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Bce, gli indizi forniti da Lagarde sui futuri tagli ai tassi

Bce, gli indizi forniti da Lagarde sui futuri tagli ai tassiRoma, 25 gen. (askanews) – Alla Bce le discussioni sui tagli ai tassi di interesse sono ancora ritenute “premature”. Ma nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo, la presidente Christine Lagarde, pur mantenendosi abbottonata sulle tempistiche, ha fornito una serie di indizi su come l’istituzione stia ragionando per questa futura inversione di rotta.

Nei mesi passati la Bce ha alzato i tassi di 450 punti base complessivi, in risposta ai forti rincari dei prezzi. Ora “le condizioni monetarie restrittive deprimono la domanda e questo – ha sostenuto – aiuta a far calare l’inflazione”. Un primo indizio fornito dalla presidente è stato ribadire che il direttorio vuole sentirsi “maggiormente fiducioso”, in base ai dati che giungeranno, sul fatto che il carovita medio dell’area euro sia instradato per tornare al valore obiettivo del 2% con la velocità auspicata, cioè per il 2025.

Un altro elemento è nel fatto che Lagarde non ha voluto confermare esplicitamente le interpretazioni che sono state date ad alcune sue dichiarazioni di una decina di giorni fa, in una intervista durante il forum di Davos, secondo cui avrebbe suggerito come probabile un taglio dei tassi in estate. “Il consenso al tavolo del Consiglio è che era prematuro discutere di tagli dei tassi. Confermo solitamente le mie dichiarazioni (ma) non sono sicura che le caratterizzerei come avete detto o come altri hanno commentato su come ho parlato”, ha dichiarato.

E un terzo indizio è arrivato in risposta a una domanda sui dati dei salari che la Bce vuole vedere prima di mettersi a discutere di tagli ai tassi. Le è stato chiesto se fossero quelli che Eurostat diffonderà ad aprile. “Lei è corretto in merito alle date di pubblicazione”, ha risposto. Ha anche aggiunto che non si guarderà solo ai salari. “Guardiamo a tutti i tipi di dati. Guardiamo molto ai salari, dato che c’è un processo di recupero in corso. Ma guardiamo tante altre cose: i profitti delle imprese sono estremamente importanti; i prezzi dell’energia, che sono volatili con i rischi geopolitici. Guarderemo anche ai conti pubblici con molta attenzione: ci sono impegni da parte dei governi che rimuoveranno le misure di sostegno per il caro energia. Saremo molto attenti a questo e vedremo quanto risanamento ci stia – ha detto Lagarde – rispetto ai piani di bilancio che sono stati presentati”.

Ad aprile l’ente di statistica Ue pubblicherà una molteplicità di dati, tra cui quelli sul tasso di disoccupazione (il 3), sui costi del lavoro (il 4), sui prezzi alla produzione (il 5), sulle retribuzioni nette (il 12), ma anche la stima preliminare sull’inflazione di aprile (il 30) e sulla crescita del Pil nel primo trimestre. Le prossime riunioni decisionali di politica monetaria si svolgeranno il 7 marzo, l’11 aprile e il 6 giugno. A marzo i tecnici della Bce aggiorneranno anche le previsioni su crescita economica e inflazione, mentre in occasione del 6 giugno l’aggiornamento sarà quello che ogni sei mesi viene effettuato assieme a tutto l’Eurosistema delle banche centrali nazionali. Quindi a giugno ci saranno sia tutti i dati più recenti disponibili, sia le previsioni più “condivise”. Tra gli analisti, le attese sui tempi del primo taglio, che nei giorni scorsi si erano allungate su inizio estate, ora sembrano riavvicinarsi a tarda primavera. Sui mercati l’euro ha mostrato una leggera moderazione e in serata si scambia a 1,0832 dollari. Il quadro attuale resta non entusiasmante “E’ probabile che nell’ultimo trimestre del 2023 l’economia dell’area euro abbia segnato una stagnazione, mentre per il breve termine prevediamo debolezza ma alcune indagini puntano a una ripresa più avanti”, ha affermato Lagarde. Intanto il tasso sulle principali operazioni di rifianziamento resta al 4,50%, quello sulle operazioni marginali al 4,75 per cento e quello sui depositi, che le banche commerciali parcheggiano presso la stessa banca centrale, resta al 4 per cento. Per quanto riguarda le banche centrali, ora l’appuntamento più atteso è il direttorio della Federal Reserve, mercoledì 31, mentre il giorno successivo sarà il turno della Banca d’Inghilterra. (di Roberto Vozzi).

