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Mes, Schlein: Pd e M5s divisi? Anche la maggioranza lo è

Mes, Schlein: Pd e M5s divisi? Anche la maggioranza lo èRoma, 21 dic. (askanews) – La differenza di linea tra Pd e M5s sul Mes non impedisce “di costruire alleanze sui territori”, come del resto le stesse divisioni non impediscono alla maggioranza di centrodestra “di governare insieme”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein rispondendo ai giornalisti: “Oggi mi sembra che quella più evidente sia la spaccatura dentro al governo, sono incapaci di decidere e trovare un compromesso tra di loro su una rilevante questione di politica europea. Questa è l’evidenza di oggi”.

“Dopodiché, tra le opposizioni ci sono delle differenze? Sì, ce lo diciamo tutti i giorni, ma nessuno mette in discussione che la maggioranza possa governare insieme” nonostante “le differenze della maggioranza che hanno reso evidente la debolezza di questo governo”. Dunque, “non capisco perché queste differenze impediscano eventualmente a noi di costruire alleanze sui territori come stiamo facendo”.

Mes, Schlein: sceneggiata-rappresaglia dopo sconfitta su patto Ue

Mes, Schlein: sceneggiata-rappresaglia dopo sconfitta su patto UeRoma, 21 dic. (askanews) – La mancata ratifica del Mes è solo un danno per l’Italia, una “rappresaglia” e una “sceneggiata” che Giorgia Meloni usa per rispondere alla “sconfitta sul patto di stabilità”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando con i giornalisti alla Camera. “Chi ne esce perdente è l’Italia. Giorgia Meloni come presidente del Consiglio si dovrebbe preoccupare innanzitutto di questo più che ella contesa dei tweet di oggi a chi si intesta un risultato che non è favorevole all’Italia”.

“Ieri – ha continuato la Schlein – hanno accettato un compromesso che ci riporta all’austerità del pre-Covid. Vorrei questo fosse chiaro. Il compromesso del Consiglio sul patto di stabilità reinserisce rigidi parametri quantitativi sulla riduzione del debito e del deficit, che erano assenti nella proposta fatta dalla commissione Ue. Quello che ieri Giorgia Meloni ha accettato abbassando la testa è un accordo dannoso per l’Italia”. Insomma, ha concluso, “non vedo vincitori o vincitrici, vedo che perde l’Italia. La scenegggiata di oggi si cui Giorgia Meloni dovrebbe chiedere scusa all’Italia è la conseguenza della sconfitta apolitica di ieri, che non hanno neanche avuto il coraggio di ammettere”.

Superlega, Andrea Agnelli: “Fino alla fine”

Superlega, Andrea Agnelli: “Fino alla fine”Roma, 21 dic. (askanews) – “Fino alla fine”. Andrea Agnelli, ex presidente della Juve e animatore del progetto Superlega nel 2021, commenta con il motto degli ultimi anni bianconeri la sentenza della Corte di Giustizia Europea. Su X pubblica parte del testo di un celebre brano degli U2, ‘Where the streets have no name’, chiudendo con ‘Love football’. La canzone del gruppo irlandese è un richiamo al senso di libertà: “Voglio correre, voglio nascondermi, voglio abbattere i muri che mi trattengono”.

Con il no della Camera Meloni scioglie il nodo del Mes. Ma il governo lascia una porta “aperta”

Con il no della Camera Meloni scioglie il nodo del Mes. Ma il governo lascia una porta “aperta”Roma, 21 dic. (askanews) – Il Parlamento è “sovrano” e ha deciso di non ratificare il nuovo Mes, che comunque per l’Italia presenta modifiche – il salva-banche – di “relativo interesse e attualità”. Dopo molti rinvii, con un’accelerazione improvvisa, l’Aula della Camera ha bocciato l’adesione dell’Italia (unica in Europa) alle nuove regole. Quello che appare è un doppio messaggio – anche se il governo tende a minimizzare – a Bruxelles ma anche internamente, visto che la maggioranza si è divisa: contrari Lega e Fdi, astenuta Forza Italia, con molti azzurri che avrebbero voluto votare sì.

