Mattarella: confronto, non mettere a tacere libro o presentazioneBarbiana (Vicchio), 27 mag. (askanews) – “La scuola di Barbiana durava tutto il giorno” e con essa don Lorenzo Milani “cercava di infondere la voglia di imparare, la disponibilità a lavorare insieme agli altri. Cercava di instaurare l’abitudine a osservare le cose del mondo con spirito critico. Senza sottrarsi mai al confronto, senza pretendere di mettere a tacere qualcuno, tanto meno un libro o la sua presentazione. Insomma, invitava a saper discernere”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando a Barbiana.
Santanchè: l’Emilia-Romagna ha dato una grande lezione di dignità e resilienzaRimini, 27 mag. (askanews) – “Ho grande rispetto per la tragedia” che è avvenuta circa due settimane fa in Romagna, “ma grazie a Dio le coste sono salve”. Questo popolo ha dato in questi giorni “una grande lezione di dignità e resilienza”. Quindi ora “dobbiamo assolutamente dare un’immagine positiva perché come si è visto l’Emilia-Romagna è pronta per ospitare come ha sempre fatto nel migliore dei modi. Non dobbiamo far passare l’immagine, come invece purtroppo sta passando sui giornali stranieri che è sommersa dall’acqua”. Lo ha detto il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, a Rimini alla presentazione della campagna di promozione dell’Emilia-Romagna affinché la grave alluvione che ha colpito la regione non provochi ulteriori danni economici e sociali alla comunità.
Se passasse il messaggio che la Romagna è ancora invasa da acqua e fango, ha precisato Santanchè “dopo la tragedia che c’è stata si andrebbe incontro anche a una tragedia economica. Questo è un popolo che vive di turismo e quindi dobbiamo sostenerlo e aiutarlo”. Da qui l’idea di una campagna di promozione da diffondere sui mercati di riferimento in particolare Germania, Austria, Svizzera e Francia e diverse regioni italiane.Gli emiliano-romagnoli “hanno dato una lezione di dignità e resilienza – ha aggiunto il ministro -. Si sono prima messi a lavorare come nelle loro abitudini, ma si sono rimboccate le maniche col sorriso sulle labbra, il modo migliore di essere italiani”.
“Come ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni il governo c’è. In questo momento siamo tutti emiliano-romagnoli, solo insieme a tutti i livelli le istituzioni possono risolvere i problemi”.“Il Consiglio dei ministri – ha ricordato Santanchè – ha stanziato due miliardi, soldi che servono per la fase di emergenza. Poi ci sarà una quantificazione dei danni, che sono molti”.
Mattarella: la Costituzione era il Vangelo laico di don MilaniBarbiana (Vicchio), 27 mag. (askanews) – “Don Lorenzo Milani è stato anzitutto un maestro. Un educatore. Guida per i giovani che sono cresciuti con lui nella scuola popolare di Calenzano prima, e di Barbiana poi. Testimone coerente e scomodo per la comunità civile e per quella religiosa del suo tempo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando a Barbiana in occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita di don Lorenzo Milani.
“Battistrada di una cultura che ha combattuto il privilegio e l’emarginazione, che ha inteso la conoscenza non soltanto come diritto di tutti ma anche come strumento per il pieno sviluppo della personalità umana. Essere stato un segno di contraddizione, anche urticante – ha sottolineato Mattarella – significa che non è passato invano fra noi ma, al contrario, ha adempiuto alla funzione che più gli stava a cuore: fare crescere le persone, fare crescere il loro senso critico, dare davvero sbocco alle ansie che hanno accompagnato, dalla scelta repubblicana, la nuova Italia”. “La scuola, in un Paese democratico, non può non avere come sua prima finalità e orizzonte l’eliminazione di ogni discriminazione” ha detto Mattarella. “‘Lettera a una professoressa’, scritta con i suoi ragazzi mentre avanzava la malattia – che lo avrebbe portato via a soli 44 anni – è un atto d’accusa, impietoso, di tutto questo. ‘Lettera a una professoressa’ – ha sottolineato Mattarella – ha rappresentato una lezione impartita a fronte delle pigrizie del sistema educativo e ha spinto a cambiare, ha contribuito a migliorare la scuola nel mezzo di una profonda trasformazione sociale del Paese. Ha aiutato a comprendere meglio i doveri delle istituzioni e sollecitato a considerare i doveri verso la comunità”. “La scuola è di tutti. La scuola deve essere per tutti. Spiegava don Milani, avendo davanti a sé figli di contadini che sembravano inesorabilmente destinati a essere estranei alla vita scolastica: ‘Una scuola che seleziona distrugge la cultura. Ai poveri toglie il mezzo di espressione. Ai ricchi toglie la conoscenza delle cose’. Impossibile non cogliere la saggezza di questi pensieri. Era la sua pedagogia della libertà”.
