Turismo: Assoturismo-Cst, per weekend prenotate 8 stanze su 10Roma, 15 lug. (askanews) – Favorite le località marine e dei laghi, ma con un trend di stabilità o di lieve flessione delle richieste. Crescono le prenotazioni per le città d’arte, le località di montagna e termali. Boom della Liguria, prenotato il 94% delle stanze Previsioni positive per il turismo: per questo weekend – il terzo di luglio – sono previste 6,3 milioni di presenze nelle strutture ricettive italiane, con un tasso di occupazione dell’83% del totale delle camere rese disponibili sui portali, soprattutto grazie alle prenotazioni di stranieri. È quanto emerge dal consueto monitoraggio condotto da CST per Assoturismo Confesercenti, analizzando la disponibilità ricettiva nazionale disponibile online sui principali portali web.
Il maggior volume di prenotazioni – informa Assoturismo in un comunicato – è stato rilevato per le strutture delle località costiere e dei laghi, anche se con qualche segnale di leggera flessione della domanda rispetto allo stesso periodo del 2022. Per alcune riviere, il tasso di saturazione dell’offerta è al di sopra del 90%, mentre invece si attesta al 78% per la Riviera Romagnola, che aveva registrato l’85% nel terzo weekend di luglio del 2022. Continuano invece a crescere le richieste di prenotazioni nelle città d’arte, dove i tassi di occupazione salgono all’84% della diponibilità complessiva dei portali. Un trend di crescita emerge anche per le località termali e di montagna, i cui tassi di occupazione raggiungono, rispettivamente, il 73 e l’82%. Tra le regioni, invece, si segnala la Liguria – dove sono state prenotate il 94% delle camere – seguita da Lazio, Toscana e Veneto (tutte all’88%).
“La domanda turistica per il nostro Paese continua ad essere forte, soprattutto presso i mercati esteri: le presenze di visitatori stranieri crescono più velocemente di quelle italiane”, commenta Vittorio Messina, Presidente Assoturismo Confesercenti. “Il comparto conferma dunque il buon momento, anche se restano – come sempre – criticità vecchie e nuove da risolvere. A partire dalla questione degli affitti brevi: sul ddl serve equilibrio, evitando restrizioni improprie delle attività imprenditoriali ma altresì garantendo regole uguali per tutti per evitare forme di concorrenza sleale”.
Autonomia, Schlein: Governo ha voluto scavalcare Camere e territorioNapoli, 15 lug. (askanews) – “E’ un progetto che ha voluto scavalcare il Parlamento, scavalcare i territori e che gioca con i diritti fondamentali delle persone, quelli dell’accesso a una sanità di qualità per tutti, una sanità pubblica che noi vogliamo difendere”. Così la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, a margine di un incontro organizzato alla Fondazione Foqus di Napoli contro il progetto di autonomia differenziata del governo Meloni. “E’ un progetto che vuole dividere ulteriormente il Paese aumentando le diseguaglianze. – continua – Noi non lo possiamo accettare perché crediamo che non ci sia riscatto per l’Italia senza il riscatto del Sud”.
Per la Schlein, il progetto di autonomia, mette a rischio “anche la scuola, per l’accesso all’istruzione che è determinante per il nostro futuro, del diritto al futuro delle nuove generazioni, la prima grande leva di emancipazione sociale. Così come è una minaccia all’accesso ai servizi fondamentali come il trasporto pubblico locale”.
Biennale Danza, il Barocco e i corpi queer di Andrea PeñaVenezia, 15 lug. (askanews) – Una riflessione sulla morte e la resurrezione, sui corpi queer e sulla potenza del Barocco, calata in un contesto ipercontemporaneo fatto di spazi brutalisti, ma anche di luce naturale, la luce della Laguna, sfruttata come quinta. Alla Biennale Danza di Venezia è andata in scena la prima mondiale di “Bogota”, spettacolo della coreografa colombiana Andrea Peña, che vuole essere una ricerca sul complesso e mutevole stato dell’essere, alla luce di una continua evoluzione, narrativa e del ciclo vitale, dei personaggi sulla scena. Nove performer, che a volte interagiscono tra loro, a coppie o collettivamente, a volte portano avanti ciascuno una propria linea coreografica e narrativa, fino a collidere di nuovo con le altre.
