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Pro vita contro il Campidoglio, la replica Lgbt+: basta propaganda

Pro vita contro il Campidoglio, la replica Lgbt+: basta propagandaRoma, 23 nov. (askanews) – Scontro acceso tra Pro vita e associazioni Lgbtqia+ della Capitale con al centro la campagna di affissioni promossa dall’organizzazione ultracattolica contro l’educazione affettiva di genere promossa dal Comune di Roma nelle scuole romane. Pro vita, in una nota, ha attaccato il Campidoglio “dove Roberto Gualtieri, appena eletto, ha istituito un Ufficio per i Diritti Lgbt con a capo Marilena Grassadonia, già presidente di Famiglie Arcobaleno” perché neòòa Capitale, denuncia Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus “ormai da mesi sono numerose le iniziative Lgbt nelle scuole con il sostegno del Comune o addirittura gli incontri, come al Municipio XI, per spingere gli istituti e i licei ad adottare la Carriera Alias”.

“La stessa Grassadonia – attacca Coghe – durante una manifestazione pro Ddl Zan a Milano, disse espressamente che ‘bisogna entrare nelle scuole’”. Per ribadire “l’assoluta contrarietà delle famiglie italiane contro qualsiasi proposta di inserire nelle scuole fantomatiche educazioni sessuali o affettive in salsa relativista e arcobaleno, Pro Vita & Famiglia ha avviato una campagna di affissioni da oggi a Roma, e prossimamente nelle principali città italiane con il messaggio ‘Basta confondere l’identità sessuale dei bambini nelle scuole. Stop gender è carriera alias’”. “È vergognoso – continua Coghe – che politici come Zan, Cirinnà e Schlein cerchino di strumentalizzare i recenti fatti di cronaca per sponsorizzare l’educazione affettiva nelle scuole. Pensano di prevenire la violenza di genere confondendo ancor di più bambine e bambini, ragazze e ragazzi sulla loro identità sessuale e sulla sana relazione tra uomini e donne, andando così ad aumentare proprio i problemi alla base di questi raccapriccianti fatti. Non solo non esiste alcun nesso tra la cosiddetta fantomatica “educazione affettiva” nelle scuole e la diminuzione delle violenze contro le donne, ma nei Paesi in cui la si impartisce da decenni tali violenze sono addirittura aumentate”. Netta la risposta delle proncipali associazioni Lgbt+ che denunciano che “Roma è da tempo ostaggio di una martellante propaganda contro le libertà sotto forma di affissioni che ledono la dignità delle donne, dei bambini e delle bambine. È recente la sentenza del TAR che dà ragione al Comune di Roma contro un’associazione antiscelta”. Per le associazioni “il sindaco di Roma Gualtieri, istituendo l’Ufficio Diritti Lgbt coordinato da Marilena Grassadonia, oggetto di continui attacchi per il suo ruolo, ha risposto a un’esigenza di equità e attenzione che una Capitale come Roma non poteva più rimandare. Anche gli assessorati alle Pari Opportunità e alla Scuola si sono mossi nella direzione giusta, portando avanti un progetto di formazione del personale degli asili nido sulla decostruzione degli stereotipi di genere, nonché implementando misure rivolte a studenti e docenti all’interno della ‘Mappa della città educante”. Si tratta, secondo le associazioni tra le quali Famiglie Arcobaleno, Rete Genitori Rainbow, Dì Gay Project, Gaynet, Circolo Mario Mieli e Rete Lenford “di un tentativo concreto di adeguare la città agli standard internazionali più elementari per la prevenzione della violenza di genere, come la Convenzione di Istanbul, che oggi vengono bollati come ideologici con la solita questione del ‘fantasma gender’. La laicità dello Stato – ricordano – è sancita dalla Costituzione italiana: sono sotto gli occhi di tutti i risultati di quei paesi in cui la moralità religiosa detta le regole dello Stato civile”.

“Come cittadin*, attivist*, associazioni Lgbtqia+ e transfemministe – concludono – saremo sempre all’erta per difendere i principi costituzionali e ribadire che Roma è una città aperta contro tutti i fascismi di ieri e di oggi”.

