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Il lacrosse alle Olimpiadi, gli irochesi vogliono la loro bandiera

Il lacrosse alle Olimpiadi, gli irochesi vogliono la loro bandieraRoma, 17 ott. (askanews) – Ora che il Comitato olimpico internazionale (CIO) ha accettato di includere il lacrosse nei Giochi olimpici di Los Angeles del 2028, sorge la domanda: una nazione di nativi americani, per la prima volta nella storia, potrà partecipare ai Giochi con la propria bandiera? e il loro inno nazionale? Il lacrosse è dominato principalmente dalla squadra nazionale degli irochesi, una confederazione delle Sei nazioni: Mohawk, Oneida, Onondaga, Cayuga, Seneca e Tuscarora. Risiedono in un’area definita dal trattato a cavallo dei confini del Canada e degli Stati Uniti.

Gli irochesi, solleva il tema in un articolo per Aips Jaap de Groot, sono noti per aver creato il gioco circa 500 anni fa e, cinque secoli dopo, questo nuovo sport olimpico rimane sotto l’influenza del popolo che originariamente lo chiamava “Piccola Guerra”. Non solo gli irochesi, conosciuti anche come haudenosaunee, si esibiscono ai massimi livelli (terzo posto nel mondo), ma il gioco ha ancora per loro un’importanza culturale e spirituale. Per gli irochesi, il lacrosse è una parte vitale della loro identità. Nel 1983, gli irochesi decisero di sfruttare la loro posizione dominante nello sport per promuovere la loro lotta per la sovranità e l’indipendenza dal Canada e dagli Stati Uniti. Di conseguenza, la Federazione internazionale di lacrosse ha riconosciuto gli irochesi come squadra nazionale. Ma poiché gli Irochesi insistono nel viaggiare esclusivamente con il loro passaporto haudenosaunee, ai Campionati del Mondo del 2010 a Manchester si è verificato un grave scontro perché il Regno Unito non ha accettato il loro passaporto. Allora il segretario di Stato americano Hillary Clinton ottenne delle deroghe monouso per consentire alla squadra di viaggiare, ma il Regno Unito insisteva ancora per un passaporto statunitense o canadese che accompagnasse le deroghe.

Quando i Giochi mondiali del 2022 si sono svolti a Birmingham, negli Stati Uniti, questa volta l’inclusione degli Irochesi non è sembrata un problema. Gli irochesi, terzi in classifica, sono stati tra le otto migliori squadre dei Campionati del Mondo 2018 ad essersi qualificate per i Giochi. Tuttavia, poiché i Giochi mondiali hanno stretti legami con il CIO e gli Irochesi non sono tra i 206 Comitati olimpici nazionali riconosciuti dal CIO, sono stati omessi. Nel 2018, il Comitato olimpico internazionale ha riconosciuto provvisoriamente il lacrosse, compiendo i primi passi per un potenziale ritorno alle Olimpiadi. Gli irochesi si resero conto che se non avessero avuto il permesso di competere ai Giochi Mondiali, i loro sogni olimpici sarebbero morti. Questo aspetto ha avuto un impatto sull’Irlanda, che è stata aggiunta al campo delle otto squadre a causa dell’esclusione degli irochesi. Nel frattempo, più di 50.000 persone hanno firmato una petizione per includere gli irochesi nel campo dei Giochi mondiali. Gli irlandesi si ritirarono quindi dalla competizione con la ferma richiesta che gli irochesi prendessero il loro posto. Agli Irochesi fu quindi chiesto di ottenere lettere dalle federazioni di lacrosse statunitense e canadese, nonché dai Comitati Olimpici statunitense e canadese, che confermassero che non vi erano obiezioni alla loro partecipazione. Successivamente, i Giochi mondiali annunciarono che gli Iroquois Nationals facevano parte della competizione.