C’è la potenza, anche retorica, del Barocco, soprattutto quello latino americano, mediato dagli oggetti di scena tratti dal mondo del lavoro; ci sono le posture così forti nella luce e nei corpi caravaggeschi, ma ci sono anche le ambiguità, le fluidità, i movimenti erotici. C’è la morte, si diceva, ma anche la conseguente rigenerazione, in un circuito che, come le corse dei danzatori sulla scena, non si ferma, è più grande anche del tempo dello spettacolo. Nella visione di Andrea Peña lo spettatore è chiamato a essere testimone attivo di questa continua mutazione, di questa “trasformazione viscerale”, per usare le parole della coreografa, che vorrebbe essere viatico alla creazione di universi alternativi, in perfetta linea con il filo conduttore di questa Biennale Danza per come l’ha costruita il direttore Wayne McGregor. Interessante, oltre al dinamismo della messa in scena, ai suoi frammenti di banale normalità dentro la cornice poderosa del Barocco – per esempio gli artisti si cambiano i costumi sul palco e a un certo punto la stessa coreografa entra in azione per ripulire una zona dai detriti – interessante si diceva è anche la continua relazione di scambio tra la dimensione interna ed esterna, interiore ed esteriore. Che è quella che alimenta l’energia e l’ambiguità dei corpi, oltre che molti dei momenti di azione dello spettacolo. E naturalmente fa da architrave a tutto il mondo di “Bogota”, offre ai suoi personaggi la possibilità di esistere e di essere sia fragili sia scultoreamente possenti, allo stesso tempo. Il tempo della possibilità. Il tempo della danza contemporanea. (L.M.)
Delmastro torna a parlare del suo caso:”la penso come Meloni”Roma, 15 lug. (askanews) – “Dall’imbarazzo di qualunque persona di buon senso di parlare di una mia posizione persionale mi ha tolto la presidente del Consiglio: la penso esattamente come lei. Continuerò ad affrontare nelle sedi opportune questa vicenda,confidando che emergerà la mia assoluta estraneità ai fatti”. Lo dice al Corriere della Sera il sottodegretario Fdi alla Giustizia Andrea Delmastro, sull’incolpazione coatta richiesta dal Gip di Roma al pm che lo violeva archiviare sulla rivelazione di segreti d’ufficio relativi al fascicolo Cospito.
“Non ho mai frazionato – dice Delmastro- il pensiero di Giorgia Meloni. L’ho sempre condiviso nella sua totalità”. Quanto a Pd e opposizioni che disertano i lavori parlamentari quando si presenta in aula o commissioni a rappresentare il Governo, “spiace sempre – taglia corto- la mancanza di confronto”. Mentre negli altri casi che imbarazzano Fdi e palazzo Chigi, a partire da Santanchè e La Russa “non ne parlo”, torna al silenzio Delmastro.
Barelli(Fi):Forza Italia sta con Nordio, sul concorso ha ragioneRoma, 15 lug. (askanews) – “Non abbiamo una posizione iderologica ma sono d’accordo con Tajani:sul piano giuridico Nordio ha ragione”. Lo dice a Repubblica il capogruppo di Foraa Italia alla Camera Paolo Barelli, sulla riforma del reato di concorso esterno in associazione mafiosa prospettata dal ministro della Giustizia Carlo Nordio e contrastata da Anm Matteo Salvini e dal partito della Premier Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia.
“Ci sono aspetti specifici, tecnici e delicati a volte oggetto di equivoco nel dibattito – dice Barelli sul concorso esterno in mafia- tutti da valutare”. Mentre politicamente sulla riforma della Giustizia,la linea di Forza Italia al fianco di Nordio è chiara. ” Forza Italia – afferma il capogruppo Fi- chiede da sempre la riforma della Giustizia, ha condiviso la scelta di Nordio come ministro della Giustizia e rimane ferma nell’idea che sia necessaria al Paese. E su questo anche Salvini è d’accordo”. Quanto ai pericoli per la democrazia connessi alla riforma Nordio paventati dall’Anm, “noi – replica Barelli- rispettiamo il loro parere ma ce ne sono anche altri che anche contano: quelli della politica. Per noi questo è un confronto, non uno scontro. Il presidente Sergio Mattarella fa bene a vigilare che nessuno strumentalizzi la discussione in atto. Noi sosteniamo Nordio ma comunque il progetto di riforma oggetto di confronto deve poter essere discusso in Parlamento: è necessità del Paese”.
