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Ville, lusso e supercar: la caduta di Guo Wengui, miliardario anti-Xi

Ville, lusso e supercar: la caduta di Guo Wengui, miliardario anti-XiRoma, 15 mar. (askanews) – E’ riuscito a sfuggire alle carceri cinesi, ma alla fine è entrato in quelle statunitensi, menttendo per una volta d’accordo contro di lui Pechino e Washington. L’imprenditore cinese Guo Wengui, fuggito dalla Cina nel 2014 per evitare la morsa della spietata campagna anti-corruzione voluta dal presidente cinese Xi Jinping, è stato arrestato dalle autorità Usa. Secondo il Dipartimento alla Giustizia la principale accusa è di aver truffato i suoi seguaci online per una cifra di oltre un miliardo di dollari.
Guo e il suo consulente finanziaro Kin Ming Je avrebbero confezionato una serie di offerte finanziarie con la promessa di rendimenti “sovradimensionati” destinate a investitori indotti a fidarsi dell’imprenditore in virtù della comunanza di idee politiche rispetto alla situazione cinese.
Questi indebiti arricchimenti avrebbero consentito all’imprenditore di condurre uno stile di vita particolarmente evidente: una villa con un parco di 15 chilometri quadrati, una Ferrari da 3,5 milioni di dollari e due materassi da 36mila dollari, uno yacht di lusso da 37 milioni di dollari. Il Dipartimento ha sequestrato conti per 634 milioni di dollari che avrebbero origine fraudolenta e una supercar Lamborghini Aventador.
Ma chi è Guo Wengui? Per le cronache asiatiche e statunitensi parliamo di un pezzo da 90. Ha 52 anni – 53 da maggio – ed è conosciuto anche come Miles Guo o Miles Kwok. Nato da un famiglia numerosa, settimo di otto figli, cominciò la sua carriera a Zhengzhou diventando un imprenditore delle costruzioni, il business degli ultimi decenni in Cina, che però oggi è al centro di una grave crisi di liquidità.
Il suo grande balzo in avanti risale alle Olimpiadi di Pechino del 2008, quando si accaparrò diversi grossi affari. Tra questi la costruzione del grande hotel Pangu Plaza, attorno alla quale si sviluppò una storia particolare e significativa, che racconta il personaggio. Secondo il New York Times, nel 2006, per far fuori un vicesindaco di Pechino che si opponeva alle sue mire, inviò alla polizia una registrazione che mostrava il funzionario in atteggiamenti intimi.
Tra il 2014 e il 2015, però, la fortuna dell’imprenditore ebbe un disastroso rovescio. La dura campagna anticorruzione di Xi portò in cella alcuni dei suoi protettori politici. Inoltre il più autorevole giornale economico cinese, Caixin, condusse una grande inchiesta giornalistica che mise alla luce la sua rete di protezioni istituzionali.
Guo, che intanto era andato via dalla Cina, tentò di usare lo stesso metodo usato con il vicesindaco di Pechino anche con l’autorevole editrice di Caixin, Hu Shulin, accusandola di avere una liaison romantica con un suo rivale in affari.
Ma intanto la sua situazione in Cina era compromessa. Così, pur essendo stato in precedenza favorevole a Xi, Guo giocò la carta dell’impegno diretto in politica. Cominciò a denunciare la corruzione e attaccando il presidente cinese. Inoltre entrò sempre in più stretta connessione con i circoli trumpiani.
Nel 2018 Pechino congelò i beni di Guo in Cina, accusandolo di riciclaggio. L’imprenditore, però, si era ormai legato strettamente ai circoli iper-conservatori americani, in particolare a Steve Bannon, appoggiando le campagne anti-Pechino e arrivando a fondare un movimento per un “Nuovo stato federale di Cina” che avrebbe dovuto rovesciare il regime cinese.
Bannon era sul suo yacht quando, ad agosto del 2020, fu arrestato dalle autorità federali Usa per lo scandalo dei milioni di dollari sottratti alla campagna “We Build The Wall”, creata per finanziare la costruzione del muro anti-migranti tra Messico e Stati uniti. Un anno fa, poi, una serie di società di Guo dichiararono la bancarotta.
In relazione all’inchiesta che l’ha portato oggi in cella, l’imprenditore cinese dovrà rispondere di 11 capi d’accusa. Parallelamente la US Securities and Exchange Commission ha annunciato di aver aperto una procedura civile.
Guo – secondo quanto scrive il Financial Times – avrebbe raccolto 452 milioni di dollari attraverso il suo canale media GTV attraverso offerte non registrate da 5.500 sostenitori, oltre a 150 milioni di dollari in prestiti convertibili in azioni GTV. Ancora, altri 250 milioni di dollari sarebbero arrivati dall’offerta di un programma associativo che avrebbe consentito di accedere a prodotti, servizi ed esperienze ad alto valore aggiunto. Infine 262 milioni di dollari sarebbero arrivati da un progetto in criptovalute denominato Himalaya Exchange, per promuovere il quale aveva anche lanciato un video musicale intitolato “HCoin To The Moon” e aveva promesso che la criptovaluta sarebbe stata valida per acquistare una Ferrari.

