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Truffa ai vip, pronto l’esposto-denuncia del ministro Crosetto

Truffa ai vip, pronto l’esposto-denuncia del ministro CrosettoRoma, 9 feb. (askanews) – Il ministro della Difesa Guido Crosetto si appresta a depositare un esposto-denuncia per sostituzione di persona e raggiro nei confronti degli ignoti truffatori che hanno cercato di estorcere milioni di euro a imprenditori e personaggi vip, utilizzando una voce del ministro artefatta prodotta da Intelligenza Artificiale con richiesta di finanziamento per consentire la liberazione di inesistenti giornalisti sequestrati segretamente in Medio Oriente. Lo hanno riferito fonti della Difesa dopo che lo stesso ministro ha reso nota la truffa per evitare a nuove vittime di venire raggirati ed estorti.

L’ironia motore dell’arte italiana, una mostra al MAMbo

L’ironia motore dell’arte italiana, una mostra al MAMboBologna, 7 feb. (askanews) – Una mostra sull’idea di ironia, intesa come socratica “arte di fare domande”, ma anche come strategia estetica e critica capace di alludere a significati profondi senza esprimerli direttamente. Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna ha inaugurato, nei giorni di Arte Fiera, l’esposizione collettiva “Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo”, curata da Caterina Molteni e dal direttore del MAMbo, Lorenzo Balbi. “La mostra è una passeggiata degli ultimi decenni di arte italiana – ha detto Balbi – attraverso opere che sono accomunate dall’uso del filtro ironico, una strategia che molti artisti e artisti italiani hanno usato per esprimere la loro arte”.


Il progetto gioca su più livelli, sfrutta i colori e le immagini apparentemente “facili”, per aprire però, ovviamente, prospettive più complesse, spinose, metafisiche o politiche attraverso più di cento opere di 70 artisti dagli anni Cinquanta a oggi. Uno dei punti centrali è quello del linguaggio, che assume rilevanza particolare nella prospettiva dell’ironia, e passa attraverso le opere di Agnetti, Salvo o Giuseppe Chiari, ma anche attraverso le interpretazioni di De Dominicis, che accoglie il pubblico con la sua letterale “Mozzarella in carrozza”, così come quelle di Eva & Franco Mattes, con il loro notevole “CopyCat”. E poi spazio all’orso d Paola Pivi così come ai dipinti di Alberto Savinio, alle istanze femministe e ai disegni scolastici di Aldo Mondino, ma anche alle strutture di Pino Pascali e a vere e proprie icone del Novecento come la “Merda d’artista” di Piero Manzoni, di cui in mostra è esposto anche un più raro “fiato d’artista”.

Live at Acme Studio, dall’8 febbraio il nuovo disco di Valerio Billeri

Live at Acme Studio, dall’8 febbraio il nuovo disco di Valerio BilleriRoma, 7 feb. (askanews) – Esce l’8 febbraio il live di Valerio Billeri, “Live at Acme Studio”, pubblicato da Moonlight Record nel 2025. Il disco è disponibile su Bandcamp (download libero o acquisto personalizzato), mentre su tutte le piattaforme di streaming sarà disponibile un campione di 5 brani.


Valerio Billeri: voce e chitarra acustica Andrea Nebbiai: basso Damiano Minucci: chitarra elettrica Fabio Romani: batteria Le canzoni: “Verso Sud” e “Acque Alte” sono di Valerio Billeri, sia per voce che per musica.


“Blues di Montesicuro” proviene da un brano della tradizione folk, con nuove parole e nuova musica di Valerio Billeri. “Summer on a Solitary Beach” è di Franco Battiato. Le restanti canzoni hanno musica di Valerio Billeri e testi del poeta dialettale romano dell’Ottocento, Giuseppe Gioachino Belli.

Debutta “Aquila”, il nuovo Sigaro Toscano lanciato da Manifatture per i 210 anni

Debutta “Aquila”, il nuovo Sigaro Toscano lanciato da Manifatture per i 210 anniRoma, 6 feb. (askanews) – Era l’estate del 1815 quando un acquazzone estivo bagnò una partita di tabacco che diede casualmente vita a uno dei prodotti più iconici della manifattura italiana. Da quell’evento sono trascorsi 210 anni e per il 2025 Manifatture Sigaro Toscano già prevede un anno ricco di novità. Si inizia infatti con il sigaro Toscano “Aquila” che è disponibile da oggi al dettaglio. Un nuovo prodotto ispirato ai valori che da sempre MST condivide con i suoi estimatori: istinto, eleganza e libertà. Proprio quelle stesse virtù ben simboleggiate dal rapace raffigurato sulla confezione.


