Fondazione CRT ha deliberato un investimento in Enosis, il centro di ricerca applicata e di consulenza per lo sviluppo di vini di qualità in Piemonte, a conferma del rinnovato supporto alla diffusione delle eccellenze agroalimentari e enogastronomiche del territorio.


Obiettivo è supportare la crescita di una realtà dell’enologia del territorio diventata punto di riferimento a livello internazionale. L’impegno della Fondazione consentirà da un lato di dare continuità al progetto nato nel 2005 dalla competenza dell’enologo Donato Lanati e assicurerà dall’altro la permanenza in Piemonte del centro di ricerca, il cui lavoro negli anni è finito sotto i riflettori di molti investitori anche oltre i confini nazionali. L’ingresso di Fondazione CRT nell’azionariato di Enosis, si spiega in una nota, permetterà un’ulteriore crescita professionale della struttura e del team in modo da garantire la continuità della gestione nel tempo e mantenere l’elevato standard dei servizi e delle prestazioni. Il gruppo nel complesso ha chiuso il 2023 registrando un fatturato intorno a 3,8 milioni di euro e un ebitda di circa 2,4 milioni.


“Il supporto al settore enogastronomico del territorio è uno dei punti cardine della strategia di intervento di Fondazione CRT -spiega Andrea Varese, segretario generale di Fondazione CRT – Si tratta di un settore fondamentale che ha permesso negli anni di far conoscere l’eccellenza del Piemonte nel mondo e siamo convinti che il nostro sostegno a una realtà come quella di Enosis non potrà che portare ulteriori benefici al territorio sia di carattere economico sia sociale”.

Al via ConSenso: progetto in Tanzania per capire effetti clima sul caffè

Al via ConSenso: progetto in Tanzania per capire effetti clima sul caffèMilano, 7 mar. (askanews) – Accademia del caffè espresso, fondata dal produttore di macchine per caffè La Marzocco, Cisco e Pnat lanciano ConSenso, un progetto di sperimentazione scientifica in Tanzania nella regione di Mbeya, nella piantagione di caffè di Utengule coffee farm. Il progetto ha l’obiettivo di scoprire come il cambiamento climatico incide sulle piante di caffè Arabica che vengono coltivate in loco. I ricercatori useranno i dati generati da una serie di sensori alimentati a energia solare, per capire quali azioni intraprendere per migliorare il raccolto, aumentare la sostenibilità e usare nel modo migliore l’acqua necessaria all’irrigazione. Nel lungo termine, i ricercatori pensano di creare delle linee guida che possano aiutare la comunità del caffè ad affrontare le sfide imposte dal riscaldamento globale


La Tanzania è uno dei 20 maggiori produttori di caffè a livello globale e sta già subendo importanti conseguenze del cambiamento climatico. Qui uno dei problemi più rilevanti per le coltivazioni del caffè è dato dalla disponibilità di acqua, dovuta a momenti di siccità prolungati e da una stagione delle piogge sempre più breve. Per comprendere l’impatto del cambiamento delle condizioni metereologiche, il progetto ConSenso utilizza speciali sensori IoT progettati ad hoc da PNAT in collaborazione con Accademia del Caffè Espresso, che saranno posizionati direttamente sulle piante, per monitorare costantemente i parametri interni, come l’idratazione. Parallelamente, sonde ambientali tracceranno parametri come l’umidità o la presenza di agenti patogeni. Un secondo obiettivo del progetto è anche calcolare e visualizzare in tempo reale la capacità di cattura dell’anidride carbonica della piantagione, usando ulteriori sentori che monitoreranno i benefici che gli alberi da ombra e le piante di caffè portano in termini di assorbimento di CO2 e particolati. I dati combinati di tutti i sensori saranno convogliati tramite una connessione locale di tipo radio in tecnologia LoRaWAN (caratterizzata da trasmissione a lunghe distanze e consumi elettrici ridotti) creata da Cisco che raccoglierà e analizzerà localmente i dati; questi saranno poi trasmessi via internet da sistemi Cisco verso il data center di PNAT che si trova a Firenze, per ulteriori analisi.