Autonomia, Pd si mobilita: referendum possibile ma con prudenza

Autonomia, Pd si mobilita: referendum possibile ma con prudenzaRoma, 25 gen. (askanews) – Una “mobilitazione” contro l’autonomia il Pd l’ha annunciata già martedì scorso, subito dopo il voto del Senato, ed è stata proprio la segretaria Elly Schlein a parlarne. Per i democratici il disegno di legge di Calderoli è un colpo devastante alle regioni del sud e, dunque, anche un’ottima occasione per mettere in difficoltà il partito della premier Giorgia Meloni. Per questo della questione si è parlato anche mercoledì sera, nella segreteria riunita per mettere a punto la mozione sul Medio Oriente, arrivando intanto ad ipotizzare un’iniziativa a livello nazionale, in tutte le città italiane, per coinvolgere anche “le altre forze politiche e sociali”, come ha detto Schlein martedì. Una strategia che prende in considerazione anche il referendum (“Non escludiamo nulla”, ripete Schlein a chi gliene parla) anche se questo argomento viene affrontato con grande prudenza.

L’idea di fare della battaglia sull’autonomia il ‘nuovo salario minimo’, prende sempre più piede. Come spiega più di un esponente della segreteria “tutte le opposizioni sono contrarie, da M5s a Iv… Solo Azione è più cauta perché c’è Gelmini che frena”. Gelmini però è senatrice, mentre ora lo scontro passa alla Camera “dove c’è Carfagna”. Una convergenza delle opposizioni, insomma, sembra possibile, almeno sulla carta. Contro l’autonomia, del resto, si stanno mobilitando i sindacati, a cominciare dalla Cgil, ma anche associazioni e amministratori locali, come oggi Vincenzo De Luca. Tutti pronti anche ad un referendum. Per questo i democratici ripetono che ogni strumento è possibile, sarebbe un errore – spiega ancora un esponente della segreteria – perdere l’occasione di convogliare tutte queste realtà su una battaglia contro il governo.

D’altro canto, raccontano, la prudenza è necessaria, per due motivi molto pratici. Il primo è che il ddl Calderoli è una legge ordinaria e il referendum possibile sarebbe quello abrogativo previsto dall’articolo 75 della Costituzione, che prevede il quorum. Un ostacolo non da poco, se si considera che dal 1995 la soglia del 50% è stata raggiunta solo una volta, nel 2011. Inoltre, è stato il ragionamento in segreteria Pd, “l’autonomia differenziata è un tema molto tecnico, bisogna trovare il modo di far comprendere bene quali sarebbero le conseguenze sulla vita delle persone, soprattutto nelle regioni che rischiano di essere svantaggiate”. Per questo la linea è: non escludiamo niente, possibile anche la raccolta delle firme, ma intanto avviamo la mobilitazione, per far capire bene alle persone cosa c’è in ballo. E la prima, appunto, dovrebbe essere un’iniziativa nazionale, in tutte le città. Le priorità, ora, sono tenere insieme tutto il fronte contrario alla riforma e spiegare i rischi con concetti “facili”. Il resto si vedrà strada facendo.

Meloni si collega con Iss: Italia grande squadra se riesce a percepirsi così

Meloni si collega con Iss: Italia grande squadra se riesce a percepirsi cosìRoma, 25 gen. (askanews) – “I simboli” come la bandiera italiana “alle sue spalle e sulla sua tuta” e come il motto della missione, ‘Voluntas’, “sono i simboli di una nazione che idealmente è con lei in questo momento, che tifa per lei e che spera che si possa fare sempre di più, che si possa sempre andare avanti, continuare con l’entusiasmo che lei ci sta raccontando a non immaginare che ci debbano essere dei limiti precostituiti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso di un videocollegamento dal Colosseo con l’astronauta italiano Walter Villadei, dalla Stazione spaziale internazionale.

