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Scontro su par condicio, opposizione protesta: modifiche inammissibili

Scontro su par condicio, opposizione protesta: modifiche inammissibiliRoma, 8 apr. (askanews) – Per l’opposizione è un tentativo di governo e maggioranza di occupare l’informazione Rai in vista delle Europee, per la maggioranza è invece l’opposizione che vuole “imbavagliare” gli esponenti del governo, limitandone l’esposizione tv alle più strette esigenze informative sull’attività istituzionale. La delibera sulla par condicio che da martedì sarà in votazione in Commissione di Vigilanza Rai costituisce un ulteriore terreno di scontro, con qualche sfumatura anche all’interno degli schieramenti.


A firmare gli emendamenti di maggioranza, i commissari di FdI, Lega e Noi MOderati: l’obiettivo è depotenziare la delibera proposta dall’Agcom e consentire una maggiore presenza tv dei membri del governo. Tema su cui la maggioranza è compatta, con anche Forza Italia a favore di un ammorbidimento del testo. Più dubbiosi invece gli azzurri sulla possibilità di sfumare il testo dell’Agcom sul punto che investe la ponderazione dei tempi per fascia oraria e per ascolti, oggetto di emendamenti da parte in particolare di Fratelli d’Italia, con gli azzurri che potrebbero non sostenere l’emendamento Filini. “Occorre trovare una situazione equilibrata. Dobbiamo evitare forzature con interpretazioni non realistiche. Domani ne parleremo in Commissione”, spiega il capogruppo azzurro in Senato Maurizio Gasparri. Sempre che poi gli emendamenti vengano messi ai voti. Per le opposizioni, unite, “il contenuto del pacchetto di modifiche alla delibera sulla par condicio proposto da Palazzo Chigi per mano dei deputati di Fdi è irricevibile perché distorce il senso stesso della par condicio a uso e consumo di Giorgia Meloni e della sua maggioranza La maggioranza vuole generare una bolla nel sistema dell’informazione dove poter mascherare come istituzionali le posizioni politiche degli esponenti di governo. È una proposta inaccettabile, un modo subdolo per ribaltare le normali regole democratiche e creare un forte sbilanciamento a favore dei partiti di governo. Invece di perdere tempo a cercare modi per dribblare le regole e irreggimentare l’informazione, il governo si attenga alla legge e non faccia proposte illiberali”, dicono tutti i capogruppo di opposizione in una nota congiunta.


Nota in cui è insita la richiesta alla presidente della Vigilanza, la Cinque Stelle Barbara Floridia, di non ammettere al voto gli emendamenti, dichiarandone l’inamissibilità: ovviamente non per estraneità di materia, ma perchè in contrasto con la legge da cui la delibera discende. Lettura che invece dalla maggioranza respingono nettamente: “Se Floridia prendesse una decisione in tal senso, sarebbe davvero una forzatura sgradevole”, dicono fonti parlamentari di centrodestra. “È anche relatrice del provvedimento, non abusi del suo ruolo”. Il presidente del M5s Giuseppe Conte promette invece che “faremo di tutto, dentro e fuori la commissione di Vigilanza, per impedire al Governo e alla maggioranza di mettere in atto questo atto di insensibile arroganza”. La decisione della presidente-relatrice è attesa per martedì: la prima convocazione della Vigilanza è per l’ora di pranzo, si procederà con le illustrazioni dei vari emendamenti. Al termine la presidente comunicherà la decisione sull’ammissibilità degli emendamenti, presumibilmente nella seduta delle 20. Ma già adesso dal suo entourage precisano: “È in corso una valutazione tecnica da parte degli uffici, la presidente eserciterà il suo ruolo con la consueta correttezza”.

Proteste contro la Nato, a Napoli momenti tensione tra polizia e manifestanti

Proteste contro la Nato, a Napoli momenti tensione tra polizia e manifestantiNapoli, 8 apr. (askanews) – A Napoli momenti di tensione tra la polizia e un gruppo di attivisti che ha manifestato in via Toledo contro il concerto per i 75 anni della fondazione della Nato nel teatro San Carlo. Un cordone delle forze dell’ordine ha fermato i manifestanti all’ingresso di piazza Trieste e Trento. Gli agenti, in assetto anti sommossa, hanno bloccato i giovani anche con l’uso di manganelli. Aria irrespirabile anche per l’accensione di fumogeni.


