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I tortellini inclusivi del La bottega del tortellante in ristoranti e gdo

I tortellini inclusivi del La bottega del tortellante in ristoranti e gdoMilano, 30 gen. (askanews) – Il Tortellante, il laboratorio terapeutico-abilitativo di Modena dove giovani e adulti nello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca fatta a mano, apre il nuovo anno con il lancio di una linea di tortellini tradizionali “La bottega del Tortellante”, seguendo il modello di “alto artigianato organizzato”. Questo progetto, coordinato dal team del Tortellante e da Daniele Capozzi, consolida il legame tra inclusione sociale e tradizione gastronomica, offrendo anche opportunità di inserimento lavorativo ai ragazzi coinvolti nel progetto.


La produzione della linea “Bottega del Tortellante”, infatti, avviene presso il Pastificio di Modena “La pasta di Celestino”, che ospita il progetto Io lavoro, iniziativa dell’Associazione dedicata all’inserimento lavorativo di persone con autismo. Ogni settimana, a rotazione, tre ragazzi partecipano alle attività produttive, affiancati da educatori esperti e dal team scientifico che collabora al progetto. In questo modo, i ragazzi imparano e contribuiscono attivamente a tutte le fasi della lavorazione dei tortellini, trasformando il laboratorio in un luogo di crescita personale e professionale.


I tortellini de “La bottega del Tortellante” sono già stati distruibuiti nel mondo della ristorazione di qualità, trovando spazio nei menù di Armani Caffè e Ristorante Mori a Parigi, Eggs Milano e Roma e sono acquistabili presso i due punti vendita Esselunga di Modena, nei negozi di Eataly Milano Smeraldo, Torino Lingotto e Roma Ostiense, da Roscioli a Roma, online sul sito di Cortilia oltre che presso il negozio La Bottega del Tortellante a Modena. “Con ‘La Bottega del Tortellante’ vogliamo dimostrare che l’inclusione può andare di pari passo con l’eccellenza. I nostri tortellini non sono solo un prodotto di alta qualità, ma raccontano una storia di passione, tradizione e riscatto personale, un connubio che li rende unici – ha dichiarato Erika Coppelli, presidente del Tortellante – Ogni tortellino che produciamo è il risultato dell’impegno dei nostri ragazzi, che in questo progetto trovano anche una possibilità concreta di crescita personale e professionale direttamente sul campo. Questo non è solo un inserimento lavorativo, ma un percorso di valorizzazione del talento e di costruzione di autonomia, essenziale per prepararli a un futuro indipendente e per dare speranza alle loro famiglie nel cosiddetto ‘dopo di noi’”.

Mais, premio accoppiato e accordi filiera per rilancio produzione

Mais, premio accoppiato e accordi filiera per rilancio produzioneRoma, 30 gen. (askanews) – “Se vogliamo rilanciare la produzione di mais in Italia dobbiamo muoverci su più fronti, a partire da un maggiore sostegno economico, prevedendo un premio accoppiato come avviene per altre colture, come ad esempio la barbabietola da zucchero, anche se dovremmo calcolare importi inferiori in termini di budget. In questo modo gli agricoltori sarebbero maggiormente spinti a seminare il mais”.


Lo ha detto il professor Amedeo Reyneri, ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee all’Università di Torino e tra i massimi esperti mondiali nel settore maidicolo, al convegno “Agricoltura rigenerativa: il futuro della sostenibilità ambientale ed economica in agricoltura” a Fieragricola Tech, la rassegna di Veronafiere in programma al Palaexpo. Per Reyneri la prima leva per invertire la rotta per il mais italiano è di natura economica, fondamentale per sostenere una coltivazione strategica per la zootecnia, in particolare nelle aree del Nord Italia dove si concentra l’88% della produzione nazionale di suini, oltre l’85% del latte, il 60% dei bovini da carne e oltre il 70% degli avicoli. Reyneri ha spiegato come rilanciare le semine di mais e i quantitativi prodotti a livello nazionale, dopo un 2024 che ha segnato una diminuzione in termini di superficie (secondo il Crea la più bassa degli ultimi 160 anni con circa 495.000 ettari; erano circa un milione all’inizio del 2000), e una contrazione nelle rese per effetto dei cambiamenti climatici passata da 5,3 a 4,9 milioni di tonnellate, portando il tasso di autosufficienza al di sotto del 45% del fabbisogno nazionale.


