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Monito Mattarella su mali passato: da protezionismo a progetto Terzo Reich

Monito Mattarella su mali passato: da protezionismo a progetto Terzo ReichMarsiglia, 5 feb. (askanews) – “C’è il rischio che si ripeta quanto accaduto negli anni Trenta del secolo scorso: sfiducia nella democrazia, riemergere di unilateralismo e nazionalismi? Oggi come allora si allarga il campo di quanti, ritenendo superflue se non dannose per i propri interessi le organizzazioni internazionali, pensano di abbandonarle. Le conseguenze di queste scelte, la storia ci insegna, sono purtroppo già scritte”. Nella sua lectio magistralis oggi all’università d’Aix Marseille che gli ha conferito il dottorato honoris causa, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, traccia un quadro preoccupato dei rischi di un progressivo sfaldamento di un ordine internazionale fondato sulla pace e la collaborazione mentre imperversano le guerre di dazi riaperte dall’amministrazione Trump (“fenomeni di protezionismo di ritorno”) e si fatica a vedere a quali condizioni verrà chiusa la guerra in Ucraina o il conflitto in Medioriente.


La storia ci insegna che la pace non si può mai dare per scontata che bisogna costruirla e coltivarla, così come fecero i popoli e le nazioni all’indomani della seconda guerra mondiale con l’istituzione dell’organizzione delle Nazioni Unite, ma dopo 70 anni di pace nel “XXI secolo ci si è progressivamente trovati di fronte a una situazione fluida, nella quale a prevalere erano i rischi e il sentimento di incertezza e imprevedibilità”, dice Mattarella che registra il riemergere “del concetto di ‘sfere di influenza’, all’origine dei mali del XX secolo e che la mia generazione ha combattuto”. Un “tema cui si affianca quello di figure di neo-feudatari del Terzo millennio – novelli corsari a cui attribuire patenti – che aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche”. Il capo dello Stato ricorda come “la crisi economica del ’29 alimentò una spirale di protezionismo, di misure unilaterali, con il progressivo erodersi delle alleanze” e subito “presero il sopravvento fenomeni di carattere autoritario. Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto – anziché di cooperazione” e “a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura”, avverte Mattarella.


“La strategia dell’appeasement non funzionò nel 1938. La fermezza avrebbe, con alta probabilità, evitato la guerra. Avendo a mente gli attuali conflitti, può funzionare oggi?”, si domanda il capo dello Stato secondo il quale “quando riflettiamo sulle prospettive di pace in Ucraina dobbiamo averne consapevolezza”, avverte. Per Mattarella questo “è il momento di agire: ricordando le lezioni della storia e avendo a mente il fatto che l’ordine internazionale non è statico” e che la pace “non è un dono gratuito della storia” ma va costruita con la fiducia, cosa sono se non atti di fiducia gli accordi internazionali che hanno caratterizzato gli ultimi decenni ma che ora vengono sempre più spesso violati e messi in discussione? In questo quadro di incertezza il Presidente della Repubblica chiama in causa l’Unione europea: “L’Europa intende essere oggetto nella disputa internazionale, area in cui altri esercitino la loro influenza, o, invece, divenire soggetto di politica internazionale, nell’affermazione dei valori della propria civiltà? Può accettare di essere schiacciata tra oligarchie e autocrazie? Con, al massimo, la prospettiva di un ‘vassallaggio felice’”. Insomma “bisogna scegliere: essere ‘protetti’ oppure essere ‘protagonisti’?”.


L’Europa è il “più grande progetto di pace e democrazia” della storia e per questo “un punto di riferimento” e una speranza per gli altri paese, è custode dei diritti e dello Stato di diritto e perciò “chiunque pensi che questi valori siano sfidabili sappia che, sulla scia dei suoi precursori, l’Europa non tradirà libertà e democrazia”, assicura. Ma l’Europa non può neanche considerarsi un’isola felice, insiste Mattarella, “abbiamo bisogno di un ordine internazionale stabile e maturo per reagire all’entropia e al disordine causate dalle politiche di potenza, e per affrontare le grandi sfide transnazionali del nostro tempo”. Perciò proprio l’Unione Europea, a suo avviso “deve porsi alla guida di un movimento che nel rivendicare i principi fondanti del nostro ordine internazionale sappia rinnovarlo, attenta alle istanze di quanti dall’attuale costruzione si sentano emarginati”. E dunque l’invito rivolto agli studenti, alle nuove generazioni è “a non ripetere gli errori del passato, ma dar vita a una nuova narrazione. Soltanto insieme, come comunità globale, possiamo sperare di costruire un avvenire prospero, ispirato a equità e stabilità”.