(foto archivio) 

Tvboy “invade” Parigi, prima mostra itinerante dello street artist

Tvboy “invade” Parigi, prima mostra itinerante dello street artistParigi, 8 apr. (askanews) – Il 3 aprile scorso il Cupra City Garage, nel cuore del quartiere Opéra a Parigi, ha aperto le porte alla prima mostra temporanea dello street artist Tvboy, il Banksy italiano. Un’esposizione gratuita che sarà accessibile fino al 22 aprile, per poi continuare con diverse tappe nelle maggiori città europee.


Per l’occasione, l’artista ha anche disseminato di alcune delle sue opere provocatorie per le vie della Ville Lumière. Ospite della serata inaugurale, il pastry chef Jeffrey Cagnes che ha preparato una torta esclusiva, poi “personalizzata” da Tvboy con stencil e spray.


“L’inaugurazione della mia prima mostra in Francia, a Parigi, è stata una vera e propria esperienza emozionale per me – ha commentato lo street artist italiano – per la prima volta ho avuto l’opportunità di collaborare con uno chef per creare un’opera comune”. Salvatore Benintende, in arte Tvboy,è uno dei maggiori esponenti dell’urban pop art contemporanea nonché sostenitore della democratizzazione dell’arte. Le sue opere, realizzate sui muri delle città, sono espressione di uno spirito ribelle e anticonvenzionale, e della volontà di risvegliare le coscienze di chiunque ammiri i suoi lavori. Nel corso degli anni, è diventato una figura rinomata della Pop Art e della Street Art, guadagnandosi il soprannome di “Banksy italiano” per il suo impatto e riconoscimento a livello mondiale.

Documento di economia e finanza, verso conferma deficit 2024 a 4,3%. Debito poco sotto 138%

Documento di economia e finanza, verso conferma deficit 2024 a 4,3%. Debito poco sotto 138%Roma, 8 apr. (askanews) – Un Documento di economia e finanza ‘asciutto’ quello che il governo si appresta a varare domani, l’ultimo nell’attuale versione prima dell’entrata in vigore della nuova governance europea. In attesa della definizione da parte delle istituzioni europee del nuovo Patto di stabilità e relativi documenti programmatici, il Def quest’anno si limiterà al quadro tendenziale che sarà molto simile a quello della Nadef del settembre 2023.


“Noi vogliamo rispettare esattamente gli obiettivi della Nadef che abbiamo presentato lo scorso autunno. È una questione di credibilità. Se c’è qualcosa da correggere la correggeremo, ma sostanzialmente siamo in linea”, sono le parole del ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, a margine della seconda edizione Selecting Italy a Trieste. Le bozze che circolano tra il Mef e la Presidenza del Consiglio, passibili di variazioni fino all’ultimo momento utile, riportano una crescita del Pil per l’anno in corso all’1%, un po’ al di sotto dell’1,2% previsto nella Nadef, mentre per il 2025 il prodotto interno, a legislazione vigente, è stimato crescere dell’1,2% (contro l’1,4% della Nadef) per poi scendere nel 2026 all’1,1% (la Nadef stimava l’1%).


Quanto ai dati di finanza pubblica, il rapporto deficit/pil nel 2024 dovrebbe essere confermato al 4,3%, lo stesso livello del quadro programmatico della Nadef. Per il 2025 invece l’asticella dovrebbe essere al 3,7% contro il 3,6% della Nadef e per il 2026 al 3% (invece del 2,9%). Questo dovrebbe essere l’andamento senza considerare interventi come la proroga del taglio del cuneo fiscale e dell’irpef a tre aliquote. Non è escluso, e questa è la riflessione in corso in queste ore al Mef e alla Presidenza del Consiglio, che nella tabella delle cosiddette ‘politiche invariate’ possano essere considerate anche questi due interventi, oltre alle missioni internazionali di pace, alle risorse per i contratti pubblici e alle altre misure, per un totale di circa 20 miliardi per il prossimo anno, per i quali va trovata la copertura.


Anche il debito dovrebbe mantenersi nell’anno in corso ad un livello vicino a quello del 2023 quando è stato al 137,3%. Sulla base delle ultime valutazioni, nel 2024 dovrebbe attestarsi intorno al 138% e forse leggermente al di sotto. Le ripercussioni del superbonus sulla finanza pubblica sembrano sotto controllo, anche dopo l’ultimo decreto all’esame del Parlamento che, oltre ad aver ristretto ancora gli ambiti applicativi, ha eliminato la remissione in bonis che esponeva a possibili ‘imprevisti’.


