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Pnrr, Meloni: impegno straordinario Governo per messa a terra

Pnrr, Meloni: impegno straordinario Governo per messa a terraRoma, 16 gen. (askanews) – “La Cabina di regia di oggi apre un nuovo anno di impegno straordinario del Governo per la concreta messa a terra del Pnrr, all’indomani del pagamento della quarta rata, della richiesta per il versamento della quinta e, soprattutto, dell’entrata in vigore del nuovo Piano italiano, che, tra le nuove misure, prevede uno stanziamento di oltre 12 miliardi per sostenere la produttività delle imprese e per rilanciare l’economia attraverso la tecnologia verde, per l’implementazione dei contratti di filiera e per la transizione ecologica e digitale dell’intera Nazione”. Così la presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, al termine della cabina di regia sul Pnrr a Palazzo Chigi.

Mourinho saluta i tifosi della Roma: “Grazie a voi per questi due anni”

Mourinho saluta i tifosi della Roma: “Grazie a voi per questi due anni”Roma, 16 gen. (askanews) – Un addio pieno di affetto quello di José Mourinho alla Roma. Il tecnico portoghese ha lasciato Trigoria a bordo della sua auto, ha salutato prima i giocatori, poi i dipendenti. All’esterno una cinquantina di tifosi che gli hanno chiesto un’ultima foto gridando “Tirana è per sempre” ricordando la vittoria in Conference League. “Grazie a voi per questi due anni” le parole dello Special One ai tifosi.

Paulo Dybala ha salutato José Mourinho sui social: “Grazie mister! Grazie di tutto. Lavorare con te è stato un piacere enorme. Grazie dei tuoi consigli e ogni parola che mi hai dato. Auguro tutto il meglio a te e il tuo staff. Spero che ci rivedremo presto”. Nel contratto tra José Mourinho e la Roma non era stata inserita nessuna penale in case di esonero. La società giallorossa, dunque, pagherà lo Special One normalmente fino alla scadenza del suo contratto, ma non dovrà sostenere nessun costo aggiuntivo rispetto allo stipendio inizialmente pattuito con il portoghese.

Il rapper Baby Gang esce col nuovo singolo “Hebs

Il rapper Baby Gang esce col nuovo singolo “HebsMilano, 16 gen. (askanews) – Dopo un 2023 che lo ha portato ad essere il rapper italiano più ascoltato all’estero su Spotify, Baby Gang si prepara a un nuovo anno denso di progetti.

Si parte venerdì 19 gennaio con l’uscita in digitale del nuovo atteso singolo “Hebs”, già annunciato sui suoi social, il primo dopo gli inediti contenuti in “Innocente – Deluxe Edition” dell’ottobre 2023. Un beat boom bap tagliente in cui Baby racconta la vita che ha vissuto, fatta di prigioni vere e metaforiche, quelle mentali di una società che etichetta gli individui in base alla loro provenienza geografica e alle possibilità economiche della famiglia, e che, per ipocrisia o invidia, tenta di non dare a tutti le stesse possibilità.

Ma di Baby ora si parla non solo in Italia ma in tutta Europa, questo è il suo anno! 1,5 miliardi di stream complessivi, oltre 6,4 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, oltre 2,2 milioni di follower su Instagram e 1,5 milioni di iscritti al canale Youtube. Con la sua musica Baby Gang è portavoce dei giovani italiani di seconda generazione, cresciuti sulla strada ma con l’idea di costruire un futuro migliore in cui ci siano rispetto e parità.

Ad aprile prenderà il via il tour nei palasport La fine del mondo. Un grande show in cui porterà sul palco la sua energia, la sua capacità unica di connettersi con il pubblico e i suoi testi taglienti che hanno guadagnato il plauso internazionale Nel 2024 i fan potranno finalmente vederlo live con degli show destinati a un grande pubblico che si preannunciano un’esperienza immersiva, con una nuova produzione e sorprese speciali.

Questi i concerti (il tour è prodotto da Trident Music): il 27 aprile al Palaprometeo di Ancona il 30 aprile all’Inalpi Arena di Torino il 6 maggio al Forum di Assago (Milano) Le prevendite sono disponibili su TicketOne e Ticketmaster.