Studio cinese: missile Nordcorea colpirebbe città Usa in 33 minuti

Studio cinese: missile Nordcorea colpirebbe città Usa in 33 minutiRoma, 15 mar. (askanews) – Un team di ricercatori cinesi ha valutato che un attacco missilistico lanciato dalla Corea del Nord sarebbe capace di colpire una città degli Stati uniti centrali, se la difesa aerea americana non dovesse intercettarlo, in circa 33 minuti. Lo riferisce oggi il South China Morning Post.
La ricerca, condotta dall’Istituto di ingegneria dei sistemi elettronici di Pechino sotto la guida di Tang Yuyan e poi pubblicata sulla rivista in lingua cinese “Tecnologia moderna di difesa”, ha simulato un lancio di un missile intercontinentale balistico a lungo raggio (ICBM) Hwasong-15, entrato in forza nel 2017 alle unità missilistiche di Pyongyang e con una gittata effettiva di 13mila chilometri “sufficiente per colpire qualsiasi punto degli Stati uniti”, secondo Tang.
Nell’articolo pubblicato dalla rivista si dà conto di una simulazione di lancio dalla città di Sunchon, al centro della Corea del Nord, con obiettivo lo stato centrale Usa del Missouri.
Il quartier generale della difesa antimissilistica statunitense, secondo questo studio, riceverebbe l’avviso del lancio avvenuto circa 20 secondi dopo. Partirebbero quindi entro 11 minuti i primi missili intercettori da Fort Greely in Alaska. Se fallissero, un’altra raffica d’intercettazione verrebbe lanciata dalla Vandenberg Space Force Base in California.
La simulazione cinese suggerisce che l’attuale rete di difesa missilistica Usa, sebbene dotata di una forza impressionante, presenta delle lacune nel suo sistema “Kill Chain” per identificare e intercettare un attacco nemico.
Non è la prima volta che ricercatori cinesi effettuano una simulazione di attacco su territorio americano. Negli ultimi anni a Pechino c’è un crescente interesse rispetto alla eventualità di un attacco diretto su territorio Usa, anche in reazione alla crescente attività militare statunitense in aree come il Mar cinese meridionale, lo Stretto di Taiwan e la penisola coreana.
Particolamente rilevante, al momento, sono le valutazioni sulla capacità d’intercettazione della difesa missilistica Usa rispetto ai missili ipersonici. Tang ha rilevato che anche la Corea del Nord sta sviluppando testate plananti ipersoniche con la capacità di cambiare rotta in atmosfera, rispetto alle quali gli Usa “attualmente non hanno la capacità di contrasto” nello spazio vicino.
Nella loro storia gli Stati uniti non sono mai stati oggetto di un attacco aereo o missilistico diretto al proprio territorio da parte di una nazione straniera, se si esclude l’episodico caso di una serie di palloni armati lanciati dal Giappone nella seconda guerra mondiale, che arrivarono fino al territorio americano provocando una vittima.

Sudcorea, media: indovino consultato per spostamento presidenza?

