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Pro-Pal a Milano, Crosetto: si alimenta odio, clima pericolosissimo

Pro-Pal a Milano, Crosetto: si alimenta odio, clima pericolosissimoMilano, 13 apr. (askanews) – “‘Via via la Polizia’ urlavano i violenti manifestanti di Milano, mentre invitavano a sparare al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Come negli anni Settanta. Le forze di polizia italiane non hanno nulla a che fare con ciò che accade a Gaza. Così come nessun altro cittadino italiano, compreso il Presidente Meloni”. Lo ha scritto il ministro della Difesa Guido Crosetto sui social in queste ore.


“Perché dunque portare qui l’odio e la violenza che si vorrebbero censurare e combattere in Palestina? Accade da mesi. La cosa più inaccettabile è il fatto che alcune forze politiche stiano coscientemente buttando benzina sul fuoco da mesi, alimentando odio, violenza, polarizzazione e fratture sociali. Non so dove vogliano arrivare (e se lo sappiano loro) ma stanno contribuendo ad incrementare in modo irresponsabile un clima pericolosissimo e non avranno alcuna scusa quando il vento diventerà tempesta” ha aggiunto il ministro.

Tajani:Stato salute export italiano positivo, puntare nuovi mercati

Tajani:Stato salute export italiano positivo, puntare nuovi mercatiMilano, 13 apr. (askanews) – “Stato di salute dell’export italiano è positivo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani da Osaka in collegamento con la trasmissione Agorà. “Abbiamo esportato beni per 623 miliardi e mezzo. L’obiettivo è esportare 700 miliardi entro la fine di questa legislatura”, ha aggiunto, invitando a guardare a nuovi mercati.


“Soltanto la Repubblica popolare cinese ha più prodotti” ha specificato. “Vinciamo le partite perchè abbiamo una straordinaria qualità. L’acquirente paga anche un po’ di più pur di avere il prodotto italiano”, ha aggiunto.

M.O., ospedale arabo Ahli di Gaza è stato colpito da due razzi

M.O., ospedale arabo Ahli di Gaza è stato colpito da due razziMilano, 13 apr. (askanews) – Secondo le agenzie internazionali, l’ospedale arabo Ahli di Gaza è stato colpito da due razzi israeliani. Citano il personale sanitario dell’ospedale, il quale afferma che, tra le altre cose, il pronto soccorso è stato distrutto.


Secondo quanto riferito, i pazienti sono stati evacuati dall’ospedale dopo che le forze israeliane li hanno informati di un attacco imminente. Secondo la Difesa civile di Gaza, non sono stati segnalati decessi. Le Forze di difesa israeliane non hanno commentato l’attacco.

Padel, Fip Silver Roma: Pappacena-Sussarello in semifinale

Padel, Fip Silver Roma: Pappacena-Sussarello in semifinaleRoma, 12 apr. (askanews) – Si riaccende la rivalità tra Italia e Francia nel padel femminile. Domenica al Villa Pamphili Padel Club di Roma, nella giornata conclusiva del Fip Silver Mediolanum Padel Cup, occhi puntati sulla semifinale tra la coppia azzurra Chiara Pappacena-Giulia Sussarello e quella francese formata da Jessica Ginier-Barbier e Lucile Pothier. Un confronto che ha il sapore della rivincita. Era il 26 luglio 2024 quando, agli Europei di Cagliari, l’Italia femminile conquistava la finale battendo proprio le francesi. Protagonista di quel successo fu la romana Chiara Pappacena, in quel caso in coppia con Giorgia Marchetti, vincente contro Ginier-Barbier e Touly. Ora la romana, affiancata da Sussarello, si prepara a un nuovo capitolo della sfida e ci arriva in un gran momento, dopo aver travolto nei quarti (6-0 6-1) Chiara Catini e Valentina Scaringi. Di fronte troverà ancora Ginier-Barbier, questa volta con Pothier, altra conoscenza azzurra: fu battuta agli Europei nel match d’apertura da Stellato-Casali. Anche Sussarello ha motivazioni extra: nel 2024 fu sconfitta dalle francesi Collombon-Godallier.


