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Avanguardie e disegno: a Padova da Matisse e Picasso a Calder

Avanguardie e disegno: a Padova da Matisse e Picasso a CalderPadova, 4 ott. (askanews) – Un percorso nel disegno del Novecento per ripercorrere la storia dei grandi movimenti artistici della modernità e avvicinarsi, in maniera ancora più intensa, al lavoro di Matisse o di Picasso. Palazzo Zabarella a Padova presenta una mostra di opere su carta che si muove tra il post impressionismo, il cubismo, il surrealismo e l’astrazione. A curarla è stato chiamato Guy Tosatto.


“Il progetto – ha spiegato il curatore ad askanews – era di partire dalla collezione di disegni del Museo di Grenoble, che è la più importante in Francia dopo quella del Centre Georges Pompidou. E’ la più antica, perché dagli anni Venti il Museo di Grenoble ha iniziato ad acquistare disegni di artisti viventi, di artisti moderni. In questa raccolta molto importante, abbiamo scelto 130 pezzi che permettono, finalmente, di illustrare tutti i grandi movimenti dell’arte moderna dal 1900 fino al 1950”. In mostra tante tipologie diverse di disegni: ci sono i collage di Matisse, alcuni Modigliani che già contengono tutta la suggestione dei suoi dipinti, pezzi magnifici e inafferrabili di Jean Cocteau, ma anche opere su carta di Fernand Leger e, naturalmente, dei Picasso poderosi.


“È una mostra molto particolare – ha aggiunto Federico Bano, presidente della Fondazione Bano, che organizza la mostra padovana – e segna la continuità per Palazzo Zabarella di un lungo percorso che va a vedere, a studiare, a comprendere meglio i movimenti del grande cambiamento del Modernismo che passa attraverso il susseguirsi di avanguardie. Il pubblico, anche quello giovane, può trovare nel percorso della nostra, radici antiche, ma soprattutto la contemporaneità”. Contemporaneità che si trova anche in molte delle opere esposte, e che diventa lampante, per esempio, nei lavori su carta di Alexander Calder, che in qualche modo chiudono la mostra. “Questa è la forza del disegno, rispetto alla pittura o alla scultura – ha concluso Tosatto -, la relazione molto intima che possiamo avere con l’artista. Cioè quando siamo davanti a un’opera su carta sentiamo davvero la mano dell’artista, in un certo senso sentiamo il suo pensiero”.


La mostra “Matisse Picasso Modigliani Mirò – Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble” è aperta al pubblico a Palazzo Zabarella fino al 12 gennaio 2025.

Buchmesse, l’Italia a Francoforte con la forza della sua musica

Buchmesse, l’Italia a Francoforte con la forza della sua musicaMilano, 3 ott. (askanews) – Libri, cultura e anche musica. Italia Ospite d’onore alla Buchmesse 2024 offre un ricco programma di eventi culturali che celebrano la diversità e la vitalità della produzione artistica tricolore. La musica, linguaggio universale che trascende ogni barriera, assume un ruolo di primo piano in questo evento. Un viaggio attraverso la storia e le tradizioni italiane, dalla grande opera al pop più contemporaneo, passando per la musica popolare, animerà la città di Francoforte.


“La Buchmesse è soprattutto libri, ma nei giorni della Buchmesse celebreremo una componente fondamentale della nostra cultura: la musica popolare – ha detto Mauro Mazza, commissario straordinario di Italia Ospite d’Onore alla Buchmesse 2024 -. I concerti che porteremo a Francoforte – ha continuato Mazza – mostreranno al pubblico tedesco e non solo quanto la nostra musica sia in continua evoluzione, pur mantenendo intatta la sua anima, proprio come il motto ‘Radici nel futuro’ che ci ha accompagnato in questo percorso fino alla Buchmesse”. Un calendario di eventi che sarà inaugurato al teatro Alte Oper il 15 ottobre, a partire dalle 20.30, dall’Orchestra della Fondazione Arena di Verona con un concerto omaggio a Giacomo Puccini nel centenario della sua scomparsa. L’orchestra eseguirà le arie più emozionanti del repertorio pucciniano. Un evento che onorerà il genio musicale del grande compositore lucchese, ma anche il legame tra musica e letteratura e l’iscrizione della pratica del canto lirico nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO.