In questo quadro, la correzione dello 0,5% strutturale l’anno, che dovrebbe essere richiesta dalla Commissione europea a seguito della procedura per deficit eccessivo, che Giorgetti dà per scontata, dovrebbe già essere sostanzialmente inglobata. Resta la grande incognita delle risorse per assicurare anche nel 2025 il taglio del cuneo fiscale e l’irpef a tre aliquote, evitando così l’aumento delle tasse. Il governo prende tempo, evita che il dibattito possa in qualche modo interferire con le elezioni europee di giugno e confida che la nuova Commissione possa essere comprensiva. Il Piano fiscale strutturale di medio termine previsto dalla nuova governance, che in via transitoria sarà presentato entro il 20 settembre, con la ‘traiettoria di riferimento’ della spesa primaria, dovrebbe sciogliere il nodo.

Def, verso conferma deficit 2024 a 4,3%, debito poco sotto 138%

Def, verso conferma deficit 2024 a 4,3%, debito poco sotto 138%Roma, 8 apr. (askanews) – Un Documento di economia e finanza ‘asciutto’ quello che il governo si appresta a varare domani, l’ultimo nell’attuale versione prima dell’entrata in vigore della nuova governance europea. In attesa della definizione da parte delle istituzioni europee del nuovo Patto di stabilità e relativi documenti programmatici, il Def quest’anno si limiterà al quadro tendenziale che sarà molto simile a quello della Nadef del settembre 2023.


“Noi vogliamo rispettare esattamente gli obiettivi della Nadef che abbiamo presentato lo scorso autunno. È una questione di credibilità. Se c’è qualcosa da correggere la correggeremo, ma sostanzialmente siamo in linea”, sono le parole del ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, a margine della seconda edizione Selecting Italy a Trieste. Le bozze che circolano tra il Mef e la Presidenza del Consiglio, passibili di variazioni fino all’ultimo momento utile, riportano una crescita del Pil per l’anno in corso all’1%, un po’ al di sotto dell’1,2% previsto nella Nadef, mentre per il 2025 il prodotto interno, a legislazione vigente, è stimato crescere dell’1,2% (contro l’1,4% della Nadef) per poi scendere nel 2026 all’1,1% (la Nadef stimava l’1%).


Quanto ai dati di finanza pubblica, il rapporto deficit/pil nel 2024 dovrebbe essere confermato al 4,3%, lo stesso livello del quadro programmatico della Nadef. Per il 2025 invece l’asticella dovrebbe essere al 3,7% contro il 3,6% della Nadef e per il 2026 al 3% (invece del 2,9%). Questo dovrebbe essere l’andamento senza considerare interventi come la proroga del taglio del cuneo fiscale e dell’irpef a tre aliquote. Non è escluso, e questa è la riflessione in corso in queste ore al Mef e alla Presidenza del Consiglio, che nella tabella delle cosiddette ‘politiche invariate’ possano essere considerate anche questi due interventi, oltre alle missioni internazionali di pace, alle risorse per i contratti pubblici e alle altre misure, per un totale di circa 20 miliardi per il prossimo anno, per i quali va trovata la copertura.


Anche il debito dovrebbe mantenersi nell’anno in corso ad un livello vicino a quello del 2023 quando è stato al 137,3%. Sulla base delle ultime valutazioni, nel 2024 dovrebbe attestarsi intorno al 138% e forse leggermente al di sotto. Le ripercussioni del superbonus sulla finanza pubblica sembrano sotto controllo, anche dopo l’ultimo decreto all’esame del Parlamento che, oltre ad aver ristretto ancora gli ambiti applicativi, ha eliminato la remissione in bonis che esponeva a possibili ‘imprevisti’.


In questo quadro, la correzione dello 0,5% strutturale l’anno, che dovrebbe essere richiesta dalla Commissione europea a seguito della procedura per deficit eccessivo, che Giorgetti dà per scontata, dovrebbe già essere sostanzialmente inglobata. Resta la grande incognita delle risorse per assicurare anche nel 2025 il taglio del cuneo fiscale e l’irpef a tre aliquote, evitando così l’aumento delle tasse. Il governo prende tempo, evita che il dibattito possa in qualche modo interferire con le elezioni europee di giugno e confida che la nuova Commissione possa essere comprensiva. Il Piano fiscale strutturale di medio termine previsto dalla nuova governance, che in via transitoria sarà presentato entro il 20 settembre, con la ‘traiettoria di riferimento’ della spesa primaria, dovrebbe sciogliere il nodo.

