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Pesca, Spagna rafforza protezione sardine nel Mediterraneo

Pesca, Spagna rafforza protezione sardine nel MediterraneoRoma, 17 ott. (askanews) – Il ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione spagnolo ha deciso di rafforzare la protezione delle sardine nel Mediterraneo, prorogando di un mese, dal 15 novembre al 15 dicembre, il divieto di sbarco delle sardine nel Mediterraneo, misura che sostituisce il divieto di sbarco di questo tipo di pesca previsto per quattro mesi. Obiettivo: migliorare la riproduzione della specie e sostenere l’attività della flotta, poiché le soste obbligatorie sono finanziate con aiuti comunitari.

L’ordinanza ministeriale è stata pubblicata oggi sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato e modifica una precedente ordinanza che istituiva un piano di gestione per la pesca con reti a circuizione nella zona di sottopesca del Mediterraneo, con misure volte a rafforzare la protezione delle sardine e sostenere il contesto socioeconomico. “Con l’ordinanza pubblicata oggi – spiega il ministero – rafforziamo il nostro impegno per un’adeguata gestione delle risorse della pesca, che tenga conto della dimensione integrale della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, riconosciuta nella Politica Comune della Pesca e nel Regolamento recentemente approvato Legge sulla pesca sostenibile e sulla ricerca sulla pesca”. Questa iniziativa modula le misure di gestione e garantisce il mantenimento dell’attività nella zona denominata GSA 6, che corrisponde alla sottozona geografica della Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM) che copre le acque spagnole della costa della Catalogna, Comunità Valenciana e parte di Murcia. Il piano di gestione stabilisce diverse misure adattate alla realtà di ciascuna zona, come i limiti di cattura per nave o l’aumento di alcune taglie minime, con una certa flessibilità, in modo che i divieti possano essere modificati in base all’evoluzione delle popolazioni.

Origin Italia a Lollobrigida: Ue penalizza salumi e carni rosse

Origin Italia a Lollobrigida: Ue penalizza salumi e carni rosseRoma, 17 ott. (askanews) – A rischio la promozione dei prodotti DOP IGP italiani a base di carni rosse, come salumi e prosciutti. E Origin Italia, l’associazione che rappresenta i Consorzi di tutela delle Indicazioni Geografiche, per scongiurare la minaccia a livello europeo ha inviato una lettera indirizzata al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nella quale chiede al Ministero di votare contro la proposta di Programma di Lavoro Annuale 2024 della Commissione sulla Promozione dei prodotti agricoli, durante la seduta del Comitato OCM del prossimo 25 ottobre.

Le preoccupazioni esplicitate da Origin Italia al Ministro Lollobrigida nello specifico sono relative a un determinato passaggio contenuto dal documento di Promozione dei prodotti agricoli e alimentari per l’anno 2024 (Annual Work Program) nel quale emerge un punto critico nei criteri di assegnazione del Programma. Infatti, spiega in una nota Origin Italia, alla voce “rilevanza” è stato introdotto un sotto-criterio concernente “il contributo del progetto di informazione e promozione proposto rispetto agli obiettivi dell’ambizione climatica e ambientale della PAC, del Green Deal e della Strategia Farm to Fork, specificatamente sulla sostenibilità della produzione e del consumo”, utilizzando come riferimento la definizione di agricoltura sostenibile della Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO).

Proprio questo sotto-criterio valuterà, per le proposte destinate al mercato interno, anche l’allineamento con gli obiettivi del Piano europeo di lotta contro il cancro, che mira ad incoraggiare una dieta basata maggiormente su cibi vegetali a discapito di altri prodotti come carni rosse, prosciutti, salumi, vino e bevande alcoliche. Un pericolo, aggiunge l’associazione, che si ripropone dopo che era stato scongiurato nello scorso anno anche grazie a Origin Italia che aveva invocato a gran voce un intervento del Ministro che, dopo pochi giorni dal suo insediamento, manifestò la netta opposizione all’introduzione di criteri penalizzanti per alcuni simboli delle eccellenze agroalimentari italiane, tutelando una parte rilevante del comparto IG.