La premier Giorgia Meloni, ancora influenzata, al momento non si pronuncia, ma Fonti di Palazzo Chigi cercano di smorzare la rilevanza del passaggio di oggi, sottolineando che l’esecutivo “si era rimesso al Parlamento” e dunque “prende atto del voto”. Comunque, viene sottolineato, quella introdotta sarebbe stata “un’integrazione di relativo interesse e attualità per l’Italia, visto che come elemento principale prevede l’estensione di salvaguardie a banche sistemiche in difficoltà, in un contesto che vede il sistema bancario italiano tra i più solidi in Europa e in Occidente”. Per la sua funzione principale, ossia di “sostegno agli Stati membri in difficoltà finanziaria” il Mes “è in piena funzione nella sua configurazione originaria”. Resta, da Palazzo Chigi, una porta “aperta” perchè – viene spiegato – la scelta del Parlamento “può essere l’occasione per avviare una riflessione in sede europea su nuove ed eventuali modifiche al trattato, più utili all’intera Eurozona”. Al di là delle spiegazioni ufficiali, restano i dati politici. Il primo è quello in sede europea. La decisione italiana è arrivata – dopo mesi di rinvii – all’indomani del via libera, con ben poco entusiasmo, al nuovo Patto di stabilità. Una strana ‘coincidenza’ temporale (e notoriamente in politica le concidenze sono assai rare, se anche esistono). “E’ un collegamento che fate voi”, si schermisce un rappresentante di alto livello di Fdi, mentre da Forza Italia il ‘link’ non viene negato. Comunque sia dall’esecutivo si cerca anche di minimizzare gli impatti nei rapporti con i partner europei. “Sicuramente c’erano state delle interlocuzioni, non è stata una sorpresa in Europa”, spiega un esponente del governo, mentre altre fonti fanno notare che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (che in controtendenza rispetto al suo partito auspicava il via libera), a chi glielo chiedeva nei vertici a Bruxelles aveva sempre detto chiaramente che “per la ratifica in Parlamento non ci sono i numeri”.

Questo per quanto riguarda i ‘messaggi’ politici all’Europa, ma c’è anche la vicenda interna, anche in vista delle europee. Mentre Matteo Salvini esulta per una “battaglia vinta dalla Lega” e Fdi sottolinea la propria “vittoria” e la “coerenza”, Forza Italia si è smarcata dagli alleati, con una astensione che rappresenta – spiega un dirigente – un “segnale di stimolo a riprendere il percorso verso l’Europa”. Anche ripresentando la proposta di ratifica in Senato, magari integrata con la clausola, messa nero su bianco, di un passaggio parlamentare obbligatorio in caso di richiesta di accesso ai fondi.

Ceferin (Uefa): uniti contro Superlega, calcio è non in vendita”

Ceferin (Uefa): uniti contro Superlega, calcio è non in vendita”Roma, 21 dic. (askanews) – “Vedo questa decisione come una chance per migliorare le regole. La cosa più importante è che il calcio rimane unito, lo dimostra il fatto che qui sono presenti tutti i principali rappresentanti del calcio europeo; abbiamo con noi governi nazionali e istituzioni nazionali. La decisione della Corte europea è basata sulla decisione del Tribunale di Madrid”. Così il presidente dell’Uefa, Aleksander Ceferin, commenta in conferenza stampa la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea per la quale Uefa e Fifa hanno una posizione monopolistica contraria alle norme Ue. In collegamento il presidente del Psg e dell’ECA Al Khelaifi e il presidente della Liga spagnola Tebas. Sul nuovo progetto della Superlega: “Non comprende i principi del merito sportivo – tuona Ceferin -. Puoi essere o non essere parte del sistema, ma ciò che è certo è che il progetto presentato oggi è ancora più chiuso di quello presentato nel 2021, che era stato bocciato da tutto il mondo del calcio”. E ancora: “Oggi abbiamo avuto l’ulteriore conferma che quello della Superlega è un progetto chiuso e non aperto – ribadisce Ceferin -. Squadre come Girona e Atalanta non si potrebbero qualificare e questo non sarebbe giusto. Noi non proveremo a fermarli, non lo abbiamo mai fatto. Possono creare quello che vogliono. Spero che sappiano cosa stiano facendo, ma non ne sono sicuro. Lo abbiamo detto più volte e lo vogliamo ribadire: il calcio non è in vendita”. In collegamento c’era anche il presidente del Psg e dell’ECA Al Khelaifi: “Non capisco tutto questo rumore per questa sentenza – le sue parole -. Questo progetto Superlega si propone sempre con le stesse presentazioni, si parla di libertà ma non c’è libertà. Ho ricevuto quaranta o cinquanta telefonate da club diversi, c’è un valore che noi difendiamo. Noi lavoriamo per i club e i partecipanti del mondo del calcio. Siamo orgogliosi di questo progetto con la Uefa. Non cambia niente con la decisioni di oggi, ma ci renderà più forti e migliori”. E poi conclude: “Loro propongono la Superlega, noi siamo orgogliosi della Champions League”.

