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Il Papa: il mondo è segnato da violenze e conflitti, il Cristiano porti pace

Il Papa: il mondo è segnato da violenze e conflitti, il Cristiano porti paceCittà del Vaticano, 23 nov. (askanews) – “Portare avanti il sogno di un mondo fraterno e solidale; essere seminatori di pace e di amicizia sociale”. A chiederlo è Papa Francesco, soprattutto in un mondo segnato da guerre e solitudini.

Ricevendo in udienza in Vaticano la Fraternità di Romena, pieve nei pressi di Arezzo che, ha ricordato Francesco “aiuta tanti viandanti e pellegrini bisognosi di fare una sosta, di rientrare in sé stessi, di condividere le domande e le angosce che si portano nel cuore” e del Gruppo Naìn, il Papa ha sottolineato che “questa espressione, ‘amicizia sociale’, è molto bella. Ma – ha subito aggiunto – non è facile portarla avanti e una delle cose più brutte che va contro questa amicizia sociale è il chiacchiericcio”. “È una malattia infettiva, che fa tanto male: il chiacchiericcio distrugge. E occorre prendersene cura. Io conosco una medicina molto buona per il chiacchiericcio, che dà dei buoni risultati: mordersi la lingua. Perché quando uno sente voglia di chiacchierare e si morde la lingua, la lingua si gonfia e non può più sparlare”, ha poi aggiunto Papa Francesco .

“Il mondo di oggi, ancora segnato da violenze e conflitti, – ha poi concluso – ha tanto bisogno di questa fratellanza, di questa amicizia sociale”. Poco prima aveva detto “Vi chiedo di continuare a praticare l’ospitalità fraterna, a offrire un posto dove le persone possano poggiare il capo e dove ciascuno possa sentirsi amato da Dio e parte di una fraternità universale, quella che il Padre ha voluto inaugurare in Gesù e che Gesù ci chiede di costruire insieme a Lui e con lo Spirito Santo. La vita infatti è troppo corta, è troppo corta e non lo dico io, lo dice il vostro fondatore: è troppo corta per essere egoisti”. Francesco ha, quindi, invitato i responsabili delle due realtà a rimanere sempre ancorati a tre principi, quelli dell’accoglienza, della cura e della fraternità.

Germania, prosegue ma si attenua contrazione attività imprese

Germania, prosegue ma si attenua contrazione attività impreseRoma, 23 nov. (askanews) – L’attività delle imprese in Germania resta a valori recessivi, ma la portata della contrazione si è attenuata a novembre, secondo gli ultimi risultati degli indici Pmi. L’indicatore relativo all’insieme della produzione è risalito a 47,1 punti, dai 45,9 ottobre, con un il valore meno basso da quattro mesi ma sempre sotto la soglia di neutralità dei 50 punti, secondo S&P Global.

L’indice Pmi relativo all’attività delle imprese e dei servizi è risalito a 48,7 punti, da 48,2 punti del mese precedente. L’indice Pmi sulla produzione delle aziende manifatturiere tedesche è risalito a 44 punti a novembre, da 41,2 ottobre, in questo caso segnando il valore migliore da sei mesi a questa parte. Secondo Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank citato nel comunicato sul Purchasing Managers Index, con l’avvicinarsi di Natale emergono alcune speranze per l’economia tedesca che tuttavia resta in territorio recessivo, ma “il ritmo del rallentamento si è nettamente attenuato. E’ plausibile un ritorno a valori positivi nella prima metà del prossimo anno”, aggiunge, e nel manifatturiero sembra avviarsi a conclusione la fase di declino degli ordini.

Consumi, Confcommercio: 6 italiani su 10 fanno shopping per Black Friday

Consumi, Confcommercio: 6 italiani su 10 fanno shopping per Black FridayMilano, 23 nov. (askanews) – Sei italiani su dieci faranno shopping per il Black Friday, soprattutto donne, il 63,2%, i giovani fino a 34 anni, e coloro che risiedono nelle regioni del Nord Ovest e del Mezzogiorno. Un italiano su due approfitterà di questa occasione per acquistare in anticipo i regali di Natale (53,7%), tendenza in aumento rispetto allo scorso anno (il dato era 52,8%).

Questi i risultati principali dell’indagine realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research sulla propensione e sui comportamenti di acquisto degli italiani nella settimana degli sconti del Black Friday- Come da tradizione il 57% sceglierà capi di abbigliamento, il 44,7% prodotti di elettronica o elettrodomestici, il 35% calzature e prodotti di estetica.

