Istat: ad aprile la disoccupazione cala al 7,8%, per giovani al 20,4%Roma, 1 giu. (askanews) – Cala la disoccupazione in Italia. Ad aprile il numero di persone in cerca di lavoro, rispetto a marzo 2023, diminuisce (-0,7%, pari a -14mila unità) tra le donne, i giovani e i 35-49enni. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,8% (-0,1 punti), quello giovanile al 20,4% (-1,4 punti). E’ la stima provvisoria diffusa dall’Istat.
Il calo del numero di inattivi – tra i 15 e i 64 anni – è sintesi della diminuzione tra le donne e tra chi ha 50 anni o più e dell’aumento tra gli uomini e i 15-49enni. Il tasso di inattività scende al 33,6% (-0,1 punti). Rispetto ad aprile 2022, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-3,5%, pari a -72mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3%, pari a -383mila). Occupazione in crescita ad aprile. Secondo le stime provvisorie diffuse dall’Istat il numero degli occupati, in Italia, è aumentato dello 0,2%, pari a +48mila unità. Tale aumento porta gli occupati a quota 23milioni 446mila. La crescita ha interessato donne, dipendenti permanenti, autonomi, giovani e per chi ha almeno 50 anni. L’occupazione è calata, invece, tra i dipendenti a termine e gli individui di età compresa tra i 25 e i 49 anni. Il tasso di occupazione è salito al 61%.
Il numero di occupati ad aprile 2023 supera quello di aprile 2022 dell’1,7% (+390mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa; il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1 punto percentuale, sale anche in questa classe di età (+1,0 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.
Lavoro, Istat: ad aprile +48mila occupati, +390mila su annoRoma, 1 giu. (askanews) – Occupazione in crescita ad aprile. Secondo le stime provvisorie diffuse dall’Istat il numero degli occupati, in Italia, è aumentato dello 0,2%, pari a +48mila unità. Tale aumento porta gli occupati a quota 23milioni 446mila. La crescita ha interessato donne, dipendenti permanenti, autonomi, giovani e per chi ha almeno 50 anni. L’occupazione è calata, invece, tra i dipendenti a termine e gli individui di età compresa tra i 25 e i 49 anni. Il tasso di occupazione è salito al 61%.
Il numero di occupati ad aprile 2023 supera quello di aprile 2022 dell’1,7% (+390mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa; il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1 punto percentuale, sale anche in questa classe di età (+1,0 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.
Lavoro, Istat: disoccupazione aprile cala al 7,8%, per giovani al 20,4%Roma, 1 giu. (askanews) – Cala la disoccupazione in Italia. Ad aprile il numero di persone in cerca di lavoro, rispetto a marzo 2023, diminuisce (-0,7%, pari a -14mila unità) tra le donne, i giovani e i 35-49enni. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,8% (-0,1 punti), quello giovanile al 20,4% (-1,4 punti). E’ la stima provvisoria diffusa dall’Istat.
Il calo del numero di inattivi – tra i 15 e i 64 anni – è sintesi della diminuzione tra le donne e tra chi ha 50 anni o più e dell’aumento tra gli uomini e i 15-49enni. Il tasso di inattività scende al 33,6% (-0,1 punti). Rispetto ad aprile 2022, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-3,5%, pari a -72mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3%, pari a -383mila).
Turismo, Assoturismo-CST: 78% camere prenotate per Ponte 2 GiugnoRoma, 1 giu. (askanews) – Un ponte oltre le attese. Il turismo accelera per il fine settimana lungo della Festa della Repubblica: tra giovedì 1 e domenica 4 giugno risulta prenotato il 78% delle camere disponibili online, per un totale di 6,2 milioni di presenze nelle strutture ricettive e un fatturato per consumi turistici pari a circa 800 milioni di euro. Nel confronto con il 2022, anno in cui il ponte del 2 giugno è durato ben 5 giorni, contro i 4 di quest’anno, cresce il livello di saturazione delle camere (78% contro 75%), ma diminuiscono le presenze (6,2 milioni nel 2023 contro i 7 milioni del 2022). A stimarlo è CST per Assoturismo Confesercenti.