L’aggiunta del lacrosse ai Giochi olimpici del 2028 porta ora alla battaglia più grande di tutte. Gli irochesi stanno lavorando attivamente per istituire un Comitato olimpico nazionale, ma il CIO riconosce un NOC solo se quel paese è riconosciuto da più della metà delle Nazioni Unite. Gli irochesi non sono membri delle Nazioni Unite… Lyle Thompson, una delle figure di spicco del lacrosse, ha recentemente dichiarato: “Siamo pronti a combattere per la nostra sovranità davanti al comitato olimpico. Abbiamo la nostra terra, le nostre leggi, capi e leader. Quindi è importante portare avanti la nostra “Abbiamo la nostra bandiera. Non solo per gli haudenosaunee, ma per gli altri popoli indigeni. Vogliamo essere riconosciuti per quello che siamo e per quello che siamo sempre stati.” Gli irochesi temono che ammetterli alle Olimpiadi possa costituire un precedente per altri gruppi emarginati nel chiedere l’inclusione, trasformando la questione in qualcosa di più della semplice competizione ai massimi livelli. Per gli Irochesi si tratta di uguaglianza, inclusione, rispetto ed espansione della definizione di nazione nel mondo olimpico e sportivo.

Nuovo album di Motta “La musica è finita”

Nuovo album di Motta “La musica è finita”Milano, 17 ott. (askanews) – Mancano pochi giorni e finalmente potremo sentire le 10 tracce che compongono “La musica è finita”, il nuovo progetto in studio di Motta, prodotto insieme a Tommaso Colliva e fuori ovunque il 27 ottobre.

Un album in cui l’artista sposta la lente dell’osservatore da se stesso agli altri, aprendosi per la prima volta a collaborazioni inedite. Per superare le proprie convinzioni e sperimentare, Motta ha deciso per l’occasione di chiamare amici e colleghi come Willie Peyote, Giovanni Truppi, Jeremiah Fraites e Ginevra. “La musica è finita” è un disco diretto, sfacciato e potente, nato da una forte fase creativa e di contaminazione, arricchita dalla partecipazione anche di musicisti di spessorGià dal titolo si comprende come questo album metta un punto per ripartire dall’inizio, da quello che è sempre stato importante: la musica. La musica finisce e riparte, si trasforma, evolve, il sound cambia, ma nonostante tutto porta la firma inconfondibile di Motta.

“Il mio nuovo album ‘La musica è finita’ è frutto di un lavoro di ore, mesi e anni di studio, da solo e insieme a un sacco di amici e professionisti pazzeschi – racconta Motta – Non ci si abitua mai all’emozione di annunciare un album, sarà che ci metto sempre un sacco di tempo per farli e anche questa volta ce l’ho davvero messa tutta. Ma ci sarà tempo per spiegarvi. Intanto venite a ballare su questo fuoco insieme a me.” L’artwork della cover dell’album è a cura di Pepsy Romanoff.

Motta si sta preparando per portare in scena uno spettacolo completamente diverso da quello a cui ha abituato il suo pubblico finora. Il tour nei club partirà dal The Cage di Livorno il 27 ottobre e toccherà le principali città italiane per tutto il mese di novembre. Tornano con lui sul palco Giorgio Maria Condemi (chitarre) e Francesco Chimenti (basso e cello) ai quali si aggiungono per la prima volta con questa formazione, Davide Savarese (batteria) e Whitemary (synth e elettronica). Queste le date in programma del tour nei club di Motta, prodotto e organizzato da Magellano Concerti: 27 ottobre – Livorno – The Cage (data zero), 9 novembre – Milano – Magazzini Generali, 10 novembre – Torino – Hiroshima Mon Amour, 11 novembre – Roncade (TV) – New Age, 16 novembre – Firenze – Viper, 17 novembre – Bologna – Estragon, 23 novembre – Pozzuoli (NA) – Duel Club, 24 novembre – Ciampino (RM) – Orion. I biglietti del tour sono già disponibili in prevendita sui circuiti abituali.

Turismo delle radici, torna ROOTS-in con Enit

Turismo delle radici, torna ROOTS-in con EnitRoma, 17 ott. (askanews) – La ricerca delle proprie radici familiari e la conoscenza diretta dei luoghi di origine sta diventando un’esigenza sempre più urgente da parte degli italiani di seconda e terza generazione sparsi per il mondo (stimati in circa 80 milioni).

