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L’Equitazione italiana punta le Olimpiadi di Parigi

L’Equitazione italiana punta le Olimpiadi di ParigiRoma, 14 feb. (askanews) – “Abbiamo ottenuto la qualifica per Parigi con la squadra di concorso completo, un binomio a titolo individuale nel salto ostacoli e la squadra di paradressage. I risultati ottenuti sono di tutti i ragazzi che sono riusciti a ottenerli sul campo. È a loro che deve andare il merito”. Parola del presidente della Federazione Italiana Sport Equestri, Marco di Paola, alla presentazione oggi della stagione degli Sport Equestri che arriverà a Parigi 2024.


Di Paola ha parlato anche dei risultati raggiunti: “Le vittorie in coppa delle nazioni di Piazza di Siena nel 2017 e 2018 e quella di Lorenzo De Luca ottenuta nel Gran Premio Roma proprio nel 2018. Dal punto di vista gestionale abbiamo chiuso con due anni di anticipo il piano di risanamento e grazie al lavoro di tecnici, istruttori, e centri affiliati siamo diventati la settima federazione (sulle 48 del CONI) per numero di atleti (140 mila ndr) e terza per capacità di autofinanziamento”. Al Segretario Generale FISE, Simone Perillo, il compito di intgrodurre i temi della stagione: “L’Italia sarà ancora protagonista di tante manifestazioni internazionali di discipline olimpiche e non olimpiche, in occasione delle quali stiamo lavorando per impostare un piano dedicato alla sostenibilità ambientale, ad esempio in vista dello CSIO5* di Roma Piazza di Siena in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Tra i molti obiettivi raggiunti, siamo fieri del riconoscimento del Cavallo Atleta, operazione modello per la legislazione nazionale ed europea”.


A parlare dell’attività sportiva e del percorso che vedrà gli azzurri a Parigi durante la prossima estate è stato Francesco Girardi, Direttore Sportivo della Federazione. “Abbiamo lavorato tanto – ha detto il DS FISE – per ottenere la qualifica per Parigi 2024. Per il completo i singoli cavalieri debbono ultimare la propria qualifica in questa stagione, in almeno una competizione a quattro stelle. Stiamo predisponendo un programma di gare di avvicinamento, preparazione e di qualifica con l’obiettivo di consentire a tutti di centrare questo primo risultato. Per fortuna alcune di queste importanti gare, Montelibretti e Pratoni del Vivaro, si svolgeranno in Italia, una terza sarà a Saumur, in Francia. Nel salto ostacoli Emanuele Camilli ha consegnato la qualifica all’Italia vincendo il ranking FEI B. La scelta di chi ci rappresenterà a Parigi avverrà quindi dopo una serie di gare di preparazione che serviranno per individuare il binomio più performante. Due di queste saranno sicuramente gli CSIO di Piazza di Siena e di Falsterbo, ai quali si aggiungeranno altri cinque stelle. Il paradressage è uno dei nostri fiori all’occhiello”. L’appuntamento è stato un momento utile per la presentazione del nuovo sito (www.centroequestrefederale.it) e del video realizzati appositamente dalla Federazione per il Centro Equestre Federale Ranieri di Campello.

Fdi vs Lega su terzo mandato. Meloni: ritiro o pronti a scontro

Fdi vs Lega su terzo mandato. Meloni: ritiro o pronti a scontroRoma, 14 feb. (askanews) – Una minaccia, più che una tentazione. Nella speranza che basti a fare da deterrente, a non far deflagrare lo scontro sull’ennesimo fonte aperto dalla Lega. Quando durante la conferenza stampa di fine anno le fu chiesto quale fosse la sua opinione sull’ipotesi di un terzo mandato per i presidenti di Regione, Giorgia Meloni disse di vedere dei “pro e dei contro”, in sostanza di essere “laica su questa materia”. Ma ora che il partito di Matteo Salvini ha presentato al decreto elezioni un emendamento per consentire, tra l’altro, a Luca Zaia di ripresentarsi alle elezioni in Veneto, la presidente del Consiglio viene descritta come “irritata” dall’alleato. Per ragioni di merito, ma non solo. A essere sotto la lente di ingrandimento della premier è la strategia di costante logoramento, su più fronti, messa in atto dal suo vice: le resistenze sulle modifiche al premierato e la strategia sulla protesta degli agricoltori, solo per citare le ultime.


