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Mps, Moody’s alza rating di un gradino a Ba3, outlook positivo

Mps, Moody’s alza rating di un gradino a Ba3, outlook positivoRoma, 22 nov. (askanews) – Moody’s ha migliorato di un gradino i rating su Banca Monte dei Paschi di Siena, portando il rating standalone Baseline Credit Assessment a “Ba3” da “B1”, il long-term deposit rating a “Ba1” da “Ba2” e il long-term senior unsecured debt a “Ba3” da “B1”.

La decisione di Moody’s, riporta un comunicato, si inserisce in un’ampia revisione dei rating di alcune banche italiane e fa seguito all’azione di rating sull’Italia del 17 novembre scorso, che ha determinato il miglioramento di outlook sulla Repubblica italiana. Il miglioramento su Mps riflette anche, secondo Moody’s, i progressi compiuti dalla Banca nella ristrutturazione, la maggiore capacità di generare utili e la riduzione del profilo di rischio, in un contesto operativo più favorevole. Per l’Agenzia, inoltre, Mps beneficia di una base di depositi retail ampia e ha riconquistato l’accesso al mercato obbligazionario.

L’outlook sui rating di lungo termine dei depositi e del debito senior unsecured di Mps è stato confermato a positivo, si legge, e riflette l’opinione di Moody’s secondo cui il miglioramento del merito creditizio della Banca potrebbe portare ad un rating standalone Bca più elevato se i progressi compiuti si dovessero mantenere nei prossimi 12-18 mesi.

”Soldatini” di Luca Locatelli vince il Premio #afiancodelcoraggio

”Soldatini” di Luca Locatelli vince il Premio #afiancodelcoraggioRoma, 22 nov. (askanews) – È “Soldatini” di Luca Locatelli la storia vincitrice della sesta edizione di #afiancodelcoraggio, il premio letterario promosso da Roche Italia per dare voce ai racconti di malattia oncologica delle donne attraverso la lente narrativa dei caregiver uomini. Alla presenza della giuria, presieduta da Gianni Letta – e composta da Angela Coarelli, Marco Costa, Sergio Del Prete, Giordano Fatali, Elisabetta Iannelli, Giovanni Parapini, Francesco Perrone, Angelo Tanese ed Emanuela Zocaro – è stato presentato in anteprima l’omonimo cortometraggio, con la sceneggiatura di Marika Tassone, anch’essa premiata durante la serata.

La serata di premiazione a Roma, condotta da Laura Chimenti, giornalista del TG1, ha visto la presenza tra gli altri della ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, impegnata per il riconoscimento istituzionale del ruolo del caregiver, di Francesco Rutelli, presidente Anica Academy ETS, di Carolina Marconi, ambassador di #afiancodelcoraggio, e la partecipazione dell’attore e regista teatrale Massimo Ghini e dell’attrice e regista Michela Andreozzi che hanno letto i tre racconti finalisti. “Quando è arrivata la diagnosi di tumore a me e al mio partner, Alessandro, è crollato il mondo addosso, ma abbiamo affrontato questa battaglia insieme e ora siamo più forti. Degli uomini come Alessandro, che restano al tuo fianco quando affronti una malattia oncologica, si parla ancora troppo poco: non solo partner, ma anche padri, figli, fratelli, amici che ci aiutano ad affrontare le difficoltà a testa alta – ha raccontato Carolina Marconi – sono orgogliosa di essere ambassador di #afiancodelcoraggio, che in questi anni ha raccontato le loro storie e ha contribuito a cambiare la percezione dell’uomo nel ruolo di caregiver”.

Il cortometraggio “Soldatini” sarà diffuso prossimamente attraverso i circuiti e i canali dei partner dell’iniziativa; è prodotto da MP Film e interpretato da Marco Quaglia, Chiara Cavalieri, Luca Quadrano e Benedetta Lucidi, con la regia di Daniele Barbiero e la sceneggiatura di Marika Tassone, studentessa del corso “Creare Storie” promosso da Anica Academy ETS, anch’essa premiata nel corso della serata. “Rinnovare la nostra partnership con #afiancodelcoraggio rappresenta un motivo di orgoglio per noi. La possibilità di utilizzare il potente linguaggio cinematografico per sostenere e valorizzare il ruolo fondamentale dei caregiver, coloro che affiancano i malati oncologici nel difficile percorso di cura, è di inestimabile importanza – ha dichiarato Francesco Rutelli, presidente Anica Academy ETS – condividiamo appieno questi valori, centrati sullo sviluppo della persona e il bene comune”.

