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Meloni soddisfatta da summit Ue. Su Patto di Stabilità trattativa difficile

Meloni soddisfatta da summit Ue. Su Patto di Stabilità trattativa difficileBruxelles, 15 dic. (askanews) – Giorgia Meloni riparte da Bruxelles “soddisfatta” per i risultati del Consiglio europeo, anche se ‘monco’ per il veto ungherese sul bilancio e il mancato accordo sul Medio Oriente. Un summit, rivendica ancora una volta la premier, in cui l’Italia ha avuto “un ruolo da protagonista” per la sua capacità di “parlare con tutti”, anche con Viktor Orban – protagonista ‘negativo’ della riunione – che non è riuscita a convincere appieno.

Il vertice ha visto il via libera all’avvio dei negoziati per l’ingresso di Ucraina (con l”astensione’ proprio di Orban) e Moldavia, mentre per quanto riguarda la Bosnia Erzegovina i negoziati inizieranno una volta raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione. Un risultato “molto importante”, sottolinea la presidente del Consiglio, anche per il bilanciamento sui Balcani Occidentali “dove l’Italia giocava un ruolo di primo piano”. Lo stesso Orban, invece, ha imposto lo stop alla revisione del Quadro finanziario pluriennale, il bilancio europeo, di cui si tornerà a discutere in un Consiglio straordinario presumibilmente tra la fine di gennaio e i primi di febbraio. La premier si dice però “soddisfatta” della bozza approvata da 26 Stati, in cui – afferma – “ci sono tutte le priorità che l’Italia aveva posto” a partire dalla “flessibilità dei fondi esistenti” per arrivare all’immigrazione, tema che peraltro entra nelle conclusioni del vertice. “C’è stato un punto della trattativa – rivela – in cui non era previsto niente sui migranti e siamo arrivati a quasi a 10 mld da spendere, particolarmente sulla dimensione esterna. Un grande risultato se riusciremo a confermarlo nel prossimo Consiglio europeo”. L’Italia invece esce ‘sconfitta’ – non da sola – sulla terza priorità che aveva posto, quella del rafforzamento dell’industria. In questo caso l’opposizione dei “frugali” ha tagliato le risorse da 10 a 1,5 miliardi, interamente destinati al solo Fondo di difesa.

In materia economica, però, il tema che tiene banco è quello del nuovo Patto di stabilità che deve essere approvato entro fine anno per evitare il ritorno ai vecchi parametri. E su questo, ammette, le “posizioni sono ancora abbastanza distanti”. Il dossier non era all’ordine del giorno del summit, ma se ne è discusso a margine, anche nel lungo incontro notturno con il presidente francese Emmanuel Macron, con cui sul dossier ci sono “diverse convergenze”. Mentre da Roma però Giancarlo Giorgetti vede “scarse possibilità” di trovare un accordo all’Ecofin del 20 dicembre, Meloni si mostra più ottimista, perchè per quanto difficile “non è impossibile” trovare la quadra. Dall’Europa Building smorza anche la possibilità di porre il ‘veto’ sul testo finale, cosa che non aveva escluso nei suoi interventi alla Camera e al Senato. A Bruxelles, sottolinea che “non la voglio mettere così”, però “quello che non posso fare è dare il mio ok a un Patto che non io ma nessun governo potrebbe rispettare, sarebbe ingiusto e inutile per noi. Dire ‘mettete il veto’, come Monti, non è un buon modo per cercare una sintesi”. Quel che smentisce categoricamente è che ci sia un “link”, una sorta di “ricatto”, tra Patto e ratifica del Mes (per cui però ha sempre parlato di logica di ‘pacchetto’). Nota sicuramente non positiva, ma preventivata alla vigilia, è la mancata intesa dei leader su una dichiarazione congiunta sulla crisi in Medio Oriente. Alcune posizioni tra i 27 sono troppo distanti e dunque si è preferito ribadire le precedenti conclusioni, per non far emergere divergenze. Però, garantisce, “siamo tutti d’accordo sul fatto che occorra continuare a condannare gli attacchi di Hamas, ribadire il diritto di Israele a difendersi nell’ambito delle norme internazionali, lavorare su una soluzione di lungo periodo, due popoli in due Stati”.