Ed è per questo, viene riferito, che tra palazzo Chigi e via della Scrofa si è deciso che sulla questione del terzo mandato bisogna essere pronti a tutto, persino ad arrivare allo scontro quando e se ci sarà il voto in commissione Affari costituzionali del Senato, probabilmente la settimana prossima. Non è l’auspicio della premier ma l’ipotesi non viene scartata sebbene il vero obiettivo sia quello di convincere la Lega a ritirare la proposta di modifica prima dello show down. Il vice segretario leghista Andrea Crippa insiste: “Per dare una buona amministrazione ai territori dobbiamo consentire a chi è capace di potersi candidare: se noi impediamo a persone capaci di candidarsi potrebbe essere un problema”. Il capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti, invece, ne fa una questione di rispetto delle procedure legislative ricordando che si sta esaminando un decreto. “Ritengo che, allo stato attuale – spiega – non sia possibile riconoscere i requisiti di necessità e urgenza che dovrebbero portare la politica a pronunciarsi in un senso o nell’altro”.


C’è un altro argomento che tra i meloniani viene messo agli atti: tra gli emendamenti condivisi sul premierato ce n’è anche uno che prevede il limite dei due mandati per il presidente del Consiglio. Come si può pensare – è il ragionamento – che quello che vale per il capo del governo non valga per un presidente di Regione? Inzialmente, dentro Fratelli d’Italia era circolata la suggestione che la questione potesse essere bypassata con una semplice dichiarazione di inammissibilità dell’emendamento da parte del presidente della commissione, il meloniano di ferro Alberto Balboni. Una ipotesi che viene sostanzialmente smontata nelle ultime ore. Dunque, fanno sapere fonti del partito di maggioranza relativa, se non ci sarà il ritiro si arriverà al voto con il rischio non soltanto che si spacchi la maggioranza ma anche che la proposta di modifica venga bocciata, mettendo una pietra tombale sul terzo mandato.


Si fanno già i calcoli. I meloniani possono contare sulla sponda di Forza Italia che ancora oggi con il segretario Antonio Tajani hanno ribadito di essere totalmente in asse con la premier su questo punto. “I governatori – afferma – hanno un grande potere, superiore al presidente del Consiglio sul territorio. Non è questione che riguarda Lega o Pd” ma un tema di “tutela dell’alternanza e della democrazia nel nostro Paese, anche negli Usa il presidente ha due mandati”. Il Pd, come dimostrano le prese di posizione delle ultime ore, è spaccato e il M5s – ragionano in Fdi – ha già nel suo statuto il limite di due legislature per i deputati. E tuttavia va messo tutto in conto, compreso il rischio che le opposizioni ne approfittino per fare uno sgambetto alla maggioranza. Il nodo del terzo mandato si intreccia con l’iter del premierato, tanto caro alla presidente del Consiglio, e a quello dell’Autonomia, cara alla Lega, che proprio oggi è stata incardinata alla Camera nel suo secondo passaggio parlamentare. Ma anche alle prossime elezioni in Veneto. Fratelli d’Italia rivendica apertamente il prossimo governatore. Lo dice in chiaro il coordinatore del partito in Regione, Luca De Carlo, considerato anche un papabile candidato. “Il dato delle ultime elezioni politiche è stato chiarissimo: il 32,5% dei veneti ha votato Fratelli d’Italia. Un veneto su tre ha scelto il nostro partito”, sottolinea. Ed è proprio su questo punto che, a sua volta, insiste Crippa. “Non ho capito perché non sono d’accordo, perché De Carlo vuol fare il presidente del Veneto?”.

Covid, Speranza: da Fdi in aula squadrismo inaccettabile

Covid, Speranza: da Fdi in aula squadrismo inaccettabileRoma, 14 feb. (askanews) – “Non ho mai ascoltato un gruppo di maggioranza fare un intervento intero su chi ha governato prima. Evoca i momenti peggiori di questo paese, è un intervento squadrista, inaccettabile”. Lo ha detto l’ex ministro Roberto Speranza, Pd, parlando in aula e replicando ad Alice Bonguerrieri, Fdi, relatrice della proposta di legge che istituisce una commissione di inchiesta sul Covid.


Ha spiegato Speranza: “E’ stato accostato il mio cognome e quello del presidente Conte alla parola condanna. Siccome noi siamo stati in tribunale ma c’è stata un’archiviazione con formula piena, accostare le nostre personalità alla parola ‘condannati’ in maniera vaga e confusa come ho percepito nel primo intervento è molto grave e non è accettabile. Ribadisco di avere operato da ministro con disciplina e onore come ribadisce la nostra Carta ostituzionale”. Ha aggiunto Speranza: “Se qualche italiano ha dubbi sugli obiettivi di questa commissione credo che questo intervento li abbia chiariti. E’ emerso in maniera lampante, drammatica, ma forse chiarificatrice che l’obiettivo di questa commissione non è quello che invece un grande paese dovrebbe avere, cioè provare insieme a fare qualcosa per rendere più forte il Ssn”.

