Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

In R. Piemonte 1,5 mln per agricoltura e innovazione

In R. Piemonte 1,5 mln per agricoltura e innovazioneRoma, 22 set. (askanews) – Un bando a sostegno di enti di ricerca università, istituti tecnici, altri soggetti pubblici e privati attivi nell’ambito del sistema di conoscenza e innovazione agricola regionale. Lo ha pubblicato l’assessorato regionale all’Agricoltura ha pubblicato: obiettivo è lo sviluppo di azioni dimostrative in agricoltura all’interno del territorio piemontese. Ne possono fare parte prove in campo, attività di collaudo, esercitazioni finalizzate alla divulgazione di innovazioni tecnologiche, ma anche visite e open day in azienda, seminari e webinar. Le dimostrazioni infatti devono essere ospitate nei centri sperimentali o nelle aziende agricole.

“La misura intende rafforzare e favorire lo scambio di conoscenze tra ricercatori e studenti e gli addetti del settore agricolo sulle opportunità offerte dalle innovazioni e tecnologie – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa – in presenza attraverso le prove in campo o a distanza”. Il bando è relativo alla misura SRH05 del complemento di sviluppo rurale 2023-2027 del Piemonte e ha una dotazione finanziaria complessiva di 1 milione e 500 mila euro. I beneficiari possono partecipare in forma singola e associata e il sostegno prevede il rimborso del 100 % dei costi sostenuti per una spesa minima di 100 mila euro e massima di 300 mila euro.

Coldiretti: su biologico con 82mila aziende Italia leader in Ue

Coldiretti: su biologico con 82mila aziende Italia leader in UeRoma, 22 set. (askanews) – La superficie agricola destinata a biologico in Italia raggiunge il record storico di 2,3 milioni di ettari (+7,5%) pari a quasi ad un campo su cinque (19%) del totale con oltre 82.000 produttori agricoli, il numero più elevato tra i Paesi dell’Unione Europea. Così Coldiretti in occasione della Giornata europea del biologico, istituita dalla Commissione Ue, che si celebra il 23 settembre, data dell’equinozio d’autunno.

In Italia i terreni coltivati a bio sono destinati per il 43% da seminativi come grano, orzo e avena, per il 28% da superfici a prati e pascoli per l’allevamento, per il 24 % da colture permanenti come frutteti, oliveti e vigneto per il 2,5% a ortaggi. In Italia il valore del mercato interno dei prodotti biologici sale a quasi 5,5 miliardi con una crescita del +9% nel 2023 rispetto allo scorso anno. I tre quarti dei consumi interni pari a oltre 4,2 miliardi sono concentrati in ambito domestico e il resto riguarda la ristorazione.

I risultati ottenuti dall’agricoltura biologica contribuiscono a fare dell’agricoltura italiana la più green d’Europa di 5547 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 319 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario, 526 vini Docg, Doc e Igt, 25mila agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina e 15.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica. “I risultati del biologico confermano l’impegno degli agricoltori italiani per la sostenibilità ma anche la capacità imprenditoriale nel rispondere alle nuove domande dei consumatori per prodotti che rispettano l’ambiente, di alta qualità e legati al territorio – commenta il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – e ben 25 milioni di italiani hanno fatto la spesa nei mercati contadini promossi da Campagna Amica diffusi lungo tutta la Penisola”.

Zoppas (Ice): cucina italiana patrimonio Unesco dovrebbe essere scontato

Zoppas (Ice): cucina italiana patrimonio Unesco dovrebbe essere scontatoMilano, 22 set. (askanews) – “E’ stato un’idea di merito dei ministri Sangiuliano e Lollobrigida quella di candidare la cucina italiana” a patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Un riconoscimento che “a nostro avviso dovrebbe essere scontato come risultato visto il riconoscimento già diffuso che ha la cucina italiana in tutto il mondo”. Con queste parole il presidente dell’Ice, Matteo Zoppas, ha ricordato l’importanza di questo riconoscimento per il nostro patrimonio gastronomico a margine della presentazione di Host, la fiera dell’ospitalità in calendario dal 13 al 17 ottobre a fieramilano.

