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Golf, Los Angeles 2028: ecco il doppio misto di golf

Golf, Los Angeles 2028: ecco il doppio misto di golfRoma, 16 apr. (askanews) – Per uno sport sempre più inclusivo e un golf ancora più coinvolgente. Adesso è ufficiale: ai Giochi di Los Angeles 2028 alle tradizionali gare individuali maschili e femminili di golf si aggiungerà anche un evento a squadre misto. Si disputerà sulla distanza di 36 buche, 18 foursome (nel primo giro) e altrettante fourball (nel secondo e ultimo round). Dopo le decisioni del Consiglio Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), è arrivata la conferma dell’International Golf Federation (IGF). Al Mixed-Team Event vi parteciperanno al massimo una squadra per nazione, composta ognuna da un professionista e da una proette già qualificati per le competizioni individuali. (Foro Federgolf.it) Già nel 1904, alle Olimpiadi di Saint Louis, fu organizzato un torneo a squadre. Dopo oltre un secolo, nel 2016, a Rio de Janeiro, il golf è tornato poi protagonista ai Giochi. Ora, dopo i successi delle Olimpiadi carioca, di quelle di Tokyo e Parigi, un nuovo entusiasmante evento. Che andrà in scena dopo la gara individuale maschile e prima di quella femminile. E l’Italia, in questo torneo, ha già dimostrato di saperci fare visto il bronzo nella gara a squadre conquistato nel 2014, ai Giochi Olimpici Giovanili di Nanchino, da Renato Paratore (medaglia d’oro, peraltro, nell’individuale) e Virginia Elena Carta.

Golf, Masters da leggenda: McIlroy completa lo Slam

Golf, Masters da leggenda: McIlroy completa lo SlamRoma, 14 apr. (askanews) – Il sogno è diventato realtà. Alla sua 17a partecipazione all’Augusta Masters, Rory Mcllroy è riuscito a conquistare quella giacca verda che tanto bramava perché gli ha permesso di completare il Grande Slam. Per il fuoriclasse nordirlandese un vero e proprio capolavoro. Diventa il sesto golfista a riuscirci dopo nomi diventati leggendari nel mondo del golf come quelli di Gene Sarazen, Ben Hogan, Gary Player, Jack Nicklaus e Tiger Woods. Mcllroy ha messo in fila le vittorie nell’US Open nel 2011, PGA (due volte, 2012 e 2014), Open Championship (2014) e, finalmente, dopo 11 anni di attesa, l’Augusta Masters, l’ultimo Major che gli mancava. Vittoria arrivata al fotofinish, battendo Justin Rose ai play-off: “È la mia diciassettesima volta qui, e ho iniziato a chiedermi se sarebbe mai arrivato il mio momento. Negli ultimi 10 anni, sono venuto qui con il peso del Grande Slam sulle spalle, provando a raggiungerlo. Mi chiedo di cosa si parlerà in vista del Masters del prossimo anno”, le sue parole riportate da ESPN. Rory Mcllroy è letteralmente scoppiato in lacrime quando ha capito di avercela fatta, di aver vinto l’Augusta Masters 2025: “C’era molta emozione repressa ed è venuta fuori tutta. Oggi ho realizzato i miei sogni”. Un risultato straordinario che lo pone tra i più grandi di sempre.

Golf, HotelPlanner Tour: Renato Paratore domina nell’UAE Challenge

Golf, HotelPlanner Tour: Renato Paratore domina nell’UAE ChallengeRoma, 13 apr. (askanews) – Renato Paratore ha dominato con 266 (69 68 64 65, -22) colpi, dopo una grande prestazione, nell’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour disputato sul percorso dell’Al Zorah Golf & Yacht Club (par 72), nell’Emirato di Ajman (Emirati Arabi Uniti), dove hanno dato ulteriore risalto al successo azzurro le belle prove di Stefano Mazzoli e di Filippo Celli, noni con 275 (-13).