Covid, Conte: non temo Commissione inchiesta, maggioranza codarda

Covid, Conte: non temo Commissione inchiesta, maggioranza codardaRoma, 14 feb. (askanews) – “Credo sia legittimo proporre una commissione di inchiesta: non ho nessun timore per quanto riguarda l’indagine che verrà svolta. Ritengo profondamente viziata questa commissione perché, per come è stata impostata per il perimetro che è stato dato, purtroppo si precluderà l’indagine sulla gestione della sanità che è per lo più rimessa alle Regioni e questo è un atto di codardia della maggioranza”. Lo ha detto in aula alla Camera il leader M5s Giuseppe Conte, intervenendo dopo l’approvazione dell’istituzione di una commissione di inchiesta sull’emergenza Covid.

Covid, da Camera ok definitivo a istituzione commissione inchiesta

Covid, da Camera ok definitivo a istituzione commissione inchiestaRoma, 14 feb. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato in via definitiva l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dal Covid. I sì sono stati 132, i no 86, un astenuto. Italia Viva ha votato a favore insieme al resto della maggioranza.


Il testo – approvato in prima lettura dalla Camera, modificato dal Senato, e oggi licenziato da Montecitorio in terza lettura – prevede che la Commissione sia composta da quindici senatori e quindici deputati, nominati in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari, assicurando la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo esistente in almeno un ramo del Parlamento. La convocazione per la costituzione dell’Ufficio di Presidenza della Commissione è disposta dai presidenti di Camera e Senato, entro quindici giorni dalla nomina dei commissari. Compito della commissione sarà indagare sull’operato del governo Conte II, in carica durante l’emergenza Covid, e del ministero della Salute guidato dall’allora ministro Roberto Speranza. Respinta – anche oggi con la bocciatura di un ordine del giorno del deputato Pd Nico Stumpo – la richiesta di verificare i ruoli avuti dalle Regioni e dagli enti locali e le misure da loro adottate.


L’articolo 3 del testo definisce in maniera puntuale tutti i compiti della Commissione: tra quelli elencati nel dossier del servizio studi della Camera, lo svolgimento di indagini e la valutazione dell’efficacia, della tempestività e dei risultati delle misure adottate dal governo; l’accertamento delle ragioni del mancato aggiornamento del Piano pandemico redatto nel 2006, della mancata attivazione di quello allora vigente dopo la dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria internazionale da parte dell’OMS il 30 gennaio 2020; la verifica dei compiti e la valutazione dell’efficacia e dei risultati delle attività della task-force istituita presso il Ministero della salute il 22 gennaio 2020 incaricata di coordinare le iniziative in tema di Covid e del Comitato tecnico-scientifico. La Commissione d’inchiesta dovrà verificare il rispetto da parte dello Stato italiano delle normative nazionali, europee ed internazionali in tema di emergenze epidemiologiche; la valutazione dell’adeguatezza e proporzionalità delle misure adottate dal Governo per la prevenzione e gestione dei contagi in ambito scolastico; delle indicazioni e degli strumenti forniti dal Governo e dalle sue strutture di supporto alle Regioni e agli enti locali in ciascuna fase dell’emergenza pandemica; la valutazione delle misure adottate sotto il profilo del potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale; la verifica sull’esistenza di eventuali carenze o ritardi nell’approvvigionamento dei dispositivi di protezione personale e dispositivi medici, individuandone cause e responsabilità; l’indagine su eventuali donazioni ed esportazioni di quantità di dispositivi di protezione individuale e altri beni utili per la protezione dai contagi, autorizzate o comunque che si sono verificate nella fase iniziale e durante la pandemia; l’indagine su eventuali abusi, sprechi, irregolarità o illeciti sulle procedure di acquisto e la gestione delle risorse destinate al contenimento ed alla cura del Covid da parte del Governo, delle sue strutture di supporto e del Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19; l’accertamento e la valutazione di alcuni specifici aspetti relativi alla gestione dell’emergenza Covid-19 da parte del Commissario straordinario; la valutazione delle misure di contenimento adottate dal Governo nelle fasi iniziali e successive della pandemia e il profilo del loro adeguato fondamento scientifico, anche eventualmente attraverso la valutazione comparativa con la condotta seguita da altri Stati europei e con i risultati da essi conseguiti.