“Il premio #alfiancodelcoraggio è un’iniziativa di grande valore sociale che tiene alta l’attenzione su un tema molto importante che tocca la vita di tante famiglie – ha spiegato la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli – a tutti loro, uomini e donne che amano e curano i propri cari spesso facendo rinunce e restando isolati, a tutti coloro che con coraggio non smettono mai di essere un sostegno per le persone che amano, va il mio grazie, dal profondo del cuore. Con l’istituzione del tavolo interministeriale per il caregiver familiare ci impegneremo per dare ai caregiver il giusto riconoscimento e la speranza di non sentirsi più soli”. Sono sei, ad oggi, le edizioni di #afiancodelcoraggio e altrettanti i cortometraggi realizzati, 309 le storie selezionate, oltre 17.000 i voti online e 3 le medaglie ricevute dal Presedente della Repubblica.

Secondo i dati di Istituto Superiore di Sanità, in Italia il 65% dei caregiver familiari sono donne di età compresa tra i 45 e i 55 anni, che spesso svolgono anche un lavoro fuori casa o che sono state costrette ad abbandonarlo (nel 60% dei casi). Alcuni studi hanno mostrato come l’esperienza di cura non sia neutrale dal punto di vista del genere. Emerge, infatti, che il diverso grado di disagio sperimentato dai caregiver uomini o donne potrebbe essere associato alle diverse aspettative sociali legate al genere. Dalle storie di #afiancodelcoraggio affiora che anche gli uomini nel ruolo di caregiver si adeguano al modello sociale di genere che richiede loro forza, controllo, distacco e protezione e in cui prevale un’empatia controllata. In più di un terzo delle storie (38%), il caregiver afferma esplicitamente di aver esercitato un controllo deliberato sulle proprie emozioni nascondendole o vivendole in solitudine. Questi attributi collettivi dell’identità di genere diventano maschere che facilitano il caregiver nell’accompagnamento della donna con tumore ma che al tempo stesso lo isolano rendendo difficile una piena condivisione delle proprie emozioni e sentimenti.

Giulia Cecchettin, il tribunale tedesco ha disposto l’estradizione di Filippo Turetta

Giulia Cecchettin, il tribunale tedesco ha disposto l’estradizione di Filippo TurettaRoma, 22 nov. (askanews) – Sarà estradato a breve in Italia dalla Germania Filippo Turetta. Filippo Turetta, 22 anni, è accusato di omicidio volontario e sequestro di persona, ex fidanzato della 22enne Giulia Cecchettin, la studentessa di Vigonovo uccisa a coltellate, il corpo trovato in un canalone vicino al lago di Barcis.

“Il tribunale tedesco ha disposto l’estradizione di Filippo Turetta. Ringrazio la giustizia tedesca per i tempi rapidi con i quali ha operato, la nostra Ambasciata e le forze dell’ordine che stanno lavorando ininterrottamente per questo obiettivo”, lo ha annunciato su X il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Federico Traversa racconta Bob Marley nel nuovo libro “One Love”

Federico Traversa racconta Bob Marley nel nuovo libro “One Love”Roma, 22 nov. (askanews) – Si intitola “One Love” il nuovo romanzo di Federico Traversa dedicato a Bob Marley, disponibile da mercoledì 22 novembre e pubblicato da Il Castello marchio Chinaski Edizioni.