Per l’ultimo ponte di primavera è atteso dunque nel nostro Paese un flusso consistente di turisti, e non solo italiani. Un movimento che sarà maggiormente percepito nelle città e nei centri d’arte, nelle località dei laghi, marine e collinari. In base ai risultati della consueta indagine del Centro Studi Turistici sui portali di prenotazione online, infatti, le strutture ricettive delle città d’arte raggiungono una saturazione dell’83%. Stesso trend per le località dei laghi che presentano una saturazione della disponibilità online dell’84%. Valori leggermente inferiori sono stati invece rilevati per le strutture delle località rurali/collinari e marine, rispettivamente dell’82% e dell’80%. Meno intenso il flusso di prenotazioni verso le località montane e termali: per le prime la saturazione è del 68%, mentre per le seconde sale al 70%. A livello territoriale, la saturazione dell’offerta si presenta abbastanza differenziata. Le regioni con i tassi di occupazione più elevati sono Liguria e Lazio (89%), e Toscana e Campania (88%). Risultati decisamente positivi sono previsti anche per Lombardia, Veneto e Umbria. Recuperano le prenotazioni in Emilia-Romagna: si scontano però gli effetti dell’alluvione con una percentuale (70%) più bassa rispetto agli anni scorsi ma comunque incoraggiante per la ripresa turistica ed economica della regione. Si segnala, comunque, negli scorsi dieci giorni, la perdita di 250mila pernottamenti, con un danno di almeno 35 milioni di euro di mancato fatturato per le strutture ricettive; a mancare soprattutto gli stranieri che in questo periodo affollavano già le spiagge della riviera romagnola.
“Il turismo continua a correre, dimostrando ancora – anche se non è necessario – di essere tra i comparti economici più vitali d’Italia”, dice Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti. “Rincuora la ripresa delle prenotazioni in Emilia-Romagna, che erano rallentate dopo l’alluvione, ma si può fare di più. Va rivista la narrazione: la Riviera Romagnola è rimasta sempre aperta e si può prenotare con fiducia, un contributo concreto alla ripartenza dell’economia della regione, che ha nel turismo uno dei suoi pilastri”.
2 giugno, Mattarella: fare rete per superare sfide e crisiRoma, 1 giu. (askanews) – “È il fare rete tra Stato, autonomie locali, istituzioni e componenti della società civile che consente di affrontare e superare le sfide e le crisi. Con uno sguardo che sappia, sempre, guardare oltre l’emergenza per dare risposte efficaci e durevoli ai cittadini”. E’ quanto scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in un messaggio inviato, in occasione della ricorrenza della Festa della Repubblica, ai Prefetti d’Italia affinché se ne facciano interpreti nelle iniziative promosse a livello locale nella ricorrenza del 2 giugno.
“Il dotarsi di una visione condivisa, essere capaci di un lavoro ben coordinato, sono ingredienti indispensabili a questo fine, così come la disponibilità a operare concordemente per un efficace utilizzo delle risorse disponibili, a partire da quelle messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in una logica di orizzonte ampio”, aggiunge il Capo dello Stato.
2 giugno, Mattarella: la Costituzione è un riferimento sicuroRoma, 1 giu. (askanews) – “Cari Prefetti, rivolgo il mio saluto a quanti, ricoprendo pubbliche responsabilità, espressioni della società civile, cittadini, celebrano oggi la Festa della Repubblica, nel settantasettesimo anniversario della scelta operata dal popolo italiano all’insegna del rinnovamento della democrazia. Ricorrono anche 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, riferimento sicuro, Carta fondamentale che garantisce la libertà e definisce diritti e doveri nella nostra comunità”. E’ quanto scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in un messaggio inviato, in occasione della ricorrenza della Festa della Repubblica, ai Prefetti d’Italia affinché se ne facciano interpreti nelle iniziative promosse a livello locale nella ricorrenza del 2 giugno.