La semifinale di domenica, oltre a valere l’accesso alla finale pomeridiana, è carica di significati. In palio non solo il titolo, ma un simbolico riscatto per la rivalità tra le due nazioni. Riscatto che riguarda anche il tabellone maschile, dove Di Giovanni e Iacovino – quest’ultimo appena rientrato dal preraduno azzurro – sono stati eliminati nei quarti dai giovanissimi francesi Boronad e Fonteny, rispettivamente 17 e 18 anni. Chiara Pappacena è pronta: “Sarà una partita difficile, loro sono forti e ci conosciamo bene. All’Europeo fu una battaglia. Giocare a Roma mi darà sicuramente una spinta in più”. La coppia con Sussarello è ben collaudata: “Abbiamo ricominciato insieme a Como, dove abbiamo vinto. Con Giulia non siamo solo compagne, ma amiche vere”. Sussarello conferma: “Il feeling fuori dal campo fa la differenza dentro. Chiara è una persona con cui non ci si stanca mai di giocare”. E tra le curiosità, anche la presenza del piccolo Andrea, figlio di Sussarello, mascotte e tifoso speciale anche nella tappa romana.

Trump concede esenzioni dai nuovi dazi (anche per la Cina) su smartphone, pc, tv, chip, device e componenti

Trump concede esenzioni dai nuovi dazi (anche per la Cina) su smartphone, pc, tv, chip, device e componentiRoma, 12 apr. (askanews) – Smartphone, Computer e microprocessori saranno esentati dai nuovi dazi reciproci imposti dall’amministrazione Trump, sospesi per molti Paesi ma rimasti in vigore e anzi rilanciati sulla Cina. Secondo quanto riporta Cnbc, è quanto previsto da una comunicazione delle Dogane Usa (U.S. Customs and Border Protection), che reca i codici delle categorie di merci esentate dai provvedimenti.


Secondo l’emittente Usa queste esenzioni allentano le pressioni su diversi giganti tecnologici americani, come Apple, che producono in Cina e che avrebbero subito l’effetto dei dazi sulle vendite negli Usa. Secondo la comunicazione delle Dogane, l’esenzione riguarda altre tipologie di dispositivi e componenti elettroniche, tra cui pannelli fotovoltaici, TV a schermo piatto, memorie flash e schede di memoria, così come hard disk esterni. L’esenzione in particolare riguarda i dazi che a seguito di una serie di rappresaglie e rilanci hanno raggiunto il 145% sulle importazioni provenienti dalla Cina.

La Russia boccia l’idea dell’inviato Usa Kellogg di dividere l’Ucraina in zone di controllo

La Russia boccia l’idea dell’inviato Usa Kellogg di dividere l’Ucraina in zone di controlloRoma, 12 apr. (askanews) – L’idea dell’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti per l’Ucraina, Keith Kellogg, di dividere il Paese in zone di controllo, simili alla Berlino del dopoguerra, ha provocato una reazione a Mosca, anche se in un messaggio su X, l’inviato statunitense ha affermato che il Times ha distorto le sue parole.


L’idea non è accettabile per la Russia e potrebbe portare a un’ulteriore escalation, ha dichiarato Rodion Miroshnik, ambasciatore del Ministero degli Esteri russo, durante una trasmissione in diretta sul canale di propaganda Soloviev Live. Secondo lui, “loro (gli ucraini) hanno raccolto, analizzato l’esperienza (del conflitto), preparato e rimotivato decine di migliaia di combattenti (addestrati in) Gran Bretagna”. Donald Trump ha invitato ieri Mosca a “darsi una mossa” per trovare una via d’uscita dal conflitto in Ucraina. L’ambizione del presidente americano è quella di mettere fine alle ostilità scatenate dal Cremlino e, a tal fine, a febbraio ha rotto l’isolamento diplomatico che l’Occidente stava imponendo alla sua controparte russa. La sua amministrazione sta organizzando colloqui distinti con alti funzionari russi e ucraini, ma finora non hanno portato a una fine completa delle ostilità. I negoziati diplomatici proseguono, senza alcuna concessione decisiva da parte del governo di Mosca. Kiev e alcune capitali occidentali sospettano che la Russia, il cui esercito è più grande e meglio equipaggiato sul fronte, stia deliberatamente trascinando i negoziati.


Francia e Gran Bretagna stanno cercando di formare una “coalizione di volenterosi” che invierebbe truppe in Ucraina se i combattimenti cessassero, per dissuadere la Russia da un ulteriore attacco in futuro. Un dispiegamento di cui Mosca non vuole sentir parlare.

