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Europee, Fedriga: Salvini non mi ha mai chiesto di candidarmi

Europee, Fedriga: Salvini non mi ha mai chiesto di candidarmiUdine, 10 gen. (askanews) – “No, Salvini non mi ha mai chiesto di candidarmi e personalmente, a poco più di sei mesi dalle Regionali di aprile, mi sembrerebbe quantomeno balzano correre alle Europee visto che lo farei sapendo bene come in ogni caso non andrei a Bruxelles. Non è una corsa praticabile”. Lo ha dichiarato Massimiliano Fedriga, presidente del Fvg e della Conferenza delle Regioni, in un’intervista al Messaggero Veneto e a Il Piccolo.

Quanto all’appuntamento con le urne dell’Europarlamento Fedriga ha specificato che “la vera domanda da porsi è se esisterà una coalizione, che sia di centrodestra oppure di centrosinistra, in grado di garantire politiche omogenee in Europa. Mi auguro ci sia un vincitore chiaro, perchè continuando con alleanze tra famiglie che hanno storie e visioni profondamente diverse tra loro proseguiremmo nel campo di quella mediazione al ribasso che ci priva di vere politiche comunitarie. Se come Europa siamo il classico vaso di coccio tra le grandi potenze del mondo è anche colpa di queste situazioni”.

Fedriga: nomina Fava all’Inps premierebbe nostre scelte in Regione

Fedriga: nomina Fava all’Inps premierebbe nostre scelte in RegioneTrieste, 22 dic. (askanews) – Gabriele Fava, presidente della Società Alto Adriatico, è stato proposto dal Governo alla presidenza dell’Inps. “Ringrazio il presidente, che in questi mesi ha fatto un lavoro straordinario” ha commentato Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.

“Ho avuto modo di parlare con la struttura, che è rimasta entusiasta del lavoro svolto. Se ci sarà la necessità, ovviamente a seguito di approfondimenti, provvederemo alla nomina del nuovo presidente. Penso però – ha proseguito Fedriga – che la scelta di Fava confermi l’altissima qualità della nomina che avevamo fatto. In questi anni abbiamo sempre operato in Friuli Venezia Giulia cercando di premiare le professionalità, le competenze più che le appartenenze e la nomina e la proposta fatta dal Governo penso che testimoni l’altissima qualità delle scelte fatte qui in Regione”.

Fedriga: terzo mandato? Singolare limite per eletti dai cittadini

Fedriga: terzo mandato? Singolare limite per eletti dai cittadiniTrieste, 22 dic. (askanews) – “All’interno della coalizione stiamo ragionando sull’ipotesi del terzo mandato, perchè non riguarda solo la Regione, ma anche i Comuni. E’ alquanto particolare, e questo vale anche a livello nazionale che le uniche due cariche elette direttamente dai cittadini, il presidente di Regione e sindaco, siano le uniche che hanno dei limiti di mandato. Chi non è eletto dai cittadini questi limiti non li ha”. Così Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, rispondendo ai giornalisti a margine dell’incontro di fine anno.

“E’ particolare in un sistema democratico. Quindi penso che dare la parola ai cittadini, che possono confermare o non confermare chi ha governato, è il passaggio fondamentale per rafforzare il sistema democratico del nostro Paese”, ha aggiunto.

Mes, Fedriga: il tema si interseca con il Patto di stabilità

Mes, Fedriga: il tema si interseca con il Patto di stabilitàUdine, 11 dic. (askanews) – “L’Europa, specie in un momento come questo, deve mettere in campo misure che siano in grado da un lato di tenere una regolarità dei conti dei diversi Paesi, ma nel contempo di permettere una crescita, perché se vengono riproposte misure come in passato, che favoriscono la recessione invece che lo sviluppo, il rischio non è soltanto l’impoverimento delle imprese e dei cittadini, ma anche l’impossibilità per gli Stati di pagare il debito, perché Paesi in recessione con meno introiti fanno ovviamente più fatica a pagare il debito”. Così il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, anche nella sua veste di presidente della Conferenza delle Regioni, in tema di Mes.