“Desidero esprimere la riconoscenza della Repubblica – aggiunge Mattarella – per il prezioso contributo che offrite, nei diversi contesti territoriali, alla concreta attuazione dei valori costituzionali di libertà, eguaglianza e solidarietà. Ancora nelle scorse settimane, con instancabile impegno, in occasione dell’emergenza alluvionale che ha colpito così duramente l’Emilia-Romagna e territori della Toscana e delle Marche, i Prefetti, insieme agli enti regionali e provinciali, ai Sindaci, alle Forze di polizia, ai Vigili del Fuoco, agli enti di soccorso, al mondo del volontariato, al fianco dei territori feriti dagli eventi, hanno dato testimonianza della vicinanza solidale e operosa delle istituzioni ai bisogni e al dolore delle persone e delle comunità”.
Il Siviglia vince l’Europa League, Roma ko e con dubbio MourinhoRoma, 1 giu. (askanews) – E dopo la battaglia di Roma-Siviglia, ora i giallorossi di José Mourinho sono attesi da una partita forse ancor più dura in campionato perché, sfumata la qualificazione in Champions League attraverso la vittoria nella finale di Europa League, c’è da difendere proprio la qualificazione nella seconda coppa europea. E domenica la Roma lo deve fare contro lo Spezia che ha un solo risultato, la vittoria, per evitare di retrocedere in serie B.
Strascichi la squadra di Mou rischia di portarsene dietro tanti nel match contro gli spezzini. La finale di Europa League così dura sicuramente ha lasciato il segno. Prima il gol, di Dybala, fortemente voluto da Mourinho in campo dal primo minuto nonostante non fosse in perfette condizioni fisiche. Una esplosione di gioia per l’argentino ed il tifo giallorosso, a Budapest come a Roma dove davanti ai maxischermi dell’Olimpico si sono radunati in sessantamila. Poi ad inizio ripresa l’autorete di Mancini per l’1-1 definitivo al termine di regolamentari e supplementari. Una partita durissima anche se non bellissima conclusa dal dischetto. Mancini ha calciato sul portiere, Ibanez sul palo. Queste le uniche differenze con il Siviglia, apparso avversario molto duro ma che non ha rubato nulla a questa vittoria. Anzi. Dopo il gol la Roma ha rinunciato a giocare lasciando sempre l’iniziativa in mano degli andalusi. Finale di partita con le dichiarazioni criptiche di José Mourinho. “Non posso dire oggettivamente che resterò. Parlerò con la società”. Come dire tutto e il contrario di tutto. Lo Special One in passato aveva ricevuto l’offerta della Nazionale lusitana. Ma molti club vorrebbero il portoghese. “Lunedì vado in vacanza, se avremo tempo di parlare prima di lunedì decideremo, altrimenti lo faremo dopo. Io devo lottare per questi ragazzi, non posso dire oggettivamente che rimango”. E così, dopo la querelle Spalletti, ora un altro big della panchina agita le acque del campionato italiano.
Mattarella: il 2 giugno ci ricorda il diritto alla felicitàRoma, 1 giu. (askanews) – “Il costituzionalismo ispirato dall’illuminismo inseriva nelle Carte il diritto alla ricerca della felicità. Il preambolo alla dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti reca questo inciso, peraltro suggerito da un grande pensatore italiano, Gaetano Filangieri. Da quel bellissimo richiamo – presente in qualche Costituzione ai giorni nostri – la nostra Carta indica il diritto al lavoro che, a ben vedere, è un altro modo di declinare la dignità umana, fatta di realizzazione personale e di strumenti di sostentamento, sulla strada della felicità”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un’intervista al Foglio, rispondendo a una domanda sulla Costituzione.
