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Maltempo e temporali per 48 ore, poi temperature tipiche di giugno

Maltempo e temporali per 48 ore, poi temperature tipiche di giugnoMilano, 9 apr. (askanews) – Dal caldo anomalo alla grandine (anche neve sulle Alpi), poi sarà di nuovo anticiclone africano con AprilGiugno, il mese di Aprile travestito da Giugno. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma un periodo turbolento come spesso accade in Primavera, ma elevato all’ennesima potenza: tutti i fenomeni in arrivo nei prossimi giorni saranno esagerati, un po come il caldo del weekend appena trascorso, ma anche come quello fuori stagione atteso nel prossimo weekend, ancora con valori tipici di fine giugno.


Una fase turbolenta, anche dal punto di vista del maltempo, soprattutto al Nord dove tornerà la neve sulle Alpi: i fiocchi bianchi sono attesi nelle prossime ore a quote alte, ma dalla sera cadranno fino a circa 800-900 metri di quota sui rilievi di confine. Mediamente cadranno 15-20 cm di neve fresca su tutta la catena alpina oltre i 1.500 metri, da ovest verso est, entro la serata di mercoledì. Questo break instabile sarà associato ad un ciclone inglese in rapidissimo transito sull’Italia e diretto verso l’Algeria. Il periodo turbolento durerà 48 ore. Nel dettaglio, oggi avremo maltempo specie al Nord-Ovest, con i primi fenomeni su Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria, poi in spostamento dal pomeriggio verso Lombardia e localmente Emilia e Toscana. Durante l’ingresso dell’aria “inglese”, molto più fresca ed instabile, potranno aver luogo temporali anche intensi ed associati a grandine: questa finestra perturbata rimarrà aperta da martedì pomeriggio a mercoledì sera, poi cambierà tutto di nuovo. Infatti, mercoledì sarà ancora molto perturbato su tutto il Nord e, al mattino, anche sul versante tirrenico fino a Napoli ed in Sardegna: insieme ai temporali avremo anche un diffuso calo termico su tutto lo Stivale di almeno 7-10°C nei valori massimi. Rientreremo per qualche ora nelle medie apriline.


Ma da giovedì, come detto, arriverà un nuovo ribaltone con il ritorno dell’anticiclone: il mercurio all’interno dei termometri impazzirà, prima su, poi giù e di nuovo su nel prossimo weekend, anche oltre i 30-32°C al Centro-Nord. Prepariamoci dunque ai primi temporali intensi simil-estivi con colpi di vento e locali grandinate; in seguito prevediamo il ritorno del caldo nordafricano e torneremo in AprilGiugno, l’estate d’Aprile. Avremo un periodo bizzarro che ci ricorderà ancora una volta che i cambiamenti climatici sono in atto: non è normale passare dai 30°C all’ombra alla neve quasi in collina, poi di nuovo alle creme solari dell’estate d’Aprile. Bizzarrie primaverili e cambiamenti climatici.

Proteste contro la Nato, a Napoli momenti tensione tra polizia e manifestanti

Proteste contro la Nato, a Napoli momenti tensione tra polizia e manifestantiNapoli, 8 apr. (askanews) – A Napoli momenti di tensione tra la polizia e un gruppo di attivisti che ha manifestato in via Toledo contro il concerto per i 75 anni della fondazione della Nato nel teatro San Carlo. Un cordone delle forze dell’ordine ha fermato i manifestanti all’ingresso di piazza Trieste e Trento. Gli agenti, in assetto anti sommossa, hanno bloccato i giovani anche con l’uso di manganelli. Aria irrespirabile anche per l’accensione di fumogeni.


(foto archivio) 

Attacco droni centrale Zaporizhzhia, Isin: non compromessa sicurezza sito

Attacco droni centrale Zaporizhzhia, Isin: non compromessa sicurezza sitoRoma, 8 apr. (askanews) – Una nube radioattiva rilasciata dagli impianti di Zaporizhzhia rimarrebbe circoscritta al territorio ucraino, lambendo la linea di confine con la Federazione Russa. Questo quanto emerge dagli strumenti di analisi previsionale in dotazione dell’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare (ISIN), che sta valutando l’evoluzione di ipotetici rilasci di sostanze radioattive sulla base dei venti prevalenti.


