Foo Figthers, esce il 2 giugno il nuovo album “But Here We Are”Roma, 31 mag. (askanews) – I Foo Fighters sono tornati con “But Here We Are”, il nuovo album in uscita venerdì 2 giugno via Roswell Records/RCA Records e un tour mondiale attualmente in corso. Un album che arriva dopo un anno di sconvolgenti perdite, introspezione personale e ricordi agrodolci, dedicato a “Viginia and Taylor”.
Prodotto da Greg Kurstin e Foo Fighters, “But Here We Are” (Foo Fighters – But Here We Are (lnk.to)) è insieme l’undicesimo album dei Foo Fighters e il primo capitolo della nuova vita della band. Una risposta brutalmente onesta ed emotivamente cruda a tutto ciò che i Foo Fighters hanno vissuto nell’ultimo anno, una testimonianza del potere curativo della musica, dell’amicizia e della famiglia. Recentemente nello streaming gratuito per tutti i loro fan “Foo Fighters: Preparing Music For Concerts” sulla piattaforma Veeps hanno svelato che con loro c’è Josh Freese alla batteria per il tour. Nella tappa del tour al Boston Calling è salito sul palco anche Shane Hawkins, il figlio di Taylor Hawkins che è tornato ad esibirsi dal vivo con i Foo Fighters lo scorso weekend suonando “I’ll Stick Around”.
Coraggioso, tormentato e decisamente autentico, “But Here We Are” è composto da 10 brani. Si apre con il singolo “Rescued”, un urlo primordiale, attualmente in radio. Sono già disponibili in digitale anche la ballata dream pop “Show Me How”, l’energica “Under You” con sfumature punk, e “The Teacher” una canzone epica che dura 10 minuti, il cui videoclip ufficiale è disponibile al seguente link: www.youtube.com/watch?v=6MF6trC529M.
“The Teacher” è la canzone più lunga che la band abbia mai registrato, si costruisce attorno alla voce posata di Dave Grohl e un’introduzione di chitarra, sovrapponendo ritornelli lirici a una serie di crescendo, picchi e discese, concludendosi nel tripudio di un overload sonoro. Una vera e propria epopea rock, “The Teacher” è qualcosa che la band non aveva mai fatto prima, ma allo stesso tempo resta immediatamente identificabile come Foo Fighters. Le tracce dell’album affrontano una vasta gamma di emozioni, dalla rabbia e dal dolore, alla serenità e all’accettazione, con una miriade di punti intermedi.
Incanalando dal punto di vista del sound l’ingenuità del debutto dei Foo Fighters nel 1995, reso più consapevole da decenni di maturità e profondità, “But Here We Are” ha il suono di una band di fratelli che trovano rifugio nella musica che li ha fatti incontrare 28 anni fa, un processo che è stato così terapeutico perché legato al proseguire della vita.
Sainz e Vasseur: “Passi avanti in termini di competitività”Roma, 31 mag. (askanews) – Dalla casa di Leclerc a quella di Sainz. Da Montecarlo a Barcellona. Il Mondiale di Formula1 riparte in Catalogna e Carlos Sainz spera di invertire la tendenza di una Ferrari tutt’altro che entusiasmante. Ci sarà un intero settore dedicato ai suoi supporter: “Sono molto felice di aver potuto organizzare la ‘Grada CS55’ anche quest’anno a Barcellona – le parole del ferrarista in merito alla struttura che sarà occupata dai suoi fan -. I tifosi spagnoli sono ovviamente molto speciali per me ed è bellissimo avere un settore a loro dedicato. C’è solo un difetto… è troppo piccola! So comunque che anche fuori da quella tribuna ci saranno molti supporter per me a rendere ancora più unica questa gara. Non è facile spiegare cosa significa correre nella propria nazione, direi semplicemente che è molto speciale. A tutti i tifosi mi sento di promettere il massimo impegno per offrire un bello spettacolo in pista e portare a casa un grande risultato”. Ribadisce fiducia e ottimismo anche il ream principal della scuderia di Maranello, Frederic Vasseur: “Anche in questo weekend dunque potremo contare sul supporto speciale dei tifosi di uno dei nostri piloti, che ci spingerà a dare il massimo su una pista tra le più conosciute in Formula 1 – ha detto -. A Monaco non siamo riusciti a mostrare il vero potenziale della nostra vettura e crediamo che la gara di Barcellona potrà darci una fotografia più accurata, tanto più che stiamo continuando a portare degli aggiornamenti come abbiamo sempre fatto nelle gare disputate fin qui. Contiamo di fare dei passi avanti in termini di competitività in gara e speriamo di portare a casa un buon risultato di squadra”.