Il 92,4% di coloro che faranno acquisti spenderà fino a 500 euro a persona con una spesa media che si aggira sui 236 euro. La quasi totalità comprerà con pagamento immediato, utilizzando in modo prevalente bancomat (36,3%) e carta di credito (34,7%), il 10% cash, il restante utilizzerà altri metodi di pagamento. Il 55% farà acquisti on line mentre il 40% si recherà nei negozi di quartiere e nei centri commerciali.

Francia, manifatturiero sprofonda, produzione a minimi da 42 mesi

Francia, manifatturiero sprofonda, produzione a minimi da 42 mesiRoma, 23 nov. (askanews) – Prosegue e peggiora leggermente l’indebolimento dell’attività delle imprese in Francia, con l’indice Pmi complessivo che a novembre è calato a 44,5 punti, un decimale in meno del mese precedente e sempre sotto la soglia di neutralità dei 50 punti.

Secondo S&P Global, l’indice sull’attività nel terziario è migliorato di un decimale a quota 45,3, restando tuttavia chiaramente a livelli di contrazione, mentre quello sulla produzione del manifatturiero è ulteriormente peggiorato e a 41 punti è ai minimi da 42 mesi. Si tratta del sesto mese consecutivo di dinamica recessiva per le imprese dell’Esagono e secondo Norman Liebke, economista della Hamburg Commercial Bank citato nel comunicato sul Purchasing Managers Index, per il breve periodo “si stenta a vedere una via di uscita” da questa situazione. Più a lungo termine le prospettive appaiono in miglioramento.

Arriva la sciabolata artica di Attila (porterà freddo e neve)

Arriva la sciabolata artica di Attila (porterà freddo e neve)Milano, 23 nov. (askanews) – Quelli che si intendono di meteorologia sanno che ciò che accadrà nei prossimi giorni non è mai accaduto negli ultimi 10 anni o forse più. Dal weekend avverrà la prima irruzione fredda della stagione (sciabolata artica di Attila), ma la particolarità di questa ondata di freddo sarà la sua durata. Infatti i principali centri di calcolo prevedono un lungo periodo gelido, almeno fino al ponte dell’Immacolata.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it avverte che dal weekend si batteranno di denti dal freddo. Prima di allora però un ciclone che ha raggiunto il Mare di Sicilia provocherà un’intensa fase di maltempo sulle coste meridionali e ioniche dell’isola e sulla Calabria ionica. Non si potranno escludere dei nubifragi. Sul resto d’Italia il tempo è già migliorato al Centro-Nord e migliorerà lentamente sul resto delle regioni meridionali. Nel corso di venerdì sera aria artica inizierà a sfondare sul Mar Mediterraneo. Il suo ingresso via via più marcato potrà favorire, nella prima parte di sabato, improvvisi annuvolamenti dal basso Veneto alla Romagna anche con locali precipitazioni, nevose a quote collinari. Ma saranno le regioni meridionali e localmente Lazio e Abruzzo a risentire di un maggior peggioramento del tempo con rovesci a tratti intensi e nevicate sugli Appennini anche sotto i 1500-1600 metri. La giornata di domenica invece vedrà un soleggiamento prevalente salvo veloci rovesci in Puglia e sul basso Tirreno, ma soffieranno i venti artici che faranno abbassare notevolmente le temperature.

Saranno proprio le temperature a diventare le protagoniste dei prossimi giorni. Le colonnine di mercurio subiranno un autentico crollo, anche di 10-12 gradi e così se di giorno i valori non supereranno i 7-12 gradi su tante città, di notte si scenderà sottozero su gran parte della Pianura Padana, ma anche a Roma e Firenze domenica mattina. La sciabolata artica di Attila non durerà poco, infatti anche per la prossima settimana ci saranno altri impulsi gelidi dal Polo Nord che continueranno a mantenere le temperature sotto la media del periodo ancora per tanti giorni. Oltre al freddo ci saranno altre occasioni per precipitazioni, in tal caso nevose a quote davvero basse per il periodo.