P.Chigi: escludiamo giornalisti spiati da intelligence

P.Chigi: escludiamo giornalisti spiati da intelligenceRoma, 5 feb. (askanews) – “In merito a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa su presunte attività di spionaggio che avrebbero riguardato operatori dell’informazione, la Presidenza del Consiglio esclude che siano stati sottoposti a controllo da parte dell’intelligence, e quindi del Governo, i soggetti tutelati dalla legge 3 agosto 2007, n. 124 (Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto), compresi i giornalisti”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi che si riferisce al caso di un centinaio di giornalisti, tra cui il direttore di Fanpage Francesco Cancellato, che sarebbero stati controllati con un sofisticato software spyware.


“Trattandosi di una questione che il governo considera di particolare gravità – prosegue Palazzo Chigi -, è stata attivata l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che dipende dalla Presidenza del Consiglio. Acn ha interloquito con lo studio legale Advant, incaricato dalla società WhatsApp Ireland Limited: emerge che le utenze italiane interessate finora appaiono essere sette. Non è stata comunicata ad Acn l’identità dei titolari di tali utenze, che sono stati informati direttamente dalla stessa società, a tutela della loro privacy”. “Dalla medesima interlocuzione si ricava che le utenze fino ad ora coinvolte appartengono a numeri con prefissi telefonici riconducibili, oltre all’Italia, ai seguenti Paesi: Belgio, Grecia, Lettonia, Lituania, Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia. WhatsApp Ireland Limited è la società di Meta che opera nel mercato europeo, il che spiega perché le informazioni emerse riguardino esclusivamente Paesi dell’Unione Europea”.


“Per ogni altra questione di competenza dell’intelligence relativa all’uso degli strumenti in questione, la Presidenza del Consiglio conferma la sua disponibilità a riferire all’organismo parlamentare preposto al controllo dell’attività dei servizi (Copasir)”.

Ue valuta stop esenzione dazi su pacchi e-commerce sotto 150 euro

Ue valuta stop esenzione dazi su pacchi e-commerce sotto 150 euroRoma, 5 feb. (askanews) – La Commissione europea mette nel mirino gli acquisti via internet di beni di valore contenuto, su cui rileva una impennata negli ultimi anni, e su cui nell’ambito di una serie di misure ipotizza “la soppressione dell’esenzione dai dazi sui pacchi di valore inferiore a 150 euro”, assieme al rafforzamento dei controlli con la riforma generale delle Dogane.


Con un comunicato, Bruxelles afferma che sta adottando misure per affrontare i rischi derivanti dalle importazioni di basso valore vendute tramite rivenditori online (e-commerce) di paesi terzi e mercati che ospitano operatori commerciali di paesi terzi. Per questo ha pubblicato oggi una comunicazione sul commercio elettronico battezzata “Un pacchetto completo di strumenti dell’Ue per un commercio elettronico sicuro e sostenibile”. Secondo la Commissione Ue, lo scorso anno circa 4,6 miliardi di spedizioni di basso valore, vale a dire singoli pacchi pagati non oltre 150 euro, sono entrate nel mercato dell’Unione per un totale di 12 milioni di pacchi al giorno. Si tratta del doppio rispetto al 2023 e del triplo rispetto al 2022. “E molte di queste merci sono risultate non conformi alla legislazione europea. Questa crescita esponenziale sta sollevando numerose preoccupazioni – avverte -. Principalmente, ci sono sempre più prodotti nocivi che entrano nell’Ue. Inoltre, i venditori europei, che rispettano i nostri elevati standard di prodotto, rischiano di essere danneggiati da pratiche sleali e dalla vendita di merci contraffatte attraverso i mercati online”.


“Infine – aggiunge la Commissione – il gran numero di pacchi spediti e trasportati ha un’impronta ambientale e climatica negativa”. Nel mirino della Ue sembrano esserci soprattutto le merci di valore contenuto spedite dalla Cina, dove si sono velocemente sviluppati operatori che hanno visto impennarsi le loro attività.