“Il merito non è l’amplificazione del vantaggio di chi già parte favorito. Merito è dare nuove opportunità a chi non ne ha, perché è giusto e per non far perdere all’Italia talenti; preziosi se trovano la possibilità di esprimersi, come a tutti deve essere garantito” ha aggiunto. “I suoi ragazzi non possedevano le parole. Per questo venivano esclusi. E se non le avessero conquistate, sarebbero rimasti esclusi per sempre. Guadagnare le parole voleva dire incamminarsi su una strada di liberazione. Ma chiamava anche a far crescere la propria coscienza di cittadino; sentirsi, allo stesso tempo, titolare di diritti e responsabile della comunità in cui si vive”, ha osservato il Capo dello Stato. “Aveva un senso fortissimo della politica don Lorenzo Milani.Se il Vangelo era il fuoco che lo spingeva ad amare, la Costituzione era il suo vangelo laico. ‘Ho imparato che il problema degli altri è eguale al mio. Sortirne insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia. Difficile trovare parole più efficaci”. “Difficile non riscontrare lo stretto legame del suo insegnamento con la fede che professava: prima di ogni altra cosa, il rispetto e la dignità di ogni persona. Qui si intrecciano il don Milani prete, l’educatore, l’esortatore all’impegno. L’impegno – educativo, e di crescita – richiede sempre, per essere autentico, coerenza. Spesso sacrificio. Al pari di tanti curati di montagna che hanno badato alle comunità loro affidate, Don Milani non si è sottratto. Era giovane. Chiedeva ai suoi ragazzi di non farsi vincere dalla tentazione della rinuncia, dell’indifferenza” ha osservato Mattarella. “La scuola di Barbiana durava tutto il giorno” e con essa don Lorenzo Milani “cercava di infondere la voglia di imparare, la disponibilità a lavorare insieme agli altri. Cercava di instaurare l’abitudine a osservare le cose del mondo con spirito critico. Senza sottrarsi mai al confronto, senza pretendere di mettere a tacere qualcuno, tanto meno un libro o la sua presentazione. Insomma, invitava a saper discernere”. “Era stato mandato qui, a Barbiana, in questo borgo tra i boschi del Mugello – con la chiesa, la canonica e poche case intorno – perché i suoi canoni, nella loro radicalità, spiazzavano l’inerzia” detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“La sua fede esigente e rocciosa, il suo parlare poco curiale, i suoi modi, a volte impetuosi, lontani da quelli consueti, destavano apprensione in qualche autorità ecclesiastica”, ha aggiunto.
Scuola, Mattarella: merito non è amplificare vantaggio favoritiBarbiana (Vicchio), 27 mag. (askanews) – “Il merito non è l’amplificazione del vantaggio di chi già parte favorito. Merito è dare nuove opportunità a chi non ne ha, perché è giusto e per non far perdere all’Italia talenti; preziosi se trovano la possibilità di esprimersi, come a tutti deve essere garantito”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando a Barbiana in occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita di don Lorenzo Milani.