Aeroporti, oggi 8 ore di sciopero: 250mila viaggiatori a rischioMilano, 15 lug. (askanews) – Sarà un sabato di fuoco negli aeroporti italiani: il personale di terra degli scali sarà in sciopero per otto ore, con pesanti ricadute sui viaggi e 250mila persone che, secondo il Codacons, rischiano di rimanere a terra. Il via all’astensione dal lavoro, unitaria e nazionale, scatterà alle 10 e durerà fino alle 18, al centro della protesta il mancato rinnovo rinnovo del contratto scaduto ormai da sei anni. Oggi saranno salve le due fasce protette, tra le 7 e le 10 e le 18 e le 21, e verranno assicurati i voli intercontinentali e di continuità territoriale.
Le cancellazioni però non mancano: all’aeroporto di Fiumicino, principale scalo del Paese, salteranno 130-140 voli, ha spiegato a Tg1 Mattina la direttrice aeroportuale di Enac Lazio, Patrizia Terlizzi; mentre a Napoli saranno 118 i voli cancellati(59 in arrivo e 59 in partenza) su un totale di 284 voli programmati. E secondo il Codacons alla fine saranno “mille” i voli che non partiranno. Lo sciopero era stato però indetto da tempo e molte compagnie aree hanno avuto modo di riorganizzarsi, offrendo nuovi slot ai passeggeri che non dovrebbero così affollare gli scali. Ita Airways ha fatto sapere oggi che “si è vista costretta a cancellare 133 tra voli nazionali e internazionali”, ma il tempo a disposizione ha permesso di attivare “un piano straordinario per limitare i disagi dei passeggeri, riprenotando sui primi voli disponibili il maggior numero possibile di viaggiatori coinvolti nelle cancellazioni: il 40% riuscirà a volare nella stessa giornata dello sciopero”.
Il Codacons ha stigmatizzato la decisione delle presa dalle sigle sindacali: “Scioperi come quelli di domani rischiano di arrecare un danno enorme ai cittadini, molti dei quali potrebbero non riuscire a raggiungere le località di villeggiatura e perdere così giorni di vacanza”, ha attaccato l’associazione dei consumatori.
Premier Padel, Carraro (Fip): “Con le donne è tour che sognavamo”Roma, 14 lug. (askanews) – Lo smartphone del presidente della Federazione Internazionale Padel, Luigi Carraro, in questi giorni continua ad accumulare pezzi da collezione. “Ieri sera ho scattato una foto, si stava giocando su quattro campi e c’erano appassionati ovunque – ha raccontato – Credo che questo sia un messaggio straordinario, che dimostra come il nostro sport stia crescendo e piace. Una fotografia che ripaga dello sforzo di tutti noi”. A due giorni dalla conclusione del BNL Italy Major Premier Padel al Foro Italico, e con le fasi decisive del torneo ancora da disputare, è già il momento dei bilanci, seppur provvisori.
“E’ un bilancio ben al là delle nostre aspettative – le parole del numero 1 della Fip, in conferenza stampa al Foro Italico – Abbiamo organizzato per la prima volta il torneo in modalità combined, grazie al lavoro della Federazione Internazionale, di Premier Padel, della FITP e di Sport e Salute, con il supporto di Qatar Sports Investments, il miglior partner che potessimo avere. E questo bilancio è più che positivo”. E mancano ancora le semifinali e le finali, a cui spera di accedere – da campione in carica, in coppia con Lebron – Ale Galan, che di recente ha presentato le dimissioni da presidente della Ppa, l’associazione giocatori. “Ale passerà alla storia per aver fatto diventare questo sport libero e professionale – il pensiero di Carraro – Da persona seria ha detto di volersi dedicare alla sua attività principale: è il numero uno al mondo e vuole continuare a esserlo. Oggi la sua scelta va rispettata e Galan va soltanto ringraziato”.
