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Avs fa sbarcatre in Europa la protesta contro ddl sicurezza: “destra feroce”

Avs fa sbarcatre in Europa la protesta contro ddl sicurezza: “destra feroce”Bruxelles, 4 feb. (askanews) – Gli eurodeputati di Alleanza Verdi e Sinistra Benedetta Scuderi, Mimmo Lucano e Ilaria Salis, hanno ospitato al Parlamento europeo, oggi a Bruxelles, insieme ai leader di Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, una folta delegazione della ‘Rete Nazionale No Ddl Sicurezza – A Pieno Regime’, per portare all’attenzione delle istituzioni dell’Ue le ragioni del movimento contro il disegno di legge Sicurezza 1236 (Ddl Sicurezza), attualmente in discussione in Senato, con la richiesta ‘che l’Italia sia un’osservata speciale dell’Europa per il modo in cui questo decreto rischierebbe, a loro avviso, di criminalizzare il dissenso.


Durante una conferenza stampa, Bonelli ha denunciato ‘la ferocia ideologica di una destra che in Italia, in nome di una falsa sicurezza, sta comprimendo e mettendo in discussione i diritti civili e diritti umani’. E ha ricordato che ‘da quando si è insediato il governo Meloni’ sono state previsti nuove pene per ‘417 anni di carcere in più nel nostro codice penale. Sono stati previsti 48 reati in più con le relative aggravanti. Nel Ddl Sicurezza addirittura c’è l’articolo 31 che prevede che le università, i rettori e i professori debbano collaborare, ed è un obbligo imperativo, con i servizi segreti italiani per trasferire informazioni riguardo all’operato di professori e studenti. Una schedatura di massa che è un problema molto serio dal punto di vista democratico, e per questa ragione – ha sottolineato il co-portavoce di Europa Verde – ‘noi sosteniamo la richiesta di fare in modo che l’Italia da parte dell’Europa ‘sia una osservata speciale rispetto a quello che sta accadendo. Per Bonelli si tratta di ‘un fatto di una gravità inaudita. Nel Ddl ‘c’è una risposta repressiva alle crisi sociali; penso al fatto che si prevedono anni di carcere per chi blocca la strada nel momento in cui ad esempio o ha ricevuto la lettera di licenziamento, e poi va a protestare utilizzando questo strumento di disobbedienza civile per reclamare i suoi diritti, o alle misure repressive contro ‘gli attivisti climatici’.


‘Quello che sta accadendo in Italia e purtroppo quello che sta accadendo nel mondo è un problema che deve riguardare le democrazie e fare in modo che reagiscono in maniera molto molto determinata per mettere al centro la difesa dei diritti civili e dei diritti umani’, ha concluso Bonelli. ‘Iniziative normative che come il Ddl Sicurezza – ha aggiunto Fratoianni – operano prima sul terreno semantico della produzione di senso, per escludere il conflitto dal novero del consenso civile, criminalizzare ogni forma di dissenso, e poi si traducono in atti concreti con norme che lavorano su questo fronte per espellere definitivamente ogni possibilità di mobilitazione e di conflitto dal dibattito civile’.


‘Contro tutto questo – ha sottolineato – occorre mobilitarsi, e noi siamo qui oggi non solo perché questa mobilitazione intendiamo portarla fino in fondo con ogni strumento a disposizione delle aule parlamentari. Lo abbiamo fatto alla Camera, lo stanno facendo i nostri colleghi e le nostre colleghe al Senato, lo faremo nuovamente alla Camera se ne avremo occasione. Credo che questa battaglia vada portata con grande determinazione in ogni luogo delle istituzioni italiane ed europee e dunque anche qui nel Parlamento europeo’. ‘Ma siamo qui oggi – ha continuato Fratoianni – con tutti e tutte voi perché siamo convinti innanzitutto di una cosa: che questa battaglia, come quasi tutte le battaglie che abbiamo di fronte, non si può giocare soltanto nella dimensione del Parlamento e delle istituzioni. Questa battaglia vive solo se è in grado di produrre un’alleanza e una convergenza molto forte, in grado di attraversare la dimensione delle istituzioni e la dimensione delle piazze, delle scuole, delle università; di ricostruire un corpo sociale che collettivamente si riappropria dei propri diritti, non si rassegna ed è in grado di disobbedire alle leggi ingiuste e di costruire su questo terreno – ha concluso – un’alternativa possibile.