“Il programma proposto dalla Commissione Europea penalizza e discrimina alcuni prodotti simbolo del Made in Italy, con il rischio di arrecare un considerevole danno in termini economici e d’immagine al settore DOP IGP”, sottolinea nella lettera Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia, “per questo chiediamo al Ministro di esprimere parere negativo in sede di votazione al fine di tutelare questi prodotti i cui comparti necessitano delle campagne promozionali per creare nuove opportunità di mercato e consolidare quelle già esistenti”.

Pagamenti anticipi Pac 2023-27: avviate procedure per 2,4 mld

Pagamenti anticipi Pac 2023-27: avviate procedure per 2,4 mldRoma, 17 ott. (askanews) – 2,4 miliardi di euro per rilanciare il settore agricolo italiano: sono state avviate oggi le procedure di pagamento degli anticipi PAC per l’anno 2023. La cifra è ripartita tra circa 1,700 miliardi per i pagamenti diretti e circa 700 milioni per lo sviluppo rurale, e si inserisce nella dotazione finanziaria della Politica Agricola Comune 2023-2027 già dal primo anno dalla sua implementazione. L’Italia diventa così il primo Paese in Europa a erogare gli anticipi per tutti gli interventi previsti dalla nuova Pac a partire dal primo giorno utile. E questa liquidità finanziaria messa a disposizione del settore agricolo riguarda sia la precedente programmazione della PAC 2014-2022, sia l’attuale (2023-2027).

Gli anticipi, erogati a un totale di 722.000 beneficiari, avranno l’obiettivo di sostenere il reddito degli agricoltori e rilanciare gli investimenti nel settore agricolo, permettendo al comparto di ripartire con nuova linfa, una ritrovata energia e il sostegno economico di cui necessita. L’erogazione dei 2,4 miliardi di euro seguirà una precisa tabella di marcia per tutti gli Organismi Pagatori del Paese e inciderà positivamente sul valore aggiunto dell’intero comparto agricolo, corrispondente a circa 37 miliardi di euro. I dettagli sono stati presentati oggi nel corso di una conferenza stampa Masaf-Agean (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) dal direttore dell’Agea, Fabio Vitale e dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha spiegato: “oggi immettiamo liquidità per 722.000 aziende con 2,4 miliardi e contiamo, entro il 30 giugno, di poter arrivare a 7 miliardi. Diamo la possibilità ai nostri agricoltori non solo di resistere ma di programmare il lavoro e continuare a produrre e garantire alle persone buon cibo e un’alimentazione sana”.

(segue)

Confagri E-R: 23 ottobre in piazza per sostenere la Fruit Valley

Confagri E-R: 23 ottobre in piazza per sostenere la Fruit ValleyRoma, 17 ott. (askanews) – Una manifestazione di piazza a Bologna, con una campagna di sensibilizzazione e divulgazione, per chiedere alle istituzioni urgenti misure in favore dei frutticoltori. A organizzarla è Confagricoltura Emilia Romagna: l’appuntamento è per lunedì 23 ottobre, con partenza del corteo alle 9.30 da piazza dell’Unità poi l’arrivo nella piazza Lucio Dalla dove, alle 11, avrà inizio l’incontro aperto a tutti. In contemporanea, una serie di iniziative si snoderanno nel centro città coinvolgendo i passanti.

Sotto lo slogan “Sosteniamo la Fruit Valley”, sono attesi agricoltori provenienti dalle varie province dell’Emilia-Romagna e da territori vicini, pronti a una mobilitazione attorno ai temi chiave del comparto ortofrutticolo, nella regione simbolo di prodotti d’eccellenza. Problemi di mercato, crisi climatica e inflazione stanno infatti spingendo gli imprenditori agricoli verso l’abbandono delle colture arboree. “Servono interventi legislativi, sgravi contributivi per alleggerire il costo del lavoro, risarcimenti veloci per i danni causati da avversità meteo catastrofali (alluvioni, frane, gelate e trombe d’aria), adeguati strumenti di gestione del rischio e protezione del reddito, una strategia di difesa fitosanitaria che sia più efficace rispetto all’attuale politica UE From farm to fork’ e l’auspicio a rivedere la Restoration Law”, spiega in una nota il presidente regionale di Confagricoltura Marcello Bonvicini.