Potere e tecnologia: alle origini dell’intelligenza artificiale

Potere e tecnologia: alle origini dell’intelligenza artificialeMilano, 23 nov. (askanews) – Mettere in discussione l’intelligenza artificiale per capire il nostro presente attraverso le logiche di potere e di controllo che da secoli governano lo sviluppo della tecnologia, dalle prime armi moderne alla navigazione oceanica per arrivare ai microchip e alla biometrica. Osservatorio di Fondazione Prada a Milano presenta un altro progetto di enorme ambizione che prende una posizione fortemente politica riguardo alla storia degli ultimi 500 anni. Si tratta di “Calculating Empires”, realizzato con anni di lavoro dagli artisti ricercatori Kate Crawford e Vladan Joler.

“Il nostro progetto – ha detto Crawford ad askanews – guarda a come gli imperi hanno sempre calcolato, hanno usato la tecnologia per centralizzare il loro potere. La nostra speranza è che, attraverso lavori come questo, mettendo in mostra le dinamiche e le interrelazioni, noi possiamo capire come gli imperi calcolano e possiamo anche trovare dei modi per intervenire su questo potere e trovare differenti forme di resistenza”. Al centro dell’esposizione un dittico di mappe inserire in uno spazio buio che da un lato raccontano di come nella storia gli imperi abbiano sempre usato la computazione e la comunicazione, dall’altro si focalizzano sulla classificazione e il controllo. Per mostrare come la storia non inventi quasi mai niente di nuovo e come il potere degli imperi oggi risuoni nelle grandi aziende tecnologiche.

“Questo credo – ha aggiunto Vladan Joler – che sia l’oggetto visuale più grande che io abbia mai realizzato, ma quello che è interessante è la combinazione tra alcuni eventi molto specifici che sono collocati nel tempo e nello spazio insieme a una sorta di rappresentazione artistica di alcune idee e concetti filosofici. Quindi quello che si trova su questa mappa sono molte forme che connettono le cose tra loro”. È indubbio che Fondazione Prada continui ad alzare l’asticella sull’idea stessa di mostra contemporanea, arrivando a toccare le tematiche più incandescenti del nostro tempo con tempismo e lucidità. “È molto importante – ci ha spiegato Chiara Costa, Head of Program della Fondazione – l’idea di avere in questa mostra, oltre a molto altro, una sorta di scatola nera di come siamo arrivati all’intelligenza artificiale. Per una volta non ci chiediamo cosa succederà, ma ci chiediamo cosa è già successo”.

L’indagine sul presente, poi riguarda anche le catene di approvvigionamento di minerali, energia e manodopera umana che stanno alla base dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, e mette in luce il pesantissimo costo, umano e ambientale, su cui si regge questa rivoluzione tecnologica. E poi c’è un progetto dedicato al dispositivo Amazon Echo, che in Osservatorio viene dissezoinato nelle sue componenti fisiche, ma anche in tutte le implicazioni di controllo e sfruttamento connesse a quel device. Non ci sono quadri o fotografie in “Calculating Empires”, ma di sicuro c’è il senso di un’indagine profonda, e necessaria, sul nostro tempo, il nostro oggi.

Bonomi: sui costi dell’energia la Germania aiuta le imprese, l’Italia è in ritardo

Bonomi: sui costi dell’energia la Germania aiuta le imprese, l’Italia è in ritardoRoma, 23 nov. (askanews) – In un’intervista a Repubblica, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, accoglie con favore il rafforzamento delle relazioni tra Roma e Berlino ma sottolinea che mentre la Germania aiuta le sue aziende nell’ambito dell’aumento del costo dell’energia, l’Italia è in ritardo: “Purtroppo mentre altri paesi tagliano il prezzo dell’energia, in Italia è la quarta volta che slitta il decreto su gas ed energy release. Potrebbe farci recuperare un po’ di competitività”.

“Vediamo con favore il rafforzamento delle relazioni politiche tra Italia e Germania. In realtà l’integrazione tra le imprese è avvenuta da anni. La Germania resta il nostro principale mercato di sbocco. Anche se le cose stanno cambiando: prima beneficiavamo molto di più del suo traino. Ora questa correlazione si è rafforzata anche con la Francia e la Spagna”, aggiunge Bonomi parlando di un cambio di paradigma e di sistemi di mercato. “Una volta era automatico dire ‘se la Germania va male noi andiamo male’. Adesso meno” e dopo la pandemia “tutto sta cambiando – anche a causa dell’Inflation Reduction Act americano”. “La Germania non è sola” che ha deciso di tagliare le bollette per le imprese, “anche la Francia lo ha fatto e la Spagna aveva deciso subito un price cap. Questi interventi stanno rendendo estremamente competitiva l’industria francese, tedesca e spagnola rispetto a quella italiana. Che sconta decenni di errori sulla politica energetica ma anche la mancanza di spazio fiscale per fare la stessa cosa. O l’Europa lavora a strumenti volti ad assicurare prezzi non troppo divergenti dell’energia per le imprese energivore, oppure, se ogni Paese affronta la questione da solo, rischiamo che si spacchi il mercato unico”.