‘In Europa – ha osservato Benedetta Scuderi, dei Verdi – abbiamo già visto cosa succede quando in uno Stato membro non si rispettano i diritti di dissenso e di protesta, come in Ungheria. Oggi, invece di fare tutto il possibile per evitare che ciò si ripeta, in Italia vediamo un altro Stato membro che va incontro ai medesimi rischi a causa di un provvedimento liberticida ed autoritario’. ‘L’Italia non è sola – ha rilevato Scuderi – e noi dobbiamo far sì che l’Europa rimanga al nostro fianco, quella stessa Europa che deve continuare a tutelare la democrazia, le libertà e i diritti fondamentali. Questi sono anche i valori fondamentali che hanno portato alla fondazione dell’Ue e questa è l’Ue di cui vogliamo parlare oggi. Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace, in Calabria, che ha indicato un modello d’integrazione dei migranti nei paesi in via di spopolamento, ma che ha anche subito delle condanne penali per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ha definito il Ddl Sicurezza ‘un avvitamento autoritario pericoloso che va a toccare il diritto di protestare rispetto a un mondo ingiusto. Spesso – ha lamentato -, quando la Destra parla di sicurezza, finisce col prendersela con i più deboli, con chi vive ai margini’. ‘Anche i decreti del 2018 e del 2019 (con Matteo Salvini ministro dell’Interno, ndr) avevano come titolo la sicurezza – ha ricordato Lucano – ed erano volti a smantellare il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e a penalizzare l’operato di chi dava loro supporto. Adesso si fa un passo in più, si prova a criminalizzare ogni forma di dissenso. Questo non è un problema solo italiano, ma rischia di essere un altro problema enorme per la democrazia europea, che è già in grande sofferenza e su cui possono aggiungersi ancora altri pericoli. ‘Il 3 marzo 2025 – ha annunciato l’eurodeputato della Sinistra – saremo alla Baraccopoli di San Ferdinando per protestare per le condizioni di degrado umano, degrado ambientale che hanno raggiunto un limite veramente impressionante. E vogliamo protestare contro questo governo che fa le deportazioni in Albania, nei centri di internamento. ‘Voglio farmi promotore – ha aggiunto Lucano – di una richiesta al Parlamento europeo, che poi un po’ riguarda la mia storia, come sindaco e come militante politico: proporre il modello Riace, il modello dei piccoli paesi abbandonati che rinascono grazie all’accoglienza. E mi auguro con tutto il cuore che questa proposta possa costituire anche un’alternativa a quello che sta accadendo, con le deportazioni in Albania, con i lager libici, con la storia dei memorandum’. ‘I rapporti con la guardia costiera libica e con le mafie libiche iniziano proprio in un periodo in cui c’è stata la criminalizzazione della solidarietà; e in quel periodo io anche personalmente ho subito una storia giudiziaria di cui ancora non è stata ancora scritta la parola fine, ha concluso l’ex sindaco di Riace. ‘Siamo una rete di convergenza fatta di associazioni, centri sociali, sindacati e partiti, studenti, movimenti ambientalisti, giuristi e realtà della società civile diffusa’, ha detto Luca Blasi, della ‘Rete No Ddl Sicurezza’. A Bruxelles, ha spiegato, ‘nella massima sede della democrazia europea, veniamo a lanciare un grido allarme’. Il Ddl Sicurezza, ha avvertito, è ‘un vero e proprio manifesto autoritario contrario ai principi democratici costituzionali: il più grave attacco alla democrazia dal dopoguerra ad oggi, che traduce in anni di carcere e limitazione dello spazio democratico qualsiasi pulsione al cambiamenti e al dissenso’. Secondo Blasi, ‘l’Italia sta diventando il laboratorio politico per compiere una svolta autoritaria, che se nella pratica con i suoi 38 articoli agisce all’interno dello spazio nazionale italiano in realtà ha poi come progetto quello di ‘estendersi a livello europeo e globale planando sull’onda autoritaria già all’opera in Ungheria e negli Stati Uniti. ‘Carcere per chi si organizza per rivendicare il diritto alla casa, carcere per chi denuncia anche pacificamente gli effetti della crisi climatica in atto, carcere per chi, sempre pacificamente, denuncia le condizioni pesanti nelle carceri e nei centri di detenzione per i migranti, carcere per gli studenti che si organizzano e lottano nelle scuole: il Ddl Sicurezza – ha sottolineato Blasi – mira a colpire le più elementari forme pacifiche del dissenso, come il blocco stradale, strumento di lotta tanto degli operai che difendano le loro fabbriche dalla chiusura quanto delle nuove generazioni attive nei movimenti ambientalisti’. Per questo, ha affermato Blasi, ‘chiediamo che l’Italia diventi un osservato speciale, poiché il rischio che sta correndo ‘rappresenta un punto di non ritorno pericoloso per tutta la democrazia e per tutta la Comunità europea, nonché un passo avanti ulteriore per le destre eversive sostenute dalla Megalomania di Musk e Trump’. ‘Chiediamo a tutte le forze progressiste, democratiche, socialiste e antifasciste di aprire il dibattito europeo ad ogni livello possibile e di unire le forze nell’opporsi senza tentennamenti a questa deriva, e al Parlamento europeo di ‘cogliere pienamente il segnale di allarme’ e di ‘porre in essere tutte le iniziative possibile per opporsi a questo disegno autoritario. Il futuro della democrazie europea – ha concluso Blasi – è in pericolo’.

