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Ponti partner strategico dell’Università di Pollenzo

Ponti partner strategico dell’Università di PollenzoRoma, 30 set. (askanews) – Ponti entra a far parte in qualità di partner strategico del network internazionale composto da enti, imprese, esperti e docenti, dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, l’Ateneo nato nel 2004 su iniziativa dell’associazione Slow Food con la collaborazione delle regioni Piemonte ed Emilia Romagna.


Ponti garantisce quindi il proprio supporto per la promozione delle attività di ricerca in ambito agro-industriale e della crescita sostenibile, sposando l’impegno per realizzare nuovi scenari sostenibili di produzione e di consumo del cibo a livello nazionale ed internazionale. Il “Club dei Partner Strategici dell’Università di Scienze Gastronomiche” è infatti costituito da alcune tra le più importanti aziende e istituzioni che operano a vario titolo nel mondo della produzione, della vendita e del consumo di cibo e che condividono l’impegno e la visione strategica dell’Università. “Immaginare e dare forma ad un nuovo modo di intendere la dimensione della gastronomia, intimamente legata ad un modello di produzione sostenibile che assegna il più alto valore al territorio, alle filiere locali e all’esperienza delle persone corrisponde pienamente all’approccio che contraddistingue Ponti, spiega in una nota Lara Ponti, vicepresidente di Ponti.

Al via da domani 1 ottobre la cerca del tartufo in Piemonte

Al via da domani 1 ottobre la cerca del tartufo in PiemonteRoma, 30 set. (askanews) – Al via da domani, primo ottobre, a cerca del tartufo di Alba, per la prima volta posticipata di una settimana rispetto alla tradizionale data dell’inizio dell’autunno. “Una scelta per proteggere il tartufo bianco dai cambiamenti climatici”, spiega l’assessore regionale alla Biodiversità e alla Tartuficoltura Marco Gallo. “uest’anno in Piemonte le precipitazioni sono state più frequenti, ma nelle ultime stagioni l’effetto della prolungata siccità si era fatto sentire con una scarsità di prodotto. Non solo. C’è il rischio che raccogliendo un prodotto non ancora maturo si comprometta la raccolta degli anni successivi. Ecco perché d’accordo con le associazioni dei trifolau, dopo aver raccolto anche il parere scientifico del Cnr, si è deciso di posticipare da quest’anno la stagione del tartufo bianco d’Alba di una decina di giorni, al primo ottobre. Cambia anche la data per la raccolta del tartufo nero pregiato che partirà il 15 dicembre”.


I numeri danno un’idea immediata del peso alla voce affari: 250 milioni fatturati tra ottobre e novembre per il solo mercato del tartufo. I responsabili della Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba dicono che per ogni euro investito nel settore ne ritornano 55 di fatturato. E, in più, attorno alla filiera del tartufo ruotano circa 11mila addetti. Tra ottobre e gennaio, quando il 31 si chiuderà la stagione della cerca, ci saranno ancora una ventina di eventi organizzati in Piemonte, soprattutto tra Cuneese, Astigiano e Alessandrino e collina di Torino, le zone più votate alla raccolta. E sabato 12 ottobre aprirà la 94esima edizione della “Fiera d’Alba”.


E quest’anno ci sarà un’opportunità in più: le Ferrovie dello Stato hanno deciso di istituire l’Espresso Langhe-Monferrato nell’ambito dei treni turistici per portare gourmet da Roma direttamente ad Alba, viaggiando di notte. I due treni sono programmati per il 25 e il 31 ottobre e prima di Alba si fermeranno a Asti e Nizza Monferrato per consentire ai turisti di scegliere anche mete diverse dalla capitale del tartufo. Tra le prossime sfide, spiega l’assessore Gallo, “quella di destagionalizzare il tartufo. Ci proveremo già il prossimo anno con la prima fiera nazionale estiva del tartufo nero a Murisengo”. Solo quest’anno la Regione investirà più di 700mila euro per realizzare gli obiettivi previsti dal piano triennale per valorizzare il patrimonio tartufigeno del Piemonte. La regione ha destinato 50mila euro a iniziative legate proprio allo sviluppo del tartufo nero, una risorsa preziosa che la Regione intende valorizzare sempre di più, cui si sono aggiunti 35mila euro per iniziative legate al nuovo calendario di raccolta.