“Dobbiamo ancora esplorare tanti modi di usare la tecnologia dell’Internet delle Cose. Questo progetto è un esempio fantastico di un caso d’uso che permette di ottenere i dati che oggi possono aiutarci a prendere decisioni migliori per la sostenibilità, catturando informazioni preziose e supportando anche le sperimentazioni più innovative” ha commentato Angelo Fienga, direttore sustainabilty solutions Emea di Cisco. “Grazie al progetto Consenso abbiamo potuto realizzare un intero sistema di monitoraggio da remoto di tutte le principali caratteristiche di crescita e fisiologiche di una piantagione di caffè – commenta il professor Stefano Mancuso, co-fondatore di Pnat – Le soluzioni tecnologiche sviluppate da Pnat per questo progetto, permetteranno di seguire in tempo reale la crescita delle piante coltivate, adattandone le cure ai cambiamenti dell’ambiente”. “In Tanzania, e in particolare nella regione di Mbeya, negli ultimi 15 anni l’acqua è diventata una risorsa sempre più critica per la coltivazione del caffè. Qui il cambiamento climatico ha abbreviato la stagione delle piogge e questo ha reso necessaria la realizzazione di impianti di pompaggio e irrigazione che estraggono acqua dai fiumi vicini – ha aggiunto Massimo Battaglia, coffee research leader di Accademia del Caffè espresso – Questo è un progetto unico che ci rende molto orgogliosi perché permette di adattare le pratiche agricole alle nuove e vere necessità delle piante. D’ora in poi saranno le piante a suggerirci come affrontare le nuove sfide climatiche ed ambientali”.

Caffè Borbone chiude 2023 con ricavi oltre 300 mln (+14,3%)

Caffè Borbone chiude 2023 con ricavi oltre 300 mln (+14,3%)Milano, 7 mar. (askanews) – Caffè Borbone ha chiuso il 2023 con ricavi a 300,4 milioni di euro, in crescita del 14,3% rispetto all’esercizio precedente. Questo risultato, spiega l’azienda, dal 2018 parte del gruppo Italmobiliare, che detiene il 60% del capitale, “è frutto dell’ampliamento e del rafforzamento dei canali di distribuzione, del lancio sul mercato di nuovi prodotti, miscele e packaging e degli innovativi format di comunicazione ideati per consolidare ulteriormente l’immagine del brand”.


Nella grande distribuzione organizzata Caffè Borbone ha messo a segno una crescita del 28% rispetto al 2022, un incremento superiore rispetto alla media del mercato (+12%, fonte Nielsen). Il canale digitale, che comprende e-commerce diretto caffeborbone.com, Amazon e portali specializzati, ha registrato dal canto suo un aumento del 32%. Prosegue anche lo sviluppo del mercato estero, che ha registrato un incremento del 59%, con una buona partenza della gestione diretta del mercato Usa dopo la costituzione della newco Caffè Borbone America Corp. “Gli ottimi risultati sono il frutto di diversi fattori. In primis, il rafforzamento della nostra rete commerciale, che ci ha permesso di essere presenti capillarmente in tutta Italia e in diversi canali di distribuzione. Inoltre, l’impegno in R&S ci ha consentito di ampliare la gamma prodotti, per soddisfare palati eterogenei e sempre più esigenti – ha dichiarato Marco Schiavon, amministratore delegato di Caffè Borbone – Nel 2024 puntiamo a dare continuità al nostro percorso di crescita, sviluppando ulteriormente tutti i canali di vendita e l’estero”.


Nel corso del 2023 l’azienda ha dato ulteriore impulso a un percorso di sviluppo avviato ormai da alcuni anni, che prevede anche l’ampliamento e la diversificazione del portfolio prodotti per intercettare nuovi target e soddisfare tutte le esigenze di consumo, sia in termini di preferenze organolettiche che di compatibilità con diversi sistemi di erogazione.

Coldiretti: 200mila donne in campagna, una azienda su 4 è rosa

Coldiretti: 200mila donne in campagna, una azienda su 4 è rosaRoma, 7 mar. (askanews) – Sono quasi duecentomila le donne italiane che hanno scelto campi e trattore. È quanto emerge da una analisi di Donne Coldiretti su dati del Registro delle Imprese divulgata in occasione della festa dell’8 marzo. Il risultato è che oltre un’azienda agricola italiana su quattro (28%) è oggi guidata da donne con una presenza che sta rivoluzionando il lavoro nei campi, dove sono capaci di spaziare dall’allevamento alla coltivazione, dal florovivaismo all’agriturismo, dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta.