La comunicazione illustra gli strumenti di cui l’Ue dispone già e mette in evidenza le iniziative attualmente discusse dai colegislatori. Propone inoltre nuove azioni congiunte per affrontare le preoccupazioni derivanti dall’aumento di prodotti non sicuri, contraffatti e altrimenti non conformi o illeciti che entrano nel mercato. Tra queste ultime la prima è la riforma doganale: la richiesta ai colegislatori di adottare rapidamente il pacchetto di riforma dell’unione doganale proposto, consentendo la rapida attuazione di nuove norme per garantire condizioni di parità nel settore del commercio elettronico. E’ qui che viene proposta la revoca dell’esensione dei dazi su pacchi da meno di 150 euro – misura che ovviamente avrebbe anche effetti inflazionistici – e il rafforzamento delle capacità di controllo, quali una migliore condivisione dei dati e una migliore valutazione dei rischi.


La Commissione invita inoltre i colegislatori a prendere in considerazione ulteriori misure, come una commissione di gestione non discriminatoria, sugli articoli di commercio elettronico importati nell’Ue direttamente ai consumatori, per far fronte ai costi crescenti della supervisione della conformità di miliardi di tali spedizioni alle norme dell’Ue. Bruxelles preme inoltre per “misure mirate per le merci importate”, compreso l’avvio di controlli coordinati tra le autorità doganali e le autorità di vigilanza del mercato, nonché azioni coordinate in materia di sicurezza dei prodotti, come la prima indagine a tappeto sulla sicurezza dei prodotti. Ciò dovrebbe portare all’eliminazione dal mercato delle merci non conformi e contribuire alla raccolta di prove per alimentare l’analisi dei rischi e le azioni complementari. I futuri controlli saranno intensificati per taluni operatori, merci o flussi commerciali, su base continuativa, alla luce dell’analisi dei rischi. Maggiore è il tasso di inadempienza, maggiore dovrebbe essere il livello di vigilanza nelle fasi successive, mentre le sanzioni dovrebbero riflettere i casi di inadempienza sistematica. Inoltre la Ue chiede di proteggere i consumatori sui mercati online, evidenziando le pratiche di commercio elettronico come una chiara priorità nell’applicazione della legge sui servizi digitali, nonché strumenti come la legge sui mercati digitali e quelli che si applicano a tutti gli operatori commerciali: il regolamento sulla sicurezza generale dei prodotti, il regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori e la rete per la tutela dei consumatori. Sugli strumenti digitali che possano contribuire a facilitare la supervisione del panorama del commercio elettronico attraverso il passaporto digitale dei prodotti vengono citati “nuovi strumenti di IA per l’individuazione di prodotti potenzialmente non conformi”. Sulla protezione dell’ambiente, compresa l’adozione del primo piano d’azione sul regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili e la richiesta di una rapida adozione della modifica mirata della direttiva quadro sui rifiuti si afferma di voler “responsabilizzare i consumatori e i professionisti attraverso campagne di sensibilizzazione sui diritti dei consumatori, i rischi e i meccanismi di ricorso”. E mentre da un lato afferma di voler procedere a una generale “semplificazione delle regole”, in questo ambito invece la Commissione chiede di puntare su “cooperazione internazionale e commercio, compresa l’organizzazione di attività di formazione sulle norme dell’Ue in materia di sicurezza dei prodotti e la valutazione di eventuali elementi di prova relativi al dumping e alle sovvenzioni. La Commissione – si legge – invita gli Stati membri a riunirsi per svolgere un ruolo forte come Team Europa al fine di migliorare l’efficacia delle azioni intraprese dalle autorità nazionali e dalla Commissione”. Per quanto riguarda i prossimi passi, la Commissione invita la cooperazione con gli Stati membri, i colegislatori e tutte le parti interessate a mettere in atto le misure delineate nella comunicazione. Entro un anno Bruxelles valuterà l’effetto delle azioni annunciate e pubblicherà una relazione sui risultati dei controlli rafforzati. Alla luce dei risultati e in consultazione con le autorità competenti degli Stati membri e le parti interessate, la Commissione valuterà se i quadri e le attività di applicazione esistenti siano sufficienti e adeguati. In caso contrario, saranno prese in considerazione ulteriori azioni e proposte per rafforzare l’attuazione e l’applicazione delle norme dell’Ue.