Avs fa sbarcatre in Europa la protesta contro ddl sicurezza: “destra feroce”

Avs fa sbarcatre in Europa la protesta contro ddl sicurezza: “destra feroce”Bruxelles, 4 feb. (askanews) – Gli eurodeputati di Alleanza Verdi e Sinistra Benedetta Scuderi, Mimmo Lucano e Ilaria Salis, hanno ospitato al Parlamento europeo, oggi a Bruxelles, insieme ai leader di Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, una folta delegazione della ‘Rete Nazionale No Ddl Sicurezza – A Pieno Regime’, per portare all’attenzione delle istituzioni dell’Ue le ragioni del movimento contro il disegno di legge Sicurezza 1236 (Ddl Sicurezza), attualmente in discussione in Senato, con la richiesta ‘che l’Italia sia un’osservata speciale dell’Europa per il modo in cui questo decreto rischierebbe, a loro avviso, di criminalizzare il dissenso.


Durante una conferenza stampa, Bonelli ha denunciato ‘la ferocia ideologica di una destra che in Italia, in nome di una falsa sicurezza, sta comprimendo e mettendo in discussione i diritti civili e diritti umani’. E ha ricordato che ‘da quando si è insediato il governo Meloni’ sono state previsti nuove pene per ‘417 anni di carcere in più nel nostro codice penale. Sono stati previsti 48 reati in più con le relative aggravanti. Nel Ddl Sicurezza addirittura c’è l’articolo 31 che prevede che le università, i rettori e i professori debbano collaborare, ed è un obbligo imperativo, con i servizi segreti italiani per trasferire informazioni riguardo all’operato di professori e studenti. Una schedatura di massa che è un problema molto serio dal punto di vista democratico, e per questa ragione – ha sottolineato il co-portavoce di Europa Verde – ‘noi sosteniamo la richiesta di fare in modo che l’Italia da parte dell’Europa ‘sia una osservata speciale rispetto a quello che sta accadendo. Per Bonelli si tratta di ‘un fatto di una gravità inaudita. Nel Ddl ‘c’è una risposta repressiva alle crisi sociali; penso al fatto che si prevedono anni di carcere per chi blocca la strada nel momento in cui ad esempio o ha ricevuto la lettera di licenziamento, e poi va a protestare utilizzando questo strumento di disobbedienza civile per reclamare i suoi diritti, o alle misure repressive contro ‘gli attivisti climatici’.


‘Quello che sta accadendo in Italia e purtroppo quello che sta accadendo nel mondo è un problema che deve riguardare le democrazie e fare in modo che reagiscono in maniera molto molto determinata per mettere al centro la difesa dei diritti civili e dei diritti umani’, ha concluso Bonelli. ‘Iniziative normative che come il Ddl Sicurezza – ha aggiunto Fratoianni – operano prima sul terreno semantico della produzione di senso, per escludere il conflitto dal novero del consenso civile, criminalizzare ogni forma di dissenso, e poi si traducono in atti concreti con norme che lavorano su questo fronte per espellere definitivamente ogni possibilità di mobilitazione e di conflitto dal dibattito civile’.


‘Contro tutto questo – ha sottolineato – occorre mobilitarsi, e noi siamo qui oggi non solo perché questa mobilitazione intendiamo portarla fino in fondo con ogni strumento a disposizione delle aule parlamentari. Lo abbiamo fatto alla Camera, lo stanno facendo i nostri colleghi e le nostre colleghe al Senato, lo faremo nuovamente alla Camera se ne avremo occasione. Credo che questa battaglia vada portata con grande determinazione in ogni luogo delle istituzioni italiane ed europee e dunque anche qui nel Parlamento europeo’. ‘Ma siamo qui oggi – ha continuato Fratoianni – con tutti e tutte voi perché siamo convinti innanzitutto di una cosa: che questa battaglia, come quasi tutte le battaglie che abbiamo di fronte, non si può giocare soltanto nella dimensione del Parlamento e delle istituzioni. Questa battaglia vive solo se è in grado di produrre un’alleanza e una convergenza molto forte, in grado di attraversare la dimensione delle istituzioni e la dimensione delle piazze, delle scuole, delle università; di ricostruire un corpo sociale che collettivamente si riappropria dei propri diritti, non si rassegna ed è in grado di disobbedire alle leggi ingiuste e di costruire su questo terreno – ha concluso – un’alternativa possibile.