La più grande rockstar del Terzo Mondo, così l’autore definisce il protagonista del libro la cui vita viene affrontata con intima e sincera passione. Il musicista e attivista giamaicano, simbolo mondiale della diffusione della musica reggae, viene raccontato come fosse sempre al fianco di chi scrive. Prima il bambino povero e disagiato che cresce nel villaggio di Nine Miles a metà degli Anni ’40. Poi il giovane musicista che muove i primi passi nel mondo della musica dei primi ’60 con gli amici Bunny Wailer e Peter Tosh e forma gli Wailers. Fino alla nascita della leggenda tra HIT mondiali come Jamming, No Woman, No Cry o Get Up Stand Up. Traversa ricostruisce in un 3D letterario tutte le vicende note e meno note che hanno portato Marley a diventare un’icona mondiale della musica prima, e un faro culturale e religioso poi. Non una fredda e sistematica biografia, ma un susseguirsi di racconti e fotografie narrative che danno vita a una figura complessa e dal profondo significato. Un viaggio che porta il lettore negli angoli più reconditi della vita di Marley e negli anfratti della cultura in cui è cresciuto, tra gli iconici dreadlocks, la passione per il calcio, le donne e la marijuana. Un libro che nasce dalla vasta conoscenza dell’autore sul mondo reggae e sulla figura di Marley. Uno studio che viene da oltre vent’anni di esperienza sul campo, tra interviste e incontri privati coi figli di Marley e i principali esponenti mondiali del genere: da Bunny Wailer ad Alborosie passando per Capleton, Horace Andy e gli Africa Unite.

Vicende come quella volta che Bob assieme Peter e Bunny rischiarono di essere sfregiati con l’acido dalla fidanzata del loro produttore storico Lee “Scratch” Perry. Stavano litigando per una questione di soldi, poi fecero pace. Non solo musica, ma anche gli aspetti personali di un marito e padre, che emigra negli USA in cerca di fortuna. La profonda fede rastafariana che ha sempre contraddistinto la sua esistenza, e che lo porta col tempo a diventare lui stesso un leader spirituale e politico. La musica come veicolo di lotta contro l’oppressione politica e razziale, e il sogno di unificare tutti i popoli di origine africana.

Era il 1978 e due anni prima Marley era appena stato vittima di un attentato di stampo politico. Accade che il musicista venga portato al cospetto di uno degli assalitori che avevano tentato di ucciderlo. Davanti all’uomo legato, gli mettono una pistola in mano e lo incitano a fare giustizia. Marley restituisce l’arma e se ne va. Vicissitudini private dell’autore introducono vari capitoli del libro, dove incrocia in qualche modo la sua storia più intima con quella del musicista. Un filo narrativo immersivo che mescola tutta la passione verso Marley e il gusto della ricerca storica, tra parentesi della vita familiare e lavorativa di Traversa. Drammi e passioni dell’autore scorrono paralleli all’evolversi del protagonista, dagli albori fino alla prematura scomparsa del 1981. Anche la cura della malattia, un altro degli argomenti trattati nel libro, torna a descrivere la figura del protagonista. Pare infatti che abbia rifiutato una operazione che avrebbe potuto salvarlo o quantomeno allungargli la vita, ma lui si rifiutò per motivi religiosi. I rasta non muoiono.

Il libro sarà presentato dall’autore in una serie di appuntamenti accompagnato da ospiti speciali, ma diventerà anche uno spettacolo itinerante con reading e musica dal vivo. Oggi 23 novembre alla Feltrinelli Duomo Milano con Bunna degli Africa Unite e Fabio Merigo dei Bluebeaters; il 25 alla Mondadori Sestri Ponente (GE) con Andrea Rinaldi, il 30 al Qubit Torino con Bunna degli Africa Unite e Fabio Merigo dei Bluebeaters, il 1 dicembre al Sally Brown Rude Pub di Roma con Alberto Castelli, il 3 dicembre al Teatro San Giorgio Cavallermaggiore (CN) con Bunna degli Africa Unite e Fabio Merigo dei Bluebeaters e l’8 all’Associazione ALEC Alba (CN) con Andrea Rinaldi.