Sudcorea, media: indovino consultato per spostamento presidenza?Roma, 15 mar. (askanews) – I presidenti sudcoreani non hanno una tradizione positiva col soprannaturale. L’ultimo, rilevante caso è stato quello relativo al rapporto tra l’ex presidente Park Jeun-hye e la “sciamana” Choe Soon-sil, che ha portato entrambe ad assaggiare la galera. Ora tocca al nuovo capo dello stato Yoon Suk-yeol essere lambito da una vicenda che deborda nel mondo del mistero: i media sudcoreani sono in fibrillazione per il presunto ruolo che un indovino conosciuto come Cheongong avrebbe avuto nello spostamento degli uffici della presidenza all’inizio del suo mandato.
Oggi c’è stata una spettacolare evoluzione nella vicenda. La polizia metropolitana di Seoul ha perquisito degli uffici del Ministero della Difesa nel quartiere di Yongsan alla ricerca di una serie di prove – come per esempio le registrazioni degli accessi di veicoli – dell’eventuale passaggio dell’indovino in questi uffici.
L’azione della polizia viene in seguito a una serie di denunce presentate dall’ufficio di Yoon contro alcuni giornalisti, parlamentari e un ex portavoce del ministero della Difesa, che hanno parlato del coinvolgimento di Cheongong nel lavoro di preparazione al trasferimento della presidenza dalla Casa blu – residenza e sede degli uffici di tutti i precedenti capi dello stato – all’ex edificio del ministero della Difesa e alla ex residenza del capo di stato maggiore dell’esercito.
Yoon aveva promesso in campagna elettorale che avrebbe trasferito la presidenza altrove. Quando, a marzo dello scorso anno, ha vinto le elezioni ha in effetti spostato ufficio e residenza dalla Cheong Wa Dae, la Casa blu, aprendola alle visite turistiche. Ufficio e residenza presidenziali sono stati spostati presso le strutture del ministero della Difesa a Yongsan, nel centro della capitale.
Recentemente però l’ex portavoce del ministero della Difesa Boo Seung-chan in un libro ha sostenuto che, nelle operazioni di definizione dello spostamento della sede presidenziale, è stato coinvolto l’indovino Cheongang. La notizia è circolata ampiamente sui media e la presidenza ha presentato una serie di denunce per diffamazione.
In Corea del Sud la divinazione, praticata da indovini definiti “saju”, è particolarmente diffusa. Si ritiene che nel paese operino circa 300mila indovini, a cui vanno aggiunti 150mila “mudang”, cioè “sciamani”, che praticano un ampio ventaglio di rituali: dalla chiaroveggenza, alla comunicazione con gli spiriti fino ad arrivare agli esorcismi. Secondo l’Economist, nel paese il giro d’affari degli indovini raggiunge i 3,7 miliardi di dollari all’anno.

Forze Sudcorea-Usa fanno esercitazione su fiume al confine con Nord

Forze Sudcorea-Usa fanno esercitazione su fiume al confine con NordRoma, 15 mar. (askanews) – Nell’ambito della serie di esercitazioni militari congiunte che gli Stati uniti e la Corea del Sud stanno conducendo in questi giorni, probabilmente la più urticante per la Corea del Nord è quella che si sta svolgendo vicino al confine, a Yeoncheon (62 km a nord di Seoul): simula l’attraversamento di un fiume.
Yeoncheon si trova a ridosso della zona smilitarizzata e del confine tra la Corea del Sud e la Corea del Nord. L’esercitazione si sta svolgendo sul fiume Rhimjin, che va da ovest a est ma in questa provincia piega verso nord e lambisce la frontiera prima di entrare nel territorio nordcoreano.
Gli alleati hanno messo in campo in queste manovre – inquadrate nella più ampia cornice delle esercitazioni congiunte primaverili, considerate da Pyongyang una “prova generale” dell’invasione – circa 400 soldati, due elicotteri d’attacco Apache e 50 pezzi di equipaggiamento, ponti di fortuna, ecc. L’esercitazione dura 12 giorni .
Le esercitazioni si sono concentrate sull’assicurare l’interoperabilità tra le risorse di attraversamento del fiume degli alleati e stabilire metodi operativi che capitalizzino il loro equipaggiamento militare combinato, secondo l’esercito.
I partecipanti provengono dalla 3a brigata genieri dell’esercito e da un battaglione di genieri sotto la 2a divisione combinata di fanteria Usa-Sudcorea. Questa unità è nata nel 2015 come emblema dell’alleanza Seoul-Washington. ROK sta per il nome ufficiale del Sud, la Repubblica di Corea.
Durante le esercitazioni, secondo quanto ha scritto l’agenzia di stampa Yonhap, gli elicotteri hanno fornito copertura aerea con alcuni membri del personale che hanno installato una cortina fumogena per proteggere le truppe a terra mentre montavano un ponte improvvisato per attraversare il fiume largo 180 metri.
L’addestramento per l’attraversamento del fiume sta procedendo parallelamente all’esercitazione “Freedom Shield” di 11 giorni simulata al computer degli alleati iniziata lunedì.
Nel frattempo, l’aeronautica sudcoreana ha condotto esercitazioni aeree indipendenti, con sortite di jet da combattimento diurne e notturne senza sosta dalle principali basi aeree in tutto il paese. L’esercitazione di 36 ore è iniziata ieri mattina e ha coinvolto caccia F-35A, F-15K e KF-16 completamente armati.