Panetta: euro digitale servirà a garantire concorrenza e privacy

Panetta: euro digitale servirà a garantire concorrenza e privacyRoma, 23 nov. (askanews) – “Le valute digitali delle banche centrali apporterebbero benefici considerevoli ai pagamenti digitali. E con i grandi gruppi tecnologici che si espandono ulteriormente nella finanza digitale, la disponibilità di una valuta digitale della Banca centrale, assieme a una normativa efficace, diventerebbe necessaria per garantire concorrenza, privacy e un funzionamento regolare dei pagamenti e dei processi di intermediazione finanziaria”. Lo ha affermato Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia nel suo intervento alla conferenza di Cepr e Bce sulle ricadute delle valute digitali delle banche centrali.

“Essendo portati a guardare al futuro, le banche centrali dell’Eurosistema” e la Bce “si stanno preparando, anche tramite la possibile emissione di un euro digitale, a intervenire sui rischi che la rivoluzione digitale apre sull’attività monetaria e sulla stabilità finanziaria. Portare avanti questa complessa fase di transizione per il benessere di tutti è il nostro scopo ultimo”, ha detto. Panetta ha ricordato che le banche centrali “hanno il mandato di assicurare la stabilità, sia monetaria che finanziaria e sono per questo naturalmente portate alla prudenza. Ma prudenza non deve significare inazione. Il costo di non emettere un euro digitale – ha sostenuto – potrebbe essere rilevante”.

Si tratta del primo intervento pubblico di Panetta, che si è collegato in video alla conferenza Cepr-Bce, da quando ha rilevato la guida di Bankitalia, a inizio novembre. Precedentemente faceva parte del comitato esecutivo della Bce, nel quale aveva la delega anche sui sistemi di pagamento.

Norman Foster guest editor di Domus 2024: elogio della città compatta

Norman Foster guest editor di Domus 2024: elogio della città compattaMilano, 23 nov. (askanews) – Sarà Lord Norman Foster il guest editor internazionale che curerà i dieci numeri del mensile Domus nel 2024. Architetto britannico di vocazione internazionale da oltre 60 anni è considerato una leggenda vivente per la sua capacità di interpretare la realtà, affermare nuovi standard e progettare soluzioni capaci di sorprendere.

“L’architettura è uno specchio della nostra società. La mia prima esperienza, il primo edificio in cui ho lavorato (era il municipio di Manchester e aveva 16 anni) non mi ha fatto pensare ‘questa è architettura’, ma mi ha commosso” racconta nel corso dell’intervista rilasciata al direttore editoriale di Domus Walter Mariotti e pubblicata integralmente nella monografia a lui dedicata mentre è tramite il suo manifesto d’intenti – allegato alla monografia – che condivide il suo distintivo richiamo ad una progettazione di “città compatta”. “Come cercherò di chiarire sui numeri di Domus 2024, dobbiamo cercare di separare le speranze, le mode e i pregiudizi dai fatti, per confrontarci con la realtà dei dati reali – scrive – Il nostro ambiente costruito è costituito da città e infrastrutture. Queste ultime sono il collante urbano dei singoli edifici: gli spazi pubblici, i viali, le strade, le piazze e i ponti, i terminal e le metropolitane che forniscono connettività. Insieme agli edifici, queste infrastrutture determinano l’identità, il Dna, la qualità della vita e l’impronta di carbonio della città. Le città con la più bassa impronta di carbonio e la più alta qualità di vita sono compatte, percorribili a piedi e a densità medio-alta in termini di numero di abitanti per chilometro quadrato. E’ probabile che nei loro quartieri si possa svolgere una serie di attività diverse in spazi vicini tra loro, ben serviti da un trasporto pubblico efficiente. Statisticamente, le città compatte sono il tipo di luogo che si sceglie più volentieri, sia per viverci sia per turismo. Una progettazione e una pianificazione urbanistica illuminate sono fondamentali per il successo delle città, che peraltro cambiano e si evolvono nel tempo”.

“Un riferimento assoluto non solo per la qualità e la quantità delle sue visioni, ma anche per una vita che davvero non sembra avere uguali. Lo ringraziamo e lo accogliamo sulla poltrona più alta di Domus anche per aver fatto comprendere che la sfida della nostra specie è portare sempre più avanti le nostre conoscenze e le nostre ambizioni. Senza mai perdere l’umanità, e l’ironia” ha detto Giovanna Mazzocchi, presidente di Editoriale Domus e ideatrice del progetto 10x10x10 che vede 10 architetti di fama internazionale avvicendarsi alla guida del giornale fino al mirabile traguardo dei primi cento anni di vita (per 10 numeri ciascuno e un totale di 10 anni). A dimostrare la sua distintiva sensibilità e la sua profonda preoccupazione per il futuro lasciato alle nuove generazioni è anche l’attività formativa e culturale promossa dalla Fondazione che riporta il suo nome: “Se condividiamo una preoccupazione per il futuro, allora il futuro sara’ rappresentato dai decisori che faranno le scelte giuste sulla base della propria conoscenza, della giusta consapevolezza. La fondazione si occupa di anticipare il futuro per i leader civici, coloro che politicamente e managerialmente avranno il compito di prendere decisioni chiave sull’ambiente, sulle infrastrutture e sugli edifici. Si va davvero oltre quanto si puo’ fare all’interno dell’esercizio della professione.”