È un momento di grande sviluppo per il padel. A Roma, una settimana fa, si è svolta l’assemblea della FIP, con 72 federazioni affiliate, arrivata pochi giorni dopo il grande successo dei Giochi Europei di Cracovia. “Sono rimasto impressionato dalla partecipazione in assemblea – ancora Carraro – La qualità delle federazioni è cresciuta tantissimo, rispetto a qualche anno fa è un altro mondo. Lo sviluppo del padel è coerente con quello della federazione internazionale. Cresciamo in tutti i continenti, proprio ieri il Washington Post ha dedicato un articolo al padel e al suo sviluppo. Quello che è successo a Cracovia rimarrà nella memoria di tutti: mi emoziono personalmente durante le sfilate degli atleti e vedere così tanti giocatori e giocatrici di padel in marcia mi ha davvero reso orgoglioso. Per non parlare – prosegue Carraro – di quello che ha detto il numero uno del Comitato Olimpico Europeo, Spyros Capralos e cioè che il padel ai Giochi Europei è stato il primo della classe per pubblico e spettacolo”. La grande novità di questa tappa romana del BNL Italy Major Premier Padel è stata l’allargamento al tabellone femminile. “Una mia sfida – ha spiegato Carraro – Non saremmo stati un vero tour fino all’ingresso delle donne. In questi giorni le ho viste entusiaste. Avevano parlato con i colleghi maschi dell’organizzazione della struttura, ma quello che hanno vissuto va al di là di tutto. La mia più grande gioia è vederle felici. La stragrande maggioranza dei tornei del 2023, compreso quello di Milano, vedrà anche il tabellone femminile e se non sarà la totalità sarà soltanto per questioni logistiche e organizzative. Dal 2024, anno in cui avremo un calendario il più omogeneo possibile, le donne saranno sempre presenti”.
La crescita del padel nel mondo, secondo Carraro, passa anche per un incremento notevole nel lavoro di comunicazione. “Il Premier Padel va in onda in 187 Paesi, ma ogni giorno ci sono novità sotto l’aspetto della comunicazione e non c’è una partita di tabellone principale che non sia stata trasmessa tra tv e YouTube. Non solo: abbiamo inaugurato da qualche mese il nuovo sito internet che sta avendo grande successo e rispecchia quella che è l’evoluzione del padel, dando visibilità ad ogni singolo torneo, a tutti gli atleti e a tutte le federazioni”.
Forza Italia riparte da Tajani,nuova stagione all’insegna del PpeMilano, 14 lug. (askanews) – Dopo 30 anni con la guida di Silvio Berlusconi, si apre domani la nuova fase di Forza Italia, che da qui alle Europee del 2023 dovrà dimostrare – innanzitutto a se stessa – di poter andare avanti senza il fondatore e leader indiscusso. Lo farà garantendo la continuità col “padre” e con la famiglia del Ppe, e affidandosi ad Antonio Tajani, indicato come “traghettatore” fino al congresso dal documento che domani saranno chiamati a votare i 213 delegati azzurri.
Un testo elaborato nell’Ufficio di presidenza del partito, e già discusso con i gruppi parlamentari. Una procedura che dovrebbe favorire l’unanimità nel voto di domani, primo test dell’unità del partito al di là delle dichiarazioni di rito. Del resto al momento un’alternativa non c’è, e semmai potrà concretizzarsi solo al Congresso, che Tajani ha previsto in primavera, prima delle Europee. Le voci più critiche, dall’ex capogruppo alla Camera Alessandro Cattaneo, a Giorgio Mulè, alla presidente dei senatori Licia Ronzulli, per ora assecondano il percorso: “Il presidente pro tempore non può che essere Antonio Tajani, per storia, autorevolezza, esperienza e competenza”, dice Ronzulli che però sottolinea come dopo la scomparsa di Berlusconi “ci deve essere la squadra”. Per ora dunque il percorso è questo: l’unico nome circolato per “sfidare” Tajani, quello di Renato Schifani, si è chiamato fuori da solo: “Non ci sono alternative ad Antonio”, ha detto nei giorni scorsi il governatore siciliano. E chissà se da qui al congresso emergerà una figura che possa contendere la leadership azzurra al vicepremier: “Difficile, a meno che i sondaggi non precipitassero. Allora potrebbe cambiare tutto”. Forse anche per questo Tajani chiama allo scoperto i critici: “Chi la pensa in maniera difforme lo dica apertamente”, ha detto nei giorni scorsi, invitando ad eventuali candidature contrapposte: “Confrontiamoci non ho nulla da temere”.