“Questa missione – ha proseguito Meloni parlando della ‘Ax-3′ di Axiom Space – consente all’Italia di rafforzare la propria posizione nell’ambito dell’economia spaziale e nell’ambito delle attività in orbita bassa, permette alla nostra comunità scientifica, accademica, industriale di fare progressi che sono estremamente significativi. E’ un progetto nel quale crediamo fermamente, che coinvolge la Presidenza del Consiglio, diversi ministeri, l’Agenzia spaziale italiana, il mondo accademico, la filiera spaziale italiana e vederle sintetizzati nelle sue parole, nella bandiera italiana che campeggia le sue spalle e sulla sua tuta, è davvero il risultato di un grande lavoro di squadra”. “Che poi – ha sottolineato la premier – è quello che una nazione è: soprattutto una grande squadra se riesce a percepirsi così. Noi ogni tanto ci dobbiamo un po’ lavorare ma in questo caso siamo riusciti a raccontare molto bene il valore di quella squadra. Viva l’Italia, Colonnello”, ha concluso Meloni salutando Villadei.

Musica, Marlene Kuntz: da marzo al via il tour Catartica 2024

Musica, Marlene Kuntz: da marzo al via il tour Catartica 2024Roma, 25 gen. (askanews) – Il 13 maggio del 1994 usciva Catartica, disco d’esordio dei Marlene Kuntz, destinato a diventare una vera e propria pietra miliare nella storia della musica italiana. Per festeggiare i 30 anni dell’album culto che ha segnato un’intera generazione, da venerdì 8 marzo sarà disponibile la ristampa di “Catartica”, nel formato CD e doppio LP entrambi con libretto con foto inedite e un box speciale in edizione limitata contenente il cd, il doppio lp (e i relativi libretti con foto inedite), la musicassetta di “Demosonici” con una bonus track mai pubblicata, il poster del tour 2024 ed un “fan pass” esclusivo che potrà dare la possibilità di incontrare la band in uno speciale meet & greet durante le tappe del tour. Segui i social della band per maggiori dettagli.

Tajani: ora bisogna lavorare per la pace in Medioriente

Tajani: ora bisogna lavorare per la pace in MediorienteRoma, 25 gen. (askanews) – In Medio Oriente “non bisogna demordere” e adesso “bisogna lavorare per la pace”. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, conversando con i giornalisti durante la visita a Gerusalemme.

“Non bisogna demordere e questa è la soluzione che riguarda il futuro”, ha detto il capo della diplomazia italiana alludendo a un incontro con Abu Mazen e alla soluzione dei due stati. “Tutto questo non significa che bisogna allentare la sicurezza attorno a Israele”, ha chiarito, “Israele deve poter vivere in sicurezza e non devono esserci rischi per la sopravvivenza di questo Paese. Nessuno deve dire che Israele può essere cancellato dalla carta geografica e Hamas è un’organizzazione terroristica, che ha compiuto degli atti quasi, addirittura, peggiori di quelli che compirono i nazisti. Bambini messi nei forni mentre si violentava la madre del bambino sono cose che non si sono viste da nessuna parte al mondo, quindi sono scene, quelle che abbiamo visto, che lasciano veramente senza parole…” “Ora però bisogna lavorare per la pace e ho trovato invece disponibilità da parte israeliana per aiutare la popolazione civile di Gaza, soprattutto i bambini”, ha indicato il titolare della Farnesina, “Stiamo lavorando con l’autorizzazione del governo israeliano – che deve dare l’autorizzazione a uscire da Gaza – per portare un centinaio di bambini palestinesi per essere curati in Italia. Lo stiamo organizzando con l’Unità di crisi del ministero degli Esteri, con il sostegno dell’Aeronautica militare, lavorando con gli egiziani e naturalmente lavorando anche con Israele che ci sta aiutando a far uscire i bambini dalla Striscia di Gaza”.

Fondazione Prada: il 2024 a Milano, Venezia, Shanghai e Tokyo

Fondazione Prada: il 2024 a Milano, Venezia, Shanghai e TokyoMilano, 25 gen. (askanews) – Fondazione Prada ha annunciato le principali attività del 2024 per le tre sedi permanenti a Milano e Venezia e negli spazi esterni di Shanghai e Tokyo. Grazie al confronto con artisti, curatori, scienziati, studiosi, registi e intellettuali, Fondazione Prada vuole rivolgersi a un pubblico internazionale e plurale. L’impegno si concentra sulla ricerca di modalità inedite e attrattive per indagare la complessità della cultura umana al di là dei confini delle singole discipline. Nel 2024 saranno presentati i progetti espositivi degli artisti Meriem Bennani, Michaël Borremans, Christoph Büchel, Miranda July e Pino Pascali e la nuova iniziativa di ‘Human Brains’ dedicata alle neuroscienze, oltre alla proposta del Cinema Godard e alle attività in campo educativo.