Ma il vero motore delle nuove contadine sono anche le attività sociali come le fattorie didattiche e gli agriasilo, ma anche l’importante impegno per l’inserimento nel mondo del lavoro delle donne meno fortunate, vittime di violenze e soprusi. Le Under 35 puntano sull’innovazione. Da segnalare anche la “quota giovane”, sottolinea Coldiretti, con circa 13mila aziende femminili guidate da ragazze under 35 che hanno puntato soprattutto sull’uso quotidiano della tecnologia. Le donne contadine, continua Coldiretti, sono presenti in tutto il territorio italiano e la regione con il maggior numero di imprese femminili in assoluto è la Sicilia con più di 24mila imprese di donne, ma sul podio salgono anche Puglia e Campania, che vantano rispettivamente più di 23mila e quasi 20mila aziende rosa. Seguono Piemonte e Toscana.


Secondo l’indagine condotta da Donne Coldiretti le imprenditrici agricole sono giovani e con un’alta professionalità, tanto che una su quattro (25%) è laureata, peraltro sempre più spesso non in indirizzo agrario.

Vino, Copagri: bene Masaf su indennizzi da peronospora

Vino, Copagri: bene Masaf su indennizzi da peronosporaRoma, 7 mar. (askanews) – “In attesa delle declaratorie attestanti l’eccezionalità delle infezioni di peronospora, che a quanto si apprende sono in corso di pubblicazione, ringraziamo il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste per la tempestività con cui si è attivato a seguito della grave emergenza che ha colpito il comparto vitivinicolo, il quale come noto rappresenta una delle punte di diamante dell’agroalimentare nazionale”. Lo sottolinea in una nota il presidente della Copagri Tommaso Battista a proposito dell’entrata in vigore del decreto Masaf con cui vengono concessi gli interventi compensativi previsti dal cosiddetto “DL asset” per le aree colpite da infezione da plasmopara viticola (peronospora).


“Grazie a questo fondamentale intervento, col quale viene messo in campo un primo stanziamento di 7 milioni di euro, le migliaia di imprese colpite, oltre all’indennizzo dei danni causati dall’infezione, potranno ottenere la riduzione dei contributi previdenziali e la proroga delle rate dei mutui”, evidenzia Battista, ricordando che “il settore vitivinicolo, alla fine del 2023, ha dovuto fare i conti con contrazioni produttive significative, con flessioni che su base annua hanno sfiorato il 20% nel centro e il 30% nel sud del Paese”. “Parliamo di una grave crisi fitopatica – rimarca Battista – che non ha risparmiato praticamente nessuna regione, dal Settentrione al Meridione del Paese, aree dove in molti casi le forti e continue piogge, oltre a contribuire a creare le condizioni favorevoli all’insorgere delle malattie della vite, hanno impedito l’ingresso in vigna per effettuare i trattamenti o vanificato gli effetti delle operazioni già effettuate”.


“E’ importante – conclude Battista – organizzare celermente un incontro tecnico per chiarire alcuni aspetti inerenti all’applicazione del decreto, a partire da questioni quali, ad esempio, le produzioni assicurate e i confini di compatibilità e cumulabilità dell’aiuto con altri aiuti concedibili”.

A Umbriafiera le razze bovine che rappresentano biodiversità

A Umbriafiera le razze bovine che rappresentano biodiversitàRoma, 7 mar. (askanews) – Ci sono anche le razze bovine meno note come la mucca Pisana, la Pontremolese e la Garfagnina, che rappresentano la biodiversità del patrimonio zootecnico italiano in mostra quest’anno ad AgriumbriaCarni, dove sarà in mostra il meglio della zootecnia nella 55esima edizione di Agriumbria, di scena a Bastia Umbra, dal 5 al 7 aprile. Saranno ospitate oltre 450 aziende in rappresentanza di oltre 2.800 marchi.


Riuniti i migliori capi e migliori allevamenti italiani nei diversi concorsi e rassegne. Al centro, anche grazie alla partnership tra la fiera e l’Associazione italiana allevatori (A.I.A.), i bovini da carne. Non mancheranno le razze da latte e quelle a doppia attitudine. Nel programma di Bastia Umbra le due mostre nazionali curate da ANABIC dedicate alla razza Chianina, con la 37a edizione, e alla Romagnola. Mentre le altre tre razze del circuito, Marchigiana, Podolica e Maremmana saranno presenti nell’ambito della tradizionale esposizione degli animali di Italialleva, cuore di Agriumbria. Restando ai concorsi tecnici, molto attesa dagli allevatori di tutta Italia la mostra nazionale di ANACLI, giunta alla diciannovesima edizione per la razza Limousine e alla undicesima edizione per la Charolaise. Spazio anche alla Frisona Italiana, regina delle bovine da latte, che insieme a Chianina e Limousine sarà anche al centro della giornata didattica con la gara di valutazione morfologica riservata agli studenti degli Istituti agrari e professionali d’Italia.