Questo mercato costituisce, dunque, un’importante potenzialità di sviluppo per i territori e per la programmazione degli operatori turistici italiani e internazionali. ROOTS-in, Roots Tourism International Exchange si conferma per il secondo anno un appuntamento internazionale di riferimento per il Turismo delle Radici. La Borsa è organizzata dalla Regione e dall’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, in collaborazione con l’ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, con il patrocinio del MAECI – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e promuove la cultura e la professionalità dell’offerta turistica legata al Turismo delle Origini, con un ricco programma di approfondimenti tematici, formazione, interscambio e networking tra i professionisti del settore.

Tante le novità di questa seconda edizione che si terrà sempre a Matera il 20 e il 21 novembre. Una edizione molto speciale anche perché cade alla vigilia del 2024, anno del turismo delle origini che sarà presentata domani, 18 ottobre, alle ore 12 alla Sede Enit di Via Marghera 2 a Roma. Alla conferenza stampa interverranno Ivana Jelinic, CEO di Enit, il Cons. Giovanni Maria De Vita, responsabile del Progetto “Turismo delle Radici” presso la Direzione Generale Italiani all’Estero del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale e Antonio Nicoletti, direttore generale di APT Basilicata.

Terrorismo: due arresti a Milano, “sono affiliati all’Isis”

Terrorismo: due arresti a Milano, “sono affiliati all’Isis”Milano, 17 ott. (askanews) – All’apparenza erano perfettamente integrati nella società italiana, in realtà erano affiliati all’Isis e sul web facevano azione di proselitismo per lo Stato Islamico, esaltando la jihad e incitando all’uso delle armi. Inoltre si scambiavano messaggi e chat con minacce pesanti nei confronti di importanti organi istituzionali, a compresa la presidente del consiglio Giorgia Meloni, e dello stato di Israele. Quanto è bastato per far scattare la duplice accusa di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e di istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. In manette sono finiti due egiziani, residenti da molti anni nell’hinterland milanese: un piccolo imprenditore edile nato nel 1974 e arrivato in Italia nel 2008, in possesso di un permesso di soggiorno di lunga durata, e un muratore – classe 1979 – approdato nel Belpaese nel 2001 e in possesso di cittadinanza italiana. L’operazione dell’antiterrorismo milanese “capita in un momento particolare – ha sottolineato il procuratore Marcello Viola – ed è spia di una situazione di gravità sotto gli occhi di tutti, come dimostra anche l’attentato di Bruxelles”.

Il blitz, scattato all’alba di questa mattina, è il coronamento di un’indagine partita nel 2001, grazie a un’attività di monitoraggio sul web condotta dalla Polizia Postale di Perugia. Il fascicolo a carico dei due egiziani residenti nel Milanese è poi stato trasferito nel capoluogo lombardo per competenza territoriale. Gli approfondimenti da parte degli specialisti dell’antiterrorismo della Digos, condotte anche anche con uno strumento “invasivo” come il trojan, hanno fatto emergere che i due erano entrambi particolarmente attivi su gruppi Telegram e WhatsApp con centinaia di iscritti soprattutto nelle zone più calde del Medioriente. E’ stato il più anziano ad aver “indottrinato” il più giovane, al punto da spingerlo a prestare il “giuramento” di fedeltà e sottomissione allo Stato Islamico. Un’attività di proselitismo e indottrinamento poi proseguita anche nei confronti dei figlio minorenne di uno degli arrestati. Tra gli atti di indagine sono finiti messaggi pieni di messaggi di odio verso l’Occidente e Israele, canali social dove venivano anche condivisi foto e video definiti dagli inquirenti “violenti e raccapriccianti”: come quelli che immortalando alcuni bambini-soldato dello Stato Islamico mentre giustiziano a colpi di pistola infedeli e nemici dell’Isis. “Questo è indice dell’attenzione quasi morbosa dell’Isis nei confronti dei bambini che in modo ricorrente vengono addestrati all’uso di armi e alla violenza”, ha evidenziato il pm di Milano Alessandro Gobbis, titolare del fascicolo di indagine.