Per il professor Reyneri il pilastro fondamentale è il rafforzamento dei contratti di filiera, strategici per rafforzare il legame fra cerealicoltori e allevatori nelle aree di produzione delle Dop di derivazione zootecnica, chiamati ricorrere all’utilizzo del 50% della razione alimentare dal territorio di produzione. “Il pacchetto previsto per il Fondo di sovranità alimentare conferma un contributo di 400 euro all’ettaro per le superfici incrementali coltivate a mais – ha ricordato il professor Reyneri – Una cifra attraente solo sul piano teorico, in quanto di scarso interesse per tutte quelle aree in cui l’orientamento alla coltivazione del mais è già radicato”. L’innovazione resta strategica, “a partire dai mais dai nuovi ibridi di mais a bassa taglia, con statura ridotta di circa il 30% rispetto agli standard, che consentiranno un incremento produttivo e riescono a sopportare meglio vento e grandine”.


Anche l’agricoltura di precisione potrà dare un aiuto, benché la superficie media delle imprese agricole italiane non consentirà di esprimere al massimo la potenzialità del precision farming, contrariamente alle grandi estensioni delle pianure degli Stati Uniti, Argentina e Brasile. Altra occasione di rafforzamento potrà venire dalle Tea (Tecniche di evoluzione assistita), sulle quali il professor Reyneri invita a non cedere all’entusiasmo. “Le Tea avranno bisogno di un decennio prima di manifestarsi in modo compiuto in campo – frena – e al momento attuale sono sospese a livello europeo. Dovrebbe esprimersi sul tema una commissione scientifica indipendente e non la Corte di Giustizia Ue”.

La Collettiva Italy primo espositore italiano a Fruit Logistica

La Collettiva Italy primo espositore italiano a Fruit LogisticaRoma, 30 gen. (askanews) – Anche quest’anno CSO Italy sarà a Fruit Logistica, in programma a Berlino dal 5 al 7 febbraio. Saranno una quarantina le aziende espositrici della collettiva ITALY nel padiglione 2.2, che con i suoi 1.000 mq di superficie totale si conferma anche per quest’anno la più grande collettiva privata della kermesse tedesca.


Al fianco di CSO Italy sono presenti laAssociazione nazionale Fruitimprese, che coordina la presenza dei propri soci, e la Regione Calabria, che partecipa con alcune OP e Consorzi di tutela dei prodotti IGP calabresi. Tra le novità di quest’anno la presenza del Consorzio di tutela del Limone di Siracusa IGP. Grazie ad un progetto di promozione europeo, il Consorzio esporrà con un suo spazio all’interno della collettiva e presenterà il suo prodotto e le sue attività nell’ambito di un workshop in programma la mattina del 6 febbraio, rivolto in particolar modo ad operatori polacchi e rumeni. Come di consueto l’area di ITALY ospiterà una serie di manifestazioni a partire dall’inaugurazione, mercoledì 5 febbraio, alla quale sono stati invitati il ministro Francesco Lollobrigida e l’ambasciatore italiano a Berlino Fabrizio Bucci.


Giovedì 6 febbraio ci saranno il workshop sul Limone di Siracusa IGP, un seminario sulla melicoltura italiana con interventi di Assomela e CSO Italy e l’incontro organizzato da CUT (Commissione Uva da Tavola) e CSO Italy per fare il punto sul catasto dell’uva da tavola e la conferenza stampa del Consorzio Dolce Passione. Infine nella mattinata di venerdì 7 febbraio, si svolgerà in sala eventi la riunione annuale dei membri dell’IKO, International Kiwi Organization, per fare il punto della situazione nei diversi Paesi produttori.

Opera La Pera: prodotto sufficiente per mercati fino a maggio

Opera La Pera: prodotto sufficiente per mercati fino a maggioRoma, 30 gen. (askanews) – Il Consorzio Opera La Pera si prepara a Fruit Logistica con la campagna commerciale che ha da poco superato il giro di boa e, a differenza degli ultimi anni, con volumi tali da proseguire i programmi sino all’inizio di maggio. Adriano Aldrovandi, presidente di Opera La Pera, spiega che finalmente “lo scenario è diverso da quello dello scorso anno, quando, in concomitanza con la fiera di Berlino, praticamente non avevamo più prodotto. Nel 2025, finalmente, ci sono tutte le condizioni per fornire il mercato per i prossimi tre mesi. Si tratta di un ritorno a condizioni più normali, che valorizzano la qualità dei frutti coltivati dai nostri soci, garantendo ai nostri clienti una continuità nella disponibilità di frutti freschi e gustosi”.