‘In Europa – ha osservato Benedetta Scuderi, dei Verdi – abbiamo già visto cosa succede quando in uno Stato membro non si rispettano i diritti di dissenso e di protesta, come in Ungheria. Oggi, invece di fare tutto il possibile per evitare che ciò si ripeta, in Italia vediamo un altro Stato membro che va incontro ai medesimi rischi a causa di un provvedimento liberticida ed autoritario’. ‘L’Italia non è sola – ha rilevato Scuderi – e noi dobbiamo far sì che l’Europa rimanga al nostro fianco, quella stessa Europa che deve continuare a tutelare la democrazia, le libertà e i diritti fondamentali. Questi sono anche i valori fondamentali che hanno portato alla fondazione dell’Ue e questa è l’Ue di cui vogliamo parlare oggi. Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace, in Calabria, che ha indicato un modello d’integrazione dei migranti nei paesi in via di spopolamento, ma che ha anche subito delle condanne penali per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ha definito il Ddl Sicurezza ‘un avvitamento autoritario pericoloso che va a toccare il diritto di protestare rispetto a un mondo ingiusto. Spesso – ha lamentato -, quando la Destra parla di sicurezza, finisce col prendersela con i più deboli, con chi vive ai margini’. ‘Anche i decreti del 2018 e del 2019 (con Matteo Salvini ministro dell’Interno, ndr) avevano come titolo la sicurezza – ha ricordato Lucano – ed erano volti a smantellare il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e a penalizzare l’operato di chi dava loro supporto. Adesso si fa un passo in più, si prova a criminalizzare ogni forma di dissenso. Questo non è un problema solo italiano, ma rischia di essere un altro problema enorme per la democrazia europea, che è già in grande sofferenza e su cui possono aggiungersi ancora altri pericoli. ‘Il 3 marzo 2025 – ha annunciato l’eurodeputato della Sinistra – saremo alla Baraccopoli di San Ferdinando per protestare per le condizioni di degrado umano, degrado ambientale che hanno raggiunto un limite veramente impressionante. E vogliamo protestare contro questo governo che fa le deportazioni in Albania, nei centri di internamento. ‘Voglio farmi promotore – ha aggiunto Lucano – di una richiesta al Parlamento europeo, che poi un po’ riguarda la mia storia, come sindaco e come militante politico: proporre il modello Riace, il modello dei piccoli paesi abbandonati che rinascono grazie all’accoglienza. E mi auguro con tutto il cuore che questa proposta possa costituire anche un’alternativa a quello che sta accadendo, con le deportazioni in Albania, con i lager libici, con la storia dei memorandum’. ‘I rapporti con la guardia costiera libica e con le mafie libiche iniziano proprio in un periodo in cui c’è stata la criminalizzazione della solidarietà; e in quel periodo io anche personalmente ho subito una storia giudiziaria di cui ancora non è stata ancora scritta la parola fine, ha concluso l’ex sindaco di Riace. ‘Siamo una rete di convergenza fatta di associazioni, centri sociali, sindacati e partiti, studenti, movimenti ambientalisti, giuristi e realtà della società civile diffusa’, ha detto Luca Blasi, della ‘Rete No Ddl Sicurezza’. A Bruxelles, ha spiegato, ‘nella massima sede della democrazia europea, veniamo a lanciare un grido allarme’. Il Ddl Sicurezza, ha avvertito, è ‘un vero e proprio manifesto autoritario contrario ai principi democratici costituzionali: il più grave attacco alla democrazia dal dopoguerra ad oggi, che traduce in anni di carcere e limitazione dello spazio democratico qualsiasi pulsione al cambiamenti e al dissenso’. Secondo Blasi, ‘l’Italia sta diventando il laboratorio politico per compiere una svolta autoritaria, che se nella pratica con i suoi 38 articoli agisce all’interno dello spazio nazionale italiano in realtà ha poi come progetto quello di ‘estendersi a livello europeo e globale planando sull’onda autoritaria già all’opera in Ungheria e negli Stati Uniti. ‘Carcere per chi si organizza per rivendicare il diritto alla casa, carcere per chi denuncia anche pacificamente gli effetti della crisi climatica in atto, carcere per chi, sempre pacificamente, denuncia le condizioni pesanti nelle carceri e nei centri di detenzione per i migranti, carcere per gli studenti che si organizzano e lottano nelle scuole: il Ddl Sicurezza – ha sottolineato Blasi – mira a colpire le più elementari forme pacifiche del dissenso, come il blocco stradale, strumento di lotta tanto degli operai che difendano le loro fabbriche dalla chiusura quanto delle nuove generazioni attive nei movimenti ambientalisti’. Per questo, ha affermato Blasi, ‘chiediamo che l’Italia diventi un osservato speciale, poiché il rischio che sta correndo ‘rappresenta un punto di non ritorno pericoloso per tutta la democrazia e per tutta la Comunità europea, nonché un passo avanti ulteriore per le destre eversive sostenute dalla Megalomania di Musk e Trump’. ‘Chiediamo a tutte le forze progressiste, democratiche, socialiste e antifasciste di aprire il dibattito europeo ad ogni livello possibile e di unire le forze nell’opporsi senza tentennamenti a questa deriva, e al Parlamento europeo di ‘cogliere pienamente il segnale di allarme’ e di ‘porre in essere tutte le iniziative possibile per opporsi a questo disegno autoritario. Il futuro della democrazie europea – ha concluso Blasi – è in pericolo’.

