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E’ brasiliana la migliore pizzeria del 2023 per l’Avpn

E’ brasiliana la migliore pizzeria del 2023 per l’AvpnRoma, 7 dic. (askanews) – Si chiude il sipario sulla quinta edizione di Best AVPN Pizzeria, il campionato mondiale della pizza ideato dall’Associazione verace pizza napoletana. Ad aggiudicarsi il titolo Andrè Nevoso Guidon, alla guida di Leggera Pizzeria Napoletana di San Paolo, Brasile. Oltre mille pizzaioli veraci hanno votato la propria pizzeria del cuore, che per la prima volta nella storia del contest è una pizzeria brasiliana.

Per scoprire la pizzeria vincitrice di questa nuova edizione si va oltreoceano. In seguito al primato di Napoli delle precedenti edizioni con Casa de Rinaldi e i predecessori Enzo Coccia di “La Notizia” nel 2014, Ciro Salvo di “50 Kalò” nel 2019 e Attilio Bachetti di “Pizzeria da Attilio” nel 2021, per questa edizione si lascia la patria della pizza per arrivare in Brasile, nel quartiere Perdizes di San Paolo. Da Leggera Pizzeria Napoletana regna la vera pizza della tradizione partenopea nonostante i chilometri di distanza. Forno a legna, impasto leggero, stesura a mano, mix di farine italiane e topping rigorosamente campani.

Il contest quest’anno ha toccato quota 56 nazioni, con l’ingresso di Bottega di Shanghai dei fratelli Salvo, prima pizzeria AVPN in Cina, ampliando ulteriormente i confini e accogliendo sempre più stili, gusti e personaggi dell’eterogeneo quanto affascinante mondo della pizza.

Caretta (FdI): su etichette vino da Governo risposte immediate

Caretta (FdI): su etichette vino da Governo risposte immediateRoma, 7 dic. (askanews) – “Sulle etichette del vino il ministro Lollobrigida mantiene le promesse fatte ai produttori italiani”, Così in una nota Maria Cristina Caretta, deputata di Fratelli d’Italia e vicepresidente della commissione Agricoltura a Montecitorio.

Dando seguito all’impegno assunto negli scorsi giorni il ministro Lollobrigida, ha oggi firmato il decreto che affronta la problematica relativa alla normativa UE sulla etichettatura del vino e che “va incontro alle legittime istanze provenienti dal comparto, in merito all’ennesimo sfoggio di zelante burocrazia, che tanto piace a Bruxelles – dice Caretta – Ci troviamo a dover fare i conti con le ennesime norme europee scritte da burocrati totalmente distaccati dal mondo reale, sulle quali il ministro Lollobrigida ha intenzione di tornare a occuparsene anche nel corso del prossimo Agrifish, presidiando ancora una volta i consessi europei per ottenere risultati concreti a tutela dei nostri produttori”.

Enrico Toso nuovo presidente giovani Confagricoltura di Rovigo

Enrico Toso nuovo presidente giovani Confagricoltura di RovigoRoma, 7 dic. (askanews) – È Enrico Toso, 31 anni, di Lusia, il nuovo presidente dei Giovani (Anga) di Confagricoltura Rovigo. È stato eletto ieri nella sede dell’associazione dall’assemblea elettiva, segnata da una notevole affluenza di soci. Toso subentra a Francesco Longhi, che da poco ha assunto la regia regionale dei Giovani, e sarà affiancato da due vicepresidenti: Marco Uccellatori, 28 anni, inserito nella storica azienda cerealicola familiare di Taglio di Po e Filippo Grillanda, 32 anni, collaboratore nell’azienda familiare di Pontecchio Polesine e tecnico per un’azienda sementiera per orticole.

Toso gestisce un’impresa agricola familiare con un allevamento di 400 suini allo stato brado e 200 galline ovaiole. Quinta generazione di un’azienda fondata negli anni Sessanta dal nonno Archimede, ha introdotto i concetti innovativi di trasformazione e sostenibilità creando uno spaccio aziendale, un sito con l’e-commerce e attivando un impianto fotovoltaico, con l’obiettivo di diventare un’azienda green e ridurre le spese. I nuovi consiglieri sono Massimo Dall’Ara, Luca Cestaro, Federico Babetto, Leonardo Turato, Aurora Nicoli, Isabella e Giovanni Pippa, Marco Mantovani, Giovanni Arzenton e Carlo Fonsato.