A seguito dell’attacco di droni alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, annunciato ieri dal DG della IAEA Rafael Mariano Grossi, l’Ispettorato, in linea con il proprio mandato, sta infatti monitorando la situazione presso il sito ucraino. Secondo le ultime simulazioni, condotte con il sistema Aries del Centro Emergenze di ISIN, un’eventuale nube di radioattività si sposterebbe, nelle prime 24 ore dal rilascio ipotizzato alle ore 12 di oggi, in direzione ovest investendo le regioni ucraine di Zaporizhzhia, Kherson, Mykolaiv, Odessa (parzialmente) e Kirovohrad. Successivamente, la nube virerebbe repentinamente verso nord, nord-est interessando le regioni ucraine di Poltava, Dnipropetrovsk, Kharkiv e, molto marginalmente, Sumy (in allegato una delle simulazioni effettuate). Per quanto riguarda la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la IAEA rende noto che, dopo aver ricevuto informazioni sugli attacchi dei droni, gli esperti dell’Agenzia presenti sul posto hanno preso visione dell’impatto fisico delle detonazioni: in uno dei sei edifici reattore sono state prese di mira le apparecchiature di sorveglianza e comunicazione e una detonazione ha interessato, in particolare, l’Unità 6. Al momento non vi sono indicazioni di danni alla sicurezza nucleare del sito. Anche se finora non è stato osservato alcun danno strutturale a sistemi, strutture e componenti importanti per la sicurezza nucleare o l’incolumità dell’impianto, gli esperti della IAEA riferiscono di aver individuato danni superficiali sulla parte superiore del tetto della cupola del reattore dell’Unità 6 nonchè rigature su una parete di cemento che fa da sostegno ai serbatoi di stoccaggio dell’acqua primaria di reintegro.


L’Ispettorato sta monitorando h.24 la situazione radiologica sul territorio nazionale, anche grazie alle stazioni di monitoraggio ad alto volume, in grado di rilevare la presenza di radioattività in tracce. In particolare, ad oggi la Stazione di Sgonico (TS) che copre il versante nord-est del confine nazionale non ha rilevato alcuna variazione dei normali livelli di radioattività ambientale. In costante contatto con il Dipartimento della Protezione Civile, l’ISIN si avvale inoltre dei circuiti internazionali di emergenza per ottenere informazioni aggiornate tempestivamente.

Arrestato a Roma un latitante considerato affiliato all’Isis

Arrestato a Roma un latitante considerato affiliato all’IsisRoma, 8 apr. (askanews) – La Polizia di Stato ha arrestato un uomo S. I., classe 1992, cittadino del Tagikistan, colpito da un mandato di arresto internazionale a fini estradizionali “per essersi arruolato nelle fila dello stato islamico ed essere andato in Siria a combattere nel 20142. L’uomo risulta essere un membro attivo dell’organizzazione terroristica denominata ISIS.


Il cittadino tagiko, latitante e caratterizzato da numerosi alias con nazionalità e date di nascita diverse, -in particolare degli stati Uzbekistan, Kirghizistan e Ukraina – è atterrato all’aeroporto di Fiumicino con volo proveniente da Eindhoven (Paesi Bassi) alle ore 11.45 di questa mattina. L’operazione, svolta dalla DIGOS con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e il contributo della Polizia di Frontiera di Fiumicino, si inquadra in un più ampio scenario di attività preventive a largo raggio poste in essere dalla Polizia di Stato e dalla DIGOS di Roma in particolare, anche in considerazione della estrema delicatezza dell’attuale scenario internazionale.

La Coldiretti dice che cibi esteri vengono venduti come italiani

La Coldiretti dice che cibi esteri vengono venduti come italianiRoma, 8 apr. (askanews) – Cosce di maiale danesi dirette a Modena per diventare prosciutti italiani, uva indiana spedita a Novara, frutta sudafricana proveniente dalla Moldavia con direzione Sicilia, preparati industriali a base di uova fatti in Polonia e attesi a Verona. Ed anche un tir carico di grano senza tracciabilità. Sono solo alcuni esempi di cibi provenienti dall’estero e destinati a essere poi probabilmente venduti come italiani scoperti dalla Coldiretti al Brennero, dove diecimila agricoltori con il supporto delle forze dell’ordine hanno fermato i tir carichi di prodotti alimentari provenienti dall’estero.


