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Al via il 63esimo Salone del Mobile, Porro: edizione cruciale per comparto

Al via il 63esimo Salone del Mobile, Porro: edizione cruciale per compartoMilano, 8 apr. (askanews) – Al via la 63esima edizione del Salone del Mobile di Milano. Mentre infuria, sui mercati finanziari e non solo, la tempesta generata dai dazi dell’amministrazione americana e i timori di duri contraccolpi all’economia reale, il mondo dell’arredo, da oggi fino al 13, aprile si dà appuntamento nei padiglioni della fiera di Rho.


Dopo le intense giornate di allestimento che hanno coinvolto oltre 67 mila addetti, nei 169mila metri quadrati di superficie espositiva, 2.103 espositori, da 37 Paesi, sono già al lavoro per rafforzare relazioni nell’intera catena del valore, intercettare nuovi mercati, anticipare modelli per l’abitare e per il contract, che guida su scala globale sempre più ampie opportunità di crescita per le imprese del sistema. In quest’edizione sono 168 i brand per la prima volta al Salone; 91 quelli di ritorno. In crescita la percentuale di aziende estere (38%), con una prevalenza netta di aziende europee (73%). Sempre più internazionale anche l’offerta di Euroluce. Dai primi dati di biglietteria, fa sapere l’organizzazione, positivo il trend degli operatori a conferma del potere attrattivo della manifestazione, che nelle prime previsioni, vede gli operatori statunitensi tra i primi sei Paesi di provenienza, dopo Cina, Germania, Spagna, Brasile, Francia. “In un quadro geopolitico sempre più complesso, l’edizione 2025 del Salone del Mobile si annuncia cruciale per consolidare un vantaggio competitivo che richiede visione e coesione – commenta Maria Porro, presidente del Salone del Mobile Milano – Chi sceglie Salone, sceglie di cogliere le opportunità della più autorevole piattaforma internazionale di business: un moltiplicatore, unico al mondo, di capitale relazionale. Per incrementarne la forza attrattiva, negli ultimi dodici mesi abbiamo svolto 15 missioni all’estero, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Agenzia Ice. Siamo stati in Europa, negli Stati Uniti, in India e in Cina, firmando a gennaio il primo Memorandum con l’Arabia Saudita, un passo importante nella collaborazione tra i due Paesi, per la promozione del settore arredo e design”.

Dazi, Porro (Salone Mobile): strategia negoziale Ue che eviti escalation

Dazi, Porro (Salone Mobile): strategia negoziale Ue che eviti escalationMilano, 8 apr. (askanews) – “Ora che il quadro internazionale si fa ancora più complesso, è fondamentale trovare una via per preservare l’accesso delle nostre imprese al mercato statunitense, il primo mercato extra-Ue. Quella in corso è una partita che l’Italia deve giocare al tavolo con l’Europa con una strategia negoziale che eviti l’escalation”. Lo ha detto la presidente del Salone del Mobile, Maria Porro, in occasione dell’inaugurazione della 63esima edizione del Salone.


“Il salone rappresenta già da ora, con il 73% degli espositori esteri provenienti da Paesi Europei, un atlante di una geografica economica integrata e interdipendente. In questa nuova fase, Salone farà ancora una volta quello che ha sempre fatto – ha detto – trasformare le sfide in opportunità, costruendo una base robusta per la crescita. Nel 2021, primi nel mondo, ci siamo rialzati dal Covid, con l’edizione speciale di Supersalone. Insieme alle aziende, abbiamo dimostrato di avere le risorse, il talento e la storia per affrontare il futuro. Oggi, più di ieri, al Paese, offriamo un modello: un’alleanza tra creatività, industria e visione. Questo è Salone 2025”.