Come sempre ad accompagnare la nuova avventura di Domus affiancando il guest editor e continuando a guidare il progetto 10x10x10 sarà Walter Mariotti, direttore editoriale dell’intero sistema Domus che commenta: “Con l’arrivo di Norman Foster il progetto 10x10x10 raggiunge una maturità e una rotondità che supera qualunque aspettativa. Attraverso la sua gamma delle esperienze, la sua profondità di visione, una quantità e qualità di realizzazioni uniche, il ruolo di Domus come matrice di dialogo e interpretazione della società e del suo sistema come capacità di produrre senso e servizi salgono al livello superiore”. Prima di lui a firmare la prestigiosa rivista negli ultimi sei anni Michele De Lucchi (2018), Winy Maas (2019), David Chipperfield (2020), Tadao Ando (2021), Jean Nouvel (2022), Steven Holl e Toshiko Mori (2023).

Bonus psicologo, Schillaci: “Firmato decreto attuativo”

Bonus psicologo, Schillaci: “Firmato decreto attuativo”Roma, 23 nov. (askanews) – “Oggi, acquisita l’intesa con il Mef e con la Conferenza Stato – Regioni, ho firmato il decreto ministeriale per l’erogazione del bonus psicologo per l’anno 2023. Dopo la sperimentazione del bonus durante la pandemia, questo governo ha voluto rendere strutturale questa misura ed ha aumentato l’importo massimo del contributo che i cittadini potranno richiedere all’Inps”. E’ quanto dichiara il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, aggiungendo che “la salute mentale è una priorità di sanità pubblica. Il bonus psicologo è parte di un intervento più complessivo, che stiamo portando avanti anche attraverso il tavolo per la salute mentale, che punta a rafforzare le strutture e i servizi di presa in carico sul territorio e a diffondere la cultura della salute mentale anche per superare lo stigma e la discriminazione che continuano ad essere una barriera all’inclusione sociale”. Il decreto ministeriale prevede il riparto tra le Regioni di 5 milioni di euro per l’anno 2023 e di 8 milioni a decorrere dal 2024. I cittadini potranno richiedere il contributo all’Inps e per l’anno 2023 il bonus dovrà essere utilizzato entro 270 giorni dalla concessione, pena la decadenza.

L’importo del bonus psicologico, riconosciuto una sola volta, è fissato dal decreto in un massimo di 1.500 euro per redditi con Isee inferiore a 15mila euro (fino a 50 euro per ogni seduta); 1.000 euro per redditi con Isee compreso tra 15mila e 30mila euro (fino a 50 euro per ogni seduta); 500 euro per redditi con Isee superiore a 30mila ma inferiore a 50mila (fino a 50 euro per ogni seduta).

Coppa Davis, Italia-Olanda 0-1: Arnaldi cede a Van de Zandschulp

Coppa Davis, Italia-Olanda 0-1: Arnaldi cede a Van de ZandschulpRoma, 23 nov. (askanews) – E’ dell’Olanda il primo punto nel tie con l’Italia. Merito di Van de Zandschulp che batte Arnaldi dopo una lotta di quasi tre ore al tie-break del 3° set con il punteggio di 6-7, 6-3, 7-6. Azzurro che ha sprecato anche tre match-point. L’Italia spera in Jannik Sinner, contro Tallon Griekspoor, per allungare il confronto al doppio decisivo. Sinner, numero 4 del mondo, affronterà per la seconda volta in carriera il 27enne olandese, numero 23. Ha battuto l’olandese in casa sua, in semifinale a Rotterdam, 75 76(5) proprio sul duro indoor, nelle stesse condizioni di gioco di Malaga anche se con un campo che si può considerare meno rapido.

