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Apple, chiude trimestre con ricavi record per 124,3 mld dollari

Apple, chiude trimestre con ricavi record per 124,3 mld dollariRoma, 30 gen. (askanews) – Apple ha chiuso il primo trimestre fiscale 2025 (chiuso 28 dicembre 2024) con un fatturato di 124,3 miliardi di dollari, in crescita del 4 percento anno su anno, e con un utile per azione di 2,40 dollari, in crescita del 10 per cento.


“Oggi Apple registra il nostro miglior trimestre di sempre” ha affermato in una nota il ceo Tim Cook “Il nostro fatturato record e i solidi margini operativi hanno portato l’EPS a un nuovo record storico con una crescita a due cifre e ci hanno consentito di restituire oltre 30 miliardi di dollari agli azionisti”. Il consiglio di amministrazione di Apple ha annunciato un dividendo in contanti di 25 centesimi per azione in pagamento il 13 febbraio.

Calcio, Europa League, Roma ai playoff, Lazio agli ottavi

Calcio, Europa League, Roma ai playoff, Lazio agli ottaviRoma, 30 gen. (askanews) – Roma ai playoff, Lazio agli ottavi. E’ questo il responso dell’ultima giornata della fase campionato di Europa League. Tre punti fondamentali per la squadra di Ranieri, che batte all’Olimpico 2-0 l’Eintracht di Francoforte e si qualifica ai playoff di Europa League. In avvio Dovbyk spreca da pochi passi, ci prova anche Saelemaekers. Bravo Svilar su Larsson. Palo di Mancini, la sblocca Angelino. Nella ripresa raddoppia il neoentrato Shomurodov.


Sconfitta indolore per la Lazio, 1-0 in Portogallo contro lo Sporting Braga. Nonostante la sua prima sconfitta in Europa League chiude al primo posto in classifica. Parte forte il Braga che trova la rete del vantaggio con Ricardo Horta. Nel primo tempo la Lazio fatica a rendersi pericolosa, il Braga gestisce anche nella ripresa. La squadra di Baroni ci prova nel finale con Isaksen e Dele Bashiru ma non basta. Agli ottavi rischio derby con la Roma

Santanché, processo Inps resta a Milano. La Russa prende distanze

Santanché, processo Inps resta a Milano. La Russa prende distanzeRoma, 30 gen. (askanews) – Avrebbe potuto evitare di rispondere, sottraendosi alle domande. Avrebbe potuto dire che non cambiava niente. E invece Ignazio La Russa, “l’amico”, consegna ai giornalisti una frase che suona sempre di più come una presa di distanza da Daniela Santanché. La novità di giornata è l’attesa decisione della Cassazione di non accettare la richiesta di trasferimento da Milano a Roma del processo in cui la ministra del Turismo è accusata di truffa ai danni dell’Inps per l’uso della cassa integrazione durante il periodo Covid. Lo stesso procedimento per il quale la diretta interessata si è detta disponibile a un passo indietro rispetto al suo ruolo nel governo in caso di rinvio a giudizio, a differenza della determinazione a proseguire manifestata a più riprese dopo analoga decisione arrivata sul procedimento per falso in bilancio nella gestione di Visibilia.


Per il presidente del Senato, tuttavia, già il mancato spostamento “è un elemento di valutazione” che la ministra deve considerare rispetto all’opportunità o meno di rassegnare le sue dimissioni. Non è una frase neutra, anche se La Russa la butta lì come una osservazione fatta sul momento, spiegando di aver appreso da poco della notizia. Circostanza inverosimile giacché la decisione della Cassazione, anticipata sulle edizioni di questa mattina di Corriere della Sera e Stampa, aveva già fatto il giro di tutti i mezzi di informazione sin dalla prima mattina. La più immediata conseguenza dello stop allo spostamento, infatti, è che l’iter non si allungherà come forse la ministra sperava. L’udienza preliminare riprenderà il 26 marzo ed è possibile che si concluda nell’arco di un mese circa. I tempi per un eventuale secondo rinvio a giudizio quindi si accorciano, con il rischio concreto di quello stillicidio continuo sui giornali che per prima la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, vuole evitare.