Domani Meloni sarà a Palazzo Chigi per vedere il primo ministro britannico Rishi Sunak, uno dei ‘big’ invitati ad Atreju, dove domani interverrà anche il proprietario di X Elon Musk. La stessa premier, domenica, chiuderà la festa.

Inclusive Sport Days, nel weekend maratona nuoto e torneo padel

Inclusive Sport Days, nel weekend maratona nuoto e torneo padelRoma, 15 dic. (askanews) – Lo sport al fianco della solidarietà a ridosso del Natale. Nel weekend tra sabato 16 e domenica 17 dicembre MSP Roma – ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni – organizzerà la prima edizione degli Inclusive Sport Days, con due eventi di nuoto e padel che si terranno in simultanea al G Sport Village (Via Raffaello Nasini, zona Tiburtina) con l’intero ricavato delle manifestazioni devoluto in beneficenza.

Ad aprire il lungo weekend di solidarietà – si legge in una nota – sarà la quarta edizione della maratona di 24 ore di nuoto no stop “Una Bracciata per la Ricerca”: lo start è fissato per sabato 16 dicembre alle ore 12, con una corsia dedicata a questa lunga staffetta di beneficenza. A turni di 15 minuti, atleti e dirigenti sportivi si passeranno infatti il testimone lungo l’intero arco della giornata, fino alle 12 del 17 dicembre. Il ricavato delle donazioni sarà devoluto a Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro. Accanto alla maratona di nuoto e novità degli Inclusive Sport Days, si terrà il torneo di padel “Uno smash per Lollo10”, nello stesso impianto sportivo e negli stessi giorni, suddiviso in categoria maschile in programma sabato 16 dicembre e categoria femminile domenica 17. Il ricavato delle iscrizioni sarà devoluto alla Onlus Lollo10, che si occupa di aiutare le famiglie dei bambini ricoverati nei reparti pediatrici del Policlinico Gemelli di Roma.

Nella serata di sabato 16 dicembre, infine, si terrà una tombolata di beneficenza, per festeggiare l’imminente arrivo del 2024 e per sostenere ancora di più il binomio sport, ricerca e solidarietà. “Quest’anno abbiamo voluto raddoppiare l’impegno di MSP Roma a sostegno della solidarietà – le parole del presidente di MSP Roma, Claudio Briganti -. Accanto alla tradizionale maratona di nuoto di 24 ore abbiamo aggiunto il torneo di beneficenza di padel, lo sport del momento. Ringrazio il G Sport Village che fin dall’inizio ha sostenuto quest’iniziativa tenendo aperta la struttura per tutta la giornata e il responsabile nuoto nonché direttore del circolo Cristian Silvestro per l’impegno messo per l’organizzazione di quest’evento. Siamo al fianco di AIRC e Lollo10 che sul territorio sostengono delle cause che noi, come MSP Roma, condividiamo totalmente. Saremo tutti presenti, perché attraverso lo sport possiamo dare voce a importanti temi sociali a sostegno della ricerca e del sorriso dei nostri bambini, che vogliamo evidenziare ancor di più soprattutto in prossimità delle feste natalizie”.