“Questo è un impegno impresso come incipit nella nostra Costituzione e ripreso nei primi quattro articoli con una chiarezza e una forza eccezionali. Sono anche articoli pieni di speranza e proiettati verso le nuove generazioni. Sono articoli – e principi – che indicano una permanente azione politica, legislativa e di governo che riesca a guardare oltre l’immediato per disegnare l’approdo migliore per le giovani generazioni. Il lavoro, fondamento della Repubblica, è un obiettivo che ancora manca per troppi giovani e troppe donne. C’è la necessità di connettere le trasformazioni dei modelli economici in atto, in ragione dell’evoluzione tecnologica, con la formazione necessaria per interpretarle, governarle per affermare il primato della persona contro mere logiche di profitto o di dominio”, commenta il capo dello Stato.Mattarella spiega che “i giovani devono partecipare alle trasformazioni in atto nel Paese e non subirne gli effetti”. “Lavorare in un Paese diverso dal proprio deve essere una scelta e un’occasione per accrescere la propria formazione. Non può essere una fuga necessaria. I giovani chiedono di essere ascoltati. Sono l’energia vitale che va velocemente reintrodotta nel motore dell’Italia”, sottolinea il presidente. “Quanto alle donne, vi sono dinamiche vecchie e nuove che influiscono nelle scelte di vita. Sono ancora presenti gli ostacoli da rimuovere per permettere loro una piena realizzazione nella dimensione lavorativa e nel vissuto privato. Quando il diritto di un singolo viene negato è tutta la comunità a risentirne. Fino a quando esisterà un solo ambito precluso di fatto a una donna il principio di uguaglianza sarà tradito”. La democrazia è “ascolto da parte delle istituzioni e partecipazione da parte dei cittadini, anche attraverso le formazioni sociali che costituiscono la forza delle società civili contemporanee”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un’intervista concessa al giornalista Paolo Pagliaro per la rivista Postenew e anticipata dal Foglio. “Talvolta, sul dialogo tende a prevalere il conflitto e, peggio – un fenomeno non nuovo ma non per questo meno deprecabile, aggravato oggi dall`uso distorto dei social – è il manifestarsi nella dimensione pubblica di espressioni di odio, ancor più inquietanti se espressione di lotta politica. La violenza anche solo verbale crea fossati non colmabili, mina e rende sterile ogni senso di comunità”, spiega il capo dello Stato. La Carta costituzionale, ricorda Mattarella, “pone la persona come soggetto al quale ricondurre diritti e doveri”. “E` la matrice dei valori della Repubblica e la fonte alla quale tornare ogni qual volta abbiamo la necessità di ridefinire la nostra visione. La democrazia è divenuta norma di vita della nostra comunità e la sua pratica la rafforza. Recentemente il popolo italiano ha superato la terribile prova della pandemia ritrovando nella solidarietà, caposaldo della nostra Costituzione, la chiave per affrontarla. Il noi e il senso di comunità hanno prevalso sull`isolamento e l`impotenza. La mattina del 25 aprile del 2020 quando, in solitudine, sono stato al Vittoriano in occasione della Festa della Liberazione a rendere omaggio ai caduti e, solamente al momento della deposizione della corona, ho tolto la mascherina di protezione, ho cercato di esprimere in quel momento la forza di un`intera comunità. Non ero solo”, ricorda Mattarella.
Pnrr, emendamento accantonato, domani audizione Corte dei ContiRoma, 31 mag. (askanews) – “Sulla norma proposta dal Governo per imbrigliare la Corte dei conti abbiamo chiesto poco fa una audizione con il presidente Guido Carlino. Ricordiamo che l’emendamento da noi fortemente contestato pretende di intervenire sulla Corte dei conti in quanto organo della Pubblica amministrazione per giustificare l’ammissibilità dell’emendamento, in totale spregio del principio della separazione dei poteri. Per ora l’emendamento è stato accantonato e sarà votato per ultimo solo dopo l’audizione con la Corte dei Conti”. Lo fanno sapere Filiberto Zaratti e Franco Mari, deputati di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, dopo una interruzione della commissione Affari costituzionali dove è in corso la discussione sul Dl P.a. e dove è stata accolta la richiesta delle opposizioni di ascoltare Carlino.
Pd, Schlein reagisce alle critiche: “Siamo qui per restare”Roma, 31 mag. (askanews) – Dopo due giorni di mugugni e critiche Elly Schlein torna a parlare in pubblico e lo fa mandando un messaggio molto chiaro: “Mettetevi comodi, siamo qui per restare”. La segretaria Pd, che lunedì aveva ammesso la sconfitta alle amministrative, non ci sta a finire sul banco degli imputati dopo soli tre mesi di lavoro alla guida del partito, in una diretta Instagram attacca il governo sul Pnrr e sulle “fake-news sull’Emilia Romagna”, accusa la maggioranza di “politicizzare l’alluvione” e chiede l’immediata nomina del commissario nella regione, lasciando intendere che per lei il nome è quello di Stefano Bonaccini. Un modo per rispondere anche ai tanti che nel Pd durante la segreteria di due giorni fa e nei corridoi del Parlamento si erano lamentati per una sua presunta scarsa presenza sui temi caldi, sulle questioni più importanti del dibattito.