Molto prima di quella data, per il 10 febbraio, è calendarizzata la mozione di sfiducia verso Santanché presentata alla Camera dal M5s. Per questo tipo di votazioni è prevista la chiamata nominale, quindi non c’è il rischio di ritorsioni attraverso il voto segreto. E, tuttavia, quello è un appuntamento a cui Meloni e Fdi vorrebbero arrivare senza che sia ancora in corso un braccio di ferro. Anche per non doversi trovare in una imbarazzata difesa pubblica. E poi, come ricorda La Russa, “la storia” dice che le mozioni individuali “rafforzano” chi le subisce. Il punto resta sempre che la premier non vuole chiedere alla ministra di farsi da parte (come Santanchè insiste a chiedere). Di certo, come ha già spiegato, non vuole mettere in stretta correlazione l’opportunità delle dimissioni con le decisioni dei giudici. A maggior ragione nella fase di tensione con la magistratura scaturita sul caso Almrasi.


La via d’uscita, neanche troppo velatamente suggerita a Santanché, è quella di abbracciare l’idea che potrebbe affrontare più serenamente le vicende giudiziarie che la riguardano se non dovesse anche gestire tutti gli impegni legati al suo ruolo di governo. Ma c’è anche un tema tutto interno a Fratelli d’Italia che in larga parte ha mal digerito, per usare un eufemismo, l’intervista della ministra – smentita ma di fatto confermata dalla diffusione delle registrazioni – in cui rispondeva con un sonoro ‘chi se ne frega’ alle critiche avanzate all’interno del suo stesso partito. E’ molto probabile, secondo quanto viene riferito, che la ministra si ritrovi insieme ai vertici di Fdi sabato prossimo. Per le 10, infatti, è convocata una Direzione nazionale alla quale Santanché sembra intenzionata a partecipare (e forse anche a intervenire). Una riunione alla quale, all’ultimo minuto, deciderà se partecipare – in presenza o con un collegamento video – anche Giorgia Meloni.

Governo, Meloni: noi per rispetto regole e credibilità istituzioni

Governo, Meloni: noi per rispetto regole e credibilità istituzioniRoma, 30 gen. (askanews) – “Noi abbiamo scelto di scrivere un’altra storia, che è una storia di rispetto delle regole, di rispetto dei ruoli, una storia di credibilità delle istituzioni, una storia di orgoglio e di libertà per le persone per bene di questa nazione e forse per questo non siamo graditi perché quando le persone perbene che in Italia sono la maggioranza saranno libere e orgogliose e allora non ci sarà più spazio per le corporazioni, per i gruppi di potere, per i privilegi dei pochi sulla pelle dei molti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in collegamento a “La ripartenza” di Nicola Porro.


“E io penso – ha aggiunto Meloni – che questa battaglia alla fine valga ogni sacrificio possibile. Quindi agli italiani dico ancora una volta, finché ci siete voi ci sarò anche io. Non intendo mollare di un centimetro, almeno fino a quando saprò che la maggioranza degli italiani è con me”.

I Marlene Kuntz live con l’orchestra diretta da Rodrigo D’Erasmo

I Marlene Kuntz live con l’orchestra diretta da Rodrigo D’ErasmoMilano, 30 gen. (askanews) – Dopo il grande successo dello scorso anno per i festeggiamenti dei 30 anni del loro disco d’esordio Catartica, che ha visto la band protagonista del Catartica Tour un tour trionfale in Italia e in Europa, i Marlene Kuntz annunciano il loro ritorno sul palco con un progetto senza precedenti: Marlene Kuntz con orchestra.


La band porterà in scena il proprio repertorio musicale con il prestigioso accompagnamento di un’orchestra sinfonica, ma non una qualsiasi: sarà infatti la Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna, una delle istituzioni musicali più importanti d’Italia, a unirsi ai Marlene Kuntz. A dirigere l’orchestra ci sarà Rodrigo D’Erasmo, musicista e direttore d’orchestra di straordinario talento, che aggiungerà il suo tocco unico e visionario a questo progetto. Questi appuntamenti sono un evento esclusivo e irripetibile, in cui i brani più celebri della band – autentiche pietre miliari del rock italiano – saranno impreziositi da nuove sonorità grazie agli arrangiamenti orchestrali, per dare vita a uno spettacolo che segnerà un nuovo capitolo nella storia del rock italiano.