A Terra Madre presentati i progetti sugli orti di comunità

A Terra Madre presentati i progetti sugli orti di comunitàRoma, 30 set. (askanews) – Sono stati presentati a Terra Madre Salone del Gusto 2024 i nuovi progetti degli orti di comunità gestiti da ragazzi e da adulti con disabilità, da detenuti o da altri soggetti fragili all’interno di ospedali, carceri e scuole. Un’agricoltura sociale di piccola, anzi minuscola scala, ma dai frutti preziosi.


Il primo ha preso forma nel carcere di Saluzzo (Cuneo) grazie al progetto Giust’Orto della Cooperativa Voci Erranti. Oggi i detenuti che lavorano l’orto, realizzato in un’area aperta della casa circondariale prima inutilizzata, sono dieci. Ogni mattina, da lunedì a sabato, qualcuno se ne prende cura. Il secondo a Spinazzola, nella provincia di Barletta-Andria-Trani, dove ora c’è un orto gestito da alcuni pazienti della Comunità riabilitativa assistenziale psichiatrica (Crap) della città. Il progetto, chiamato Tutti insieme per l’orto sociale Slow Food Puglia, ha fatto sì che bambini e pazienti si incontrassero, ed è un prezioso esempio di forte inclusione sociale. Ancora, nell’orto sociale e didattico per soggetti autistici Tutti giu’ per terra, a Quiliano (Savona), lavorano persone con disturbo dello spettro autistico. Ancora, nelle Marche c’è l’Orto in corsia, progetto avviato nell’ospedale pediatrico Salesi di Ancona in collaborazione con Slow Food Ancona e Conero. Le attività vanno dalla messa a dimora delle piantine alla degustazione olfattiva delle erbe aromatiche, con l’ambizione di portare nel prossimo futuro un’esperienza analoga nei reparti dove ci si occupa di disturbi alimentari.

Coldiretti Puglia: da scarti potatura nuova energia green

Coldiretti Puglia: da scarti potatura nuova energia greenRoma, 30 set. (askanews) – Energia da scarti agricoli come i residui di potatuta. E’ la proposta di Coldiretti Puglia per sostenere un nuovo modello energetico che parta dal riutilizzo degli scarti agricoli, visto che nella regione solo da oliveti e vigneti sono disponibili circa 1,2 milioni di tonnellate all’anno di residui di potatura, come si evince dal progetto Venere, portato avanti dalla OP Puglia Olive, Università Degli Studi Di Foggia, Agromnia, Impresa Verde Puglia, Oleificio cooperativo di Bitritto, Oleificio sociale di Cassano e Coldiretti Puglia, appena chiuso, che si è proposto di attivare una filiera produttiva in grado di generare energia rinnovabile da biomassa a partire dai residui di potatura delle colture arboree. Una energia destinata a coprire i consumi di un’industria agraria cooperativa: le stesse aziende agricole associate che forniscono la materia prima alimentare (olive) provvedono anche il combustibile utile per ricavare l’energia che, a sua volta, alimenta l’impianto di trasformazione agroalimentare (frantoio).