De Lucchi: l’architettura deve prendersi cura della natura

De Lucchi: l’architettura deve prendersi cura della naturaMilano, 8 apr. (askanews) – “Il mestiere dell’architettura per primo è farci vivere gli uomini, ma subito dopo è per prendersi cura dell’ambiente nel quale vivono gli uomini perché un’architettura che costruisce solamente per il conforto di pochi non è un’architettura, ma è sfasciare il mondo, ed è proprio la cosa più sbagliata che possiamo fare”. Lo ha detto ad askanews l’architetto Michele De Lucchi, nel corso della presentazione del suo progetto per Rubare Haus al Fuorisalone a Milano.


“La natura – ha aggiunto De Lucchi – non esisterebbe se non ci fosse l’uomo che la pensa, che la ammira, la contempla e anche in parte la usa. La usa però con l’idea di renderla sempre più fertile, sempre più ricca, sempre più adatta a ricevere la vita delle nuove generazioni. Il nostro compito non è solamente vivere per noi stessi, ma è per far vivere una generazione che verrà dopo di noi”.

Protesta pro-Pal in Statale, interrotta apertura installazione Amazon

Protesta pro-Pal in Statale, interrotta apertura installazione AmazonMilano, 8 apr. (askanews) – Una protesta pro-Palestina organizzata da alcuni collettivi di studenti e alcuni lavoratori all’Universita Statale di Milano ha interrotto, intorno a mezzogiorno, l’inaugurazione dell’installazione di Amazon nel Chiostro della Farmacia in occasione del FuoriSalone.


Un gruppo di giovani, una trentina in tutto, mentre era in corso la conferenza stampa, ha fatto irruzione nel cortile dove è stata realizzata l’installazione “Amazing Plaza” del colosso dell’e-commerce per la Design Week urlando al megafono: “Palestina libera!” e “Intifada fino alla vittoria”. Gli stessi hanno poi srotolato una bandiera palestinese e diversi striscioni su cui si legge: “Gloria alla resistenza, fino alla liberazione” e “Blocchiamo la macchina bellica con la resistenza palestinese”. Gli stessi ragazzi hanno poi allestito un piccolo gazebo e occupato il chiostro, annunciando una conferenza stampa alle 14.30 in concomitanza con l’apertura degli eventi per il FuoriSalone, l’evento cittadino della Design week.

Settore del mobile nel 2024 ha resistito meglio del manufatturiero

Settore del mobile nel 2024 ha resistito meglio del manufatturieroMilano, 8 apr. (askanews) – Il settore del mobile ha resistito meglio alle difficoltà riscontrate dai mercati nel 2024 rispetto al manifatturiero nel suo complesso. E’ quanto emerge da uno studio del Research department di Intesa Sanpaolo in occasione del Salone del Mobile. Le imprese del mobile sono riuscite a limitare i danni chiudendo il 2024 con un calo di fatturato pari all’1,2% a prezzi correnti (fonte Istat), decisamente inferiore alla contrazione registrata dal manifatturiero nel suo complesso (-3,4% al netto del settore dei prodotti petroliferi). Il mercato interno, per quanto in fisiologico rallentamento dopo l’exploit degli anni pandemici, ha potuto beneficiare ancora della presenza degli incentivi fiscali a supporto delle ristrutturazioni edilizie (con un tetto di spesa di 5 mila euro per mobili e grandi elettrodomestici). Il fatturato domestico (fonte Istat) ha registrato una lieve contrazione (-0,8%).