Come sottolinea Miuccia Prada, presidente e direttrice della Fondazione, ‘anche nei mesi futuri la nostra istituzione proverà ad affrontare tematiche del presente da molteplici prospettive, coinvolgendo artisti di generazioni differenti e provenienti da contesti eterogenei, per individuare strumenti che mettano in discussione le opinioni correnti e ci aiutino a pensare in modo più profondo’. Osservatorio, all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, accoglierà dal 7 marzo al 14 ottobre 2024 ‘Miranda July: New Society’, la prima esposizione museale dedicata a Miranda July (Stati Uniti, 1974). Curata da Mia Locks, la mostra presenta un nuovo progetto video, F.A.M.I.L.Y. (Falling Apart Meanwhile I Love You), e ripercorre tre decenni di produzione dell’artista, regista e scrittrice americana, includendo una selezione di performance, opere basate sul web e installazioni. ‘New Society’ indaga la continua esplorazione del rischio e dell’intimità da parte di Miranda July attraverso progetti performativi, lavori partecipativi e tecnologia. Con vulnerabilità e umorismo, July mette in discussione le norme e le gerarchie culturali consolidate attraverso la sua relazione unica e fluida con lo spettatore.

La mostra sarà accompagnata dalla prima retrospettiva completa della sua filmografia in Italia che si terrà al Cinema Godard. La rassegna comprenderà tre lungometraggi, Me and You and Everyone We Know (2005), The Future (2011) e Kajillionaire (2020), e sarà completata da una selezione di cortometraggi e opere inedite su grande schermo. Il lavoro di Miranda July sarà anche al centro di una mostra presentata da aprile a luglio 2024 negli spazi di Prada Aoyama a Tokyo. Prada Rong Zhai ospiterà dal 22 marzo al 14 maggio 2024 ‘The Promise’, una personale dedicata a Michaël Borremans (Belgio, 1963). Una selezione delle sue opere pittoriche sarà esposta negli spazi della residenza storica del 1918, caratterizzata da un dialogo a livello architettonico e decorativo tra la tradizione cinese e quella occidentale. Nel suo lavoro Borremans osserva la condizione umana creando accostamenti assurdi e un’ambigua tensione tra la sua tecnica raffinata e i soggetti ritratti. Questa sensazione di anacronismo troverà una corrispondenza nella dimensione intima e domestica degli spazi espositivi di Prada Rong Zhai.