La festa della musica italiana a Francoforte proseguirà sempre all’Alte Oper il giorno successivo, mercoledì 16 ottobre alle ore 20.00, con il concerto “Taranta d’amore e balli italiani”. La magia della taranta e dei balli popolari italiani invaderà il palco teatro francofortese con uno spettacolo coinvolgente diretto dal Maestro Ambrogio Sparagna. L’Orchestra Popolare Italiana trascinerà il pubblico in un vortice di ritmi e danze tradizionali, offrendo un’autentica immersione nelle tradizioni musicali del Sud Italia. Nello spettacolo saranno inseriti anche alcuni brani ispirati alle laudi francescane e al Cantico delle Creature e riferimenti alla Divina Commedia di Dante Alighieri. Dopo una serata di pausa, la grande musica riprenderà venerdì 18 ottobre, ore 19.30, al teatro Oper Frankfurt con il Rigoletto di Giuseppe Verdi, regia di Hendrik Müller e direzione di Giuseppe Mentuccia. Un appuntamento all’insegna dell’amicizia tra i due popoli, con un cast di artisti italiani e tedeschi e le due lingue a fare da padrone.


Sabato 19 ottobre, alle ore 20.00, sarà la Festhalle ad ospitare il gran finale: Il Volo – Live in concert 2024. Il prestigioso palcoscenico in cui si sono esibiti grandissimi della musica internazionale accoglierà Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, veri e propri ‘ambasciatori’ del bel canto italiano nel mondo. L’atteso appuntamento live segnerà il culmine di una settimana all’insegna dell’eccellenza artistica made in Italy. Le note saranno protagoniste di Italia Ospite d’Onore anche all’interno del Padiglione progettato da Stefano Boeri, con le esibizioni degli artisti chiamati ad animare la pausa giornaliera del calendario letterario: in Fiera saranno presenti Giandomenico Anellino, Antonio Maggio, Rosy Messina, Agostino Penna e Angelica Sepe.

Sabino De Nichilo. Rivelazioni, mostra al Museo Archeologico Brindisi

Sabino De Nichilo. Rivelazioni, mostra al Museo Archeologico BrindisiRoma, 2 ott. (askanews) – Gettando un ponte tra passato e futuro, la ceramica è un materiale che sfida il tempo e dimostra tutta la sua contemporaneità nelle sculture di Sabino de Nichilo, protagoniste della mostra intitolata Rivelazioni. La personale – visitabile fino al 17 novembre – si inaugura il 4 ottobre alle ore 18 nelle sale del Museo Archeologico “Francesco Ribezzo” di Brindisi, in piazza Duomo 7, alla presenza di Emilia Mannozzi, Direttore del Polo BiblioMuseale di Brindisi, della curatrice Ilaria Caravaglio e dell’artista, ed è realizzata con il supporto di Inner Wheel Club Mesagne “Appia Antica”.


Sabino de Nichilo presenta al pubblico un progetto ideato per lo spazio museale brindisino e volto a mettere in dialogo i cicli più recenti della sua ricerca scultorea – intitolati Organi da asporto, Esperimenti di estinzione e Rivelazioni – e alcuni dipinti su carta con i reperti custoditi all’interno del “Ribezzo”. Oltre a collocare le sue opere nella sala adibita alle esposizioni temporanee, l’artista dissemina lungo il percorso espositivo del museo cinque interventi site specific, pensati con l’intento di attualizzare e rileggere criticamente alcune delle figure mitologiche e delle forme espressive della cultura classica che i visitatori possono incontrare all’interno della collezione archeologica permanente. Non è solo un andirivieni tra epoche storiche e culture diverse. Si tratta – secondo la curatrice Ilaria Caravaglio – di “un percorso più articolato, che vede alcune delle ceramiche accomodarsi, con un dialogo rispettoso, tra i millenari reperti che riempiono le sale dell’edificio museale”. A delinearsi in questo modo nelle sculture di Sabino de Nichilo è quella che Caravaglio definisce “un’archeologia del futuro”, che vede la rivelazione a cui fa riferimento il titolo della mostra costruirsi a partire da una relazione, “intesa come dialogo tra la produzione dell’artista ed i pregiatissimi pezzi della collezione del museo”.