Italia-Albania, esame sprint. Governo: screening migranti in mare

Italia-Albania, esame sprint. Governo: screening migranti in mareRoma, 16 gen. (askanews) – Esame sprint per il ddl di ratifica dell’accordo Italia-Albania sui migranti, nelle commissioni Affari costituzionali ed Esteri della Camera. Tanto che sono cominciate le votazioni, e le bocciature, sugli oltre 150 emendamenti delle opposizioni (nulla è stato presentato da governo e gruppi di maggioranza) e già mercoledì sera potrebbe arrivare il via libera delle commissioni. I pareri sono tutti contrari e solo tre proposte sono state accantonate (di M5S, Azione e Iv). Non è escluso, secondo quanto si apprende, che dal governo o dai relatori possa arrivare qualche ritocco che tuttavia non metterà in discussione l’impianto del ddl di ratifica contestato dai gruppi di minoranza. Questo mentre si delineano i contorni di un’operazione che vedrà svolgersi in acque internazionali il primo screening degli stranieri che saranno dirottati nei centri in Albania (sotto sovranità italiana).

Secondo quanto riferito dal viceministro agli Affari esteri Edmondo Cirielli (Fdi), “a seguito dell’intervento delle autorità italiane, dovrebbe essere effettuata una immediata verifica dei migranti in mare” su natanti a disposizione dello Stato italiano, per individuare “gli stranieri che, prima facie”, cioè a prima vista, dovessero risultare “eleggibili” per le strutture in Albania. Dall’applicazione del protocollo sono esclusi infatti i soggetti vulnerabili di cui il viceministro ha ricordato l’elenco: “minori, minori non accompagnati, disabili, anziani, donne, genitori singoli con figli minori, vittime della tratta di esseri umani, persone affette da gravi malattie o da disturbi mentali, persone per le quali è accertato che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale, vittime di mutilazioni genitali”. Un accertamento non banale e non privo di rischi se non effettuato da personale adeguatamente formato e con la dovuta tempistica, fanno notare le opposizioni.

Dopo lo screening in mare, i soggetti ritenuti vulnerabili resteranno a bordo per essere condotti in Italia. Se un soggetto dovesse essere portato in Albania e si vedesse riconosciuta la protezione internazionale verrebbe trasferito dall’Albania in Italia e inserito nel Sai, il Sistema di accoglienza e integrazione gestito dagli enti locali, “ove è accolto nel limite dei posti disponibili”, ha precisato il viceministro. Il viceministro ha inoltre confermato che se la domanda di asilo nei centri in Albania non fosse evasa entro i 28 giorni previsti per la procedura accelerata, il migrante a quel punto dovrà essere condotto in Italia.

Sotto accusa delle opposizioni poi la previsione che le strutture avranno tre diverse aree. “Oltre a una parte del centro che avrà funzione di hotspot, una parte avrà funzioni di Cpr e una parte sarà un vero e proprio carcere italiano al di fuori del territorio italiano” dove sarà “difficile poter garantire tutto quello che è previsto dall’ordinamento penitenziario italiano”, fa notare Riccardo Magi di +Europa, il quale parla di uno “spot elettorale del governo Meloni in vista delle europee”. Cirielli ha puntualizzato che in Albania “saranno applicate le stesse garanzie e le stesse limitazioni previste dalla normativa italiana”. Matteo Mauri del Pd ha parlato di “molte zone d’ombra” nell’applicazione dell’intesa e ha sollecitato l’esecutivo a mettere nero su bianco, nel testo, la garanzia della piena applicazione della normativa italiana ed europea.

