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Lo svedese Lennart Nilsson nuovo presidente della Cogeca

Lo svedese Lennart Nilsson nuovo presidente della CogecaRoma, 30 nov. (askanews) – È stata rinnovata oggi a Bruxelles la governance della Confederazione Europea delle cooperative agricole Cogeca per il prossimo triennio, con l’elezione del nuovo presidente, lo svedese Lennart Nilsson, che succede allo spagnolo Ramon Armengol.

La cooperazione agroalimentare italiana continuerà ad essere rappresentata in seno al comitato di presidenza da Leonardo Pofferi, responsabile per gli affari europei e le relazioni internazionali di Confcooperative dal 2014 e già vicepresidente di Cogeca dal gennaio 2020. Pofferi ricopre attualmente anche la carica di tesoriere di Copa-Cogeca e siede nel board degli organismi europei Cooperatives Europe e Social Economy Europe.

Completano il comitato di presidenza gli altri cinque vice presidenti: Florentin Bercu (Romania), Christian Hoegh-Andersen (Danimarca), Idalino Leao (Portogallo), Agnieszka Maliszewska (Polonia), Michael Marcerou (Francia). “Con la riconferma di Leonardo Pofferi alla vice presidenza di Cogeca, proseguiamo l’impegno in prima linea della cooperazione agroalimentare italiana in Europa, per affrontare al meglio tutte le numerose battaglie che ci accompagneranno nei prossimi anni, dalla transizione verde alla riforma della politica agricola comune”, ha commentato il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Carlo Piccinini.

Dal 9 all’11 aprile a Parma il Campionato mondiale della pizza

Dal 9 all’11 aprile a Parma il Campionato mondiale della pizzaRoma, 30 nov. (askanews) – Torna a Parma, dal 9 all’11 aprile 2024, l’appuntamento con il 31esimo Campionato Mondiale della Pizza, la più importante manifestazione dedicata ai professionisti. A partire dal primo dicembre, e fino ad esaurimento dei posti disponibili, sarà possibile iscriversi all’edizione 2024 del Campionato Mondiale della Pizza.

Al titolo di campione del mondo possono concorrere tutti i pizzaioli professionisti che abbiano compiuto 16 anni di età. Gli organizzatori puntano a confermare il successo dell”edizione 2023 del Campionato Mondiale della Pizza, che ha visto sfidarsi oltre 700 concorrenti, in arrivo da 52 Paesi, con più di 1.000 gare, di cui 930 di cottura. Anche nel 2024, i pizzaioli iscritti al Campionato Mondiale della Pizza saranno chiamati a confrontarsi in gare di cottura e gare di abilità, quali Freestyle, Pizza più larga, Pizza a due, Pizzaiolo più veloce. Torna il Trofeo Heinz Beck – I primi piatti in pizzeria: sotto l’occhio severo e attento dello chef tri-stellato Michelin Heinz Beck, a Parma nella veste di giurato d’eccezione. A gareggiare sono i primi piatti di qualità, artigianali ed “espressi” creati dai cuochi delle pizzerie.

In guida Flos Olei 2024 500 aziende e 775 oli extravergini

In guida Flos Olei 2024 500 aziende e 775 oli extraverginiRoma, 30 nov. (askanews) – E’ giuntta alla 15esima edizione Flos Olei 2024, la guida dedicata all’olio extravergine di oliva a livello internazionale. Anche quest’anno il volume, a cura di Marco Oreggia e Laura Marinelli, presenta le 500 migliori aziende olivicole selezionate in ben 56 Paesi. Il territorio new entry di quest’anno è la Valle d’Aosta, che entra di fatto nel novero delle regioni olivicole italiane: piccola realtà di produzione, ma terra in cui l’olivicoltura fonda le sue radici già nel Medioevo.

In questa edizione di Flos Olei compongono la Hall of Fame aziende italiane e spagnole più una new entry proveniente dalla Croazia. Si confermano le italiane Azienda Agricola Comincioli (Lombardia), Frantoio Bonamini (Veneto), Frantoio Franci (Toscana), Azienda Agraria Viola (Umbria) e Americo Quattrociocchi (Lazio), come pure le spagnole Casas de Hualdo (Castilla-La Mancha), Castillo de Canena e Aceites Finca La Torre (Andalucía). Mate (Croazia) è l’azienda istriana che conquista un posto nella prestigiosa classifica. L’Italia si aggiudica ben undici riconoscimenti nella The Best: l’Azienda dell’Anno è Olio Mimì (Puglia), il Migliore Olio Extravergine di Oliva dell’Anno è l’Azienda Agricola Tommaso Masciantonio (Abruzzo), l’Azienda Green è l’Agricola Biologica Titone (Sicilia), mentre le Aziende Emergenti sono Passo della Palomba (Umbria) e Masoni Becciu (Sardegna). Nostrani i premi Azienda del Cuore e Migliore Olio Extravergine di Oliva da Agricoltura Biologica, rispettivamente a Fonte di Foiano e a Fattoria Ramerino (Toscana).