Dazi Usa e ipotesi insider trading, i senatori democratici scrivono alla Sec: indagare Trump

Dazi Usa e ipotesi insider trading, i senatori democratici scrivono alla Sec: indagare TrumpRoma, 12 apr. (askanews) – L’indiscrezione del Washington Post è stata confermata. Diversi senatori democratici americani di alto livello hanno scritto una lettera in cui chiedono alla Securities and Exchange Commission (Sec) di indagare se Donald Trump abbia violato le leggi sui titoli e sia macchiato di insider trading e manipolazione del mercato mentre cambiava rotta sui dazi globali.


“Esortiamo la Sec a indagare se gli annunci sui dazi, che hanno causato il crollo dei mercati e la successiva parziale ripresa, abbiano arricchito gli addetti ai lavori e gli amici dell’amministrazione a spese dell’opinione pubblica americana e se gli addetti ai lavori, compresa la famiglia del presidente, fossero a conoscenza della sospensione ai dazi di cui hanno abusato per effettuare operazioni azionarie prima dell’annuncio del presidente”, si legge nella lettera, iniziativa che vede in prima linea la senatrice del Massachusetts ed ex candidata alla presidenza Elizabeth Warren. Mercoledì, Trump ha scritto sui social media: “QUESTO È UN OTTIMO MOMENTO PER COMPRARE!!!”. Il post è stato scritto in un momento di forte volatilità dei mercati e di ribasso degli indici statunitensi. Qualche ora dopo il suo intervento, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato improvvisamente una pausa di 90 giorni su molti dazi. L’iniziativa ha fatto risalire l’S&P 500 statunitense di diversi punti percentuali in pochi minuti. Mercoledì ha segnato il miglior giorno per l’S&P 500 dalla ripresa dalla crisi finanziaria del 2008. La lettera è stata firmata anche dal leader della minoranza del Senato Chuck Schumer, dal membro della commissione finanziaria Ron Wyden, dai senatori dell’Arizona Mark Kelly e Ruben Gallego e dal californiano Adam Schiff.


I senatori hanno accusato Trump di aver annunciato “una serie di tariffe irregolari e sconsiderate, che hanno portato a significative turbolenze di mercato”, aggiungendo: “Come risultato diretto di questo caos, i mercati finanziari statunitensi hanno subito cali drammatici nel corso di pochi giorni”. La lettera ha aggiunto: “Non è chiaro quali funzionari e affiliati del presidente Trump fossero a conoscenza in anticipo dei suoi piani per rinviare i dazi… ma gli addetti ai lavori potrebbero aver saputo che avrebbe annunciato una pausa nelle tariffe e che il mercato sarebbe migliorato”.


I senatori hanno anche messo in discussione le azioni dell’amministrazione Trump volte a indebolire la Sec, chiedendo quali effetti abbiano avuto le recenti azioni e i tagli al personale federale sulla capacità dell’agenzia di “indagare e perseguire azioni di enforcement”, nonché di “monitorare e rispondere a eventi di mercato su larga scala”.

Dazi, Tajani: lavoreremo con la Cina, ma gli Usa sono il principale interlocutore

Dazi, Tajani: lavoreremo con la Cina, ma gli Usa sono il principale interlocutoreNuova Delhi, 12 apr. (askanews) – “Con la Cina continueremo a lavorare per avere buone relazioni commerciali, ma il nostro principale interlocutore sono gli Stati Uniti”. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Nuova Delhi, rispondendo a una domanda sulle prospettive di più strette relazioni commerciali di Pechino con l’Unione europea in risposta ai dazi americani.


Gli Stati Uniti sono il “nostro principale alleato nel mondo”, “quindi dobbiamo fare in modo che non ci sia assolutamente una guerra commerciale tra Europa e Stati Uniti”, ha spiegato Tajani. In questa direzione, ha ricordato il ministro degli Esteri, va anche la missione del presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Washington. “Io credo che le guerre tariffarie non servano a nessuno, noi vogliamo dialogare con tutti, siamo qui in India per rinforzare la collaborazione con un paese che è fondamentale, il paese più popoloso al mondo”, ha insistito Tajani, aggiungendo che “la Via del Cotone rappresenta un’altra straordinaria opportunità sulla quale l’Italia sta lavorando tantissimo”.