Spiega la curatrice: “Al centro della ricerca di de Nichilo c’è il corpo, declinato nelle sue infinite possibilità e trasformazioni. Le sue sculture, come frammenti di un puzzle cosmico, ci presentano un corpo che si frantuma, si ricompone, si evolve, sfidando le leggi della natura e della morfologia tradizionale. Queste forme organiche, spesso ibride e mutanti ci ricordano, appunto, i reperti archeologici, frammenti di un passato che cerchiamo di ricostruire ma, al tempo stesso, cellule staminali, capaci di generare ogni tipo di tessuto”. “Le opere di de Nichilo – prosegue Caravaglio – propongono una doverosa riflessione sul futuro, un futuro in cui la tecnologia e la scienza permetteranno di manipolare la materia vivente, creando nuove forme di vita e di interazione con l’ambiente, ma anche un futuro in cui la natura, con la sua forza inarrestabile, continuerà a plasmare il mondo, ricordando a noi esseri umani la nostra fragilità e la nostra dipendenza dall’ecosistema”.


La mostra è visitabile dal martedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18:45; il lunedì (fino al 4 novembre) dalle ore 16 alle 19.

Rai libri: esce “Azzurro Davis” del Collettivo Banfield

Rai libri: esce “Azzurro Davis” del Collettivo BanfieldRoma, 2 ott. (askanews) – Rai Libri presenta “Azzurro Davis” del Collettivo Banfield, volume che rievoca e celebra le otto finali di Coppa Davis raggiunte dall’Italia del tennis fra il 1960 e il 2023, attraverso la penna di altrettanti scrittori.


I match sul campo di gioco e le storie sportive e umane si intrecciano al racconto socio-storico-culturale del Belpaese: politica, costume e spettacolo, eventi sportivi, evoluzione della società civile dal boom economico ai giorni nostri. Insieme alle imprese di Pietrangeli e Sirola, Panatta, Bertolucci, Barazzutti e Zugarelli, Gaudenzi, Sanguinetti, Nargiso e Pozzi, Sinner, Musetti, Sonego, Arnaldi e Bolelli il libro ripercorre, anche grazie ai racconti dei protagonisti, sessant’anni di vicende che hanno caratterizzato l’Italia, dal boom economico ai giorni nostri. “Azzurro Davis” del Collettivo Banfield, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali da oggi, 2 ottobre 2024 (Euro: 19,00).


Il Collettivo Banfield. Il Collettivo Banfield, nato nel 2016, è una formazione letteraria “variabile”, fondata da Diego Mariottini. Dalla sua nascita a oggi ha realizzato e pubblicato: 1977, Juventus anno zero (2017), Che peccato! I sette vizi capitali in otto storie di sport (2019), E’ successo. Storie di sportivi che hanno realizzato l’impossibile (2021), Talent Show. Maradona, Schumi e gli altri. I momenti che rivelano il campione (2023) e And the winner is… (2024). Hanno scritto Azzurro Davis: Lucio Biancatelli, Germana Brizzolari, Lorenzo Fabiano, Diego Mariottini, Matteo Mosciatti, Alessandro Nizegorodcew, Andrea Pelliccia, Carlo Rinaldi.

Al via il Pisa Book Festival, il mare grande protagonista

Al via il Pisa Book Festival, il mare grande protagonistaRoma, 2 ott. (askanews) – Editoria indipendente, letteratura del mare, scritture al femminile, storia e fantasy sono i pilastri della ventiduesima edizione del Pisa Book Festival, la fiera nazionale dell’editoria indipendente che da giovedì 3 ottobre a domenica 6 ottobre tornerà ad animare i Lungarni pisani con un fiume di libri, lettori e grandi autori. Sei le sedi della manifestazione che sui romantici Lungarni, nel tratto tra il Ponte di Mezzo e il ponte della Cittadella, ospiterà le passeggiate letterarie di migliaia di visitatori. Cuore della fiera sono gli antichi Arsenali Repubblicani, con gli stand di 90 editori espositori, mentre gli incontri con gli autori, i seminari e le masterclass troveranno posto nell’adiacente Fortilizio della Torre Guelfa, nelle sale del Museo delle Navi Antiche, di Palazzo Reale, di Palazzo Blu, nella chiesa di San Vito e presso lo storico Royal Victoria Hotel. Tra gli ospiti gli scrittori Björn Larsson, Gabriella Genisi, Claudia Durastanti, Antonella Boralevi, Federico Maria Sardelli, Francesca Manfredi, Giuseppe Mendicino, Joseph Farrell, Vanni Santoni, Gianluca Miniaci, Silvia Pozzi, Andrea Butini, Edoardo Rialti, Sonia Aggio. E gli storici: Marco Mondini, Antonio Musarra, Marco Natalizi, Ettore Cinnella, Gaetano Breccia, Federigo Argentieri, Marcello Garzaniti.