L’appuntamento con Berlino serve a rafforzare tutte le relazioni con i mercati esteri, con un particolare focus su quello tedesco. “Negli ultimi anni il deficit produttivo non ci ha consentito i posizionamenti rilevanti di un tempo e, soprattutto in Germania, soffriamo la pressione di altri areali vocati europei, ma siamo determinati a difendere le nostre quote sulla piazza tedesca – aggiunge Manuel Manfredi, direttore di Opera La Pera – Stiamo lavorando per riconquistare spazio negli scaffali dei nostri partner tedeschi, puntando sulla qualità dei frutti che ci sta sostenendo: le condizioni climatiche favorevoli registrate prima della raccolta, hanno contribuito alla produzione di pere particolarmente gustose, con una qualità organolettica ottimale”.

Confagri Toscana: lavorare su criticità Consorzi Bonifica

Confagri Toscana: lavorare su criticità Consorzi BonificaRoma, 30 gen. (askanews) – Positivi i progetti illustrati dai Consorzi di Bonifica toscani ma, nonostante il lavoro svolto dai Consorzi, persistano criticità irrisolte che non possono essere ignorate. Per questo Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura Toscana, in una nota indica le priorità su cui lavorare, prima tra tutte la progettazione di un sistema irriguomoderno, efficiente e strutturato, che garantisca la tenuta del comparto agricolo in un contesto di cambiamenti climatici sempre più estremi.


Inoltre, Confagricoltura Toscana solleva dubbi sull’efficacia di alcune restrizioni ambientali, come quelle imposte nei Siti di Rete Natura 2000 o nelle riserve naturali, quando finiscono per limitare le attività agricole senza un reale beneficio per l’ecosistema. “Le aziende agricole – sottolinea Cavicchioli – sono spesso le prime a subire le conseguenze di eventi climatici estremi, dall’esondazione dei fiumi all’erosione dei terreni, fino alla perdita di valore dei fondi. Eppure, nonostante il loro ruolo centrale, continuano a non essere fra gli attori principali nei processi decisionali. È tempo di cambiare approccio e dare agli agricoltori il giusto riconoscimento”.


Un primo passo concreto potrebbe essere il tavolo tecnico annunciato durante la conferenza stampa dei Consorzi. “Bene l’impegno a discutere, ma come detto servono soluzioni immediate e attuabili. Gli agricoltori non possono attendere all’infinito”, aggiunge il direttore di Confagricoltura Toscana. “Preservare l’ambiente è fondamentale – conclude Cavicchioli – ma non possiamo trascurare la sostenibilità economica e la libertà d’impresa. È necessario trovare un equilibrio tra tutela del territorio e sopravvivenza delle aziende agricole. Senza interventi mirati, il rischio è che i problemi rimangano tali e che a pagarne il prezzo siano sempre gli stessi”.

Domani la premiazione del bando Coltiviamo agricoltura sociale

Domani la premiazione del bando Coltiviamo agricoltura socialeRoma, 30 gen. (askanews) – Si svolgerà domani, venerdì 31 gennaio, nella sede di Confagricoltura, a Roma alle 10.30, la premiazione dei vincitori del IX bando “Coltiviamo Agricoltura Sociale”.


Interverranno alla cerimonia di premiazione il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti; Angelo Santori, presidente Senior-l’Età della saggezza Onlus; Luca Rossin, Team leader di Reale Foundation; Marco Berardo Di Stefano, presidente della Rete delle fattorie sociali e docente Master in Agricoltura sociale, Università Tor Vergata, e Andrea De Dominicis, docente dipartimento Scienze Umane – LUMSA. Parteciperanno alla cerimonia Marco Cerreto, Commissione Agricoltura Camera dei Deputati, Massimo Fiorio, primo firmatario della Legge 141/2015 sull’Agricoltura sociale, e Antonio Caponetto, capo di Gabinetto del ministro per le Disabilità.

La Norvegia a Fieragricola in cerca di partner agritech italiani

La Norvegia a Fieragricola in cerca di partner agritech italianiRoma, 30 gen. (askanews) – La Norvegia a Fieragricola Tech per contrastare gli effetti del cambiamento climatico, che in Norvegia si traduce in abbassamento delle temperature, a volte così rigide da rendere complicata l’attività agricola. E così, un gruppo di imprenditori nel settore delle start-up e dell’agri-tech nel settore primario hanno individuato Fieragricola Tech, rassegna di Veronafiere con focus specifici su digital farming, robotica, smart irrigation, energie rinnovabili e biosolution come manifestazione leader in grado di offrire le ultime tendenze di settore con un elevato tasso di specializzazione e innovazione.