“Mi sembra che sia un tema che si interseca con la riforma del patto di stabilità ma su questo spero che ci sia una responsabilità di tutti i Paesi europei”, ha concluso Fedriga.

Salute, Fedriga: stop uso ‘scalpo’ diritto salute come propaganda

Salute, Fedriga: stop uso ‘scalpo’ diritto salute come propagandaRoma, 11 dic. (askanews) – “Come classe politica dico di non utilizzare lo ‘scalpo’ del diritto alla salute come arma propagandistica perché dobbiamo fare delle scelte coraggiose che servono a garantire, anche in prospettiva, il diritto alla salute dei cittadini di questo Paese”. Lo ha detto Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia, intervenendo via web al convegno “La Sanità del Futuro. Un bene indivisibile da Nord a Sud”, aperto dal ministro della Salute, Orazio Schillaci.

Per Fedriga, che ha parlato della necessità di fare “scelte coraggiose” le priorità immediate per la sanità sono: “la riforma della medicina del territorio; una riorganizzazione ospedaliera e di tutta la parte di cure intermedie che possa garantire un’ottimizzazione delle risorse mediche e infermieristiche e migliorare le prestazioni al cittadino; la revisione dei processi; il coraggio di raccontare la verità ai cittadini come nel caso dell’eliminazione del numero chiuso alla facoltà di medicina che è una cosa controproducente”.

Fedriga: a Regioni rimane autonomia decisionale su fondi coesione Ue

Fedriga: a Regioni rimane autonomia decisionale su fondi coesione UeRoma, 6 dic. (askanews) – “Alle Regioni rimane l’autonomia decisionale sui fondi di coesione europei”. Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, uscendo da Palazzo Chigi, dopo aver partecipato alla cabina di regia sul Pnrr, presieduta dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto che tra i vari punti all’ordine del giorno aveva anche la riforma per rafforzare e accelerare l’attuazione delle politiche di coesione ed assicurare la tempestiva realizzazione degli interventi prioritari e complementari con il Pnrr.

“Il ministro Fitto ha proposto un gruppo di lavoro per la riforma sull’organizzazione dei fondi di coesione europei sottolineando che alle Regioni rimane l’autonomia decisionale”, ha spiegato il governatore del Friuli Venezia Giulia. “E’ un elemento importante sia in un’ottica di coordinamento nazionale, sia soprattutto per velocizzazione ed efficientare la spesa con un protagonismo delle Regioni. Su questo punto gli stessi presidenti di Regione hanno insistito e c’è stata totale condivisione da parte del ministro Fitto”, ha sottolineato Fedriga.

Mattarella in Vajont 60 anni dopo:rispettare l’ambiente è tutelare vite

Mattarella in Vajont 60 anni dopo:rispettare l’ambiente è tutelare viteErto e Casso (Pn), 9 ott. (askanews) – Rispetto dell’ambiente e riconciliazione con la natura, per garantire la sicurezza delle comunità e gli stessi “destini” dell’umanità. La tragedia del Vajont, 60 anni dopo la notte in cui 1910 vite furono spazzate via dall’onda causata dalla frana del Monte toc nel bacino artficiale creato dalla diga, assume oggi il valore di ammonimento “irrinunziabile” a un diverso rapporto tra l’uomo e la natura, “perché l’uomo è parte della natura, ma non deve divenirne nemico”.

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella sale fin su ad Erto e Casso, visita il camminamento della diga ancora intatta, e da lì riprende le parole di papa Francesco per un richiamo a “saper porre attenzione e saper governare, con lungimiranza, gli squilibri che interpellano, mettendo in discussione, l’umanità stessa e i suoi destini. Occuparsi dell’ambiente, rispettarlo, è garanzia di vita”, perchè alla “prevaricazione” dell’uomo corrisponde la violenza della natura. Un monito condiviso da Istituzioni e Governo: “Non dobbiamo dimenticare quanto è costata l’irresponsabilità umana in quella terribile notte del 9 ottobre 1963 a una Comunità che era pienamente consapevole dei rischi, ma che rimase inascoltata. In memoria di quella terribile tragedia, una ferita ancora impressa all’Italia tutta, il nostro impegno affinché eventi simili non si ripetano mai più nella nostra Nazione. Nel ricordo delle vittime del Vajont continueremo a lavorare per un’Italia più sicura”, ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ricordando “una tragedia che poteva e doveva essere evitata”.