«Quest’anno il programma del Pisa Book Festival è stato pensato come un invito alla lettura, una selezione di titoli in uscita, ma anche di classici, che proponiamo a tutte le generazioni perché resti sempre aperto il dialogo tra lettori e autori. -spiega Lucia Della Porta, Direttrice del Festival- Ma il Festival apre anche una finestra sul lavoro delle case editrici con l’auspicio che continuino a mettere in circolo buoni libri e buone storie. E noi saremo qui a raccontarle». Il mare, fonte di suggestioni e immaginazioni è protagonista di questa edizione. Il 3 ottobre alle 17.00 il festival inizia con il libro-inchiesta “Tropico mediterraneo” (Laterza) di Stefano Liberti e la Lectio Magistralis di Donatella Puliga, storica dell’antichità, che parlerà di Voci dal mare tra storia e mito nel mondo antico (ore 18.30). Sabato da non perdere le masterclass di Joseph Farrell su Stevenson (ore 10.00) e quella di Giuseppe Mendicino su Conrad (ore 11.00). Sui cambiamenti climatici da segnalare sabato alle 12.00 “Un pianeta da salvare” della climatologa Marina Baldi. Alle 19.00 il concerto dedicato al mare: Patrizia Gattaceca canta e recita il mediterraneo, a cura di Albiana, casa editrice corsa, editore storico del PBF. Domenica alle 12.00 lo scrittore svedese Björn Larsson parlerà dei suoi libri più belli: “Il porto dei sogni incrociati”, “Raccontare il mare” e “Saggezza del mare”, usciti per Iperborea. Esiste uno stile femminile di scrivere? Lo scopriamo con Gabriella Genisi (venerdì alle 17.00) Francesca Manfredi (sabato ore 14.00) Claudia Durastanti (sabato ore 16.00). Domenica alle 18.00 Antonella Boralevi presenta in anteprima “L’amore può succedere” (Baldini & Castoldi). Ma anche con “La Gentile” (Voland) di Roberta Lepri, “Giorni al neon” di Linda de Santi e “Amare una sirena” di Sophia Fucci (editi da Prospero), “Il corpo inverso” di Barbara Guazzini (8tto edizioni) e “Una vita e altre notti” di Stefania Rossotti (Barta).