Sul fronte delle vendite estere (-2,6% a prezzi correnti) si è osservata una buona tenuta degli Stati Uniti (+1,2%), divenuti il secondo sbocco commerciale (alle spalle della Francia e davanti la Germania, dove la contrazione è stata particolarmente significativa, -7,9%). Ottimi i risultati dei mercati medio-orientali: Emirati Arabi Uniti (+23,4%) e Arabia Saudita (+18,5%) rientrano ormai stabilmente nei primi 15 Paesi di destinazione dei mobili made in Italy. A fare da traino sui mercati internazionali è soprattutto la fascia alta della gamma produttiva dove le imprese italiane sono molto competitive, con una quota di mercato sull’export mondiale di prodotti a prezzi elevati che, nel caso del mobile, raggiunge nel 2023 quasi il 10% (a fronte di una quota del 4,7% sui prodotti di fascia medio-bassa). Dietro questo risultato c’è la forza delle filiere del made in Italy, con la produzione altamente concentrata in aree a elevata specializzazione, dove si tramandano know-how e competenze artigianali, coniugate con l’elevato livello estetico delle produzioni di design. Il design rappresenta una competenza chiave per il made in Italy, a servizio di un ampio spettro di attività. Oltre agli elevati investimenti interni alle imprese, l’Italia, infatti, è il primo Paese europeo per le attività di design specializzato: 6,3 miliardi di euro di fatturato (il 16,4% del totale UE27), con poco meno di 70 mila addetti, quasi il 20% del totale europeo (segue la Francia con 55mila addetti e la Germania con 53mila).

Trump rivela: Usa stanno tenendo colloqui diretti con Iran

Trump rivela: Usa stanno tenendo colloqui diretti con IranRoma, 7 apr. (askanews) – Il presidente americano Donald Trump rivela che gli Stati Uniti stanno tenendo colloqui diretti con l’Iran sul suo programma nucleare.


Parlando ai giornalisti dopo l’incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Trump ha detto che i colloqui sono iniziati e continueranno sabato. “Stiamo tenendo colloqui diretti con l’Iran e sono iniziati. Continueranno sabato. Abbiamo un incontro ad un livello molto alto e vedremo cosa può succedere. E penso che tutti siano d’accordo sul fatto che sarebbe preferibile raggiungere un accordo”, ha detto Trump ai giornalisti.


Trump ha detto che spera di raggiungere un accordo perché l’alternativa non è una cosa in cui “voglio essere coinvolto”.

Dazi, von der Leyen: la Commissione Ue ha proposto agli Usa meccanismo dazi zero su scambi beni industriali

Dazi, von der Leyen: la Commissione Ue ha proposto agli Usa meccanismo dazi zero su scambi beni industrialiRoma, 7 apr. (askanews) – La Commissione europea intende procedere alla creazione di una “task force” con il compito di vigilare sulle importazioni, allo scopo di evitare che l’Unione europea venga investita da merci dirottate da paesi terzi a seguito dei dazi commerciali imposti dall’amministrazione Trump. Lo ha annunciato la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen nel corso di una conferenza stampa assieme al premier della Norvegia, Gahr Stoere.


Nel frattempo le trattative con Washington proseguono e Von der Leyen ha riferito che in questo ambito la Commissione ha proposto agli Usa di passare a un meccanismo di dazi a zero sugli scambi di beni industriali, un accordo di libero scambio in pratica, “come abbiamo già fatto con molti altri partner commerciale”. “Quindi restiamo al tavolo – ha detto – ma siamo anche preparati a rispondere tramite contromisure e a difendere i nostri interessi”. “Quello che stiamo facendo è stabilire una task force per la vigilanza delle importazioni con cui guardiamo quali sono state a livello storico le importazioni”. Per vedere “se c’è qualunque specifico aumento improvviso in qualche settore – ha spiegato Von der Leyen – su cui dobbiamo intervenire”.La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen non esclude comunque il ricorso allo “strumento anti coercizione”, un meccanismo mai utilizzato prima che Bruxelles potrebbe ora sfruttare per cercare di colpire i servizi esportati dagli Stati Uniti ai paesi dell’Unione europea, nell’ambito delle possibili rappresaglie contro i dazi commerciali decisi da Washington. “Tutti gli strumenti sono sul tavolo”, ha detto rispondendo ad una domanda su questa ipotesi, nel corso di una conferenza stampa assieme al premier della Norvegia. “Preferiamo avere una soluzione negoziale”, ha puntualizzato Von der Leyen. “E’ molto chiaro che siamo aperti ai negoziati e che in parallelo stiamo preparando potenziali rappresaglie, se fossero necessarie”.