Siglato il contratto integrativo del Gruppo Colussi

Siglato il contratto integrativo del Gruppo ColussiRoma, 7 dic. (askanews) – Rinnovato nella serata di ieri il contratto integrativo del gruppo Colussi, che sarà valido per il periodo 2023-2025. Lo annunciano in una nota Fai, Flai e Uila. Tra i punti qualificanti, l’istituzione di una commissione di sito per l’organizzazione del lavoro che avrà il compito di raccogliere le segnalazioni formali delle lavoratrici e dei lavoratori e sottoporle all’azienda con il fine di individuare soluzioni che migliorino la qualità del lavoro, la sicurezza e la congruità degli organici. Sarà inoltre avviata un’analisi delle professionalità, per valutare lo sviluppo delle competenze, dei ruoli e delle responsabilità dei lavoratori. Le commissioni saranno operative entro gennaio 2024.

Particolare attenzione è stata dedicata alla conciliazione vita-lavoro, in particolare alla genitorialità, con la previsione di 5 giorni di permesso aggiuntivi rispetto a quanto stabilito dalla legge e dal CCNL per il congedo di paternità e di 5 giorni di permesso retribuito per i genitori di bambini fino a 3 anni di età per il loro inserimento all’asilo nido. Sul fronte salariale, è stata rivista la struttura del premio di risultato per premiare un maggior numero di dipendenti ed erogare importi mediamente più elevati. È stato aumentato l’importo del messo in palio di 200 euro ed è stata prevista la facoltà delle lavoratrici e dei lavoratori di convertire il premio in beni e servizi di welfare. Confermato anche contributo annuo dell’azienda ad Alifond di 100 euro in favore di quei lavoratori che siano iscritti o decidano di iscriversi al Fondo pensione.

Fao: percentuale stock pesca sovrasfruttati scende sotto il 60%

Fao: percentuale stock pesca sovrasfruttati scende sotto il 60%Roma, 7 dic. (askanews) – La pesca eccessiva nel Mediterraneo e nel Mar Nero è scesa al di sotto del 60%, il livello più basso degli ultimi dieci anni. E’ quanto emerge da un rapporto pubblicato oggi dalla Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (GFCM) dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). Per la prima volta, il rapporto di quest’anno include anche dati sul settore dell’acquacoltura marina della regione.

Sebbene quindi la pesca eccessiva rimanga una preoccupazione, il rapporto sullo Stato della pesca nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero 2023 (SoMFi 2023) registra un calo del 15% nell’ultimo anno, un miglioramento coerente con una continua riduzione della pressione di pesca, che è scesa del 31% dal 2012. La GFCM, un’organizzazione regionale di gestione della pesca, è responsabile della pesca di cattura selvatica e dell’acquacoltura in acque marine e salmastre nel Mediterraneo e nel Mar Nero. La pesca e l’acquacoltura insieme hanno prodotto quasi 2 milioni di tonnellate di prodotti ittici nel 2021. Dal punto di vista economico, hanno generato ricavi per oltre 20 miliardi di dollari e sostenuto 700.000 posti di lavoro lungo la catena del valore.

Sebbene lo sfruttamento eccessivo degli stock ittici sia diminuito in modo significativo, la pressione della pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero è ancora al doppio del livello considerato sostenibile. Tuttavia, il rapporto dimostra anche che la continua attenzione sull’espansione dei piani di gestione e delle misure tecniche e spaziali sta dando risultati positivi per le principali specie commerciali. Gli stock di nasello nel Mediterraneo, di rombo nel Mar Nero e di sogliola nel Mar Adriatico, tutti coperti da piani di gestione dedicati, hanno mostrato una notevole riduzione della pesca eccessiva, alcuni di loro hanno già mostrato segni di ricostituzione della biomassa. Alcuni stock soggetti a piani di gestione mostrano una riduzione della pressione di pesca superiore alla media. Ad esempio, si registra una riduzione del 77% per la sogliola nel Mar Adriatico, che ha ormai raggiunto tassi di sfruttamento sostenibili, e una riduzione del 73% per il rombo chiodato nel Mar Nero.

In tutta la zona, le catture sono ancora in gran parte dominate da piccoli pesci pelagici, principalmente acciughe e sardine europee. Nel Mediterraneo, 55 specie costituiscono il 90% delle catture, mentre nel Mar Nero solo cinque specie rappresentano la stessa proporzione. I livelli complessivi di produzione della pesca di cattura sono rimasti stabili negli ultimi anni, con la Turchia, seguita da Italia e Tunisia, che ha registrato il maggior numero di sbarchi. Le navi di piccole dimensioni costituiscono la stragrande maggioranza della flotta peschereccia e forniscono più della metà dell’occupazione totale. Sebbene rappresentino solo il 15% circa delle catture, queste navi rappresentano quasi il 30% delle entrate totali.

A differenza della pesca di cattura, il settore dell’acquacoltura marina della regione sta crescendo in modo significativo. La produzione dell’acquacoltura in acque marine e salmastre è quasi raddoppiata negli ultimi dieci anni, aumentando del 91,3%, con ricavi in aumento del 74,5%. I tre principali metodi di produzione utilizzati sono le gabbie marine, gli stagni e l’allevamento in sospensione, mentre le specie più comunemente allevate sono l’orata, la spigola e la cozza mediterranea. Turchia, Egitto e Grecia sono, nell’ordine, i tre maggiori produttori regionali, e insieme rappresentano il 71% del volume totale.

