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Dazi, Trump: Ue impone dazi, barriere con regole e manipola valuta

Dazi, Trump: Ue impone dazi, barriere con regole e manipola valutaRoma, 7 apr. (askanews) – L’Europa non utilizza solo dazi commerciali contro gli Stati Uniti, ma anche leggi e regolamenti – come sugli standard per le auto – che di fatto impediscono alle merci americane di essere esportate nella Ue. E manipolano la loro valuta (l’euro): sono le accuse lanciate dal presidente Usa, Donald Trump, durante una conferenza stampa dalla casa Bianca assieme al premier di Israele Benjamin Netanyahu.


“Non sono solo i dazi – ha detto – sono anche gli standard, come sui crash test (per le auto-ndr)”. Li fanno in modo che siano “impossibili”. “Fanno regole e regolamenti che sono solo disegnati per impedirti di vendere in quei paesi. E noi non lo lasceremo fare”. Nelle Ue ci sono “barriere monetarie e barriere non monetarie. E fanno barriere così dure che è impossibile essere ammessi – ha insistito -. I dazi sono una grande parte, ma c’è un’altra grande parte che sono le barriere” non monetarie. “E poi manipolano la valuta e la la tengono bassa – ha detto ancora Trump -. Fanno calare le loro valute e poi diventa per noi molto difficile vendere un camion o i prodotti, perché la loro valuta è bassa e la nostra è molto più alta relativamente. E per noi diventa molto difficile”.


Ora con i dazi sulle importazioni negli Usa e le trattative in corso con vari Paesi, tra cui quelli della Ue “abbiamo un’opportunità per resettare il tavolo sul commercio”, ha detto ancora Trump.

Dazi, Trump: Ue molto negativa per Usa, non comprano nulla da noi

Dazi, Trump: Ue molto negativa per Usa, non comprano nulla da noiRoma, 7 apr. (askanews) – “L’Unione europea è stata molto dura negli anni per il commercio con gli Stati Uniti. Hanno creato una forza unificata contro il commercio Usa. Ora è veramente il loro turno: l’Unione europea è stata molto negativa per noi. Non compra le nostre auto, non compra i nostri prodotti agricoli, non comprano praticamente niente e vendono milioni di auto, tra Volkswagen e Bmw negli Usa. E noi non abbiamo una sola auto Usa che venga venduta in Europa. Non sarà più così, il commercio sarà equo e reciproco e al momento non lo è”. Lo ha affermato il presidente Usa, Donald Trump, durante una conferenza stampa dalla casa Bianca assieme al premier di Israele Benjamin Netanyahu.


“Abbiamo un deficit con la Ue di 350 miliardi di dollari e sparirà velocemente – ha aggiunto Trump -. Uno degli strumenti è che dovranno comprare la nostra energia, perché ne hanno bisogno. E negli Usa abbiamo più energia da vendere di qualunque altro Paese nel mondo”.

Meloni riunisce task force dazi: no allarmismo, si studiano sostegni

Meloni riunisce task force dazi: no allarmismo, si studiano sostegniRoma, 7 apr. (askanews) – Il governo studia “strumenti” a sostegno delle imprese e delle filiere più colpite dai dazi Usa. E’ quanto emerso dall’incontro di governo che si è tenuto a Palazzo Chigi, presieduto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


Oltre un’ora e mezza di riunione, nell’ennesimo giorno di alta tensione delle borse internazionali (Milano ha chiuso con un -5,18%), con i due vice premier Antonio Tajani e Matteo Salvini e i ministri Giancarlo Giorgetti (Economia), Tommaso Foti (Affari Europei), Francesco Lollobrigida (Agricoltura) e Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy) e il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano. Nel corso dell’incontro, spiega in una nota Palazzo Chigi, i ministri hanno illustrato a Meloni “le diverse ipotesi allo studio per sostenere le filiere produttive e rilanciare la competitività delle imprese”. Proposte che saranno al centro del confronto con le categorie produttive, in programma per domani. Da valutare la proposta del presidente di Confindustria Emanuele Orsini di “attingere ai fondi non utilizzati del Piano nazionale di ripresa (Pnrr) e ai fondi di coesione per incentivare le imprese colpite”. Tra i fondi Pnrr utilizzabili ci sarebbero quelli previsti dal piano Transizione 5.0: oltre 6 mld di euro che devono essere spesi entro giugno 2026.