Roland Garros: Giorgi si ritira, Errani eliminataRoma, 31 mag. (askanews) – Dura poco più di mezz’ora l’impegno di secondo turno di Camila Giorgi, costretta a ritirarsi all’inizio del secondo set e a salutare il Roland Garros, secondo Slam del 2023, in corso sulla terra rossa parigina (montepremi 49.600.000 euro). Nel match che ha aperto il programma sul “Philipe Chatrier”, la 31enne di Macerata, n.37 WTA, si è ritirata per il riacutizzarsi del problema al ginocchio destro dopo aver perso 6-2 (in 37 minuti) il primo set del match di secondo turno contro la statunitense Jessica Pegula, n.3 del ranking e del seeding, che a Parigi vanta i quarti raggiunti dodici mesi fa. “Sono molto dispiaciuta, soprattutto perché non stavo giocando male. Mi sentivo bene in campo ma è un problema che mi porto dietro da un po’ di tempo e quando ho iniziato ad avvertire dolore ho preferito fermarmi – ha detto Camila -. Peccato, ma ovviamente se non hai la mobilità giusta non puoi far nulla a questo livello… è un aspetto troppo importante del mio gioco e non sono competitiva se non mi muovo nel modo giusto. Già stamattina sentivo un po’ di dolore, in particolare sugli spostamenti e nel salto al servizio, ho fatto un riscaldamento molto breve e ci ho provato ma con quel dolore non potevo proseguire”.
Secondo turno fatale anche per Sara Errani, battuta 63 60 in un’ora e minuti di partita dalla rumena Irina-Camelia Begu, n.27 del ranking e del seeding, che ha raggiunto gli ottavi sia lo scorso anno che nel 2016. La 32enne di Bucarest ha vinto tutti gli ultimi nove game del match.
Pnrr, stretta sui controlli della Corte dei Conti e proroga dello “scudo erariale”Roma, 31 mag. (askanews) – Niente più controllo concomitante della Corte dei Conti sui progetti del Pnrr. Il governo ha presentato al decreto sulla P.A, all’esame delle Commissioni affari costituzionali e lavoro della Camera, l’annunciato emendamento. Nella proposta emendamentiva anche la proroga di un anno, dal 30 giugno 2023 al 30 giugno 2024, del cosiddetto ‘scudo erariale’, ossia il non riconoscimento del danno erariale nei casi di colpa grave del funzionario.
Per quanto riguarda i controlli della Corte dei Conti, l’emendamento esclude il Pnrr dal ‘controllo concomitante’ dei magistrati contabili che viene effettuato seguendo l’attuazione dei progetti, anche con funzione corettiva.
Adidas rilancia la sneaker Yeezy dopo la rottura con Kanye WestNew York, 31 mag. (askanews) – L’azienda di abbigliamento sportivo Adidas ha immesso sul mercato il primo lotto di di sneaker a marchio Yeezy, dal valore di oltre 1 miliardo di dollari, dirigendosi alla conclusione della sua collaborazione, una volta redditizia, con il rapper Kanye West, dopo che il cantante si è lasciato andare a commenti antisemiti, non graditi a clienti e partner.
L’uscita delle sneaker, che Adidas ha promosso con un conto alla rovescia online, è stata molto attesa dai fan delle sneaker, desiderosi di possedere le paia finali della popolare collezione. Alcune versioni precedenti delle sneaker Yeezy sono diventate oggetti da collezione, raggiungendo anche un valore di mille dollari al paio. L’azienda da mesi ha studiato una strategia per smaltire tutte le scarpe invendute quando ha concluso la sua partnership con West lo scorso ottobre, ora i proventi di questo ultimo lotto di sneaker andranno ad organizzazioni antirazziste.