Enel, nuovo Piano: selettivi in rinnovabili, 49% investimenti Italia

Enel, nuovo Piano: selettivi in rinnovabili, 49% investimenti ItaliaRoma, 22 nov. (askanews) – Nuovo Piano strategico 2024-2026 per Enel, il primo targato Flavio Cattaneo, l’amministratore delegato che ha assunto la guida della società dalla primavera scorsa. La società, che ha presentato le strategie per i prossimi 3 anni agli analisti, a Milano, ha pianificato investimenti lordi per 35,8 miliardi, in flessione rispetto ai 37 mld previsti nel piano precedente, di cui il 49% in Italia. Tra i punti chiave del piano gli investimenti diventano più selettivi nelle rinnovabili, c’è un maggiore focus sulle reti con centralità dei business regolati, la prosecuzione del piano di dismissioni con un incasso di 8 miliardi nel 2024, una riduzione del debito per 11,5 miliardi di euro tra il 2023 e il 2024 e un taglio dei costi per 1,2 miliardi al 2026. Il piano resta concentrato sui 6 paesi core di Enel, nello specifico Italia, Spagna, Brasile, Cile, Colombia e Stati Uniti mentre il gruppo annuncia l’uscita dal business elettrico in Perù con una cessione del 100% degli asset per 1,3 mld di euro.

“La strategia che annunciamo oggi – ha detto Cattaneo – punta a trasformare il gruppo Enel in un’organizzazione più snella, flessibile e resiliente, pronta per affrontare le sfide e cogliere le opportunità che possono presentarsi in futuro”. “Nei prossimi tre anni adotteremo un approccio più selettivo negli investimenti, per massimizzare la redditività e minimizzare i rischi. Ci concentreremo sui nostri Paesi core implementando strategie integrate, puntando sulle reti, le energie rinnovabili. La disciplina finanziaria sarà il fondamento della nostra strategia, per potenziare la generazione di cassa e l’efficienza”, ha aggiunto Cattaneo.

Per quanto riguarda le reti tra il 2024 e il 2026 il gruppo ha pianificato investimenti lordi pari a circa 18,6 miliardi di euro nelle reti, di cui 15,2 miliardi di euro circa al netto di finanziamenti, con una concentrazione degli investimenti sulle aree geografiche caratterizzate da un quadro regolatorio più equilibrato e chiaro, in particolare in Italia dove il gruppo prevede circa 12,2 miliardi di euro di investimenti lordi, pari a un aumento del 47% rispetto al 2021-2023. Nelle rinnovabili si prevede di realizzare partnership per i progetti al fine di flessibilizzare le risorse finanziarie investite per un importo complessivo pari a circa 6,1 miliardi di euro. In particolare il gruppo ha pianificato investimenti lordi totali pari a circa 12,1 miliardi di euro tra il 2024 e il 2026. Nello specifico prevede di investire su eolico onshore, solare e batterie di accumulo. Tra il 2024 e il 2026 si stima che la società potrà di realizzare circa 13,4 GW di nuova capacità rinnovabile in tutte le geografie in cui è presente grazie a una solida pipeline di circa 450 GW, di cui circa 160 GW in fase avanzata.

Grazie al Piano Enel prevede che l’Ebitda ordinario aumenti a un valore compreso tra 23,6 e 24,3 miliardi di euro nel 2026. L’Ebitda ordinario atteso al 2023 ammonta a un valore compreso tra 21,5 e 22,5 miliardi di euro mentre l’utile netto è stimato a un valore compreso tra 7,1 e 7,3 miliardi di euro nel 2026 mentre nel 2023 l’utile netto ordinario atteso ammonta a un valore compreso tra 6,4 e 6,7 miliardi di euro. Il gruppo conferma una politica dei dividendi “semplice e attrattiva” con un dividendo fisso minimo pari a 0,43 euro per il periodo 2024-2026, con un aumento potenziale fino a un payout del 70% sull’utile netto ordinario in caso di raggiungimento della neutralità dei flussi di cassa.