Nella riunione, prosegue la nota, “è stato ribadito che una ‘guerra commerciale’ non avvantaggerebbe nessuno, né l’Unione Europea né gli Stati Uniti” ed “è emersa la necessità di affrontare il tema con determinazione e pragmatismo, perché ogni allarmismo rischia di causare danni ben maggiori di quelli strettamente connessi con i dazi”. Al centro del confronto, infine, “gli strumenti necessari per sostenere le imprese, intervenendo sulle regole ideologiche e poco condivisibili del Green Deal e sulla necessità di semplificare il quadro normativo”. Nei giorni scorsi Meloni aveva, tra l’altro, proposto la “sospensione” delle norme ‘green’ europee sull’automotive e invitato a una riflessione sull’opportunità di “deroghe” al Patto di Stabilità. Intanto gli uffici di Palazzo Chigi sono al lavoro per ‘chiudere’ sulla missione che dovrebbe portare la premier alla Casa Bianca da Donald Trump a metà aprile (al momento la data più probabile è il 16 aprile). Un incontro a lungo cercato da Roma, per riprendere quello che era stato definito un “rapporto privilegiato” dopo il ‘blitz’ di Meloni ai primi di gennaio a Mar-a-Lago e la partecipazione all’Inauguration day, il 20 dello stesso mese. Se, come sembra, l’appuntamento sarà fissato in agenda sarà l’occasione per affrontare direttamente con il tycoon la questione dazi. Del resto, lo stesso commissario europeo al commercio Maros Sefcovic ha auspicato che “chi ha buoni rapporti con l’amministrazione Trump, si adoperi per facilitare il dialogo tra Usa e Ue”.


Al termine dell’incontro – secondo quanto si apprende – ci sarebbe stato anche un confronto tra la premier e i suoi vice sui principali dossier interni. E probabilmente si sarà parlato anche dell’auto-candidatura di Salvini al Viminale al posto di Matteo Piantedosi. “Andrò a parlare sia con lui che con Giorgia Meloni. Perchè io sono a disposizione dell’Italia e della Lega, senza avere smanie”, aveva detto ieri dal palco del congresso Salvini, che oggi ha sentito proprio il titolare del ministero dell’Interno. Tra i due c’è “stima, amicizia e sintonia”, assicurano fonti del Carroccio, precisando che “la richiesta del congresso della Lega rispetto al Viminale è molto chiara in un’ottica puramente costruttiva e che in nessun caso potrà portare problemi al governo”. L’uscita di Salvini (non nuova, ma mai così esplicita) non è stata gradita da Meloni, che l’ha respinta al mittente. Non è certo sua intenzione, a maggior ragione in questa fase, aprire un rimpasto, peraltro con al centro una casella chiave come quella del Viminale, che potrebbe destabilizzare tutto l’esecutivo. Altrettanto secca, ed esplicitata pubblicamente, l’opposizione di Forza Italia. “In questo momento i cittadini italiani non sono preoccupati di spostamenti e di poltrone ma di ciò che accade nel mondo”, ha tagliato corto Tajani, che sarebbe pronto anche a minacciare una crisi di governo.

Salvini: Viminale? Ne parlerò con Piantedosi e Meloni ma governo unito

Salvini: Viminale? Ne parlerò con Piantedosi e Meloni ma governo unitoRoma, 7 apr. (askanews) – “Io al ministero dell’Interno? Me l’hanno chiesto in tanti. Io ritengo che Piantedosi, oltre a essere un leale servitore dello Stato, sia anche un ottimo ministro. Noi le risposte le diamo anche approvando il decreto sicurezza”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ospite di ‘Cinque minuti’ su Raiuno.


“Oggi Piantedosi – ha aggiunto – ha detto, e lo ringrazio, che sono stato un buon ministro e potrei tornare a essere un buon ministro. Ora sto facendo il ministro per le Infrastrutture, stiamo investendo tanti soldi, semmai ne parlerò con lui e con Meloni però il governo è unito, l’importante è che gli italiani questo sappiano”.

Salvini: chi vuole contro-dazi fa il male dell’Italia

Salvini: chi vuole contro-dazi fa il male dell’ItaliaRoma, 7 apr. (askanews) – “No a guerre commerciali: chi pensa di rispondere a dei dazi con contro-dazi fa il male dell’Italia, dei lavoratori e degli imprenditori italiani”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ospite di ‘Cinque minuti’ su Raiuno.