Arnaldi vince al tie break il primo set. Il primo punto è di Arnaldi che sale di un minibreak 2-1 ma immediatamente lo restituisce con una palla corta che finisce fuori e va sotto di un minibreak. È la fiera degli errori e a sua volta Van De Zandschulp perde il servizio, 3-3. Sul 4-3 un altro minibreak e l’Olanda si porta 5-4 e servizio. Altro doppio fallo olandese e 5-5. Van de Zandschulp ha un set point sul servizio italiano, 6-6. Ribaltamento di fronte: la risposta dell’olandese è fuori, set point Italia. Altro dritto fuori dell’olandese, e il primo set è italiano: 8-6. Nel secondo parziale monologo olandese. Nel secondo parziale monologo olandese per il 6-3 finale. Van de Zandschulp che conquista anche il terzo set. Il primo break è dell’OLandese. Arnaldi recupera e siamo 3-3. Si va al tiebreak. Arnaldi arriva fino al 6-4 in proprio vantaggio. Il primo match point se ne va sul rovescio in corridoio di Arnaldi, 6-5. Ma col servizio per l’azzurro. Che spreca malamente cercando una smorzata dal fondo, 6-6. Dritto vincente da fondo e altro match point. Sul servizio centrale di Van De Zandschulp, risposta a rete, 7-7. Serve and volley e match point per l’olandese. Risposta larga dell’azzurro e vittoria in tre set per l’olandese, primo punto per i nostri avversari.

I Rabbini d’Italia contro il Papa: per lui aggressore e aggredito sono uguali

I Rabbini d’Italia contro il Papa: per lui aggressore e aggredito sono ugualiMilano, 23 nov. (askanews) – “Ieri l’incontro del Papa con i parenti degli ostaggi rapiti da Hamas, da tempo richiesto e sempre rinviato, è stato finalmente possibile perché è stato seguito da un incontro con parenti di palestinesi prigionieri in Israele, così come riportato dal Papa, mettendo sullo stesso piano innocenti strappati alle famiglie con persone detenute spesso per atti gravissimi di terrorismo. E subito dopo il Papa ha pubblicamente accusato entrambe le parti di terrorismo”. Lo dichiara in una nota il Consiglio dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia.

Secondo i Rabbini “queste prese di posizione al massimo livello seguono dichiarazioni problematiche di illustri esponenti della Chiesa in cui o non c’è traccia di una condanna dell’aggressione di Hamas oppure, in nome di una supposta imparzialità, si mettono sullo stesso piano aggressore e aggredito. Ci domandiamo – conclude la nota – a cosa siano serviti decenni di dialogo ebraico cristiano parlando di amicizia e fratellanza se poi, nella realtà, quando c’è chi prova a sterminare gli ebrei invece di ricevere espressioni di vicinanza e comprensione la risposta è quella delle acrobazie diplomatiche, degli equilibrismi e della gelida equidistanza, che sicuramente è distanza ma non è equa”.

Il Pd denuncia: la Rai è diventata TeleMeloni, non un servizio pubblico. Vigilanza e Agcom intervengano

Il Pd denuncia: la Rai è diventata TeleMeloni, non un servizio pubblico. Vigilanza e Agcom intervenganoRoma, 23 nov. (askanews) – “Ormai non esiste più la Rai. Esiste soltanto TeleMeloni. E le scelte editoriali, a TeleMeloni, sono dettate non da esigenze informative ma propagandistiche. E’ sconcertante e inaccettabile l’uso propagandistico che da tempo il servizio pubblico ha deciso di fare mettendosi a servizio del governo ma ieri sera il TG1 ha raggiunto ulteriori vette di disinformazione. Dov’è finito il principio a una corretta informazione? C’è un limite a tutto e questo limite è stato superato da tempo. E’ ora che di questa situazione si occupino la Commissione di Vigilanza e l’Agcom”. Lo denunciano in una dichiarazione congiunta i parlamentari Pd della commissione di Vigilanza sulla Rai.

“Nel servizio serale il Tg1 – denunciano in particolare i parlamentari dem della Vigilanza- è riuscito a nascondere le proposte del PD sulla manovra economica del governo persino nel pezzo confezionato per darne notizia. In quel servizio di quelle proposte non c’era neanche l’ombra. Con la beffa oltre al danno, di ospitare le critiche della maggioranza alla manovra alternativa del Pd, purtroppo oscurata”.