Paratore, 28enne romano, con un round finale in 65 (-7, un eagle, cinque birdie) ha conseguito il primo titolo sul circuito rimontando dalla seconda piazza. Ha superato di due colpi il sudafricano JC Ritchie, secondo con 268 (-20), e di cinque lo statunitense Dan Erickson, terzo con 271 (-17), che era al vertice dopo tre giri. In quarta posizione con 272 (-16) il francese Oihan Guillamoundeguy e lo spagnolo Adri Arnaus e in sesta con 274 (-14) l’irlandese Mark Power, il tedesco Freddy Schott e il portoghese Pedro Figueiredo. In nona, come detto, Mazzoli (69 69 68 69) e Celli (69 69 66 71), affiancati dal danese Sebastian Friedrichsen. Paratore ha iniziato la gara al 38° posto per poi passare al 13° e al secondo. Nel turno conclusivo ha subito distanziato gli avversari con un eagle e tre birdie sulle prime cinque buche e un solo avversario, Ritchie, ha provato ad inseguirlo. Il sudafricano ha accorciato le distanze, pur se il romano ha realizzato altri due birdie a completare il 65 (-7), ma la sua rincorsa si è arrestata alla buca 17 quando ha alzato bandiera bianca con un doppio bogey (67, -5).


L’azzurro, che nelle ultime 33 buche non ha segnato bogey, è tornato alla vittoria dopo quattro anni e nove mesi. In precedenza si era imposto a luglio 2020 nel Betfred British Masters, il secondo dei due successi siglati sul DP World Tour dopo quello nel Nordea Masters (2017). Professionista dal 2014, ha avuto un’ottima carriera da dilettante in cui, tra l’altro, ha conquistato l’oro Olimpico individuale e il bronzo a squadre (con Virginia Elena Carta) ai Giochi Giovanili in Cina (2014), il titolo europeo Boys con la compagine italiana (2014) e quello nel Junior Orange Bowl (2013). Paratore è stato gratificato con un assegno di 48.000 dollari su un montepremi di 300.000 dollari.

Calcio, Conte: “Lotta Scudetto meritata, gustiamocela”

Calcio, Conte: “Lotta Scudetto meritata, gustiamocela”Roma, 13 apr. (askanews) – Non mollare. E’ il mantra di Antonio Conte alla vigilia di Napoli-Empoli, posticipo di lunedì sera che chiude la giornata di serie A. Sono finiti gli scontri diretti, nelle ultime 7 inizia un nuovo percorso. “Le insidie ci sono in ogni gara, alla fine la maggior parte delle squadre impegnate in campionato hanno obiettivi correnti. Possono lottare per salvarsi, chi per un posto in Champions, Scudetto, EL, Conference. Ogni squadra avrà i suoi obiettivi”. Esiste un problema legato ai secondi tempi: “Fosse un problema di secondi tempi avremmo zero punti con Juventus, Inter, Atalanta, quindi se vogliamo andare con i dati alla mano… le partite durano 90 minuti più recupero. E’ inevitabile che alcune volte potevamo gestire un po’ meglio, eravamo andati in vantaggio, un primo tempo di dominio ed invece nel secondo sarà anche per la voglia dell’avversario di ribaltare, a volte che ti viene il braccino e pensi di poter difendere un risultato importante e non volendo mentalmente subentra una sorta di difesa. Non accade solo a noi, ma a quasi tutte le squadre. Dobbiamo lavorare, provo a far capire ai ragazzi che col piano di partenza poi bisogna continuare anche se stai vincendo 1-0 o 2-0, non devi cambiare, continui le tue pressioni ed il tuo possesso per altri gol. Poi tra il dire e fare c’è di mezzo il mare, ma fa parte del percorso”. Sette vittorie per 21 punti: “Io sono partito all’inizio pensando di poter fare 38 vittorie. Ma non può accadere, già il fatto di essere imbattuti in un campionato è straordinario ed è capitato a poche squadre, non si può pensare di poterle vincere tutte. Ci sta la caduta, il pareggio, l’importante è la regolarità. Quest’anno abbiamo trovato una buona regolarità di risultati tra vittorie e pareggi, ci sono stati periodi con vittorie consecutive, altri in cui hai più pareggiato, ma siamo lì, questo testimonia che il percorso è ottimo. Mancano 7 partite, sappiamo che dobbiamo affrontare 7 squadre che con altri obiettivi importanti, l’Empoli lotta per non retrocedere, arriverà col coltello tra i denti. La seconda parte è molto più difficile, nella prima bene o male tutti se la giocano, la seconda è più di strategia, anche un punto per alcuni è vita, salvezza. Se all’andata trovi partite più aperte, al ritorno sono più chiuse, studiate”.