Secondo la Banca Dati Regionale delle Biomasse, infatti, solo considerando gli oliveti ed i vigneti sono disponibili circa 1,2 milioni di tonnellate all’anno di residui di potatura in Puglia, che possono riutilizzati a fine energetici. Ciò si tradurrebbe, in termini teorici, in una potenza d’installazione elettrica pari a 225 MW, ovvero 600 MW di potenza termica. Su scala regionale, questi numeri potrebbero contribuire non poco al processo di decarbonizzazione dell’economia regionale. Si tratta di una forma di autoconsumo energetico destinato a ridurre drasticamente la dipendenza da approvvigionamenti esterni, facendo ricorso ad una forma di energia rinnovabile a bassissime emissioni di gas “serra”. Il settore direttamente interessato all’innovazione proposta è quello olivicolo-oleario. Altri settori agroindustriali (es. quello vitivinicolo) potrebbero esserne coinvolti su scala regionale a seguito di iniziative analoghe e traendo vantaggio dall’esperienza acquisita in questo progetto.

Dopo disciplinare Clementine Calabria Igp puntano su promozione

Dopo disciplinare Clementine Calabria Igp puntano su promozioneRoma, 30 set. (askanews) – Dopo l’entrata in vigore nel luglio scorso del nuovo disciplinare, ora il Consorzio IGP Clementine di Calabria punta alla promozione e alla formazione degli operatori della filiera, riconoscendola come un elemento chiave per affrontare le nuove sfide imposte dal disciplinare. Se ne è parlato durante un incontro tenuto la scorsa settimana presso la sede del Consorzio, che ha visto il coinvolgimento di produttori, confezionatori e addetti ai lavori, con l’obiettivo di chiarire le nuove direttive e rafforzare la qualità del prodotto in vista della prossima campagna agrumicola.


Questo aggiornamento normativo ha introdotto infatti una serie di cambiamenti significativi per rafforzare la qualità del prodotto e a garantire una maggiore competitività sul mercato nazionale e internazionale. Il nuovo disciplinare impone standard molto rigorosi non solo per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche del prodotto, ma anche per gli aspetti legati all’imballaggio e alla tracciabilità. Questo per garantire al consumatore finale un prodotto di qualità eccellente e pienamente tracciabile, che rispetti le caratteristiche tipiche delle Clementine di Calabria IGP. Uno dei temi centrali emersi dall’incontro è stato l’importanza di far emergere le caratteristiche distintive delle Clementine di Calabria IGP rispetto ad altri prodotti. Tra queste, la percentuale di succo, i gradi zuccherini, il colore intenso e la pezzatura uniforme sono stati indicati come gli elementi che conferiscono a questo agrume il suo valore aggiunto.


Il nuovo disciplinare introduce anche specifiche direttive per quanto riguarda l’imballaggio del prodotto, che deve essere conforme a una serie di standard rigorosi. L’imballaggio non sarà solo uno strumento di conservazione, ma diventerà un vero e proprio veicolo di comunicazione, per trasmettere al consumatore il valore del prodotto, la sua origine e le sue caratteristiche peculiari. Il Consorzio ha ribadito anche la volontà di intensificare sia il numero dei controlli effettuati sulla produzione, sia la loro qualità, in modo da garantire che ogni lotto di Clementine IGP di Calabria rispetti appieno le norme del disciplinare. L’aumento della frequenza dei controlli sarà accompagnato da una maggiore severità, con particolare attenzione alla conformità dell’imballaggio e alla qualità del prodotto.


Un altro aspetto su cui il Consorzio sta lavorando è la promozione della nuova campagna agrumicola 2024-2025. È in fase di organizzazione un evento dedicato per far conoscere a un pubblico più vasto le peculiarità del prodotto e per lanciare ufficialmente la nuova campagna agrumicola.

A G7 ministri Interno la cucina dello chef stellato Di Costanzo

A G7 ministri Interno la cucina dello chef stellato Di CostanzoRoma, 29 set. (askanews) – Villa Orsini al centro della scena internazionale: dal 2 al 4 ottobre, si terrà il G7 deimMinistri dell’Interno a Mirabella Eclano. A fare gli onori di casa, il ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi. La struttura ospiterà i commensali all’Orsini Mood, con un menu stellato firmato da Nino Di Costanzo.