“Stiamo lavorando – ha aggiunto – per proteggere come Lega e governo i confini dal punto di vista della sicurezza e proteggere i risparmi degli italiani. Con sistemi per accompagnare le imprese che esportano ad esportare sempre di più e meglio. Ci sono le eccellenze italiane, il mobile, il tessile, il vino, l’agroalimentare: dobbiamo aiutare ancora di più le imprese che esportano per difendere i risparmi degli italiani e questo lo decide Bruxelles. Noi come governo italiano facciamo tutto ciò che possiamo in Italia ma è fondamentale che a Bruxelles qualcuno si svegli”.

Dazi, P. Chigi: allo studio ipotesi per sostegno filiere e imprese

Dazi, P. Chigi: allo studio ipotesi per sostegno filiere e impreseRoma, 7 apr. (askanews) – Nella riunione di governo che si è tenuta a Palazzo Chigi la premier Giorgia Meloni e i ministri interessati hanno discusso “degli strumenti necessari per sostenere le imprese, intervenendo sulle regole ideologiche e poco condivisibili del Green Deal e sulla necessità di semplificare il quadro normativo”. Lo comunica Palazzo Chigi.


Inoltre i ministri “hanno illustrato al Presidente del Consiglio le diverse ipotesi allo studio per sostenere le filiere produttive e rilanciare la competitività delle imprese. Proposte che saranno al centro del confronto con le categorie produttive, in programma per domani, martedì 8 aprile a Palazzo Chigi”. Alla riunione hanno partecipato i vicepresidenti del Consiglio Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e per il Pnrr, Tommaso Foti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

Scopigno, la Treccani omaggia il maestro del calcio difensivo e del contropiede

Scopigno, la Treccani omaggia il maestro del calcio difensivo e del contropiedeRoma, 7 apr. (askanews) – A 100 anni dalla nascita l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani ricorda il tecnico legato allo storico scudetto del Cagliari, matematicamente conquistato il 12 aprile 1970;personaggio atipico del calcio italiano, anticonformista e dotato di un tagliente umorismo. Il Cagliari di Gigi Riva è passato alla storia con lo scudetto vinto nel 1970 grazie ai goal di uno dei cannonieri più celebri della storia del calcio. Ma questo grande traguardo si deve anche a Manlio Scopigno, un allenatore atipico, come lo definisce l’Enciclopedia dello Sport Treccani, di cui ricorrono quest’anno i 100 anni dalla nascita, avvenuta il 20 novembre 1925 a Paularo (Udine).


Il destino ha giocato con lui un ruolo particolare, considerato che vinse il Seminatore d’oro nel 1967 ma nello stesso anno fu licenziato dal Cagliari. Richiamato però nel 1968, conquistò matematicamente lo storico scudetto battendo il 12 aprile 1970 il Bari, dando il meglio a Cagliari ma anche a Vicenza, dove chiuse la carriera. Personaggio atipico del calcio italiano, fu maestro del calcio difensivo all’italiana e del contropiede e dissacratore dei luoghi comuni ed è ricordato ancora oggi per il suo tagliente umorismo, per la sua intelligenza e per il suo anticonformismo. Morì a Rieti il 25 settembre 1993.

Oro -2% e torna sotto quota 3.000 dollari l’oncia

Oro -2% e torna sotto quota 3.000 dollari l’onciaRoma, 7 apr. (askanews) – L’oncia d’oro cade sotto la soglia psicologica dei 3.000 dollari. Nonostante la fuga dal rischio e dai mercati azionari stia proseguendo anche in questo avvio di settimana, con crolli delle Borse in mezzo mondo, gli investitori sembrano non precipitarsi sul bene rifugio per eccellenza. E in serata l’oro segna un calo del 2% a 2.974 dollari l’oncia.


Poco dopo la firma dei nuovi dazi commerciali da parte del presidente Usa Donald Trump, il segretario di Stato al Tesoro, Scott Bessent a fornito un elemento che potrebbe spirgare queste dinamiche. L’oro infatti è stato esentato dai dazi, ha spiegato Bessent. Mentre precedentemente l’ipotesi che venisse a sua volta sottoposto a questi provvedimenti aveva contribuito a massicci deflussi di oro fisico da tutti i mercati del mondo verso gli Usa, nel timore che successivamente questi movimenti sarebbero stati penalizzati. E questo aveva contribuito a far lievitare i prezzi a nuovi record.