Incoronate inoltre, all’interno delle diverse categorie, le italiane Frantoio di Riva (Trentino Alto Adige), Frantoio Gaudenzi, Azienda Agricola Decimi (Umbria), Dievole (Toscana) e Azienda Agricola Le Tre Colonne (Puglia), affiancate dalle spagnole Marqués de Griñon – Family Estate, Aceites Almenara (Castilla-La Mancha), O-Med, Rafael Alonso Aguilera – Oro del Desierto e Oleícola San Francisco (Andalucía). Chiude la carrellata il Portogallo con Casa de Santo Amaro, la Slovenia con la Ekološka Kmetija Janko Bocaj, la Grecia con Hellenic Fields e l’Argentina con Familia Zuccardi: a ognuna di queste strutture è andato un riconoscimento.

Agrumi, in Puglia tracciato Citrus blck su carichi dall’estero

Agrumi, in Puglia tracciato Citrus blck su carichi dall’esteroRoma, 30 nov. (askanews) – Con la campagna degli agrumi appena iniziata in Puglia, cresce l’allarme per le importazioni dall’estero di arance contaminate dal fungo della ‘macchia nera’ con il moltiplicarsi di intercettazioni di organismi nocivi presenti nelle merci importate. Europhyt Interceptions ha tracciato nel solo mese di ottobre 2023 la presenza della Citrus black su 3 carichi di agrumi dall’Argentina, 14 dal Sud Africa, 3 dall’Uruguay, 2 dal Zimbabwe. La “macchia nera” (Phyllosticta citricarpa) è una malattia altamente contagiosa che provoca una diminuzione della qualità e della quantità dei frutti che non possono più essere venduti sul mercato fresco.

A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia. “La Puglia non può permettersi l’invasione di altri virus alieni, dopo la ‘tristeza’ degli agrumi e la Xylella fastidiosa. Ogni anno le campagne agrumicole in Puglia subiscono insidie letali per il settore, dalle importazioni selvagge di prodotto dall’estero senza passaporto verde, al crollo dei prezzi, ai rischi ambientali che le imprese agricole stanno subendo quotidianamente, un trend drammatico che ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole, su cui è necessario intervenire drasticamente”, denuncia il presidente Alfonso Cavallo. Il Phyllosticta citricarpa è stato segnalato per la prima volta in Australia a Sidney nel 1895 e nel 1929 in Sud Africa lungo la costa, successivamente la sua presenza è stata segnalata e confermata in diversi paesi di Africa, America, Asia e Oceania, mentre la tristezza del agrumi (Citrus tristeza virus) è originario del sud-est asiatico e il mal secco (Plenodomus tracheiphilus) fu osservato per la prima volta nel 1834 in Grecia, nelle isole dell’Egeo, anche se si ritiene abbia origine in Asia centrale.

Agricoltura di precisione, 22 milioni da Regione Toscana

Agricoltura di precisione, 22 milioni da Regione ToscanaRoma, 30 nov. (askanews) – Approvate dalla giunta della Regione Toscana le disposizioni per il bando nell’ambito del PNRR per l’ammodernamento dei macchinari agricoli che permettano l’introduzione di tecniche di agricoltura di precisione.

“Questo bando si inserisce nell’alveo già tracciato dalla Regione Toscana sull’agricoltura di precisione, avviato con il PSR, che adesso viene confermato con il PNRR – spiega la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Un tema verso il quale la Toscana si è mossa da tempo, perché l’agricoltura di precisione gioca un ruolo chiave nell’innovazione e nella transizione ecologica del settore agricolo. L’agricoltura toscana è chiamata ad affrontare sfide di grande importanza: soddisfare una domanda di prodotti agroalimentari in costante crescita, tenendo in considerazione l’estensione limitata della superficie coltivabile, e contemporaneamente, condurre il settore agricolo ad avere il minor impatto ambientale possibile, in termini sia di diminuzione degli sprechi, sia di riduzione delle emissioni di gas serra”. Con una dotazione complessiva di 22 milioni e 350mila euro, il bando concede contributi in conto capitale alle imprese agro-meccaniche e alle micro, piccole e medie imprese agricole e le loro cooperative e associazioni, che intendono realizzare, nella propria azienda, progetti per l’ammodernamento del proprio parco macchine agricolo e investimenti in sistemi di agricoltura di precisione, per l’efficientamento della produzione agricola.