Lo chef, pluripremiato e proprietario di “Danì Maison”, collaborerà con gli executive chef locali, Nunzio Carannante e Antonio Mennino, per esaltare le eccellenze culinarie irpine. L’esperienza culinaria sarà arricchita dai vini della azienda vitivinicola Quintodecimo, partner dell’evento. Dopo il summit in programma, gli ospiti provenienti da Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti potranno rilassarsi in una delle ville più belle della regione, mettendo in mostra l’Irpinia, con la sua storia, le sue tradizioni, la bellezza dei suoi paesaggi.

Dal 4 al 6 ottobre da Eataly Roma il Burger Festival

Dal 4 al 6 ottobre da Eataly Roma il Burger FestivalRoma, 29 set. (askanews) – Da venerdì 4 ottobre a domenica 6 ottobre 2024 da Eataly Roma Ostiense si terrà il Burger Festival, un lungo weekend a ingresso gratuito e consumazione a gettone nel corso del quale si celebrerà l’hamburger in tutte le sue declinazioni. Gli appassionati del panino potranno assaporare da Pompa Malatesta il Polo Burger (ciambella glassata, doppio burger, doppio cheddar americano, doppio bacon croccante e salsa smokey baconnaise), il Panino con polpette vegane e il Chili cheese dog.


Donts proporrà i suoi smashburger nella versione Simple Donts, Smoke donts e Bacon-cheese Donts. Imperdibili anche i burger di BBQ Chianina Station che farà il Bbq burger (bun artigianale con Chianina e Cinta Senese, provola affumicata, bacon croccante, lattuga, pomodoro e salsa bbq) e il Toscanaccio (bun artigianale con hamburger di Chianina e Cinta Senese, pecorino di Pienza, funghi porcini saltati in padella, salsa ranch e lattuga). I sapori del sud esploderanno da Salumeria Malinconico che porterà al Burger Festival la rosetta imbottita con cicoli classici napoletani, ricotta di fuscella, sale e pepe. Altrettanto gustose Nonna Rita (rosetta con parmigiana di melanzane rossa, fior di latte di Vico Equense e basilico) e Martina Franca (rosetta con capocollo di Martina Franca “Santoro”, mozzarella di bufala e melanzane grigliata sott’olio).


Da Filo – Bottega con cucina si potrà gustare il Pulled Pork (focaccia, pulled pork, cavolo rosso marinato e salsa BBQ al miso) e il Filo-chicken (ciabattina ai cereali, sovracoscia di pollo cbt, cime di rapa e senape al miele), mentre le proposte a base di pesce saranno protagoniste da Lo Stravizio Street Food che delizierà i presenti con il Polpotto (pane artigianale alla curcuma, friariello, polpo alla piastra con olio aromatizzato al limone, stracciatella e pomodoro secco) e il Brandacujun (pane artigianale alla curcuma, pesto di Prà, burger di baccalà mantecato, chips di patate, granella di olive di Gaeta e cipolla caramellata).

Caffè bevanda globale: ogni giorno si bevono 3,1 mld di tazzine

Caffè bevanda globale: ogni giorno si bevono 3,1 mld di tazzineMilano, 27 set. (askanews) – Che siano di ceramica, vetro o carta poco importa. Quel che è certo è che ogni giorno se ne bevono 3,1 miliardi in tutto il mondo. Parliamo delle tazzine di caffè, una bevanda che per consumo è seconda solo all’acqua. Nel mondo sono diverse le abitudini e le tradizioni per gustarla ma in tutti i casi è vissuto come un rito, un momento di condivisione. È il profumo del mattino, la conclusione di un pasto, il momento di pausa, il dopo cena. Nella Giornata internazionale del caffè, che si festeggia ogni anno il primo ottobre, il Consorzio promozione caffè celebra l’iconica bevanda simbolo del made in Italy sottolineando il suo carattere globale e la sua capacità di esprimere lo spirito di ogni luogo, conservando allo stesso tempo la sua essenza.