Grande è l’interesse del festival per la storia con un ciclo di lezioni che si tengono a Palazzo Reale, inaugurato lo scorso anno. Quest’anno in programma 5 incontri- conferenze tenute da storici autorevoli e rivolte al grande pubblico. Tre hanno per argomento il mare, “La battaglia della Meloria”, di Antonio Musarra, “La battaglia di Trafalgar” di Gaetano Bresci, e la conferenza di Eugenio Giani, “I Medici e il mare”. Marco Mondini parlerà invece del Ritorno della guerra, e Marco Natalizi dell’Impero russo di Caterina II. Da segnalare un libro anteprima: “Storia e leggenda della Rus’di Kiev” di Ettore Cinnella, che la casa editrice Della Porta presenta al festival, (domenica alle 15.00) e la biografia di “Oskar Schindler” il nazista che salvò gli ebrei” (Terra Santa Edizioni), scritta a quattro mani da Alessandra Repossi e Francesca Cosi (domenica alle 16.00). Sempre domenica il politologo Federico Argentieri rifletterà sulla crisi della democrazia in occidente,” L’Ungheria di Orban, da paese liberale a regime autoritario” (ore 11), mentre la sinologa Silvia Pozzi parlerà della Cina di Yu Hua ( domenica alle 10). Debuttano in questa edizione una serie di conversazioni sul fantasy, curate da Vanni Santoni, che quest’anno vedono protagonisti lo scrittore Andrea Butini (sabato alle 16.00) e il traduttore e biografo di Tolkien Edoardo Rialti (domenica alle 16.00). Santoni presenta la nuova edizione del fortunato “Personaggi precari” (Voland) sabato alle 18.00. Spazio anche ai premi con la cerimonia di premiazione della quarta edizione dei Pisa Book Translation Awards venerdì 4 ottobre al Royal Victoria Theatre. Tre i finalisti: Rosalba Molesi, Marco Federici Solari, Giulia Zavagna. Nello stesso contesto saranno assegnati il Premio alla Carriera a Roberto Francavilla e all’editore Roberto Keller, il Premio Poesia a Massimo Bacigalupo, mentre Joseph Farrell riceve la menzione speciale Ambasciatore della cultura italiana. Al centro della manifestazione è come sempre il libro e l’editoria indie, raccontati dai protagonisti, editori e autori, con il coinvolgimento di traduttori, editor, agenti letterari e librai. Nato nel 2003 con la missione di offrire una vetrina nazionale alla piccola editoria indipendente in quella che è una delle città più colte d’Italia, il Pisa Book Festival è rimasto sempre fedele ai suoi editori indie. Sono 90 gli editori che espongono agli Arsenali Repubblicani, tra loro ci sono marchi storici del catalogo del Festival, come Voland, Sur, Nottetempo, L’Orma, Città Nuova, Keller, Fazi, Del Vecchio, 66thand2nd, Sinnos, Babalibri, Mimesis, Exorma, Gremese, Ediciclo, Del Vecchio, Parapiglia, anche nuove e validissime sigle come Racconti Edizioni, Bottega Errante, Kellermann, Prospero, Miraggi, Francesco Brioschi, WoM, Prehistorica, Blackie, People, e sempre in prima fila con le loro novità gli editori toscani, come Polistampa, Della Porta, Effigi, Fabrizio Felici, Barta, Federighi, Maschietto, Valigie Rosse, ETS, Edizioni della Normale, Pisa University Press. Imprescindibile il sostegno della Regione Toscana: «È per me un grande piacere salutare questa ventiduesima edizione del Pisa Book Festival, uno dei più grandi appuntamenti nazionali per l’editoria indipendente, immancabile per tutti i professionisti e gli appassionati del libro. -afferma Eugenio Giani- Trovo particolarmente affascinante il programma di quest’anno, con la scelta, tra le altre cose, di un’attenzione specifica al tema del mare. Una scelta certo non casuale, che richiama la storia di Pisa, fin dai tempi della Repubblica marinara e poi delle decisioni e delle opere dei Medici. Non mancheranno le occasioni per lanciare nuove idee e progetti per promuovere la lettura e l’editoria, anche nel quadro di una collaborazione sempre più significativa tra il Pisa Book Festival e la Regione Toscana». E del Comune di Pisa: «Il Pisa Book Festival -dichiara il Sindaco di Pisa Michele Conti- è un appuntamento che da oltre venti anni è in grado di richiamare a Pisa lettori e appassionati da tutta Italia. Merito in primo luogo degli organizzatori che negli anni hanno saputo imporre all’attenzione nazionale questo Salone di editoria indipendente, con la sua formula di esposizioni di libri, presentazioni, incontri all’interno degli Arsenali Repubblicani e in altri splendidi luoghi nel circuito dei nostri Lungarni. Il Comune di Pisa sostiene il PBF, perché crede nella cultura come occasione di crescita per la nostra comunità e ambisce a fare di Pisa sempre più una “città del libro”, un luogo ideale dove promuovere grandi e piccoli eventi legati al mondo del libro, dell’editoria, della scrittura, della lettura e del sapere lungo tutto il corso dell’anno». Organizzato dall’Associazione ETS Pisa Book Festival con la direzione di Lucia Della Porta, il festival è sostenuto dal Comune di Pisa e dalla Regione Toscana con il contributo della Fondazione Pisa, della Camera di Commercio Toscana-Ovest e di Acque S.P.A. in collaborazione con i Musei Nazionali di Pisa, Palazzo Blu, l’Università di Pisa, la CNA, il Royal Victoria Hotel, Unicoop Firenze, Sidebloom e la libreria Pellegrini. Media partner: Rai Radio 3 e Rai Toscana. L’ingresso è gratuito. La fiera, nello spazio degli Arsenali Repubblicani, è aperta giovedì 3 ottobre con orario 15-20, da venerdì 3 ottobre a domenica 6 ottobre con orario 10-20. Tutto il programma è su www.pisabookfestival.it.