Incidenti Brasile-Argentina, Messi: “Rischiata una strage”

Incidenti Brasile-Argentina, Messi: “Rischiata una strage”Roma, 22 nov. (askanews) – “Poteva essere una strage”. Due parole di Lionel Messi al termine di Brasile-Argentina, vinta 1-0 dagli ospiti con gol di Otamendi valido per le qualificazioni ai Mondiali 2026. Il match è cominciato con quasi mezzora di ritardo a causa degli incidenti tra i tifosi argentini e polizia brasiliana scoppiati al momento degli inni nazionali. L’intervento delle forze dell’ordine locali è stato estremamente violento, a colpi di manganellate e cariche. Ad aggravare la situazione il fatto che le due tifoserie non erano isolate con circa 3.000 argentini presenti al Maracanà. Messi e compagni sono andati sotto la curva dei loro tifosi invitando tutti alla calma, sostenitori e polizia. Poi il capitano ha invitato la squadra a rientrare negli spogliatoi. Dopo circa venti minuti la squadra è tornata in campo, isolati i tifosi argentini da quelli brasiliani, e la partita è potuta cominciare. A fine gara durissimo il commento di Messi. “Ovviamente l’abbiamo vissuta male per come è stata trattata la nostra gente, presa a manganellate dalla polizia, proprio come era già successo qui per la finale di Libertadores – è la denuncia di Messi a fine gara -. Ci sono giocatori che avevano lì amici o familiari e si sono spaventati perché non sapevano cosa stava succedendo. La partita in questi casi passa in secondo piano. Siamo tornati nello spogliatoio perché era il modo migliore per calmare la situazione, poteva finire in una strage. Noi eravamo più preoccupati per questo che per giocare una partita che, a quel punto, era di secondaria importanza. Dopodiché, vincere questa partita in questo modo penso sia una delle vittorie più importanti che questo gruppo abbia ottenuto”.

Moody’s ha migliorato l’outlook a “stabile” a 18 banche italiane

Moody’s ha migliorato l’outlook a “stabile” a 18 banche italianeRoma, 22 nov. (askanews) – Ieri l’agenzia di rating Moody’s ha migliorato a “stabile” da “negativo” l’outlook di 18 banche e istituzioni finanziarie italiane, confermandone i rispettivi rating e facendo seguito alla decisione di venerdì scorso di confermare la valutazione sull’Italia, in cui ha migliorato l’outlook stabile.

Un comunicato diffuso da Moody’s riporta l’elenco delle banche coinvolte dal miglioramento di outlook: Intesa SanPaolo, UniCredit, Bpm, Bper, Mps, Credi Agricole Italia, Bnl, Mediobanca, Credem, CA Auto Bank, Banca Sella, Banca del Mezzogiorno, Banca Ifis, Bff Bank, Cassa Centrale Raiffeisen, Mediocredito Trentino, Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e Invitalia.

M.O., Meloni: sollievo per rilascio ostaggi, lavoriamo per altri

M.O., Meloni: sollievo per rilascio ostaggi, lavoriamo per altriRoma, 22 nov. (askanews) – “Accolgo con grande sollievo l’accordo per garantire il rilascio degli ostaggi presi da Hamas durante il cruento assalto contro Israele del 7 ottobre. Un accordo che permetterà anche una pausa umanitaria quantomai necessaria a Gaza”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Continueremo a lavorare per il rilascio di tutti gli ostaggi e per una pace duratura in Medio Oriente. Oggi pensiamo alle famiglie che potranno finalmente riabbracciare i propri cari”, conclude.

Bce: prospettive stabilità finanziaria eurozona restano fragili

Bce: prospettive stabilità finanziaria eurozona restano fragiliRoma, 22 nov. (askanews) – I mercati finanziari nell’area euro restano esposti a sviluppi avversi a livello geopolitico e macro finanziario, che potrebbero venire potenzialmente amplificati dalle vulnerabilità presenti in alcune istituzioni della finanza non bancaria. L’economia reale non ha ancora pienamente risentito della stretta monetaria degli ultimi mesi e l’aumento dei costi di indebitamento e di rinnovo dei debiti metterà alla prova la resilienza di famiglie, imprese e Stati. La redditività delle banche è stata sostenuta dai rialzi dei tassi ma ora subirà venti contrari con l’aumento dei costi di finanziamento e il peggioramento della qualità e dei volumi di credito. E’ la fotografia scattata dalla Bce nell’ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria, presentato oggi con una conferenza stampa.