Schlein dimostra di non avere gradito il fuoco di fila dei giorni scorsi: “Noi non ci fermiamo, abbiamo da ricostruire una prospettiva e da dare una speranza a questo paese. Andiamo avanti con le nostre battaglie. Non ci spaventano gli attacchi. A chi pensa sia finita voglio dire: abbiamo solo cominciato. Il cambiamento non è un pranzo di gala, è scomodo. Siamo qui per fare esattamente quello che diciamo”. E per smentire le accuse di essere troppo poco presente sui grandi temi aggiunge appunto due passaggi contro il governo e la maggioranza per le “fake-news sull’Emilia Romagna. “Vengano piuttosto, invece di questi attacchi, a riferire in Parlamento su quello che intendono fare per il Pnrr. Questo governo sta rallentando l’attuazione (del Piano, ndr), sta mettendo in difficoltà Comuni e imprese, rischia di farci perdere un’occasione storica e irripetibile”.
In difesa della segretaria si pronuncia Dario Franceschini, uno dei suoi principali sostenitori, che rompe un lungo silenzio per denunciare “un clima insidioso” nel Pd. L’ex ministro conosce bene gli usi della casa e sa leggere bene i segnali di insofferenza arrivati in questi giorni. Per questo parla: “Si rischia che un risultato negativo di cui Schlein non ha alcuna responsabilità venga usato per iniziare a indebolirla. Nessuno ha la bacchetta magica, nemmeno Schlein. Mi rattrista un po’ che le lezioni del passato non bastino mai. Tutti i leader del Pd, sottoscritto compreso, hanno subito dal primo giorno una azione di logoramento. Allora dico: fermiamoci”. Anche Andrea Orlando, che pure qualche rilievo critico lo ha mosso (“Dobbiamo rafforzare una nostra presenza nei territori”), cerca di mettere al riparo la segretaria: “Ci sono dei problemi strutturali del Partito Democratico che vanno affrontati con grande determinazione ma che sicuramente non potevano essere risolti nell’arco di pochi mesi”.
Ma la segretaria deve gestire anche la grana del voto di giovedì al Parlamento europeo sulla risoluzione che apre all’uso del Pnrr per la produzione di armi. Schlein è contraria, contrarissima, e lo dice chiaramente: “Non è per noi accettabile utilizzare le risorse Pnrr e coesione per produrre munizioni e armamenti”. Un concetto che viene ribadito anche al governo Meloni: “Non è accettabile che si pensi di togliere fondi dai nidi per metterli nella produzione di munizioni e armamenti”. Il Pd lo ripeterà domani in un question time al Senato, ma di fatto è una richiesta già accolta, perché da settimane il governo ha assicurato che non userà i fondi del Recovery per le armi. Il problema è a Bruxelles. Il Pd ha presentato anche degli emendamenti, accolti dal gruppo socialista, per chiedere di fissare questo principio nella risoluzione ‘Asap’, ma pare scontato che il Parlamento europeo non li approverà. Dunque, si tratterà di votare la risoluzione così com’è, con la parte che prevede la possibilità di usare il Pnrr per armi e munizioni.
Schlein non ha dato indicazioni di voto, lascia la decisione all’autonomia del gruppo. E il gruppo Pd in Ue è diviso, la maggioranza è orientata comunque a votare a favore dell’Asap, anche se verranno bocciati gli emendamenti, per non smarcarsi dagli altri socialisti europei che diranno sì e per non rischiare di aprire una crepa nella linea pro-Ucraina. Linea che la stessa Schlein oggi ha ribadito con forza. Ma non mancheranno gli astenuti o i voti contrari: Massimiliano Smeriglio, Pietro Bartolo, Giuliano Pisapia, Camilla Laureti dovrebbero esprimere una posizione in dissenso rispetto a quella della maggioranza.