Lollobrigida: legittima la richiesta di fermare il treno, mi aspettavano in tanti

Lollobrigida: legittima la richiesta di fermare il treno, mi aspettavano in tantiRoma, 23 nov. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha tenuto oggi il punto, rivendicando la scelta di chiedere la fermata a Ciampino sul Frecciarossa, per il quale le opposizioni chiedono le sue dimissioni, rispondendo a una domanda a margine del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione organizzato a Roma da Coldiretti, spiegando che ritenendo legittima la scelta, la rifarebbe.

“Se le richieste sono legittime e possono dare risposte ai cittadini per un’istituzione che viene pagata non per rimanere tre ore a riposarsi sul treno, perché per quello che mi riguarda se potessi passare tre ore serenamente sul treno come è avvenuto tantissime volte, ma a Caivano c’erano tantissime persone che aspettavano, persone che hanno aspettato tanto lo Stato, che non meritavano di aspettarlo un minuto di più”, ha detto Lollobrigida rispondendo alla domanda se rifarebbe la richiesta di effettuare la fermata del treno.

Milano, arriva al TAM Teatro Arcimboldi “Ulisse, l’ultima Odissea”

Milano, arriva al TAM Teatro Arcimboldi “Ulisse, l’ultima Odissea”Milano, 23 nov. (askanews) – La storia di Odisseo raccontata attraverso un intenso dialogo tra teatro, musica e danza. Ulisse, l’ultima Odissea, lo spettacolo ideato e diretto da Giuliano Peparini, dopo il debutto dello scorso giugno al Teatro Greco di Siracusa, sarà al TAM Teatro Arcimboldi Milano il 26 novembre.

La nuova produzione della Fondazione Inda è uno spettacolo moderno e contemporaneo che sarà ambientato in un aeroporto, “un luogo – come dice il regista Giuliano Peparini – da cui si parte ma anche un luogo che ci può bloccare” e vedrà in scena quasi 100 artisti. Sul palco la musica del gruppo canadese di ispirazione folk-rock Reuben and the Dark, la danza contemporanea e il teatro dialogano in modo fluido, restando al servizio del testo classico di Omero. Proiezioni e luci completano la visione poetica di questi quadri che faranno leva anche su costumi espressione di forti contrasti e contrapposizioni tra passione, trasgressione e amore per la patria. “L’Odissea è uno dei testi più emozionanti del nostro canone – sono le parole del regista -, è un testo che condensa tutti i sentimenti più intensi: l’attaccamento disperato alla vita, l’odio travolgente e l’amore incondizionato, la passione sfrenata e il freddo calcolo, la paura e il dolore della perdita, la nostalgia e la sete di conoscenza. Nel nostro spettacolo, faremo vivere e prorompere tutte queste emozioni, nelle voci degli interpreti e nei corpi dei nostri performers. Oltre ai viaggi lontani o fermi, scegliendo di trattare il tema di Ulisse questo spettacolo parla anche del nostro tempo, e di noi: mette in scena un uomo che si è perso e cerca di nuovo la strada di casa. Il libretto dell’opera è del grecista Francesco Morosi”.

A interpretare Odisseo sarà Giuseppe Sartori che torna dopo il grande successo riscosso nelle ultime stagioni nel ruolo di Oreste e di Edipo. Nel cast Massimo Cimaglia (Aedo/Polifemo), Giulia Fiume (Calipso/Anima di Anticlea), Alessio Del Mastro (Anima di Tiresia/Lo spazzino), Giovanna Di Rauso (Circe). Nello spettacolo sono coinvolti anche gi allievi dell’Accademia d’Arte del dramma antico. Le scene sono di Cristina Querzola e Lucia D’Angelo, i costumi di Valentina Davoli, le coreografie di Giuliano Peparini, le musiche della band Reuben and the Dark, light designer è Alessandro Caso, videomaker è Edmundo Angelelli, assistenti alla regia sono Tim Vranken e Gianluca Merolli, assistente coreografo è Francesco Sarracino, assistente costumista è Silvia Oliviero, ideazione e direzione dei cori cantati Simonetta Cartia, direzione del coro Elena Polic Greco, direttore di scena è Giovanni Ragusa, assistente alla drammaturgia Aurora Trovatello; coordinatori artistici sono Federica Panzeri e Christophe Allemann.