Ma intanto domani non dovrebbero esserci sorprese. Il Consiglio – a porte chiuse fino a che non si sarà votato, per evitare il rischio di contestazioni sulla regolarità del voto – si aprirà con un video ricordo di Silvio Berlusconi, e per ricordarne “il ruolo insostituibile come punto di riferimento e leader di Forza Italia” sarà modificato lo statuto del partito. Poi sarà illustrato il documento programmatico, e i 213 delegati procederanno al voto. Solo a quel punto ai giornalisti sarà consentito entrare in sala, per ascoltare il discorso del nuovo eletto e a seguire quello di Manfred Weber, presidente del Ppe, che suggellerà ancora una volta il suo sostegno a Fi con la presenza di persona al Consiglio. Proprio sulla collocazione europea Fi sta caratterizzando da tempo la sua identità, “in continuità con Berlusconi”: nel documento si ribadisce infatti che “Forza Italia ha un ruolo insostituibile nella politica italiana: quello di affermare e tradurre in azione politica i grandi principi liberali, cristiani, garantisti, europeisti, atlantici, che costituiscono la nostra identità e che solo Forza Italia rappresenta in modo organico e coerente”.
Al via il 48mo Cantiere Internazionale d’Arte di MontepulcianoRoma, 14 lug. (askanews) – Apre oggi in Piazza Grande a Montepulciano con i tradizionali squilli della Banda Poliziana diretta da Giacomo Valentini la 48esima edizione del Cantiere Internazionale d’Arte: a seguire l’Orchestra della Toscana diretta da Roland Böer con Gabriel Schwabe al violoncello e Hellen Weiss al violino su musiche di Beethoven, MacMillan e Brahms. Domani e domenica 16 saranno dedicati alla nuova produzione della rarissima operina giovanile di Mozart, “Bastiano e Bastiana”, e il territorio si animerà tra Montefollonico e la riserva naturale di Pietra Porciana con concerti cameristici e progetti sperimentali come il trekking sonoro Peripatetiche dell’Ascolto.
Anche quest’anno il Cantiere Internazionale d’Arte apre la grande kermesse trasversale alle arti che per due settimane coinvolgerà dieci borghi fra i più belli della provincia di Siena, con una nuova produzione d’opera. E benché il Cantiere sia sulla soglia dei 50 anni – ma sempre fresco grazie alla sua vocazione didattica e divulgativa – si dedica alla giovinezza, con la scelta del titolo raro Bastiano e Bastiana, primo Singspiel di Mozart, composto a soli 12 anni e liberamente ispirato a Jean-Jacques Rousseau. Ed i giovani finalmente rifletteranno sulla giovinezza insieme a Mozart, grazie alla Wunderkammer Youth Ensemble guidata dalla salda mano del direttore di grande esperienza Tito Ceccherini, alla regia di Luca Fusi, docente della Civica Scuola Paolo Grassi di Milano, ed ai giovanissimi protagonisti Matteo Tavini e Laura Zecchini. Rappresentata meno di 100 volte dal 1768 ad oggi, essa riprende il tema di Le devin du village, intermezzo comico di Jean-Jacques Rousseau per la corte di Luigi XV. Racconto d’amore e di giovinezza, se non proprio di fanciullezza, in un idillico contesto campestre di manierato sapore settecentesco, pare che essa venisse rappresentata la prima volta nel giardino della villa viennese del celebre medico ed ipnotizzatore Franz Anton Mesmer, padre del mesmerismo o magnetismo animale, anche se la prima esecuzione certa si colloca a Berlino nel 1890, oltre un secolo dopo.
Piccoli misteri insoluti avvolgono la storia dell’operina del precocissimo Mozart, come l’impressionante somiglianza tra il tema iniziale della breve ouverture e quello principale del primo movimento della terza sinfonia di Beethoven, ma in generale colpisce in essa la delicata, leggera e trasognata storia d’amore adolescenziale di un mondo campestre molto Rococò, tela perfetta per reinterpretazioni contemporanee che ne restituiscano poeticamente il clima sognante e magico, soprattutto quando affidate, come al Cantiere, ad una compagnia giovanissima e perciò credibile, come il grande Strehler chiedeva proprio per le opere mozartiane “d’amor giovine”, a suo parere non credibili se affidate ad un cast adulto. Il regista Luca Fusi, oggi docente alla Grassi di Milano, ma per anni impegnato tra l’Europa e l’Africa in progetti davvero di frontiera rispetto ai linguaggi tradizionali, racconta: “Bastiano e Bastiana è un gioco, un allegro divertissement che Mozart scrive giovanissimo e che propone spunti che ritroveremo nelle opere della sua maturità. La messa in scena per Montepulciano vuole esaltare questo aspetto giocoso proponendo un dialogo a tre voci fra musica, parola e movimento puro. In omaggio alla decennale collaborazione del Cantiere con il Maestro Marcel Marceau, il palcoscenico brulicherà di un coro di mimi silenziosi che costruiranno la storia sulle vestigia di un sipario che parla, al tempo stesso, la lingua della finzione e della verità naturale dell’Uomo”.