Sarà un viaggio musicale emozionante e inedito, dove la potenza e l’intensità dell’anima rock dei Marlene Kuntz si fonderanno con la maestosità e la raffinatezza dell’orchestra sinfonica in un’esperienza artistica che celebra l’unicità e l’eccellenza. Ecco i tre appuntamenti da segnare in calendario, a cura di Kashmir Music:


7 maggio – Milano, Teatro Repower 1 luglio – Padova, Sherwood Festival 4 luglio – Firenze, Anfiteatro Delle Cascine Ernesto de Pascale Biglietti disponibili da venerdì 31 gennaio ore 12.00: bit.ly/MarleneKuntz-Orchestra “Dopo l’incredibile sbornia elettrica presa col Catartica tour, nel quale abbiamo scoperto quanta energia fisica e mentale sia ancora a nostra disposizione, sono particolarmente eccitato all’idea di intraprendere questo viaggio con l’orchestra, che rappresenterà per moltissimi aspetti un contraltare eclatante ed eccitante rispetto alle bordate puramente elettriche di tutta la stagione 2024 – commenta Cristiano Godano. L’idea del concerto con orchestra riveste per noi una fascinazione speciale: non si tratterà di appiccicare alle proprie composizioni originali un suono estraneo che le colori ammorbidendole, ma di inserire, intrecciandoli alle partiture originali, note e timbri nuovi, per andare verso un’atmosfera fascinosa e reinventata. Il pubblico, messo a contatto coi nostri pezzi più noti mescolati a scelte meno ricorrenti e adattissime a questa rielaborazione, verrà catapultato all’interno di un mondo peculiare, ne verrà avvolto, inglobato, rapito, perché le caratteristiche di alcuni nostri pezzi sono perfette per accogliere il trattamento di un’orchestra che si spingerà in territori in bilico fra correttezza e azzardo. La scelta della direzione artistica di Rodrigo d’Erasmo è volta a ottenere infatti questo risultato: ottenere un mix equilibrato fra l’approccio ortodosso e quello sperimentatore, fra la tradizione del rock e la inclassificabilità di zone musicali indistinte. Con l’intensità nostra tipica a farla da padrone per il godimento del nostro affezionato pubblico e della curiosità di chi vorrà scoprirci.”

La Bce taglia ancora i tassi e segnala che la riduzione proseguirà

La Bce taglia ancora i tassi e segnala che la riduzione proseguiràRoma, 30 gen. (askanews) – La Banca centrale europea ha nuovamente tagliato di 25 punti base i tassi di interesse per l’area euro: con cui quello che di fatto resta il riferimento chiave – il tasso sui depositi parcheggiati dalle banche commerciali presso la stessa Bce – scende dal 3% al 2,75%. E la presidente Christine Lagarde ha lanciato un segnale piuttosto esplicito sul fatto che la manovra di rimozione del freno monetario non è conclusa. Sui tassi “siamo ancora in territorio restrittivo e oggi – ha affermato nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo – sarebbe prematuro discutere il punto al quale dovremo fermarci”.


La presidente quindi non si è sbilanciata su quale potrebbe essere il punto di cauta. Le attese prevalenti tra gli analisti spaziano tra il 2,25% e l’1,75%, da raggiungere tra giugno e luglio. Intanto oggi la Bce ha effettuato la quinta riduzione da quando, nel giugno dello scorso anno, ha invertito la rotta e avviato i tagli. Precedentemente, tra il luglio del 2022 e il settembre del 2023, aveva aggressivamente inasprito l’intonazione monetaria, alzando i tassi di 4,50 punti percentuali complessivi in risposta all’elevata inflazione. Con la nuova riduzione di oggi “abbiamo tagliato complessivamente i tassi di 125 punti base rispetto al picco. Alla riunione di oggi non si è discusso se questa decisione fosse appropriata o no: è stata unanime”, ha precisato Lagarde. E l’ipotesi di un taglio più consistente non è stata proposta (a differenza di quanto avvenuto nel precedente direttorio).


La decisione è in linea con le attese dominanti e avviene mentre l’istituzione monetaria si trova ad operare in un contesto di economia in peggioramento: proprio oggi Eurostat ha riportato che nel quarto trimestre la crescita economica dell’area euro è rimasta al palo, con un Pil invariato rispetto ai tre mesi precedenti. Questo spinge la Banca centrale verso una ammorbidimento della linea. All’opposto l’inflazione spinge verso l’inasprimento e tassi più alti. Negli ultimi mesi il caro vita medio dell’eurozona è leggermente risalito, tornando a 2,4% a dicembre a fronte di un obiettivo della Bce che vorrebbe l’inflazione al 2%. Tuttavia, in precedenza, l’istituzione ha detto di attendersi che torni ad attenuarsi nel corso dell’anno per convergere verso il valore auspicato.