Rai Libri: esce “Donne in onda” di Lorenza Fruci

Rai Libri: esce “Donne in onda” di Lorenza FruciRoma, 2 ott. (askanews) – Rai Libri presenta “Donne in onda” di Lorenza Fruci.


A settant’anni dalla prima trasmissione televisiva ufficiale della Rai il volume ripercorre alcuni fondamentali momenti della rappresentazione della condizione femminile nei programmi della tv pubblica: dall’inchiesta del 1959, “La donna che lavora”, a quella del 1976 sulla “questione femminile”, a “Si dice donna”, programma storico sul femminismo, ad “Amore Criminale”, che dal 2007 denuncia la violenza sulle donne, fino alla tv dei nostri giorni. L’inchiesta, il documentario, il servizio giornalistico, la satira, il film tv, il racconto in pillole per il web sono stati di volta in volta i linguaggi che hanno restituito un immaginario in evoluzione, in cui la figura della donna è stata tratteggiata in relazione al lavoro, alla famiglia, ai diritti negati o conquistati. Nel continuo processo dell’emancipazione femminile, la Rai si è fatta specchio della società favorendo, in alcuni momenti storici, la presa di coscienza collettiva dei cambiamenti che stavano interessando la vita delle italiane, ma anche degli italiani. Lorenza Fruci analizza la storia dei programmi del Servizio Pubblico seguendo una singolare prospettiva di ricerca e di analisi sulla questione femminile, fenomeno che non può prescindere dal contesto storico, politico, sociale e culturale di riferimento e dall’evoluzione delle leggi che l’hanno riguardata.


“Donne in onda” (Rai Libri) di Lorenza Fruci, è in vendita nelle librerie e negli store digitali da oggi, 2 ottobre. Lorenza Fruci. Giornalista e manager culturale è autrice di “30×70 Se dico donna” in onda su RaiPlay e su Rai 2: storie di trenta grandi professioniste che hanno lasciato un segno indelebile nella TV pubblica. Ha curato la mostra “Stefano Bessoni. Stop-motion e altre scienze inesatte” a Cartoons On The Bay 2024. Si occupa di promozione della cultura e di pari opportunità, e ha ricoperto incarichi istituzionali.

Matteotti, da domani online l’animazione “Velia e Giacomo”

Matteotti, da domani online l’animazione “Velia e Giacomo”Roma, 1 ott. (askanews) – “Velia e Giacomo” è un’animazione della durata di circa dieci minuti tratta liberamente dalla raccolta epistolare tra Giacomo Matteotti e sua moglie. Si tratta di un progetto realizzato per il centenario dalla morte di Matteotti, promosso dall’Anppia Nazionale, con il il finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali ed internazionali, e in collaborazione con il Master Esperto in comunicazione storica e il patrocino della Fondazione di studi storici “Filippo Turati” e del Comitato Nazionale per la celebrazione del “Centenario della morte di Giacomo Matteotti”.


Attraverso delle scene animate da Nora, il video ripercorre la vicenda d’amore e biografica, che vede nella “continua separazione” il leitmotiv della loro relazione, messa sempre a dura prova, fino al rapimento e alla morte del deputato socialista. L’animazione, online dal 2 ottobre sulle pagine social di Anppia, è una suggestione emotiva di questo rapporto e grazie alla tecnica usata da Nora (carboncino a passo 1) e alle musiche di Malerba immerge lo spettatore dentro i passaggi più segnificativi delle vite dei due protagonsiti. Con le voci di Paolo Mazzarelli (Giacomo) e Valentina Lauducci (Velia) che accompagnano le immagini e fanno rivivere quel rapporto epistolare tra i due amanti che ha attraversato tutta la loro relazione.