Prandini: 2,4 mln aiuti Pac sono boccata ossigeno per agricoltori

Prandini: 2,4 mln aiuti Pac sono boccata ossigeno per agricoltoriRoma, 17 ott. (askanews) – “Una boccata di ossigeno per 722mila aziende agricole costrette ad affrontare una pesante crisi di liquidità”. Lo ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, intervenendo alla conferenza Masaf-Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) sugli anticipi dei pagamenti diretti alle imprese nell’ambito della Pac e commentando quanto annunciato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida in merito alla liquidazione per la prima volta da parte di Agea (l’agenzia per le erogazioni in agricoltura) degli anticipi relativi ai finanziamenti comunitari sullo sviluppo rurale insieme a quelli per gli aiuti diretti alle imprese nell’ambito della Politica Agricola Comunitaria (PAC).

“Una svolta che – ha detto – consentirà di erogare alle imprese agricole fino al 30 novembre complessivamente 2,4 miliardi di euro ripartiti tra aiuti diretti Pac al reddito degli agricoltori (1,7 miliardi) e contributi allo Sviluppo rurale (circa 700 milioni) con misure che vanno del sostegno dall’incentivazione del biologico al sostegno alla lotta integrata fino alle indennità compensative per le aree svantaggiate”.

Lollobrigida: trimestre anti inflazione sta andando molto bene

Lollobrigida: trimestre anti inflazione sta andando molto beneRoma, 17 ott. (askanews) – Il trimestre ‘anti inflazione’ sta andando “molto bene, hanno aderito in tanti. Avevamo lanciato con la carta ‘Dedicata a te’ con un coinvolgimento dei soggetti privati. I risultati sono stati davvero sorprendenti. Abbiamo avuto un coinvolgimento della grande e piccola distribuzione che ha contribuito in termini economici al sostegno alle famiglie che avevano più difficoltà”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, a margine della conferenza Masaf-Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) sugli anticipi dei pagamenti diretti alle imprese nell’ambito della Pac.

“Anche in questa fase – ha aggiunto il ministro – l’azione anti inflattiva, per quanto possibile di contenimento dei danni correlati all’inflazione, sta funzionando. Io credo che i 32 soggetti che hanno partecipato insieme a me, al collega Urso e Meloni a questa azione, siano stati non solo coinvolti in maniera formale ma sostanzialmente, con una azione concreta”. Inoltre, ha proseguito, “c’è anche un fattore emulativo: quando si vede che i corpi intermedi, la politica, lavorano in termini sistemici, un po’ tutti si sentono coinvolti a fare il possibile per aiutare la nostra Italia, che significa ogni singolo imprenditore e cittadino”. “Sulla carta ‘Dedicata a te’ abbiamo notato – ha spiegato Lollobrigida – dall’analisi ricevuta dalle associazioni e dalla grande distribuzione, che c’è stato un intervento che su questi settori è riuscito ad essere particolarmente incisivo”. “Gli acquisti maggiori vengono proprio da quelle filiere che noi avevano individuato come utili ad essere consumate, perché fanno bene (come ortofrutta in particolare) e le imprese a queste collegate. Quindi c’è stato un acquisto massivo con la carta esattamente di questi prodotti”, ha concluso il ministro.