Sting annuncia il nuovo album live “Sting 3.0 Live”

Sting annuncia il nuovo album live “Sting 3.0 Live”Milano, 7 apr. (askanews) – Sting, artista vincitore di 17 Grammy Awards e membro della Rock & Roll Hall of Fame, pubblicherà “Sting 3.0 Live” in tutto il mondo il 25 aprile, disponibile in digitale, su CD e su vinile da 180 grammi, con l’esclusiva “Record Store Day Deluxe Edition” in uscita il 12 aprile. Il disco è già disponibile per il pre-order.


Registrato durante l’acclamato “Sting 3.0 World Tour” con il fedele chitarrista Dominic Miller e il dinamico batterista Chris Maas, “Sting 3.0 Live” è una raccolta di 9 canzoni dei più grandi successi di Sting, tra cui “Be Still My Beating Heart”, mai pubblicata prima in versione live. L’esclusiva edizione limitata “Record Store Day Deluxe Edition” Doppio LP contiene 17 brani che presentano versioni dal vivo delle canzoni preferite dai fan e dei singoli che hanno scalato le classifiche, tra cui brani mai pubblicati prima dal vivo come “I Wrote Your Name (Upon My Heart)”, “Never Coming Home” e “Can’t Stand Losing You”.


Prodotta da Martin Kierszenbaum e registrata da Howard Page con l’ausilio di Tony Lake, questa nuova raccolta dal vivo ripercorre l’illustre carriera di Sting, offrendo ai fan l’opportunità di rivivere questi classici senza tempo in un modo nuovo e dinamico. “STING 3.0 LIVE” è stato mixato da Robert “Hitmixer” Orton e masterizzato da Gene Grimaldi presso Oasis Mastering.

Dazi, pronta la lista delle prime contromisre Ue

Dazi, pronta la lista delle prime contromisre UeLussemburgo, 7 apr. (askanews) – L’Ue darà mercoledì 9 aprile la sua risposta alla prima decisione dell’Amministrazione Usa, del 12 marzo scorso, di imporre nuovi dazi alle importazioni dall’Europa, in questo caso riguardo ad acciaio, alluminio e prodotti derivati. Entro stasera, la Commissione europea completerà una lista di prodotti americani che verranno colpiti da misure di ritorsione commerciale all’importazione nell’Ue. La lista verrà presentata mercoledì 9 aprile, e votata dai rappresentanti degli Stati membri secondo la procedura di ‘comitologia’, in cui le proposte della Commissione possono essere respinte solo a maggioranza assoluta.


Queste prime contromisure europee (che avranno impatto sulle importazioni dagli Usa per un valore inferiore a 26 miliardi di euro) un valore di entreranno in vigore il 15 aprile, ma verranno applicate alle dogane in due tempi: la prima parte (fino a 8 miliardi di euro) dallo stesso 15 aprile e la seconda parte (fino a 18 miliardi) un mese dopo, il 15 maggio. Intanto, continuerà lo sforzo negoziale per trovare un accordo che riduca o azzeri i dazi tra Ue e Stati Uniti, invece di aumentarli, in diversi settori industriali chiave, con la speranza (almeno da parte europea) di evitare di dover rispondere con nuove misure di ritorsione dell’Ue alle altre decisioni prese dall’Amministrazione Trump sui dazi sulle auto (il 26 marzo) e sui cosiddetti ‘dazi reciproci’ (il 2 aprile), che verrebbero scongiurate. Tutto questo è stato confermato e precisato dal commissario Ue al Commercio internazionale, Maros Sefcovic, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri dell’Ue, nel formato dei ministri del Commercio, oggi a Lussemburgo.


La riunione del Consiglio, ha detto Sefcovic, ‘penso che sia stato chiaramente tempo ben speso, soprattutto in un momento che richiede un coordinamento costante e strategico. Sono molto grato per l’opportunità che ho avuto di aggiornare i ministri sul mio recente impegno con le mie controparti statunitensi e, naturalmente, di discutere la strada da seguire’. ‘L’attuale situazione commerciale con gli Stati Uniti, il nostro partner più importante – ha ricordato il commissario -, è in una situazione difficile. Una serie di dazi sta colpendo una parte significativa delle esportazioni dell’Ue. Stiamo parlando di 380 miliardi di euro di esportazioni dell’Ue verso gli Stati Uniti. Circa il 70% delle nostre esportazioni totali sta affrontando tariffe del 20%, o del 25% o anche superiori, se combinate i dazi già esistenti. In totale, per mettere le cose in prospettiva, oltre 80 miliardi di euro di dazi, un aumento di 11 volte rispetto ai 7 miliardi di euro che gli Stati Uniti raccolgono attualmente’.