 

Meloni scioglie nodo Mes all’indomani Patto Ue: no Camera alla ratifica

Meloni scioglie nodo Mes all’indomani Patto Ue: no Camera alla ratificaRoma, 21 dic. (askanews) – Il Parlamento è “sovrano” e ha deciso di non ratificare il nuovo Mes, che comunque per l’Italia presenta modifiche – il salva-banche – di “relativo interesse e attualità”. Dopo molti rinvii, con un’accelerazione improvvisa, l’Aula della Camera ha bocciato l’adesione dell’Italia (unica in Europa) alle nuove regole. Quello che appare è un doppio messaggio – anche se il governo tende a minimizzare – a Bruxelles ma anche internamente, visto che la maggioranza si è divisa: contrari Lega e Fdi, astenuta Forza Italia, con molti azzurri che avrebbero voluto votare sì.

La premier Giorgia Meloni, ancora influenzata, al momento non si pronuncia, ma Fonti di Palazzo Chigi cercano di smorzare la rilevanza del passaggio di oggi, sottolineando che l’esecutivo “si era rimesso al Parlamento” e dunque “prende atto del voto”. Comunque, viene sottolineato, quella introdotta sarebbe stata “un’integrazione di relativo interesse e attualità per l’Italia, visto che come elemento principale prevede l’estensione di salvaguardie a banche sistemiche in difficoltà, in un contesto che vede il sistema bancario italiano tra i più solidi in Europa e in Occidente”. Per la sua funzione principale, ossia di “sostegno agli Stati membri in difficoltà finanziaria” il Mes “è in piena funzione nella sua configurazione originaria”. Resta, da Palazzo Chigi, una porta “aperta” perchè – viene spiegato – la scelta del Parlamento “può essere l’occasione per avviare una riflessione in sede europea su nuove ed eventuali modifiche al trattato, più utili all’intera Eurozona”. Al di là delle spiegazioni ufficiali, restano i dati politici. Il primo è quello in sede europea. La decisione italiana è arrivata – dopo mesi di rinvii – all’indomani del via libera, con ben poco entusiasmo, al nuovo Patto di stabilità. Una strana ‘coincidenza’ temporale (e notoriamente in politica le concidenze sono assai rare, se anche esistono). “E’ un collegamento che fate voi”, si schermisce un rappresentante di alto livello di Fdi, mentre da Forza Italia il ‘link’ non viene negato. Comunque sia dall’esecutivo si cerca anche di minimizzare gli impatti nei rapporti con i partner europei. “Sicuramente c’erano state delle interlocuzioni, non è stata una sorpresa in Europa”, spiega un esponente del governo, mentre altre fonti fanno notare che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (che in controtedenza rispetto al suo partito auspicava il via libera), a chi glielo chiedeva nei vertici a Bruxelles aveva sempre detto chiaramente che “per la ratifica in Parlamento non ci sono i numeri”.