Golf, tre posti disponibili per l’82° Open d’Italia

Golf, tre posti disponibili per l’82° Open d’ItaliaRoma, 10 apr. (askanews) – Il sogno di giocare l’82°Open d’Italia, in programma dal 26 al 29 giugno prossimi in Toscana, all’Argentario Golf Club, parte dal Golf Nazionale. Il 13 maggio a Sutri (Viterbo), nella casa del golf italiano, per il secondo anno consecutivo si disputerà l’Italian Open Qualifying Tournament che metterà a disposizione tre posti nel field di uno dei più importanti tornei del DP World Tour. Le iscrizioni si apriranno il 14 aprile e, l’occasione, è da non perdere. Con professionisti e dilettanti che si sfideranno nella Coverciano del green sulla distanza di 18 buche stroke play medal scratch. Professionisti membri di una PGA riconosciuta o amateur con Handicap Index pari o inferiore a 2,4 certificato alla data di chiusura delle iscrizioni (il 5 maggio) che si effettueranno esclusivamente sul sito www.italianprotour.com. Questi i requisiti minimi per iscriversi. Il field sarà composto da 132 giocatori e i migliori tre classificati si assicureranno appunto il pass per l’82° Open d’Italia. In caso di parità, il terzo e ultimo posto disponibile sarà deciso da uno spareggio a eliminazione diretta.

Elezioni Federgolf, Collini: rimettere al centro i circoli

Elezioni Federgolf, Collini: rimettere al centro i circoliRoma, 31 gen. (askanews) – Una federazione più vicina ai circoli, non che ora non lo sia stata attraverso gli organi periferici, ma il percepito dei territori era che Roma non era così vicina come i club avrebbero voluto. E’ quella che disegna Giovanni Luca Collini, imprenditore pratese di 73 anni, proviene dal settore tessile, presidente del circolo “Le Pavoniere” di Prato per 15 anni. Collini è uno dei due candidati alla presidenza federale le cui elezioni si svolgeranno il prossimo 3 febbraio nel salone d’onore del Palazzo del Coni a Roma. C’è da raccogliere l’eredità di Franco Chimenti, scomparso nell’ottobre scorso poche settimane dopo essere stato rieletto plebiscitariamente per il settimo mandato. Con un’esperienza consolidata nei comitati regionali e in consiglio federale, la candidatura di Collini si propone di dare nuovo slancio allo sviluppo del golf a livello territoriale.


“La prima cosa sulla quale si impegnerà la mia squadra – afferma il dirigente toscano – sarà quella di creare un centro studi e servizi in modo da connettere i circoli con la federazione dando loro assistenza fiscale, finanziaria, consulenze per la partecipazione ai bandi. Mettere una parte del personale della federazione a disposizione dei circoli per un colloquio che si era perso”. oma troppo lontana? “Non proprio perché abbiamo gli organi periferici che svolgono un buon lavoro, ma il percepito è di una federazione distante dai circoli, evidentemente qualcosa nella comunicazione non ha funzionato”. La federazione del post Chimenti è “Dinamica, trasparente, efficiente. Cambierà solo il modo di governare passando dall’uomo solo al comando alla squadra. Ma il modo di gestirla sarà lo stesso”. Il lascito della Ryder. “Non so se si poteva far meglio. Questo evento ha fatto conoscere il nostro paese sotto aspetti anche non canonici rispetto a quello che è l’Italia. Dobbiamo implementare quello che la Ryder ha trasmesso”. Capitolo Open “è itinerante ed eventuali proposte vanno approvate in consiglio”. Sul costo della tessera “Non possiamo muoverci dal costo attuale”. Tra le prime cose da realizzare un centro acquisti non diretto dalla Federazione ma in collaborazione con le altre associazioni di cui beneficeranno tutti i circoli”.