E questo scenario di aspettative è stato confermato. “Il processo disinflazionistico è ben avviato”, ha detto Lagarde, che peraltro ha rimarcato come “molti indicatori di fondo” segnalino che l’inflazione “si attesterà al nostro valore obiettivo in maniera sostenibile”. Un altro elemento che frena economia e prezzi è dovuto al fatto che nell’area euro se i redditi reali sono ampiamente tornati ai livelli precedenti al Covid, non così è avvenuto per investimenti e consumi delle famiglie, dato che queste ultime continuano a risparmiare più che in precedenza. “Speriamo che se la fiducia viene ripristinata, specialmente riguardo a ansie e incertezze sugli sviluppi in Europa, i consumatori tornino a ripristinare i loro precedenti livelli di consumi e investimenti”, ha detto la presidente.


Specialmente per l’Europa, la debolezza della fiducia appare in ampia misura collegata al persistere della guerra tra Russia e Ucraina, eventuali sviluppi incoraggianti su questo versante potrebbero quindi favorire risalite anche di consumi e investimenti. Lagarde ha cercato di evitare di sbilanciarsi a fare commenti sul ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, su cui in passato aveva espresso valutazioni decisamente negative. Su un aspetto tuttavia, le criptovalute su cui la nuova amministrazione Usa appare chiaramente favorevole, ha lanciato un messaggio abbastanza esplicito, escludendo che Bce e Eurosistema delle banche centrali si mettano ad acquistare Bitcoin. E’ ampiamente condivisa la valutazione sul fatto che “le riserve debbano essere liquide, sicure e non coinvolte in attività come il riciclaggio. Questo – ha spiegato Lagarde – mi rende fiduciosa che (Bitcoin e criptopasset) non entreranno a far parte delle riserve”. (di Roberto Vozzi). (Fonte immagine: ECB 2025).

Meloni: alcuni giudici vogliono governare, ma così sistema crolla

Meloni: alcuni giudici vogliono governare, ma così sistema crollaRoma, 30 gen. (askanews) – “Ci sono alcuni giudici, fortunatamente pochi, che però vogliono decidere la politica industriale, vogliono decidere la politica ambientale, vogliono decidere le politiche dell’immigrazione, vogliono decidere se e come si possa riformare la giustizia, vogliono decidere per cosa possiamo spendere e per cosa no. In pratica vogliono governare loro”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in collegamento a “La ripartenza” di Nicola Porro.


“Solo che c’è un problema – ha sottolineato la premier -, e il problema è che se io sbaglio gli italiani mi mandano a casa, se loro sbagliano nessuno può fare o dire niente. Nessun potere al mondo in uno stato democratico funziona così, i contrappesi servono a questo e la magistratura svolge un ruolo fondamentale nella nostra democrazia. È una colonna portante della nostra Repubblica, solo che nessun edificio regge su una colonna sola. Quando un potere dello Stato pensa di poter fare a meno degli altri, il sistema crolla, non può tenere”.

Un oggetto che racconta un processo: il fascino degli storyboard

Un oggetto che racconta un processo: il fascino degli storyboardMilano, 30 gen. (askanews) – Un’indagine sul processo creativo che è alla base dei film, così come di performance e coreografie, ma anche una riflessione sul “grado zero”, come direbbe Roland Barthes, della costruzione culturale visiva. Osservatorio di Fondazione Prada a Milano ospita la mostra “A Kinf of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema”. Un’esposizione dedicata agli schizzi e ai disegni che preparano poi l’opera finale.


“Penso che gli storyboard – ha detto la curatrice Melissa Harris ad askanews – rappresentino la collaborazione al livello più meravigliosamente umano. Mostrano come qualcuno può avere un’idea e renderla dal punto di vista visuale, la trasforma in una sorta di linguaggio per condividerla con le altre persone coinvolte in un progetto più ampio”. La mostra, affascinante anche per un pubblico più esteso rispetto a quello che normalmente frequenta l’Osservatorio, presenta, per esempio, gli storyboard di capolavori della Disney come “Fantasia” o “Biancaneve”, ma anche di “Alla ricerca di Nemo”; c’è la scena della doccia in “Psycho” di Alfred Hitchcock, così come i bozzetti per “Il Grande Dittatore” di Charlie Chaplin. Ma anche gli schemi per le coreografie di Merce Cunningham e le performance di Joan Jonas. E, restando nell’ambito dell’arte contemporanea, i disegni-scultura di Matthew Barney per “Cremaster 1”.