Confindustria: candidature all’esame dei saggi, slittano consultazioni

Confindustria: candidature all’esame dei saggi, slittano consultazioniRoma, 14 feb. (askanews) – Le candidature alla presidenza di Confindustria sono ancora all’esame dei tre saggi dell’associazione, Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi. La Commissione di designazione avrebbe bisogno di più tempo per verificare la correttezza della documentazione presentata dai candidati, in particolare le firme a sostegno. Per la successione a Carlo Bonomi si sono fatti avanti in quattro: Edoardo Garrone, Emanuele Orsini, Alberto Marenghi e Antonio Gozzi.


Slittano così le consultazioni dei saggi con la base imprenditoriale di Confindustria. Salta l’incontro a Milano, nella sede di Federchimica, in programma per domani e quello di venerdì 16 a Bologna. Probabilmente un nuovo calendario verrà fissato a breve e il ‘tour’ potrà cominciare la prossima settimana.

Rugby, i convocati dell’Italrugby per Francia-Italia

Rugby, i convocati dell’Italrugby per Francia-ItaliaRoma, 14 feb. (askanews) – Gonzalo Quesada, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Rugby Maschile, ha ufficializzato la lista degli atleti convocati per il raduno – in calendario a partire da domenica 18 febbraio – in preparazione del match contro la Francia valido per la terza giornata del Guinness Sei Nazioni 2024 in programma domenica 25 febbraio alle 16 al Groupama Stadium di Lille, partita che sarà trasmessa in diretta su Sky Sport e in chiaro su TV8.


Sono 33 i giocatori convocati che si ritroveranno presso il CPO Giulio Onesti di Roma, quartier generale degli Azzurri durante il torneo. In prima linea torna Simone Ferrari dopo l’infortunio che lo ha costretto a saltare i primi due impegni del Sei Nazioni. Conferme per Leonardo Marin nel reparto dei trequarti e Matteo Canali in seconda linea, con quest’ultimo che ha ricevuto la prima convocazione nel raduno pre-Irlanda. Rientra nel gruppo Francois Mey, che aveva preso parte al primo raduno del 2024 della Nazionale Maggiore Maschile a Verona mentre viene selezionato per la prima volta l’ala degli Harlequins Louis Lynagh, figlio della leggendaria apertura australiana della Benetton Rugby, Michael: nato a Treviso il 3 dicembre del 2000, l’ala del Club londinese è fresco di ingaggio da parte della Benetton a partire dal luglio 2024.


Mancheranno Negri, Lorenzo Cannone e Iachizzi che proseguono il proprio percorso riabilitativo presso la Franchigia di appartenenza. Non disponibile anche Pietro Ceccarelli in seguito al riscontro di un infortunio nel suo club di appartenenza. Lo staff tecnico dell’Italia, dopo un confronto con il giocatore successivo alla gara di Dublino, ha deciso di comune accordo con lo stesso di non selezionare Tommaso Allan per la terza giornata del Torneo. Il trequarti del Perpignan ha chiesto di osservare un periodo di riposo dall’attività internazionale dopo aver preso parte senza soluzione di continuità alle finestre World Rugby dell’intero 2023, inclusa la preparazione estiva alla Rugby World Cup. “Tommaso è un eccellente professionista e, cosa ancor più importante, una persona di indiscutibile valore. Gli uomini, prima ancora degli atleti, sono al centro delle nostre valutazioni ed è per questo che, dopo esserci confrontati con Tommaso e aver pienamente compreso le sue necessità, abbiamo deciso insieme a lui per un periodo di riposo addizionale” ha dichiarato il CT Gonzalo Quesada. Questi i convocati: Piloni: Ferrari, Fischetti, Nocera, Rizzoli, Spagnolo, Zilocchi. Tallonatori: Lucchesi, Manfredi, Nicotera, Seconde Linee: Canali, Cannone, Ruzza, Zambonin; Terze linee: Favretto, Izekor, Lamaro, Vintcent, Zuliani; Mediani di mischia: Garbisi, Page-Relo, Varney; Mediani di apertura: Garbisi, Marin; Centri: Brex, Menoncello, Mori, Zanon; Ali/Estremi: Capuozzo, Ioane, Gesi, Lynagh, Mey, Pani.