“I suoi ragazzi non possedevano le parole. Per questo venivano esclusi. E se non le avessero conquistate, sarebbero rimasti esclusi per sempre. Guadagnare le parole voleva dire incamminarsi su una strada di liberazione. Ma chiamava anche a far crescere la propria coscienza di cittadino; sentirsi, allo stesso tempo, titolare di diritti e responsabile della comunità in cui si vive”, ha osservato il Capo dello Stato.
Mattarella a Barbiana per i cento anni dalla nascita di don Lorenzo MilaniBarbiana (Vicchio), 27 mag. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è a Barbiana, nel comune di Vicchio (Fi), per aprire le celebrazioni per i cento anni dalla nascita di don Lorenzo Milani, il sacerdote ed educatore, autore con i suoi allievi di “Lettera a una professoressa”, che fu “esiliato” nel paesino del Mugello nel 1954.
Il Capo dello Stato ha visitato la canonica dove don Lorenzo faceva scuola ai figli dei contadini e il piccolo cimitero dove è sepolto. Alla cerimonia partecipano, tra gli altri, il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la presidente del comitato nazionale per i cento anni di don Milani Rosy Bindi.
Fondazione Meeting, a Rimini voci di perdono da Russia e UcrainaMilano, 27 mag. (askanews) – Il perdono non è utopia. Il perdono, la riconciliazione sono le uniche strade possibili oggi per ritornare alla normalità. E assieme al perdono l’altra strada è la memoria, la capacità di riprendere i fili del passato senza odio, senza rancore, ma anche sapendo chiamare le cose con i loro nome, bene il bene e male il male.
È quanto è emerso giovedì 25 maggio nel cortile della Biblioteca Gambalunga di Rimini durante l’incontro “Ritessere i fili della pace, da dove ripartire?”, moderato da Giancarlo Tocci, negli interventi di Adriano Dell’Asta, docente di Lingua e Letteratura russa all’Università Cattolica di Brescia, dell’arcivescovo metropolita della Madre di Dio di Mosca, monsignor Paolo Pezzi, e di Elena Mazzola, presidente della ong Emmaus di Kharkiv, in Ucraina. L’incontro, come ha ricordato il direttore della Fondazione Meeting Emmanuele Forlani, si è svolto nel contesto della mostra “Uomini nonostante tutto – Storie da Memorial”, realizzata in occasione del Meeting 2022, che racconta l’opera meritoria dell’omonima organizzazione. Nell’ottobre 2022 Memorial, che è un centro di ricerca storica sugli anni del regime sovietico, ha ricevuto il Nobel per la Pace per la coraggiosa opera di memoria collettiva di un popolo, la cui attività è stata bloccata dalle autorità russe a giugno 2022.
«La mostra nasce da due percorsi espositivi realizzati negli ultimi anni a Mosca dal Memorial», spiega Adriano Dell’Asta, «sulla base dei propri archivi e collezioni museali. Il primo è dedicato alle lettere che i padri scrivevano ai figli e alle famiglie dai lager, il secondo ai piccoli oggetti – ricami, disegni, pupazzetti – che le madri in lager confezionavano per i figli, nel disperato tentativo di mantenere vivo un legame». Fa davvero impressione, commenta il docente, che quelle donne, dopo giornate di lavoro disumano nei gulag, rubassero il tempo al riposo per fare dei ricami. «Qui c’è qualche cosa che supera il livello immediato dell’utilità», ha sottolineato Dell’Asta. «Il regime ti dice “sei un oggetto, la tua umanità non conta, sei infinitamente ripetibile”, invece l’uomo è qualcosa di infinitamente irriducibile. Al fondo di questa irriducibilità possiamo creare un mondo in cui sia possibile non lo scontro ma la pace. La pace non è indifferenza, vuol dire rendere conto di qualcosa che non dipende da te. Sei irriducibile, c’è qualcosa in te che non è dato dalla tua forza». E cita padre Romano Scalfi, fondatore di Russia Cristiana, che diceva: «Noi dobbiamo fare memoria, non per svergognare i colpevoli già condannati dalla storia, ma per ricordare il