Tornando ai tre emendamenti accantonati, Azione chiede che le Camere si esprimano sul rinnovo del protocollo alla scadenza e “in assenza di espressa autorizzazione delle Camere, il governo comunica, entro il termine di preavviso di sei mesi rispetto alla scadenza, la propria intenzione di non rinnovare il protocollo”. Il testo dei Cinque Stelle punta a inserire nell’elenco delle leggi di riferimento anche la legge Zampa sui minori stranieri non accompagnati. Infine, la proposta Iv, a prima firma Maria Elena Boschi, punta a mettere il migrante “nelle condizioni di accedere” all’elenco, presso il ministero della Giustizia, dei difensori d’ufficio. I voti proseguiranno in serata e nella giornata di mercoledì. Il via libera delle commissioni è atteso mercoledì sera, al massimo giovedì mattina. Poi toccherà all’Aula. Il provvedimento è in prima lettura e dopo l’ok di Montecitorio passerà in Senato. E mentre va avanti l’iter nel Parlamento italiano, resta sospesa la ratifica del protocollo da parte dell’Albania. E’ atteso per i primi di marzo il verdetto della Corte costituzionale albanese che dovrà esprimersi se l’intesa violi la Costituzione e le convenzioni internazionali sottoscritte da Tirana.

Roma, Giuliano Logos al Teatro Palladium: slam poetry per studenti

Roma, Giuliano Logos al Teatro Palladium: slam poetry per studentiRoma, 16 gen. (askanews) – Presso il Teatro Palladium di Roma si è tenuto oggi il laboratorio “Le parole nella scrittura, guidato da Giuliano Logos, rivolto ad oltre 450 studenti delle scuole superiori di Roma e Lazio, inserito nei Progetti Scuola ABC, promosso dalla Regione Lazio con Roma Capitale, nell’ambito del PR FSE+.

Sono intervenuti Amedeo Ciaccheri, presidente VII municipio, che ha affermato: “Chi può portare nelle scuole della nostra città personaggi del calibro di Rancore, Massimiliano Bruno e Rancore? Lo fanno i Progetti Scuola Abc che danno a tanti ragazzi della nostra città l’opportunità di entrare dentro i linguaggi del contemporaneo, usare l’arte e la cultura per capire loro stessi e il mondo che li circonda, facendo crescere una comunità sempre più consapevole. Portare i protagonisti della nostra cultura contemporanea a incontrarsi con le scuola non è affatto scontato, ma rompe un’idea di un’istituzionalità impegnata solo in celebrazioni e testimonianze, portandola a confrontarsi con le nuove generazione che crescono dentro alle scuole”. Giovanna Pugliese, coordinatrice Progetti Scuola ABC ha dichiarato: “Oggi grazie alla guida di Giuliano Logos, attraverso la poesia i ragazzi parleranno delle loro idee, dei loro progetti, delle paure e dei sentimenti. Ringrazio le istituzioni che ci permettono di realizzare questo progetto da ben 13 anni, e la nostra squadra allargata che vede sempre presenti i territori, e le personalità della cultura e dello spettacolo come Max Bruno, Rancore, Giuliano Logos. I progetti, grazie alle numerose adesioni dei ragazzi, confermano quanto è importante il lavoro con le nuove generazioni”.

Giuliano Logos, raccontando la giornata ha affermato: “L’incontro di oggi aveva a che fare con la scrittura poetica. I ragazzi si sono misurati in prima persona con la poesia performativa, la slam poetry e in tanti sono saliti sul palco, esprimendo le loro emozioni e le loro paure. Sono stati davvero stupendi”.

Top Jazz 2023 alla contrabbassista e compositrice Federica Michisanti

Top Jazz 2023 alla contrabbassista e compositrice Federica MichisantiRoma, 16 gen. (askanews) – Federica Michisanti si è aggiudicata il Top Jazz 2023 in ben 3 categorie: Musicista dell’anno, Disco dell’anno e Formazione dell’anno. Il Top Jazz è il referendum della critica organizzato ogni anno dalla storica rivista Musica Jazz, che dal 1945 racconta il jazz in Italia.

Il trionfo al Top Jazz arriva dopo l’uscita del quinto album della musicista, “Afternoons”, pubblicato a fine settembre da Parco della Musica Records, l’etichetta discografica della Fondazione Musica per Roma e registrato con tre dei musicisti più attivi e riconosciuti nel panorama musicale europeo: Louis Sclavis ai clarinetti, Vincent Courtois al violoncello e Michele Rabbia alla batteria ed elettronica. È un successo straordinario per la contrabbassista e compositrice romana che ha pochissimi precedenti, tra i più recenti possiamo citare Vijay Iyer e Steve Lehman, celebrati protagonisti del jazz internazionale.