I due arrestati erano esperti nell’uso delle armi, competenza rivendicata in particolare da uno di loro, e si sarebbero resi anche protagonisti di iniziative di finanziamento al terrorismo: le indagini hanno fatto emergere numerosi versamenti (per un totale di circa 4 mila euro) a favore di vedove e orfani di combattenti dell’Isis tra Iran, Yemen, Palestina, Libano ed Egitto. Uno di loro stava organizzando un viaggio in Turchia, tradizionale porta di accesso per la Siria e il Medio Oriente. “Non abbiamo riferimenti concreti e diretti di pianificazione di attentati – ha spiegato ancora il pm Gobbis – ma una continua azione di esaltazione e di istigamento a passare all’azione. Chi compie un’attentato lo fa proprio perchè spinto e determinato da questi gruppi”.

Morton Subotnick in Biennale: la musica accade, ed è significato

Morton Subotnick in Biennale: la musica accade, ed è significatoVenezia, 17 ott. (askanews) – Morton Subotnick è un pioniere della musica elettronica, compositore che ha innovato il modo di utilizzare dispositivi, strumenti e altri media, tra i quali ovviamente i computer. A 90 anni è stato ospite alla Biennale Musica di Venezia e ha performato da vivo, insieme all’artista Lillevan, la propria opera “As I Live and Breathe”. Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto cosa significa oggi la parola suono per lui.

“Il suono è rumore – ci ha detto – non è musica. Noi creiamo musica nel nostro cervello partendo dai suoi che troviamo all’esterno e gradualmente ci liberiamo del del rumore e sentiamo… Come se guardiamo in una foresta, all’inizio si vede molto verde, poi a poco a poco si distinguono gli alberi o uno scoiattolo o un uccello che non avevamo visto all’inizio. Il nostro cervello ci porta in modi diversi a ricavare del significato da ciò che abbiamo visto e in questo modo il suono diventa musica. La musica è il significato”. Un significato che il suo lavoro, che parte dal respiro e al respiro torna, costruisce passo dopo passo, suono dopo suono, arrivando a costruire, e poi a decostruire, una ipnotica genesi dell’idea profonda di musica. Come se, dalla sala dell’Arsenale, fossimo, noi spettatori, partiti alla ricerca stessa della musica. “Ma non dobbiamo cercarla, la musica – ha obiettato Subotnick – semplicemente succede, diventa importante per noi. E più ci vivi insieme e più le permetti di stare con te, più poi farla accadere, e così facendo diventa sempre più forte, più musicale. In un certo senso la musica non ha niente a che fare con il suono, ha a che fare con il modo in cui osservi e ascolti”.

E ha a che fare, aggiungiamo noi, con il senso di una vita dedicata alla musica, che in qualche modo, lo ha detto lo stesso artista, nello spettacolo veneziano è stata tutta compresa. (Leonardo Merlini)

Patto stabilità, Giorgetti: risanamento sia graduale e sostenibile

Patto stabilità, Giorgetti: risanamento sia graduale e sostenibileRoma, 17 ott. (askanews) – La riforma del Patto di stabilità Ue “rimane per tutti noi un dossier cruciale. Per l’Italia è fondamentale raggiungere un accordo sulla revisione delle regole di bilancio entro il 2023”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel suo intervento durante i lavori dell’Ecofin. “Siamo aperti a lavorare sulla proposta di compromesso predisposta dalla presidenza spagnola – ha proseguito – con l’obiettivo di raggiungere il giusto equilibrio tra garantire la sostenibilità fiscale e preservare la crescita economica”.

“Le quattro aree tematiche delineate dalla presidenza a luglio sono una buona guida per proseguire nel confronto: la nuova disciplina di bilancio deve mirare a un consolidamento graduale e sostenibile. Solo così – ha detto il ministro – può essere credibile e pienamente applicabile. Gli investimenti pubblici e le spese legate alle priorità europee, inclusa la difesa, sono obiettivi politici strategici, che le nostre regole di bilancio non possono ignorare. Ciò è anche vero per gli impegni assunti nei Piani di ripresa e resilienza: gli Stati membri devono essere messi nella posizione di poter realizzare le misure concordate. Il governo italiano si muoverà nel solco delle indicazioni che il Parlamento ha recentemente approvato a riguardo”.