Elezioni Federgolf, Cerchiai: ripartiamo dal successo della Ryder

Elezioni Federgolf, Cerchiai: ripartiamo dal successo della RyderRoma, 31 gen. (askanews) – Il colpo più ad effetto nel golf è l’hole in one, la buca in uno ma, le elezioni federali, somigliano più ad un percorso a 18 buche. Lento avvicinamento, buca dopo buca, colpo dopo colpo, swing dopo swing, fino all’ultimo green. Cristiano Cerchiai, veneziano, classe 1965, si sta avvicinando così al traguardo del 3 febbraio quando a Roma è in programma l’assemblea elettiva federale per nominare il successore di Franco Chimenti, totem del mondo golfistico scomparso a ottobre poco dopo la sua settima rielezione. Dottore commercialista, revisore dei conti della FIG, la candidatura di Cerchiai punta sulla continuità gestionale e sulla valorizzazione della solida struttura economico-finanziaria della Federazione.


“Chimenti – spiega il candidato presidente Cerchiai – ci ha lasciato una federazione forte ma dalle potenzialità ancora inespresse. L’obiettivo è la crescita del movimento orientandosi di più verso il territorio”. La strategia: “Oggi il golf ancora non è visto in maniera corretta: elitario e rivolto agli anziani, occorre utilizzare tutte le strategie di marketing e comunicazione per invertire questo racconto. La Ryder ha fatto conoscere l’Italia come destinazione turistica per il golf. Dobbiamo spingere in questa direzione presentando una federazione dinamica e moderna”. L’impressione è che dopo la Ryder si sia perso un po’ di tempo per capitalizzare il lascito: “Sicuramente Chimenti aveva in mente di accelerare processi e benefici. Adesso dobbiamo seminare quello che non siamo riusciti a fare. Sono convinto che ne sapremo raccogliere i frutti”. Aumento dei tesserati: “Giovani e pubblico femminile sono un target interessante. Se arrivano i genitori poi potranno portare anche i ragazzi”. E ancora collaborazione con ex tesserati, “lavorare con i tecnici e gli allenatori che sono i nostri primi interlocutori rispetto al neofita che si avvicina al golf”. Poi “accordi programmatici con il ministero del Turismo per lo sviluppo del golf”. Cosa rubare da altre federazioni? “il modello di osservatori federali presenti nel tennis. Sono figure professionali che possono supportare i maestri dei circoli. Più amplieremo la base dilettantistica più amplieremo i professionisti a caccia di grandi campioni”.

Golf, Matteo Manassero al comando del BMW PGA Championship

Golf, Matteo Manassero al comando del BMW PGA ChampionshipRoma, 21 set. (askanews) – Uno straordinario Matteo Manassero è da solo al comando della classifica dopo il terzo round del BMW PGA Championship, uno dei tornei più importanti del DP World Tour, paragonato da molti a un Major. Sul percorso del Wentworth Golf Club (par 72) di Virginia Water in Inghilterra, con un gran giro in 63 (-9) colpi, frutto di un eagle e sette birdie e di un gioco impeccabile, per uno score di 198 (67 68 63, -18), ha distaccato di tre lunghezze il nordirlandese Rory McIlroy, numero tre al mondo, e lo statunitense Billy Horschel (sua la gara nel 2021), secondi con 201 (-15). In quarta posizione con 202 (-14) l’inglese Matthew Baldwin e in quinta con 203 (-13) il francese Antoine Rozner e il sudafricano Thriston Lawrence.