Se si conferma la scelta di suonare senza strumenti armonici, per la prima volta invece Michisanti inserisce la batteria nella formazione coinvolgendo una personalità poliedrica come quella di Michele Rabbia il quale non si limita a svolgere il ruolo tradizionale di sezione ritmica, bensì crea colori ed atmosfere avvalendosi dell’elettronica e dell’utilizzo di un ampio numero di oggetti che esulano dal set tradizionale di un batterista. L’album include sette tracce, tutte a firma di Michisanti. Federica Michisanti, bassista e contrabbassista, ha studiato a Roma presso l’Università della Musica ed il Saint Louis College of Music e presso i seminari di Siena Jazz e Città di Castello. Ha studiato musica classica con il Maestro Andrea Pighi.

Ha vinto il Top jazz 2018 nella categoria nuovi talenti italiani ed il suo disco “Silent Rides” si è posizionato al settimo posto tra i migliori dischi italiani del 2018. Già nel 2017 era stata votata al secondo posto nella stessa categoria. Nel 2019 ha vinto il premio speciale Siae per l’originalità della ricerca compositiva, in seguito al quale ha suonato con il suo trio con ospite Louis Sclavis. Ha vinto il Top Jazz 2020 con il suo Horn trio, nella categoria Formazione Italiana dell’anno. Insegnante presso il St Louis College of music di Roma, per la cui etichetta Camilla records ha inciso un disco con Amedeo Tommasi. Docente presso le masterclass estive di Merano Jazz Accademy.

Minacce sui social a Selvaggia Lucarelli dopo la morte di Giovanna Pedretti. L’annuncio di lasciare (per un po’) X

Minacce sui social a Selvaggia Lucarelli dopo la morte di Giovanna Pedretti. L’annuncio di lasciare (per un po’) XRoma, 16 gen. (askanews) – Minacce di morte, insulti, attacchi personali, volgarità. Selvaggia Lucarelli nel mirino dei social e degli hater dopo la tragedia della morte della ristoratrice lodigiana Giovanna Pedretti per la quale la Procura della Repubblica indaga per istigazione al suicidio contro ignoti,con l’ipotesi che la ristoratrice non abbia retto alle polemiche scatenatesi sui social. La tragica vicenda è legata a una risposta pubblicata ad una recensione omofoba che ha causato prima apprezzamenti e poi condanne dopo il dubbio, avanzato dal compagno della Lucarelli, il food blogger Lorenzo Biagiarelli, che la recensione fosse falsa. Il post di Biagiarelli in cui si ipotizza il falso è stato rilanciato da Selvaggia Lucarelli con tutta la sua coda di polemiche. Dopo la morte della madre, la figlia di Giovanna Pedretti su Instagram commenta così i post di Lucarelli: “L’accanirsi è pericoloso. Grazie cara ‘signora’ per aver massacrato in via mediatica la mia mamma. Cerchi pure la sua prossima vittima”.

Oggi, Selvaggia Lucarelli ha postato nelle sue “Storie” su Instagram, alcune schermate di questi attacchi violenti e volgari. “Si arriva a un punto che anche le mer.. come te superano davvero il limite. So dove abiti, guardati le spalle perché hai le ore contate. Ti accoltello quando meno te lo aspetti. Non è uno scherzo, ma l’ultima che hai fatto la pagherai pesantemente. Ti sgozzo come un maiale” hanno scritto e ancora “Vergognati hai istigato al suicidio una povera donna, assassina, sei deplorevoleà”, “Fai veramente schifo, vergognati!”. Attacchi anche politici. Matteo Salvini, parlando della morte di Giovanna Pedretti, ha commentato: “Notizia sconvolgente. Una commossa preghiera per Giovanna e un pensiero affettuoso ai suoi cari. Davvero una (presunta) recensione falsa meritava una polemica nazionale così avvelenata, su social e tg?”. Mentre Michele Albiani, responsabile diritti per il Pd Milano metropolitana e attivista Lgbtq+, ha scritto: “Rispetto alla morte di Giovanna Pedretti: se si dovesse trattare effettivamente di suicidio, mi auguro che vengano indagate almeno per istigazione quelli/e che le hanno scatenato contro gli hater. Peggio degli squali, come ha detto giustamente una precedente vittima”. A entrambi Lucarelli replica: “Visto che il consigliere comunale Pd di Milano è d’accordo con Salvini sulla pericolosità sociale di ‘quelle persone’, lo invito a fare un esposto in procura per istigazione al suicidio. Altrimenti sono solo pensierini acchiappalike come quelli del Capitano”.