Un’ampia retrospettiva dedicata a Pino Pascali (Italia, 1935 – 1968) sarà presentata nella sede principale di Milano dal 28 marzo al 23 settembre 2024. La mostra, a cura di Mark Godfrey, includerà più di cinquanta lavori dell’artista provenienti da musei italiani e internazionali e da importanti collezioni private. Il progetto espositivo è composto da quattro sezioni. La prima analizza l’approccio con il quale Pascali ha realizzato le sue mostre dal 1965 al 1968, creando ambienti originali piuttosto che semplici selezioni di opere dal suo studio. La seconda parte esplora i suoi più significativi interventi in importanti mostre collettive di quegli anni e include i lavori degli artisti che hanno esposto insieme a lui. La terza sezione esamina l’interazione di Pascali con le sue sculture nelle fotografie scattate da Claudio Abate, Andrea Taverna e Ugo Mulas e come queste immagini suggeriscono fantasiose modalità di approccio al suo lavoro. La quarta sezione indaga l’utilizzo da parte di Pascali di materiali naturali e industriali, studiando la loro provenienza, il loro impiego in ambito commerciale, quali altri artisti ne hanno fatto uso e il loro sviluppo nel tempo. Queste quattro prospettive sul lavoro di Pascali aiutano a dimostrare la sua rilevanza per gli artisti contemporanei nonostante la sua breve carriera. In occasione della Biennale Arte, la sede di Venezia, il palazzo storico di Ca’ Corner della Regina, presenterà dal 20 aprile al 24 novembre 2024 il progetto ‘Monte di Pietà’ ideato dall’artista Christoph Büchel (Svizzera, 1966). In origine dimora dei mercanti veneziani Corner di San Cassiano, Ca’ Corner della Regina è costruito tra il 1724 e il 1728 sulle rovine dell’edificio gotico in cui nasce nel 1454 Caterina Cornaro, futura Regina di Cipro. Nel 1800 il palazzo diventa proprietà di Papa Pio VII che lo assegna nel 1817 alla congregazione dei Padri Cavanis. Fino al 1969 è la sede del Monte di Pietà di Venezia, mentre dal 1975 al 2010 ospita l’Archivio Storico della Biennale di Venezia e dal 2011 diventa un’istituzione culturale. Questa storia stratificata è il punto di partenza per Büchel per la costruzione di un’articolata rete di relazioni spaziali, economiche e culturali. Lo studio del concetto di debito come base della società e strumento di potere è sviluppato in una complessa installazione. Il progetto includerà opere storiche e contemporanee, nuovi interventi allestitivi e una vasta selezione di oggetti e documenti relativi alla storia della proprietà, del credito e della finanza, alla formazione di collezioni e archivi, alla creazione e al significato di un patrimonio reale o fittizio. Tra le opere di altri artisti e gli oggetti esposti sarà presentata anche The Diamond Maker (2020-) di Christoph Büchel, una valigia che contiene diamanti artificiali creati in laboratorio, risultato del processo di trasformazione dell’intero corpus di opere in suo possesso, compresi i lavori della sua infanzia e giovinezza, e quelle di futura creazione.

Nel quadro del progetto scientifico ‘Human Brains’, il 17 e 18 ottobre 2024 Fondazione Prada organizzerà la seconda edizione di un convegno internazionale accompagnato da una mostra e focalizzato sull’importanza della prevenzione e dell’intervento precoce nelle malattie neurodegenerative. Il progetto coinvolgerà quindici prestigiosi istituti di ricerca internazionali, associazioni di malati e organizzazioni che operano nel settore della salute del cervello, nonché i decisori politici. Gli obiettivi principali sono il confronto e il dialogo produttivo tra i diversi soggetti per dar luogo alla promozione di azioni specifiche nell’ambito dei fattori modificabili delle malattie neurodegenerative, primo tra tutti l’ambiente, fino a giungere a una vera e propria ‘call to action’ in grado di coinvolgere un’ampia comunità. I risultati delle prime quattro fasi di ‘Human Brains’ – il convegno online ‘Culture and Consciousness’ (2020), la serie di discussioni in streaming ‘Conversations’ (2021-2022), il progetto espositivo a Venezia ‘It Begins with an Idea’ (2022) e il forum e la mostra ‘Preserving the Brain’ (2022) a Milano – sono raccolti nell’ampia pubblicazione edita da Fondazione Prada e disponibile da febbraio 2024. Dal 31 ottobre 2024 al 24 febbraio 2025 sarà presentata una nuova commissione dell’artista Meriem Bennani (Marocco, 1988) nella sede di Fondazione Prada a Milano. Il progetto sarà costituito da un’installazione di grandi dimensioni e un film d’animazione inedito, che esplora la gamma di cambiamenti sociopolitici e culturali che hanno un impatto sulla nostra vita emotiva, unendo la dimensione collettiva a quella personale. Da un lato, la grande installazione meccanica anima centinaia di oggetti di seconda mano in un balletto caotico, dall’altro, il lungometraggio diretto con Orian Barki e prodotto creativamente da John Michael Boling e Jason Coombs, è ambientato in un mondo popolato da animali antropomorfi e sospeso tra realismo, autobiografia e finzione. Nel corso del 2024 si rafforzerà anche l’attività del Cinema Godard che esplora visioni creative e letture inaspettate del panorama cinematografico del presente e del passato stimolando commistioni con i linguaggi delle arti visive e della musica. La programmazione, a cura di Paolo Moretti, amplierà ulteriormente il proprio raggio d’azione tra diversi generi e territori attraverso un ricco calendario di proiezioni e incontri aperti al pubblico con registi, attori e critici italiani e internazionali. In ambito educativo, le attività gratuite dell’Accademia dei bambini riprendono con i laboratori tematici del weekend. In corso dal 3 febbraio al 7 aprile 2024, il nuovo ciclo ‘Sogni’ è ideato dall’artista e fotografa Ilaria Turba. Fino al prossimo giugno l’Accademia estende la sua attività anche alle scuole primarie e dell’infanzia. Ogni mercoledì le classi del territorio cittadino partecipano gratuitamente ai laboratori concepiti da ‘maestri’ di volta in volta diversi: architetti, pedagoghi, artisti, scienziati, registi e musicisti. Nel mese di giugno sarà annunciato il vincitore della settima edizione del Premio di Laurea. Istituita dalla Fondazione nel 2018, questa iniziativa annuale è un riconoscimento alla passione e all’impegno di studentesse e studenti che hanno discusso una tesi di laurea relativa a tematiche culturali negli atenei milanesi: Università degli Studi di Milano, Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università Bocconi, Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano e Università Vita-Salute San Raffaele.