Avvolto in una fascia di tabacco Kentucky nordamericano, selezionato dalle foglie del Tennessee, il nuovo prodotto racchiude un ripieno combinato di Kentucky italiano e statunitense. Un mix che esalta il gusto, offrendo un’esperienza intensa e appagante. La lunga stagionatura, condotta in ambienti a temperatura controllata, ne favorisce l’affinamento, rivelando una complessità aromatica fin dal primo istante. Il sigaro Toscano Aquila è disponibile in due formati, Assolo e Robusto, ed entrambi si distinguono per le dimensioni generose: l’Assolo mantiene la classica forma dei sigari a marchio Toscano, mentre il Robusto, noto come “l’inammezzabile”, è progettato per essere gustato intero, senza possibilità di divisione. Con questi formati, MST prosegue il percorso di evoluzione intrapreso negli ultimi anni, innovando con audacia nel rispetto della propria tradizione plurisecolare. Pur abbracciando il cambiamento, l’azienda preserva intatti i segreti produttivi che ne custodiscono l’eccellenza.


Con Aquila, Manifatture Sigaro Toscano non celebra solo un nuovo prodotto, ma un’eredità di oltre due secoli di dedizione, innovazione e artigianalità. Un sigaro che è espressione di qualità e maestria, tributo ai principi che hanno reso il marchio un simbolo della filiera tabacchicola e dell’eccellenza italiana. «Il lancio di Aquila avviene in un momento particolarmente positivo per Manifatture Sigaro Toscano», ha dichiarato Stefano Mariotti, Amministratore Delegato di MST. «Abbiamo chiuso il 2024 con risultati da record, registrando una crescita dell’export del +30% del fatturato. Il trend ci sta proiettando verso nuovi mercati, con grandi aspettative. Nell’ultima parte dell’anno, infatti, abbiamo effettuato la prima spedizione ai duty free cinesi, un mercato in cui crediamo fortemente per il futuro. Questi risultati, insieme all’impegno e alla passione che ogni giorno mettiamo nel nostro lavoro, ci spingono a guardare avanti con fiducia».

Cultura, BIPM: servono azioni collettive per tutela beni Unesco

Cultura, BIPM: servono azioni collettive per tutela beni UnescoRoma, 6 feb. (askanews) – I cambiamenti climatici, le guerre, le nuove frontiere del turismo di massa sono tutte sfide che mettono a dura prova la gestione dei Patrimoni Mondiali e per affontarle occorrono competenze condivise, consapevolezza e responsabilità collettiva da parte di tutte le Istituzioni coinvolte. E’ questo in sintesi il messaggio lanciato dall’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale, che oggi a Roma, presso la sede del Ministero della Cultura, ha raccolto rappresentanti del Governo e del Parlamento oltre a sindaci e amministratori locali.


L’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale è una realtà nata nel 1997 che oggi riunisce più di 50 Enti responsabili della gestione dei Beni italiani iscritti nella World Heritage List. Il nostro Paese può vantare il primato assoluto con ben 60 siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dall’UNESCO: monumenti, centri storici, parchi archeologici e naturali, luoghi ai quali viene riconosciuto di essere uniche, eccezionali testimonianze del percorso dell’essere umano sulla Terra. L’iniziativa rientra all’interno del progetto finanziato grazie ai fondi della Legge 77/2006 del Ministero della Cultura. Obiettivo dell’Associazione è mettere al centro della discussione la protezione del Patrimonio Mondiale come impegno collettivo per il futuro e indagare quali sono le visioni e le strategie della politica italiana sul tema delle designazioni UNESCO e Patrimonio Mondiale a livello nazionale, regionale e locale. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato come “la consapevolezza dell’importanza della manutenzione e della valorizzazione dei beni Unesco presenti nel nostro Paese è una delle sfide che vogliamo affrontare anche rafforzando i finanziamenti dello Stato a favore degli Enti Locali che si occupano della loro gestione. In Italia la valorizzazione dei beni ambientali ha assunto una valenza costituzionale solo nel 2022, segno che fino a quel momento questi temi non erano nella sensibilità dei nostri legislatori. Dobbiamo tutti insieme compiere lo sforzo di renderci conto di cosa abbiamo in questo Paese. La caratteristica del nostro Paese ci richiama ad una cautela sull’utilizzo del territorio che deve combaciare con la sua valorizzazione. Dobbiamo cogliere i meccanismi di equilibrio per manutenere al meglio i beni Unesco”.