“Purtroppo mentre altri paesi tagliano il prezzo dell’energia, in Italia è la quarta volta che slitta il decreto su gas ed energy release – sottolinea Bonomi – Potrebbe farci recuperare un po’ di competitività. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina avevamo messo in campo misure per uno sviluppo forte delle rinnovabili, ma il più resta fermo per intoppi sui permessi. Una follia. Cosa stiamo aspettando, la prossima crisi? Non possiamo subire troppo a lungo la concorrenza sleale di chi ha spazi fiscali per abbassare i prezzi. L’Europa si mostri solidale e intervenga. Quando lo fa, gli effetti sono enormi. Nel momento in cui l’Europa ha lanciato il Next Generation Eu, la Cina e gli Stati Uniti sono corse ai ripari”.

Bonomi: su costi energia Germania aiuta imprese. Italia in ritardo

Bonomi: su costi energia Germania aiuta imprese. Italia in ritardoRoma, 23 nov. (askanews) – In un’intervista a Repubblica, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, accoglie con favore il rafforzamento delle relazioni tra Roma e Berlino ma sottolinea che mentre la Germania aiuta le sue aziende nell’ambito dell’aumento del costo dell’energia, l’Italia è in riotardo: “Purtroppo mentre altri paesi tagliano il prezzo dell’energia, in Italia è la quarta volta che slitta il decreto su gas ed energy release. Potrebbe farci recuperare un po’ di competitività”.

“Vediamo con favore il rafforzamento delle relazioni politiche tra Italia e Germania. In realtà l’integrazione tra le imprese è avvenuta da anni. La Germania resta il nostro principale mercato di sbocco. Anche se le cose stanno cambiando: prima beneficiavamo molto di più del suo traino. Ora questa correlazione si è rafforzata anche con la Francia e la Spagna”, aggiunge Bonomi parlando di un cambio di paradigma e di sistemi di mercato. “Una volta era automatico dire ‘se la Germania va male noi andiamo male’. Adesso meno” e dopo la pandemia “tutto sta cambiando – anche a causa dell’Inflation Reduction Act americano”. “La Germania non è sola” che ha deciso di tagliare le bollette per le imprese, “anche la Francia lo ha fatto e la Spagna aveva deciso subito un price cap. Questi interventi stanno rendendo estremamente competitiva l’industria francese, tedesca e spagnola rispetto a quella italiana. Che sconta decenni di errori sulla politica energetica ma anche la mancanza di spazio fiscale per fare la stessa cosa. O l’Europa lavora a strumenti volti ad assicurare prezzi non troppo divergenti dell’energia per le imprese energivore, oppure, se ogni Paese affronta la questione da solo, rischiamo che si spacchi il mercato unico”.

“Purtroppo mentre altri paesi tagliano il prezzo dell’energia, in Italia è la quarta volta che slitta il decreto su gas ed energy release – sottolinea Bonomi – Potrebbe farci recuperare un po’ di competitività. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina avevamo messo in campo misure per uno sviluppo forte delle rinnovabili, ma il più resta fermo per intoppi sui permessi. Una follia. Cosa stiamo aspettando, la prossima crisi? Non possiamo subire troppo a lungo la concorrenza sleale di chi ha spazi fiscali per abbassare i prezzi. L’Europa si mostri solidale e intervenga. Quando lo fa, gli effetti sono enormi. Nel momento in cui l’Europa ha lanciato il Next Generation Eu, la Cina e gli Stati Uniti sono corse ai ripari”.