Il procuratore di Palermo: Messina Denaro fu fermato ad un posto di blocco sette anni fa ma non fu riconosciuto

Il procuratore di Palermo: Messina Denaro fu fermato ad un posto di blocco sette anni fa ma non fu riconosciutoPalermo , 25 gen. (askanews) – “Matteo Messina Denaro ha vissuto a lungo nel territorio del Trapanese, il suo territorio, sicuro di non essere scoperto. Indagando dopo il suo arresto abbiamo scoperto che era stato addirittura fermato a un posto di blocco, sette anni fa, in provincia di Trapani. Ma non fu riconosciuto dai carabinieri che controllarono il suo documento. Tutto sembrava in regola”. Così il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia, nel corso di un incontro con gli studenti a Casal di Principe (Caserta). A riportarlo il quotidiano La Repubblica. “Messina Denaro confidava sul fatto che le forze dell’ordine avevano sue foto vecchie di anni – ha aggiunto il procuratore di Palermo – ma c’era anche chi lo avvisava dei movimenti degli investigatori. Ci dobbiamo interrogare su come sia stato possibile che abbia trascorso trent’anni in latitanza. Oggi, l’impegno della procura di Palermo è quello di individuare chi ha favorito Messina Denaro. La malattia non aveva cambiato le abitudini del latitante”.

 

Musica, esce “Selfish”: nuovo singolo di Justin Timberlake

Musica, esce “Selfish”: nuovo singolo di Justin TimberlakeRoma, 25 gen. (askanews) – È uscito oggi, 25 gennaio, ed entrerà in rotazione radiofonica da domani “Selfish” (RCA Records), il nuovo singolo della superstar mondiale Justin Timberlake, che torna dopo 6 anni dall’uscita del suo ultimo disco “Man of the Woods” (2018).

Anticipa il nuovo atteso album di inediti “Everything I Thought it Was”, in uscita il 15 marzo e da oggi disponibile in pre-order. Brano pop dallo stile inconfondibile, “Selfish” è scritto da Timberlake, Louis Bell (Taylor Swift, Post Malone), Cirkut (Maroon 5, The Weeknd), Theron Thomas, Amy Allen e prodotto da Timberlake, Louis Bell e Cirkut.

Il video del singolo, diretto da Bradley J. Calder (SZA, Tinashe), esalta il lato introspettivo della canzone: aprendo il sipario sul processo di produzione e fondendo il confine tra performance e realtà, è un ritratto crudo e onesto di Justin come artista e persona. Justin Timberlake è un artista poliedrico, cantante, produttore discografico, cantautore e attore. Nel corso della sua carriera ha venduto oltre 54 milioni di album e 63 milioni di singoli a livello globale, che si sommano agli oltre 70 milioni di dischi come voce principale degli *NSYNC. Justin ha vinto 10 Grammy Awards spaziando tra i generi pop, dance e R&B, riconoscimenti arrivati anche grazie ai suoi album di successo da solista “Man of the Woods”, “The 20/20 Experience”, “FutureSex/LoveSounds” e “Justified” – oltre alle sue collaborazioni con Jay-Z. Ha accumulato oltre 23 miliardi di stream audio e video a livello globale e ha vinto 4 premi Emmy per le sue memorabili partecipazioni al “Saturday Night Live”. Sul grande schermo, ha prestato la sua voce al cartone animato Trolls della DreamWorks (il suo brano “Can’t Stop the Feeling!” tratto da Trolls è stato nominato come “Miglior Canzone Originale” agli Academy Awards del 2017) incluso il terzo capitolo “Trolls Band Together” uscito nel 2023.