“Le aziende norvegesi che hanno preso parte a Fieragricola Tech – spiega Mauro Migliavacca, direttore di Innovation Norway, ufficio norvegese per il commercio, che ha organizzato la trasferta – sono per lo più piccole e medie imprese, che puntano ad avvicinarsi al mercato italiano, riconoscendo la leadership in diversi campi di azione, al pari di Francia e Spagna, che rappresentano insieme all’Italia i Paesi più all’avanguardia in termini di ricerca e sviluppo in agricoltura, nell’agri-tech e nell’agri-food”. Fra i settori di maggiore interesse per dare risposte agli agricoltori norvegesi, elenca Migliavacca, “la micro-irrigazione, la robotica, la sanificazione del suolo con metodi naturali, settori dove è possibile attivare formule di cooperazione con i player italiani”.


La Norvegia, come molti Paesi europei, negli ultimi anni ha registrato una contrazione del numero delle imprese agricole (scese al di sotto delle 35.000 unità) e degli addetti ai lavori. La robotizzazione e i sistemi di automazione, in un comparto vocato alla produzione zootecnica (prevalentemente nel segmento lattiero caseario), diventa un driver di crescita insostituibile. I cambiamenti climatici negli ultimi anni stanno mettendo in crisi colture che storicamente hanno fatto parte dell’agricoltura norvegese, come le patate, l’orzo, il frumento e gli ortaggi. Da qui la ricerca di partner all’avanguardia a Fieragricola Tech, prima di un tour per visitare le aziende del territorio.

Copagri: servono rapide linee guida sui crediti di carbonio

Copagri: servono rapide linee guida sui crediti di carbonioRoma, 30 gen. (askanews) – “Quella dei crediti di carbonio agroforestali è una partita fondamentale sulla quale si giocherà buona parte dello sviluppo dell’agricoltura; una partita che sarà determinante anche per il contributo che il Primario può dare alla transizione ecologica”. Così in una nota il presidente della Copagri Tommaso Battista, ad avviso del quale “è fondamentale accelerare con l’adozione delle linee guida per il settore agroforestale, così da rendere rapidamente operativo il Registro pubblico dei crediti di carbonio.


“Basti pensare che il mercato dei carbon credit volontari, realtà ormai consolidata e punto di riferimento per le contrattazioni delle aziende che intendono procedere volontariamente alla compensazione delle emissioni, ha superato a livello globale i 2 miliardi di dollari in valore, con un significativo incremento rispetto agli ultimi anni”, fa notare il presidente della Copagri, ricordando che “il potenziamento delle attività di assorbimento del carbonio, ovvero la capacità delle colture e del sistema agroforestale nel suo complesso di immagazzinare un gas clima-alterante come la CO2, oltre ad avere sensibili ripercussioni positive in termini ambientali, può contribuire alla diversificazione del reddito degli agricoltori”. “Si tratta, inoltre, di uno dei tanti passaggi obbligati per puntare al raggiungimento della tanto decantata neutralità climatica entro il 2050, che passa dall’incombente obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030”, rimarca Battista, spiegando che “i carbon credit possono essere uno strumento fondamentale per contenere i gas clima-alteranti e per compensare le emissioni di anidride carbonica”.


Per questo motico secondo la Copagri “non si possono sottacere le grandi potenzialità legate a questa partita, che passano dal Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale, istituito con il DL 13/2023, ma ancora in attesa delle necessarie linee guida”. “I produttori agricoli chiedono di poter svolgere le attività aggiuntive di sequestro di carbonio in un quadro normativo chiaro e certo, sia con riferimento alle metodologie che ai sistemi di certificazione, in modo tale da evitare il rischio di ‘assorbimenti inaffidabili’ e così da poter lavorare allo sviluppo di progettualità efficaci e in grado di costituire una significativa fonte di diversificazione del reddito”, conclude Battista.

Enogastronomia, nuovo aumento di capitale da 2 mln per Foorban

Enogastronomia, nuovo aumento di capitale da 2 mln per FoorbanRoma, 30 gen. (askanews) – Foorban annuncia un nuovo round di investimento da 2 milioni di euro guidato da un pool di family office e i soci che da tempo supportano la società. Le nuove risorse saranno utilizzate per accelerare l’espansione in nuove regioni e province in Italia, per l’apertura di nuovi hub logistici oltre allo sviluppo tecnologico degli smart fridge e il lancio di nuovi servizi per completare la propria offerta Food&Beverage per il mercato aziendale.