Formula1, Ferrari in pista a Barcellona

Formula1, Ferrari in pista a BarcellonaRoma, 4 feb. (askanews) – La Ferrari è tornata in pista a Barcellona per la prima delle due giornate di test Pirelli da condividere sul tracciato catalano assieme alla McLaren. Si provano le gomme per il 2026 ma sono Km buoni anche per continuare la preparazione in vista dell’inizio della nuova stagione (primo weekend 14-16 marzo in Australia). Lewis Hamilton, salito la scorsa settimana sulla SF-23, stavolta ha provato la monoposto dello scorso Mondiale. Per Charles Leclerc , invece, la possibilità di recuperare il precedente la parte del ‘Testing previous Cars’ non concluso dopo l’incidente di Lewis. Per il monegasco la SF-23 a disposizione, come da regolamento. In pista a Barcellona per il Tpc anche l’Alpine.


L’ad Ferrari, Benedetto Vigna, ha parlato anche degli obiettivi in F1 e di Hamilton in occasione della conference call con gli analisti finanziari: “A livello di brand, l’arrivo di Lewis fa sicuramente bene. Sarà una bella coppia con Leclerc. Puntiamo a competere ai vertici sia nel campionato di F1 che in quello Endurance, con una squadra rinforzata e un obiettivo chiaro: vincere”.

Sci, Italia d’oro ai mondialidi Saalbach nel parallelo misto

Sci, Italia d’oro ai mondialidi Saalbach nel parallelo mistoRoma, 4 feb. (askanews) – È subito medaglia d’oro per l’Italia ai Mondiali di sci alpino di Saalbach. Gli azzurri hanno vinto il parallelo a squadre miste, gara di apertura della rassegna iridata sulle nevi austriache. Lara Della Mea, Giorgia Collomb, Alex Vinatzer e Filippo Della Vite hanno disputato una gara impeccabile, eliminando nell’ordine Ucraina, Francia e Svezia e battendo la favorita Svizzera nella big final. Una sfida per l’oro equilibrata, finita 2-2 e vinta dagli azzurri grazie alla migliore somma dei tempi. Merito del 25.43 della 18enne Giorgia Collomb (al primo Mondiale in carriera dopo l’esordio a novembre in Coppa del Mondo) e del 24.48 di Alex Vinatzer. In totale 49.91, 45 centesimi in meno rispetto alla somma dei tempi di Luca Aerni e Delphine Darbellay che avevano battuto Della Vite e Della Mea. Medaglia di bronzo, invece, alla Svezia che ha battuto gli Stati Uniti nella small final.

La Rai ricorre in appello contro la sentenza del Tar Liguria su Sanremo

La Rai ricorre in appello contro la sentenza del Tar Liguria su SanremoRoma, 4 feb. (askanews) – “Rai informa di aver proposto appello avverso la sentenza del Tar Liguria avendo interesse a far accertare la piena legittimità delle delibere con le quali il Comune di Sanremo le aveva concesso in uso esclusivo il marchio ‘Festival della Canzone Italiana’, fermo restando che – come riconosciuto dalla stessa sentenza appellata – nessuno al di fuori di Rai è titolato a organizzare il Festival nella sua versione attuale i cui diritti spettano a quest’ultima in via esclusiva”. E’ quanto sottolinea la Rai in una nota.