Concetti su cui insiste anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa: “È doveroso impegnarsi per la sicurezza e la prevenzione dei disastri e contro il dissesto idrogeologico del nostro territorio affinché tali tragedie non si ripetano più in futuro”. Mentre il presidente della Camera Lorenzo Fontana – anche lui presente con Mattarella alle commemorazioni – sottolinea che “bisogna sempre rispettare il territorio, le comunità locali, ricordarsi sempre che è importante creare le opere ma bisogna farle nel rispetto totale del territorio”. Una ferita “ancora aperta”, è l’espressione che più ricorre, e proprio per questo Mattarella ha voluto prima rendere omaggio al cimiterio di Fortogna, deponendo una corona e assistendo al ricordo dei 487 bambini morti nel disastro, e poi recarsi fino a quello che definisce “immenso sacrario a cielo aperto”, la valle in cui ancora oggi la diga si staglia intatta. Una tragedia con “pesanti responsabilità umane”, accertate dai processi. E proprio gli atti processuali, ha sottolineato il Capo dello Stato, devono essere conservati lì, in quei luoghi. Una richiesta forte della comunità locale, che riceve dunque il sostegno del Presidente della Repubblica: “Ciò che attiene alla memoria deve essere conservato vicino a dove la tragedia si è consumata. Per onorare le vittime del Vajont e per riceverne ammonimento per evitare nuove tragedie”. Monito rinnovato anche dai presidenti delle due Regioni coinvolte, Luca Zaia e Massimliano Fedriga. Entrambi insistono sulle responsabilità dell’uomo e sul mancato ascolto delle comunitò locali: “È stato definito disastro, tragedia. È l’esempio del bieco interesse dell’uomo che ha voluto piegare la natura”, ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia; “Oggi è la giornata delle vittime ‘causate dall’incuria dell’uomo, dovrebbe diventare la giornata delle vittime causate ‘dal delirio di onnipotenza dell’uomo”, ha denunciato il presidente del Veneto.

Migranti, Fedriga: puntare su integrazione e istruzione

Migranti, Fedriga: puntare su integrazione e istruzioneTrieste, 27 set. (askanews) – Contrastare la radicalizzazione e l’estremismo in ambito culturale e religioso, superare le difficoltà linguistiche e formative degli alunni stranieri, favorire la parità dei diritti tra uomo e donna, garantire sostegno ai Comuni nella gestione dei minori stranieri non accompagnati, contrastare la tratta di esseri umani e in particolare dei minori e attuare una serie di attività di controllo dei migranti per evitare aggregazioni violente o degrado urbano. Sono queste le azioni che, incardinandosi nella nuova legge in materia approvata in primavera, costituiscono l’architrave della strategia regionale sul fronte dell’immigrazione. Lo hanno confermato questa mattina il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e l’assessore regionale delegato a Sicurezza e immigrazione Pierpaolo Roberti, illustrando i tre regolamenti per la concessione di fondi varati dalla Giunta la scorsa settimana, che si aggiungono ai due già approvati questa estate in merito ai minori stranieri non accompagnati e l’istruzione per gli stranieri.