Attacco droni centrale Zaporizhzhia, Isin: non compromessa sicurezza sito

Attacco droni centrale Zaporizhzhia, Isin: non compromessa sicurezza sitoRoma, 8 apr. (askanews) – Una nube radioattiva rilasciata dagli impianti di Zaporizhzhia rimarrebbe circoscritta al territorio ucraino, lambendo la linea di confine con la Federazione Russa. Questo quanto emerge dagli strumenti di analisi previsionale in dotazione dell’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare (ISIN), che sta valutando l’evoluzione di ipotetici rilasci di sostanze radioattive sulla base dei venti prevalenti.


A seguito dell’attacco di droni alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, annunciato ieri dal DG della IAEA Rafael Mariano Grossi, l’Ispettorato, in linea con il proprio mandato, sta infatti monitorando la situazione presso il sito ucraino. Secondo le ultime simulazioni, condotte con il sistema Aries del Centro Emergenze di ISIN, un’eventuale nube di radioattività si sposterebbe, nelle prime 24 ore dal rilascio ipotizzato alle ore 12 di oggi, in direzione ovest investendo le regioni ucraine di Zaporizhzhia, Kherson, Mykolaiv, Odessa (parzialmente) e Kirovohrad. Successivamente, la nube virerebbe repentinamente verso nord, nord-est interessando le regioni ucraine di Poltava, Dnipropetrovsk, Kharkiv e, molto marginalmente, Sumy (in allegato una delle simulazioni effettuate). Per quanto riguarda la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la IAEA rende noto che, dopo aver ricevuto informazioni sugli attacchi dei droni, gli esperti dell’Agenzia presenti sul posto hanno preso visione dell’impatto fisico delle detonazioni: in uno dei sei edifici reattore sono state prese di mira le apparecchiature di sorveglianza e comunicazione e una detonazione ha interessato, in particolare, l’Unità 6. Al momento non vi sono indicazioni di danni alla sicurezza nucleare del sito. Anche se finora non è stato osservato alcun danno strutturale a sistemi, strutture e componenti importanti per la sicurezza nucleare o l’incolumità dell’impianto, gli esperti della IAEA riferiscono di aver individuato danni superficiali sulla parte superiore del tetto della cupola del reattore dell’Unità 6 nonchè rigature su una parete di cemento che fa da sostegno ai serbatoi di stoccaggio dell’acqua primaria di reintegro.


L’Ispettorato sta monitorando h.24 la situazione radiologica sul territorio nazionale, anche grazie alle stazioni di monitoraggio ad alto volume, in grado di rilevare la presenza di radioattività in tracce. In particolare, ad oggi la Stazione di Sgonico (TS) che copre il versante nord-est del confine nazionale non ha rilevato alcuna variazione dei normali livelli di radioattività ambientale. In costante contatto con il Dipartimento della Protezione Civile, l’ISIN si avvale inoltre dei circuiti internazionali di emergenza per ottenere informazioni aggiornate tempestivamente.

Arrestato a Roma un latitante considerato affiliato all’Isis

Arrestato a Roma un latitante considerato affiliato all’IsisRoma, 8 apr. (askanews) – La Polizia di Stato ha arrestato un uomo S. I., classe 1992, cittadino del Tagikistan, colpito da un mandato di arresto internazionale a fini estradizionali “per essersi arruolato nelle fila dello stato islamico ed essere andato in Siria a combattere nel 20142. L’uomo risulta essere un membro attivo dell’organizzazione terroristica denominata ISIS.


Il cittadino tagiko, latitante e caratterizzato da numerosi alias con nazionalità e date di nascita diverse, -in particolare degli stati Uzbekistan, Kirghizistan e Ukraina – è atterrato all’aeroporto di Fiumicino con volo proveniente da Eindhoven (Paesi Bassi) alle ore 11.45 di questa mattina. L’operazione, svolta dalla DIGOS con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e il contributo della Polizia di Frontiera di Fiumicino, si inquadra in un più ampio scenario di attività preventive a largo raggio poste in essere dalla Polizia di Stato e dalla DIGOS di Roma in particolare, anche in considerazione della estrema delicatezza dell’attuale scenario internazionale.

Zendaya a Roma per “Challengers”, ospite da Fabio Fazio il 14 aprile

Zendaya a Roma per “Challengers”, ospite da Fabio Fazio il 14 aprileRoma, 8 apr. (askanews) – La star internazionale Zendaya, una delle interpreti più iconiche del panorama mondiale contemporaneo, ospite in esclusiva a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio insieme a Josh O’Connor e Mike Faist, domenica 14 aprile 2024 sul Nove, e in streaming su discovery+ , in occasione dell’uscita del nuovo film di Luca Guadagnino, “Challengers”, che li vede protagonisti.