Per Matteo Orfini, membro Commissione Cultura della Camera dei deputati, “abbiamo una responsabilità politica e culturale nella costruzione di un modello nuovo di gestione dei beni patrimonio mondiale presenti nel nostro Paese. Dobbiamo rivendicare un modello di tutela dei nostri beni ma allo stesso tempo occorre aggiornare il codice dei beni culturali con una discussione aperta che coinvolga soprattutto coloro che più da vicino si occupano della gestione, evitando che questa gravi esclusivamente sugli Enti Locali”. Ad intervenire anche Magdalena Landry, Direttore regionale Europa dell’UNESCO, che ribadito come “il principio della responsabilità collettiva rispetto alla protezione del patrimonio culturale è sancito a livello internazionale ed è fondamentale investire sulla sensibilizzazione relativa a questi temi. Il patrimonio mondiale non è solo una lista di beni ma un simbolo tangibile della memoria collettiva che valori e conquiste comuni. Oggi più che mai le sfide che dobbiamo affrontare sono cooperazione e solidarietà internazionale, serve uno sforzo unitario di tutti i Paesi. L’impatto dei cambiamenti climatici, ad esempio, impone scelte importanti sullo sviluppo di conoscenze e scelte indirizzate alla conservazione responsabile di questi patrimoni mondiali”.


Per Aruna Francesca Maria Gujral, Direttore Generale dell’ICCROM, “proteggere e valorizzare i nostri patrimoni è un dovere di tutti, gli Stati hanno il dovere di conservare i nostri patrimoni culturali. Questa missione è sempre più complessa per le molte sfide che ci sono. Serve un’azione collettiva, con sinergia di tutti gli attori che devono avere strumenti operativi per attuare le azioni necessarie per la conservazione e la gestione sostenibile del patrimonio mondiale”. Il presidente di BIPM, Alessio Pascucci, ha lanciato un appello alle Istituzioni: “vogliamo accendere un faro sulla necessità di costruire una nuova consapevolezza dei valori relativi al Patrimonio Mondiale. Chiediamo a tutte le Istituzioni di cogliere questa occasione per l’Italia per poter adempiere al meglio alle opportunità e ai doveri legati alle Convenzioni internazionali dell’UNESCO, in particolare alla Convenzione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale”.


Per Carlo Francini, coordinatore scientifico di BIPM, “la conservazione e la valorizzazione dei patrimoni mondiali deve essere ricentrata attraverso il contributo che possono offrire gli Amministratori dei territori che li ospitano. È questo il lavoro che l’Associazione intende portare avanti, perché soltanto un territorio consapevole del patrimonio mondiale può fornire le indicazioni utili per una gestione corretta, capace di favorire la convivenza e lo sviluppo sotto tutti i punti di vista”.

Arte Fiera, vetrina italiana che unisce ricerca e popolarità

Arte Fiera, vetrina italiana che unisce ricerca e popolaritàBologna, 6 feb. (askanews) – Un evento per le gallerie d’arte italiane, ma proiettato verso la scena internazionale, con una scelta di partecipanti interessante e spazi luminosi che aiutano a valorizzare le opere. Arte Fiera a Bologna inaugura la propria 48esima edizione, l’ultima con la direzione artistica di Simone Menegoi. “Ci sono due idee fondamentali, non geniali, ma efficaci – ha detto ad askanews presentando le linee guida dell’evento -. Una è quella di puntare sull’italianità di questa fiera, non come limite, ma come tratto distintivo e addirittura come asset di marketing, per usare un linguaggio che non mi appartiene, però funziona. E l’altra è quella di innalzare il livello curatoriale e scientifico, senza rinunciare a dei tratti identitari come sono quelli della sua popolarità e incisività”.