Sanità: camici bianchi tornano in sciopero il 18 dicembre

Sanità: camici bianchi tornano in sciopero il 18 dicembreRoma, 15 dic. (askanews) – “I nostri appelli sono inascoltati da tempo. Non ci resta che fermarci. Sciopero di 24 ore il 18 dicembre”. Medici, veterinari, farmacisti, psicologi, biologi e dirigenti sanitari, di AAROI-EMAC, FASSID (Federazione AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR), FVM e CISL Medici tornano a incrociare le braccia, “bloccando a livello nazionale tutte le prestazioni che sono funzionali, quindi indispensabili, per tutte le altre prestazioni ospedaliere e territoriali, comprese quelle della filiera alimentare”. “Diamo così seguito – spiegano in una nota – allo stato di mobilitazione e alla sequenza delle numerose iniziative di protesta finora adottate, più che mai necessarie, per opporci ad una Manovra che va a danno del Servizio Sanitario Pubblico, non risponde alle esigenze del personale sanitario, strizza l’occhio al privato e, cosa più grave di tutte, non riduce una lista d’attesa e non tutela la salute dei cittadini. Difendere il Servizio Sanitario Nazionale – si legge – ha per noi un valore morale oltre che politico, per evitare che un patrimonio fondamentale della nostra società e del nostro welfare possa essere abbandonato a una politica incapace e piegata a interessi di mercato”. Il 18 sarà anche organizzato davanti al Ministero della Salute un Presidio di circa 100 Medici, Veterinari e Dirigenti Sanitari alla presenza dei Presidenti e Segretari Nazionali delle Sigle che hanno proclamato lo sciopero.

La manifestazione, spiegano i camici bianchi, “attraverso una rappresentanza di quanti aderiranno allo sciopero, ha l’obiettivo di portare le istanze della mobilitazione nazionale “al domicilio” del diretto referente dei Dirigenti Medici, Veterinari e Sanitari del SSN, ossia il Ministro della Salute. Contestualmente, in quasi tutte le regioni di Italia, si svolgeranno iniziative per sensibilizzare e portare all’attenzione dei Governi nazionali e regionali e della popolazione la situazione di grave crisi del SSN”.

Ue, Mattarella: riforme istituzionali necessarie per affrontare le nuove sfide

Ue, Mattarella: riforme istituzionali necessarie per affrontare le nuove sfideRoma, 15 dic. (askanews) – “L’Unione Europea dovrà mettere mano a quel complesso di riforme istituzionali necessarie per renderla in grado di affrontare, con efficacia e tempestività, le sfide del nostro tempo, offrendo l’esempio di una comunità che, attraverso il dialogo e il negoziato, contribuisce in maniera ancora più rilevante alla causa della pace e della collaborazione internazionali”. Ne è convinto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel suo discorso al corpo diplomatico per il tradizionale scambio di auguri al Quirinale ha ribadito anche il valore che nel quadro internazionale rappresenta l’allargamento dell’Unione europea.

Quello dell’allargamento dell’Unione europea è stato “un percorso a volte impervio, ma il cui profondo significato storico e politico riveste grande rilievo. Allargamento significa inclusione, accettazione delle differenze, solidarietà, valori agli antipodi rispetto alle pulsioni neo-imperialiste che provengono, in questo periodo, da Mosca”, ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso agli ambasciatori in Italia, assenti anche quest’anno come dall’inizio del conflitto in Ucraina i rappresentanti diplomatici di Russia e Bielorussia.

Anselm Kiefer a Palazzo Strozzi con i suoi Angeli caduti

Anselm Kiefer a Palazzo Strozzi con i suoi Angeli cadutiMilano, 15 dic. (askanews) – Dal 22 marzo al 21 luglio 2024 Palazzo Strozzi ospita una mostra dedicata a uno dei più grandi nomi dell’arte tra XX e XXI secolo, Anselm Kiefer. Celebre per le sue opere di forte impatto che attraverso pittura, scultura e installazione investigano i temi della memoria, del mito, della guerra e dell’esistenza, Anselm Kiefer presenta a Palazzo Strozzi un percorso attraverso opere storiche e nuove produzioni, in un dialogo originale con l’architettura del Rinascimento.