Lollobrigida: da oggi 2,4 mld aiuti Pac per 722mila aziende agricole

Lollobrigida: da oggi 2,4 mld aiuti Pac per 722mila aziende agricoleRoma, 17 ott. (askanews) – “Noi oggi immettiamo liquidità per 722mila aziende, 2 miliardi e 400 milioni di euro e contiamo entro il 30 giugno 2024 di poter arrivare a 7 miliardi, che danno la possibilità ai nostri imprenditori agricoli non solo di resistere ma anche di programmare che è quello che deve fare una buona azienda per creare ricchezza e lavoro”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, a margine della conferenza Masaf-Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) sugli anticipi dei pagamenti diretti alle imprese nell’ambito della Pac.

“È la prima volta – ha aggiunto il minitro che si dà in maniera così puntuale, con controlli che garantiscono le imprese agricole e danno loro certezze. Quello di cui ha bisogno una l’impresa è la certezza di poter contare su uno Stato che sia organizzato in modo tale da dare supporti nella maniera dovuta”.

Lollobrigida: manovra, agricoltura per Governo è tornata centrale

Lollobrigida: manovra, agricoltura per Governo è tornata centraleRoma, 17 ott. (askanews) – “Io credo che l’agricoltura per questo governo sia tornata ad essere centrale. Se ne parla molto di più rispetto al passato. Questo è un primo risultato”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, a margine della conferenza Masaf-Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura).

“Un buon governo e un governo serio devono utilizzare al meglio le risorse, evitare debiti, chiedere a tutti di eliminare gli sprechi ed efficientare – ha aggiunto il ministro – Non mancherà nell’ambito della discussione parlamentare, come sempre avvenuto, una rimodulazione della Manovra che tenga conto della priorità di alcuni asset rispetto ad altri, che possono essere considerati in alcune fasi secondari”. “Adesso dobbiamo dare al nostro target principale, che sono le nostre imprese agricole – ha concluso Lollobrigida – e di conseguenza chi lavora al loro interno, e ai cittadini che beneficiano della qualità dei prodotti italiani, il giusto riscontro. Sono sempre loro i giudici, i nostri cittadini”.

Mutti: da industria sforzo contro inflazione ma servono filiere più sane

Mutti: da industria sforzo contro inflazione ma servono filiere più saneMilano, 16 ott. (askanews) – Costruire filiere più sane, forti e solide in grado di rispondere meglio alle sfide che vengono dai mercati globali, come sta accadendo con l’inflazione. E fare in modo che “il potere enorme della distribuzione” sia gestito in modo responsabile per accrescere l’efficienza del sistema. Francesco Mutti, presidente di Crentromarca, alla vigilia della riunione del primo tavolo permanente sull’agroalimentare convocato dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso, parla dei temi caldi che in questi mesi hanno visto industria del largo consumo e distribuzione, non sempre allineate, al centro dell’iniziativa governativa del trimestre anti-inflazione.

Non nasconde la preoccupazione per gli effetti delle tensioni internazionali, ma ritiene che l’industria stia facendo la propria parte per difendere il potere d’acquisto dei consumatori, a partire dalla partecipazione al patto anti-inflazione. “C’è stata e credo ci sia un’adesione molto buona” da parte dell’industria, constata a due settimane dall’avvio del trimestre che si concluderà il 31 dicembre. “Senz’altro dobbiamo essere consapevoli di cosa possa essere il trimestre anti inflazione. Se pensiamo a riduzioni di prezzo, siamo fortemente fuori strada. Dobbiamo pensare che le aziende del comparto alimentare sono in un momento di grande sofferenza – sottolinea – rispetto al 2019, quindi pre-covid, gli utili medi delle aziende del comparto alimentare si sono ridotti di quasi il 50%, perché l’inflazione del 2022 ci ha colpito in modo molto molto forte e solo una parte dei nostri aumenti sono stati scaricati a valle”. Che significato ha dunque il trimestre anti inflazione? “Chiedere a una parte che non ha extra profitti ma anzi è in un momento di sofferenza di fare un ulteriore sforzo per un trimestre per provare a contenere il più possibile la dinamica inflazionistica. Questo è quello che sta avvenendo, i risultati li vedremo direi a fine anno”. “E’ uno sforzo ulteriore, un aiuto. E’ sufficiente? – aggiunge – No, nel momento in cui abbiamo questa inflazione da costi”. In queste settimane, il presidente di Centromarca ammette i timori per una nuova impennata dei prezzi delle materie prime, alla luce del difficile contesto internazionale. “Stiamo vedendo con grande preoccupazione una nuova impennata del gas. Siamo molto lontani a oggi da quello che è stato il 2022, ma ci sono ancora dinamiche inflazionistiche importanti – evidenzia – I segnali di rallentamento ci sono ma qualche giorno fa ero più ottimista”. Oltretutto, in questa fase, “c’è pochissimo margine di manovra: se ci sarà un ulteriore aumento del gas purtroppo quelle che erano delle speranze si infrangeranno. Potremo ottimizzare, potremo vedere di efficientare ancora un poco ma inevitabilmente ci ritroveremmo questi aumenti a valle. Quello che dobbiamo fare invece è costruire delle filiere più sane, più forti più solide, capaci di ottimizzare”.