Mattarella: come negli anni Trenta si rischia abbandono multilateralismo

Mattarella: come negli anni Trenta si rischia abbandono multilateralismoMarsiglia, 5 feb. (askanews) – “Regole e strumenti ci sarebbero per affrontare questa fase e allora perchè il sistema multilaterale sembra non riuscirci, con il rischio del ripetersi di quanto accaduto negli anni Trenta del secolo scorso: sfiducia nella democrazia, riemergere di unilateralismo e nazionalismi? Oggi come allora si allarga il campo di quanti, ritenendo superflue se non dannose per i propri interessi le organizzazioni internazionali, pensano di abbandonarle”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella lectio magistralis pronunciata in occasione della laurea honoris causa all’università d’Aix Marseille.


“Nel fragile contesto degli anni fra le due guerre mondiali, percorso da un cupo rialzarsi del nazionalismo, da allarmanti tendenze al riarmo, dal contrasto fra gli Stati, secondo la logica delle sfere di influenza – ha ricordato il capo dello Stato – furono circa 20 i casi di recesso dalla Società delle Nazioni. La Germania, con Hitler Cancelliere, si ritirò nel 1933. Lo stesso fece il Giappone. L’Italia uscì nel 1937” e questo dice che “fin dall’inizio, purtroppo, la Società delle Nazioni non seppe fare argine all’espansionismo, alle ripetute violazioni della sovranità territoriale, in Europa come in altri continenti”.

Danza, la Sergio Bernal Dance Company in tournée un mese in Italia

Danza, la Sergio Bernal Dance Company in tournée un mese in ItaliaRoma, 5 feb. (askanews) – Il danzatore madrileno Sergio Bernal, protagonista assoluto della danza spagnola, riporta in Italia la sua Sergio Bernal Dance Company in due spettacoli, firmati da lui medesimo insieme a Ricardo Cue: “Una Noche con Sergio Bernal” e “SeR”.


Il pubblico italiano avrà il divo della danza spagnola per un intero mese grazie a una lunga tournée, prodotta da Daniele Cipriani Entertainment, che partirà da Trieste (28 febbraio) e toccherà Modena (1 marzo), Piacenza (2 marzo), Palermo (7, 8, 9, 12, 13, 14, 15 marzo), Barcellona Pozzo di Gotto (16 marzo), Bologna (20, 21 marzo), Roma (27 marzo), Padova (28 marzo), Brescia (29 marzo). Popolarissimo in patria, Bernal è da tempo una stella internazionale, acclamato nelle ultime settimane sia in Francia che in America (da New York a Los Angeles), dove un pubblico in delirio ha accolto le sue recenti esibizioni. In Italia è da anni il beniamino dei gala Les Étoiles di Daniele Cipriani, nonché di Las Estrellas, e non è raro vederlo come ospite nei più gettonati show televisivi.


Gli spettacoli della Sergio Bernal Dance Company, visionari racconti per quadri – vertiginosi assolo, passi a due e a tre – in cui si fondono diversi stili, raccontano le mille sfaccettature di Sergio Bernal. Caso quasi unico nell’universo della danza, bailaor di flamenco e bailarín classico, di lui si può dire che incarni al contempo i quattro elementi: il fuoco e la terra, che caratterizzano il vigore primordiale della danza iberica, insieme all’aria e l’acqua, ossia l’impalpabilità e la fluidità del balletto classico. Negli spettacoli della Sergio Bernal Dance Company si avverte il forte richiamo della terra dei bailaores, che sembrano volerla penetrare con il loro zapateo, ma anche il desiderio di spiccare il volo verso il cielo dei bailarínes. Ed è in uno spazio indefinibile, posto tra cielo e terra, ricca di interessanti contaminazioni tra diversi stili di danza, che Sergio Bernal, flessuoso come un gatto, scattante come una pantera, esile, magnetico e possente, trova la sua originalissima dimensione. Insieme a Cristina Cazorla e a Carlos Romero, apprezzati protagonisti sulla scena spagnola, nonché alla ballerina-étoile di formazione accademica, Ana Sophia Scheller (già con il San Francisco Ballet e il Balletto Nazionale dell’Ucraina), Sergio Bernal offrirà tutte le declinazioni della danza iberica, dalle più tradizionali alle più sofisticatamente moderne, con anche momenti di balletto classico.