“Sono documenti molto importanti – ha aggiunto la curatrice – perché mostrano i diversi modi nei quali funziona la mente e come si passa da un’immagine mentale a una immagine vera e propria, in modi differenti e con tecniche differenti. Non importa con quale strumento si lavori, ma amo la celebrazione dell’immaginazione, e per me gli storyboard rappresentano questo: il dietro le quinte di un prodotto finale che noi conosciamo, ma non sappiamo come ci si è arrivati. Ci mostrano l’idea originale e il modo in cui si è poi evoluta, perché gli storyboard sono anche degli strumenti per risolvere i problemi”. Per quanto estremamente affascinanti, gli storyboard sono destinati all’uso, alla replicazione, sono fasi di una lavorazione, oggetti quindi, ma anche strumenti a loro modo astratti, che devono dare forma alle idee. “Questa è una mostra sul processo creativo – ha concluso Melissa Harris -. Quando l’ho proposta non sapevamo come sarebbe diventata: non ci sono opere d’arte nel senso classico di sculture o dipinti. Sono oggetti, ma anche non lo sono, ci sono elementi tangibili, ma parliamo anche di qualcosa di esperienziale, qualcosa che cambia, qualcosa che è pensiero e visione messa in pratica”.


Per la mostra è stato realizzato dall’artista Pablo Buratti anche uno storyboard dedicato, che accoglie i visitatori all’ingresso dello spazio espositivo e racconta anche l’Osservatorio.

Mattarella (silente) inaugura la Scuola dei magistrati, Nordio assente

Mattarella (silente) inaugura la Scuola dei magistrati, Nordio assenteScandicci (Fi), 30 gen. (askanews) – “Auguri, buon lavoro”. Sono le uniche parole pubbliche che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella pronuncia dopo un’ora e un quarto di cerimonia alla Scuola superiore della magistratura. Le rivolge ai magistrati ordinari in tirocinio, che alla sua uscita dalla bella villa di Castelpulci che domina le colline e la piana industriale tra Scandicci e Lastra a Signa, quasi gli tendono un agguato per salutarlo, per ringraziarlo, per applaudirlo. Perchè è “dal suo alto insegnamento – ricorda la presidente della scuola Silvana Sciarra – che la magistratura italiana ha sempre tratto vigore ed energia nell’interpretare il proprio ruolo, incardinato nella Costituzione repubblicana e nello Stato di diritto”.


Quali possano essere le preoccupazioni di Mattarella davanti allo scontro, sempre più gravido di conseguenze e di tensioni, tra il potere esecutivo e la magistratura si può immaginare. Il clima è tale che, a differenza del passato, non c’è a fianco del capo dello Stato, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, e non c’è alcun esponente del governo a presenziare all’avvio dei corsi per i magistrati. L’assenza del Guardasigilli pesa in modo particolare, nel pieno della bufera sulla vicenda Almasri che coinvolge la premier Giorgia Meloni, lo stesso Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottogretario Alfredo Mantovano. Il ministro della Giustizia e il vice presidente del Csm – Fabio Pinelli è presente e interviene con un discorso davanti a Mattarella – collaborano infatti in maniera diretta con la Scuola che riceve da loro le linee guida per la formazione delle future toghe. Non solo. Sette membri su dodici del Comitato direttivo della scuola sono nominati dal Csm e cinque dal ministero di via Arenula. Insomma, il rapporto è stretto. Insieme a Mattarella nella mattinata in Toscana ci sono, invece, due donne giunte ai massimi vertici della magistratura e sta a loro esporre pubblicamente preoccupazioni per il deterioramento dei rapporti tra istituzioni. E’ la prima presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano ad auspicare “un clima rinnovato, improntato al rispetto reciproco tra le varie istituzioni dello Stato, a pacatezza, equilibrio, disponibilità effettiva ad ascoltare le ragioni altrui”. L’ex presidente della Consulta Silvana Sciarra, poi, ricorda che la giurisdizione è “bene comune di lunga durata” mentre il vice presidente del Csm Fabio Pinelli sottolinea che un magistrato “non cerca consenso politico e sociale ma grazie alla sua imparzialità si dimostra autorevole e ha la fiducia di tutti i cittadini”.