germe che ha fecondato e che può ancora fecondare la terra russa». Monsignor Paolo Pezzi, prendendo spunto da un film tratto da “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, il romanzo di Erich Maria Remarque, commenta una scena in cui i francesi «con grande superbia non sono interessati solo a che si ottenga una giusta pace, ma sottolineano l’umiliazione che vogliono dare alla Germania. Sappiamo bene a cosa poi tutto questo ha portato, Hitler farà perno proprio su questo per iniziare quel disastro che è stata la seconda guerra mondiale». Di questo abbiamo bisogno anche noi oggi, spiega il presule: che si pongano le condizioni perché qualcuno non possa usare di questa pace – quando arriverà – per farne una leva per ricominciare un’altra guerra. «È qui che si introduce il perdono», dice l’arcivescovo di Mosca. «Per me il perdono è senza nessuna precondizione, perché il perdono è una sola cosa, è l’offerta della salvezza che Gesù fa sulla croce ai suoi persecutori e lo fa senza nessuna condizione, anzi giustificando i suoi persecutori». Quel perdono, costruisce già oggi dei nessi tra le persone e i popoli. «Certo, si continuerà a fare fatica a perdonare, ma il perdono non è più solo un qualche cosa da ammettere, è qualcosa che già costruisce».
Elena Mazzola, reduce da una recente visita a Kharkiv dove ha vissuto fino all’inizio della guerra, racconta lo stato della città. «Di giorno Kharkiv vive una vita normale, si va al supermercato, si incontrano gli amici. Di sera scatta il coprifuoco, già dalle 20.30 la città è deserta. Hanno già ricostruito tanto, ma quando ero sotto quei caseggiati e vedevo penzolare materassi dalle finestre e vedevo nelle case sfondate la vita della gente, ho fatto un’esperienza di un orrore e un’impotenza indicibili. È qualcosa che non si riesce a credere e ad accettare». Mazzola però raccontato anche la storia di P. un ragazzo ucraino orfano, con alle spalle una storia di accoglienza in una famiglia italiana a Milano, che ha visto e vissuto in prima persona gli orrori della guerra. Un ragazzo non semplice, con qualche problema di alcol, arruolato come militare, che ha combattuto nel cuore del conflitto, a Mariupol e Bakhmut. In situazioni in cui i suoi compagni partivano in 80 e tornavano in 4, P. però conservava una coscienza chiarissima di essere stato amato, preferito e di esprimere questo nella preghiera: «Io so chi mi ha protetto, perché io facevo la preghiera alla Maria», dice in un italiano approssimativo. Al termine dell’incontro ha portato il suo saluto il vescovo di Rimini, monsignor Nicolò Anselmi. «Il Papa non cessa mai di ricordarci di pregare e di diffondere del perdono e della pace. Chiediamo al Signore di aiutarci a costruire una cultura di pace e di perdono che si possa allargare a macchia d’olio».
La mostra “Uomini nonostante tutto – Storie da Memorial” realizzata per il Meeting di Rimini a cura dell’Associazione Memorial e della Fondazione Russia Cristiana ETS è esposta dal 23 al 30 maggio 2023 dalle 15.30 alle 19.00 nella Biblioteca Comunale Galleria dell’Immagine – Rimini, via Gambalunga 27, con ingresso libero. La mostra e l’incontro pubblico sono gli eventi riminesi di “Meet the Meeting – Verso il Meeting 2023”, il primo appuntamento che lancerà la 44ma edizione del Meeting di Rimini e che ne inaugurerà il cantiere.
Rai, Meloni: la voglio liberare da intollerante sistema di potereRoma, 26 mag. (askanews) – “Io non intendo sostituire un intollerante sistema di potere con un altro intollerante sistema di potere, io voglio liberare la cultura italiana da un sistema in cui non potevi lavorare se non eri di una certa parte politica, io voglio un sistema meritocratico”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il comizio a Catania a sostegno del candidato sindaco del centrodestra, Enrico Trantino.