Tim: nel 2023 ricavi a 16,3 miliardi (+3,1%), ebitda a 6,4 mld (+5,7%)

Tim: nel 2023 ricavi a 16,3 miliardi (+3,1%), ebitda a 6,4 mld (+5,7%)Milano, 14 feb. (askanews) – Il gruppo Tim chiude il 2023 con ricavi di gruppo a 16,3 miliardi, in crescita del 3,1% rispetto al 2022. L’ebitda di gruppo sale a 6,4 miliardi, in aumento del 5,7% (ebitda after lease a 5,3 mld, +6,1%).


A fine 2023, l’indebitamento finanziario netto after lease ammonta a 20,3 miliardi, in aumento di 0,3 miliardi rispetto a fine 2022 ma in calo di 835 milioni sul trimestre precedente. I risultati del quarto trimestre, sottolinea Tim, “confermano il trend di miglioramento del business domestico e la forte crescita di Tim Brasil” e “consentono di raggiungere o superare gli obiettivi fissati per l’esercizio 2023, centrando, per la prima volta dal 2010, tutte le guidance per il secondo esercizio consecutivo”.

Razzetti e Martinenghi, doppio argento ai Mondiali di Doha

Razzetti e Martinenghi, doppio argento ai Mondiali di DohaRoma, 14 feb. (askanews) – Dopo il bronzo di Paltrinieri ai mondiali di Doha arriva il doppio argento azzurro. Con le tre medaglie di oggi l’Italia ha già eguagliato il bottino mondiale di Fukuoka, sei medaglie, un oro, quattro argenti e un bronzo, esattamente lo stesso medagliere


Alberto Razzetti ha scritto una pagina di storia del nuoto italiano ai Mondiali. Il nuotatore ligure diventa il primo azzurro a salire sul podio iridato dei 200 farfalla, e lo fa mettendo in difficoltà per oltre 150 metri il giapponese Tomoru Honda (oro iridato) e prendendosi un argento luccicante. Razzetti sembra studiare la situazione nella prima vasca, passando in testa in 25″21. Dai 130 metri in poi inizia a forzare l’andatura, va sulla stessa linea di Honda e i due toccano insieme in 1’23″500 a una vasca dal termine. Razzetti però si arrende a trenta metri dal traguardo, accumulando 77 centesimi di ritardo in 1’54″65 ma facendo capire che sì, è ai livelli dei migliori. Il terzo posto è, a sorpresa, per l’austriaco Martin Espenberger, che chiude in 1’55″16 mettendosi alle spalle il polacco Chmielewski. Nicolò Martinenghi è argento nei 50 rana. Peccato perché l’azzurro è stato in testa per 45 metri. Poi il successo è andato all’australiano Sam Williamson con il crono di 26″32, secondo Martinenghi con 26″39, terzo posto per 26″49, quarto Peaty con 26″77, sesto Cerasuolo con 26″93.

Gregorio Paltrinieri bronzo negli 800 stile libero ai Mondiali di Doha

Gregorio Paltrinieri bronzo negli 800 stile libero ai Mondiali di DohaRoma, 14 feb. (askanews) – Gregorio Paltrinieri conquista la seconda medaglia ai Mondiali di nuoto in corso a Doha. Dopo l’argento in acque libere nella staffetta 4×1.5km, super Greg ha conquistato la medaglia di bronzo negli 800 stile libero. Un terzo posto con qualche rimpianto per l’azzurro che fino a due vasche dalla fine era in testa, ma nel finale ha subito il sorpasso dell’irlandese Daniel Wiffen, medaglia d’oro, e dell’australiano Elijah Winnington che ha battuto Paltrinieri nella volata per l’argento. Paltrinieri è leggendario e dalla corsia 1, una di quelle da cui in genere partono i “comprimari”, sorprende quasi tutti gli avversari e si mette al collo comunque un pesantissimo bronzo. Il vincitore di tutto, primatista italiano e vice campione olimpico – tesserato per Fiamme Oro e Coopernuoto – nuota in 7’42″98, sedici vasche a 29″1-29″1 con frequenza che è calata solo nell’ultimo. Questi i passaggi di Paltinieri ogni cento metri: 55″18 (2), 1’52″87 (2), 2’51″00 (2), 3’49″27 (2), 4’47″42 (1), 5’45″99 (1), 6’44″66 (1). “Peccato, ho fatto molta fatica nell’ultimo 100, ma è stata una bella gara – ha spiegato Paltrinieri a Rai Sport – Non guardo le medaglie, ma cerco emozioni vere e quando faccio gare così mi emoziono come la prima volta. Una volta ci sarei rimasto male, ma adesso mi sento vivo. Oggi cercavo belle sensazioni”.