Poi l’annuncio di lasciare X (ex Twitter) per qualche tempo e la polemica con i giornali: “Nel trasferirmi per un pò solo su Instagram, lascio alcune riflessioni”, in primis, attacca Selvaggia Lucarelli, “i giornalisti che in queste ore paragonano il debunking che spiega perché una notizia è falsa al giornalismo modello Iene che fa imboscate a chi rifiuta interviste, insegue, bracca, aspetta sotto casa o al lavoro, monta le immagini dei silenzi e delle fughe, musichette suggestive e faccioni degli inviati in servizi tv in prima serata, beh, come disse qualcuno, ‘o sono cretini o sono dei farabutti in malafede’”. Per Lucarelli “Si preferisce scaricare le colpe più genericamente sui social brutti e cattivi, social che alla fine sono il perfetto capro espiatorio del giornalismo”. E a proposito della morte di Giovanna Pedretti: “Il suicidio si inserisce in un quadro più complesso, purtroppo- salvo casi evidenti o eclatanti – non sempre immaginabile. Le critiche possono essere una concausa, il che non vuol dire che si può offendere o denigrare”. E sul suo ruolo di blogger. “Si è poi detto che il debunking non lo deve fare chi non è giornalista. Qui però il non giornalista è forse l’unico ad aver scritto una cosa vera, con parole misurate e chiamando la signora per verificare. E poi, se i social sono roba diversa dal giornalismo, come mai il giornalismo attinge tutti i giorni dai social e a mani basse?”. Conclude affermando: “Essere associati a suicidi con questa facilità sui giornali e questa goduria generale potrebbe uccidere molto più che una critica per aver raccontato una bugia, ma alla fine se mai si ammazzasse qualcuno si potrebbe sempre dare la colpa ai social. Gli unici, in questo caso, che avevano raccontato la verità”.

Dollaro risale ai massimi da un mese, l’euro cala a 1,0873

Dollaro risale ai massimi da un mese, l’euro cala a 1,0873Roma, 16 gen. (askanews) – Nuovi rafforzamenti del dollaro ai massimi da un mese a questa parte, mentre l’euro nel pomeriggio scivola 1,0873 sul biglietto verde, sui valori più bassi dal 13 dicembre scorso. Domani Eurostat riporterà i dati definitivi dell’inflazione dell’area valutaria dicembre, ma anche se confermasse la leggera risalita al 2,9%, indicata nella stima preliminare, altri sviluppi, in particolare sull’industria e il manifatturiero continuano segnalare debolezze e contrazioni.

Per questo resta credibile l’ipotesi di un taglio dei tassi di interesse già in primavera per l’istituzione di Francoforte, seppure sia uno scenario che finora diversi esponenti del Consiglio direttivo, tra cui la presidente Christine Lagarde hanno cercato di allontanare. Altri però, come ad esempio oggi il governatore della Banca centrale del Portogallo, Mario Centeno, in una intervista a Cnbc, appaiono più aperturisti in tal senso. All’opposto la persistente solidità dell’economia negli Stati Uniti rende più credibile una tempistica più distanziata sul primo taglio dei tassi sul dollaro.