Il suino Sardo diventa presidio Slow Food

Il suino Sardo diventa presidio Slow FoodRoma, 7 dic. (askanews) – Mantello scuro, taglia piccola, zampe corte e robuste e una criniera di lunghe setole sulla schiena: è il suino Sardo, appena entrato a far parte dei Presìdi Slow Food. Una razza rustica, allevata in tutta la regione, dalle Barbagie alle aree del Gennargentu e del Supramonte, ma anche in Ogliastra, nel Sarrabus-Gerrei, nell’area del Monte Linas e nel Sulcis-Iglesiente, di cui si trovano riferimenti antichissimi, ma che negli ultimi decenni aveva rischiato la scomparsa a causa dell’arrivo sull’isola della peste suina africana.

Dopo un lungo lavoro di eradicazione del virus, dal 15 dicembre del 2022 è caduto l’embargo sulle esportazioni di carni suine dalla Sardegna, una situazione che perdurava da quarant’anni. “Restano solo quattro comuni in zona rossa – ricorda il referente Slow Food del nuovo Presidio, Raimondo Mandis – mentre dal resto della regione è nuovamente possibile movimentare carni e salumi al di fuori dell’isola. Il riconoscimento come Presidio è un segnale, un modo per sottolineare l’importanza di promuovere forme di allevamento locali e pratiche di trasformazione virtuose, per evitare che si commercializzino carni che arrivano da fuori regione e che, in Sardegna, vengono soltanto trasformate, come tuttora in alcuni casi avviene” Il suino Sardo, il cui colore può variare dal nero al fulvo, passando per il grigio e il pezzato, è un grande pascolatore. L’animale, 60 centimetri al garrese e un peso che oscilla tra gli 80 e i 150 chili, si nutre in particolare di ghiande.

I produttori che aderiscono al Presidio Slow Food sono al momento tre, di cui due sono allevatori e uno soltanto trasformatore. Gli allevatori complessivamente interessati al programma di recupero della razza del suino Sardo sono una novantina, il triplo di vent’anni fa.

Lollobrigida firma decreto che posticipa norme Ue etichette vino

Lollobrigida firma decreto che posticipa norme Ue etichette vinoRoma, 7 dic. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha firmato il decreto che posticipa l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino, permettendo così l’utilizzo e l’esaurimento delle etichette già in magazzino. Ad annunciarlo è in una nota, lo stesso ministro. La firma segue a quanto già annunciato nell’incontro con i componenti della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, presieduta da Federico Caner, e alle associazioni di settore.

“Il Masaf – spiega Lollobrigida – infatti, si è attivato sin da subito per arrivare alla data dell’8 dicembre con la soluzione per sostenere e tutelare un comparto fondamentale per l’economia della nostra Nazione. In sede europea, nel prossimo Agrifish, tratterò il tema delle linee guida sulla etichettatura, per risolvere alcune indicazioni che presentano criticità e che ad oggi risulterebbero superabili con il buonsenso”, conclude il ministro.

Da Regione Lazio incentivi fondo perduto per giovani agricoltori

Da Regione Lazio incentivi fondo perduto per giovani agricoltoriRoma, 7 dic. (askanews) – La Regione Lazio lancia un nuovo bando, offrendo contributi a fondo perduto per ottimizzare i processi produttivi dei frantoi e promuovere la riduzione dell’uso di energia. Il finanziamento prevede incentivi per sei milioni di euro e servirà a coprire il 55% del costo totale dell’investimento, con un aumento fino al 70% per i giovani agricoltori. L’olio extravergine di alta qualità sarà quini prodotto nel segno di una sostenibilità crescente grazie all’innovazione nei frantoi, che adotteranno fonti di energia rinnovabile, incluso il recupero degli scarti di produzione.

Il presidente dell’Uci-Unione Coltivatori Italiani, Mario Serpillo, spiega: “l’obiettivo chiave di questa nuova misura incentivante è promuovere l’ammodernamento dei frantoi esistenti, consentendo l’adozione di macchinari e tecnologie mirate a migliorare le performance ambientali nei processi di estrazione dell’olio extravergine di oliva. Un passo significativo verso la sostenibilità è rappresentato dal riutilizzo degli scarti e dei rifiuti per la produzione di energia, dimostrando l’impegno dell’industria nel perseguire pratiche più ecocompatibili. “Questo bando – aggiunge – dedica un’attenzione particolare ai giovani che desiderano lavorare nel settore agricolo. Nelle opportunità di investimento a fondo perduto, sono previste infatti percentuali più vantaggiose, con un contributo base del 55% dei costi ammissibili. Tuttavia, è importante sottolineare che per gli investimenti realizzati dai giovani agricoltori, ovvero coloro che rientrano nella fascia di età compresa tra i 18 e i 41 anni, questa percentuale viene ulteriormente elevata, raggiungendo un massimo del 70% per progetto, con un limite di 200.000 euro”.