‘Fin dal primo giorno – ha ricordato Sefcovic -, il mio obiettivo è stato quello di avviare negoziati significativi con l’amministrazione statunitense, cercando di spingerli avanti a ogni passo. E apprezzo gli sforzi dei miei omologhi, il segretario al Commercio dell’Amministrazione Usa Howard Lutnick e il rappresentante per il Commercio Jamieson Greer, per aver mantenuto una linea di comunicazione aperta e sincera con noi’. Allo stato attuale, ha continuato il commissario, ‘ci sono tre punti chiave. Innanzitutto, entrambe le parti riconoscono che le relazioni commerciali Ue-Usa potrebbero trarre vantaggio da una nuova prospettiva e da una spinta in aree strategiche. Ci troviamo di fronte a sfide simili. Ad esempio: la sovraccapacità globale guidata da pratiche non di mercato; la corsa alla leadership sui semiconduttori o sulla messa in sicurezza dei minerali critici. Se ci uniamo, potremo costruire un mercato veramente transatlantico a vantaggio di entrambe le parti’.


Come ha detto nel pomeriggio la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ha riferito Sefcovic, ‘abbiamo offerto dazi zero per zero per le auto e per tutti i beni industriali’ nello scambio tra Usa e Ue. ‘In secondo luogo, dobbiamo essere chiari: coinvolgere gli Stati Uniti richiederà tempo e impegno. In questo momento siamo nelle prime fasi delle discussioni perché gli Stati Uniti considerano i dazi non come un passo tattico, ma come una misura correttiva. Siamo pienamente preparati a sederci al tavolo delle trattative non appena i nostri partner americani saranno pronti’. ‘In terzo luogo – ha avvertito il commissario, ‘mentre l’Ue rimane aperta e preferisce fortemente i negoziati, non resteremo fermi all’infinito, aspettando di vedere progressi tangibili. Lavoreremo lungo tre binari: difendere i nostri interessi tramite contromisure, diversificare il nostro commercio tramite nuovi accordi e scoraggiare le diversioni commerciali dannose’, ovvero il dirottamento verso l’Europa dei flussi di merci originariamente destinati agli Usa. ‘Per quanto riguarda la nostra difesa commerciale tramite contromisure in risposta ai dazi su acciaio e alluminio – ha spiegato Sefcovic -, abbiamo ricevuto dei commenti preziosi dai nostri Stati membri e da 660 parti interessate. Dopo averli esaminati attentamente, abbiamo lavorato per presentare un elenco solido di contromisure (ovvero di prodotti americani presi di mira dai contro-dazi, ndr), distribuendone in modo bilanciato l’impatto tra tutti gli Stati membri. Più tardi, oggi stesso, invieremo loro – ha annunciato – l’elenco finale’ dei prodotti americani colpiti ‘e i livelli dei dazi’ che saranno loro applicati. Riguardo a questo elenco finale, ‘il voto è fissato per il 9 aprile, poi i contro-dazi entreranno in vigore il 15 aprile per la prima serie di misure e il 15 maggio per le misure restanti’. Quanto alla ‘diversificazione’, il commissario ha rilevato che ‘è nel nostro interesse rafforzare i nostri legami commerciali e di investimento con partner in tutto il mondo come India, Indonesia, Thailandia, Filippine o nella regione del Golfo’. ‘Siamo pronti – ha assicurato Sefcovic – a usare ogni strumento nel nostro arsenale di difesa commerciale per proteggere il mercato unico dell’Ue, i produttori e i consumatori dell’Ue. Inizieremo potenziando il nostro sistema di sorveglianza delle importazioni per tracciare i flussi dei prodotti importati in tempo reale, alimentando la nostra azione con informazioni tempestive’. E come ha annunciato anche qui von der Leyen ‘a tal fine istituiremo una task force specifica’. ‘Non dimentichiamo – ha osservato ancora il commissario – che, mentre gli Stati Uniti hanno deciso di fare marcia indietro rispetto ad alcune parti del sistema commerciale globale, questo sistema è ancora cruciale per l’Ue e per il resto del mondo. L’Ue rappresenta il 13% del commercio mondiale di beni. La nostra priorità, insieme al resto della Wto, è proteggere il restante 87% e assicurarci che il sistema commerciale globale prevalga per il resto di noi’. Quello tra i ministri dei Ventisette oggi a Lussemburgo ‘è stato un dibattito molto politico e