A Roma la mostra “L’ora del lupo” di Giammarco Falcone

A Roma la mostra “L’ora del lupo” di Giammarco FalconeRoma, 25 gen. (askanews) – In un orizzonte notturno denso di apparizioni e presagi, Casa Vuota apre le sue porte per ospitare L’ora del lupo, la prima personale romana del pittore Giammarco Falcone (1990), che vive e opera a Bruxelles, in Belgio. La mostra, curata da Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo, si inaugura sabato 27 gennaio 2024 dalle ore 18 alle 21 nello spazio espositivo indipendente di via Maia 12 a Roma e si può visitare fino al 3 marzo.

All’interno di un percorso di ricerca da sempre caratterizzato dalla ricerca costante di un dialogo con la storia e da un’attitudine metalinguistica, per il suo debutto sulla scena romana Giammarco Falcone sceglie di prendere la via di un confronto diretto con la grande tradizione pittorica italiana, a cui guarda da un punto di osservazione tanto defilato geograficamente – il Belgio – quanto eccentrico rispetto a quello che è il sentimento comune del revival pittorico presente. “Giammarco Falcone si appropria della latente potenza accumulata dallo scorrere del tempo negli ambienti dismessi di Casa Vuota, dove il fiato sta sospeso, per presentare una serie di dipinti inediti e ammalianti – spiegano Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo – caratterizzati da una forte tensione narrativa che scaturisce dall’incontro tra il vissuto interiore dell’artista, finora trattenuto e non esplicitato, e la pratica di una pittura ricca di citazioni e di stratificazioni. Le singole visioni pittoriche che scandiscono il percorso della mostra si collocano nello spazio di Casa Vuota come finestre spalancate su un unico e trascinante flusso di sogni, che scorre oltre le pareti nel momento in cui si abbassano le difese e si abdica all’esercizio del pensiero razionale. È il gorgo più profondo del sonno il luogo in cui Giammarco Falcone invita il pubblico a fermarsi e a sostare, nella casa scardinata, per ascoltare le confidenze più segrete di una pittura che più che dire non dice, ma semplicemente accade con tutta la sua magnetica e oscura voluttà. È il luogo in cui le reminiscenze di Caravaggio e la lezione appresa dallo studio dei maestri fiamminghi si mescolano alle suggestioni che l’artista attinge dalla sua esperienza diretta di vita nei paesi del Nord Europa. Paesaggi, ambientazioni e atteggiamenti, che sono espressione di una lontananza nella similitudine, amplificano una condizione psicologica di ascolto e di meditazione, di sedimentazione e di febbrile rielaborazione di stimoli molteplici”.

“L’ora del lupo – racconta Giammarco Falcone – è un’espressione che ha origini nella tradizione nordica e si riferisce all’ora più buia della notte, poco prima dell’alba. Si crede che durante questa fase notturna il mondo sia permeato da un’atmosfera particolare, con una maggiore propensione a eventi misteriosi o sovrannaturali”. Il teatro di figure e oggetti che Falcone dipinge sembra provenire dai recessi del sonno più profondo, dove gli incubi peggiori esaltano le emozioni più violente, senza possibilità di risveglio. Si manifesta nelle forme dettate da una sensibilità sovreccitata, che consente all’immaginazione e alle paure di prendere forma. L’ora del lupo è uno stato di estrema solitudine in un ambiente notturno, che si popola di figure, visioni, incubi, sogni e desideri: tutto prende forma e trova una traccia narrativa nella quale ogni figura prende il cammino e va.