Patto stabilità, Germania insiste: taglio annuale anche ai deficit

Patto stabilità, Germania insiste: taglio annuale anche ai deficitRoma, 17 ott. (askanews) – Sulla riforma del Patto di stabilità e di crescita la Germania insiste sulla necessità di prevedere obblighi di riduzione annuale anche del deficit di bilancio, oltre a regole sulla riduzione del rapporto debito-Pil. E parlando a margine delle riunioni dell’Ecofin, il ministro delle Finanze, Christian Lindner ha anche avvertito che il tetto al 3% sul deficit-Pil non è pi sufficiente: “suggeriamo un margine di sicurezza” supplementare, quando i paesi si trovino in circostanze economiche “normali”.

La Germania sembra aver assunto una posizione negoziale più risoluta nelle ultime settimane, sulla riforma delle regole europee che governano i conti pubblici. Lo stesso Lindner ha affermato ieri che le circostanze e la situazione economica ora sono “completamente cambiate”, presumibilmente in riferimento all’alta inflazione e, forse, soprattutto alle pressioni che si sono create sui titoli di Stato di vari Paesi negli ultimi mesi. “Per noi – ha detto oggi – la riduzione del debito-Pil e del deficit annuale sono collegate. Non è credibile vedere debiti più bassi livelli senza una sostenibile riduzione del deficit annuale. Abbiamo il riferimento del 3% (sul deficit-Pil), ma questo non è l’obiettivo questo è il limite massimo”.

E secondo Lindner “in circostanze economiche normali il deficit deve essere sotto il 3% e suggeriamo un margine di sicurezza rispetto al riferimento del 3%. Dobbiamo trovare in che modo possiamo combinare questo riferimento del deficit alla salvaguardia, in un modo che concordiamo tutti, bisogna fare molto più lavoro tecnico”. Attualmente sulla applicazione pratica delle regole ue di Bilancio si usano gli obiettivi strutturali di medio termine. “Non dico che l’1% deve essere il nuovo 3% ma sarebbe un errore – ha concluso – dire che il 3% è il nuovo obettivo strutturale”.

Milano-Cortina 2026, Salomon premium partner

Milano-Cortina 2026, Salomon premium partnerRoma, 17 ott. (askanews) – Salomon e la Fondazione Milano Cortina 2026 hanno annunciato la firma di una partnership per l’intero percorso che condurrà ai prossimi Giochi Invernali Italiani del 2026.

L’azienda di Annecy, da più di settantacinque anni un punto di riferimento per gli appassionati degli sport di montagna, rafforza ulteriormente la propria immagine ed entra ufficialmente a fare parte del mondo Olimpico e Paralimpico partendo dal progetto invernale di Milano Cortina 2026. Abbigliamento, calzature e accessori saranno forniti in dotazione da Salomon al personale tecnico, ai giudici di gara, ai volontari e allo staff coinvolto nel percorso della Torcia Olimpica e di quella Paralimpica. Con la firma della partnership tra Salomon e il Comitato Organizzatore dei Giochi Invernali di Milano Cortina 2026 si incontrano l’elevata qualità di una delle aziende sportive più affermate a livello internazionale e i valori dei Movimenti Olimpico e Paralimpico quali rispetto, lealtà, uguaglianza e inclusività. L’accordo attiva infatti una sinergia che conferma nuovamente il potere unificatore dello sport e rafforza l’interesse e il senso di fiducia attorno ai futuri Giochi italiani.

Il Presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 Giovanni Malagò: “Con l’ingresso di un’azienda della portata di Salomon nella squadra di Milano Cortina 2026 si avvia un rapporto all’insegna dell’eccellenza. I Giochi Invernali rappresentano la più alta espressione dello sport anche dal punto di vista tecnico e organizzativo. Poter contare sull’altissima qualità di Salomon ci permette di portare le Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026 al più alto livello di performance possibile”. L’Amministratore Delegato di Milano Cortina 2026 Andrea Varnier: “I Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali e la complessità della loro organizzazione rappresentano una vera e propria sfida a cui è possibile far fronte coinvolgendo realtà e persone portatrici di elevata esperienza. Diamo il benvenuto a Salomon e alla sua grande conoscenza dell’ambiente invernale, siamo orgogliosi che la prima esperienza di questa grande azienda nel mondo Olimpico e Paralimpico avvenga con il progetto Milano Cortina 2026”.