Askanews e La Voce di New York al fianco di “New York Encounter”

Askanews e La Voce di New York al fianco di “New York Encounter”Roma, 4 feb. (askanews) – Askanews e La Voce di New York confermano la propria collaborazione editoriale, tra Italia e Usa, al fianco della 17a edizione del “New York Encounter”, evento culturale annuale che si terrà dal 14 al 16 febbraio, presso il Metropolitan Pavilion di New York. Si tratta di una iniziativa che, contando sul contributo di centinaia di volontari, riunisce, ogni anno, migliaia di persone, di diverse tradizioni religiose e culture differenti, seguendo l’affermazione di Papa Benedetto XVI secondo cui “l’intelligenza della fede deve diventare intelligenza della realtà”.


Le tavole rotonde, le performance artistiche e le mostre, aperte al pubblico gratuitamente, in cui si articola il programma (consultabile sul portale dell’evento: https://www.newyorkencounter.org), metteranno in evidenza come l’incontro con una presenza straordinaria, “un grande amore”, riveli un nuovo significato per il passato, il presente e il futuro; nasca la speranza e si trovino energie per costruire”. Il fine settimana, in particolare: sarà inaugurato, venerdì 14 febbraio, alle 18.30, ora di New York, da una presentazione di Philippe Villeneuve, capo architetto della ricostruzione della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, introdotta dal Cardinale Seán Patrick O’Malley, Arcivescovo Metropolita emerito di Boston; si concluderà, domenica 16 febbraio, alle 17.30, ora di New York, con un incontro dedicato a due giovani italiani, due laici, Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, che saranno canonizzati durante il Giubileo. Queste due figure, modelli e punti di riferimento per la fede di migliaia di giovani in tutto il mondo, saranno illustrate dal Cardinale Christophe Louis Yves Georges Pierre, Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, da Antonia Salzano, madre del beato Carlo Acutis, da Christine Wohar, fondatrice e presidente di FrassatiUSA, con la moderazione di Amy Hickl, preside della Notre Dame Academy Shool di Los Angeles.


Sarà possibile seguire in diretta streaming questi due appuntamenti, così come quelli per cui è previsto il live streaming, sui canali YouTube di New York Encounter, askanews e La Voce di New York.

Domani Mattarella a Marsiglia, riceverà la laurea honoris causa

Domani Mattarella a Marsiglia, riceverà la laurea honoris causaMarsiglia, 4 feb. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà domani a Marsiglia dove riceverà la laurea honoris causa dall’università francese di Aix-Marseille.


Il capo dello Stato arriverà in città in mattinata e si sposterà subito all’Hotel de Ville dove verrà accolto dal sindaco di Marsiglia, Benoît Payan. Intorno alle 11,30 visiterà la mostra “Marsiglia italiana”. Subito dopo, sempre presso il Comune, Mattarella incontrerà una rappresentanza della comunità italiana a Marsiglia e di quella francese legata all’Italia. Nel pomeriggio, alle 16 il Presidente della Repubblica si recherà al Palais du Pharo per la cerimonia di consegna dell’onorificenza accademica di Dottore Honoris Causa. Interverranno il Presidente dell’Università di Aix-Marseille, Éric Berton, il Rettore dell’Accademia di Aix-Marseille, Benoît Delaunay, il Presidente della facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche dell’Università di Aix-Marseille, Jean-Baptiste Perrier, e, infine, verrà pronunciata la laudatio da parte del Professor Joël-Benoît d’Onorio al termine della quale Mattarella pronuncerà un discorso.


Dopo la cerimonia una breve pausa e il rientro a Roma.

Speciale Torre di Babele con “Magma. Mattarella, il delitto perfetto”

Speciale Torre di Babele con “Magma. Mattarella, il delitto perfetto”Roma, 4 feb. (askanews) – Lunedì 10 febbraio a partire dalle 21.15, La7 dedica una serata speciale a Piersanti Mattarella, il cui omicidio rimane ancor oggi una delle pagine più oscure e complicate della storia repubblicana. All’interno de “La Torre di Babele” di Corrado Augias verrà trasmesso, in prima visione assoluta, il docufilm “Magma. Mattarella, il delitto perfetto” che ricorda la vita e indaga la tragica morte dell’uomo politico avvenuta 45 anni fa, esattamente il 6 gennaio del 1980.