Manassero, reduce dal terzo posto all’Irish Open, in una stagione già importante caratterizzata da una vittoria (in Sudafrica nel Jonsson Workwear Open), sei Top 10 e dalla partecipazione ai Giochi di Parigi, in Inghilterra vuole ‘segnare’ il suo ritorno definitivo tra i grandi del golf. Dopo il “moving day”, il suo 198 (-18), rappresenta lo score più basso nella storia della competizione dopo 54 buche. “E’ stato uno dei sabati più belli della mia vita. So che sarà difficile completare l’opera, ma ce la metterò tutta”, la sua soddisfazione. Con l’exploit diverrebbe l’unico italiano ad aver conquistato per due volte il BMW PGA Championship, il primo nel 2013. Gli altri due azzurri vincitori della gara sono stati Costantino Rocca (1996) e Francesco Molinari (2018).

Golf, Ottima prova di Manassero: terzo nell’Irish Open

Golf, Ottima prova di Manassero: terzo nell’Irish OpenRoma, 15 set. (askanews) – Grande prova di Matteo Manassero, terzo con 277 (70 66 72 69, -7) colpi che, in un appassionante giro finale, è stato in corsa per il titolo fino alle ultime battute dell’Amgen Irish Open, torneo del DP World Tour vinto con 275 (71 68 71 65, -9) dal danese Rasmus Hojgaard.


Sul percorso del Royal County Down GC (par 71), a Newcastle nell’Irlanda del Nord, Hojgaard, 23enne di Billund, fratello gemello di Nicolai, ha iniziato la sua progressione dalla nona buca (dopo un birdie e un bogey) e con sette birdie, di cui tre a chiudere, contro un bogey (65, -6), ha operato la rimonta superando in extremis il nordirlandese Rory McIlroy, che si era portato in vetta nel terzo round, con Manassero a un colpo. Il numero tre mondiale, che sembrava avviato al successo, ha commesso due errori decisivi (bogey alla 15ª e alla 17ª) lasciando strada al suo avversario con un parziale di 69 (-2, cinque birdie, tre bogey) per un totale di 276 (-8) valido solo per la seconda piazza. Rasmus Hojgaard ha firmato il quinto titolo sul circuito, dove non vinceva dallo scorso anno (Made in HimmerLand ad agosto), alla 105ª gara sul tour e ha ricevuto un assegno di 1.020.000 dollari su un montepremi di 6.000.000 di dollari.


Matteo Manassero ha realizzato un parziale di 69 (-2). Dopo una partenza difficoltosa (un birdie e due bogey in quattro buche) ha poi recuperato con tre birdie di cui l’ultimo alla 18ª gli ha permesso di rimanere da solo in terza posizione. Nella Race To Dubai (ordine di merito) è tornato a essere il primo degli italiani (9°) e può decisamente puntare alla ‘carta’ per il prossimo PGA Tour che sarà assegnata ai primi 15 del ranking. Si sono classificati al quarto posto con 278 (-6) l’inglese Daniel Brown, al quinto con 280 (-4) gli scozzesi Robert MacIntyre e Grant Forrest, al settimo con 281 (-3) l’inglese Jordan Smith e lo statunitense Jimmy Walker e al nono con 282 (-2) il canadese Aaron Cockerill e il finlandese Sami Valimaki.


Degli altri azzurri Filippo Celli è terminato 30° con 286 (68 72 72 74, +2), perdendo terreno nel finale dopo tre buoni round. Più indietro Andrea Pavan, 42° con 288 (73 70 72 73, +4), e Renato Paratore, 45° con 289 (71 73 72 73, +5). Sono usciti al taglio Francesco Laporta, 69° con 145 (+3), Lorenzo Scalise, 81° con 146 (+4), ed Edoardo Molinari, 137° con 151 (+9). Prossimo appuntamento il prestigioso BMW PGA Championship, evento delle Rolex Series in programma dal 19 al 22 settembre al Wentworth Club di Virginia Water in Inghilterra.