Quanto alla possibilità/necessità di un incontro bilaterale con il presidente Usa Donald Trump, per risolvere questa partita – il quale ad oggi è sembrato preferire avere questo tipo di discussioni con capi di Stato e di governo dei Paesi, piuttosto che con esponenti della Commissione Ue – Von der Leyen ha risposto che al momento le trattative stanno procedendo a livello tecnico. Il commissario europeo responsabile del commercio “è in stretto contatto” con il segretario al commercio degli Stati Uniti. “È chiaro che i negoziati devono procedere in maniera approfondita sui dettagli tecnici. Prima viene questo passo – ha detto – e poi viene il prossimo”. 

Dazi Usa, Tajani: lista contromisure Ue in vigore dal 15 aprile

Dazi Usa, Tajani: lista contromisure Ue in vigore dal 15 aprileLussemburgo, 7 apr. (askanews) – Sulla risposta dell’Ue ai dazi americani “mi pare che due siano gli elementi prevalenti in questo Consiglio Commercio: l’unità dell’Europa e la volontà di non scatenare una guerra commerciale, e quindi di far prevalere comunque il dialogo. Ci sarà, con effetto dal 15 aprile, una prima lista di prodotti americani sui quali graveranno gli aumenti dei dazi” da parte dell’Ue, secondo quella che era “la vecchia lista congelata. Io ho chiesto un rinvio. Ma mi pare che la posizione prevalente sia quella di cominciare dal 15 aprile. Poi, naturalmente, si vedrà come procede la trattativa” tra l’Ue e gli Usa. Lo ha detto oggi a Lussemburgo il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando alla stampa all’uscita dal Consiglio Esteri dell’Ue nella formazione dei ministri del commercio internazionale Secondo Tajani, “la relazione di Maros Sefcovic”, il commissario Ue al Commercio che ha avuto venerdì scorso un colloquio con i suoi omologhi dell’Amministrazione Usa, “è stata molto chiara. Ci ha raccontato quello che ha detto e i messaggi che ha avuto dagli americani. Non è stata una relazione, direi, negativa”.


Con Sefcovic, ha rilevato il ministro, c’è “identità di vedute” anche “sulla possibilità di riequilibrare la bilancia commerciale con gli Stati Uniti. La necessità di essere fermi, però sempre disponibili al dialogo. Io ho ricordato ancora una volta il sogno che era quello di Jean-Claude Juncker, e di tutti noi, di dar vita ad un mercato unico, Europa-Stati Uniti, con dazi zero. Questo è l’obiettivo che dobbiamo perseguire. Ho detto che l’Italia farà di tutto, a cominciare dalla presidente del Consiglio, per far sì che la Commissione europea e il commissario Sefcovic siano messi nelle migliori condizioni per trattare, facendo anche valere le buone relazioni che ci sono con l’Amministrazione americana, perché si possa arrivare ad una soluzione positiva che non faccia danno né agli Stati Uniti né all’Europa”. Tajani ha sottolineato poi che “gli Stati membri non devono trattare individualmente; gli Stati membri che hanno la possibilità di interloquire con gli Stati Uniti devono agevolare la trattativa del commissario europeo”.