Chip, Samsung costruirà un grande cluster produttivo in Sudcorea

Chip, Samsung costruirà un grande cluster produttivo in SudcoreaRoma, 15 mar. (askanews) – I chip sono uno delle grandi partite non solo economiche, ma anche geopolitiche che si stanno giocando nel mondo. Oggi il gigante sudcoreano Samsung Electronics ha scoperto le sue carte, annunciando che costruirà cinque nuove fabbriche di semiconduttori in Corea del Sud, nell’ambito di un grande piano ventennale di Seoul per assicurarsi la sicurezza della catena di approvvigionamento dal valore di 300mila miliardi di won, cioè 214 miliardi di euro.
Secondo quanto scrive oggi Nikkei Asia, un portavoce di Samsung ha confermato il progetto e ha affermato che alcuni dei cinque impianti saranno destinati alla produzione di chip di fonderia in proprio, altri a quelli per clienti esterni, ma i dettagli devono ancor essere decisi.
Il governo ha affermato che i nuovi impianti saranno stabiliti a Yongin, a sud di Seoul, e l’investimento sarà concluso entro il 2042. “Il megacluster sarà la base chiave del nostro ecosistema di semiconduttori”, ha affermato il governo in una nota, aggiungendo che l’obiettivo è “fare un balzo in avanti come paese leader nel mezzo di una feroce concorrenza globale sulle industrie avanzate” è una questione chiave.
Durante la pandemia Covid-19 il sistema globale di approvvigionamento dei seminconduttori è andato in crisi, mettendo in luce l’importanza dei chip per il mantenimento dei livelli di produzione. I colli di bottiglia della catena di approvvigionamento hanno messo in difficoltà diversi settori industriali, a partire da quello automobilistico e dell’elettronica di consumo.
Inoltre, c’è preoccupazione anche per il tentativo di ricorsa da parte della Cina nella produzione di chip, che al momento è ancora in ritardo sulla produzione dei seminconduttori più avanzati ma sta cercando di recuperare terreno.
Per giunta, sono in corso sforzi di reshoring da parte di paesi come il Giappone o gli Stati uniti, che con il suo CHIPS Act ha di fatto creato un contesto di protezionismo in questo settore, che pone nuove esigenze e sfide per i grandi produttori globali di semiconduttori: Taiwan e Corea del Sud in primis. Il CHIPS Act, inoltre, mette in campo 52,7 miliardi di dollari per la ricerca, lo sviluppo, la produzione e lo sviluppo della forza lavoro sui semiconduttori americani.
La stessa Samsung ha investito in modo aggressivo negli Stati uniti, annunciando alla fine del 2021 un piano da 17 miliardi di dollari per costruire linee di produzione di chip di fonderia in Texas, rispondendo alla spinta dell’amministrazione Biden. La società ha puntato alla seconda metà del 2024 affinché la struttura sia operativa. Samsung gestisce già una fabbrica di chip di fonderia nello stato.
Il Giappone, dal canto suo, ha indicato i semiconduttori come una priorità in base a una legge sulla sicurezza economica emanata nel 2022. Quest’anno investirà poco più di 2 miliardi di euro per favorire investimenti nel settore nell’Arcipelago.
Samsung è il più grande produttore al mondo di chip di memoria e uno dei principali produttori di semiconduttori di fonderia realizzati su ordinazione per le aziende, secondo solo al gigante Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC).
“La soluzione per superare le crisi è concentrarsi sulle cose essenziali”, ha detto l’amministratore delegato e presidente di Samsung Electronics Han Jong-hee durante l’odierna assemblea generale degli azionisti della società. “Con la tecnologia, aiuteremo i nostri clienti a vivere una vita quotidiana migliore creando nuovo valore e opportunità”.