Negli stand, che ospitano gallerie importanti come Lia Rumma, Continua, Mazzoleni o Franco Noero, si trova tanta pittura, ma anche molta fotografia, che rappresenta una piacevole sorpresa. E uno degli intenti è rivolgersi con un’offerta significativa ai collezionisti. “Abbiamo cercato di accogliere i collezionisti, coltivando una relazione diretta con loro – ci ha detto il direttore operativo della fiera, Enea Righi – per indirizzarli proprio nei confronti delle gallerie italiane e degli artisti italiani”. Ogni anno Arte Fiera commissione a un’artista un’opera inedita: per il 2025 è stato invitato Maurizio Nannucci che ha creato un multiplo, una shopper di carta, che reca una delle sue celebri scritte: “You Can Imagine The Opposite”. La fiera ha poi rinnovato la collaborazione con Fondazione Furla, che ha portato a Bologna una performance di Adelaide Cioni.


E poi ci sono i premi, come quello proposto da BPER Banca, main partner di Arte Fiera. “Per il secondo anno consecutivo in Arte Fiera – ci ha spiegato Sabrina Bianchi, responsabile Brand, Marketing Communication e patrimonio culturale di BPER Banca – proponiamo un prize, quindi assegneremo un premio a un artista, uomo o donna che sia, che però tratti il tema della valorizzazione e del talento femminile, talento femminile che BPER sostiene sia attraverso politiche interne all’azienda, quindi politiche di DNI, quindi non ci stiamo tirando indietro, anzi abbiamo appena ricevuto una certificazione ufficiale di azienda certificata DNI, ma anche attraverso appunto la cultura”. Un altro premio è invece legato a Ducati, altro partner dell’evento bolognese, che ha scelto di puntare sul concetto di comunità e sul legame di bellezza che lega la casa motociclistica all’arte. “Abbiamo pensato che l’unione di Ducati con un’eccellenza italiana del territorio come Arte Fiera – ha spiegato Patrizia Cianetti, direttrice Marketing e Comunicazione global di Ducati – andasse proprio un po’ a rafforzare il concetto e la volontà che è quella di regalare emozioni, arricchire la vita delle persone, regalare pensieri, sogni, in un qualche modo”.


I pensieri con cui si lascia la fiera di Bologna sono quelli di una scena italiana viva, curiosa e animata. Che prova a pensare se stessa in modo più contemporaneo e che, accanto al semplice mercato, cerca progetti che valgano anche oltre l’aspetto economico.

”Linea Segreta”, il libro che svela il rapporto Italia-Vaticano

”Linea Segreta”, il libro che svela il rapporto Italia-VaticanoMilano, 6 feb. (askanews) – (di Cristina Giuliano) All’estero nessuno come gli italiani riesce a rimanere se stesso, senza scomporsi troppo, mantenendo i propri principi eppur riuscendo ad essere empatico e aperto al mondo. Un aneddoto che riguarda Giovanni Gronchi, presidente della Repubblica Italiana dal 1955 al 1962, lo esemplifica con grande semplicità. Si tratta di quella volta che il leader sovietico Nikita Krusciov propose all’allora nostro Capo di Stato di rifletterci: “e dopo mature riflessioni diventerete comunisti”, gli disse durante un brindisi in ambasciata d’Italia a Mosca. La risposta di Gronchi fu fulminante, particolarmente divertente, ed è contenuta in “Linea Segreta. I retroscena tra Stato e Vaticano”, ultima fatica letteraria di Antonio Preziosi, giornalista e direttore del Tg2, nonché esperto conoscitore di quel sistema complesso che sono le nostre istituzioni e la politica.


Dopo “Il papa doveva morire” (2021) e “Il sorriso del papa” (2022) il nuovo libro affronta con una prosa precisa, attenta e capace di alleggerire momenti davvero drammatici, passaggi chiave che riguardano la storia del nostro Paese e di quel rapporto unico tra le due sponde del Tevere, in una “ipotetica passeggiata che dal colle del Quirinale ci conduce al colle del Vaticano”, come scrive lo stesso Preziosi che nell’introduzione, fa notare come in un “fazzoletto di alcune centinaia di metri quadrati e di palazzi si dipanano le relazioni e le storie che rendono avvincente il racconto di ciò che unisce e ciò che divide l’Italia della Repubblica e lo Stato dei papi”. Puntuale e trasparente l’uso delle fonti, ben documentate. Molti i dietro le quinte di un confronto evidentemente continuo, oltre agli aneddoti proposti dall’autore. Dall’inchino del presidente De Nicola a Pio XII sino al perché i Patti Lateranensi hanno un impatto così forte non soltanto sui rapporti bilaterali. “Lo Stato della Città del Vaticano è il più piccolo del mondo. Ma è proprio grazie alla sua qualità di capo dello Stato che il papa ha titolo per mediare – ad esempio – nei negoziati di pace per il Medio Oriente o di essere invitato a intervenire con un discorso ufficiale al Parlamento europeo o all’Assemblea generale delle Nazioni Unite” fa notare Preziosi con chiarezza cristallina.