Sul podio della Wunderkammer Youth Ensemble il direttore Tito Ceccherini, apprezzato interprete del repertorio moderno e contemporaneo, che collabora con orchestre come la Philharmonique de Radio France, la BBC Symphony, la Philharmonia di Londra e la Tokyo Philharmonic, saprà cogliere questa preziosa occasione per far crescere i ragazzi della piccola orchestra, per un esito artistico di livello alto e soprattutto, in un’ottica perfettamente henziana, un concreto sviluppo del talento e della professionalità. I protagonisti sono il giovane tenore aretino Mattia Tavini, cresciuto artisticamente nel cuore del Cantiere, il soprano ventunenne Laura Zecchini, reduce da Il Giro di Vite di Britten a I Teatri di Reggio Emilia a maggio scorso e il baritono Paolo Leonardi, già invitato al Festival Monteverdi di Cremona. La serata della prima sarà aperta dal ritorno di Aperitivo all’Opera alle ore 20.30 al Teatro Poliziano con la presentazione della nuova e fortunata avventura letteraria del critico, giornalista, divulgatore e drammaturgo Alberto Mattioli, “Gran Teatro Italia – Viaggio sentimentale nel paese del melodramma”, già alla seconda ristampa a solo un mese dalla pubblicazione per Garzanti.
Ambiente, il Consiglio di Stato sospende l’abbattimento degli orsi JJ4 e MJ5Roma, 14 lug. (askanews) – Il Consiglio di Stato oggi ha accolto le richieste di sospensiva per l’abbattimento degli orsi JJ4 e MJ5. Questa decisione “dà fiducia e speranza a quanti si battono per la salvezza degli animali condannati a morte dalla Provincia autonoma di Trento. Siamo soddisfatti”. Lo scrivono Enpa, Leidaa e Oipa, che hanno presentato insieme uno dei ricorsi di associazioni animaliste trattati a palazzo Spada.
“Benché la questione resti sub judice nel merito – osservano le tre organizzazioni – ne escono rafforzate, le ipotesi alternative all’abbattimento, voluto con ossessiva tenacia, ma scarsi argomenti, dal presidente della PAT Fugatti, che sulla pelle degli orsi sta costruendo tutta la sua campagna elettorale per il voto del prossimo ottobre. La decisione odierna, però, esclude che Fugatti possa arrivare all’appuntamento con le urne da soddisfatto killer di plantigradi. Per abbattere degli orsi, animali di specie protetta e patrimonio dello Stato, uno dei quali, peraltro, già prigioniero e quindi non più pericoloso, non basta la semplice volontà politica di abbattere, sorretta dal tornaconto elettorale. Il Consiglio di Stato dice chiaramente: “Il provvedimento che dispone l’abbattimento dell’animale appare sproporzionato e non coerente con le normative sovrannazionali e nazionali che impongono l’adeguata valutazione di misure intermedieà si può ricorrere alla misura più grave solo ove sia provata, nei l’impossibilità di adottare la misura meno cruenta”. E i magistrati aggiungono, significativamente: “Proprio in virtù delle lamentate carenze strutturali e nell’asserita situazione emergenziale, era compito dell’Amministrazione quello di valutare ogni misura intermedia tra la libertà e l’abbattimento dell’animale e, quindi, anche l’ipotesi del trasferimento in una struttura diversa da quelle di proprietà della Provincia, eventualmente anche fuori dal territorio nazionale, atteso che, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa appellata e dal Collegio di primo grado, tale misura non presenta caratteristiche ‘extra ordinem’, trattandosi pur sempre di una forma di captivazione realizzata mediante esternalizzazione”.
Quindi “l’amministrazione potrà rivalutare – sussistendone i requisiti – le proposte provenienti dal mondo dell’associazionismo nell’ottica di valorizzazione delle forme di sussidiarietà orizzontale, nel rispetto dei vincoli della Costituzione”. Una pronuncia che mette in plastica evidenza tutte le carenze dell’istruttoria seguita dalla PAT e lascia ben sperare per il futuro degli orsi. MJ5, in particolare, fino alla pronuncia nel merito, potrà essere catturato, ma non abbattuto.