E questo chiama in causa la distribuzione che, conferma, “ha un potere enorme nei confronti dell’industria: rispetto alle 56.000 aziende del settore alimentare certamente hanno un potere assoluto, stiamo ormai parlando di livelli di concentrazione enormi, colossi che sviluppano non un miliardo ma 10/15 miliardi di euro di fatturato quindi il buying power della distribuzione è assolutamente enorme e questo deve portare sempre di più a una comprensione della propria responsabilità nei confronti di un mondo produttivo che deve evolvere, deve essere messa giustamente costantemente sotto una pressione competitiva”. Ma non vuole parlare di rottura con quella parte della filiera: “Non è una certo una posizione degli ultimi 6 mesi. E’ una costante, ed è quello che spinge il sistema anche a essere sempre più efficiente: non c’è nessuna frattura né attacco credo sia un dato di fatto”. Ne’ questa è un’anomalia italiana: “In altri Paesi questo potere è addirittura superiore ma proprio questo deve insegnarci a gestirlo nel modo più lungimirante possibile affinché ci sia un’efficienza di sistema, si possa sempre di più portare prodotti eccellenti a prezzi contenuti al consumatore e non viceversa con momenti di eccessiva pressione che possono creare anche riverberi sociali come ad esempio la disoccupazione”.

Come presidente di Centromarca, però, ci ritiene che l’inflazione vista in un periodo lungo resta bassa: “Se prendiamo i beni di largo consumo su un periodo di tempo lungo vedremo anche l’inflazione è molto molto bassa. Certamente se misuriamo solamente il momento di picco può essere che dopo vent’anni di un’inflazione prossima allo zero ci sia un momento di discontinuità”. E quando gli si fa notare, però, che indietro non si tornerà anche quando i costi dovessero rientrare, dice: “C’è un principio di inerzia, è vero, ma negli anni i beni di largo consumo hanno da sempre ridotto la propria incidenza rispetto al reddito disponibile del consumatore offrendo infinitamente di più non solo in quantità ma anche in qualità e in offerta”.

Allevatori Sicilia e Campania: dal 18 ottobre in sciopero fame

Allevatori Sicilia e Campania: dal 18 ottobre in sciopero fameRoma, 16 ott. (askanews) – Uno sciopero della fame per chiedere al Governo di intervenire per mettere fine all’emergenza brucellosi e Tbc che danneggiano il comparto dell’allevamento e chiedere la nomina immediata di un commissario nazionale per la loro eradicazione. E’ quanto annunceranno domani gli allevatori del Sud domani nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati per presentare una petizione al Governo e annunciare le iniziative di protesta.

“L’avvio dello sciopero della fame in contemporanea in Sicilia e in Campania – spiegano gli allevatori – è solo un primo passo per un percorso di iniziative che coinvolgerà tutte le Regioni interessate”. Ovvero Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e Molise. Due i primi eventi di mobilitazione già fissati: uno a Casal di Principe alle 19 del 17 ottobre ed uno a San Cataldo in Sicilia sempre alle 19 del 18 Ottobre.