Dazi, Trump: da escalation commerciale con la Cina uscirà “qualcosa positivo”

Dazi, Trump: da escalation commerciale con la Cina uscirà “qualcosa positivo”Roma, 12 apr. (askanews) – L’escalation commerciale degli Stati Uniti con la Cina porterà “qualcosa di positivo”. Ne è sicuro il presidente americano, Donald Trump. “Penso che ne uscirà qualcosa di positivo”, ha dichiarato Trump ai giornalisti, aggiungendo di essere sempre stato in buoni rapporti con il leader cinese Xi Jinping.


“Siamo in una posizione molto buona”, ha detto Trump, aggiungendo che per quanto riguarda i negoziati sui dazi, la sua amministrazione sta dialogando con “molti Paesi”. I dazi sulla Cina rimarranno al 145 per cento, aveva riferito in precedenza la Casa Bianca. L’ambasciata cinese a Washington ha dichiarato che Pechino negozierà solo su basi paritarie e nel rispetto reciproco, chiedendo la fine delle minacce e delle pressioni economiche e sottolineando che non ci possono essere vincitori nelle guerre commerciali. La Casa Bianca ha ribadito che le azioni di Washington non possono essere giudicate in questi termini. Il 2 aprile Trump ha firmato un ordine esecutivo che introduce dazi “reciproci” sulle importazioni da altri Paesi, con una base del 10 per cento e in diversi Paesi più alta, a seconda del deficit commerciale con gli Stati Uniti. Il 9 aprile, il presidente ha annunciato che avrebbe imposto una pausa di 90 giorni agli oltre 75 Paesi che hanno chiesto di negoziare i dazi, senza imporre tariffe di ritorsione.

Italia guarda all’Asia, Tajani: India partner prioritario contro dazi

Italia guarda all’Asia, Tajani: India partner prioritario contro daziNuova Delhi, 11 apr. (askanews) – In un momento di grandi “sfide” legate ai dazi americani e alle politiche commerciali di Donald Trump, “l’India e tutta l’Asia sono partner prioritari” per la piena attuazione del Piano d’azione per l’export messo a punto dal governo italiano. Se infatti l’Italia considera “il dialogo” con gli Stati Uniti come “la strada migliore da percorrere” perché “le guerre commerciali non aiutano nessuno e danneggiano tutti”, la situazione attuale fornisce “opportunità di crescita in mercati chiave e ad alto potenziale”. Così, proprio con l’obiettivo di esplorare nuovi mercati, trovare nuovi spazi per i prodotti del Made in Italy, valorizzare l’eccellenza artigianale italiana e l’innovazione tecnologica, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è arrivato a Nuova Delhi per una visita ricca di incontri istituzionali e appuntamenti economici e culturali. Una prima tappa di un viaggio che da domenica lo porterà anche in Giappone, altro Paese individuato fra i mercati extra-UE da sviluppare del “Piano d’azione per l’export italiano”. A Osaka il ministro parteciperà all’inaugurazione del Padiglione Italia per Expo 2025.


Il capo della diplomazia di Roma considera “positiva” la decisione di Trump di ridurre al 10% per 90 giorni i dazi pesantemente imposti nei giorni scorsi. Una decisione, a suo parere, che “va nella direzione da sempre auspicata” dal nostro Paese, ovvero “quella del dialogo tra l’Europa e gli Stati Uniti”. E in questo quadro si inserisce anche la prossima visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli Stati Uniti che, secondo Tajani, rappresenta “un contributo per ridurre la tensione, favorire un dialogo consistente e arrivare a un accordo tra Unione europea e Usa che possa impedire una guerra commerciale”. Nel frattempo, però, pur “non lasciando” il mercato americano, bisogna guardare anche altrove. Così la “solida amicizia” e il “partenariato economico” tra Italia e India risultano oggi “ancora più importanti”, mentre si affrontano “le conseguenze globali dei cambiamenti nella politica commerciale americana”, ha spiegato il ministro durante il suo intervento al Forum imprenditoriale Scientifico e Tecnologico Italia-India a Nuova Delhi. Evento a cui ha preso parte anche la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che con il Ministro della Scienza e della Tecnologia della Repubblica dell’India, Jitendra Singh, ha firmato un Memorandum of Understanding per rafforzare la cooperazione bilaterale nel campo della ricerca scientifica e tecnologica tra i due Paesi.