Questo per quanto riguarda i ‘messaggi’ politici all’Europa, ma c’è anche la vicenda interna, anche in vista delle europee. Mentre Matteo Salvini esulta per una “battaglia vinta dalla Lega” e Fdi sottolinea la propria “vittoria” e la “coerenza”, Forza Italia si è smarcata dagli alleati, con una astensione che rappresenta – spiega un dirigente – un “segnale di stimolo a riprendere il percorso verso l’Europa”. Anche ripresentando la proposta di ratifica in Senato, magari integrata con la clausola, messa nero su bianco, di un passaggio parlamentare obbligatorio in caso di richiesta di accesso ai fondi.

Maggioranza lo stoppa ma si spacca: astenuta Fi. ‘No’ anche da M5S

Maggioranza lo stoppa ma si spacca: astenuta Fi. ‘No’ anche da M5SRoma, 21 dic. (askanews) – “Presentata il 13 dicembre 2022” e respinta “il 21 dicembre 2023”. Dopo oltre un anno dal deposito in commissione Affari esteri della Camera, la ratifica del Mes (chiesta in due ddl di Pd e Iv) è stata bocciata (unico Paese in Europa). Un anno in cui governo e maggioranza, di fronte alle divergenze interne al centrodestra, hanno buttato la palla avanti ogni volta che si avvicinava il momento di prendere una posizione univoca, tra richieste di chiarimenti al Mef e rinvii spiegati dalla Premier Giorgia Meloni con la logica del ‘pacchetto’ (legandone cioè la ratifica o meno sul Mes alla riforma del patto di stabilità in Ue avvenuta ieri).

Una frattura che plasticamente si è riproposta quando dopo mesi di slittamenti, si è arrivati al dunque con il voto di oggi. L’aula della Camera ha bocciato la proposta di ratifica del Mes con 72 voti a favore e 184 contrari. Gli astenuti sono stati 44. Contrari alla ratifica Fdi e Lega; mentre Fi e Nm si sono astenuti. Favorevoli le opposizioni tranne M5S che ha espresso voto contrario. Pochi minuti dopo è Matteo Salvini a intestarsi la bocciatura sul Mes. “Il Parlamento boccia il Mes: pensionati e lavoratori italiani non rischieranno di pagare il salvataggio delle banche straniere. E pazienza se a sinistra si arrabbieranno. Una battaglia della Lega combattuta per anni e finalmente vinta. Avanti così, a testa alta e senza paura”, scrive sul suo profilo Instagram.

Nessuno commento, per ora dalla Premier Giorgia Meloni che invece preferisce far parlare fonti di Palazzo Chigi: “il Governo, che si era rimesso al Parlamento, prende atto del voto dell’Aula di Montecitorio sulla scelta di non ratificare la modifica al trattato Mes” e aggiungono le fonti: “la scelta del Parlamento italiano di non procedere alla ratifica può essere l’occasione per avviare una riflessione in sede europea su nuove ed eventuali modifiche al trattato, più utili all’intera Eurozona”. Qualche giorno fa in un’intervista, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e leader di Forza Italia, invece aveva evidenziato alcune criticità ma aveva anche ribadito il suo ‘sì’ alla ratifica (“la verità è che ciò di cui stiamo parlando è un estintore: nessuno si augura venga usato, ma se c’è un incendio meglio averlo in casa che non averlo”).