Chimenti: grazie alla Ryder il golf diventerà sempre più popolare

Chimenti: grazie alla Ryder il golf diventerà sempre più popolareRoma, 10 set. (askanews) – “Dopo il successo straordinario della Ryder Cup avrei potuto lasciare in trionfo la Federazione Italiana Golf. Non l’ho fatto. Perché dopo aver seminato per anni, adesso voglio contribuire, con l’aiuto di tutti, a rendere questo sport sempre più popolare. Il consenso generale e la grande stima che, ogni giorno, sempre di più avverto, mi hanno portato a questa scelta di cui vado orgoglioso”. Franco Chimenti, 85 anni, dal 2002 alla guida della Federgolf, è pronto a ‘imbarcarsi’ verso il settimo mandato consecutivo.


In vista delle elezioni per la presidenza Fig del 16 settembre prossimo, che vede in lizza come candidato anche Ivan Rota, Chimenti racconta ad askanews i suoi progetti, i suoi obiettivi e le sue speranze per i prossimi quattro anni. “Nella mia squadra ci sarà spazio per chiunque vorrà portare idee e benefici al golf italiano. Ho sempre ascoltato tutti e all’io ho sempre preferito il noi. Parto dal presupposto che senza i Circoli non esisterebbe il golf in Italia. Il loro lavoro e il sostegno sono fondamentali. Una delle mie priorità di governo, che mi sono imposto dal lontano 2002, e come sempre dimostrato nella mia attività di Presidente, è quella riguardante la tutela dei maestri. La crescita e l’affermazione del golf passa anche dal dialogo e dalla collaborazione. La PGAI è una eccellenza che va difesa e tutelata, una risorsa che va valorizzata. La figura del professionista non solo è importantissima, ma rappresenta l’elemento trainante per tutti i giocatori e il trait d’union tra chi vuole cominciare a praticare e il Circolo ospitante’”, spiega Chimenti.


Quali sono i principali punti del suo programma per i prossimi quattro anni? “Il golf in Italia negli ultimi anni si è trasformato in una grande risorsa per il Paese. Grazie alla Ryder Cup due terzi degli spettatori che hanno assistito all’evento oggi vogliono tornare in Italia a giocare e a conoscere quelle meravigliose realtà che sono i Circoli italiani. Il connubio golf e turismo non solo si è dimostrato strategico, ma vincente. Proporremo un protocollo di intesa al ministero del Turismo e all’Enit in chiave di ‘sviluppo turistico’ dei Circoli italiani con piani di azione programmatici ma allo stesso tempo ben definiti. Insisteremo sempre di più sui giovani e nel progetto ‘Golf a Scuola’, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del Merito, il ministro per lo Sport e i Giovani e l’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, che sta portando ottimi risultati tra i bambini delle scuole primarie. Proveremo a svilupparlo, innovarlo, estendendolo in primis alle scuole secondarie di primo grado. Vogliamo proporre un divertimento formato famiglia, cercando di far capire a tutti quanto il golf ha da offrire e quanto il golf sia davvero per tutti, sfruttando anche le località turistiche nei momenti di maggiore affluenza. Arriveremo poi nelle università”. Un altro obiettivo del presidente Chimenti è quello di rendere il golf più ‘easy’. “Voglio snellire la trafila per arrivare in campo, conoscendo quindi fin da subito l’emozione del primo swing. A tal proposito, come suggerito anche da alcuni Circoli – La Colombera Golf Club in Lombardia, il Golf Club Parco di Firenze in Toscana, il Golf Druento in Piemonte, il Florinas Golf in Sardegna – per ottimizzare il tempo e velocizzare il gioco, vorremmo proporre come novità format che possano valorizzare anche i percorsi a 9-12 buche, intervenendo con gli organismi preposti a livello internazionale affinché possano essere chiariti tutti i presupposti”.