“E’ un percorso lungo che dà la possibilità a tutti i nostri operatori enogastronomici di poter ulteriormente promuovere i loro prodotti attraverso questa autostrada aperta da qui alla metà del 2024 quando ci sarà la chiusura di questa candidatura” ha aggiunto Zoppas. Il numero uno dell’Ice ha ricordato che “nel panorama delle esportazioni italiane l’agroalimentare in genere conta 60 miliardi di euro di fatturato rispetto ai 620 di esportazioni totali, un impatto molto forte anche se dobbiamo pensare che tutto ciò che è agroalimentare normalmente viene consumato sul territorio perchè le distanze non sono favorevoli”. “Speriamo che l’Italia e il cibo italiano ottengano ciò di cui merita veramente”, ha concluso.

Coldiretti Puglia: ribassi unilaterali alla stalla, controllare

Coldiretti Puglia: ribassi unilaterali alla stalla, controllareRoma, 22 set. (askanews) – Stretta sui controlli per fermare il ribasso unilaterale del prezzo del latte alla stalla, che crea forti tensioni e mette a rischio tutto il sistema degli allevamenti in Puglia. A darne notizia è Coldiretti Puglia, che ha partecipato al tavolo latte con l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, il quale ha annunciato controlli stringenti lungo la filiera lattiero-casearia, per mettere freno allo scenario critico sul prezzo del latte che si è nuovamente venuto a creare in Puglia. Dove il prezzo del latte spot, normalmente un acquisto momentaneo per sopperire alla mancanza di latte, è salito ancora dell’1,5% a Milano e dell’1,9% a Verona.

“Il prezzo del latte alla stalla in Puglia – spiega Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia – non può andare sotto i costi di produzione calcolati da Ismea, quando nella forbice tra produzione e consumo ci sono margini da recuperare per garantire un prezzo giusto e onesto che tenga conto dei costi degli allevatori e la necessaria qualità da assicurare ai consumatori”. Coldiretti chiede che si faccia ricorso al decreto legislativo in attuazione della Direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali, fortemente voluto dalla Coldiretti, che prevede lo stop a 16 pratiche sleali.

Il settore caseario pugliese vanta tre Dop (canestrato pugliese, mozzarella di Gioia del Colle e mozzarella di bufala) e quasi 20 formaggi riconosciuti tradizionali dal Mipaaf (burrata, cacio, caciocavallo, caciocavallo podolico dauno, cacioricotta, cacioricotta caprino orsarese, caprino, giuncata, manteca, mozzarella o fior di latte, pallone di Gravina, pecorino, pecorino di Maglie, pecorino foggiano, scamorza, scamorza di pecora, vaccino).

Rovagnati investe 11 mln in tre anni in ricerca e sviluppo

Rovagnati investe 11 mln in tre anni in ricerca e sviluppoMilano, 21 set. (askanews) – Proseguono gli investimenti di Rovagnati in ambito nutrition, uno dei quattro cardini della strategia di sostenibilità dell’azienda. L’attuale piano di investimenti in ricerca e sviluppo di Rovagnati ha un valore stimato in 11 milioni di euro in tre anni ed è dedicato in particolar modo a: internazionalizzazione, sviluppo di prodotti senza nitriti, packaging sostenibile, efficientamento dei processi e informatizzazione degli stabilimenti. Un progetto approvato e finanziato dal ministero nell’ottica di consolidare l’impegno dell’azienda verso il miglioramento continuo della propria offerta.

Rovagnati esporta in più di 20 Paesi, con particolare focus su Francia, Belgio, Germania, Svizzera e Stati Uniti. L’investimento sarà strategico sia per lo sviluppo di prodotti in grado di far presa sui mercati esteri, sia per il potenziamento dello stabilimento produttivo di Vineland (USA) inaugurato nel settembre 2021. L’investimento, poi, continuerà a incentivare i processi di innovazione dei prodotti, in ottica di un’attenzione sempre maggiore alle esigenze alimentari dei consumatori. Nel 2017 Rovagnati introdusse la prima linea di prodotti senza nitriti dell’azienda che si è rivelata strategica per l’espansione internazionale, affermandosi come prodotto leader di mercato in Francia. Anche negli Stati Uniti il focus sulla produzione senza nitriti è strategico in quanto sta guidando il lancio di nuovi prodotti sul mercato. L’eliminazione dei nitriti è stata resa possibile grazie a una tecnologia brevettata e a una ricetta segreta che sfrutta la sinergia tra estratti naturali selezionati e un processo produttivo innovativo che porta a una completa eliminazione dei nitriti mantenendo lo stesso grado di salubrità dei prodotti che li contengono.