Lo scontro con le opposizioni in aula si è fatto feroce. Sino a chiedere la ‘testa’ del ministro dell’Economia ed esponente della Lega, Giancarlo Giorgetti. La Premier “Giorgia Meloni ha mentito al Parlamento – ha esordito il presidente M5S Giuseppe Conte – solo oggi decidete sul Mes e vi assumete le vostre responsabilità. Diteci con tutte le vostre costruzioni” sullo scambio tra Mes e patto di stabilità “cosa avete ottenuto. Dovevate dire che la pacchia era finita e siete tornati con un patto di instabilità e decrescita” che “sarà un disastro, torneremo peggio dell’Austerity, lacrime e sangue, tagli al sociale grazie al vostro patriottismo. Pensate che gli italiani sono stupidi? Siete dissociati – ha attaccato – nelle vostre feste di Atreju siete dei leoni” mentre “in Europa fate i docili agnellini”. Il Pd mette il dito nella piaga di una “maggioranza spaccata” e parla di “dilettanti allo sbaraglio”. “Colleghi di Fdi – ha detto l’ex ministro Enzo Amendola – vi sfido a parlare di interesse nazionale. Il ricatto di dire ‘non ratificheremo il Mes perché facciamo il Patto di Stabilità’ si è svelato ieri. Allora vuol dire che il compromesso sul patto di stabilità non vi è piaciuto perché se oggi non si ratifica il Mes voi ci state dicendo che il patto firmato ieri è contro l’Italia”. E poi su Giorgetti: “un ministro come quello dell’Economia, sbugiardato da quest’aula, sbeffeggiato dal suo leader di partito e dal suo partito, quello che all’Ecofin ha detto ‘noi ratificheremo il Mes’, dinanzi a questo voto dovrebbe trarre le conseguenze perché si può essere realisti, difensori dell’interesse nazionale ma la parola in Europa è una, non è una qui e una in Europa. Se si dice ‘no’ si dice ‘no’ qui come in Europa”.

Il segretario di Iv ed ex Premier Matteo Renzi ironizza sulla sofferta scelta di Fi: “l’europeista Tajani che si astiene sul Mes è una barzelletta continentale”. “Dopo la dèbacle europea sul Patto di stabilità, arriva la ridicola e autolesionista rappresaglia della maggioranza contro l’Europa sul Mes, che oggi verrà bocciato dall’Italia, unico Paese europeo a non averlo ratificato. Un atteggiamento infantile e ricattatorio che non si addice a un Paese fondatore dell’Europa, membro del G7”, fa notare il segretario di +Europa, Riccardo Magi. “Oggi la maggioranza si spacca sul Mes e così il Campo largo. È la testimonianza che questo paese non si può governare con un bipolarismo che produce solo contraddizioni e figuracce”, scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda.

Il progetto per la Nuova Superlega (riservato ai club europei): 64 squadre in 3 leghe

Il progetto per la Nuova Superlega (riservato ai club europei): 64 squadre in 3 legheRoma, 21 dic. (askanews) – Subito dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, l’A22 Sports (la società costituita per lanciare il nuovo progetto della Superlega) ha ufficialmente presentato la propria proposta per un nuovo torneo riservato ai club europei: vi parteciperebbero 64 squadre divise in 3 leghe (Star, Gold e Blue) senza membri permanenti ma con promozioni e retrocessioni. Una sorta di campionato europeo per club aperto a 64 squadre divise in 3 leghe (Star, Gold e Blue) con una fase a gironi e una a eliminazione diretta. E senza membri permanenti, ma con promozioni e retrocessioni tra le varie leghe, con un minimo di 14 partite garantite per ciascun club. Questa, in estrema sintesi, la nuova proposta di Superlega (sia maschile che femminile) presentata ufficialmente da A22 Sports, la società nata appositamente per sostenere il nuovo progetto calcistico la cui nascita, dopo la storica sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, appare oggi decisamente più vicina. “Abbiamo ottenuto legalmente il diritto di competere – le parole di Bernd Reichart, CEO di A22 -. Il calcio di club europeo è libero. Il monopolio della Uefa, durato quasi 70 anni, è finalmente finito”.