Cina avanza in America latina, Honduras potrebbe disconoscere Taiwan

Cina avanza in America latina, Honduras potrebbe disconoscere TaiwanRoma, 15 mar. (askanews) – l’Honduras, uno dei pochi paesi al mondo che riconosce taiwan e non la repubblica popolare cinese, ha avviato un processo che potrebbe portare al riconoscimento di pechino, il che sarebbe un colpo diplomatico per taipei. La presidente honduregna Xiomara Castro ha dato indicazione al ministero degli esteri di avviare le relazioni con la cina popolare
sono al momento solo 14 i governi del mondo che riconoscono taiwan come legittima Cina, mentre Pechino cerca da sempre di isolare Taipei da un punto di vista diplomatico. Dal 20016 sono otto i paesi che hanno smesso di riconoscere taiwan a favore della repubblica popolare cinese.
“ho incaricato il cancelliere eduardo reina di gestire l’apertura delle relazioni ufficiali con la repubblica popolare cinese, come segno della mia determinazione a rispettare il piano di governo ed espandere liberamente i confini di concerto con le nazioni del mondo”, ha scritto castro in un tweet.
il ministero degli esteri cinese ha accolto con soddisfazione la dichiarazione di castro esi è detto disposto a sviluppare “relazioni amichevoli e di cooperazione” con il centro-americano.
in passato tegucicalpa ha espresso l’auspicio che un riconoscimento di pechino non comporti automaticamente un taglio delle relazioni con taipei, ma questo sembra impossibile alla luce dei precedenti e delle posizioni diplomatiche rigide tra le due capitali asiatiche.
il ministero degli esteri taiwanese ha invitato l’honduras a non cadere “nella trappola” cinese. “chiediamo all’honduras di valutare attentamente la situazione e di non cadere nella trappola della cina e prendere la decisione sbagliata di danneggiare l’amicizia a lungo termine tra taiwan e honduras”, ha dichiarato in una nota.
alcune settimane fa il governo dell’honduras ha reso noto che sta negoziando con la cina per la costruzione di una diga idroelettrica. Inolte pechino ha prestato 300 milioni di dollari a tegucicalpa per un altro progetto nel 2021.
la mossa della castro viene prima del previsto viaggio della presidente taiwanese tsai ing-wen tra i paesi centroamericani che riconoscono l’isola. Tsai intende anche fare una sosta negli stati uniti, formalmente di natura non ufficiale, nella quale però è previsto un incontro con il presidente della camera dei rappresentanti kevin mccarthy.

Cina esorta Gb a obiettività su rischi sicurezza nazionale da TikTok

Cina esorta Gb a obiettività su rischi sicurezza nazionale da TikTokRoma, 15 mar. (askanews) – La Cina ha esortato il Regno unito a essere obiettivo e ad astenersi dall’abusare del concetto di sicurezza nazionale nell’ambito delle verifiche sull’app TikTok a proposito di presunti rischi per la sicurezza se utilizzata su dispositivi governativi. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin dopo che ieri il ministro di Stato per la sicurezza britannico Tom Tugendhat ha chiesto al National Cyber Security Centre di indagare sui rischi posti dall’uso dell’app TikTok sui telefoni governativi.
Pechino, quindi, esorta Londra “a riconoscere i fatti oggettivi, a rispettare le regole dell’economia di mercato e i principi della concorrenza leale, ad astenersi dal generalizzare e abusare del concetto di sicurezza nazionale e a fornire alle aziende di tutti i Paesi un servizio equo, trasparente e un ambiente commerciale non discriminatorio”, ha detto Wang. Il portavoce ha aggiunto che la Cina è sempre stata aperta e pronta a collaborare sulla questione della sicurezza dei dati.
Attualmente, l’accesso a TikTok dai dispositivi governativi è vietato in più della metà degli stati degli Stati Uniti e a febbraio, l’uso di TikTok è stato vietato dal governo canadese e dalla Commissione e dal Parlamento dell’Unione Europea su tutti i dispositivi utilizzati dai propri dipendenti per lavoro.