A cura di Arturo Galansino, la mostra di Palazzo Strozzi si propone di restituire la complessità dell’arte di Kiefer, celebrandone l’intreccio tra figura e astrazione, natura e artificialità, creazione e distruzione, in un progetto che coinvolge gli spettatori sia nello spazio fisico che in quello concettuale delle sue opere. Ogni produzione artistica di Anselm Kiefer esprime il rifiuto del limite, nella monumentalità e nella potenza della materialità, ma soprattutto nell’infinita ricchezza di risorse con le quali sonda le profondità della memoria e del passato. Ha esordito nella scena artistica tedesca alla fine degli anni Sessanta con opere che, tra le prime, hanno segnato una riflessione sulla storia della Seconda guerra mondiale e sull’eredità emotiva e culturale della Germania. Da qui è iniziato un percorso artistico in cui si uniscono e confondono mito, religione, misticismo, poesia, filosofia.

L’espressione “angeli caduti” indica gli angeli cacciati dal Paradiso a seguito della loro ribellione contro Dio. Quest’immagine simbolica, rappresentazione dell’intera umanità, diventa punto di partenza della mostra a Palazzo Strozzi: un viaggio attraverso allegorie, figure e forme che riflettono sull’identità, la storia, la letteratura e la filosofia. Utilizzando pittura, scultura, installazione e fotografia, l’arte di Kiefer propone un percorso di introspezione sull’essere umano, esplorando in modo complesso le connessioni tra passato, presente e futuro.

Il magazine di Le Monde celebra la nuova età dell’oro di Cinecittà

Il magazine di Le Monde celebra la nuova età dell’oro di CinecittàRoma, 15 dic. (askanews) – “Cinecittà, una rinascita italiana” è il titolo del magazine di Le Monde che dedica agli Studi di via Tuscolana la copertina del numero che esce oggi. La nuova età dell’oro di Cinecittà, come la definisce Le Monde, era già finita al centro della scena mediatica internazionale con le prime pagine del New York Times, di El Pais e articoli su testate come il Guardian, il Sunday Times e la Vanguardia.

“I leggendari studi romani hanno ritrovato l’effervescenza anni ’50 e ’60, quando erano chiamati ‘Hollywood sul Tevere’ – scrive il giornalista Aureliano Tonet – dopo decenni difficili, in cui ha rischiato di finire in un parco divertimenti, la struttura pubblica beneficia a pieno dello sviluppo dello streaming e sta per aprire altri cinque studi. È difficile immaginare che solo dieci anni fa, nello stesso punto i dipendenti rifiutavano il destino promesso loro dagli allora proprietari: diventare solo un’altra tappa sulla strada che porta tanti turisti a Roma”, osserva Le Monde. “In meno di tre anni, siamo passati da un tasso di occupazione medio del 30% a quasi l’80% di occupazione media dei nostri studi. E, dopo anni di perdite, siamo finalmente tornati in attivo. 1,8 milioni entro il 2022 – dice al settimanale Nicola Maccanico, ad di Cinecittà – l’aumento della durata delle produzioni legato al boom delle serie, sta giocando a nostro favore. Abbiamo appena festeggiato la fine della serie Those About to Die, un peplum con Anthony Hopkins, dopo nove mesi di riprese. Tra il trascorrere tutto quel tempo nell’Europa dell’Est o Roma, rinomata per la sua ricca cultura, la sua ospitalità e il suo clima, gli artisti non esitano a lungo”. Nel lungo articolo di nove pagine, il magazine dà la parola a registi tra cui Joe Wright (“So quanto sia difficile mantenere gli studios in funzione, tanto dipendono dalle bizzarrie del sistema fiscale. Gli artigiani di Cinecittà continuano a distinguersi dalla massa”), Luca Guadagnino (“Sono venuto a Cinecittà per trovare quello che Jean-Luc Godard ha trovato lì quando ha girato Le Mépris: un altrove”), Ridley Scott, Wes Anderson (“Cinecittà ha personalità in misura quasi eccessiva. Mussolini, Cleopatra, Fellini. L’eccellenza dell’artigianato, la vicinanza delle rovine… In un certo senso, ci si sente legati all’antichità”), Alice Rohrwacher (“Quando sono andata a cercare in tutta Italia scultori autentici per il mio film, li ho trovati solo a Cinecittà), Monica Bellucci, Saverio Costanzo (“Una mattina, sul set, ho guardato le mie comparse, giovani ragazze di periferia vestite di tutto punto, come donne egiziane. Erano le stesse facce di quelle filmate da Pasolini nella periferia di Roma cinquant’anni fa. In quel momento ho capito che Cinecittà siamo noi”).