molto strategico, in cui ho dato il mio pieno sostegno a tutti i messaggi chiari provenienti da tutti gli Stati membri per l’unità dell’Unione europea’. ‘Oggi – ha proseguito Sefcovic – abbiamo avuto quest’ultima discussione politica ad alto livello, e penso che ciò sia stato molto importante. Intendo dire che c’era una forte percezione di unità, anche sulla necessità di rispondere’ ai dazi Usa. Inoltre, ‘abbiamo chiaramente dimostrato che siamo pronti a sederci con i nostri partner americani in qualsiasi momento ai tavoli delle trattative. Siamo pronti a impegnarci con loro’. Con il segretario Usa Lutnick ‘ci siamo incontrati personalmente per molte ore, abbiamo parlato al telefono o in videoconferenza, e penso che i nostri partner americani sappiano che siamo disposti a impegnarci in un dato momento. Capisco che stanno riflettendo su molte questioni, ma nonostante tutte le discussioni che abbiamo avuto, abbiamo visto i dazi imposti all’Ue il 2 aprile, e quindi penso che dobbiamo procedere con l’adozione delle nostre contromisure’, ha spiegato ancora il commissario. ‘Abbiamo visto – ha ricordato – i nuovi dazi imposti all’Ue sulle auto, i cosiddetti, e sottolineerei la parola cosiddetti, ‘dazi reciproci’ dagli Stati Uniti. Ovviamente, questo ci obbliga a considerare ulteriori misure, su cui dobbiamo ancora riflettere. Abbiamo ricevuto un prezioso contributo dagli Stati membri, dai ministri, che stiamo valutiando. E procederemo come sempre nelle strette consultazioni con i nostri Stati membri e con le principali parti interessate’, prima di prendere le successive decisioni sulle misure di ritorsione. ‘Bisogna essere in due per ballare il tango. Il mercato ha perso 5 mila miliardi di dollari in soli due giorni e la settimana è appena iniziata. Quindi, sembra che queste soluzioni non siano buone nemmeno per l’economia americana’. Negli scambi con Lutnik ‘volevamo capire qual è l’approccio degli Stati Uniti, quali sono le sfide che dobbiamo affrontare insieme’. Gli Stati Uniti, ha riferito ancora Sefcovic – si stanno concentrando sui cosiddetti ‘big five’ come li chiamano loro, ovvero sui settori automotive, industria farmaceutica, acciaio, metalli, legname e semiconduttori. Era abbastanza chiaro che avrebbero prestato particolare attenzione a queste cinque categorie e in particolare capisco che le automobili hanno un grande significato simbolico per i nostri partner americani. Quindi abbiamo confrontato le cifre sulle importazioni, le esportazioni e sull’intero segmento dell’industria automobilistica. E ho detto se questo è il problema, diamo un’occhiata ai nostri livelli do dazi, perché è vero per i veicoli personali, i dazi sul lato degli Stati Uniti sono più bassi, ma se si guarda al ritiro o agli eventi, allora, allora i dazi dagli Stati Uniti sono stati molto, molto più alti, se ricordo bene, fino al 25%’. ‘Quindi in passato – ha puntualizzato il commissario – c’era un equilibrio in questo tra le diverse categorie di auto. Ma ho detto se questo è il problema, allora parliamo, esploriamo la possibilità di come possiamo spingere questo, questi dazi fino a zero, come abbiamo fatto per diversi beni fino al 2 aprile. E questo sarebbe chiaramente la spinta per l’industria automobilistica da entrambe le parti. E naturalmente da allora abbiamo avuto parecchie discussioni, abbiamo trascorso parecchio, parecchio tempo, molte, molte ore insieme. E posso dire che siamo pronti a discutere di zero per le auto, ma siamo anche pronti a discutere di zero per tutti i beni industriali’. ‘Ciò che significa oltre all’automotive, stiamo parlando di prodotti chimici, farmaceutici, macchinari per gomma e plastica e direi anche del resto dei prodotti industriali. Quindi è qualcosa su cui penso saremo molto disposti a impegnarci e credo che ciò avverrebbe prima di tutto attraverso l’espressione del fatto che siamo alleati e che stiamo effettivamente creando questo mercato transatlantico per tecnologie molto importanti del futuro. Quindi spero che in futuro saremo pronti a tornare su questa discussione. Non ora. Credo che in futuro questa sarà ancora una possibilità’, ha concluso Sefcovic.