La pellicola, presentata in alcune anteprime esclusive nel mese di gennaio, è un intenso viaggio nella memoria collettiva, una richiesta di giustizia che risuona nel presente. Magma non offre risposte facili, ma pone domande essenziali: perché a distanza di 45 anni non sappiamo ancora chi ha ucciso Piersanti Mattarella? Chi ha davvero voluto la morte di Mattarella? Quali legami uniscono quell’omicidio al caso Moro, alle uccisioni di Michele Reina e Vittorio Bachelet, alla strage di Bologna? Grazie a testimonianze dirette e l’accesso a documenti recentemente desecretati, il film intreccia ricordi e testimonianze significative: di Giovanni Falcone, giudice istruttore che indagò sul delitto e tra i primi a convincersi che si trattasse di un intreccio tra mafia e terrorismo neofascista, di Attilio Bolzoni uno dei giornalisti che ha maggiormente seguito il caso fin dalle primissime ore, di Rosy Bindi, all’epoca assistente del Professor Vittorio Bachelet assassinato dalle Br in quella tragica stagione del terrorismo italiano, di Luciano Violante, ex magistrato e deputato che fu membro della commissione antimafia, di Andrea Speranzoni, avvocato di parte civile nel processo per la strage alla Stazione di Bologna.


Per introdurre il film e ragionare sui grandi interrogativi e misteri irrisolti di questo delitto e di quella tragica stagione del terrorismo in Italia, Corrado Augias ospiterà in studio Rosy Bindi, politica di lungo corso e testimone di quegli anni durissimi, e Lirio Abbate, giornalista e saggista titolare di inchieste sugli intrecci fra mafia e criminalità. “Magma. Mattarella, il delitto perfetto” è un un film di Giorgia Furlan, prodotto da Mauro Parissone per 42° Parallelo, executive producers Antonio Campo Dall’Orto e Ferruccio De Bortoli.

IA, ecco i divieti chiave delle nuove regole Ue (AI Act)

IA, ecco i divieti chiave delle nuove regole Ue (AI Act)Roma, 4 feb. (askanews) – La Commissione europea ha emanato, oggi a Bruxelles, le linee guida per l’attuazione dei divieti d’uso previsti nel nuovo quadro normativo comunitario sull’intelligenza artificiale, battezzato “AI Act”. Queste norme specifiche del regolamento sono entrate in vigore lo scorso 2 febbraio, tuttavia la loro effettiva messa a terra potrebbe richiedere ancora del tempo, dato che i vari Paesi membri devono procedere a indicare quale sia l’autorità di vigilanza di mercato competente sul settore.


Ad ogni modo le nuove regole Ue – che scattano in una situazione di crescente interesse e aperta competizione internazionale su questi sistemi, in particolare tra Stati Uniti e Cina – prevedono quattro livelli fondamentali di normative. Il primo e più drastico sono i divieti veri e propri, previsti per pratiche come la registrazione di massa di dati biometrici o l’elaborazione di “punteggi” sugli individui (social scoring), su cui le linee guida di oggi cercano di dare alcuni chiarimenti. Un secondo insieme di regole prevede dei requisiti rafforzati per attività di intelligenza artificiale ritenute ad alto rischio, come durante le procedure di assunzione o per l’uso di dispositivi medici e sanitari. Un terzo livello più blando impone trasparenza sull’utilizzo di intelligenza artificiale in ambiti come i sistemi di risposta automatizzati (chatbot) che si presentino con apparenti caratteristiche umane. Infine, non vengono previste regole per attività con rischi giudicati minimi, come videogiochi o filtri antispam.


Le linee guida di oggi si focalizzano sui divieti riguardanti le attività ritenute più a rischio e, secondo i documenti diffusi dalla Commissione europea, puntano a fornire “certezza del diritto per imprese, organizzazioni, e autorità di vigilanza coinvolte, tramite chiarimenti degli ambiti di applicazione e dei concetti chiave”. Il documento resta aperto ad aggiornamenti e integrazioni futuri, e prevede una serie di esempi su casi concreti per cercare di chiarirne ulteriormente l’ambito.


Un primo esempio delle pratiche che ricadono in un drastico divieto da parte dell’AI Act della Ue è quello delle “manipolazioni dannose o ingannevoli” e “utilizzo di tecniche subliminali”, nascosti dentro interfacce o servizi che, per esempio, “illudono o forzano gli utenti a sottoscrivere impegni finanziari che possano causare danni rilevanti nel corso del tempo” . Vietate anche le tecniche basate sulla IA che sfruttano “le vulnerabilità dovute a età, disabilità e situazione socioeconomica”, ad esempio giocattoli dotati di intelligenza artificiale programmati per interagire con i bambini con l’obiettivo di mantenere il loro interesse e incoraggiarli a completare sfide ritenute rischiose o che possano determinare danni fisici rilevanti.