A una giornalista che chiedeva se ci sarà anche il whisky nella lista, che sarà decisa il 9 ed entrerà in vigore il 15 aprile, dei prodotti americani presi di mira dalle contromisure europee riguardo ai dazi Usa su acciaio e alluminio, il ministro ha risposto: “Mah, io ho chiesto ancora durante il mio intervento che non ci sia il whisky perché sarebbe una cosa controproducente. La lista comunque verrà stilata tra stasera e domani. Sono moderatamente ottimista. Vediamo. Perché sarebbe dannoso per le esportazioni del nostro vino. Quindi è una delle richieste che noi abbiamo fatto in maniera pressante al commissario. Poi ci sarà la riunione degli esperti della ‘comitologia’ e la lista tra stasera e domani verrà completata”. Si tratta, in ogni caso, di “una richiesta condivisa” anche dagli altri Stati membri. “Per questo ho detto che sono moderatamente ottimista”, ha precisato Tajani. La “comitologia” è il processo decisionale dell’Ue per gli atti esecutivi, come quelli riguardanti gli strumenti di difesa commerciale, in cui le proposte della Commissione possono essere respinte solo dalla maggioranza qualificata dei rappresentanti degli Stati membri. La seconda serie di contromisure dell’Ue, che riguarda i dazi Usa aggiuntivi sull’alluminio, ha detto ancora Tajani, “dovrebbe entrare in vigore dal 15 di maggio. Ma tra oggi e il 15 di maggio c’è ancora tempo per fare la trattativa, e mi auguro che anche l’Italia possa svolgere un ruolo importante per far sì che arrivino risposte positive dagli Stati Uniti al commissario Sefcovic”. Non si conoscono ancora i tempi, invece, delle risposte successive che l’Ue darà agli ulteriori dazi imposti dagli Usa sulle auto e a quelli cosiddetti “reciproci” (decisi rispettivamente il 26 marzo e il 2 aprile), anche perché si spera di ottenere dei risultati con i negoziati che possano rendere inutili o minimizzare le contromisure.


Su questo, ha osservato Tajani, “poi si vedrà. La priorità è la trattativa, per evitare una guerra commerciale. Una trattativa che si deve fare a schiena dritta. Noi abbiamo tutti gli argomenti per dare delle risposte. Però, siccome la guerra commerciale non conviene a nessuno, noi vogliamo discutere. Questo è quello che ha ribadito anche il Commissario Sefcovic, ma mi pare che sia l’opinione di tutti quanti i paesi europei. L’importante – ha insistito il ministro – è che siamo uniti. E, ripeto, i dialoghi individuali che i singoli paesi possano avere con gli Stati Uniti devono essere messi a disposizione della trattativa europea, affinché il commissario Sefcovic, che è competente, possa ottenere il miglior risultato possibile”. Riguardo al fatto che la richiesta italiana di un nuovo rinvio delle contromisure Ue non è stata accettata, il ministro ha rilevato che “il nostro suggerimento e la nostra intenzione era quella di dare più tempo per il dialogo. Però – ha precisato – il messaggio politico è stato recepito, perché tutti quanti sono favorevoli al dialogo per impedire una guerra commerciale. Quindi lavoriamo per questo”.