Nel quadro delle razze in vetrina, oltre alla Frisona italiana, nell’area Italialleva sarà presente la Pezzata Rossa Italiana, simbolo della duplice attitudine (latte e carne) e per la prima volta ad Agriumbria a rappresentare la ricca biodiversità, le razze bovine Mucca Pisana, Pontremolese e Garfagnina. Altro comparto importante per la zootecnia del Centro Italia e non solo è sicuramente quello ovicaprino e la filiera cunicola, ma saranno rappresentate anche le razze equine e asinine.


Quello di Bastia Umbra, con esposizioni, mercato, aste, gare di valutazione e analisi morfologiche, si conferma come uno dei momenti più importanti a livello nazionale per il settore zootecnico.

Comm. Ue: sondaggio tra agricoltori su riduzione peso burocrazia

Comm. Ue: sondaggio tra agricoltori su riduzione peso burocraziaRoma, 7 mar. (askanews) – La Commissione Europea ha lanciato oggi un sondaggio online per raccogliere direttamente le opinioni degli agricoltori dell’Ue su come ridurre il peso della buracrazia legata agli obblighi della Pac. L’indagine è aperta dal 7 marzo all’8 aprile e porrà brevi domande, disponibili in tutte le lingue dell’UE, come ad esempio: “Quanto tempo viene dedicato ogni anno ai compiti amministrativi legati all’applicazione degli aiuti e agli obblighi di rendicontazione?”.


Con questa indagine, la Commissione europea si rivolge direttamente agli agricoltori, “per ottenere informazioni sugli oneri amministrativi che devono affrontare nel loro lavoro quotidiano. Queste informazioni forniranno un quadro più chiaro delle problematiche specifiche affrontate dagli agricoltori in tutta l’UE, consentendoci di sviluppare risposte mirate che riducano la complessità e favoriscano la semplificazione. Incoraggio pertanto tutti gli agricoltori a condividere le proprie opinioni e a contribuire con la propria voce a questo sondaggio”, ha detto Janusz Wojciechowski, commissario Ue all’Agricoltura. L’indagine, spiega la Commissione, aiuterà a identificare le fonti degli oneri amministrativi e della complessità derivanti dalle norme della PAC e da altre norme per l’alimentazione e l’agricoltura, sia in relazione alla loro applicazione a livello nazionale che agli obblighi di registrazione e rendicontazione ad esse collegati. I risultati preliminari saranno presentati già entro la metà di aprile. Parallelamente, verranno organizzate interviste con le organizzazioni degli agricoltori per completare il quadro.


“Questa indagine – spiega la Commissione – fornirà entro l’estate un quadro più chiaro dei principali ostacoli amministrativi percepiti e affrontati dagli agricoltori”. I suoi risultati saranno inclusi in un’analisi più dettagliata che sarà pubblicata nell’autunno 2024, con l’obiettivo di chiarire le fonti di complessità per gli agricoltori a livello dell’UE, a livello nazionale e a livello di PAC. Il sondaggio rientra tra le azioni a breve termine a favore degli agricoltori, che da mesi si mobilitano in tutta Europa, insieme alla semplificazione di alcuni controlli e al chiarimento del concetto di forza maggiore e di circostanze eccezionali. Su questi ultimi due punti si sono già svolte discussioni con gli Stati membri.


Entro metà marzo la Commissione presenterà ulteriori proposte sulle azioni a medio termine da intraprendere, nonché azioni per migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare.

Sindacati: bene regolamento attività pesca sportiva e ricreativa

Sindacati: bene regolamento attività pesca sportiva e ricreativaRoma, 7 mar. (askanews) – Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Pesca valutano positivamente la decisione del ministro Francesco Lollobrigida di regolamentare le attività di pesca sportiva e ricreativa, riducendo il numero di ami autorizzati per i palamiti e vietando l’impiego di verricelli salpa-reti elettrici o collegati a motori termici.