Il progetto completo, che sarà presentato a Roma a inizio novembre, prevede anche un albo illustrato, disegnato da Nora e tratto dall’animazione, con una parte storico-didattica scritta da quattro storici del Master in comunicazione storica di Roma Tre (Andrea Annecchino, Serena De Conciliis, Ilaria Giacobbi, Chiara Senesi) e una mostra in 12 roll-up autoreggenti. https://anppia.it/velia-e-giacomo/ https://youtu.be/EVsRtQolPFA https://www.facebook.com/anppiantifascista https://www.instagram.com/anppia_nazionale/

Dal 3 ottobre al Teatro Golden di Roma arriva “Il piacere dell’attesa”

Dal 3 ottobre al Teatro Golden di Roma arriva “Il piacere dell’attesa”Roma, 1 ott. (askanews) – Nuova stagione per il Teatro Golden che annuncia un cartellone ricco di novità e grandi sorprese. Formula vincente non si cambia e, dopo il successo delle scorse stagioni, torna in scena la commedia di Michele La Ginestra, come sempre divertente, garbata ed emozionante.


Al Teatro Golden dal 3 al 13 ottobre arriva “Il piacere dell’attesa” con La Ginestra, Federica De Benedittis, Francesco Stella. Giacomo è un giardiniere che vive nel regno magico del suo vivaio: il tempo gli viene dettato dalla natura, per lui l’attesa non è sinonimo di frenesia, ma semplicemente fa parte del ciclo biologico. E’ una persona speciale: parla con le piante, canta con loro, ha la possibilità, durante la sua attività manuale, di riflettere sul senso delle cose…un privilegiato. Improvvisamente nella sua vita piomba Camilla, 40 anni, donna in carriera, sempre al lavoro, anche quando potrebbe essere in pausa; il cellulare, ormai diventato una protuberanza del braccio, è collegato costantemente con mille universi lavorativi diversi. Infine c’è Aldo, assistente di Giacomo, che a sua volta vive la sua vita cadenzata dai “tempi della routine” impostagli dalla madre: colazione, pranzo, cena e spesa settimanale.


I tre universi si incontrano, si scontrano, si confrontano, fino ad arrivare ad una soluzione finale, che può sembrare anacronistica. Una riflessione sul “passare del tempo” e sull’importanza del confronto con gli altri, che vuole spingere, tra una risata ed un sorriso, a riconsiderare le “priorità” della nostra vita. Assolutamente da non perdere.

Assegnati i riconoscimenti della 64esima edizione del Premiolino

Assegnati i riconoscimenti della 64esima edizione del PremiolinoMilano, 1 ott. (askanews) – Si è svolta al Piccolo Teatro Grassi di Milano la cerimonia di premiazione de Il Premiolino, storico riconoscimento italiano dedicato al giornalismo, sostenuto da Pirelli. Ogni anno la giuria, composta da firme di rilievo del giornalismo nazionale, assegna Il Premiolino a sei professionisti attivi su carta stampata, radio, televisione e nuovi media che si siano distinti per l’impegno professionale, e per aver difeso con il loro lavoro la libertà di stampa e di opinioni da qualsiasi condizionamento. I premiati della 64esima edizione per il 2024 sono Stefania Battistini (TG1), Annalisa Camilli (Internazionale), Mariano Giustino (Radio Radicale, Huffington Post), Gaia Piccardi (Il Corriere della Sera), Daniele Raineri (La Repubblica), Lorenzo Tondo (The Guardian). A loro si aggiungono i vincitori della prima edizione del Premio Pirelli per la Scuola istituito nel 2024, Eugenio Bruno e Claudio Tucci de Il Sole 24 Ore Scuola. “Viviamo una stagione impegnativa – ha detto Marco Tronchetti Provera, vice presidente esecutivo di Pirelli – densa di trasformazioni tecnologiche e sociali, di drammatici conflitti e di forti squilibri geopolitici. E un impegno libero, consapevole e responsabile per la diffusione della conoscenza di qualità è indispensabile non solo per costruire una nuova stagione di sviluppo sostenibile, ambientale e sociale, ma anche per cercare vie di pace giusta e duratura. L’impegno per la qualità dell’informazione e dunque della convivenza civile si inserisce in questo quadro. E la Pirelli è lieta di sostenere, anche quest’anno, un’iniziativa prestigiosa come ‘Il Premiolino’, che valorizza le migliori espressioni del giornalismo scritto, radiofonico, televisivo e del web”.