Siria, Oxfam, 12 anni di guerra, emergenza senza fine

Siria, Oxfam, 12 anni di guerra, emergenza senza fineRoma, 15 mar. (askanews) – Sempre più drammatica l’emergenza umanitaria in Siria, dove il terremoto del 6 febbraio ha stravolto ulteriormente la vita di 9 milioni di persone, ossia di 4 abitanti su 10.
11 milioni di persone al momento non hanno accesso ad acqua pulita corrente e con il 90% della popolazione che vive sotto la soglia della povertà, oggi 2 siriani su 3 dipendono dagli aiuti umanitari.
La situazione più grave è ad Aleppo dove 3 abitanti su 4 stanno rimanendo letteralmente senza cibo, indebitandosi ogni giorno di più per sopravvivere.
È l’allarme lanciato oggi da Oxfam, al lavoro nel Paese per fronteggiare l’emergenza, a 12 anni esatti dall’inizio di un conflitto che ha causato centinaia di migliaia di vittime e distrutto buona parte delle infrastrutture essenziali.
Ancora più drammatica la situazione per centinaia di migliaia di sfollati che si trovano nei centri allestiti in città.
Su 300 interviste condotte dal team di Oxfam negli ultimi giorni, il 90% ha dichiarato di non poter fare nessun piano per festeggiare il mese il Ramadan e gran parte di aver perso tutto: il 70% non ha più una casa, il 65% dipende dagli aiuti umanitari, il 22% ha perso il lavoro; il 37% è stato costretto a chiedere un prestito per far fronte ai bisogni essenziali della propria famiglia.
“La situazione è sempre più drammatica soprattutto dopo il sisma, arrivato dopo anni di guerra che hanno distrutto il Paese, l’inflazione sui beni essenziali che nell’ultimo anno ha messo in ginocchio le famiglie e l’aumento di casi di colera. – ha detto Stefania Morra, responsabile del programma di azione umanitaria di Oxfam Italia – I dati sono allarmanti: quasi tutte le famiglie sfollate che stiamo soccorrendo ci hanno raccontato di aver già dovuto abbandonare la propria casa almeno una volta in passato a causa della guerra. In questo momento chi ancora ha la fortuna di avere un reddito è costretto a spendere quasi tutto per il cibo, senza lasciare nulla per gli altri bisogni primari. Siamo di fronte ad un’emergenza nell’emergenza, chi ha perso tutto per il terremoto avrà bisogno di anni per ricostruire la propria vita”.
“Prima del terremoto non avevamo cibo, ma almeno un tetto sulla testa” “Prima del terremoto potevamo contare su un pasto al giorno, ma almeno avevamo un tetto sopra la testa – ha raccontato a Oxfam Jaydaa, di Aleppo – Ora viviamo in una tenda a difenderci dalla fame e dalle dal freddo della notte”.
“I siriani vogliono solo vivere con dignità e guardare al futuro con speranza. Questo terremoto, che si aggiunge a 12 anni di guerra, ha devastato milioni di persone che già dovevano vivere alla giornata”, aggiunge Morra.
La risposta di Oxfam
Oxfam in Siria ha distribuito acqua potabile in 46 località e installato 40 serbatoi d’acqua nei rifugi che ospitano gli sfollati, distribuendo oltre 2.250 kit per l’igiene, tra cui sapone e assorbenti o pannolini. Sta intervenendo inoltre per riparare le infrastrutture idriche e sostenendo i controlli di sicurezza degli edifici.
“Solo misure di sviluppo a lungo termine, e non solo gli aiuti umanitari dettati dall’emergenza, consentiranno ai siriani di tirarsi fuori dalle macerie del sisma e di una guerra prolungata. Lavoreremo perché questo popolo non debba affrontare un altro Ramadan come questo”, conclude Morra.