“E se anche nella Rai nel momento in cui deve misurarsi con il merito, qualcuno decide che non ce la fa e vuole fare qualcos’altro, non è un problema che dobbiamo porci noi”, ha detto riferendosi ai recenti addii di Fazio e Annunziata. “Ci avevano detto – ha insistito Meloni – che la sinistra aveva una egemonia culturale, ma non era egemonia culturale, era egemonia di potere. E ora c’è nervosismo per la paura di perdere quel sistema di potere, ma a me non interessa costruire un altro sistema di potere, mi interessa che questa nazione capisca l’importanza del merito”.
Coppa dei Club Padel MSP, sabato finale fase di Roma e provinciaRoma, 26 mag. (askanews) – Erano partite in 168, sono rimaste in due. Saranno Padel Colli Portuensi White ed Eschilo Armonia a giocarsi, sabato 27 maggio, la finale di Roma e provincia dell’ottava edizione della Coppa dei Club, campionato nazionale amatoriale a squadre organizzato da MSP Italia, ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni. A ospitare l’evento – si legge in una nota – sarà il Padelife di via Silicella, il nuovo circolo che ha tra i fondatori l’ex direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni.
“Come Padelife siamo molto felici di ospitare le finali romane della Coppa dei Club MSP, circuito giunto ormai all’ottava edizione e che rappresenta al meglio lo spirito dello sport amatoriale – spiega Baldissoni -. Il nostro intento è quello di promuovere lo sport puntando fortemente sulla sostenibilità e sulla fornitura di servizi Premium, a oggi difficili da trovare nella maggior parte dei centri di padel. Da tutta la famiglia Padelife un sincero in bocca al lupo a tutti i giocatori e le giocatrici della Coppa dei Club MSP affinché riescano a divertirsi sui nostri campi senza mai dimenticare il sano spirito agonistico”. Il 27 maggio, oltre alla finale del tabellone Pro (quello principale) si giocheranno anche quella del tabellone High (intermedio, a contendersi la vittoria saranno Green House e Blu Padel Academy) e Starter (in campo Jolly Padel Luisa Rosati e DLF Civitavecchia). Se per il Padel Colli Portuensi si tratta della seconda finale (il circolo ha già vinto nel 2020), l’Eschilo – ricorda il comunicato – non si era mai spinto a questo punto della competizione. Il Colli Portuensi ha eliminato 3-1 il Forte Padel Gang; con lo stesso risultato, invece, l’Eschilo Armonia ha superato il Fight Padel Club, circolo di un altro ex romanista come Vincent Candela. Le finaliste del tabellone Pro accedono di diritto alla finale nazionale in programma al Ternana Padel dal 7 al 9 luglio. Con loro, anche il Mas Padel, che lo scorso anno si laureò campione nazionale nelle finali giocate al Padelmania di Pescara.
“Con la Coppa dei Club, Roma si conferma capitale italiana, e non solo, del padel – ha spiegato l’assessore allo Sport, al Turismo e ai Grandi eventi di Roma Capitale, Alessandro Onorato -. Il padel è un movimento in continua crescita nella nostra città, sia nel numero dei praticanti sia sotto il profilo dell’indotto economico. La partecipazione in questa edizione di 168 squadre è un record destinato a crescere ancora, perché è una disciplina alla portata di tutti: amatori e professionisti, ad alto tasso di spettacolarità e di divertimento. In bocca al lupo alle giocatrici e ai giocatori che si contenderanno il titolo e difenderanno i colori di Roma alle finali nazionali”. “Anche quest’anno siamo arrivati all’epilogo della fase di Roma e provincia della Coppa dei Club – le parole di Claudio Briganti, responsabile nazionale MSP Italia -. Un torneo che ha avuto come sempre grande successo e che ci auguriamo possa aver soddisfatto le esigenze di tutti i circoli che vi hanno partecipato. In bocca al lupo alle due finaliste che, a prescindere da come andrà il match del 27 maggio, aspettiamo a Terni a giocarsi il titolo nazionale”.