Il governatore ha rimarcato che “l’obiettivo della Regione è da un lato favorire l’integrazione e la legalità e dall’altro mantenere la linea dura contro la radicalizzazione, la discriminazione e la criminalità. Attraverso la norma sull’immigrazione, che ha una dotazione di circa 20 milioni di euro sul triennio 2023-25, vogliamo strutturare per quanto di competenza un sistema più equo che offra opportunità d’integrazione, in particolare ai minori, e tuteli la legalità, superando definitamente quegli approcci demagogici fondati sull’accoglienza a prescindere dalla capacità e dalla volontà di integrarsi o di rispettare le regole dalla nostra comunità. Un percorso che punta a garantire una risposta dura per chi non vuole integrarsi tenendo in considerazione le esigenze dei Comuni e dei cittadini che giustamente hanno il diritto di sentirsi sicuri”. Entrando nello specifico l’assessore Roberti ha evidenziato che “questi provvedimenti tracciano la via della nuova legge sull’immigrazione, che non deve essere vista in maniera preconcetta o ideologica, ovvero come un bene o un male a priori, ma come un processo da gestire nel rispetto delle regole stabilite dalla comunità. Con queste misure andiamo a contrastare alcuni aspetti negativi dovuti alla mancanza di una cultura basata sul rispetto di regole che la società occidentale dà per scontate, come la parità dei diritti tra uomo e donna. Vogliamo contrastare le forme di fondamentalismo, sia religioso sia culturale, che non sono compatibili con il nostro modo di vivere con contributi a favore dei Comuni e degli enti del terzo settore per azioni di prevenzione e contrasto di questi fenomeni”.

“Un altro tema è quello del rispetto della legalità e dei controlli di carattere amministrativo a carico dei Comuni – ha proseguito Roberti – che incidono in modo significativo sul benessere delle comunità locali. Maggiori controlli permetteranno infatti l’individuazione di alcuni fenomeni che arrecano disagio ai cittadini e preverranno fenomeni criminali e la degenerazione urbana”. In merito ai minori stranieri non accompagnati Roberti ha spiegato che “da un lato sosteniamo economicamente i comuni che se ne fanno carico e dall’altra finanziamo progetti per contrastare fenomeni di devianza giovanile che se sottovalutati possono portare a problemi di baby gang, come già avvenuto in alcune città e località turistiche, tra cui anche Lignano Sabbiadoro”. Infine, “una parte importante di questi stanziamenti è dedicata ai progetti di rigenerazione urbana per la aree a forte presenza di immigrati, per le quali sono finanziabili sia interventi architettonici sia studi e analisi del contesto socio-culturale e l’attuazione di azioni di riqualificazione in senso più ampio”.

Gas, Patuanelli (M5s): no a progetto folle rigassificatore Trieste

Gas, Patuanelli (M5s): no a progetto folle rigassificatore TriesteRoma, 15 set. (askanews) – “Ho iniziato a fare politica nel MoVimento 5 Stelle nel 2005 con due obiettivi: bloccare la realizzazione di due rigassificatori nel nostro golfo e riconvertire la Ferriera di Servola. Siamo riusciti ad ottenere entrambi gli obiettivi. Oggi non consentiremo questo folle progetto del governo Meloni, che vorrebbe un rigassificatore a Trieste”. Lo afferma in una nota il capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli, ex ministro dello Sviluppo economico ed ex ministro delle Politiche agricole.

Migranti, Fedriga: sì a Schengen, ma che sia per tutti

Migranti, Fedriga: sì a Schengen, ma che sia per tuttiTrieste, 15 set. (askanews) – “Io sono favorevole a Schengen, spero che tutti approvino il suo mantenimento, è chiaro però che questo deve essere all’interno di un quadro europeo dove c’è una responsabilità condivisa”. Così il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, sull’eventuale sospensione degli accordi di Schengen.

“A me piacerebbe non limitare mai Schengen, è chiaro però quando vedo Paesi che lo fanno, penso che non è che funzioni solo in un senso, cioè limitare Schengen quando i migranti devono allontanarsi dall’Italia e invece quando devono arrivare bisogna difenderlo come un principio giusto”. Fedriga, interpellato dai giornalisti a margine del Forum del mare a Trieste, si è soffermato anche sul pressing della Rotta balcanica verso il confine nordorientale. “Proprio in questi giorni ho avuto conferma che prosegua da parte del Ministero dell’Interno l’alleggerimento e l’allentamento dal Friuli Venezia Giulia di chi è entrato irregolarmente. È chiaro che si tratta di una situazione provvisoria. La verità, come continuo a ribadire da tempi non sospetti, è che se non c’è un intervento a livello europeo sulla rotta balcanica e sui Paesi coinvolti nella rotta balcanica, noi vivremo sempre in emergenza e non possiamo permetterci questo”.