Uzbekistan, il 30 aprile referendum su disegno legge costituzionale

Uzbekistan, il 30 aprile referendum su disegno legge costituzionaleRoma, 15 mar. (askanews) – Il 9 marzo 2023, in una riunione della Camera Legislativa dell’Oliy Majlis (Parlamento) della Repubblica dell’Uzbekistan, è stata presa la decisione di indire un referendum nazionale il 30 aprile 2023 sul disegno di legge costituzionale “La Costituzione della Repubblica dell’Uzbekistan”.
Vengono prese in considerazione le proposte del popolo, gli standard internazionali e la migliore esperienza straniera Durante la sessione del Parlamento è stato rilevato il fatto di ottenimento di 222.715 proposte durante le discussioni a livello nazionale del disegno di legge costituzionale. Sulla base di queste, il progetto è stato finalizzato e migliorato, ogni quarta proposta si è riflessa nel disegno. Il pubblico in generale, i partiti politici, le organizzazioni pubbliche, i rappresentanti di comunità di esperti tecnici e di scienziati e gli intellettuali hanno partecipato attivamente al lavoro sul disegno di legge. In altre parole, la bozza diventa letteralmente la Costituzione del Popolo.
Nella redazione della bozza di legge costituzionale sono stati analizzati oltre 400 documenti internazionali e le costituzioni di circa 190 Paesi. La bozza è stata molto apprezzata da esperti e specialisti internazionali in quanto è documento che incarna tutte le norme di diritto internazionale generalmente riconosciute.
Il numero di articoli della Costituzione è aumentato da 128 a 155, le norme da 275 a 434. Il 65 percento della Legge fondamentale è stato aggiornato sulla base delle proposte del popolo. Aumentano di tre volte e mezzo le norme sui diritti e le libertà dell’uomo. A questo proposito i deputati hanno notato che ci sono tutti i motivi per approvare il disegno di legge quale Costituzione in una nuova edizione.
La Costituzione aggiornata unisce l’intera società del Paese attorno all’idea di costruire uno stato sviluppato: il Nuovo Uzbekistan, tenendo conto degli interessi di tutti i segmenti della popolazione.
Come solida base giuridica e garanzia affidabile dello sviluppo a lungo termine del paese e del futuro benessere del popolo, si dice che l’Uzbekistan è uno “Stato di diritto sovrano, democratico e sociale” e che questi principi non possono essere modificati.
Queste norme costituzionali si basano su valori così importanti come il mantenimento e l’ulteriore rafforzamento dell’indipendenza, garantire un paese libero alle generazioni future, non deviando dal percorso delle riforme volte a garantire gli interessi del popolo, il primato della legge e la giustizia, e la tutela delle persone. Questi valori vengono rafforzati come capisaldi della statualità. Alta protezione sociale e assistenza ai bisognosi La Costituzione prevede che lo Stato si assuma una serie di nuovi obblighi per ridurre la povertà, garantire occupazione e prevenire la disoccupazione. Le norme contenenti gli obblighi sociali dello Stato, si triplicano. Come esempio, è garantito che 2,2 milioni di famiglie a basso reddito riceveranno assistenza finanziaria dallo Stato. Ciò corrisponde al 25% del numero totale delle famiglie nel paese.
Ogni cittadino ha diritto alla casa e all’incentivazione da parte dello Stato per la costruzione di alloggi. Nel 2022 sono state create condizioni affinché 50 mila famiglie ricevano nuovi appartamenti, quest’anno – 90 mila, e nei prossimi 2-3 anni si prevede di reinsediare 200 mila famiglie.
Per la prima volta, lo Stato ha un obbligo di adottare misure per migliorare la qualità della vita delle categorie socialmente bisognose della popolazione, volte a creare le condizioni per la piena partecipazione delle persone con disabilità alla vita della società e dello Stato, garantire i loro diritti. Lo Stato si impegna a fornire assistenza alle persone con disabilità nella ricerca di lavoro e per garantire l’istruzione.
Sono rafforzate le garanzie dei diritti umani e delle libertà Il più alto dovere dello Stato è quello di garantire i diritti umani e le libertà. Secondo le norme introdotte, le ambiguità che sorgono nella legislazione tra il cittadino e le autorità statali saranno interpretate a favore del cittadino e le misure legali devono essere sufficienti e proporzionate per raggiungere l’obiettivo di diritto.
La Costituzione stabilisce le garanzie dei diritti personali e delle libertà della persona secondo i più avanzati standard internazionali. In particolare, una persona non può essere trattenuta per più di 48 ore senza un ordinanza del giudice, e se la legittimità e la fondatezza del fermo non sono dimostrate in tribunale, la persona è soggetta a rilascio immediato (Istituto Habeas Corpus), durante il fermo, i suoi diritti e i motivi del fermo devono essere spiegati in un linguaggio comprensibile (“Regole Miranda”). Inoltre, viene garantito il “diritto al silenzio” dell’accusato e dell’imputato. Tali disposizioni garantiscono l’inviolabilità della libertà personale e la prevenzione alla detenzione illegale delle persone.
Per la prima volta viene stabilito che il diritto alla segretezza della corrispondenza, delle conversazioni telefoniche, degli invii postali, dei messaggi elettronici e di altro tipo può essere limitato solo da una sentenza del tribunale. Il passaggio di questi poteri dai pubblici ministeri ai tribunali sarà un passo fondamentale per garantire la privacy ei diritti costituzionali dell’individuo.
Il lavoro forzato è stato completamente abolito, è stato vietato qualsiasi lavoro minorile che influisca negativamente sullo sviluppo dei bambini.
La Costituzione amplia notevolmente i diritti umani e le libertà. In particolare, l’ambito dei diritti costituzionali è integrato da diritti ambientali, diritto alla tutela della salute, parità di genere, libera circolazione, libera scelta del luogo di domicilio e residenza, libera uscita dal paese e rientro, uso di Internet, protezione dei dati personali, istruzione superiore, assistenza legale gratuita, parità di accesso al servizio pubblico, proprietà dell’abitazione e risarcimento per privazione della stessa, riservatezza delle transazioni bancarie e dei conti, formulazione di proposte legislative.
L’inclusione nella Legge fondamentale di diritti quali il lavoro in condizioni favorevoli, un salario equo per il lavoro, il riposo, l’accesso garantito alle cure mediche a spese dello Stato, l’urbanistica e l’esercizio del controllo pubblico nel settore pubblico rafforzerà ulteriormente la tutela economica e sociale dei cittadini.
Il principio “In nome della dignità umana” dovrebbe essere il criterio principale nella Costituzione, nelle leggi e nelle attività degli organi statali. Per questo motivo, la bozza di Costituzione stabilisce l’inviolabilità della dignità e dell’onore umani, e nulla può essere il fondamento della loro violazione.