L’attenzione alla nutrizione consapevole è un elemento di valore anche nelle attività di corporate social responsibility e di comunicazione. Tra queste il recente lancio del progetto Stammi bene, un’iniziativa di education proposta dal brand che ha portato un messaggio di benessere a 360 gradi in oltre 2000 classi italiane. Gli investimenti sono funzionali anche allo sviluppo di soluzioni packaging a minore impatto ambientale, sia nell’ottica di una progressiva riduzione dell’utilizzo di plastica che di una riciclabilità o facilità di riutilizzo della stessa. Sebbene la sostituzione di questo materiale a oggi sia complessa per il settore, Rovagnati ha già raggiunto l’obiettivo del 55% medio di plastica riciclata su tutti i vassoi delle vaschette e, nel corso degli anni, ha ridotto il peso delle stesse fino al 38% per alcune linee.

L’efficientamento dei processi è fondamentale sia per rendere possibile l’innovazione di prodotto, sia per produrre in maniera sempre più sostenibile. Allo stato attuale l’azienda investe particolarmente in impianti di cogenerazione, energie rinnovabili, risparmio delle risorse idriche, soluzioni logistiche green, informatizzazione degli stabilimenti. “Gli investimenti di Rovagnati in ricerca e sviluppo sono fondamentali per garantire la competitività dell’azienda nel lungo periodo – commenta Gabriele Rusconi, managing director e board member di Rovagnati – Grazie ai progetti che da anni portiamo avanti siamo stati in grado di aumentare il nostro export di prodotti Made in Italy e produrre in maniera sempre più sostenibile. Tutte le funzioni della nostra azienda lavorano per continuare e accelerare questo percorso”.

Pastori Kirghisi in Sardegna, accordo non ancora chiuso

Pastori Kirghisi in Sardegna, accordo non ancora chiusoRoma, 21 set. (askanews) – Non è ancora chiuso l’accordo per dare vita a un progetto pilota tra Sardegna e Kirghizistan che prevederebbe l’inserimento di pastori Kirghisi e delle loro famiglie in tre distretti rurali: Sassari, Barbagie e Sarrabus, con l’aiuto di mediatori culturali.

Lo precisa la Coldiretti Sardegna spiegando che sono necessari ancora alcuni passaggi con il Governo del Kirghizistan propedeutici alla presentazione del programma ai ministeri italiani competenti. L’obiettivo è quello di sostenere le aziende agro-pastorali sarde in cerca di continua manodopera qualificata e rafforzare, nel tempo, il tessuto produttivo isolano contrastando anche l’abbandono delle campagne e dei piccoli centri dove a pesare sono soprattutto il calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione.

Il percorso – chiarisce Coldiretti – è ancora in fase di definizione negli ultimi dettagli ma è stato lanciato nelle scorse settimane, con un primo incontro tra i vertici Coldiretti Sardegna e l’ambasciatore del Kirghizistan in Italia Taalay Barzabeev, e consolidato con la visita in Kirghizistan della delegazione Coldiretti Sardegna guidata dal presidente Battista Cualbu, il direttore regionale Luca Saba e il presidente di Coldiretti Cagliari, Giorgio Demurtas. All’incontro deve seguire, ora, la firma di un accordo-protocollo tra Centro per l’impiego kirghiso e Coldiretti.

Bando per strategie sviluppo rurale in E-R.: 58 mln in 5 anni

Bando per strategie sviluppo rurale in E-R.: 58 mln in 5 anniRoma, 21 set. (askanews) – Circa 58 milioni di euro nello Sviluppo rurale 2023-27, per favorire lo sviluppo delle imprese delle aree più marginali, l’occupazione di giovani e donne, la tutela dell’ambiente e le specificità turistiche e culturali delle aree rurali dell’Emilia-Romagna. E ancora miglioramento dei servizi di base, biodiversità, investimenti produttivi, mitigazione dei cambiamenti climatici, agriturismo, reti commerciali. Una cifra che sale a 78 milioni di euro se si considerano anche le risorse del biennio di transizione 2021-2022 del Programma di Sviluppo Rurale.

La Giunta regionale ha appena approvato il bando che porterà all’individuazione dei prossimi Gruppi di azione locale (Gal) e delle relative strategie. Le proposte possono arrivare sia da partenariati pubblico-privati già costituiti in Gal sia di nuova costituzione. Al termine della selezione saranno ammessi al massimo otto Gal. “La Regione Emilia-Romagna ha scelto in questi anni di mettere al centro delle proprie politiche pubbliche le aree interne e l’Appennino – ha ricordato l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi – Anche i Gal sono motori di questa strategia: nel settennio 2021-27 metteremo a disposizione complessivamente 78 milioni di euro per i Gruppi di azione locale che agiscono nelle aree rurali e montane”.