Una mobilitazione nata per dire stop all’invasione di cibo straniero spesso venduto come nazionale, con l’avvio di una raccolta di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare che porti a estendere l’indicazione dell’origine in etichetta su tutti i prodotti in commercio nell’Unione Europea. “Sono preoccupanti gli arrivi di cosce di maiale dal Nord Europa già pronte – sottolinea Coldiretti in una nota – per essere lavorate e magari diventare prosciutti venduti sul mercato con nomi del tipo ‘nostrano’ o ‘di fattoria’. Ma c’è anche l’uva indiana diretta a Novara che entra nel nostro Paese in confezioni che non rispettano le normative e che dovranno dunque essere sostituite, con il dubbio che possa essere cambiata. Emblematico pure il caso dei preparati industriali a base di uova in arrivo dalla Polonia – continua Coldiretti – considerato che l’Italia è pienamente autosufficiente per il suo fabbisogno nazionale. E non mancano cagliate danesi per fare il formaggio con destinazione Parma”.


Ma tra i prodotti scoperti nel corso dei controlli ci sono anche 25mila chili di latte austriaco diretti a Brescia, 23mila chili di pere dal Belgio dirette a Taranto, cipolle dell’est Europa spedite a Parma, formaggi con nome italiano fatti nel Nord Europa, tulipani olandesi in viaggio per Verona, 21mila di chili di patate “nordiche” spedite a Crotone, prodotti da forno, carne di maiale e molto altro. Gli agricoltori della Coldiretti resteranno alla frontiera anche domani, martedì 9 aprile, per continuare dalle 9 con la verifica dei carichi di tir e autobotti in arrivo. “Ci dicevano che oggi al Brennero non avremmo trovato camion in ingresso che trasportavano prodotti agroalimentari come li avevamo trovati negli anni passati – ha detto il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – purtroppo i fatti hanno dimostrato esattamente il contrario. Troppi prodotti stranieri diventano italiani varcando i nostri confini. Questo non è più accettabile e vale per tutti i prodotti. Vogliamo una giusta trasparenza rispetto a quelle che sono le informazioni che devono essere date ai cittadini: per questo – conclude Prandini – serve l’obbligo di origine a livello europeo. Poi siano i cittadini a scegliere con consapevolezza cosa acquistare”.

Il Vaticano: aborto e maternità surrogata ledono la dignità umana

Il Vaticano: aborto e maternità surrogata ledono la dignità umanaCittà del Vaticano, 8 apr. (askanews) – Aborto e maternità surrogata ledono la dignità dell’uomo e della persona. A ribadirlo la Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede “‘Dignitas infinita circa la dignità umana”, che raccoglie i pronunciamenti recenti sull’argomento dei vari pontefici e del magistero della Chiesa cattolica, reso noto e presentato oggi dal Vaticano. La Dichiarazione, a firma del Prefetto del Dicastero per la Dottrina della fede, il card. Víctor Manuel Fernßndez e del Segretario per la Sezione Dottrinale, mons. Armando Matteo e sottoposto all’approvazione di Papa Francesco, afferma che “la Chiesa non cessa di ricordare che ‘la dignità di ogni essere umano ha un carattere intrinseco e vale dal momento del suo concepimento fino alla sua morte naturale. Proprio l’affermazione di una tale dignità è il presupposto irrinunciabile per la tutela di un’esistenza personale e sociale, e anche la condizione necessaria perché la fraternità e l’amicizia sociale possano realizzarsi tra tutti i popoli della terra’. Sulla base di questo valore intangibile della vita umana, il magistero ecclesiale si è sempre pronunciato contro l’aborto”.