Schlein risponde: mettetevi comodi, siamo qui per restareRoma, 31 mag. (askanews) – “Mettetevi comodi, siamo qui per restare”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein, durante una diretta Instagram. “Noi non ci fermiamo, abbiamo da ricostruire una prospettiva e da dare una speranza a questo paese. Andiamo avanti con le nostre battaglie. Non ci spaventano gli attacchi. A chi pensa sia finita voglio dire: abbiamo solo cominciato. Il cambiamento non è un pranzo di gala, è scomodo. Siamo qui per fare esattamente quello che diciamo”.
Zucchero canta anche per la sua terra senza retorica e incanta RomaMilano, 31 mag. (askanews) – Decano della musica italiana, artista di calibro internazionale capace di emozionare con un sound autentico e pungente, Zucchero fa valere tutto il suo spessore e raccoglie un grande successo alle Terme di Caracalla di Roma nella prima data italiana del 2023 del “World wild tour”.
Un live ricco ed energico di oltre 2 ore e mezza in cui ha divertito ed emozionato il pubblico con i suoi più grandi successi, incastonati in una scaletta da brividi! Ovviamente non poteva mancare un riferimento a quanto è successo in Emilia Romagna, ma fatto con il suo stile: Zucchero in “Let It Shine”, scritta dopo il disastro dell’uragano Katrina, ha cambiato la parola Mississippi con “La mia Terra”. “Tutti parlano di quello che è accaduto in Romagna, non ho voluto cadere nella retorica, basta cambiare la frase di una canzone. Io ho fatto così” ha detto in conferenza stampa precisando che lui se ne è sempre fregato del politicamente corretto. Poi sul silenzio di Bruce Stringsteen durante il concerto a Ferrara ha aggiunto: “Conoscendo Bruce forse gli hanno consigliato di non dire nulla per non alimentare la polemica, ma sicuramente non era informato esattamente di quello che era accaduto, poi lui non è uno che si fa dire cosa fare, è uno che fa quello che gli pare”.
Con il suo “World Wild Tour” Zucchero sarà in concerto stasera, mercoledì 31 maggio, 2-3-4 giugno alle Terme di Caracalla di Roma, 4-5 luglio in Piazza Unità d’Italia a Trieste, 24-25 luglio al Cortile della Reggia di Caserta, 28-29-30 luglio al Teatro Greco di Siracusa. Si aggiunge una nuova data: 27 luglio alla Valle dei Templi di Agrigento. “Ci sembravano i posti più adatti per suonare, i posti belli facilitano e amplificano la musica se è di qualità. Ognuno sceglie un posto dove suonare che sia vicino all’anima che ha”. A Caracalla non è mancato anche un altro importante tributo, quello a Luciano Pavarotti con Miserere in cui ha indossato la sciarpa donatagli dal Tenore. Zucchero sempre è poco incline alle collaborazioni con altri artisti ma ha annunciato qualche novità per i suoi live a Reggio Emilia alla RCF Arena il 9 e 10 giugno. “Il 9 ci sarà sul palco con me anche Salmo. Mi hanno chiesto più volte di collaborare con giovani artisti ma non ci riesco, io concepisco la musica come melodia e spazi aperti, con artisti che mettono 10 parole in un secondo non so cosa fare. Ma mi è piaciuta la versione di Salmo di Diavolo in me. Non so se ci sarà un seguito”. Il Diavolo in R.E. Torna appunto nella sua Reggio Emilia, “amore e radici” per 2 imperdibili appuntamenti live il 9 e il 10 giugno alla RCF Arena! Sarà l’occasione per ripercorrere la sua quarantennale carriera di grandi successi con le sue hit più celebri e per inaugurare la nuova veste di Campovolo: con 35.000 sedute per ogni show (disposte a forma di diamante in omaggio ad uno dei suoi più famosi brani), la RCF Arena diventa la più grande Arena in Europa con posti a sedere, realizzata ad hoc con una pendenza del 5% per garantire una visuale e un’acustica ottimali.
Travolgente e contemporaneamente malinconico, Zucchero va avanti per la sua strada anche in un mondo come quello della musica che è radicalmente cambiato. “Ora sono senza contratto, non ho ancora cercato la casa discografica non credo che avrò problemi ma pensate che anche uno come Santana sta facendo fatica a trovare una distribuzione. Però io suono perchè mi piace suonare, è sempre stato così, invecchierò con la mia musica, per il futuro non penso che mi serva un singolo per giustificare un tour, voglio fare un album ma non so quando” ha aggiunto. Il tour internazionale (che lo scorso anno ha registrato il tutto esaurito alla Royal Albert Hall di Londra e all’Arena di Verona con 14 concerti sold out) è ripartito lo scorso 24 aprile dall’Auckland Town Hall di Auckland in Nuova Zelanda e terminato, oltre i confini europei, all’Opera House di Sydney. Il “World Wild Tour”, che sta riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica, prosegue fino ad agosto e vede Zucchero sui palchi di tutta Europa. L’elenco completo delle date del tour mondiale è visibile sul sito www.zucchero.it.