Nata nel 2016, Foorban è oggi attiva in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e nella Città metropolitana di Roma e rappresenta uno dei player più innovativi nel settore del welfare aziendale e del food-tech: al centro dell’offerta vi sono i suoi 600 frigoriferi intelligenti, collegati ad un’app che permette ai dipendenti delle aziende clienti di scegliere ogni giorno tra 10 diversi piatti sani, bilanciati e studiati da nutrizionisti, pronti per essere consumati direttamente in ufficio. A questo si aggiungono i servizi di caffè con macchine superautomatiche ed erogatori d’acqua. Un’offerta che ha portato Foorban a chiudere il 2024 con 8 milioni di fatturato (raggiungendo il break even finanziario e una “crescita annuale media del 100% nell’ultimo triennio), 100 dipendenti e un obiettivo di 30 milioni di fatturato da raggiungere entro i prossimi 3 anni.


Con la nuova iniezione di risorse, dunque, Foorban è pronta ad una nuova fase di sviluppo: i 2 milioni raccolti saranno destinati all’ulteriore miglioramento della tecnologia degli smart fridge e dell’ecosistema digitale ad esse collegato e alla diffusione del servizio in un nuove province di Italia, che passerà anche dall’apertura di nuovi hub logistici di prossimità. Marco Mottolese, CEO e co-founder dell’azienda spiega in una nota: “puntiamo, con questo nuovo round, a raggiungere più di 1.000 aziende entro il 2028, per un totale di 200.000 persone e 15.000 pasti serviti ogni giorno”.

Successo per incontri formativi Agrintesa dedicati ai soci

Successo per incontri formativi Agrintesa dedicati ai sociRoma, 30 gen. (askanews) – Si chiuderà domani, venerdì 31 gennaio, il calendario di incontri tecnici organizzati da Agrintesa per la propria base sociale: un appuntamento annuale che rappresenta uno dei pilastri del supporto e dall’assistenza tecnica offerti ai soci produttori per il miglioramento del livello produttivo e qualitativo della cooperativa. Con un totale di oltre 600 partecipanti nei primi tre momenti di formazione, gli incontri hanno offerto opportunità di confronto e approfondimento su tematiche cruciali per il comparto ortofrutticolo e vitivinicolo, tra cui nuove tecniche produttive e di difesa delle colture.


“Questi incontri rappresentano un momento fondamentale per la nostra cooperativa – spiega in una nota il coordinatore, Ugo Palara, direttore del Comparto Tecnico di Agrintesa – Offrire formazione di qualità ai nostri soci non è solo un obbligo sancito nel nostro statuto, ma una missione che ci consente di accompagnarli nell’affrontare i cambiamenti del settore, lavorando insieme per garantire al mercato prodotti di elevata qualità e processi sempre più efficienti e sostenibili”. “Attraverso iniziative come queste – commenta il direttore generale Cristian Moretti – Agrintesa rafforza il proprio ruolo di punto di riferimento per i propri soci produttori, promuovendone la crescita professionale e offrendo soluzioni concrete alle sfide quotidiane. Un impegno che si traduce in una filiera più solida, innovativa e competitiva, a beneficio di tutti i soggetti coinvolti. La grande partecipazione e l’interesse dimostrato anche quest’anno ci confermano che stiamo andando nella direzione giusta”.


Ogni appuntamento ha trattato una tematica specifica, affrontata con un approccio tecnico e pratico: il 15 gennaio si sono accesi i riflettori su “Emergenze fitosanitarie in frutticoltura e criteri di impiego dei mezzi chimici”. Lunedì 20 gennaio, invece, l’attenzione è stata rivolta a “Flavescenza dorata e giallumi della vite: aggiornamenti tecnici e attività di contrasto”. Sempre ambito vitivinicolo al centro anche lunedì 27 gennaio per l’incontro dal titolo “Sistemi di allevamento del vigneto in funzione dei vitigni consigliati e della meccanizzazione integrale”. Ultimo appuntamento, infine, in programma per domani, venerdì 31 gennaio, con l’incontro: “Orientamenti varietali in frutticoltura per il biennio 2025-26” a cura dell’Ufficio Tecnico di Agrintesa.