Chimenti strizza l’occhio anche al web. “Fondamentali saranno i social media: rappresentano la chiave per attrarre e incuriosire i ragazzi. La diffusione del golf passa anche dall’innovazione. E chissà che nel prossimo futuro, dopo l’APP recentemente lanciata, non possano arrivare altre novità a cui stiamo lavorando. Concludo sottolineando l’universalità di questo sport, davvero per tutti. Mi impegnerò affinché il golf possa entrare presto a far parte del programma dei Giochi Paralimpici. Il golf abbatte le barriere grazie alla sua forza inclusiva che accoglie e valorizza le diverse abilità, sfidando gli stereotipi. Questo sport contribuisce a diffondere una cultura dell’inclusione e non conosce ostacoli anche grazie al coraggio di tante persone che hanno trovato in questa disciplina la voglia di far emergere il proprio talento superando condizionamenti, difficoltà, limiti’”. Presidente Chimenti, sul costo della tessera FIG ci saranno novità? “La tessera federale fornisce a tutti i tesserati un’assicurazione infortuni e responsabilità civile generale. Questa per i Circoli è una garanzia in caso di sinistri che, purtroppo, possono verificarsi all’interno di un campo da golf. Nel costo della tessera federale, inoltre, è inclusa la gestione dell’handicap index di ogni tesserato (CRM federale, licenze Microsoft, costi generali della struttura e adeguamento della stessa alle modifiche imposte dal WHS). La cultura golfistica italiana non prescinde dalle gare, che sono importantissime risorse per i nostri Circoli e senza le quali i loro bilanci subirebbero gravi flessioni, ma le stesse gare generano flussi importanti di dati che devono essere gestiti puntualmente dalla Federazione tramite il complesso software federale. Non dimentichiamoci della gestione dei ranking giovanili e degli ordini di merito (amateur e professionisti). Gli aggiornamenti continui e costanti richiedono necessarie implementazioni del sistema. Credo, quindi, che la tessera federale sia una risorsa per i tesserati e per i Circoli. Ma, rispetto al passato, ci saranno novità: vogliamo introdurre un programma fedeltà, che possa premiare i tesserati più attivi e fedeli. Come? Invitandoli a giocare Pro-Am, anche dell’Italian Pro Tour, riservando loro un green fee o una lezione gratuita, offerta dalla FIG, con un maestro PGAI. Dal 2027, quando si concluderà il progetto Ryder Cup, ci saranno ulteriori novità. E non escludo che il tesseramento possa tornare ad essere libero. Quello che prometto è che il tesseramento, nei prossimi due-tre anni, porterà agli iscritti sempre più benefici in termini di servizi’”.


L’Open d’Italia maschile continuerà ad essere itinerante? “Assolutamente sì. E’ giusto che la più importante manifestazione di golf in Italia possa giocarsi lungo tutto lo Stivale. Da Nord a Sud, passando per il Centro e le Isole, abbiamo eccellenze che vanno valorizzate e che possono ospitare questo grande spettacolo’”. E invece cosa ci dice per l’Open femminile? “In molti erano pronti a scommettere sul fatto che, nel 2024, il Ladies Italian Open non si sarebbe disputato. Non solo si è giocato, ma si è rivelato uno dei tornei più importanti della stagione del Ladies European Tour quale penultima tappa di qualificazione ai Giochi di Parigi. Anche per il 2025 siamo al lavoro per regalare a tutte le appassionate, e a tutti gli appassionati, un grande spettacolo’”. Quante possibilità ha l’Italia di organizzare, in futuro, la Solheim Cup? “Per quel che riguarda la Solheim Cup, non sono abituato a commentare le ipotesi. Quello che a molti appariva come impossibile, vedi la Ryder Cup, è diventato possibile. Senza proseliti, ma grazie all’impegno, al lavoro e al supporto delle istituzioni”.