Trasporti, Art: rivede criteri determinazione pedaggi ferroviariRoma, 31 mag. (askanews) – L’Autorità di regolazione dei trasporti, a conclusione del procedimento avviato il 27 gennaio scorso con Delibera n. 11/2023, ha approvato la revisione dei criteri ART per la determinazione dei pedaggi di accesso e utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria e dei corrispettivi per i servizi ivi forniti, precedentemente stabiliti con Delibera n. 96/2015.
«La nuova regolazione – ha dichiarato il Presidente, Nicola Zaccheo – oltre che adeguarsi al mutato contesto normativo e di mercato e ad estendere l’ambito di applicazione alle infrastrutture ferroviarie regionali interconnesse con quella nazionale, imprime un deciso cambiamento nel governo della rete ferroviaria nazionale, creando le condizioni per un significativo incremento della performance e l’ottimizzazione dei livelli di servizio resi da tutte le diverse componenti della filiera produttiva del trasporto ferroviario, che ricomprende, in primis, i gestori delle infrastrutture, oltre alle imprese ferroviarie ed ai gestori degli impianti di ultimo miglio». In particolare, le misure approvate introducono nuovi criteri di determinazione dei pedaggi di accesso ad infrastrutture ed impianti e dei corrispettivi dei servizi ivi forniti, caratterizzati da una sinergica correlazione ai criteri di allocazione della capacità ed a obiettivi prestazionali dei gestori, da determinarsi con specifico provvedimento. Tale correlazione costituisce condizione essenziale per un utilizzo ottimale dell’infrastruttura, avendo particolare riguardo alle condizioni di saturazione che caratterizzano molte tratte della rete nazionale e valorizzando le caratteristiche vocazionali delle diverse tipologie di linee. La delibera mette in condizione il Gestore RFI di riorganizzare l’offerta dei servizi sulla propria rete privilegiando qualità e puntualità, con particolare riferimento ai nodi urbani e di conseguenza anche a beneficio dell’utenza pendolare.
Con specifico riferimento ai livelli di servizio del trasporto, l’aggiornamento della regolazione è orientato ad un significativo miglioramento degli standard di esercizio del gestore dell’infrastruttura nazionale, attraverso criteri tariffari che incentivano l’incremento della qualità complessiva del servizio offerto, oltre che della velocità commerciale dei servizi di trasporto ferroviario. Le nuove misure di regolazione assicurano, infine, maggiore efficienza ed efficacia nel rispetto dei principi di trasparenza, correlazione ai costi, equità e sostenibilità dei livelli tariffari per il mercato, prevedendo il ricorso ad avanzati modelli econometrici e di ingegneria dei costi, a modelli previsionali dell’elasticità della domanda di capacità infrastrutturale e modelli previsionali dei volumi di traffico ferroviario sul sistema ferroviario nazionale, tenendo adeguatamente conto dei livelli di offerta e domanda che caratterizzano le altre modalità di trasporto in seno al sistema nazionale dei trasporti.
Visco:economia italiana ha mostrato capacità di resistenza e reazioneRoma, 31 mag. (askanews) – L’economia dell’Italia “ha mostrato una confortante capacità di reazione”. È riuscita a superare le ultime crisi “meglio di quanto ci si attendesse”. E anche i dati sulla crescita del primo trimestre si sono rivelati migliori del previsto, mentre per l’intero anno si prevede una espansione “intorno all’1%”. Proprio nel giorno in cui il consuntivo del Pil è stato rivisto al rialzo, dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, sono giunte valutazioni tutto sommato incoraggianti, in occasione del tradizionale appuntamento delle Considerazioni finali alla Relazione annuale.