Il consiglio direttivo della Bce tornerà a riunirsi giovedì 25 gennaio. Da domani fino a venerdì Lagarde parteciperà a una serie di panel di discussione al forum economico annuale economico (Wef) a Davos, sulle Alpi svizzere. Sempre domani il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, interverrà a Milano al Comitato esecutivo dell’Abi. Per quanto riguarda la banca centrale degli Stati Uniti il prossimo direttorio, il Fomc della Federal Reserve si svolgerà martedì 30 e mercoledì 31 gennaio. Non è prevista la presenza del presidente Jerome Powell a Davos, mentre oggi in un evento virtuale causa maltempo interverrà, Christopher Waller, domani Michael Barr.

Libri, esce “Il nemico ideale” della giornalista Nathania Zevi

Libri, esce “Il nemico ideale” della giornalista Nathania ZeviRoma, 16 gen. (askanews) – Rai Libri presenta “Il nemico ideale” di Nathania Zevi. Il pregiudizio, l’odio, la paura. L’antisemitismo non è mai stato davvero superato, può rimanere latente per anni per poi esplodere, in qualsiasi angolo del Pianeta, in maniera violenta e devastante. La giornalista Nathania Zevi lo analizza e lo racconta partendo dai fatti drammatici dell’attualità. Quella del sentimento antisemita è una storia antica che, nel tempo, ha subito delle evoluzioni, prendendo forme nuove e subdole. Stereotipi del passato, difficilissimi da sradicare, trovano oggi canali di amplificazione sempre più potenti. L’antisemitismo vive e si manifesta nella società reale e sul web, nei luoghi di lavoro come nella scuola e allo stadio.

“Mai come ora – scrive l’autrice – la piena conoscenza del fenomeno rappresenta un punto di partenza necessario per scandagliare le origini di una questione quanto mai attuale”. “Il nemico ideale” di Nathania Zevi, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali dal 17 gennaio 2024 (Euro: 19,00).

Nathania Zevi lavora come giornalista al Tg1. Dopo la laurea in Filosofia e un master in giornalismo alla Columbia University di New York ha lavorato al Wall Street Journal, poi ha iniziato il percorso in Rai con la trasmissione “Agorà”, grazie alla quale, nel 2015, ha vinto il Premio Biagio Agnes. In seguito, ha lavorato, sempre in Rai, nei telegiornali regionali, per poi approdare al Tg3, dove ha seguito per anni la politica. Con la nonna, Tullia Zevi ha scritto a quattro mani Ti racconto la mia storia, pubblicato nel 2007 da Rizzoli.

Ue, De Croo: occorre un “Industrial Deal” accanto al Green Deal

Ue, De Croo: occorre un “Industrial Deal” accanto al Green DealBruxelles, 16 gen. (askanews) – L’Europa deve “cambiare marcia”, imparare a contare su sé stessa, sulla propria sovranità e autosufficienza, sostenendo lo sviluppo a livello di scala industriale delle proprie innovazioni, sviluppando un unico grande mercato dei capitali per finanziare la propria industria, accessibile a tutti i giovani imprenditori ovunque nel Continente, e facendo tutto il necessario per evitare le delocalizzazioni della produzione industriale. C’è bisogno di un nuovo ‘Industrial Deal’ accanto al Green Deal, anche per vincere la lotta al cambiamento climatico, ma con una politica industriale che, come fanno Cina e Stati Uniti, usi anche le carote delle sovvenzioni oltre al bastone degli obiettivi da raggiungere a tappe forzate.

E’ quanto ha affermato oggi, in sintesi, il primo ministro del Belgio Alexander De Croo, davanti alla plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo, durante il suo discorso come presidente di turno del Consiglio Ue per il semestre che è appena iniziato. “Il 2024 – ha rilevato De Croo – sarà un anno cruciale. La posta in gioco è molto alta, per l’Europa e per l’Occidente: le nostre democrazie e le nostre libertà saranno messe alla prova, non solo dalle elezioni europee, ma anche da quelle della presidenza americana e del Congresso”. Naturalmente in quest’utimo caso il rischio, a cui ha fatto implicito riferimento, è che sia eletto Donald Trump.