Vietati, prosegue la documentazione diffusa dalla Commissione Ue, i sistemi di valutazione del punteggio sociale da parte di operatori pubblici e privati tramite dati scollegati dal contesto o con conseguenze dannose sproporzionate. Viene citato come esempio quello di una agenzia che eroghi prestazioni sociali, che usi l’intelligenza artificiale per valutare i rischi di frodi da parte dei beneficiari utilizzando dati non pertinenti, ad esempio su provenienza, razza o colore della pelle. Le regole Ue, poi, vietano le pratiche solitamente chiamate di “crimine predittivo” (meccanismi che furono al centro di un celebre film intitolato Minority Report) con cui, magari da parte delle forze di polizia, si cerca di effettuare una previsione sulla pericolosità sociale di un individuo basandosi sulle sue caratteristiche personali o sulla sua profilazione “unicamente in base a dati biometrici e senza una analisi di fatti verificabili direttamente correlati a attività criminali”. Vietato anche l’utilizzo in massa di immagini rastrellate da Internet o dai media per creare o espandere banche dati sul riconoscimento facciale. Vietato, prosegue la documentazione fornita dalla Ue, l’utilizzo della IA per sistemi di riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro o presso le istituzioni di educazione, salvo che vi siano “motivi medici o legati alla sicurezza”, precisa il documento. A titolo di esempio viene fatta l’ipotesi che un datore di lavoro utilizzi telecamere o sistemi di registrazione vocale per monitorare lo stato emozionale dei dipendenti, come la rabbia. Vietato l’uso di dati biometrici per catalogare le persone nell’ambito di categorie ritenute sensibili, come l’orientamento politico o quello sessuale. Vietato infine, è l’ultimo esempio fornito, l’identificazione biometrica a distanza per motivi di ordine pubblico su spazi pubblici “salvo limitate eccezioni e con salvaguardie stringenti”. Viene citato l’utilizzo di telecamere anche mobili collegate tramite sistemi di intelligenza artificiale per il riconoscimento facciale che monitorino continuamente individui in una strada commerciale, per identificare qualunque tipo di ricercato. I prossimi passi del quadro normativo europeo prevedono che per il 2 agosto gli Stati membri approntino dei regolamenti attuativi in merito a multe e sanzioni per le violazioni e, sempre gli Stati, nominino o indichino le autorità responsabili su vigilanza e ricezione di segnalazioni e notifiche su questo settore. Per parte sua, l’Ue dovrà lanciare entro l’estate di quest’anno un ente – l’AI Act Service Desk – che offrirà una piattaforma interattiva, con le informazioni relative a queste regole alla quale imprese e altre parti interessate potranno rivolgere i loro quesiti o richieste di chiarimenti.

Con l’Anticiclone delle Azzorre arrivano due giorni di bel tempo

Con l’Anticiclone delle Azzorre arrivano due giorni di bel tempoMilano, 4 feb. (askanews) – Dopo un lungo periodo di maltempo torna l’Anticiclone delle Azzorre e torna il cielo azzurro quasi ovunque. Questa la sintesi delle previsioni di Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, che conferma un deciso miglioramento delle condizioni meteo su tutto lo Stivale, salvo qualche residuo addensamento all’estremo Sud e banchi di nebbia in Val Padana.


“Nelle prossime ore, intanto, l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre verso levante proteggerà la nostra penisola dagli spifferi perturbati: si prevede cielo sereno o poco nuvoloso salvo nubi basse in Pianura Padana e addensamenti irregolari tra Calabria e Sicilia, qui anche con isolati brevi piovaschi. Nonostante il sole, le temperature scenderanno lievemente, complici correnti dai quadranti settentrionali a tratti moderate sulle regioni centrali” sostiene Tedici, precisando che “mercoledì e giovedì saranno due giornate fotocopia con tempo stabile e in prevalenza soleggiato, con la solita insidia delle nebbie notturne in Val Padana e qualche nuvola in Sicilia”. “Venerdì potrebbe invece nevicare in pianura sul Nord-Ovest, specie in Piemonte, ma a quote molto basse anche in Lombardia ed Emilia: la sorpresa non nasce da eventuali deboli nevicate in pianura a febbraio (normali), ma dal ribaltone rispetto all’ultimo periodo che è stato caratterizzato da temperature miti, decisamente oltre la media del periodo” prosegue il meteorologo, aggiungendo che “i modelli indicano anche un probabile ritorno del maltempo tra Sicilia e Calabria da sabato prossimo, dopo le piogge torrenziali che nello scorso weekend hanno scaricato, in alcune località, la pioggia di 3 mesi in poche ore”.