La misura concorre a sostenere investimenti in macchine e attrezzature per l’agricoltura di precisione, l’acquisto di trattori elettrici o a biometano, sia per l’agricoltura che per la zootecnia, e investimenti in sistemi di gestione intelligente per irrigazione e la gestione delle acque.

A Nuoro si punta sull’asino sardo: tutela e valorizzazione

A Nuoro si punta sull’asino sardo: tutela e valorizzazioneRoma, 30 nov. (askanews) – Un animale che storicamente è stato di sostegno agli agricoltori e i pastori, che ancora oggi aiuta il lavoro agricolo ed è diventato anche centro di una filiera oltre che animale inserito nella lista delle razze tutelate dalla legge sulle biodiversità. È l’asino sardo, che è stato al centro dell’incontro organizzato da Coldiretti Nuoro-Ogliastra e ha permesso un focus, tra esperti, istituzioni e operatori del settore, per mettere in luce le prospettive della filiera legata all’asino nelle sue due razze isolane.

Dal seminario, andato in scena all’Exmè di Nuoro, è emerso come siano ancora tante le potenzialità della filiera legata all’allevamento dell’asino in Sardegna, in particolare per le opportunità in termini di sostegno in agricoltura, nella produzione del latte utilizzato per l’alimentazione e molto apprezzato considerate le sue peculiarità organolettiche nella riduzione del rischio di allergie o intolleranze, ma anche per l’uso sempre maggiore in dermatologia e cosmesi. Questo senza tralasciare gli aspetti legati al sociale, come l’onoterapia, al turismo, in particolare con i più piccoli e quello lento, pratica sempre più diffusa in Sardegna e in cui l’asino diventa uno dei protagonisti.

Nuove energie in agricoltura con il progetto Agroener del Crea

Nuove energie in agricoltura con il progetto Agroener del CreaRoma, 30 nov. (askanews) – Si chiude oggi, dopo un’intensa due giorni, Agroener, il progetto Crea interamente dedicato all’energia in agricoltura, in particolare all’ottimizzazione dei consumi e delle rese e alla valorizzazione dei sottoprodotti agroforestali e agroindustriali a fini energetici con lo scopo di far fronte ai cambiamenti climatici, in linea con l’Unione Europea in termini di efficienza energetica e basse emissioni di carbonio, per ottenere evidenti e importanti ricadute sull’ambiente e risparmi economici.

Il progetto AgroEner, “Energia dall’agricoltura: innovazioni sostenibili per la bioeconomia” è finanziato dal Masaf e coordinato dal CREA – Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari. Ha durata di 7 anni e mezzo. “I risultati ottenuti e quelli in via di consolidamento – ha commentato Paolo Menesatti, direttore del CREA Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari – potranno offrire, insieme alle attività di dimostrazione e disseminazione, nuove opportunità di applicazioni tecniche con ridotti impatti ambientali e risparmi economici, particolarmente necessari e auspicati dato il contesto attuale di crescita esponenziale dei costi energetici, di incertezza negli approvvigionamenti da fonti non rinnovabili e, soprattutto di attivo contrasto ai cambiamenti climatici attraverso la riduzione delle emissioni climalteranti”.

Miglioramento, sviluppo e promozione dell’efficienza energetica delle macchine, delle attrezzature agricole e della meccanizzazione sono i principali risultati del progetto: si va dall’ottimizzazione di consumi energetici, rese colturali e della manodopera, all’Intelligenza Artificiale, al risparmio idrico, al trattore a biometano per l’esecuzione di lavorazioni del terreno, fino ad arrivare all’agricoltura di precisione. E ancora, sviluppo della filiera delle biomasse solide agroforestali, un’importante fonte di energia rinnovabile. Sviluppo della filiera del biogas e molto altro.

Fedagripesca: bene esclusione bovini da direttiva emissioni

Fedagripesca: bene esclusione bovini da direttiva emissioniRoma, 29 nov. (askanews) – “Un risultato che riconosce la specificità del settore agroalimentare, che non può in alcun modo essere comparabile ad altri comparti industriali in termini di responsabilità nelle emissioni industriali”. Così il presidente di Confcooperative Fedagripesca Carlo Piccinini commenta gli esiti del Trilogo che è terminato questa notte sulla Direttiva delle Emissioni industriali.

“Siamo soddisfatti – prosegue il presidente Piccinini – per l’esclusione dei bovini dalla Direttiva, così come per l’innalzamento delle soglie dei numeri di capi al di sotto dei quali è obbligatorio adempiere ad una serie di adempimenti, per le aziende dei settori avicoli e suinicoli, che di fatto erano già sottoposti a una specifica normativa sulle emissioni industriali. “Non possiamo non ribadire il nostro disappunto – dichiara infine il presidente di Confcooperative Fedagripesca – per il fatto che l’Europa abbia dato solo un primo insufficiente segnale in termini di reciprocità di regole tra i paesi membri della Ue e tutte le aziende che operano nei paesi terzi, rinviando al 2028 una possibile applicazione delle norme”.