Presenti a tutte le rappresentazioni saranno il chitarrista Daniel Jurado, il percussionista Javier Valdunciel e la cantaora Paz de Manuel; allo spettacolo SeR, anche l’Orquesta Cruz Diez e il cantante e pianista Antón. Le coreografie di “Una Noche con Sergio Bernal” e “SeR” portano varie firme: da quella di Bernal stesso, che crea una sua versione dell’iconico Boléro sulle celeberrime note di Maurice Ravel, a quella di Antonio Ruiz Soler (figura così leggendaria da essere conosciuto come “Antonio el Bailarín” o, ancor più semplicemente, “Antonio”), a cui si devono la Farruca del Molinero e Zapateado Sarasate. Ma ci sono anche i riverberi luminosi del balletto classico: oltre a duettare con Ana Sophia Scheller che danza sulle punte, un quasi “desnudo” Bernal interpreta le celebri note di Camille Saint-Saëns in El Cisne, rilettura de La Morte del Cigno, famoso assolo di Anna Pavlova. Si tratta di una coreografia di Ricardo Cue (co-direttore artistico della compagnia al fianco di Bernal), che firma anche El ultimo encuentro sulle note di Hable con ella di Alberto Iglesias (dalla colonna sonora del film omonimo di Pedro Almodóvar) in cui affiorano reminiscenze quasi hollywoodiane.


Il brano SeR, danzato su una canzone di Beyoncé, è invece autobiografico: significa “essere” in spagnolo. Ma è anche la prima sillaba del nome di Sergio Bernal, di “Ser” Sergio, nuovo Signore del Flamenco, erede di Antonio Gades e Joaquín Cortés.

Anima vola in Borsa dopo conti e super cedola, quota Mps strategica

Anima vola in Borsa dopo conti e super cedola, quota Mps strategicaMilano, 5 feb. (askanews) – Anima sugli scudi a Piazza Affari nel giorno dei risultati 2024, che hanno evidenziato numeri in forte crescita e un aumento del dividendo a 0,45 euro (+80%). Il titolo ha guadagnato il 2,8% chiudendo a 6,94 euro, dopo aver toccato un massimo a quota 7,025 e allontanandosi sempre più dal prezzo offerto dal Banco Bpm con l’Opa lanciata a 6,2 euro per azione il 6 novembre. Quanto meno per pareggiare, l’istituto guidato da Giuseppe Castagna – che il 12 febbraio presenterà ad analisti e stampa i risultati e l’aggiornamento del piano – dovrebbe aumentare del 12% la sua offerta.


Anima ha chiuso il 2024 con un utile netto normalizzato pari a 276,5 milioni (+50%). Le commissioni nette di gestione sono state pari a 338,7 milioni (+17%), i ricavi consolidati a 530 milioni (+44%). Il totale delle masse gestite e amministrate a fine 2024 è salito a 204,2 miliardi grazie anche al contributo di Kairos Partners Sgr. La posizione finanziaria netta è positiva per 251,5 milioni dai 13,2 milioni di debito netto di fine 2023. Il dato include significative plusvalenze su titoli, in particolare sulla partecipazione in Mps. Per quanto riguarda la quota nel Monte Paschi, salita dall’1% al 4% a novembre, nell’ambito della vendita del Mef, l’amministratore delegato di Anima Holding, Alessandro Melzi d’Eril, ha sottolineato che si tratta di “un investimento strategico”. “Mps per noi è un partner chiave strategico, uno dei fondatori di questa società, di questo progetto, è molto importante per noi – ha detto nel corso della conference call – e ci aspettiamo che la partecipazione generi importanti ritorni. Siamo felici di questa quota, è strategica”. La quota in Mps è in bilancio per circa 340 milioni, con un capital gain di 80 milioni.


Nel corso della call con la comunità finanziaria, nessun commento specifico è arrivato invece sull’Opa di Banco Bpm, dal momento che la Sgr è in ‘black period’, ma solo riferimenti sulla tempistica prevista. “Ci aspettiamo tutte le autorizzazioni regolatorie entro la fine di febbraio, quella Antitrust e Golden Power hanno già ottenuto il via libera”, ha spiegato Melzi d’Eril. “L’approvazione e la pubblicazione del prospetto avverrà entro 5 giorni dall’ultima autorizzazione ottenuta. Nei giorni successivi il cda di Anima si esprimerà con un proprio comunicato che includerà la fairness opinion”. “E’ un periodo molto importante per la società”, ha voluto sottolineare l’AD. “Siamo sotto Opa, siamo al centro di diversi potenziali sviluppi e credo che Anima sia in questa situazione perchè ha fatto molto bene negli ultimi 10, 15 anni. Abbiamo dimostrato forza e resilienza, abbiamo dimostrato come stare sul mercato e come fare questo mestiere”.