Un rapporto fatto di rispetto, dialogo e aperta collaborazione che ha attraversato anche fasi critiche come i referemdum sul divorzio e sull’aborto, il dibattito sulla famiglia, sull’immigrazione e sulle scelte morali. Un rapporto che pervade la Capitale d’Italia e in un certo senso riguarda tutti noi, impossibile da ignorare sia in patria che all’estero. Il volume (LINEA SEGRETA, Edizioni San Paolo 2024, pp. 318, euro 20, in vendita anche su piattaforme internazionali) ha già avuto risonanza, presentato peraltro a metà gennaio all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede dal vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, e dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Matteo Maria Zuppi. E rappresenta una miniera di gustosi aneddoti, alcuni conosciuti, altri assolutamente inediti, da avere e conservare. A partire dalla risposta che Gronchi diede a Krusciov che gli proponeva di diventare comunista: “tra qualche anno l’invito possa essere rovesciato e che anche voi, toccato dalla grazia di Dio, possiate essere annoverato tra le file della Democrazia Cristiana”.

Strumenti, suono e mutamento: l’arte di improvvisare di Tarek Atoui

Strumenti, suono e mutamento: l’arte di improvvisare di Tarek AtouiMilano, 5 feb. (askanews) – Uno spazio che ritrova la luce, elementi naturali e strani strumenti che generano un paesaggio sonoro in continuo mutamento, un paesaggio discontinuo fatto di piccole isole che coesistono e si integrano, ma mantengono anche la loro singolarità. Pirelli HangarBicocca a Milano ospita la mostra “Improvisation in 10 Days” dell’artista franco-libanese Tarek Atoui. “Io lavoro con il suono – ha detto ad askanews – sono un artista che si muove tra la musica e il suono, che è stato il medium che ho utilizzato fin dall’inizio e su cui continuo a concentrarmi. In particolare lavoro su degli strumenti, cerco di crearne di originali, strani e innovativi. Lavoro anche su sculture e oggetti sonori che in fondo sono un invito ad utilizzarli, a creare musica con essi, a collaborare con altri musicisti, ma anche con altre persone che vengono da mondi diversi”.


Il lavoro di Atoui, artista e compositore elettroacustico, vuole innescare nel pubblico reazioni fisiche e intellettuali, oltre che sollecitare le percezioni che poi possono generare esperienze e conoscenza. Con l’idea, attraverso la collaborazione, di ampliare il concetto di ascolto per portare avanti una ricerca che unisce diversi contesti geografici, storici e sociali. “La mostra in HangarBicocca – ha aggiunto Atoui – presenta una grande raccolta di lavori, che vengono da tre importanti progetti che qui sono stati riorganizzati in modo nuovo, ed è la prima volta che sono allestiti così”. Curata da Lucia Aspesi, la mostra vuole essere un omaggio all’improvvisazione che utilizza lo spazio dello Shed, il primo ambiente di HangarBicocca, come una tela bianca che viene abbracciata dal suono più che dalle installazioni. Con un’idea di continua evoluzione e di continuo cambiamento che genera il senso profondo dell’esposizione: evidente e affascinante, ma continuamente inafferrabile e in mutazione. Perché, come ha detto lo stesso Atoui, i suoi lavori sono strumenti musicali, non opere d’arte nel senso classico, e l’idea di autorialità appartiene a tutti coloro che con quegli stessi strumenti si confrontano.

Venezia e poi New York, il gallerista Tommaso Calabro si racconta

Venezia e poi New York, il gallerista Tommaso Calabro si raccontaVenezia, 5 feb. (askanews) – La storia dell’apertura della sua galleria a Venezia è andata anche sul Wall Street Journal come simbolo di un ritorno di possessori di case nella città e di possibile rinascita del centro storico. Tommaso Calabro, gallerista d’arte tra i più noti della scena odierna, da Milano ha portato il suo lavoro anche a Venezia, con un progetto che è di sviluppo della sua attività, ma non solo.