Schlein lancia “contromanovra” e avverte alleati: Pd è il perno

Schlein lancia “contromanovra” e avverte alleati: Pd è il pernoRoma, 22 nov. (askanews) – Elly Schelin lancia la sua “contromanovra”, un piano alternativo a rispetto alle “scelte scellerate” del governo Meloni per la legge di bilancio. La leader democratica riconosce che le risorse erano poche, “la coperta era corta”, poi però affonda: “Ma loro gli hanno dato fuoco…”. Ecco allora le controproposte democratiche, dai congedi parentali obbligatori per entrambi i genitori al trasporto pubblico locale gratuito per i giovani, fino al piano casa da finanziare con i soldi che il governo mette sul ponte di Messina, senza scordare la sanità e la difesa delle pensioni pubbliche. Una “manovra ombra” che M5s ha deciso di anticipare di qualche ora presentando le proprie proposte, in una ormai costante gara con il Pd.

La Schlein non commenta, ma un messaggio agli alleati-concorrenti del Movimento parlando in direzione lo manda: “Non esiste alcuna alternativa senza il Pd: stiamo in campo come forza portante del campo progressi, perno imprescindibile dell’alternativa alla destra, senza tentazioni egemoniche ma senza complessi di subalternità”. Perché, aggiunge, “tanto pazientemente quanto tenacemente ci ritroverete sempre dalla parte di chi, piuttosto che ai distinguo e alla competizione, preferisce dedicarsi con spirito costruttivo al dialogo, alla ricerca e alla valorizzazione delle ragioni che ci uniscono nel contrasto alle scelte scellerate del governo di Giorgia Meloni”. Quello è l’avversario, insomma, e tutte le altre opposizioni farebbero bene a metterselo in testa. Bisogna “riallacciare i fili con quei settori della società che non si sentono più rappresentati, per recuperare la fiducia di chi oggi è deluso e rassegnato, per affrontare quello che deve rappresentare per noi un rovello, un’ossessione: mi riferisco all’astensionismo, un dato sempre più preoccupante che sembra assumere caratteristiche strutturali”. Altro che competizione tra opposizioni.

E la Schlein infatti attacca il “governo di destra” che “è rimasto sostanzialmente inerte sul fronte del carovita e della politica dei redditi e non ha messo in campo le scelte di politica industriale necessarie per salvaguardare alcuni settori produtti strategici (dalla siderurgia alle telecomunicazioni e all’automotive)”. Quindi, appunto, delinea l’impianto della sua contromanovra: innanzitutto, dopo la nascita di un figlio o di una figlia cinque mesi di congedo obbligatori pagati al 100% a entrambi i genitori e salario minimo. Poi, il trasporto pubblico locale gratuito per i giovani e pannelli solari sui tetti di tutti gli edifici commerciali e industriali .

Insiste sul “piano casa. I soldi destinati al Ponte sullo stretto di Messina li utilizziamo per il recupero delle case popolari” e allo stesso modo bisogna rimpolpare il “fondo per gli affitti, che portiamo a un miliardo nel 2026”. Previsti poi “200 milioni sulle borse di studio universitarie” e “quattro miliardi in più sulla sanità pubblica per sbloccare assunzioni e accorciare liste d’attesa”. Bisogna inoltre “finanziare la non autosufficienza”, prevedere misure a tutela della “salute mentale”, “sopprimere i tagli alle pensioni pubbliche”. Senza dimenticare la transizione ecologica, sulla quale il governo non fa “niente”. Bisognerebbe invece investire in pannelli sui tetti degli edifici pubblici e industriali, favorire le comunità energetiche”. Di nuovo un passaggio per gli alleati, per rimarcare il “successo della manifestazione di Piazza del Popolo. È stato un momento importante di mobilitazione e partecipazione, la dimostrazione che l’alternativa c’è se la facciamo vivere insieme e tra la gente. Non è un punto di arrivo ma di ripartenza”.

Meloni firma Piano con Scholz, (piccoli) passi avanti su Patto Ue

Meloni firma Piano con Scholz, (piccoli) passi avanti su Patto UeBerlino, 22 nov. (askanews) – Giorgia Meloni torna da Berlino con la firma del Piano d’Azione italo-tedesco e con qualche piccolo passo avanti nella complessa trattativa sul nuovo Patto di stabilità e crescita, da approvare entro il 31 dicembre per evitare il ritorno alle vecchio regole.