Mattarella: neo-feudatari del Terzo millennio vogliono gestire lo spazio

Mattarella: neo-feudatari del Terzo millennio vogliono gestire lo spazioMarsiglia, 5 feb. (askanews) – “Figure di neo-feudatari del Terzo millennio, novelli corsari a cui attribuire patenti, aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la lectio magistralis pronunciata in occasione della laurea honoris causa all’università d’Aix Marseille.


“Ricordiamoci cosa detta l’Outer Space Treaty – ha avvertito il capo dello Stato – all’ Art. II: ‘Lo spazio extra-atmosferico, compresi la luna e gli altri corpi celesti, non è soggetto ad appropriazione da parte degli Stati, né sotto pretesa di sovranità, né per utilizzazione od occupazione, né per qualsiasi altro mezzo possibile’”.

Ue, Mattarella: dobbiamo rinnovarci per contribuire a pace mondiale

Ue, Mattarella: dobbiamo rinnovarci per contribuire a pace mondialeMarsiglia, 5 feb. (askanews) – L’Unione europea “ha dimostrato di saper agire con efficacia nelle crisi, come durante la pandemia, e di saperci opporre con unità di intenti alle inaccettabili violazioni del diritto dei popoli, come nel caso dell’aggressione russa all’Ucraina. Con la stessa efficacia ed unità dobbiamo ora rinnovarci, per salvaguardare la sicurezza ed il benessere dei popoli europei e contribuire alla pace mondiale, a partire dalla dimensione mediterranea e dal rapporto con il contiguo continente africano”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella lectio magistralis pronunciata in occasione della laurea honoris causa all’università d’Aix Marseille.


Secondo il capo dello Stato “non può guidarci la rassegnazione ma la volontà di dare contenuti ai passaggi necessari per ottenere questi risultati”.

Mattarella: neo-feudatari Terzo millennio vogliono gestire lo spazio

Mattarella: neo-feudatari Terzo millennio vogliono gestire lo spazioMarsiglia, 5 feb. (askanews) – “Figure di neo-feudatari del Terzo millennio, novelli corsari a cui attribuire patenti, aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la lectio magistralis pronunciata in occasione della laurea honoris causa all’università d’Aix Marseille.


“Ricordiamoci cosa detta l’Outer Space Treaty – ha avvertito il capo dello Stato – all’ Art. II: ‘Lo spazio extra-atmosferico, compresi la luna e gli altri corpi celesti, non è soggetto ad appropriazione da parte degli Stati, né sotto pretesa di sovranità, né per utilizzazione od occupazione, né per qualsiasi altro mezzo possibile’”.

Mattarella: protezionismo Usa portò al fallimento della Società delle nazioni

Mattarella: protezionismo Usa portò al fallimento della Società delle nazioniMarsiglia, 5 feb. (askanews) – “Crisi economica, protezionismo, sfiducia tra gli attori mondiali, forzatura delle regole liberamente concordate, diedero un colpo definitivo alla Società delle Nazioni sorta dopo la Prima guerra mondiale, già compromessa dalla mancata adesione degli Stati Uniti che, con il Presidente Wilson, ne erano stati fra gli ispiratori. Si trattò, per gli Usa, del cedimento alla tentazione dell’isolazionismo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella lectio magistralis all’Università Aix Marseille.


“Nel fragile contesto degli anni fra le due guerre mondiali, percorso da un cupo rialzarsi del nazionalismo, da allarmanti tendenze al riarmo, dal contrasto fra gli Stati, secondo la logica delle sfere di influenza – ha ricordato il capo dello Stato – furono circa 20 i casi di recesso dalla Società delle Nazioni. La Germania, con Hitler Cancelliere, si ritirò nel 1933. Lo stesso fece il Giappone. L’Italia uscì nel 1937” e questo dice che “fin dall’inizio, purtroppo, la Società delle Nazioni non seppe fare argine all’espansionismo, alle ripetute violazioni della sovranità territoriale, in Europa come in altri continenti”.