Nel suo lungo viaggio fino alla tazzina, il caffè racchiude le influenze di numerosi Paesi: il caffè verde, infatti, dalle piantagioni del Brasile, della Colombia e dell’Etiopia, tra i principali produttori della varietà Arabica, e da quelle dell’Africa Occidentale, dell’Indonesia e dell’India, dedicate invece alla coltivazione di Robusta, è trasportato per migliaia di chilometri fino in Nord America e in Europa, dove sono situati i principali paesi consumatori, per trasformarsi grazie al processo di tostatura che conferisce al chicco il proprio aroma inconfondibile. Ed è proprio questo uno dei tratti distintivi del caffè italiano, un’arte che i maestri torrefattori italiani si tramandano di generazione in generazione. L’eccellenza nella torrefazione made in Italy ci vede protagonisti a livello globale, con il Belpaese secondo esportatore al mondo di caffè torrefatto (2,25 miliardi di euro nel 2023 in crescita del 6,8%). Lungo lo Stivale, è possibile gustarlo in infinite preparazioni: dalla moka all’espresso napoletano, passando per il “nero” triestino e per quello valdostano, perfetto da bere in compagnia grazie alla tipica “grolla”. O ancora le varianti corrette al rum, come la moretta di Fano e il ponce di Livorno, per arrivare in Puglia con il caffè freddo leccese, con ghiaccio e latte di mandorla.


“Da eccellenza del made in Italy, il caffè è il simbolo che meglio racconta il senso dell’italianità: la nostra capacità di aprirci al mondo e di interpretarlo, senza dimenticare la nostra essenza e la nostra tradizione. In occasione della Giornata internazionale del caffè non possiamo che celebrare la vocazione globale di questa bevanda – commenta Michele Monzini, presidente di Consorzio promozione caffè – la sua capacità di adattarsi ai gusti più diversi, che interpretano le tradizioni dei luoghi, e agli abbinamenti più particolari, restando sempre protagonista di un momento di convivialità e condivisione. Il caffè è forse la bevanda che meglio interpreta nel mondo le nostre diversità, valorizzandole e unendole in un rito che ci fa sentire più vicini”. Grazie a una tradizione lunga oltre 400 anni, gli italiani sono il popolo che maggiormente ha contribuito a rendere il caffè un rito internazionale. La diffusione delle macchine da espresso da bar a partire dal Secondo Dopoguerra, per esempio, ha contribuito alla nascita di innumerevoli tradizioni locali, in cui gli aromi e il gusto del caffè si sono uniti ai sapori e ai costumi tipici del luogo. Ne è una testimonianza, per esempio, il caffè cubano, detto anche Cafecito, dove si aggiunge un cucchiaino di zucchero di canna direttamente nel portafiltro insieme alla miscela, per conferire alla bevanda un gusto decisamente più dolce. A base di espresso sono anche il caffè bombon, una rivisitazione a base di latte condensato tipica della città di Valencia, o il galão portoghese, che ricorda sia il gusto sia l’aspetto visivo del “nostro” latte macchiato.


La versatilità del caffè si conferma anche nella sua capacità di adattarsi alle tradizioni gastronomiche di ogni Paese, dando vita ad abbinamenti inusuali. Se in Italia può essere macchiato con il latte o bevande vegetali, abbinato sia a pietanze dolci che salate, come a frutta fresca, secca e yogurt, in Finlandia è spesso accostato al leipäjuusto, un formaggio lappone cotto a fiamma che si scioglie lentamente con il calore della bevanda, mentre il messicano caffè de olla, preparato in una pentola di terracotta, è arricchito con una speciale miscela di chiodi di garofano, anice, cannella e uno zucchero lavorato noto come piloncillo. Gli accostamenti curiosi sono anche in Estremo Oriente, come in Vietnam, dove si può gustare l’Egg Coffee, con l’aggiunta di tuorlo d’uovo frullato, o a Singapore, con il tradizionale Kopi Gu You servito con una noce di burro appoggiata direttamente sul cucchiaino.