“Il punto di partenza è incerto – affermano i curatori della mostra – così come lo è la destinazione di questo viaggio onirico e allucinato. La misura di questa indeterminazione è già tutta scritta nel titolo della grande tela che dà il via al progetto, I don’t remember when it started del 2023, un pic-nic notturno di fantasie apparecchiate che vede quattro figure femminili – cristallizzate e ferme nel tempo – transitare dalla biografia dell’artista al regno delle immagini, occupando in tutta la sua estensione l’intera parete di una delle stanze di Casa Vuota e portando il visitatore direttamente al centro della scena dipinta, senza barriere. Dallo stesso intrico di sogni scaturiscono ritratti e nature morte che si manifestano in ambienti altrettanto oscuri e indefiniti, costellati di piccoli elementi che si ripetono ossessivamente, cifre di un codice comprensibile nella sua interezza soltanto all’artista”. Per Giammarco Falcone si compie, in questa mostra, il passaggio da una pittura che raccontava solo se stessa, un lavoro concettuale in forma di pittura, a una nuova forma di espressione che racconta l’incontro tra l’intimità dell’artista, la sua esperienza personale, e il più vasto discorso sul dipingere nel quale, sin dai suoi esordi, si impegna a prendere parola in modo personale e autentico, colto e rizomatico.

“Il tema centrale della mia ricerca – argomenta l’artista – resta l’incessante ricerca di un dialogo tra il passato dell’uomo e il suo presente. I codici che creano il mio linguaggio fanno parte di un repertorio visivo che si fonda sulla storia dell’arte e allo stesso tempo si combina alle emozioni ed esperienze umane di un vissuto quotidiano, intimo e personale”. Un pittore entra in simbiosi con la propria vita personale quando apre veramente gli occhi, sembra dire Falcone, mentre consente ai visitatori della mostra L’ora del lupo di scrutare con i suoi occhi lì dove si addensano i grumi più densi del suo inconscio, in una dimensione sospesa che permette l’incontro tra passato e presente, tra personale e universale. “La pittura – conclude Giammarco Flacone – è uno strumento che mi tiene legato a un ‘elemento storico’, creando con esso una continuità. A oggi ho capito che per sentirmi in simbiosi con la pittura, mi devo completamente abbandonare e perdermi in essa. La pittura, come un amante, vuole tutto da te. ‘Dipingere per davvero’ significa per me guardarmi e non mentirmi”.

Leclerc rinnova con Ferrari: “Il meglio deve ancora venire”

Leclerc rinnova con Ferrari: “Il meglio deve ancora venire”Roma, 25 gen. (askanews) – Prosegue l’avventura di Charles Leclerc con la Ferrari. E’ stato infatti annunciato dalla Scuderia di Maranello il prolungamento del contratto per il pilota monegasco. Si tratta di un accordo pluriennale anche se il team al momento non ha specificato l’esatta durata dell’accordo. Leclerc, 26 anni, si prepara così alla sua sesta stagione con la Rossa. Il via del campionato il 2 marzo con il GP del Bahrain, mentre la nuova monoposto verrà presentata il 13 febbraio.

“Il legame di Charles con la Scuderia va oltre quello di un pilota con il suo team – ha detto il team principal Fred Vasseur -. Leclerc è parte della famiglia Ferrari da ormai otto anni, da prima che indossasse la tuta con il Cavallino Rampante. Il DNA della nostra azienda così come i suoi valori sono parte di lui ed è stato dunque naturale trovarsi d’accordo sul rinnovo della nostra collaborazione. Di lui conosciamo la voglia incessante di superare i propri limiti e ne apprezziamo le grandi capacità di duellare e compiere sorpassi in gara. Siamo determinati a dare a Charles una vettura vincente e so che la sua decisione e il suo impegno saranno elementi che potranno fare la differenza per i traguardi che vogliamo raggiungere”. “Sono molto contento di continuare a vestire la tuta della Scuderia Ferrari anche nelle prossime stagioni. Gareggiare per questa squadra è il mio sogno fin da quando avevo tre anni: vedevo il Gran Premio di Monaco dalla finestra di casa di amici e alla curva di Ste. Devote cercavo con gli occhi la vettura rossa. Questo team è la mia seconda famiglia, fin da quando sono entrato a far parte della Ferrari Driver Academy nel 2016 e insieme abbiamo lottato compatti nelle avversità e scritto pagine indimenticabili negli scorsi cinque anni”. “Credo però che il meglio debba ancora venire e non vedo l’ora di iniziare questa stagione per cercare di far progredire ancora la squadra e metterci in condizione di essere competitivi ad ogni gara. Il mio sogno resta vincere il titolo con la Ferrari e sono sicuro che negli anni che ci attendono insieme sapremo toglierci delle belle soddisfazioni e dare ai tifosi qualcosa per cui gioire”, ha concluso il 26enne monegasco.