Zendaya, acclamata attrice, cantante, produttrice e icona di stile mondiale, star di “Dune – Parte Uno” e “Dune – Parte Due”, della trilogia di Spider-Man e vincitrice di due Emmy e un Golden Globe per la pluripremiata serie tv “Euphoria”, per la quale ha ricevuto il plauso di critica e pubblico, sarà ospite di Fabio Fazio in esclusiva per la tv italiana a pochi giorni dall’uscita nelle sale italiane di “Challengers”, al cinema dal 24 aprile per Warner Bros. Pictures – di cui è anche produttrice – che verrà presentato stasera alla spettacolare première italiana che si terrà a Roma alla presenza del cast. Insieme a lei i due acclamati attori Josh O’Connor, celebre per il ruolo di Carlo III in “The Crown”, che gli è valso un Emmy, due Screen Actors Guild Awards e un Golden Globe, e candidato come Miglior attore protagonista ai David di Donatello 2024 per “La Chimera”, e Mike Faist, già interprete di “West Side Story” di Steven Spielberg per il quale ha ottenuto una candidatura come Miglior attore non protagonista ai BAFTA. Diretto dal candidato all’Oscar, al Golden Globe e al Bafta Luca Guadagnino, da una sceneggiatura di Justin Kuritzkes, “Challengers” vede protagonista Zendaya nel ruolo di Tashi Duncan, un’ex prodigio del tennis diventata allenatrice: una forza della natura che non ammette errori, sia dentro che fuori dal campo. Sposata con un fuoriclasse reduce da una serie di sconfitte (Mike Faist), la strategia di Tashi per la redenzione del marito prende una piega sorprendente quando quest’ultimo deve affrontare sul campo l’oramai rovinato Patrick (Josh O’Connor), un tempo suo migliore amico ed ex fidanzato di Tashi. Mentre il loro passato e il loro presente si scontrano e la tensione sale, Tashi dovrà chiedersi quale è il prezzo della vittoria.

Torino, oltre 500.000 visitatori per Tim Burton al Museo del Cinema

Torino, oltre 500.000 visitatori per Tim Burton al Museo del CinemaRoma, 8 apr. (askanews) – È un Tim Burton da record quello che si è appena concluso al Museo Nazionale del Cinema di Torino. Sono infatti oltre 500.000 le persone che hanno visitato la mostra “Il Mondo di Tim Burton” in 6 mesi di apertura, dall’11 ottobre 2023 a ieri, 7 aprile 2024.


“Un evento senza precedenti, una Mole Antonelliana fantastica, e noi siamo emozionati per questo grande successo – hanno detto Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino – la mostra ha avuto un enorme interesse nazionale e internazionale, a dimostrazione che Tim Burton si conferma uno dei più importanti e amati autori del cinema mondiale per diverse generazioni”.

Ciclismo, il Giro chiude a Roma: ultima tappa al Colosseo

Ciclismo, il Giro chiude a Roma: ultima tappa al ColosseoRoma, 8 apr. (askanews) – Presentato in Campidoglio il Grande Arrivo del Giro d’Italia 2024 che prenderà il via il 4 maggio da Venaria Reale per concludersi il 26 nella Capitale per la sesta volta nella storia. Come nell’edizione 2023, la Maglia Rosa verrà incoronata nella Città Eterna, che si vestirà a festa anche grazie alle attività collaterali che verranno organizzate.


Tappa finale divisa in due parti: avvicinamento, dalla partenza a Roma-EUR, fino al primo passaggio sulla linea di arrivo (si raggiunge il litorale e Ostia, quindi si ritorna in zona partenza) e in seguito circuito finale (8 giri) all’interno della Capitale. Il circuito tocca molti dei luoghi simbolo di Roma. In successione si passa da Terme di Caracalla, Colosseo, Fori Imperiali, Piazza Venezia, Lungotevere e Circo Massimo. Senza contare che si sfiorano luoghi come Piazza Navona, Piazza del Popolo e l’Isola Tiberina. Il circuito di 9.5 km si sviluppa interamente lungo le vie cittadine. Si alternano brevi ondulazioni e lunghi rettilinei raccordati da curve a volte impegnative. Il fondo stradale è prevalentemente asfaltato con alcuni brevi tratti in pavé (“sanpietrini”).