Una scelta, quella del ministero, tesa a facilitare l’azione delle autorità preposte al controllo nel sanzionare coloro i quali, mascherati da pescatori ricreativi o sportivi, “conducono vere e proprie attività commerciali illegali che, oltre ad eludere ogni tipo di fiscalità e ad operare una concorrenza sleale nei confronti dei pescatori professionali, rischiano di mettere nei piatti degli italiani prodotti non sottoposti ad alcun controllo dal punto di vista igienico e sanitario”, spiegano i sindacati in una nota congiunta. Questo provvedimento va anche nella direzione di una maggior tutela delle risorse ittiche, intervenendo sul prelievo non valutabile e difendendo, al contempo, i pescatori professionali, che rispettano e tutelano l’ambiente marino.


“Riteniamo necessario, infine, che il Decreto trovi piena applicazione attraverso controlli serrati e maggiormente incisivi, finalizzati ad individuare e sanzionare i soggetti che commercializzano illegalmente il prodotto pescato, ma anche e soprattutto coloro che, allo stesso modo, lo acquistano. È necessario – concludono i sindacati – continuare a promuovere ogni iniziativa utile a garantire sul mercato la trasparenza e la tracciabilità delle produzioni ittiche, valorizzando il nostro Made in Italy realizzato anche nel rispetto dei contratti di lavoro e della legislazione sociale”.

Al via coordinamento tra Regioni confinanti sulla Psa

Al via coordinamento tra Regioni confinanti sulla PsaRoma, 7 mar. (askanews) – Le strategie di contrasto alla diffusione della peste suina africana sul territorio nazionale sono state al centro dell’incontro, richiesto dalla Regione Emilia-Romagna, che l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi, ha tenuto ieri al ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e foreste.


Alla presenza dei sottosegretari alla Salute, Marcello Gemmato, e all’Agricoltura, Patrizio Giacomo La Pietra, sono state illustrate e condivise le misure per il depopolamento dei cinghiali, necessarie per ridurre la circolazione del virus in coordinamento fra le diverse Regioni. La strategia rientra nel Piano nazionale di contenimento, redatto dal commissario straordinario, Vincenzo Caputo, e approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. “Dal confronto – ha spiegato l’assessore Mammi – è emersa ed è stata accettata la proposta dell’Emilia-Romagna di un coordinamento più stretto fra gli assessori delle Regioni confinanti: Liguria, Piemonte, Lombardia e Veneto. Nei prossimi giorni i rappresentanti del Governo procederanno a una prima convocazione che dovrebbe poi proseguire con un tavolo permanente”.


Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, “in questi giorni -aggiunge Mammi – uscirà un terzo bando che abbiamo deciso di fare come Regione per aumentare i livelli di biosicurezza, il terzo in ordine di tempo che vede complessivamente per questi interventi un impegno di oltre 7 milioni di euro permettendo di dare risposta a tutte le domande ricevute”.

In arrivo 7 mln per le aree montane della Regione Toscana

In arrivo 7 mln per le aree montane della Regione ToscanaRoma, 7 mar. (askanews) – Sostenere, salvaguardare e promuovere le aree montane della Toscana. E’ questa la finalità cui saranno destinati i 7 milioni di euro provenienti dal Fondo nazionale per lo sviluppo delle montagne italiane (FOSMIT). La giunta regionale, su proposta dell’assessora all’agricoltura Stefania Saccardi, ha stabilito di destinare queste risorse a due misure: un bando rivolto a interventi di prevenzione del rischio idrogeologico, e uno per interventi di salvaguardia e valorizzazione della montagna.


Beneficiari di entrambi gli avvisi saranno le Unioni di comunità montane e i comuni classificati come montani o parzialmente montani e non facenti parte di unioni. Il primo bando finanzierà azioni di prevenzione del rischio di dissesto idrogeologico, stabilendo una priorità per gli enti rientranti in almeno una delle ordinanze commissariali a seguito degli eventi alluvionali dello scorso novembre. Complessivamente il budget disponibile sarà di 3,9 milioni.


Il secondo, utilizzerà 3,1 milioni di risorse per finanziare progetti molto eterogenei, volti a tutelare i territori montani e a promuoverli, a contrastare lo spopolamento, a salvaguardare l’ambiente e la biodiversità, a valorizzare l’energia da fonti rinnovabili, a consentire interventi su viabilità e sentieristica. “Si tratta di risorse preziose – dice il presidente Eugenio Giani – per sostenere le aree montane affinché diventino sempre più un elemento di crescita economica e sviluppo sociale. Per noi le zone montane hanno un’importanza strategica anche in ottica di interesse regionale per favorire i giovani e il ripopolamento di questi territori”.