L’India rappresenta d’altra parte una delle economie emergenti più dinamiche e strategiche a livello globale. Con circa 800 aziende italiane già presenti sul territorio, un fatturato complessivo di 11,5 miliardi di euro e oltre 16.500 lavoratori impiegati, il potenziale per una crescita degli investimenti reciproci resta ampio e ancora largamente inespresso. L’interscambio bilaterale ha raggiunto i 14,24 miliardi di euro nel 2024, ma l’Italia presenta ancora un deficit commerciale di circa 3,8 miliardi, segno di un margine di miglioramento significativo. Secondo le stime del Centro Studi Confindustria, il potenziale inespresso dell’export italiano verso l’India ammonta a oltre 3,3 miliardi di euro, concentrato soprattutto in macchinari, chimica, metallurgia e apparecchiature elettriche. Dunque, Italia e India “sono partner economici naturali”, ha commentato Tajani, che oggi ha incontrato i ministri indiani del Commercio e degli Esteri, Shri Piyush Goyal e Subrahmanyam Jaishankar, e ha inaugurato la nuova sede di Simest nella capitale indiana (dopo avere svelato presso l’Istituto italiano di cultura la tela del Caravaggio “Maddalena in estasi”). Un appuntamento che rientra nell’impegno del governo a “supportare al meglio” le aziende italiane, ha ricordato il ministro, che ha auspicato la firma in tempi rapidi dell’accordo di libero scambio fra India e Ue. Un auspicio espresso anche da Barbara Cimmino, vice presidente per l’Export e l’Attrazione degli Investimenti di Confindustria, presente a Delhi. L’accordo, infatti, creerebbe un mercato da “oltre 2 miliardi di consumatori, pari a più del 20% del PIL globale”, e “potrebbe generare benefici concreti in termini di crescita economica, investimenti, occupazione”, ha precisato.


Insomma, tra Italia e India tanto è stato già fatto, ma molto si può ancora realizzare. La firma, lo scorso anno, da parte del primo ministro Narendra Modi e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni del Piano d’Azione Strategico tra i nostri due Paesi ha già “aperto un percorso condiviso di cooperazione per rafforzare il nostro partenariato per la crescita”. Ma “voglio fare di più”, ha confermato Tajani, indicando in particolare nella “Via del Cotone”, il Corridoio Economico India-Medio Oriente-Europa (IMEC), “un’opportunità strategica per la crescita e il commercio”. “Vogliamo rafforzarlo per sostenere esportazioni e investimenti”, ha detto, confermando la nomina a Inviato Speciale per la Via del Cotone dell’ambasciatore Francesco Talò. “Sarà lui a guidare il ruolo dell’Italia in questo importante progetto”, ha precisato, annunciando anche che sarà presto organizzato a Trieste un incontro tra i Paesi interessati al progetto. Grande apertura alla cooperazione, d’altra parte, è stata assicurata dalla controparte indiana. Italia e India hanno “un potenziale incredibile per crescere insieme”, ha detto il ministro Goyal. “L’India è un mercato chiave per le vostre imprese” e “offriamo un’opportunità per tutti per un futuro prospero di business”, ha commentato, incoraggiando l’Italia a “investimenti reciproci, senza barriere”. “E’ rassicurante vedere il livello di relazioni tra Italia e India”, ha aggiunto Goyal, spiegando che “la Via del cotone fornisce l’opportunità per essere più vicini gli uni agli altri”. E’ “un’iniziativa storica” che “creerà davvero un nuovo accesso globale per le economie”, ha commentato da parte sua il ministro degli Esteri Jaishankar, che in riferimento al progetto ha evidenziato l’”interesse” del suo Paese per l’area del Mediterraneo. “Oggi ha perfettamente senso collegare le due parti, con l’Italia che partendo dal Mediterraneo guarda verso est e l’India viceversa”, ha detto, concludendo: “L’Italia occupa un posto di rilievo in molti settori. C’è una naturale complementarietà, che si tratti di energia, trasporti o di trasformazione alimentare”. (di Corrado Accaputo)