Proprio la posizione della Germania sui parametri per il rientro dal deficit è uno degli “scogli” più difficili da superare per l’Italia e Meloni ne ha parlato oggi a quattr’occhi con il cancelliere Olaf Scholz. Un confronto che ha dato “frutti” per la premier, con il cancelliere che conferma: “Siamo vicini come mai prima d’ora a un risultato”. Il concetto che la presidente del Consiglio ha espresso al collega è che l’Italia non vuole una “politica di bilancio allegra” perché “siamo un governo serio”, però chiede “la protezione degli investimenti: secondo noi è importante che i parametri tengano conto degli sforzi per favorire le transizioni e le scelte strategiche”. Da parte sua per Scholz “il criterio di stabilità deve avere un ruolo importante” ma “non vogliamo che un Paese debba seguire un programma di austerity”. Per parlare di cifre e parametri è presto, ma per il cancelliere “sono in corso buone discussioni” e sono stati fatti “passi avanti” sulla “buona strada”. In realtà però la strada, spiegano fonti a conoscenza del dossier, è ancora in salita. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ne ha parlato con il collega tedesco Lindner ed è tornato a chiedere che la riduzione di debito e deficit sia “graduale, realistica e sostenibile” ma c’è ancora molto lavoro da fare da qui all’Ecofin dell’8 dicembre. Al centro del bilaterale anche il tema delle migrazioni. In conferenza stampa Meloni dice di condividere con Scholz “la necessità che vada implementato il lavoro relativo al cambio di visione dell’Ue” concentrandosi sulla “dimensione esterna”. Da parte sua il cancelliere ‘promuove’ l’accordo con l’Albania, “che è tutto all’interno del diritto e delle regole europee”. Accordo che – garantisce la premier – “faremo di tutto perché possa essere pioneristico”.

Prima dell’inizio del vertice intergovernativo Meloni e Scholz hanno partecipato insieme alla conference call che ha chiuso il G20 a presidenza indiana, a cui si è collegato – per la prima volta dall’inizio della guerra – Vladimir Putin. Il presidente russo ha espresso la convinzione che occorra “pensare a come fermare” la “tragedia” della guerra in Ucraina. La Russia potrebbe in ogni momento “facilmente” riportare la pace in Ucraina – gli ha replicato Meloni – “ritirandosi dai territori illegalmente occupati” e ristabilendo la “sovranità” e la “piena integrità” territoriale dell’Ucraina. Sia lei che il cancelliere hanno poi ribadito, in conferenza stampa, il “pieno sostegno a Kiev” a 360 gradi, anche con un impegno per la ricostruzione: proprio in Germania e Italia si terranno le prossime conferenze sul tema. Per quanto riguarda il Medio Oriente, ha assicurato Meloni, tra Italia e Germania c’è “piena convergenza sulla crisi medio-orientale fin dall’inizio. Sosteniamo Israele e il suo diritto a difendere la sua sicurezza, i suoi cittadini, i suoi confini” e “siamo concordi” nel sottolineare la necessità di “rispettare il diritto internazionale e tutelare i civili. Crediamo che Hamas si faccia scudo dei civili e per svelare il bluff” serve una “soluzione strutturale” con “due popoli due Stati”.

Nell’ambito del vertice intergovernativo (a cui hanno partecipato i ministri italiani a Esteri, Interno, Difesa, Economia e Finanze, Imprese e Made in Italy, Lavoro e Università e gli omologhi tedeschi), Meloni e Scholz hanno firmato il Piano d’Azione che definisce Italia e Germania come “partner strategici” che “condividono la visione comune di un’Europa forte, solidale e sovrana”. Per questo prevede il rafforzamento della cooperazione bilaterale e in ambito europeo su cinque capitoli tematici: economia, innovazione e coesione sociale; clima, energia e ambiente; politica estera e di difesa; agenda europea e migrazione; contatti tra le società civili e cultura. “La nostra cooperazione fa un importante salto in avanti. Il piano di azione innalza la nostra cooperazione a un nuovo livello. È una buona notizia per i nostri popoli e un’ottima notizia per l’Europa”, ha detto Meloni. A margine dei lavori anche un Business Forum con i vertici di varie imprese di entrambi i Paesi, nell’ottica di promuovere la cooperazione economica. A questo proposito, nel corso del loro incontro Meloni e Scholz hanno parlato tra le altre cose del dossier Ita-Lufthansa. “Siamo pronti la settimana prossima – ha annunciato Meloni – ad inviare la notifica alla Commissione Ue. Auspichiamo una soluzione immediata e velocità nel chiudere il dossier perchè credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro”. La stessa rapidità chiesta anche dal cancelliere che auspica “un trattamento veloce, giusto ed equo”.