“Ho puntato molto su Venezia nell’ultimo anno – ha detto ad askanews – e l’idea di comprare questo palazzo, che è Palazzo Donà Brusa, è indicativa rispetto alle mie intenzioni di continuare un’attività culturale in questa città incredibile e per molti versi unica al mondo. Ci sono tante realtà che si stanno venendo a creare a Venezia, sia a livello galleristico sia istituzionale, che porteranno secondo me sempre più appassionati all’arte a Venezia, per quanto sia già tuttora una delle città più frequentate dagli appassionati dell’arte, però in futuro penso che questo numero possa ancora aumentare a favore di un appunto turismo molto più culturale di quello che secondo me è in questo momento quello veneziano”. Trentacinquenne, legato al moderno e ad alcune figure di galleristi colti del passato, Calabro guarda all’Italia, ma anche alla scena internazionale: nei prossimi mesi infatti sbarcherà anche a New York con un progetto temporaneo. “L’idea che ho condiviso con il mio team e che abbiamo deciso di fare per quest’anno – ha aggiunto il gallerista – è di non fare attività fieristiche, smettere completamente con le fiere e andare invece a trovare delle attività che possono essere funzionali ai nostri progetti. In quest’ottica abbiamo deciso di aprire questo pop-up a New York a Chelsea che sarà dal 1 maggio al 30 maggio dove apriremo due mostre contemporanee. Una sarà dedicata a Aldo Sergio, che è un artista contemporaneo con cui lavoriamo, e l’altra invece a Harold Stevenson, che avevamo presentato in questo palazzo durante la Biennale di Venezia del 2020”.


Unire artisti di oggi a maestri del Novecento è una delle cose che Tommaso Calabro fa spesso, e spesso le sue scommesse su nomi che poi vengono rivalutati, come per esempio quello di Leonor Fini, si sono rivelate decisamente azzeccate. E quindi la domanda con cui lo abbiamo salutato è stata sull’effettiva possibilità di fare impresa con la cultura. “Bisogna stare molto attenti – ci ha risposto – perché i costi rischiano sempre di andare alle stelle. Detto questo, facendo un lavoro pianificato e con la giusta attenzione, è un lavoro che può dare grandi soddisfazioni da un certo punto di vista e dall’altro essere assolutamente sostenibile. Per cui sì, si può fare. Si può essere imprenditori culturali”. E farlo anche a Venezia è perfino più affascinante.

Askanews e La Voce di New York al fianco di “New York Encounter”

Askanews e La Voce di New York al fianco di “New York Encounter”Roma, 4 feb. (askanews) – Askanews e La Voce di New York confermano la propria collaborazione editoriale, tra Italia e Usa, al fianco della 17a edizione del “New York Encounter”, evento culturale annuale che si terrà dal 14 al 16 febbraio, presso il Metropolitan Pavilion di New York. Si tratta di una iniziativa che, contando sul contributo di centinaia di volontari, riunisce, ogni anno, migliaia di persone, di diverse tradizioni religiose e culture differenti, seguendo l’affermazione di Papa Benedetto XVI secondo cui “l’intelligenza della fede deve diventare intelligenza della realtà”.


Le tavole rotonde, le performance artistiche e le mostre, aperte al pubblico gratuitamente, in cui si articola il programma (consultabile sul portale dell’evento: https://www.newyorkencounter.org), metteranno in evidenza come l’incontro con una presenza straordinaria, “un grande amore”, riveli un nuovo significato per il passato, il presente e il futuro; nasca la speranza e si trovino energie per costruire”. Il fine settimana, in particolare: sarà inaugurato, venerdì 14 febbraio, alle 18.30, ora di New York, da una presentazione di Philippe Villeneuve, capo architetto della ricostruzione della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, introdotta dal Cardinale Seán Patrick O’Malley, Arcivescovo Metropolita emerito di Boston; si concluderà, domenica 16 febbraio, alle 17.30, ora di New York, con un incontro dedicato a due giovani italiani, due laici, Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, che saranno canonizzati durante il Giubileo. Queste due figure, modelli e punti di riferimento per la fede di migliaia di giovani in tutto il mondo, saranno illustrate dal Cardinale Christophe Louis Yves Georges Pierre, Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, da Antonia Salzano, madre del beato Carlo Acutis, da Christine Wohar, fondatrice e presidente di FrassatiUSA, con la moderazione di Amy Hickl, preside della Notre Dame Academy Shool di Los Angeles.


Sarà possibile seguire in diretta streaming questi due appuntamenti, così come quelli per cui è previsto il live streaming, sui canali YouTube di New York Encounter, askanews e La Voce di New York.