Chiara Beria di Argentine, presidente della giuria de Il Premiolino, ha ricordato l’importanza cruciale del giornalismo oggi come nel passato: “A Milano, nel 1960, un gruppo di inviati speciali capeggiati da Enzo Biagi volle fortissimamente il Premiolino. Sessantaquattro anni dopo ho l’onore di presiedere una giuria di giornalisti – grandi firme della carta stampata e dell’online, celebri volti televisivi – che entrati spesso assai giovani nell’Albo d’oro del premio si impegnano in maniera volontaria a difenderne lo spirito e la reputazione conquistata in questi lunghi anni. Una sfida da due anni sostenuta con liberalità, visione e rispetto da Pirelli. Il nostro è orgoglio e passione per un mestiere spesso liquidato come obsoleto al pari di altri corpi intermedi e in nome di una artificialità ingannevole. E però il mondo gira. Quasi all’improvviso ce lo ritroviamo a pezzi tra attacchi cibernetici e trincee da secolo scorso. In un simile scenario geopolitico ritorna, e il Premiolino 2024 lo testimonia, il prezioso lavoro dei cronisti in particolare della carta stampata, che hanno la stessa voglia e necessità di raccontare criticamente ciò che accade al pari degli inviati padri fondatori del Premiolino”. Una novità importante dell’edizione 2024 de Il Premiolino è il Premio Pirelli per la Scuola, dedicato ad una delle istituzioni più importanti per lo sviluppo delle nuove generazioni. A chiusura della serata l’attore Sergio Leone ha letto alcuni brani tratti dal discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Cerimonia del Ventaglio 2024, da il Manifesto del libero giornalismo di Albert Camus, e da La libertà di stampa di George Orwell. La premiazione si è tenuta nella storica sala del Piccolo Teatro Grassi, a Milano. Ai vincitori è stato consegnato il premio, consistente in una somma in denaro e in una pergamena in lino vergata a mano, originariamente ideata dall’artista Riccardo Manzi in occasione della prima edizione de Il Premiolino.

Lo spazio poetico di una pioniera: Helen Frankenthaler a Firenze

Lo spazio poetico di una pioniera: Helen Frankenthaler a FirenzeFirenze, 30 set. (askanews) – La pittura nella sua essenza. Sembra banale, ma è questo il punto intorno a cui è costruita la mostra che Palazzo Strozzi dedica ad Helen Frankenthaler: la pittura dell’Espressionismo astratto americano, ma non solo. Perché le tele dell’artista nata nel 1928 e morta nel 2011 hanno una luce potente, in grado di irraggiarsi nelle sale del museo. Arturo Galansino, direttore di Palazzo Strozzi ci ha raccontato cosa attiva la mostra: “Ci immerge in 50 anni di ricerche, sperimentazioni, innovazioni tecniche, anche formali, espressive di questa grande protagonista del secondo Novecento – ha detto ad askanews – che presentiamo non da sola, ma nel contesto più ampio fatto dai suoi compagni di strada, che sono nomi eccellenti: da Pollock a Rothko, a Motherwell, che era anche suo marito, ma anche Kennethe Nolan, Morris Louis, Anthony Caro, Anne Truitt, per creare appunto questo senso di contesto. Però resta comunque una mostra monografica”.


Organizzata dal museo fiorentino con la Helen Frankenthaler Foundation, l’esposizione è la più ampia dedicata all’artista in Italia e indaga il modo i cui la pittrice ha cambiato il rapporto tra colore, spazio e forme. In un mondo dominato degli uomini, Frankenthaler oggi ci appare come una figura cruciale, la cui importanza forse è stata nel passato troppo poco sottolineata. “Una pioniera – ha aggiunto Galansino – per quanto riguarda in particolare alcune innovazioni tecniche, quali quelle della pittura macchia, che ha messo insieme l’effetto dell’acquerello a grandi dimensioni verso la pittura a olio, che è stata una cosa davvero dirompente in quel momento”. E guardandoli, e soprattutto sentendoli, questi dipinti sono finestre spirituali, evidenze di un’arte più grande, che ha la stessa densità di un Rothko, e forse non ce lo avevano mai detto. Anche per questo la mostra è interessante, così come è affascinante vedere il modo in cui le opere cambiano anche le sale di Palazzo Strozzi, illuminandole in modo inedito e sentimentale.