Secondo lo studio le prospettive per la stabilità finanziaria dell’area euro restano fragili. “La debolezza dell’economia assieme alle ricadute dell’alta inflazione stanno mettendo sotto pressione la capacità di consumatori, imprese e paesi di rinnovare i loro debiti”, avverte il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos citato in un comunicato. “E’ cruciale che restiamo attenti mentre l’economia passa da un contesto di tassi più elevati assieme a crescenti incertezze e tensioni geopolitiche”. Secondo la Bce mercati finanziari e istituzioni non bancarie restano altamente sensibili a ulteriori sviluppi negativi e le loro vulnerabilità potrebbero essere esposte a inattesi sviluppi negativi. I fondi di investimento e altre istituzioni non bancarie restano vulnerabili alle liquidità, al ricorso alla leva e ai rischi di credito. Questo richiama la necessità di rafforzare la loro resilienza da un punto di vista macro prudenziale.

In particolare la Bce rileva che l’effetto della stretta monetaria “è già visibile nel settore immobiliare” nell’area euro, che sta assistendo a una contrazione. Nei mercati dell’immobiliare residenziale (casa) “il calo dei prezzi è stato guidato dal deterioramento dell’accessibilità ai mutui con i costi in crescita. Sull’immobiliare commerciale – prosegue la Bce – gli effetti dell’aumento dei costi di finanziamento sono stati rinforzati da cali strutturali della domanda per uffici e per proprietà dopo la pandemia di Covid”, e di tutte le relative misure restrittive imposte dai governi. Il comunicato, invece, non cita gli effetti sull’immobiliare delle politiche climatiche dell’Ue e della stretta sui costosissimi requisiti di efficientamento energetico degli edifici.

Passando alle banche, secondo il rapporto si sono dimostrate resilienti agli shock mentre la loro redditività è migliorata. Al tempo stesso ora fronteggiano difficoltà da tre principali elementi: primo, prosegue la Bce, i costi di finanziamento sono attesi in aumento, mentre i titolari di depositi trasferiscono fondi verso sistemi a maggior rendimento o obbligazioni. Secondo, la qualità degli impieghi delle banche potrebbe soffrire a causa di una combinazione di alti costi di servizio del debito e indebolimento dell’economia. Terzo, dice ancora la Bce, la redditività fronteggerà un calo consistente dovuto ai volumi di credito in diminuzione combinati con minore domanda e inasprimento dei crediti di erogazione dei prestiti.

Secondo l’istituzione complessivamente il sistema bancario è ben piazzato per affrontare questi rischi. Le autorità macro prudenziali hanno aumentato i margini di robustezza delle banche e la Bce raccomanda di mantenere la rotta su questo versante, completando il processo di Basilea III.

Papa: in M.O. siamo andati oltre la guerra, siamo al terrorismo

Papa: in M.O. siamo andati oltre la guerra, siamo al terrorismoCittà del Vaticano, 22 nov. (askanews) – In Medio Oriente “si è andati oltre la guerra” per finire nel “terrorismo”. Lo ha detto Papa Francesco al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro. Rivolgendosi ai tanti fedeli riuniti per ascoltarlo ha ricordato di aver ricevuto in udienza stamane alcuni civili di Israele e Palestina colpiti dal conflitto, come i parenti dei rapiti.

“Non dimentichiamo di perseverare nella preghiera per quanti soffrino a causa delle guerre. In tante parti del mondo specialmente per le care popolazioni dell’Ucraina, la martoriata Ucraina e di Israele e della Palestina. – ha detto Francesco -Questa mattina ho ricevuto due delegazioni una di israeliani che hanno i parenti come ostaggi a Gaza e un’altra, di palestinesi che hanno dei parenti prigionieri in Israele. Loro soffrono tanto e ho sentito come soffrono ambedue. – ha spiegato il Papa – Le guerre fanno questo ma qui siamo andati oltre le guerre, questa non è guerra, questo è terrorismo. Per favore andiamo avanti con la pregate per la pace. Pregate tanto per la pace”, ha poi chiesto ai fedeli. Il papa ha, infine, chiesto che sia Dio ad aiutare l’umanità “a risolvere i problemi e non andare avanti con le passioni che alla fine uccidono tutti. Preghiamo per il popolo palestinese, preghiamo per il popolo israeliano. Perché regni la pace”.