Mattarella – che scelse proprio l’occasione dell’inaugurazione dei corsi dei magistrati per una delle sue prime uscite, nel 2015 – ascolta attentamente le relazioni, saluta le sindache di Scandicci e di Firenze, Claudia Sereni e Sara Funaro, ma non tiene un discorso a differenza di quanto accaduto in occasioni analoghe a Castelpulci nel 2019 e nel 2021. Nel 2022, poi, in occasione del decennale della Scuola superiore della magistratura, Mattarella accolse al Quirinale i giovani magistrati e tutto lo staff della Scuola e tenne un lungo discorso nel quale, tra le altre cose, avvertì che “laddove la magistratura non ha garantita una sufficiente indipendenza dagli altri poteri la democrazia risulta gravemente incrinata, se non vanificata”.

I Giochi olimpici giovanili invernali del 2028 si terrano in Italia

I Giochi olimpici giovanili invernali del 2028 si terrano in ItaliaMilano, 30 gen. (askanews) – Le Alpi italiane ospiteranno i prossimi Giochi Olimpici Giovanili Invernali (Yog), dal 15 al 29 gennaio 2028, con la candidatura diffusa Dolomiti Valtellina. Lo hanno deciso i membri del Cio durante la 143a sessione a Losanna. Sarà la quinta edizione degli Yog invernali. Le gare si svolgeranno solo in sedi esistenti in tre cluster in Valtellina, Trentino e Cortina, tornando ad alcuni degli iconici impianti sportivi che saranno utilizzati per i Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026. Sette delle 11 sedi proposte saranno state utilizzate nel 2026. Il programma comprende tutti e sette gli sport olimpici invernali: biathlon, bob, curling, hockey su ghiaccio, slittino, pattinaggio e sci.


Il progetto è guidato dal Coni, dalle Regioni Veneto e Lombardia e dalla Provincia Autonoma di Trento, con il sostegno del Governo, ed è in linea con i piani a lungo termine per aumentare la crescita delle politiche regionali come destinazione per gli sport invernali. La delegazione italiana a Losanna era composta dal presidente del Coni e membro del Cio Giovanni Malagò; dal ministro dello sport e della gioventù Andrea Abodi; dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana; dal presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti; dall’assessore alla Cultura e allo Sport della Regione Veneto Cristiano Corazzari e dai campioni olimpici Diana Bianchedi e Antonio Rossi. Il Presidente del Cio Thomas Bach, si legge in una nota, ha dichiarato: “L’elezione di Dolomiti Valtellina 2028 è un’espressione della fiducia del Cio nella capacità dell’Italia di offrire eventi di sport invernali eccezionali e di livello mondiale. Il movimento olimpico e le regioni ospitanti sono già entusiaste su Milano Cortina 2026, a poco più di un anno dai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali. La notizia di oggi significa che l’entusiasmo si estenderà fino alla fine del decennio e i benefici per le comunità locali continueranno”.


Dolomiti Valtellina 2028 sarà possibile, ha sottolineato Abodi, grazie alla piena collaborazione tra Governo, Regione Lombardia, Regione Veneto, Provincia autonoma di Trento e Coni. “L’organizzazione dei Giochi Olimpici Giovanili Invernali metterà ulteriormente in risalto le infrastrutture realizzate da Simico – Società Infrastrutture Milano Cortina, lasciando ulteriori eredità positive in termini di impianti sportivi, programmi educativi e iniziative sociali, che continueranno a generare un buon impatto oltre la chiusura dei Giochi Olimpici Giovanili 2028”. C’è stata una presentazione di Karl Stoss, membro del Cio e presidente della Future Host Commission per i Giochi Olimpici Invernali, l’organismo del Cio responsabile del monitoraggio e dell’analisi dell’interesse per ospitare i Giochi Olimpici Invernali e i Giochi Olimpici Giovanili Invernali, che prodotto il rapporto del Cio sulle Dolomiti Valtellina 2028. “Dolomiti Valtellina 2028 consoliderà l’impatto di Milano Cortina 2026 e si baserà ulteriormente sui programmi legacy per responsabilizzare i giovani atleti e i leader civici”, ha affermato. “La Commissione ha riscontrato che la visione per i Giochi Olimpici Giovanili è pienamente allineata con i piani regionali a lungo termine, le politiche per la gioventù, lo sport e l’istruzione e gli obiettivi dell’Agenda Olimpica 2020 e 2020+5”.