“Adesso bisognerà capire la risposta definitiva di Trump, però mi pare che il colloquio con gli americani abbia avuto un esito non negativo; cioè non ha trovato da parte degli Stati Uniti una voglia di chiudere. Anzi visto che poi l’incontro” di Sefcovic con gli americani “è durato più di due ore, vuol dire che c’era carne a fuoco, si è parlato di tanti argomenti. E ripeto, noi sosteniamo Sefcoviç e faremo di tutto come governo italiano per far sì che dagli Stati Uniti arrivino risposte positive alle richieste di Sefcoviç”. A un giornalista che chiedeva se durante il Consiglio Ue si sia parlato della possibilità di prospettare l’introduzione di una tassa Ue sui servizi digitali, come argomento negoziale nella trattativa con gli americani sui dazi, Tajani ha riposto: “Non se ne è parlato. Sono tanti gli strumenti che avrebbe l’Europa, ma qua non dobbiamo vedere chi impone più dazi all’altro, qui dobbiamo fare l’interesse della nostra economia e l’interesse dell’Occidente, trovando delle soluzioni che permettano sia agli americani che agli europei di trarre vantaggio. Per questo dico sempre il mercato unico transatlantico e tariffe 0 a 0, quello sarebbe l’obiettivo finale, se riuscissimo ad arrivare a quello avremmo veramente avuto uno straordinario risultato. Il governo sta lavorando a questo obiettivo, e qualche segnale dagli Stati Uniti arriva”. Ora, comunque, l’Ue si attende che parli il presidente degli Stati Uniti. “Elon Musk ha detto zero a zero” come obiettivo per i dazi tra Ue e Usa, “e sarebbe assolutamente condivisibile, però è Musk. Ci vuole Trump”. Ma comunque “vuol dire che la nostra posizione sta in qualche modo facendo breccia”, ha detto ancora Tajani. Durante il Consiglio di oggi, infine, ha riferito il ministro, “abbiamo anche affrontato altri temi: cosa fare, per esempio abbattere tante barriere non doganali all’interno dell’Unione europea, per favorire la crescita dell’economia, cioè andare avanti nella realizzazione del mercato interno”, e poi nel “procedere con gli accordi che sono in corso e sono già attuati, e correggere eventualmente accordi che possono essere migliorati per l’esplorazione di altri mercati. Abbiamo parlato espressamente di India, Paesi del Golfo, Estremo Oriente. C’è un’identità di veduta almeno su tutte queste questioni con il commissario Sefcovic”, ha concluso Tajani.

Usa, la Casa Bianca: Trump continuerà su questastrada aperto a nuove intese sui dazi

Usa, la Casa Bianca: Trump continuerà su questastrada aperto a nuove intese sui daziNew York, 07 apr. (askanews) – Il presidente Donald Trump è determinato a portare avanti la sua politica commerciale, ma resta pronto ad ascoltare i partner se presenteranno “accordi davvero vantaggiosi”. Lo ha dichiarato Kevin Hassett, consigliere economico della Casa Bianca, in un’intervista a Fox News.


“Trump sta raddoppiando su qualcosa che sa che funziona”, ha detto Hassett, spiegando che il presidente “continuerà su questa strada”. Tuttavia, ha aggiunto, “ascolterà anche i nostri partner commerciali, e se arriveranno con grandi accordi che favoriscano la manifattura e l’agricoltura americane, sono sicuro che li prenderà in considerazione”. Hassett ha riferito che Trump ha parlato con diversi leader mondiali durante il fine settimana e che la Casa Bianca ha ricevuto contatti anche da Taiwan nella notte. Ha inoltre respinto le preoccupazioni su un possibile impatto disastroso sull’economia: “L’idea che ci sarà un inverno nucleare è una retorica completamente irresponsabile”.

Dazi, Trump: nessuna inflazione, gli Usa sfruttati da anni stanno ora incassando miliardi di dollari

Dazi, Trump: nessuna inflazione, gli Usa sfruttati da anni stanno ora incassando miliardi di dollariRoma, 7 apr. (askanews) – “I prezzi del petrolio sono in calo, i tassi di interesse sono in calo (la Fed, sempre lenta, dovrebbe tagliare i tassi!), i prezzi dei prodotti alimentari sono in calo, NON C’È INFLAZIONE e gli Stati Uniti, sfruttati da anni, stanno incassando miliardi di dollari a settimana dai Paesi sfruttatori grazie ai dazi già in vigore”: lo ha scritto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sul suo profilo di Truth Social.


“Questo nonostante il fatto che il più grande sfruttatore di tutti, la Cina, i cui mercati stanno crollando, abbia appena aumentato i propri dazi del 34%, in aggiunta a quelli ridicolmente alti già in vigore (in più!), senza far caso al mio avvertimento di non reagire. Hanno guadagnato abbastanza, per decenni, approfittando dei buoni vecchi USA! I nostri “leader” passati sono da biasimare per aver permesso che questo, e così tanto altro, accadesse al nostro Paese. MAKE AMERICA GREAT AGAIN!”, ha concluso.