E non solo sull’economia generale. Anche il sistema bancario della Penisola, nel suo complesso “si trova in condizioni sufficientemente buone”. Ci possono essere “casi di debolezza e vulnerabilità”, serve sempre prudenza ma in generale l’incidenza dei crediti deteriorati è rimasta stabile, su livelli “modesti” e in linea con le medie europee. La redditività è risalita “in maniera significativa”, ha notato Visco, in scia all’aumento dei tassi di interesse. E nonostante le tensioni collegate ai casi di dissesto negli Stati Uniti e in Svizzera, non si sono registrati deflussi anomali di depositi. Ovviamente non mancano i problemi, primo fra tutti la persistente alta inflazione, che comunque si è in parte moderata. Un nodo su cui da molti mesi la Banca centrale europea è impegnata a portare avanti una stretta monetaria.
Su questo Visco è tornato a lanciare richiami a prudenza e equilibrio. “Dopo aver portato i tassi di riferimento in territorio restrittivo”, ora la Bce dovrà “procedere con la necessaria gradualità. Occorre prestare attenzione a che l’intensità della sua trasmissione non dia luogo a una frenata eccessiva dei consumi e degli investimenti”, ha detto. La guerra in Ucraina, intanto, oltre a creare incognite sulla crescita getta anche nuove ombre sulla sicurezza delle catene di approvvigionamento globali. Ma secondo Visco “la sicurezza nazionale può essere tutelata evitando politiche protezionistiche generalizzate, che rafforzerebbero la tendenza all’aumento delle barriere agli scambi commerciali e agli investimenti”.
E la prudenza, ovviamente, riguarda anche la gestione dei conti pubblici, specialmente in un Paese come l’Italia. “Ridurre la dimensione del debito pubblico è una priorità della politica economica, indipendentemente dalle regole europee”. E “una gestione prudente delle finanze pubbliche costituisce un segnale importante di credibilità”. Ma per la riduzione dell’incidenza del debito resta anche “centrale il conseguimento di tassi di crescita stabilmente e sufficientemente elevati. Diversamente da quanto è spesso accaduto in passato – ha proseguito il governatore – è importante mantenere adeguati il livello e la qualità degli investimenti pubblici”.
Un richiamo particolare ha riguardato anche i piani di riforma di fisco e autonomia differenziata. “Ogni eventuale aumento di spesa o riduzione di entrata, anche nell’ambito di riforme già annunciate – ha avvertito Visco – non potrà prescindere dall’identificazione di coperture strutturali adeguate e certe”. E non ci sono solo i conti pubblici sotto la lente della banca centrale. Tornando al tema dell’alta inflazione, Visco ha rilevato come finora il rischio di una rincorsa tra prezzi e salari sia rimasto “moderato” nell’area euro, mentre le buste paga sono cresciute meno dell’inflazione. Ma anche “le strategie di prezzo delle imprese giocheranno un ruolo fondamentale: simmetricamente a quanto avvenuto nella fase di rialzo dei corsi dell’energia del 2022, le recenti riduzioni di costo dovrebbero ora essere trasmesse ai prezzi dei beni e dei servizi”, ha detto.
Richiami su cui ad oggi le aziende sembrano fare orecchie da mercante.
Restando nell’ambito delle criticità, il governatore ha toccato il tema dei precari. I contratti atipici hanno aiutato la ripresa dell’occupazione ma “in molti casi il lavoro a termine si associa a condizioni di precarietà molto prolungate; la quota di giovani che dopo cinque anni ancora si trova in condizioni di impiego a tempo determinato resta prossima al 20 per cento”.
“Troppi, non solo tra i giovani, non hanno un’occupazione regolare o, pur avendola, non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate; come negli altri principali paesi, l’introduzione di un salario minimo, definito con il necessario equilibrio, può rispondere a non trascurabili esigenze di giustizia sociale”, ha aggiunto.
E sempre restando sui giovani, in Italia “la quota di laureati tra le persone di età compresa tra i 25 e i 34 anni è ancora oggi inferiore al 30 per cento, contro una media europea superiore al 40. Anche le competenze sono spesso insoddisfacenti”, ha detto.
L’intervento del governatore, circa 25 pagine (una decina in più rispetto al primo che svolse nel 2012) è stato ad ampio spettro e ha offerto anche almeno tre citazioni. Dell’economista Bonaldo Stringher, primo governatore della Banca d’Italia nel 1928. Di Dante: “l’uomo naturalmente è compagnevole animale”. E, fatto forse meno scontato, di Yuval Noah Harari, storico e scrittore israeliano.