Assocarni: bene esclusione bovini da direttiva emissioni

Assocarni: bene esclusione bovini da direttiva emissioniRoma, 29 nov. (askanews) – “Siamo estremamente soddisfatti perché è soprattutto la ragionevolezza che ha trionfato e con un po’ di orgoglio credo, sia soprattutto una vittoria italiana. Il nostro Paese infatti ha condotto a livello politico un’azione di moral suasion convincendo le istituzioni europee e gli altri Stati membri delle gravi conseguenze che avrebbe avuto inserire il bovino, un animale che svolge un’azione di presidio del territorio, in una direttiva che riguarda gli impianti industriali”.

Lo ha detto il direttore generale di Assocarni François Tomei dopo che, nella tarda serata di martedì 28 novembre 2023, i negoziatori del Parlamento EU e del Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio con la Commissione europea sulla revisione della direttiva sulle emissioni industriali (IED). In particolare, è stato raggiunto un accordo temporaneo che esclude gli allevamenti di bovini dal campo di applicazione della direttiva IED, che la commissione europea aveva deciso di inserire, equiparandoli agli impianti industriali. “Finalmente – conclude Tomei – la narrativa green di questi ultimi anni sta tramontando. Le guerre e le pandemie di questi mesi, unitamente ad una inflazione galoppante, stanno riportando il nostro legislatore europeo nella direzione della ragionevolezza”.

Confagricoltura: olio Evo, in 2023 290mila tonn. (+20% su 2022)

Confagricoltura: olio Evo, in 2023 290mila tonn. (+20% su 2022)Roma, 29 nov. (askanews) – Produzione di olio di oliva italiano a 290mila tonnellate nel 2023, con un aumento del 20% rispetto allo scorso anno, ma inferiori del 17% rispetto alle 350mila tonnellate raggiunte in alcuni anni precedenti. Centro Nord e Sud hanno situazioni diverse. Sono i dati di Confagricoltura, resi noti nel corso della firma della intesa per il rilancio e la valorizzazione della filiera dell’olio extravergine di oliva made in Italy tra la stessa Confagricoltura e Unapol oggi a Palazzo della Valle.

L’Italia è il secondo produttore al mondo di olio di oliva dopo la Spagna, il primo consumatore, il primo importatore e il secondo esportatore con un ruolo da leadership a livello internazionale. La produzione italiana copre mediamente il 15% di quella mondiale, la Spagna il 45%. Insieme rappresentano anche la quasi totalità delle esportazioni mondiali (60% la Spagna e 20% l’Italia). In Puglia, Calabria e Sicilia la raccolta può essere considerata abbastanza soddisfacente, anche se la prolungata siccità ha ridotto i quantitativi. Contenuti gli attacchi di fitopatie. Differenti le performance nel Centro Nord, dove si sono verificate numerose fitopatie, come la cecidomia in Liguria, la mosca dell’olivo in varie regioni e fenomeni di cascola in Lombardia e Veneto.

“Alcune regioni, come l’Umbria – spiega Walter Placida, presidente della Federazione Nazionale Olio di Confagricoltura – hanno investito nella filiera olivicola regionale con fondi dedicati. La Calabria ne sta discutendo in questi giorni, ma in generale è necessario attribuire adeguate risorse economiche, prestando attenzione alle tecnologie e ai nuovi impianti di uliveti ad alta densità che dovranno garantire produzioni capaci di soddisfare quantomeno la domanda interna”. “Sul fronte del mercato – aggiunge Placida – gli operatori difendono le proprie posizioni. Il livello attuale dei prezzi dell’olio extravergine è adeguato al pregio di un prodotto che ha altissime proprietà salutistiche ed è il giusto differenziale che valorizza la più elevata qualità rispetto ad altri oli di oliva e a oli vegetali, differenziale che andrebbe mantenuto”. La produzione mondiale di olio di oliva, anche se leggermente più alta della scorsa campagna, con una stima di 2,6 milioni di tonnellate è ben al di sotto (-16%) della media quinquennale e con l’aggravio di avere pochissime scorte disponibili.

Sul fronte delle giacenze, se la media europea degli ultimi cinque anni era di 600mila tonnellate, al 30 settembre 2023 erano in stock soltanto 309mila tonnellate, con una previsione della Commissione di ulteriore riduzione a 203mila tonnellate a settembre 2024. In Italia, al 30 settembre c’erano 153.970 tonnellate, con riduzione di circa il 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo andamento si riflette necessariamente sui prezzi che, anche per questo fattore, sono più alti: in alcune piazze di scambio l’olio extravergine italiano ha infatti superato i 9 euro al kg.