“Ma oggi, nella coscienza di molti, la percezione della sua gravità è andata progressivamente oscurandosi. L’accettazione dell’aborto nella mentalità, nel costume e nella stessa legge è segno eloquente di una pericolosissima crisi del senso morale, che diventa sempre più incapace di distinguere tra il bene e il male, persino quando è in gioco il diritto fondamentale alla vita. Di fronte a una così grave situazione, – si legge nel pronunciamento Vaticano – occorre più che mai il coraggio di guardare in faccia alla verità e di chiamare le cose con il loro nome, senza cedere a compromessi di comodo o alla tentazione di autoinganno”. Si dovrà, pertanto, affermare, afferma ancora il documento, “con ogni forza e chiarezza, anche nel nostro tempo, che questa difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano. Suppone la convinzione che un essere umano è sempre sacro e inviolabile, in qualunque situazione e in ogni fase del suo sviluppo. È un fine in sé stesso e mai un mezzo per risolvere altre difficoltà. Se cade questa convinzione, – si sottolinea – non rimangono solide e permanenti fondamenta per la difesa dei diritti umani, che sarebbero sempre soggetti alle convenienze contingenti dei potenti di turno”. Ed è su questi presupposti che “la Chiesa, altresì, prende posizione contro la pratica della maternità surrogata, attraverso la quale il bambino, immensamente degno, diventa un mero oggetto”, afferma ancora la Dichiarazione del Dicastero della Dottrina della Fede. “La pratica della maternità surrogata viola, innanzitutto, la dignità del bambino. – si afferma ancora – Ogni bambino, infatti, dal momento del concepimento, della nascita e poi nella crescita come ragazzo o ragazza, diventando adulto, possiede infatti una dignità intangibile che si esprime chiaramente, benché in modo singolare e differenziato, in ogni fase della sua vita”. La pratica della maternità surrogata viola, nel medesimo tempo, la dignità della donna stessa che ad essa è costretta o decide liberamente di assoggettarvisi. Con tale pratica, la donna si distacca del figlio che cresce in lei e diventa un semplice mezzo asservito al guadagno o al desiderio arbitrario di altri. Questo contrasta in ogni modo con la dignità fondamentale di ogni essere umano e il suo diritto di venire sempre riconosciuto per se stesso e mai come strumento per altro”, si conclude.

Anticiclone in ritirata, da martedì break di temporali con grandine

Anticiclone in ritirata, da martedì break di temporali con grandineRoma, 8 apr. (askanews) – Ultimo giorno, il più caldo, dell’anticiclone Narciso dopo di che arriverà un intenso break temporalesco. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it comunica che la giornata odierna risulterà la più calda di questo periodo in cui l’anticiclone Narciso ha riportato una totale stabilità atmosferica e un clima molto mite, anzi, a tratti pure caldo. La giornata trascorrerà con un cielo molto più nuvoloso al Nord dove il tempo peggiorerà verso sera e in nottata a partire dalle Alpi occidentali. Le temperature massime potranno toccare i 30-31°C sulle vallate alpine e sulle Isole Maggiori e fino a 25-26°C su molte città italiane.


Da martedì le cose cambieranno radicalmente. Una perturbazione atlantica, pilotata da un vortice ciclonico in formazione sul Mar Ligure, impatterà sulle regioni settentrionali provocando un graduale peggioramento del tempo a partire da Val d’Aosta e Piemonte dove sono attese le prime precipitazioni. Il resto del Nord rimarrà in attesa, così come la Toscana. Mercoledì la perturbazione interesserà con maggior intensità il Nord con temporali, possibili grandinate e forti colpi di vento che colpiranno fortemente soprattutto la Lombardia, anche Milano, ma in genere molte zone della Pianura Padana. Le precipitazioni interesseranno anche l’Emilia, le Dolomiti e il Veneto occidentale (soprattutto la zona del Garda). Nubi in aumento sul resto d’Italia, ma senza particolari fenomeni se non qualcuno in Toscana e in Sardegna. Molto rapidamente il vortice dal Mar Ligure scenderà verso la Sardegna e quindi il nord Africa perdendo anche di energia, pertanto già da giovedì 11 il tempo tornerà a migliorare.