Le strategie dovranno fare riferimento a un territorio rurale omogeneo in termini geografici, socioeconomici e culturali che include una popolazione minima di 50mila fino a un massimo di 200mila abitanti, con l’obiettivo di promuovere l’occupazione, la crescita, la parità di genere, inclusa la partecipazione delle donne, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, comprese la bioeconomia circolare e la silvicoltura sostenibile. Ogni progetto dovrà prevedere un importo tra i 2,5 e i 14 milioni di euro. Le risorse totali per il periodo 2023-2027 ammontano a 58 milioni di euro.

Prezzi grano crollati del 60%, sotto costi produzione

Prezzi grano crollati del 60%, sotto costi produzioneRoma, 21 set. (askanews) – Sono crollati del 60% i prezzi del grano, su valori che sono al di sotto dei costi di produzione e i quantitativi si attestano al di sotto dei 7 milioni di quintali. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia rispetto alle quotazioni dello scorso anno, in riferimento al braccio di ferro tra Commissione Ue e Polonia, Slovacchia e Ungheria che vogliono bloccare nel loro Paese l’import di grano Ucraino dopo la mancata proroga del divieto comunitario di importazione nei 5 paesi confinanti che si va a sommare alle conseguenze del mancato accordo sul Mar Nero.

L’incertezza sull’accordo ha favorito le speculazioni sul mercato delle materie prime agricole e, chiede Coldiretti Puglia, servono una costante analisi dei prezzi e l’aumento dei controlli, in modo da garantire in ogni caso che il prezzo del grano duro copra i costi di produzione degli agricoltori, nel rispetto della legge contro le pratiche sleali. Una spinta può venire dall’avvio della commissione unica nazionale (Cun) grano duro ma anche dalla promozione della pasta 100% italiana sostenendo l’intera filiera.

Rovagnati: 11 milioni di investimento in ricerca e sviluppo

Rovagnati: 11 milioni di investimento in ricerca e sviluppoMilano, 21 set. (askanews) – Proseguono gli investimenti di Rovagnati in ambito Nutrition, uno dei cardini della strategia di sostenibilità dell’azienda. L’attuale piano di investimenti in Ricerca&Sviluppo, con valore stimato 11 milioni di euro in tre anni, è dedicato: internazionalizzazione, sviluppo di prodotti senza nitriti, packaging sostenibile, efficientamento dei processi e informatizzazione degli stabilimenti.

L’investimento sarà strategico sia per lo sviluppo di prodotti in grado di far presa sui mercati esteri, sia per il potenziamento dello stabilimento produttivo di Vineland (USA) inaugurato nel settembre 2021. “Gli investimenti di Rovagnati in ricerca e sviluppo sono fondamentali per garantire la competitività dell’azienda nel lungo periodo. Grazie ai progetti che da anni portiamo avanti siamo stati in grado di aumentare il nostro export di prodotti Made in Italy e produrre in maniera sempre più sostenibile. Tutte le funzioni della nostra azienda lavorano per continuare e accelerare questo percorso”, ha commentato Gabriele Rusconi, Managing Director e Board Member di Rovagnati.

Sequestrati 900 kg di granchio blu con etichetta errata

Sequestrati 900 kg di granchio blu con etichetta errataRoma, 21 set. (askanews) – Sequestrati oltre 900 chilogrammi di Granchio blu congelato di origine tunisina con etichettatura errata. A seguito di un’operazione eseguita dall’Ispettorato centrale Qualità e Repressione Frodi della Lombardia in coordinamento con ICQRF Italia Centrale, attraverso un’indagine nella sede lombarda di una società specializzata nell’importazione di prodotti ittici, è infatti emerso che il prodotto era realmente Granchio blu, come indicato, sebbene poi nella lista degli ingredienti riportasse esclusivamente mazzancolle.

Gli ispettori di ICQRF Italia Centrale hanno posto il prodotto sotto sequestro presso un operatore del Lazio, acquirente e distributore della merce irregolare. “Dopo aver ricevuto una segnalazione abbiamo informato il nostro Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, che si è attivato immediatamente riuscendo a garantire questo risultato in pochi giorni”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.