LA NUOVA SUPERLEGA: LA FASE A GIRONI I 64 club che parteciperanno alla nuova Superlega saranno divisi in tre leghe: Star, Gold e Blue. La Star League sarà composta da 16 squadre divise in 2 gironi da 8. La Gold League sarà composta da 16 squadre divise in 2 gironi da 8. La Blue League sarà composta da 32 squadre divise in 4 gironi da 8. Ogni squadra giocherà almeno 14 partite nella propria lega (7 in casa e 7 in trasferta) Le partite della fase a gironi si disputeranno tra settembre e aprile LA NUOVA SUPERLEGA: LA FASE A ELIMINAZIONE DIRETTA Alla fase a eliminazione diretta della nuova Superlega, che inizierà dai quarti di finale, prenderanno parte 16 squadre: le prime 4 classificate di ciascun girone della Star League, le prime 4 classificate di ciascun girone della Gold League e le prime 2 classificate di ciascun girone della Blue League. Quarti di finale e semifinali di ciascuna lega si disputeranno con partite di andata e ritorno, mentre la finale sarà in partita unica su campo neutro: al termine della fase a eliminazione diretta verranno quindi decretate le squadre campioni della Star League, della Gold League e della Blue League. LA NUOVA SUPERLEGA: PROMOZIONI E RETROCESSIONI A22 Sport ribadisce che la partecipazione alla nuova Superlega sarà basata sul merito e sui risultati sportivi: al termine di ogni stagione, quindi, ci saranno promozioni e retrocessioni tra le tre leghe, mentre anche i campionati nazionali avranno un loro peso per garantire l’accesso a nuove squadre. Vediamo in che modo. Retrocederanno dalla Star League alla Gold League 2 squadre, ovvero le ultime 2 classificate di ciascun girone. Le 2 squadre finaliste di Gold League saranno promosse in Star League. Retrocederanno dalla Gold League alla Blue League 2 squadre, ovvero le ultime 2 classificate di ciascun girone. Le 2 squadre finaliste di Blue League saranno promosse in Gold League. Le 20 peggiori squadre di Blue League, infine, saranno estromesse dalla Superlega e nella stagione successiva il loro posto sarà occupato da 20 squadre selezionate in base ai risultati ottenuti nei rispettivi campionati nazionali. TUTTE LE PARTITE SARANNO TRASMESSE GRATIS IN STREAMING A22 Sports propone infine di trasmettere tutte le partite della nuova Superlega gratuitamente attraverso una piattaforma di streaming, grazie alla quale sarà possibile un’interazione diretta tra i tifosi e i club: “Il calcio è il gioco della gente – sottolinea Reichar -. L’attuale esperienza dei tifosi, con abbonamenti televisivi multipli, sta diventando proibitiva e necessita di nuove idee. Altre opzioni di intrattenimento migliorano continuamente le loro offerte di contenuti e il calcio ha bisogno di innovazione, soprattutto per attirare i giovani tifosi”.

Palazzo Chigi: per l’Italia il Mes è di scarso interesse, le nostre banche sono solide

Palazzo Chigi: per l’Italia il Mes è di scarso interesse, le nostre banche sono solideRoma, 21 dic. (askanews) – Il nuovo Mes prevede “un’integrazione di relativo interesse e attualità per l’Italia, visto che come elemento principale prevede l’estensione di salvaguardie a banche sistemiche in difficoltà, in un contesto che vede il sistema bancario italiano tra i più solidi in Europa e in Occidente”. E’ quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi, dopo il no alla ratifica del Mes.

“In ogni caso, il Mes è in piena funzione nella sua configurazione originaria, ossia di sostegno agli Stati membri in difficoltà finanziaria”, aggiungono le fonti. “Il Governo, che si era rimesso al Parlamento, prende atto del voto dell’Aula di Montecitorio sulla scelta di non ratificare la modifica al trattato Mes”, sottolineano, inoltre, fonti di Palazzo Chigi. “La scelta del Parlamento italiano di non procedere alla ratifica può essere l’occasione per avviare una riflessione in sede europea su nuove ed eventuali modifiche al trattato, più utili all’intera Eurozona”, proseguono le stesse fonti.

Calcio, i club europei stanno con Fifa e Uefa: “Calcio più unito”

Calcio, i club europei stanno con Fifa e Uefa: “Calcio più unito”Roma, 21 dic. (askanews) – “La sentenza non è un’approvazione e non legittima alcun progetto di Superlega. L’ECA, che rappresenta 500 club europei, continuerà a lavorare con Uefa e Fifa allo sviluppo del gioco del calcio, fondato sui principi del merito sportivo, inclusività, competizioni aperte e solidarietà genuina. Il mondo del calcio si è allontanato dalla Superlega anni fa. Il calcio europeo è “più unito che mai contro i tentativi di pochi individui” di rilanciare i progetti dei tornei privati.