Findomestic: solo 37% italiani riesce a risparmiare dalle entrate mensili

Findomestic: solo 37% italiani riesce a risparmiare dalle entrate mensiliMilano, 23 nov. (askanews) – Solo quasi quattro italiani su 10 (37%) riescono oggi a mettere da parte qualcosa delle loro entrate mensili: una media dell’8% che, però, in un terzo dei casi (32%) viene utilizzato per far fronte alle spese straordinarie. Secondo l’ultimo Osservatorio mensile di Findomestic (gruppo Bnp Paribas) il 55% degli intervistati, invece, non riesce oggi ad accantonare nulla di quanto guadagna, mentre il 7% non sa. Chi riesce a farlo nel 45% dei casi lo programma, ma la maggioranza (55%) si limita ad accantonare quanto rimane dalle spese mensili senza fare calcoli preventivi.

Il 35% degli intervistati investe i propri risparmi in Bot o obbligazioni, libretti remunerati, azioni o altri prodotti finanziari, il 18% li tiene sul conto corrente, mentre oltre il 20%, con i soldi che ha “salvato” dalle spese fisse, sceglie di concedersi viaggi e vacanze. In un contesto in cui il 45% delle famiglie lamenta problemi economici di media o grande entità, quasi nove su 10 cercano di controllare le spese anche attraverso le modalità di pagamento: la maggior parte del campione utilizza il bancomat (43% delle preferenze) per avere il saldo del conto corrente sempre aggiornato, il 25% qualsiasi carta o strumento digitale che consenta di avere tutte le spese tracciate mentre il 22% preferisce i contanti. “In questa fase – commenta Gilles Zeitoun, amministratore delegato e direttore generale Findomestic – l’inflazione e il calo del potere d’acquisto restano le preoccupazioni principali degli italiani nonostante la crescita esponenziale dei timori di un’escalation delle guerre che si combattono alle porte dell’Europa dopo l’avvio del nuovo conflitto in Medio Oriente. Circostanze complesse che si ripercuotono sulla sfera emotiva ed economica delle famiglie comportando una fisiologica contrazione della propensione all’acquisto”.

Con la flessione del 9,8% delle intenzioni d’acquisto rilevata a fine ottobre (-8% anche a fine settembre), la propensione a fare acquisti degli italiani non è mai stata così bassa negli ultimi 12 mesi. La quasi totalità dei settori monitorati è in sofferenza. La flessione più marcata riguarda i monopattini elettrici (-51%). Male, restando al comparto mobilità, anche scooter (-21,3%), e-bike (-18,2%) e auto nuove (-16,3%). Rimangono in carreggiata solo le auto usate che registrano un aumento delle intenzioni d’acquisto a tre mesi del +0,5%. Nel comparto “casa” resistono (+1,2%) solo le intenzioni di ristrutturare e crollano, invece, pompe di calore (-34,2%), grandi elettrodomestici (-21%), infissi (-20,2%), mobili (-17,6%), impianti di isolamento termico (-16,1%) e caldaie a biomassa (-13,1%). Più contenuta la discesa della propensione all’acquisto per piccoli elettrodomestici (-10,4%) e impianti fotovoltaici (-9%). Tra i prodotti tecnologici, i tablet perdono il 13,8%, i televisori il 10,9%, le fotocamere il 5,8% e la telefonia il 2,8%, soltanto i PC sono in positivo (+2,7%). Con l’approssimarsi delle festività natalizie il settore viaggi limita i danni (-0,4%), mentre le intenzioni d’acquisto di attrezzature sportive e attrezzature per il fai da te rimangono al palo: rispettivamente -9,7% e -10,5%. Milano, 23 nov. (askanews) – Dal 2021/2022 a oggi, il 42% del campione dichiara di aver sottoscritto un prestito o acquistato un bene a rate, soprattutto per necessità (38% dei casi) o perché attratto da particolari offerte come il “tasso 0” (30%) ma anche per semplice comodità (19%). Lo ha fatto soprattutto dividendosi tra punto vendita (57%) e banche o finanziarie (33%) e nella maggior parte dei casi per acquistare un bene durevole (64%). Il 60% di chi ha fatto ricorso al pagamento rateale negli ultimi 2 anni avrebbe dovuto rinunciare all’acquisto o rinviarlo a tempi migliori senza la possibilità di ricorrere al finanziamento. Tra chi oggi ha un mutuo immobiliare il 30% dichiara di averne uno a tasso variabile. Il 26% dei sottoscrittori ha tentato nell’ultimo anno di cambiare le condizioni del proprio mutuo ma non vi è riuscito.