Arriverà nuovamente un campo di alta pressione piuttosto caldo e così, oltre al bel tempo prevalente, da venerdì le temperature saranno destinate ad alzarsi sensibilmente su tutte le regioni con valori massimi nuovamente sopra la media del periodo. Si prospetta quindi un altro weekend (quello del 13 e 14 aprile) molto soleggiato e decisamente più caldo di questo appena passato.

Incidente stradale in Campania, morti due carabinieri

Incidente stradale in Campania, morti due carabinieriMilano, 7 apr. (askanews) – Due carabinieri hanno perso la vita in un incidente stradale avvenuto la notte scorsa in provincia di Salerno. Lungo il percorso che collega i comuni di Eboli e Campagna, sono state coinvolte tre auto, una delle quali era quella dei militari. Le vittime sono il maresciallo Francesco Pastore, di 25 anni e l’appuntato scelto Domenico Ferraro, di 27 anni, entrambi originari della Puglia. Prestavano servizio alla stazione di Campagna.


Nell’incidente sono rimaste ferite quattro persone, tra cui un terzo militare. Sei ambulanze sono arrivate sul posto. L’incidente si è verificato sulla strada statale 91 della Valle del Sele, che collega il Quadrivio di Campagna alla località Sant’Andrea. “È con profondo dolore che esprimo, a nome mio e di tutta la famiglia della Difesa, i sentimenti del più profondo cordoglio ai familiari del Maresciallo Francesco Pastore e del Carabiniere Francesco Ferraro, militari dell’Arma scomparsi ieri sera a causa di un tragico incidente stradale durante lo svolgimento del loro servizio di controllo del territorio. Un pensiero di vicinanza e auguri di pronta guarigione all’altro carabiniere rimasto ferito”. Così il Ministro della Difesa Guido Crosetto dopo il tragico incidente avvenuto ieri sera sulla statale 91 a Campagna, provincia di Salerno, dove hanno perso la vita due carabinieri. Un altro militare è rimasto ferito e si trova in prognosi riservata presso l’ospedale di Eboli.


“Ho espresso all’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Difesa e al Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, le mie più sentite condoglianze. Tutta la Difesa si stringe idealmente ai familiari e agli affetti più cari del Maresciallo Francesco Pastore e del Carabiniere Francesco Ferraro”, ha affermato il ministro.

Derby Roma-Lazio, scontri tra tifosi vicino all’Olimpico: un arresto

Derby Roma-Lazio, scontri tra tifosi vicino all’Olimpico: un arrestoMilano, 6 apr. (askanews) – Tensione nei pressi dello stadio Olimpico a Roma nel giorno del derby di campionato tra Roma e Lazio, in programma oggi alle 18. Secondo quanto riferito dalla Questura in mattinata circa 200 ultras laziali a volto coperto hanno affrontato un centinaio di romanisti. Le misure di monitoraggio e prevenzione messe in atto della polizia hanno permesso di evitare il peggio dello scontro, separando i due gruppi, anche con l’utilizzo di lacrimogeni. Un tifoso romanista è stato arrestato. Le forze dell’ordine hanno anche sequestrato caschi, mazze e cacciaviti.


(foto archivio)

Covid, casi ancora in discesa: -16,3% rispetto a scorsa settimana

Covid, casi ancora in discesa: -16,3% rispetto a scorsa settimanaRoma, 5 apr. (askanews) – In merito all’andamento della situazione epidemiologica da Covid-19 il ministero della Salute specifica che nella settimana compresa tra il 28 marzo e il 3 aprile 2024 si registrano: 505 nuovi casi positivi con una variazione di -16,3% rispetto alla settimana precedente (n: 603); 21 deceduti con una variazione di +5,0% rispetto alla settimana precedente (n: 20). 95.940 i tamponi processati con una variazione di -20,3% rispetto alla settimana precedente (n: 120.436). Il tasso di positività dell’0,5% resta invariato rispetto alla settimana precedente (0,5%). Il tasso di occupazione in area medica al 3/4/2024 è pari al 1,2% (732 ricoverati), rispetto al 1,2% (754 ricoverati) del 27/03/2024; il tasso di occupazione in terapia intensiva al 3/4/2024 è pari allo 0,2% (22 ricoverati), rispetto allo 0,2% (25 ricoverati) del 27/03/2024.