Cinecittà, scrive ancora Le Monde, sta vedendo una miriade di star andare e venire: Stanley Tucci, Angelina Jolie, Adam Driver, Lady Gaga, Penelope Cruz, Charlize Theron, Willem Dafoe, Uma Thurman. Ma è proprio il ruolo delle maestranze in primo piano sul magazine: “Nessuno incarna quest’anima meglio dei falegnami, dei pittori e degli altri decoratori. Computer ad alta tecnologia siedono fianco a fianco con strumenti di un’altra epoca, come se fossero Rinascimento. La forza lavoro è mista e intergenerazionale, in modo da assicurare la trasmissione di competenze e tecniche”.

Ue, Meloni: Orban? Italia ha ruolo perchè dialoga con tutti

Ue, Meloni: Orban? Italia ha ruolo perchè dialoga con tuttiBruxelles, 15 dic. (askanews) – “Io ho fatto quello che avevo detto che avrei fatto: si è molto più utili quando si ha la facoltà di parlare con tutti e quando si cerca un punto di incontro. Se non riusciamo a fare questo non riusciamo ad arrivare agli obiettivi, bisogna avere una capacità di dialogo e di mediare”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al termine del Consiglio europeo, a chi le chiedeva del suo colloquio di ieri con Viktor Orban.

“Questo – ha aggiunto – ha consentito all’Italia di avere un ruolo da protagonista per i risultati che abbiamo ottenuto, non siamo riusciti in tutti gli intenti ma dobbiamo continuare a lavorare. Questo è il modo più serio di arrivare a obiettivi utili per tutti e per la credibilità dell’Ue. In particolare in questa fase, con le crisi in corso, dobbiamo cercare di unire e non di divaricare ultertiormente perchè ci indeboliamo ancora di più”.

Rally titoli di Stato eurozona “sfida” l’intransigenza della Bce

Rally titoli di Stato eurozona “sfida” l’intransigenza della BceRoma, 15 dic. (askanews) – Quasi a “sfidare” la linea risoluta mostrata ieri dalla Bce, scatta il rally sui mercati dei titoli di Stato dell’area euro, con i rendimenti che calano ai minimi da nove mesi a questa parte. E anche di più sui Btp dell’Italia: al 3,70% nel corso della seduta i tassi retributivi sulla scadenza decennale sono scesi ai minimi da un anno a questa parte.

Gli acquisti si sono paradossalmente moltiplicati dopo che le indagini sull’attività delle imprese nell’Unione valutaria (indici Pmi) hanno riportato un’ulteriore peggioramento a dicembre, con valori sempre più vicini al rischio di recessione. In un articolo di analisi, il Financial Times rileva come gli sviluppi dell’economia appaiano in strindente contrasto con l’intransigenza mostrata dalla presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, che ieri, al termine del Consiglio direttivo dell’istituzione, ha riferito che di tagli ai tassi “non se ne è assolutamente parlato”.

I rendimenti sui titoli di Stato decennali della Germania sono scesi fino al 2,04%, sui minimi da marzo, con un calo di 9 punti base rispetto ai livelli di ieri. Nel pomeriggio i rendimenti dei Btp a 10 anni ritracciano lievemente ma al 3,74%, secondo Mts, restano in calo di 4 punti base rispetto a ieri e lo spread, il differenziale rispetto ai tassi dei Bund tedeschi si stringe a 170 punti base. E questo nonostante il fatto che ieri proprio la Bce, a sorpresa, abbia annunciato che da luglio intende avviare una riduzione anticipata degli stock di titoli, prevalentemente pubblici, anche sul programma di acquisti anticrisi Covid Pepp, mentre una manovra di questo genere è già in corso da mesi sul piano di acquisti App.