Visco è anche tornato a parlare di Pnrr. “Miglioramenti sono possibili”. Ma tenendo conto del programma “serrato” e della necessità di un continuo confronto con la Commissione Ue. “Non c’è tempo da perdere”, ha detto. Anche perché un successo del Pnrr e del parallelo piano RePowerEU potrebbero fare da apripista a una maggiore integrazione a livello Ue.
In quest’ultimo ambito, secondo Visco la proposta di revisione del Patto di stabilità e di crescita presentata da Bruxelles va nella direzione giusta, anche se non prevede un bilancio sovranazionale. Eppure “un titolo di debito pubblico comune, da emettere a fronte della capacità di bilancio europea o determinato dalla condivisione di parte delle passività nazionali, potrebbe inoltre svolgere il ruolo di safe asset, assegnato ai titoli di Stato nelle altre principali economie – ha notato Visco – e sostenere gli interventi volti a dare concretezza al disegno di unione dei mercati dei capitali”.
Quelle odierne erano le ultime Considerazioni finali per il governatore, subentrato dal 2011 a Mario Draghi (che oggi era presente a Via Nazionale). A novembre terminerà il suo mandato e non è mancato un saluto e un tributo all’istituizione e al suo personale. “Continueranno a emergere nuove forme di organizzazione del lavoro e della società, nuovi stili di vita, nuovi modi di cooperare. Bisognerà esserne consapevoli, innanzitutto a livello individuale, puntando come da tempo diciamo, sulla curiosità, lo studio, la conoscenza”.
“Per quanto riguarda l’istituzione ‘speciale’ che ho servito, con ruoli diversi, per un cinquantennio e che mi appresto quest’anno a lasciare, sono sicuro che su tale consapevolezza saprà fondare il suo operato anche negli anni a venire – ha detto il governatore -. Abbiamo sempre presente la necessità di fondare valutazioni e decisioni su informazioni e analisi il più possibile ampie e accurate”.
Il senatore Lombardo: “Il mio intervento lo ha scritto ChatGPT”Roma, 31 mag. (askanews) – L’intelligenza artificiale arriva in Parlamento. E lo fa attraverso l’intervento del senatore di Azione Marco Lombardo, 42 anni, docente universitario calabrese, che oggi in Aula al Senato ha preso la parola per la discussione generale sulla ratifica dell’accordo tra Italia e Svizzera sui lavoratori transfrontalieri.
Verso la fine del suo discorso Lombardo ha rivelato ai colleghi che stava avvenendo “un evento storico di questa attività parlamentare. L’intervento che avete appena ascoltato non è mio. A dire il vero non è il prodotto nemmeno dell’intelligenza umana; è il prodotto di un algoritmo di intelligenza artificiale Chat GPT-4 ed è stato validato in collaborazione con una società di engineering che si occupa di intelligenza artificiale e di transizione digitale”. Per Lombardo si è trattato di “una provocazione per aprire un dibattito pubblico serio in Italia, al di là delle mode del momento, per analizzare le implicazioni etiche, economiche e sociali dell’utilizzo degli algoritmi di intelligenza artificiale. La crescita dell’intelligenza artificiale è impressionante – ha osservato – e può comportare grandi opportunità in settore economici strategici e nel progresso scientifico, ma può comportare anche rischi, in caso di utilizzo improprio e manipolativo nella diffusione di informazioni errate o nell’alterazione dei processi decisionali”.
Sui social il partito di Lombardo, Azione, ha dato risalto alla notizia ripetenendo l’operazione: “il discorso del Senatore Lombardo è stato scritto dall’IA e nessuno di noi sarebbe stato in grado di distinguerlo da un testo prodotto dall’intelligenza umana. E sì, anche questo testo è stato scritto dall’intelligenza artificiale. È ora di aprire un dibattito serio per esaminarne potenzialità ed eventuali rischi”. Il leader Carlo Calenda ha commentato: “Ho letto il testo. Impeccabile. Non mi è ancora chiaro se siamo davanti ad un progresso o ad un regresso. È una cosa su cui riflettere molto anche alla luce dell’appello di ieri degli scienziati americani. Bravo Marco Lombardo a sollevare in modo così concreto la questione”.