“Se il 2024 ci porterà nuovamente lo slogan ‘America first’, per noi” lo slogan “sarà più che mai ‘l’Europa che conta su sé stessa’. Ma – ha osservato il premier belga – non dobbiamo temere questa prospettiva; dovremmo invece abbracciarla, ponendo l’Europa su basi più solide, in modo da essere più forti, più sovrani, più autosufficienti. Un’Europa che consegue risultati e fa la differenza nella vita delle persone, proteggendole, rafforzando l’economia, preparando il nostro futuro comune”. “Mantenere la nostra economia europea forte e vitale – ha continuato – è una delle sfide più grandi che ci attendono. L’Europa non può diventare un museo economico. Se vogliamo rimanere un continente innovativo, creativo, ricco di capitali e produttivo, dovremo cambiare marcia”.

“Gli Stati Uniti d’America – ha ricordato De Croo, con un riferimento all’Ira, ‘Inflation Reduction Act’ – hanno dato alla loro industria un enorme stimolo attraverso la politica di bilancio, un bazooka di sussidi da 1.200 miliardi di dollari che preoccupa anche i più grandi Stati membri dell’Ue. D’altro canto, vediamo che la Cina sta rafforzando la sua presa sul mercato mondiale”. “L’unico modo per non rimanere schiacciati” da questa doppia pressione, ha sottolineato il presidente di turno del Consiglio Ue, “è far rivivere lo spirito del grande Jacques Delors: aprire alla concorrenza europea i mercati del futuro: energia, digitale, intelligenza artificiale, difesa e mercati dei capitali”.

“Il problema – ha spiegato – è che l’Europa è forte nell’innovazione, ma poi è debole nello sviluppo su scala di queste innovazioni. I nostri giovani imprenditori oggi lottano per portare le loro idee sul mercato, fanno fatica a trovare capitale di rischio e ‘venture capital’ per far crescere la propria attività e conquistare nuovi mercati”. I nostri imprenditori, ha aggiunto, “dobbiamo aiutarli a passare dall”inventato in Europa’, allo ‘sviluppato in Europa’, fino ad arrivare al ‘made in Europe’. Ma per fare questo, abbiamo bisogno di qualcosa di più che una manciata di capitali in poche città europee: abbiamo bisogno – ha indicato – che l’intera Europa, ogni angolo del nostro continente, si trasformi in un unico grande mercato dei capitali, accessibile a tutti i giovani imprenditori da Stoccolma a Napoli, da Dublino a Sofia”. “Per questo motivo – ha ricordato -, la presidenza belga” di turno del Consiglio Ue “ha chiesto all’ex primo ministro italiano Enrico Letta di presentare un rapporto per dare un nuovo slancio al mercato unico europeo. E dobbiamo compiere un passaggio simile anche per quanto riguarda la nostra industria, per mantenere forti gli investimenti e per mantenere qui in Europa la produzione industriale”. “Abbiamo bisogno – ha sottolineato De Croo – di un nuovo ‘Industrial Deal’ accanto al Green Deal. Questo non è solo vitale per la nostra prosperità, ma anche fondamentale per vincere la lotta al cambiamento climatico”. “Le politiche climatiche di Cina e Stati Uniti – ha osservato ancora il presidente di turno del Consiglio Ue – danno molte carote alla loro industria, mentre noi, qui in Europa, troppo spesso usiamo il bastone, non limitandoci solo a fissare gli obiettivi climatici, ma definendo anche il modo in cui quegli obiettivi devono essere raggiunti, e lasciando troppo poco spazio alle nostre aziende, troppo poco spazio all’innovazione e alla creatività”. E invece, “per prevalere nella lotta contro il cambiamento climatico abbiamo bisogno di un’Europa focalizzata, che si concentri sulla riduzione delle emissioni di gas serra”, ma anche “che sostenga le aziende che sviluppano e utilizzano queste tecnologie pulite, che diventi più neutrale tecnologicamente nelle sue politiche; e non dimentichiamolo: un’Europa che crei il sostegno sociale necessario per queste politiche climatiche, rendendo gli investimenti verdi accessibili a tutti, non solo a pochi fortunati”, ha concluso De Croo.