“Chiaramente gli sforzi della Bce per respingere i recenti allentamenti delle condizioni finanziarie sono andati a vuoto”, afferma Richard McGuire, direttore della strategia sui tassi di interesse a Rabobank citato dal quotidiano finanziario. “I mercati sentono che è aperta la porta in termini di reazione alla debolezza dei dati”. Secondo Mike Riddell, gestore di portafogli obbligazionari alla Allianz Global Investors “la Bce dice che i tassi resteranno alti o che potrebbero anche andare più in alto ma i mercati semplicemente non ci credono più”.

L’analista rileva che le banche centrali in tutto il mondo sono in affanno sulla loro credibilità. E secondo il FT la Bce in particolare si trova spiazzata dopo che il giorno prima del Consiglio direttivo il presidente della Federal Reserve, Jay Powell ha inviato messaggi più possibilisti verso un ammorbidimento dei tassi sul dollaro.

Mes, Meloni: non c’è nessun ricatto sul Patto di stabilità

Mes, Meloni: non c’è nessun ricatto sul Patto di stabilitàBruxelles, 15 dic. (askanews) – Quello tra Patto di stabilità e ratifica del Mes “è un link che vedo solo nel dibattito italiano. Sicuramente per noi fa la differenza sapere quali sono gli strumenti del Patto, ma non c’è una dimensione di ricatto. Non l’ho vista, nessuno ha mai posto la questione così”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al termine del Consiglio europeo.

L’Italia potrebbe mettere il veto sul Patto si stabilità? “Non la voglio mettere così. Io dico che non posso dare il mio ok a un Patto che non io ma nessun governo potrebbe rispettare, sarebbe ingiusto e inutile per noi. Dire ‘mettete il veto’ non è un buon modo per cercare una sintesi”, ha detto Meloni. “Cerco – ha aggiunto – di trovare le condizioni di fare seriamente il mio lavoro, non chiediamo la modifica per gettare soldi dalla finestra ma fare quel che è giusto fare senza essere colpiti. Sarebbe miope non per l’Italia ma per l’Europa. Cerchiamo di coinvolgere più Paesi possibile”.

Bankitalia taglia le stime dell’inflazione: nel 2023 al 6%, nel 2024 drastico calo all’1,9%

Bankitalia taglia le stime dell’inflazione: nel 2023 al 6%, nel 2024 drastico calo all’1,9%Roma, 15 dic. (askanews) – La Banca d’Italia ha rivisto al ribasso le previsioni di inflazione sulla Penisola, che ora fin dal prossimo anno viene stimata a livelli inferiori al valore obiettivo della Bce (2% simmetrico, posto che quest’ultimo è relativo alla media dell’eurozona e non solo all’Italia). Ora per quest’anno l’istituzione di via Nazionale pronostica un caro vita al 6%, sul 2024 un drastico calmieramento all’1,9%, sul 2025 1,8% e sul 2026 1,7%.

Per l’inflazione di fondo, l’indice al netto di energia e alimentari, Bankitalia prevede 4,5% di crescita sulla media di quest’anno, 2,2% il prossimo, 1,9% del 2025 1,8% del 2026. Le previsioni sono state elaborate in coordinamento con l’Eurosistema delle banche centrali e Bce, che ieri ha pubblicato i dati per la media dell’area euro. Vengono aggiornate ogni tre mesi e lo scorso settembre Banca d’Italia stimava l’inflazione 2023 al 6,1%, sul 2024 2,4% e sul 2025 1,9%.

Se per la crescita economica i rischi restano sbilanciati verso l’indebolimento, secondo l’istituzione sull’inflazione “sono più bilanciati. Pressioni al rialzo potrebbero provenire da nuovi aumenti dei prezzi delle materie prime. Per contro, la possibilità di un deterioramento dello scenario internazionale e di un impatto più marcato della restrizione monetaria rispetto a quanto stimato nello scenario di base – si legge – potrebbero tradursi in un andamento più contenuto di salari, margini di profitto e inflazione al consumo”.