Il Presidente e CEO di Salomon Franco Fogliato: “Sin dalla fondazione di Salomon nel 1947, ci siamo dedicati alla ricerca dell’eccellenza sportiva. Come azienda, abbiamo interpretato un ruolo cruciale nel plasmare costantemente il futuro degli sport di montagna, contribuendo non meno all’invenzione dello ski cross e del boardercross, che sono diventate discipline Olimpiche. Per decenni ci siamo dedicati alla ricerca, studiando come poter spingersi ai limiti delle prestazioni sportive nelle gare di sci alpino e nordico, e oggi abbiamo trovato l’occasione per connettere il nostro marchio Salomon al Movimento Olimpico. Parlo a nome di tutti i collaboratori Salomon a livello globale dichiarando che non potremmo essere più orgogliosi di annunciare che siamo Premium Partner dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026”.

Inps, per assegno unico erogati 11,9 mld in primi 8 mesi

Inps, per assegno unico erogati 11,9 mld in primi 8 mesiRoma, 17 ott. (askanews) – Per i primi otto mesi di competenza dell’anno 2023 sono stati erogati alle famiglie assegni per 11,9 miliardi di euro, che si aggiungono ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022. E’ la fotografia scattata dall’Inps con i dati dell’Osservatorio Statistico sull’assegno unico universale.

Sono 6.259.774 i nuclei familiari che hanno ricevuto l’assegno per i primi otto mesi del 2023, per un totale di 9.789.828 figli. Con riferimento al mese di agosto 2023, l’importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, va da 53 euro per chi non presenta Isee o supera la soglia massima (che per il 2023 è pari a 43.240 euro), a 214 euro per la classe di Isee minima (16.215 euro per il 2023).

L’Inps ricorda che l’importo base dell’assegno per ciascun figlio minore, in assenza di maggiorazioni, nel 2023 va da un minimo di 54,10 euro, in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 43.240 euro, ad un massimo di 189,20 euro per Isee fino a 16.215 euro.

Ambiente, presentato il nuovo Rapporto sul green “Made in Italy”

Ambiente, presentato il nuovo Rapporto sul green “Made in Italy”Roma, 17 ott. (askanews) – I processi di transizione ecologica nel nostro paese, l’economia circolare e il consumo sostenibile. È sul tema della sostenibilità il Terzo Rapporto realizzato dal Centro di Ricerca sul Made in Italy dell’Università degli Studi Internazionali di Roma – Unint curato dalla professoressa Giada Mainolfi e presentato al Centro Studi Americani. Le ricerche condotte evidenziano come le aziende italiane mostrino una significativa attenzione per la tecnologia green e che le imprese più orientate ad investimenti ecosostenibili sono anche quelle più dinamiche sui mercati internazionali. Oltre 530 mila le aziende che nel quinquennio 2017-2021 (ultimi dati disponibili) hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green. Ma ben nove imprese su dieci in Italia non risultano ancora in regola con i criteri di sostenibilità e impatto sociale. In realtà, però, l’80 per cento dei consumatori italiani considera importanti le politiche di sostenibilità delle aziende anche quando acquistano su canali online. Le ricerche emerse dal Rapporto mostrano l’accresciuta sensibilità e preoccupazione ambientale dei consumatori italiani, che però non sempre si tramutano in scelte di consumo concretamente green. Maria Enrica Danese, direttrice Institutional Communications, Sustainability Projects & Sponsorship della Tim, dopo aver spiegato come la sua azienda sia riuscita a non aumentare il costo delle bollette nonostante il caro energia avendo investito in modo lungimirante in fonti rinnovabili, ha sostenuto “che la sostenibilità non è mai un costo ma una opportunità, un modello economico vincente su cui occorre investire in termini di formazione e nuove competenze”.  Alfio Fontana, CSR Manager di Humana People to People Italia, una Ong che raccoglie e recupera abiti usati e la cui rete internazionale nel 2022 ha gestito 21 milioni di chili di capi di abbigliamento, ha affermato: “I nostri negozi sono una fonte di utili con i quali finanziamo progetti sociali, ma rappresentano anche dei touchpoint per trasferire sensibilità e consapevolezza sul tema della sostenibilità”. Una riflessione che conferma quanto emerge dal Rapporto, ossia che l’ambiente di acquisto è il luogo in cui si decide la transizione green del consumatore.