Il Fondo monetario internazionale all’Italia: serve una piena e tempestiva attuazione del PnrrRoma, 26 mag. (askanews) – “La piena e tempestiva attuazione del Pnrr è necessaria per aumentare la produttività e stimolare la crescita potenziale”. Lo scrive il Fondo Monetario Internazionale al termine della sua missione di staff in Italia. “Le riforme del Pnrr mirano in modo appropriato a numerose carenze che limitano la produttività e dovrebbero essere attuate in modo completo e tempestivo” rimarca il Fondo. “Un rafforzamento della capacità amministrativa ed esecutiva dei comuni attuatori contribuirebbe a una gestione efficiente dell’ingente volume di progetti e misure volte ad accelerare le procedure promuoverebbero la concorrenza e l’integrità delle risorse finanziarie”.
Secondo gli esperti di Washington “riforme strutturali ambiziose e volte a migliorare la produttività sono una priorità per compensare il freno alla produzione dovuto alla contrazione della forza lavoro dovuta al rapido invecchiamento della popolazione italiana”. Sono perciò necessarie “misure per ridurre le trappole della disoccupazione e dell’inattività, ridurre le aree grigie ed evitare di mantenere in piedi imprese in declino”.Il Fondo Monetario Internazionale ritiene “auspicabile una riforma del sistema fiscale per migliorare l’efficienza e l’equità, e il disegno che alla fine verrà scelto dovrebbe incoraggiare l’occupazione, abolire le spese fiscali inefficaci, rafforzare la riscossione delle entrate e proteggere la progressività”.
“Al di là del breve termine, è necessario un quadro di bilancio credibile con misure ben identificate, accompagnato da riforme a sostegno della crescita, per ancorare la politica di bilancio e mitigare i rischi per la sostenibilità del debito” si legge nel documento. “Il risparmio da entrate impreviste dovrebbe nel tempo essere sostituito con misure fiscali efficienti che promuovano una crescita sostenibile e inclusiva e aumentino la produttività”.
Marco Tullio Giordana gira “La vita accanto”, scritto con BellocchioRoma, 26 mag. (askanews) – Marco Tullio Giordana torna dietro la macchina da presa per “La vita accanto”, scritto insieme a Marco Bellocchio e Gloria Malatesta. Lo rivela Variety, che annuncia anche l’inizio delle riprese il prossimo 5 giugno tra Vicenza e dintorni.
Tratta dall’omonimo romanzo di successo di Mariapia Veladiano (Einaudi, 2010), “La vita accanto” è ambientato tra gli anni Ottanta e il Duemila e racconta di una influente famiglia vicentina composta da Maria (Valentina Bellè), dal marito Osvaldo (Paolo Pierobon) e dalla gemella di quest’ultimo, Erminia (Sonia Bergamasco), affermata pianista. La loro vita viene sconvolta da un evento imprevedibile. Maria mette al mondo Rebecca. La neonata, per il resto normalissima e di grande bellezza, presenta un vistosa macchia purpurea che le segna metà del viso. Quella macchia che niente può cancellare e rende i genitori impotenti e infelici, diventa per Maria un’ossessione tale da precipitarla nel rifiuto delle sue responsabilità di madre. L’intera adolescenza di Rebecca sarà segnata dalla vergogna e dal desiderio di nascondersi dagli altri. Ma fin da piccola rivela straordinarie capacità musicali. La zia Erminia riconosce il suo talento: Rebecca diventa sua allieva e il bisogno di cancellare la “macchia” la spingerà ad affermarsi attraverso la musica. Per il ruolo di Rebecca adolescente, Giordana ha scelto la giovane pianista italiana Beatrice Barison. Nel cast anche Michela Cescon. Il film, prodotto da Simone Gattoni e Beppe Caschetto, è una produzione Kavac Film e IBC Movie con Rai Cinema con il sostegno di Veneto Film Commission.