Grana Padano: condividiamo pienamente ‘Dichiarazione di Ortigia’

Grana Padano: condividiamo pienamente ‘Dichiarazione di Ortigia’Roma, 27 set. (askanews) – “Il Consorzio del formaggio DOP più consumato nel mondo, il Grana Padano, condivide pienamente tutte le indicazioni del documento, che da anni propone e attua con gli strumenti a propria disposizione. In particolare vogliamo sottolineare il richiamo forte ad un impegno internazionale attraverso i trattati bilaterali, ma anche nelle normative delle organizzazioni di Stati, per il riconoscimento delle DOP a livello mondiale per tutelarle e valorizzarle”. Lo ha detto Renato Zaghini, presidente del Consorzio di Tutela del Grana Padano commentando la consegna al G7 Agricoltura e Pesca di Siracusa al Ministro Francesco Lollobrigida e ai Ministri delle delegazioni internazionali della “Dichiarazione di Ortigia 2024”, l’atto di intenti, realizzato da Origin Italia grazie ai contributi dei Consorzi di tutela italiani delle produzioni agroalimentari DOP e IGP, che si propone di rilanciare lo sviluppo a livello globale delle Indicazioni Geografiche (IG) e di promuovere la cooperazione internazionale.


I temi centrali della Dichiarazione riguardano la rilevanza globale delle Indicazioni Geografiche e gli strumenti di tutela e promozione a livello internazionale, con un ruolo cruciale svolto dai Consorzi di tutela, e indicano come obiettivi principali la sensibilizzazione dei ministri dell’Agricoltura dei Paesi del G7 e di altri Stati sull’importanza strategica delle Indicazioni Geografiche. Tra le richieste una maggiore attenzione sui temi che generano incertezza per il futuro delle IG, in particolare la loro esclusione da dazi e barriere tariffarie e non tariffarie, ed infine la sollecitazione di un impegno internazionale per garantire la protezione e la crescita sostenibile dei prodotti legati ai territori. “Siamo soddisfatti e onorati di vedere parole chiare contro le guerre dei dazi e delle tariffe che da tempo i produttori di Grana Padano DOP denunciano come un pesante ostacolo alla crescita delle denominazioni d’origine protetta – aggiunge Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio – Le produzioni legate ai territori sono una strada che possono percorrere tutte le economie, da quelle più sviluppate per difendere le loro tradizioni a quelle emergenti, in grado così di sfruttare al meglio le proprie ricchezze”.


Il Consorzio Grana Padano si farà promotore della diffusione dei contenuti della “Dichiarazione di Ortigia 2024” e delle sue implicazioni presso l’intera filiera della DOP, mettendo anche a disposizione il proprio know-how per la crescita dei consorzi a livello internazionale.

Cia: congratulazioni a Giansanti, nuovo presidente Copa

Cia: congratulazioni a Giansanti, nuovo presidente CopaRoma, 27 set. (askanews) – “A nome di Cia-Agricoltori Italiani, porgo a Massimiliano Giansanti i migliori auguri affinché possa portare avanti con il nuovo incarico alla presidenza del Copa-Cogeca l’importante lavoro già svolto nel suo precedente mandato di vicepresidente dell’associazione degli agricoltori e delle cooperative agricole dell’Ue”. Così, il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, che ricorda come questa nomina premi la competenza e la dedizione di Giansanti a sostegno dell’agricoltura europea. “La notizia odierna è di grande incoraggiamento per tutte le importanti sfide che dovremo affrontare nel breve e nel lungo periodo per garantire solide prospettive al settore primario”, conclude Fini.