Sudcorea: Pyongyang ha lanciato oggi due missili a corto raggio

Sudcorea: Pyongyang ha lanciato oggi due missili a corto raggioRoma, 14 mar. (askanews) – Sono due i missili balistici a corto raggio (SRBM) lanciati oggi dalla Corea del Nord all’indomani dell’inizio delle esercitazioni congiunte Usa-Sudcorea e a due giorni del lancio da parte di Pyongyang di due missili da sottomarino. Lo ha comunicato oggi lo Stato maggiore congiunto sudcoreano.
Il lancio è avvenuto dall’area di Jangyon, nella provincia di Sud Hwanghae, tra le 7.41 e le 7.51 del mattino locali. I due missili hanno volato per circa 620 km inabissandosi nel mar del Giappone.
“Condanniamo con forza la serie di lanci di missili balistici da parte del Nord come un atto di significativa provocazione che danneggia la pace e la stabilità non solo sulla Penisola coreana, ma nella comunità internazionale, oltre a essere una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu” ha affermato lo Stato maggiore sudcoreano.
“Conducendo le normali esercitazioni combinate, sotto una ferma postura di difesa, le nostre forze tracceranno e monitoreranno i movimenti nordcoreani per vedere se c’è il rischio di ulteriori provocazioni”, ha continuato.
Il Comando delle Forze Usa nell’Indo-Pacifico ha denunciato i lanci missilistici nordcoreano come “destabilizzanti” e “illegali”.
Corea del Sud e Stati uniti hanno avviato ieri le loro esercitazioni militari primaverili congiunte, che dureranno fino al 23 marzo. L’esercitazione Freedom Shield (FS) registra l’edizione più lunga di sempre. Si tratta di una simulazione al computer delle attività di comando. In concomitanza si tiene la nuova esercitazione di addestramento sul campo su larga scala denominata “Warrior Shield”.
Un comunicato emesso ieri del ministero degli Esteri nordcoreano ha puntato il dito contro le manovre congiunte Seoul-Washington: “La Repubblica democratica popolare di Corea dichiara ancora una volta ancora che prenderà le più dure misure di reazione contro le trame maligne degli Usa e dei loro seguaci per difendere la sovranità nazionale e i suoi diritti e interessi”.