“È fortemente auspicabile – conclude – che questo provvedimento sia inscritto in una strategia più ampia, mirata a stimolare il ritorno dei giovani al mondo dell’agricoltura, a contrastare l’abbandono del territorio, promuovendo la sostenibilità e l’innovazione nel settore”.

Consorzio Prosciutto Toscano Dop, in 2023 produzione +10%

Consorzio Prosciutto Toscano Dop, in 2023 produzione +10%Roma, 7 dic. (askanews) – Una crescita produttiva nel 2023 del 10% (ad oggi) con una previsione di 340mila prosciutti marchiati, nonostante le difficoltà legate ai maggiori costi della materia prima, aumentati in media del 13,5% in un solo anno. Bene anche su fronte dell’export dove Stati Uniti e Canada rappresentano il 15% dell’export, ovvero il principale mercato extra UE; mentre la Germania, rimanendo nel vecchio Continente, si conferma il cliente principale con una netta crescita per quanto riguarda l’affettato.

E’ positivo il bilancio del Consorzio del Prosciutto Toscano Dop, che prevede un ulteriore miglioramento con le festività Natalizie, storicamente vero e proprio periodo di boom delle vendite con ordini già in linea rispetto a quelli del 2022. Il Consorzio, che racchiude 19 aziende toscane produttrici della Dop, conferma la ripresa post Covid, pur rimanendo sotto la soglia record dei 400mila prosciutti marchiati pre-pandemia. Fabio Viani, presidente del Consorzio, spiega però che “nonostante la crescita del prodotto continua a preoccupare l’aumento dei costi riguardanti la materia prima, aggravata dalla recente inflazione che ha coinvolto l’intero Paese. È un problema che coinvolge l’intera filiera: l’allevatore deve far fronte a diversi rincari, dall’alimentazione al welfare dell’animale, fino all’aumento dei costi energetici”.

Inoltre, il Consorzio si è impegnato a mantenere i prezzi stabili. Nonostante il costo dei suini sia cresciuto ad oggi del 13,5% (secondo i dati delle Commissioni Uniche Nazionali), il prezzo finale al consumo non ha subito lo stesso aumento in proporzione, sempre considerando che l’80% del prodotto finisce direttamente al banco gastronomia, quindi a strettissimo contatto con il cliente.

Lollobrigida: con Regioni puntiamo a strategia agricola comune

Lollobrigida: con Regioni puntiamo a strategia agricola comuneRoma, 7 dic. (askanews) – “Per le vicende strategiche legate alla Pac ci siamo visti nell’ultima settimana con tutti gli assessori regionali per discutere di una strategia comune e convergente su un impianto finanziario e normativo che metta in condizione di affrontare le nuove sfide legate al cambiamento climatico e al sistema assicurativo, che ha oggettive criticità che vanno superate insieme e che metta in condizioni tutti di lavorare per il rilancio dell’agricoltura che è un asset strategico, anche valutando alcuni elementi della Pac attuale ma soprattutto predisponendosi a lavorare alla redazione della prossima Pac”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in un video intervento nel corso della presentazione del Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027 per l’agricoltura ligure.

Lollobrigida ha ribadito come il mondo dell’agricoltura sia, in Europa, nuovamente al centro dell’attenzione “in modo più specifico rispetto agli ultimi decenni e rispetto all’atteggiamento della Ue che in passato, in nome della sostenibilità ambientale, non si è approcciata in modo corretto con il mondo agricolo. Alla sostenibilità ambientale deve accompagnarsi una sostenibilità economica e sociale. Lollobrigida è quindi tornato sul documento presentato dall’Italia e approvato nell’ultima seduta dell’Agrifish in cui “chiediamo un aumento del sostegno Pac che deve supplire alle criticità emerse negli ultimi anni anche per la pandemia, ma soprattutto per l’aggressione Russa all’Ucraina”. “Abbiamo anche discusso – ha detto – dei rischi connessi a una assenza di pianificazione strategica nell’auspicabile ingresso di alcune nazioni che hanno disponibilità di grandi territori dedicati all’agricoltura e da cui può derivare un problema di competitività” per le aziende agricole europee.

Sul fronte “del piano nazionale – ha ricordato – abbiamo rafforzato gli investimenti per l’agricoltura nella revisione del Pnrr, con un impatto non paragonabile ad alcun intervento degli ultimi anni”.